EUGENIO MONTALE La vita (in che modo contribuisce alla poetica) Nacque nel 1896 a Genova da una agiata famiglia di commercianti. Tenta di intraprendere il mestiere di commerciante ma la sua salute malferma lo costringe ad abbandonare. In cerca di un lavoro adatto a se, scrive poco e si ritrova a trent anni che pubblica la sua prima raccolta OSSI DI SEPPIA (1925). Questa raccolta è influenzata dalle estati della sua gioventù trascorse in Puglia e alle Figura 1: Eugenio Montale Cinque Terre, dove la famiglia possedeva una villa in riva al mare e all arido paesaggio ligure. Dopo la pubblicazione della sua prima raccolta aderisce a pieno al movimento antifascista. Nel 1925 Montale, coerentemente con la propria posizione liberale, firma il manifesto degli intellettuali antifascisti. Nel 1927 si trasferisce a Firenze che appare al poeta una sorta di patria della cultura, intese come valore supremo da difendere contro l'ignoranza e la rozzezza del regime fascista. Proprio perché non iscritto al partito fascista viene licenziato dal suo impiego di direttore del prestigioso Gabinetto Vieusseux. Dalla nuova condizione dell'intellettuale e dalla nuova situazione storica (l'avvento del fascismo) deriva un' ideologia che oppone alla massificazione dilagante i valori elitari della cultura e dell'arte, unico risarcimento possibile per gli intellettuali. Nel 1927 quando si trasferisce a Firenze dove trova lavoro presso una casa editrice, ne viene allontanato nel 1938 per il suo rifiuto di aderire al fascismo. Dopo vive di traduzioni e collabora con la rivista Solaria che voleva diffondere un apertura europea della cultura. Durante questo periodo nascono LE OCCASIONI (1938). Durante la seconda guerra mondiale collabora con la resistenza e partecipò anche alla liberazione di Firenze, ma ben presto abbandonò la politica attiva perché disgustato. Nel 1948 si trasferisce a Milano dove diventa redattore del Corriere della Sera. Durante questi anni Montale pubblica, a quanto sembrerebbe, le ultime poesie raccolte in LA BUFERA E ALTRO (1956) che raccoglie le poche poesie composte durante gli anni di guerra e immediatamente dopo. E da questo momento per quasi un decennio non pubblica più niente. La morte della moglie avvenuta nel 1963 diede inizio a una nuova serie di poesie con un rinnovamento di stile sorprendente in una persona della sua età. Le poesie vengono raccolte in tre densi libri SATURA (1971), DIARIO DEL 71 E DEL 72(1973) e QUADERNO DI QUATTRO ANNI (1977). Nel 1967 viene nominato senatore a vita per la sua altissima contribuzione nel campo letterario e nel 1975 gli viene conferito il premio Nobel. Morì nel 1981.
Le opere maggiori (romanzo principale o raccolte di poesie e commento di una poesia) OSSI DI SEPPIA Sono relitti scarnificati che il mare getta sulla riva; a essi il poeta paragona i suoi versi, nati da un confronto fra il suo io e una natura grandiosa e potente, ma anche incomprensibile, sede del male di vivere. Ricorrono i paesaggi liguri. Di fronte alla natura il poeta manifesta a tratti la volontà di identificarsi; ma l identificazione è impossibile, il sentimento dominante è quello dell estraneità. Sul piano delle forme la prima cosa che colpisce è l estraneità del poeta alle ricerche sperimentali. Montale ignora lo sperimentalismo e si serve solo del verso libero e di orme chiuse come le quartine di endecasillabi. La poesia mantiene una sintassi strutturata, una precisa articolazione di immagini e pensieri. Il tono è discorsivo. L originalità del poeta si manifesta piuttosto nella ricerca di sonorità aspre e stridenti, che vogliono manifestare un atteggiamento fermo e distaccato, stoico, di fronte al male di vivere. LE OCCASIONI Segna il passaggio a una poesia che nasce da un esperienza concreta di eventi. L io del poeta è ora coinvolto in vicende e rapporti: si infittiscono i riferimenti a precisi istanti di vita, alle esperienze di altri esseri umani. Un tema ricorrente è l amore, fatto di assenze e lontananze; la donna appare solo nel ricordo. Si ripete la ricerca di un miracolo che restituisca un senso al caos dell esistenza. La forma metrica è l endecasillabo sciolto. LA BUFERA E ALTRO La ricerca di un miracolo è una tematica che viene allargata e approfondita nella terza raccolta poetica. La BUFERA E ALTRO comprende in gran parte poesie scritte negli anni bui della seconda guerra mondiale. Qui si profila la tragedia collettiva della guerra, vista come una catastrofe cosmica. Il tema della ricerca della salvezza assume ora contorni mistici: la donna appare messaggera di una realtà soprannaturale. Si allude al suo potere di portare nella bufera un segnale di riscatto. La forma metrica sono le strofe chiuse (quartine e sonetti). Lo stile si evolve verso una maggiore concentrazione lirica. Tende a sparire il dualismo tra lirica e commento. Ora tutto il significato è assorbito nella nuda presentazione di oggetti e situazioni caricati di valore emblematico. La concentrazione lirica che lascia impliciti i significati negli oggetti creano una poesia difficile, ma potentemente suggestiva. Ciò che sorprende è che questa densità di significati passa attraverso un tono che resta discorsivo. I temi più carichi di tensione emotiva sono mediati dalla traduzione in oggetti umili e quotidiani. Un altra manifestazione di discorsività è il continuo rivolgersi del poeta a un tu, che è per lo più una donna assente, ma può essere il lettore, o il poeta stesso: è il segno di una volontà di dialogo. Le rime e le assonanze interne, allitterazioni ed altri echi sonori agiscono con potente suggestione sul lettore.
SATURA Allude a una gamma di significati: è un termine latino che indicava culinariamente un piatto misto. DIARIO DEL 71 E DEL 72 Fa pensare ad una serie di appunti poetici. QUADERNO DI QUATTRO ANNI Fanno pensare a registrazioni di pensieri, umori, sentimenti della vita quotidiana. La poesia è un continuo e affabile discorrere in versi sui più svariati spunti privati e pubblici. Un posto di primo piano è ancora assunto dall amore, soprattutto nella forma di un dialogo ininterrotto col fantasma della moglie morta. Si affollano il ricordo delle persone scomparse ed i ricordi. Compare tutta una serie di spunti legati all attualità, alla polemica letteraria e culturale, alla critica della società di massa e della generale stupidità che secondo il vecchio poeta caratterizza l uomo. L ultima poesia di Montale accentua la propensione le espressioni correnti nella conversazione e nella pubblicistica politica e culturale. Le opere minori QUADERNO DI TRADUZIONI Si tratta di traduzioni di poesie che Montale scrive negli anni quando fu allontanato dalla casa editrice di Firenze per il rifiuto di prendere la tessera fascista FARFALLA DI DINARD Negli anni del dopoguerra Montale scrisse pochissimi versi. Le prose di carattere più libero e creativo uscite sul Corriere della Sera, sono raccolte nella FARFALLA DI DINARD. Si tratta di brevi racconti e ricordi personali, situazioni simili a quelle che erano state occasioni. Corrente di riferimento (in che modo si rifà alla corrente) ERMETISMO L ERMETISMO è una manifestazione italiana che si sviluppa tra gli anni 20 e 30 del 900. Questo non è un vero e proprio movimento, quanto un atteggiamento assunto da un gruppo di poeti. Gli ermetici riducono tutto all essenziale: semplificano la sintassi, aboliscono talora la punteggiatura e le loro poesie sono molto corte, talvolta di due o tre versi Il termine ERMETISMO rimanda ai libri ermetici, testi di scienze occulte della tarda antichità. Ermetico vuol dire impenetrabilmente chiuso, si riferisce all oscurità della poesia e volutamente complessa, attraverso un susseguirsi di analogie difficili da interpretare. La chiusura dell'ermetismo è una presa di posizione contro la manipolabilità e la facilità comunicativa della nascente società di massa, che si esplica nella propaganda dei regimi dittatoriali (come il fascismo) sorti dopo la prima guerra mondiale. La poesia, allora, si rinchiude e si assume il compito di ridare un senso alla parola, di risemantizzarla, di usarla solo quando necessaria.
I poeti ermetici perseguono l'ideale di una poesia libera pura da ogni finalità pratica, senza scopo educativo. Il tema centrale della poesia ermetica è il senso della solitudine disperata dell'uomo moderno che ha perduto fede negli antichi valori, nei miti della civiltà romantica e positivistica e non ha più certezze a cui ancorarsi saldamente. Egli vive in un mondo incomprensibile sconvolto dalle guerre e offeso dalle dittature per tanto il poeta ha una visione della vita sfiduciata, priva di illusioni. Costoro rifiutano la parola come atto di comunicazione per lasciarle solo il carattere evocativo. La poesia degli ermetici è una poesia di stati d'animo, di ripiegamento interiore espresso in un tono raccolto e sommesso, con un linguaggio raffinato ed evocativo che sfuma ogni riferimento diretto all'esperienza in un gioco di allusioni. Gli ermetici si servono della forma dell'analogia per rappresentare la condizione tragica dell'esistenza umana isolandosi in uno spazio interiore a difesa dalla retorica fascista. La metrica: si usa prevalentemente il verso libero, ma si recupera l uso del endecasillabo sciolto. Il modo in cui si rifà la poetica Montale ha sempre mantenuto un atteggiamento distaccato e riduttivo di fronte alla sua opera, e non si è mai attribuito un ruolo profetico o una missione. Il rifiuto di una missione predicatoria comporta l assunzione di un compito più profondo: l argomento della sua poesia è la condizione umana in sé considerata e non l avvenimento storico. All origine della poesia di Montale troviamo un sentimento di totale disarmonia con la realtà. Si tratta appunto della condizione umana in generale, del male di vivere che è tema dei più famosi OSSI DI SEPPIA. Montale però non rinuncia all idea che la vita deve, avere in qualche modo, un significato, e la sua poesia è una ricerca ininterrotta di quel significato che sfugge; una ricerca che prende anche toni religiosi, fatta di speranza e di domande senza risposta. Alla poesia di Montale interessa trovare una verità puntuale, e non di una generale, ecco quindi affiorare nei suoi versi situazioni che hanno la precisione di istanti di vita singoli ed irripetibili, immagini di oggetti colti nella loro concretezza materiale. In questa realtà il poeta cerca di trovare il miracolo, cioè un varco che apra un passaggio al di là dei limiti. In questo senso si parla della poetica dell oggetto nei versi di Montale: idee ed emozioni si presentano in oggetti sensibili. La poesia montaliana ricerca sonorità aspre, atte a incidere nettamente i contorni materiali degli oggetti e ad esprimere la disarmonia del vivere. Inoltre nella poesia di Montale ritroviamo il rifiuto della genericità aulica, e quindi al posto di parole come nave troviamo petroliera, e cosi via.
Paragone (con scrittori italiani o stranieri) La tecnica di attribuire agli oggetti significati esistenziali attraverso le figure retoriche, come l analogia e il simbolo, è tipica del Novecento, ma Montale differisce nella sua scelta di adottare non l analogia, ma l allegoria. L allegoria, largamente usata nel periodo medioevale, in particolare da Dante, consiste in una rappresentazione fantasiosa di concetti tramite simboli. L analogia, invece, è un accostamento di realtà antitetiche e lontanissime per esprimere sensazione indefinite. Nel Novecento, la parola era considerata uno strumento per accedere al mistero dell esistenza, perciò autori come Ungaretti fanno del linguaggio uno strumento di liberazione, ottenuto distruggendo ogni legame con la tradizione. Per Montale, invece, non si può attingere all assoluto, ma bisogna sempre partire dal concreto, per poter stabilire delle correlazioni (i cosiddetti correlativi oggettivi) tra l esterno e la nostra interiorità. Solo in questo modo si può sperare di trovare la storia per attingere alla dimensione metafisica e quindi alla conoscenza dell assoluto, cioè della felicità. La poesia novecentesca più vicina a Montale è l idea di T.S.Eliot della poesia come correlativo oggettivo : idee ed emozioni prendono nella poesia la forma di una serie di oggetti, una situazione, una catena di eventi che saranno la formula di quella emozione particolare. La potenza della poesia di Dante riguardante il correlativo oggettivo è fortemente sentito da Eliot e di conseguenza da Montale. Per scrivere la parte di letteratura è stato usato il libro di testo della ZANICHELLI, LETTERATURA LETTERATURE LA GUIDA STORICA SECONDO OTTOCENTO E NOVECENTO di SIMONE CROCETTI e LUIGI FICI