03/04/2017 Pag. 30 N.3 - APRILE 2017 PuntoEffe diffusione:10727 tiratura:11042 TERAPIA DEL DOLORE - Rassegna Stampa 04/04/2017 36
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Pag. 30 N.127 - aprile 2017 Calcoli non sempre da curare Molto spesso i calcoli alla cistifellea non danno sintomi né problemi. Solo in alcuni casi servono i farmaci o un intervento chirurgico. Ecco le risposte ai dubbi più comuni. di Beba Minna Il dubbio è: toglierli o conviverci? La risposta non è univoca, come spesso accade in medicina. Ma è bene sapere che sono pochi i casi in cui la via chirurgica è una soluzione opportuna per rimuovere i calcoli alla cistifellea. Quindi, se in prima battuta viene proposto un intervento chirurgico per toglierli (che poi può significare farsi asportare l intera cistifellea che li contiene), non conviene fermarsi al parere di un solo medico. Anche perché, come per ogni intervento, esistono rischi e benefici da valutare prima di prendere una decisione. Grazia, di Milano, ed Elisa, originaria di Reggio Calabria, hanno entrambe avuto esperienza con i calcoli alla cistifellea. Hanno però seguito percorsi di cura diversi e la loro storia insegna che ogni caso è a sé. «Ho avuto un dolore improvviso all addome una sera mentre ero in vacanza - racconta Grazia. Ero convinta che si trattasse di indigestione, anche 30 testsalute 127 TERAPIA DEL DOLORE - Rassegna Stampa 05/04/2017 9
Pag. 30 N.127 - aprile 2017 perché così come è arrivato il fastidio è passato da solo senza strascichi. Qualche giorno dopo invece mi è tornato, ancora più doloroso. Al terzo episodio sono finita in ospedale in preda a fitte fortissime, che nemmeno i farmaci riuscivano a sedare. Alla fine, dopo vari accertamenti, è emerso che avevo un grande calcolo alla cistifellea. I medici mi hanno voluta operare subito, io ho accettato, ma non mi sono state date informazioni sui rischi dell operazione e soprattutto su come avrei vissuto dopo senza cistifellea». Diversa la vicenda di Elisa: «Per un po ho confuso il disturbo con il reflusso gastrico di cui avevo sofferto in passato. Ho preso inutilmente farmaci che non servivano, poi il medico di famiglia mi ha fatto fare degli esami e mi hanno trovato due calcoli nella cistifellea. Sono stata a dieta per settimane, mi hanno tolto i grassi, le uova e il fritto e i dolori sono continuati Prima di un eventuale intervento bisogna escludere che i sintomi siano dovuti ad altro a fasi alterne per circa un mese. Oggi sto bene e se continua così spero di non dovermi operare». I casi di Grazia ed Elisa rivelano che i calcoli possono manifestarsi in modo diverso da un paziente all altro e portare a disturbi più o meno gravi. Quali sono i segnali che devono preoccupare? Molto spesso i calcoli biliari non danno alcun sintomo; non a caso a volte si La cistifellea e quei fastidiosi sassolini Solo il 15-25% IL NUMERO DEI CALCOLI CHE SI MANIFESTANO Nel resto dei casi i calcoli restano del tutto asintomatici scoprono per caso. Si fa un ecografia dell addome, magari per altre ragioni, e sullo schermo compaiono dei sassolini adagiati nella cistifellea, tra il fegato e l intestino. Fino a quel momento sono stati del tutto innavvertiti. In casi come questo è meglio conviverci, senza attivarsi per sfrattarli. Un intervento chirurgico per asportare calcoli che probabilmente non daranno mai problemi è fuori questione. Può capitare, però, che diventino attivi, La cistifellea è un piccolo organo che si trova al di sotto del fegato. Si collega all intestino attraverso il cosiddetto dotto biliare. I calcoli sono delle piccole formazioni che possono svilupparsi all interno di cistifellea o dotto. > A cosa serve la cistifellea? Serve a immagazzinare la bile prodotta dal fegato tra un pasto e l altro. Dopo i pasti la bile è rilasciata nell intestino per favorire l assorbimento dei grassi. Calcoli e coliche I calcoli sono piccoli cristalli costituiti da colesterolo e calcio che possono crescere di dimensioni. Se un calcolo ostruisce la cistifellea o il dotto biliare, inizia ad accumularsi bile, cosa che provoca una colica con forti dolori. Fegato Cistifellea Calcoli Duodeno Esofago Stomaco Dotto biliare 127 testsalute 31 TERAPIA DEL DOLORE - Rassegna Stampa 05/04/2017 10
Pag. 30 N.127 - aprile 2017 Come nascono i calcoli? DA PICCOLI CRISTALLI A SASSOLINI Alcune sostanze presenti nella bile possono cristallizzarsi > allora si presentano con una colica (è il caso di Grazia), che si manifesta con un dolore acuto nella parte superiore dell addome, raggiunge il suo picco in alcuni minuti e di solito scompare entro qualche ora al massimo. Spesso con il dolore c è la nausea, a volte il vomito. Ci sono fattori di rischio? Le donne sono soggette a calcoli il doppio rispetto agli uomini. L età è un altro fattore di rischio: a 65 anni in entrambi i sessi la diffusione del disturbo arriva al 30%. La gravidanza è un fattore di rischio importante per i calcoli biliari, così come l uso della pillola contraccettiva e della terapia ormonale sostitutiva durante la menopausa. Sovrappeso, obesità, sbalzi di peso ed ereditarietà sono altri fattori di rischio. Come si scopre un calcolo? Spesso il medico prescrive un ecografia di fronte a sintomi come nausea, difficoltà a digerire, peso o dolore allo stomaco, dolori addominali, meteorismo, feci molli: sintomi che potrebbero far pensare ai calcoli biliari. Anche se l esito dell esame è positivo, non è detto comunque che i sintomi non dipendano da un altra origine. In effetti dopo aver tolto i calcoli, alcuni pazienti continuano a lamentare dolori. Probabilmente in alcuni casi i calcoli non erano la vera causa del disturbo. Per questo motivo prima di operare, il medico deve escludere con ragionevole Se si asporta la cistifellea alcuni pazienti possono accusare disturbi digestivi certezza la presenza di altre malattie, per esempio ulcera allo stomaco, reflusso gastroesofageo, malattie intestinali. Quando è necessario intervenire? L intervento chirurgico non deve essere necessariamente la prima scelta neanche quando i calcoli provocano coliche. Alcuni pazienti hanno una o due coliche, ma poi non hanno più nulla per anni. Se sono rare, molto probabilmente lo saranno per il resto della vita. Ecco perché, anche in caso di dolore, una strategia di attesa è spesso indicata. Anche perché la colica, pur essendo molto dolorosa, in linea di massima non è pericolosa. Il rischio di complicazioni gravi è davvero basso. Il medico deve poi valutare la qualità 10% La percentuale di pazienti per cui può essere utile una terapia con farmaci della vita del paziente. Le coliche infatti sono molto dolorose, se si verificano spesso probabilmente resteranno frequenti e questo è uno dei casi in cui si può decidere che vale la pena di sottoporsi all intervento chirurgico. L intervento è rischioso? Come ogni intervento, anche l asportazione della cistifellea comporta dei rischi, come possibili infezioni o emorragie. L operazione nella maggior parte dei casi si esegue con la tecnica laparoscopica, in pratica grazie all aiuto di una telecamera in miniatura, e in anestesia generale. Come si vive senza cistifellea? Di solito si ha una vita normale anche senza cistifellea, ma esiste una percentuale ridotta di pazienti che accusa qualche fastidio. Senza la cistifellea, la bile andrà direttamente nell intestino e questo può avere conseguenze: alcuni pazienti lamentano feci molli, flatulenza e anche gonfiori, ma in generale non problemi davvero rilevanti. Generalmente non è necessario osservare diete particolari dopo l operazione, ma può essere d aiuto seguire un alimentazione equilibrata. Soprattutto ridurre la quantità di grassi renderà la digestione più facile. Esistono farmaci utili? Se i calcoli sono di piccole dimensioni, si può ricorrere a farmaci assunti per bocca che consentono di ridurne la grandezza. I più utilizzati sono gli acidi biliari (il principio attivo è l acido ursodesossicolico). Sono consigliati solo se i calcoli danno disturbi. La terapia farmacologica, quando efficace, può essere un alternativa all intervento per quei pazienti che per varie ragioni non possono essere operati. Putroppo la terapia è indicata per meno del 10% dei pazienti, i tempi sono lunghi (almeno due anni) e i risultati non sono sempre soddisfacenti: il rischio di recidiva è alto. 32 testsalute 127 TERAPIA DEL DOLORE - Rassegna Stampa 05/04/2017 11
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