Aeroporti. Manutenzioni Straordinarie L ultimo capolavoro del Caravaggio



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Transcript:

60 Manutenzioni Straordinarie L ultimo capolavoro del Caravaggio Fabrizio Apostolo 1 BERGAMO FRESCA DI GRANDE IMPRESA. QUELLA DELLA RIQUALIFICAZIONE COMPLETA, IN MENO DI 20 GIORNI, DELL INFRASTRUTTURA DI VOLO DI ORIO AL SERIO, AEROPORTO GESTITO DA SACBO. LA FASE DECISIVA, CHE HA COMPORTATO IL TRASFERIMENTO DI TUTTI I VOLI A MALPENSA CON CHIUSURA PER LAVORI DELLO SCALO, è DURATA MENO DI TRE SETTIMANE E HA VISTO IMPIEGATA UNA FLOTTA, DELL ATI GUIDATA DA VITALI SpA, DI BEN 600 MEZZI D OPERA DI ULTIMA GENERAZIONE. DI SEGUITO, LA PRIMA CRONACA DAL CAMPO DI UN INTERVENTO CHE FARà STORIA.

61 2 1. La pista di Orio al Serio completata in anticipo (30 maggio 2014) 2. Opere di Fase 1 e 2 (marzo maggio 2014): si lavora a scalo aperto 3, 4. Nuove luci per lo scalo: strutture interrate dei fuochi di pista e prove di accensione dei led 3 Più veloci della luce. Come quella a led di ultima generazione degli oltre 1.200 fuochi di pista che sono stati installati (nella sola ultima fase). Un modo di dire, certo, ma che rende bene l idea di un opera decisamente straordinaria. Come la manutenzione che, passando dal linguaggio della cronaca a quello della tecnica, le dà il titolo sulle carte progettuali: Interventi di manutenzione straordinaria delle infrastrutture di volo dell area di manovra, realizzazione del nuovo raccordo F e ampliamento del piazzale Nord e del raccordo G. Stiamo parlando dell aeroporto internazionale di Orio al Serio, Bergamo, dedicato a Il Caravaggio, quel Michelangelo Merisi che, se fosse vissuto ai giorni nostri, forse avrebbe tratto ispirazione dai colori in movimento delle flotte di macchine in cantiere o dall effetto finale, da autentica tavolozza, della pista completamente rifatta nell istante in cui le luci dell aerostazione si sono iniziate a confondere con quelle del giorno, intorno alle sei del mattino dello scorso 2 giugno. Quel giorno e a quell ora, infatti, sull asfalto nuovo di zecca è planato il volo Air Dolomiti destinato, prima assoluta per lo scalo bergamasco, a Monaco di Baviera, capitale del construction di quella Germania che ancora aspetta il nuovo super terminal berlinese. Orio al Serio, Bergamo, 2 giugno 2014. L impresa è compiuta. La pista di uno dei più importanti aeroporti italiani, cresciuto significativamente negli ultimi anni e destinato a diventare una delle principali porte d ingresso del Paese per l Expo di Milano 2015, è stata completamente ricostruita, in lungo, in largo e in profondità. Stiamo parlando di circa 550mila m 2 di pavimentazioni bituminose, tra cui fasce portanti caratterizzate da pacchetti di 70 cm di spessore, articolati come segue: 40 cm di misto cementato, 15 cm di base, 9 cm di binder e 6 cm di tappeto superficiale. I materiali per la realizzazione dei sottofondi sono stati tutti prodotti sul posto, grazie all impiego di due impianti ad hoc. Il conglomerato bituminoso - a elevatissime prestazioni a base di bitume modificato e additivi polimerici - è stato invece prodotto in ben sei impianti dislocati a breve raggio. A fare breccia nel manto di pista, quindi, ecco i nuovi fuochi a led con relativi impianti elettrici a cui accennavamo, che contribuiranno a rendere lo scalo più sicuro ed eco friendly (in totale sono oltre 2.000 le luci in aiuto alla navigazione aerea installate). A completare il quadro, infine, le linee idrauliche di raccolta delle acque di piazzale. Anch esse nuove di zecca. Il grande trasloco Il più grande cantiere aperto attualmente in Europa. A poche ore dalla fine lavori, già caso di studio internazionale dal momento che si è trattato di un autentica impresa da molteplici punti di vista. Uno, cruciale, che ha coinvolto tutti gli attori in campo, è stato quello dell organizzazione: l aeroporto, per consentire il rifacimento della parte centrale della pista di circa 2 km - oltre alle vie di rullaggio (taxi way) e ai raccordi B C D ed F - è stato chiuso al traffico aereo dal 13 maggio all 1 giugno: esattamente 20 giorni. L ultimo volo prima della chiusura, un Ryanair diretto a Barcellona, è decollato alle 22,35 del 12 maggio scorso. Dopodiché, pochi minuti dopo, sono entrate in pista le fresatrici e le macchine movimento terra. Il primo volo dal nuovo Caravaggio è decollato, come abbiamo detto, il 2 giugno alle 6,45. Prima di offrire al lettore qualche spunto 4

62 5 6 di cronaca di questo record costruttivo, in attesa di approfondire vari specifici aspetti sui prossimi numeri della rivista, riteniamo significativo sottolineare il fatto che, nel caso di Orio, nessun volo è stato annullato nel periodo di chiusura della pista. Semplicemente (semplice a dirsi, difficile a farsi), gli aereomobili sono stati protagonisti di un grande trasloco al Terminal 1 di Malpensa: circa 100 voli al giorno, merci per oltre 7mila ton, 550mila passeggeri di cui circa 400mila con carta d imbarco Ryanair. Regista di questa formidabile operazione è stata Sacbo, la società che gestisce lo scalo bergamasco presieduta da Miro Radici e guidata dal direttore generale Andrea Mentasti. In prima fila nell impresa, insieme a loro, il direttore esecutivo Emilio Bellingardi. Il nostro faro - hanno detto i vertici di Sacbo - è sempre stata la qualità del servizio, per le compagnie aeree e per i passeggeri. Un approccio che non mette al centro le classifiche o i record da superare. Un ringraziamento va a Malpensa, per il supporto di questi venti giorni, ma ora riprendiamo qui da noi passeggeri e compagnie con grande gioia, in uno scalo ammodernato e all avanguardia. Gli uomini di Sacbo (una menzione va anche al post holder progettazione arch. Rocco Martelli e al responsabile del procedimento, ing. Vincenzo Bella) sono stati i registi di un team, il cui affia- 5. Mezzi d opera e aeromobile in coabitazione (8 maggio 2014) 6. Lavori notturni di pavimentazione 7. Testata già completata (15 maggio 2014) 8 7 9

63 8. Sacbo, gestore dello scalo, ha curato la regia di tutte le operazioni 9. Gli ingegneri Maurizio Crispino e Vanni Berni, progettista e direttore lavori 10. Un esercito di macchine in pista per una manutenzione davvero straordinaria tamento è stato determinante per la buona riuscita dell opera: dai progettisti (il prof. Maurizio Crispino del Politecnico di Milano con la collaborazione dell ing. Vanni Berni) all appaltatore, un raggruppamento di imprese guidato dal Gruppo Vitali e composto, oltre che da Vitali SpA, da Carlo Gavazzi Impianti, Vallan Infrastrutture e Impresa Edile Stradale Artifoni. La Direzione Lavori, invece, è stata curata da SO.CE.CO. Engineering Group nella persona dell ing. Berni, sempre con il prof. Crispino e SCE di Mario Guzzetti e Associati. Dato l elevato interesse tecnico dell opera, avremo modo nei prossimi numeri di lestrade di approfondire, come anticipato, vari aspetti dell intervento, da quelli progettuali a quelli riguardanti macchine e materiali. In questa sede, ci limitiamo a una fotografia generale sull opera, scattata in collaborazione con Vitali SpA, che ci ha aperto le porte del cantiere in più occasioni: durante le fasi iniziali (ovvero con la pista centrale ancora aperta al traffico aereo), nel corso della fase d assalto ad aeroporto chiuso e, infine, quando erano in corso le ultime rifiniture poco prima dell ultimazione, avvenuta peraltro con un giorno di anticipo rispetto al pur strettissimo cronoprogramma. L impresa delle imprese Quattro fratelli per una grande opera. Sono i titolari del Gruppo Vitali che trova origine nel lavoro del nonno Beniamino e del padre Emilio e nell impegno attuale di Massimo (presidente del cda), Luca, Cristian e Achille. Proprio con Luca Vitali, lestrade ha avuto l opportunità di approfondire, sul campo, alcuni aspetti del maxicantiere, un opera suddivisa in tre fasi: le testate di pista Ovest (Fase 1) ed Est (Fase 2) realizzate a scalo aperto e la pista centrale con parallela taxy way (Fase 3), ricostruita nei 20 giorni di chiusura. Quest ultimo intervento è stato a sua volta suddiviso in 6 cantieri, differenti tra loro per esigenze tecniche ma coordinati dal punto di vista organizzativo: Nei soli primi due giorni dei lavori - spiega Luca Vitali a lestrade - abbiamo fresato circa 130mila m 3 di materiale, un dato che si commenta da solo. È stato questo il primo segnale tangibile del fatto che l impresa poteva essere compiuta. Grazie all organizzazione: ogni lotto poteva contare sulle proprie macchine, dalle frese alle stabilizzatrici, dagli escavatori alle livellatrici, dalle finitrici ai rulli. Alle competenze: sul campo, per esempio, si sono rese ne- 10

64 cessarie numerose indagini degli strati di sottofondazione, anche in ragione delle varie fasi di crescita dell infrastruttura di volo. Il nostro compito - prosegue Vitali - è stato anche quello di ridurre granulometricamente gli ammassi pietrosi incontrati rendendo così omogenee anche le sottofondazioni. Dalla fresatura (e dalla demolizione dei precedenti fuochi di pista) alla ricostruzione della pavimentazione. Con le macchine stradali, e naturalmente i veicoli industriali incaricati del trasporto del materiale, in prima fila. Si è trattato - ha ricordato il direttore generale di Sacbo Andrea Mentasti - di un intervento senza precedenti, inserito nel contesto operativo del quarto aeroporto italiano in termini di movimento passeggeri e primo per merci courier. Mai prima d ora si 11 12 13 14 era riusciti a realizzare, su uno scalo di tale rilevanza, una lavorazione così radicale sulla pista e sulle e le aree di movimento degli aeromobili, riducendo a meno di tre settimane il periodo di inattività. Da parte nostra - aggiungono da Vitali - siamo orgogliosi di essere stati partecipi di questa sfida, che possiamo dire di aver vinto arrivando a completare i lavori con ben un giorno di anticipo sul programma originale, senza nessuna non conformità. Un aspetto da sottolineare è stato senz altro quello del mix quantità qualità del personale impiegato e della flotta dispiegata: il piano d intervento, studiato per tempo nei minimi dettagli, ha visto infatti all opera circa 300 addetti per ogni turno (lavori H24), interessando pista, vie di rullaggio, piazzali e raccordi da riqualificare. Sono stati inoltre impiegati 600 mezzi di ultima generazione tutti dotati di sistema GPS per il rispetto al millimetro delle quote di progetto: Le operazioni relative alla fresatura e alla stesa - notano ancora da Vitali -, che nella sola Fase 3 hanno interessato una superficie complessiva di oltre 300.000 m 2, hanno visto in campo alcuni dei macchinari più innovativi e performanti nel mercato mondiale con delle performance eccezionali. Quantità e qualità (aeroportuale) Infine, ancora alcuni numeri - impressionati - sull opera nel suo complesso (Fasi 1, 2, 3): l area di pavimentazione oggetto dei lavori è stata pari a circa 550.000 m 2, equivalente a 80 campi di calcio e ha comportato l impiego di oltre 220.000 ton di materiali bituminosi. Sotto di essa sono stati stesi circa 400 km di nuovi cavi. La rinnovata segnaletica orizzontale, attività conclusiva dell intervento, ha visto quindi l impiego di oltre 70.000 m 2 di vernice. Un aspetto da non trascurare è stato infine quello riguardante i controlli degli accessi al cantiere, che sono avvenuti secondo precisi standard aeroportuali. Tutti i mezzi, infatti, sono stati fatti entrare nello scalo da varchi radar presidiati dalle forze di Pubblica Sicurezza e predisposti per un controllo automatico targhe e badge. Facile a dirsi, difficile a farsi, come possono ben capire gli addetti ai lavori. Per 18 giorni, così, lo spettacolo dei passeggeri in partenza e arrivo è stato sostituito da quello, forse ancora più spettacolare, dei mezzi d opera, che ai trolley e agli zaini hanno sostituito cassoni, benne, radar e banchi da stesa. Poi il 19 e il 20 giorno, il grande sospiro di sollievo. Tutto da gustare - finalmente al rallentatore - in attesa del primo volo sul nuovo asfalto impreziosito dai led. nn 11. Luca Vitali, uno dei titolari dell omonimo gruppo, sulla pista finita e pronta ad accogliere il primo volo 12. Dozer dotato di GPS 13, 14. Ultimissimi lavori di pavimentazione (30 maggio 2014)