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TEL e FAX: 051241324 E MAIL: info@legambiente.emiliaromagna.i Bologna, 03 luglio 2014 Alla direzione generale Attività Produttive Al Servizio Valutazione Impatto e Promozione sostenibilità Ambientale Regione Emilia Romagna Viale della Fiera 8 40128 Bologna POR FESR: Osservazioni Legambiente Emilia Romagna Osservazioni generali Nel documento del POR, due dei tre pilastri dell economia regionale vengono individuati nel sistema agroalimentare, e nel sistema dell industria edilizia e delle costruzioni. Ambiti di specializzazione ad alto potenziale di crescita sono le industrie della salute e del benessere assieme a quelle culturali e creative. Nell analisi sul contesto regionale il settore turistico inoltre è indicato come un comparto che genera il 10% dell occupazione regionale. Come indicazione generale si ritiene che per tutti questi temi/settori sia indispensabile una strategia che punta sulla costruzione e diffusione di bellezza e salubrità, superando le principali criticità ambientali (inquinamento atmosferico) e recuperando sul degrado estetico (e in termini di superficie edificata) del territorio. Per il settore delle costruzioni, riuscire ad avviare una vera stagione di grandi rigenerazioni urbane è fondamentale elemento di ripresa ed innovazione. Per il settore dell agroalimentare e salute in particolare il tema del paesaggio, del bio sono fondamentali elementi di marketing territoriali, come già evidenziato anche con le nostre note al PSR. Per il settore turistico, recuperare natura nei contesti più antropizzati della costa, rigenerare un patrimonio edilizio obsoleto (ad es. nei lidi ferraresi) lavorando su interventi di pregio e abbattendo brutture, risulta un elemento competitivo strategicamente alla lunga più utile che il lavoro software sulle strategie di promozione. Occorre creare una serie di poli territoriali di rappresentanza, in cui recupero della bellezza culturale e paesaggistica assieme ad agricoltura di qualità, risultino biglietti da visita tanto per i prodotti tipici e tutto l agroalimentare, quanto per l industria del turismo. Questo tipo di approccio strettamente funzionale alle esigenze dei settori chiave individuati dai documenti strategici regionali, sembra mancare nel POR. Le indicazioni puntuali successive vanno nella direzione di questa visione d insieme che è al contempo ambientale ed economica. In generale si ritiene infine che il complesso di azioni e priorità del POR debba portare un saldo in riduzione rispetto all uso delle risorse/pressioni antropiche. Questo vale con particolare riferimento alle azioni finanziate con l asse 5 e 6. Si chiede quindi che la VAS e gli indicatori di monitoraggio abbiano questo approccio globale. ONLUS - Associazione di Volontariato Iscritta al registro regionale (Decreto n. 669/1993) - C.F. 92027100376 www.legambiente.emiliaromagna.it

Le città e la rigenerazione urbana Il tema più invocato tanto dal mondo delle costruzioni quanto da sindaci e mondo ecologista è quello dell avvio di una vera stagione di riqualificazione dell esistente, con interventi di ampio respiro che riguardi interi palazzi o quartieri e che superi le azioni parcellizzate e limitate che pur positivamente sono state portate dalla detrazione del 50 e 65%. Purtroppo azioni in questo senso sono quasi assenti sul territorio regionale e nazionale per una serie di problemi: parcellizzazione della proprietà, difficile accesso al credito, scarsa propensione sociale ai cambiamenti, problemi legali ed economici inerenti i siti di bonifica in aree urbane. Il POR, con le sue risorse e con la buona intuizione di inserire lo strumento del Laboratorio Urbano, deve essere strumento che attua una terapia d urto in grado di sbloccare almeno qualche esempio pilota sul territorio urbano. La sfida è quella di riuscire a far partire cantieri laboratorio in grado di misurarsi sul tema della riqualificazione energetica, sismica e sociale di palazzi o quartieri, affrontando i problemi del trasferimento temporaneo dei residenti, dell individuazione degli adeguati strumenti amministrativi, finanziari ed urbanistici. Per fare questo occorre che le azioni di finanziamento dell asse 4 e dell asse 6 disegnino in modo congiunto questo obiettivo. Al momento non sembra che l impostazione del POR permetta di conseguirlo. Infatti le risorse sull asse 6 Città sono limitate e orientate ad altri obiettivi, mentre i fondi ben più cospicui dell asse 4 sono rivolte essenzialmente verso interventi di riqualificazione del patrimonio pubblico. Tali interventi sul patrimonio pubblico sono certamente importanti, ma presentano uno scarsa riproducibilità sul resto del patrimonio edilizio, che presenta problematiche differenti (in particolar modo complessità amministrative maggiori e frammentazione della proprietà), e in ultima analisi hanno un effetto limitato sulla possibilità di rilanciare il settore delle costruzioni. Turismo Il turismo, come numero di azioni, sembra elemento centrale all interno del POR seppur non appaia ne tra i pilastri dell economia ne tra gli ambiti ad alto potenziale di crescita. In particolare si ritrovano azioni a favore del turismo, nell asse 3, nell asse 5 in modo massiccio ed in modo indiretto anche in una parte dell asse 6. Sull attribuzione delle azioni a favore turismo all interno dell Obiettivo Tematico 6 (che non a caso si chiama: preservare e tutelare l'ambiente e promuovere l'utilizzo efficiente delle risorse) si ritiene che tale coincidenza ci possa essere solo se le azioni vanno al miglioramento del patrimonio ambientale e naturale, non ad un incremento del turismo fine a se stesso, od addirittura ad un turismo di massa. Infatti già l accordo di partenariato nazionale sembra affrontare questo tema in modo estensivo rispetto agli obiettivi del regolamento UE, e un ulteriore indebolimento del concetto ambientale nelle azioni afferenti risulterebbe non in linea con le indicazioni europee. In questo senso le misure di qualificazione dedicate al turismo devono contenere anche interventi concreti di qualificazione del contesto ambientale (aree verdi, corridoi di rispetto, piste ciclabili). In generale, vista la preponderanza della zona costiera sul settore turistico regionale, si ritiene che le priorità e strategie turistiche su questa area non possano non prendere in considerazione aspetti quali: - la mobilità lungo la costa, oggi elemento di forte criticità - il rischio connesso ai cambiamenti climatici e quindi la realizzazione di azioni che aumentino la resilienza del settore 2

- una riduzione complessiva degli impatti delle attività esistenti (non solo dal punto di vista energetico) - una riqualificazione delle seconde case esistenti con l'ampliamento della definizione attuale di albergo diffuso, in modo da incentivare investimenti di privati nell'ammodernamento delle abitazioni e allo stesso tempo riqualificare il comparto turistico della costa nord senza ulteriore cementificazione Per potenziare anche il turismo delle aree interne ed in generale aumentare l offerta è necessario prevedere: - investimenti per garantire la fruibilità delle destinazioni turistiche alle fasce deboli (anziani, persone non autosufficienti, bambini) su tutto il territorio regionale al fine di destagionalizzare il turismo e favorirne uno spostamento anche nelle aree interne. - investimenti per favorire il turismo slow nelle aree protette e non, anche con la creazione o il potenziamento delle infrastrutture adeguate (es: nel cicloturismo piste ciclabili bellissime nda sole non servono se non ci sono treni per il trasporto bici o non ci sono strutture con adeguata accoglienza) - incentivazione del recupero di aree industriali/artigianali storiche attualmente in disuso per incentivare il turismo industriale (nuova nicchia di mercato in forte espansione che scongiurerebbe la trasformazione di aree dismesse in nuove case o peggio centri commerciali) - es: ex zuccherifici, cotonifici, canapifici con annessa valorizzazione dei maceri, mulini sui fiumi... Obiettivo tematico 5 e cambiamenti climatici Si rileva la mancanza all interno del POR dell obiettivo Tematico 5, finalizzato a promuovere l adattamento ai cambiamenti climatici, prevenzione dei rischi. La scelta strategica della Regione è quella di utilizzare a tal fine le risorse dei fondi di solidarietà nazionale. Se sul problema del dissesto tuttavia interviene anche il PSR, si ritiene che anche il POR possa lavorare su questo versante per quanto riguarda le aree della costa oggetto di azioni sul comparto turistico. In particolare occorre prevedere che gli interventi in aree a ridosso della linea di costa contemplino il rischio dell innalzamento marino e dell ingressione, con creazione di fasce dunose, arretramento dei manufatti ecc. Assi 1 e 3 Innovazione e competitività Tra le 3 grandi direttrici dell innovazioni e del cambiamento della Regione viene individuata la promozione dello sviluppo sostenibile ( a fianco delle tecnologie per una vita sana e sicura). E una valutazione sicuramente positiva, tuttavia negli assi 1 e 3 (che riguardano oltre il 50% delle risorse) con relative misure non sembra cogliersi questa direzione di marcia in modo chiaro ed esplicito. Si chiede quindi di rafforzare e chiarire le modalità di promozione dello sviluppo sostenibile sul versante dell innovazione e della competitività ed attrattività, esplicitando con maggior forza gli obiettivi di riduzione di uso delle risorse (non solo energia) e riduzione rifiuti. La green e clean economy individuate come elemento trasversale della S3 diventa elemento trasversale se si riesce a connotare le nostre produzioni - sia concretamente che nel marketing e nella comunicazione come migliori e più sostenibili di quelle fatte in altre parti del pianeta. 3

Asse 4 Low Carbon Economy L investimento economico è importante, anche se è al limite delle soglie minime previste per l Obiettivo Tematico. Per migliorare le percentuali di budget destinato si chiede di rendere il tema maggiormente trasversale agli assi 1 e 3. Rispetto alla destinazione dei fondi si ritiene che in alcuni casi gli interventi di risparmio energetico potrebbero pagarsi da soli. Al contrario le barriere per l avvio di buone pratiche sono spesso di natura non economica ( ad es. patto di stabilità, nella carenza progettuale o della mancanza di competenze nei comuni su procedure complesse di tipo i meccanismi economici virtuosi delle ESCO). Si consiglia quindi di affiancare alle risorse anche una struttura tecnica in grado di diffondere buone pratiche e superare le barriere culturali (sul modello del Laboratorio Urbano). Per favorire la rigenerazione del patrimonio edilizio, di cui si è detto in premessa, nelle schede priorità di intervento a pag. 113, inserire tra i beneficiari anche i semplici privati (a condizione di stipulare accordi con il comune per l accesso e la diffusione delle informazioni utili alla riproducibilità dell intervento). Togliere la priorità di intervento a pag 114 sulle reti di illuminazione, visto che si tratta di azioni che possono essere autofinanziante e possono sfruttare procedure di tipo TPF (finanziamento tramite terzi), in grado di superare il patto di stabilità. Per questo tema si richiama quanto detto sopra relativamente alla necessità di un supporto informativo ai Comuni. Rispetto ad incentivi per la realizzazione di reti di teleriscaldamento si chiede di limitare tale opportunità all allaccio di piccole reti per sfruttare calore di tipo industriale già esistente o in aree ecologicamente attrezzate, o per reti allacciate a sistemi a rinnovabili di tipo solare o geotermico. In ambito urbano le risorse andrebbero concentrate sulla riduzione dei consumi sull esistente, mentre i nuovi insediamenti dovrebbero essere già a consumi pressoché zero. Azioni sulla mobilità: si veda quanto riportato successivamente per l Asse 6 Indicatori di output Aggiungere l indicatore n di edifici residenziali o terziari oggetto di riqualificazione energetica oppure riduzione dei consumi energetici in settore residenziale e terziario L indicatore Numero di imprese beneficiarie di per se non è un indicatore di efficacia di risultato. Sostituire o affiancare con un indicatore di performance, del tipo Percentuale di riduzione dei consumi sulle imprese oggetto di finanziamento. Per l indicatore Numero di progetti di mobilità sostenibile finanziati vale quanto detto sopra. Sostituire con un indicatore di performance, ad es. N di utenze spostate dall auto privata ad altra forma di mobilità Asse 5 Valorizzazioni delle risorse artistiche, culturali ed ambientali Come emerge dalla relazione a pagina 38, sul tema Valorizzazione delle risorse artistiche, culturali e ambientali sembra individuarsi essenzialmente un azione del POR prevalentemente orientata ad obiettivi di tipo promozionale e di vendita di un prodotto unitario. Seppur questi obiettivi siano effettivamente condivisibili, si ritiene che siano in buona parte gestibili a livello di miglioramento 4

della governance (almeno in quelle aree dove il turismo risulta più maturo e sviluppato e ha già un peso economico preponderante). Si ritiene invece che (come già espresso sopra) con quest asse si dovrebbe innanzitutto creare, preservare o potenziare bellezza sia culturale che ambientale (oltreché favorirne la fruizione, come giustamente indicato nelle priorità di investimento). Tali interventi rientrano a pieno titolo in un azione di marketing territoriale. Rispetto all identificazione di tutti i 110 km di costa come territorio compreso tra i beni ambientali su cui effettuare gli interventi (pag 130) si ritiene che occorra effettuare una distinzione: - solo nelle parti più naturali delle province di Ferrara e Ravenna è possibile parlare di tutela e valorizzazione delle aree di attrazione naturale, su cui effettuare interventi di promozione - nelle parti più antropizzate (con particolare riferimento alla pare meridionale della provincia di Ravenna e alla parte di Rimini) i fondi relativi a questa misura devono necessariamente andare ad interventi che prevedano la ricostruzione di naturalità (es. riserve marine, ricostruzione di una fascia naturale frontemare, delocalizzazione edifici incongrui o frontemare). Si evidenza che la seconda tipologia di interventi, potrebbe rientrare a pieno titolo anche in azioni afferenti all Obiettivo Tematico 5, relativo alla resilienza dei sistemi economici di fronte ai cambiamenti climatici, ed in particolare alla subsidenza ed ingressione marina. Nell ottica della massimizzazione dell uso delle risorse si chiede quindi di individuare anche questa priorità con valenza di marketing e tutela del patrimonio economico. Rispetto alle risorse dell asse 5 si chiede di concentrare le risorse quindi sulle aree a maggior vocazione di un turismo di qualità oggi da potenziare (Parchi, aree interne, zone di valenza naturalistica). Le aree a vocazione turistica più intensiva possono beneficiare con maggior profitto delle risorse dell asse 3. Rispetto alla frase di pag 39 dove si evidenzia che gli interventi dovranno essere fatti nel rispetto dell integrità dell ecosistema, si chiede di sostituire rispetto col termine miglioramento. Tale modifica lessicale dovrebbe essere accompagnata anche da un approccio complessivo ad essa coerente. Asse 6 città Le città vengono viste essenzialmente come luogo vocato ad amplificare i fattori che concorrono allo sviluppo territoriale, con il potenziamento ed innovazione di offerte e servizi. Tale visione è sicuramente condivisibile ma si ritiene non possa essere disgiunta da un ripensamento strutturale delle città con la spinta a superarne i limiti (ambientali e sociali) come individuato nelle premesse generali. Le 3 tipologie di priorità individuate per il finanziamento sono afferibili ad altri assi (il 2, il 4 ed il 5) e con poche risorse. Manca l idea complessiva della necessità di una riqualificazione urbana energetica, estetica, e sismica. Si chiede di introdurre tra le priorità la realizzazione di ecoquartieri tramite interventi di rigenerazione, in cui le varie azioni (miglioramento ICT, mobilità sostenibile, creazione di bellezza e spazi aggregazione, riduzione dei consumi energetici) rientrino in una progettualità organica. Si chiede di non finanziare con questo asse azioni afferibili all asse 2 e 5 se non nell ottica integrata di cui sopra che coinvolga anche un disegno complessivo di riqualificazione almeno a scala di quartiere. Questo per non duplicare impropriamente le azioni e le risorse con specifiche priorità di altro tipo. 5

Occorre inoltre destinare risorse ad azioni di bonifica di comparti degradati, strettamente legati alla riqualificazione. Si richiede quindi di aumentare le risorse destinate a questo asse, portando almeno al 12% e integrarle in modo massiccio con risorse sul risparmio energetico dell asse 4. Rispetto ai fondi destinati al miglioramento della mobilità questi devono essere vincolati alla presenza di un quadro di azione e di una strategia ben chiara di necessità. Per questo si ritiene che come precondizione per accedere ai fondi debba essere necessariamente presente un piano della mobilità urbana che indichi obiettivi numerici di spostamento della mobilità da auto ad altra modalità con relative azioni, e che le azioni finanziate rientrino in questo disegno organico. Tale scelta risulta indispensabile per non vanificare le risorse su interventi episodici. Rispetto alla varietà di interventi finanziabili, sembra che il POR dia molta importanza alla mobilità su auto elettrica. Si tratta sicuramente di una opzione che riduce l inquinamento locale ma che va vista come ultima nella gerarchia delle azioni, che prevedano uso del trasporto pubblico e mobilità ciclabile al primo posto. L utilizzo dell auto elettrica va visto come prioritario per i parchi aziendali o delle PA o per car sharing. Indispensabile, per favorire un reale spostamento di utenza sul servizio pubblico, implementare il sistema Mi Muovo, verso un vero sistema di tariffazione integrata stile Alto Adige pass. L obiettivo finale è quella di mettere a disposizione al cittadino una Carta della mobilità, con credito ricaricabile utilizzabile su autobus e treni dell Emilia Romagna, e integrata nella carta con tutti i servizi di mobilità alternativa: bike sharing, car sharing e ricarica per le auto elettriche nelle colonnine stradali. Indispensabile, a supporto del sistema di tariffazione integrata, tutte le tecnologie ICT più adatte (es portale web applicazioni per smartphone) ecc. Si richiede quindi che nelle priorità del POR possa esservi anche la possibilità di finanziamento anche su questo tema. Infine si ritiene di privilegiare interventi di tipo strutturale in grado di portare maggiori risultati. Anche per questo si ritiene utile accorpare le due priorità di finaziamento sulla mobilità ora suddivise nell asse 4 e nell asse 6. Si ritiene molto positiva la proposta di un Laboratorio Urbano, che deve però avere forte carattere interdisciplinare ed interassessorile e deve poter avere a disposizione competenze adeguate e favorire il confronto con le migliori esperienze nazionali ed internazionali. All interno di tale Laboratorio, o al suo fianco, risulta indispensabile la creazione di un Agenzia per la riqualificazione per i fini già espressi in premessa. Si richiede che nel Laboratorio Urbano possano confrontarsi anche le ONLUS. Nel finanziamento di quest asse si dovranno privilegiare azioni integrate e di alta qualità piuttosto che interventi slegati e a pioggia sul territorio. Indicatori di output Nessuno degli indicatori presenti riguarda l efficacia di risultato (ma riguardano un semplice numero di progetti finanziati), a testimonianza di una non chiara strategia sulle città. Si chiede di sostituire od integrare tali indicatori con opportuni indicatori di performance. 6

Asse 7 Assistenza tecnica. Riguardo questo asse si rimanda alle integrazioni proposte sul Laboratorio Urbano (Asse 6) e la necessità di superare le barriere non tecnologiche che limitano la partenza di progetti di risparmio energetico (Asse 4) 7