L'ORSO BRUNO NELLE STRUTTURE ZOOLOGICHE E CENTRI DI RECUPERO



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Transcript:

L'ORSO BRUNO NELLE STRUTTURE ZOOLOGICHE E CENTRI DI RECUPERO Dott. Klaus G. Friedrich medico veterinario Fondazione Bioparco di Roma klaus.friedrich@bioparco.it Università degli Studi di Udine - Facolta' di Medicina Veterinaria venerdì Università degli Studi di Udine, Polo Scientifico - Rizzi via delle Scienze, 206-33100 Udine

Introduzione Le sottospecie di orso, allevate e riprodotte tradizionalmente in strutture zoologiche sono l orso bruno (Ursus arctos), il baribal (Euarctos americanus), l orso polare (Ursus maritimus) l orso dal collare (Selenarctos thibetanus), l orso dagli occhiali (Tremarctos ornatus) e l orso malese (Helarctos malayanus) ed il più raro orso labiato (Melursus ursinus).

Introduzione Nel suo habitat naturale l orso bruno in Europa si può trovare in Scandinavia, Europa orientale, i Pirenei e nell Appennino centrale ed alcuni animali sono stati trasferiti recentemente dalla Slovenia nel parco dell Adamello Brenta.

Introduzione Anche se in condizioni di cattività, l orso si comporta in modo mansueto e domestico, molto simile al cane nei suoi comportamenti verso l uomo, per fare un paragone esplicativo, l approccio veterinario deve essere gestito sempre con la massima cautela. Infatti gli orsi mostrano pochi segni premonitori di un attacco, mancano di mimica facciale e posseggono arti ed unghie possenti in grado di provocare gravi ferite. Lontano dal periodo dell accoppiamento e allevamento dei cuccioli (in media 2-3 per parto), gli orsi bruni vivono solitari, ed è questo uno dei punti critici della detenzione in cattività, che porta a lotte stagionali tra maschi e impone la possibilità di tenere gli animali divisi.

Dati anatomici e fisiologici particolari Le unghie grandi non sono retraibili, i premolari e i molari, che assomigliano molto nella forma a quelli dei denti del cane, presentano una superficie più larga. La formula dentaria dell orso bruno è 3J 1C 4P 2M / 3J 1C 4P 3M = 42. La temperatura rettale varia tra 37.5 38.3 C, il polso tra 60-90, la frequenza respiratoria tra 15-30/min, anche se bisogna considerare sempre l influenza dell anestesia eseguita. Radiografia proiezione latero laterale dii cranio di orso Sotto fotografia al museo anatomia comparata di Bologna (E. Pascotto). L orso bruno presenta generalmente un unico estro primaverile e dopo l accoppiamento avviene il fenomeno della diapausa embrionale, che può durare anche alcuni mesi con l impianto della morula nei mesi ottobre/novembre. La maturità sessuale si raggiunge tra il primo ed il terzo anno di vita. La gravidanza dura tra 7-8 mesi e i cuccioli nascono ciechi (apertura palpebre a 30 giorno), nudi e sordi. Il peso alla nascita ammonta circa 300 grammi; gli animali crescono molto rapidamente ed all età di due-tre anni sono sviluppati completamente.

Particolarità nell approccio diagnostico e nella terapia Per la grande forza e agilità oltreché la dentatura forte e le unghie lunghe, l orso bruno deve essere avvicinato con molta cautela. Animali giovani possono essere controllati con reti o in gabbie di contenimento. Animali adulti possono essere avvicinati in sicurezza, solamente in anestesia generale, la quale si induce abitualmente con mezzi per la teleanestesia (cerbottana). Ovviamente è di fondamentale importanza l anamnesi e l osservazione dell animale nel suo ambiente. Inoltre la corretta gestione e regolare sorveglianza sanitaria, con esami parassitologici e batteriologici, oltre ad un check-up annuale di tutti gli orsi presenti, previene patologie varie. Per poter raccogliere ed analizzare i dati clinici raccolti e collegarli per singolo individuo ogni orso nel Bioparco è stato identificato con un microchip, che viene applicato nella muscolatura in posizione infrascapolare. La somministrazione di sostanze farmacologiche varie, per via orale si presenta poco sicura, in quanto l orso riconosce più delle volte, con il suo fiuto la presenza di farmaci e rifiuta il cibo medicato. Qui viene richiesta la fantasia e creatività del personale addetto, che conosce gli animali individualmente e nasconde i medicinali in bocconi particolarmente appetitosi oppure si utilizza una cerbottana e siringhe ad iniezione automatica.

Anestesia dell orso bruno Molto lavoro di ricerca è stato fatto negli ultimi dieci anni anche a livello nazionale, per sviluppare un protocollo anestetico, che permette l avvicinamento sicuro e un anestesia ideale per l orso. La difficoltà di stimare il peso a distanza, il pelo lungo, i depositi di grasso sottocutaneo, le particolarità metaboliche durante l ibernazione, sono solo alcuni punti, che rendono l anestesia di questa specie particolarmente difficile, ciononostante la reperibilità di protocolli anestetici ormai molto sicuri. La combinazione di tiletamina/ zolazepam o ketamina e medetomidina sono le combinazioni anestetiche oggi più utilizzate. L intubazione (diametro tubo da 12-14 mm lungo/ adulto) e l accesso venoso ed il continuo monitoraggio anestetico tramite pulsossimetria, capnografia e elettrocardiografia, fanno parte dello standard attuale, considerando l impossibilità di una valutazione dello stato di salute prima di effettuare un anestesia.

Le malattie più comuni dell orso bruno nelle strutture zoologiche Molto comuni sono le infestazioni parassitarie. La reperibilità odierna di antiparassitari farmacologici ha ridotto molto questo problema degli orsi negli zoo. Comunque la tendenza di offrire agli animali oggi delle aree con terreno naturale e vaste aree esterne difficilmente disinfettabili e contaminate da animali della fauna urbana, ha di nuovo aumentato il rischio di contaminazioni. In modo particolare la toxoplasmosi può essere introdotta con carne cruda, uova, roditori o gatti. I nematodi spesso sono il problema più grande nelle strutture zoologiche e solamente il regolare controllo parassitologico delle feci e trattamento specifico riducono la carica parassitaria. L igiene assoluta delle strutture ed il controllo della qualità e stoccaggio delle derrate alimentari sono alla base della riduzione del rischio parassitario. Baylisascaris transfuga Toxascaris leonina Foto: P. Beraldo, E. Peressin

Le malattie più comuni dell orso bruno nelle strutture zoologiche Tra le malattie infettive in passato la tubercolosi causata da M. tubercolosis e bovis, sterminava grande quantità di animali allevati in zoo, tra cui anche orsi bruni. Regolare controllo batteriologico delle feci per salmonella spp ed igiene riducono quest'ultima patologia. La vaccinazione per la leptospirosi con vaccino inattivato per canidi domestici è l'unica profilassi immunitaria diffusa nelle strutture zoologiche ed il controllo dei roditori nel parco controllano questa malattia infettiva. Carne di suino non deve essere somministrata all orso per il grande rischio d infezione con Herpesvirus suis, agente eziologico della malattia di Aujeszky.

Sistemi di riproduzione assistita e programmi di conservazione Per l orso bruno ed il baribal non esistono problemi di riproduzione nelle strutture zoologiche, se non legate a patologie dell apparato riproduttivo. Abbiamo riscontrati casi di criptorchidismo e parafimosi. Tecniche come l elettroejaculazione e l inseminazione artificiale permettono la fecondazione artificiale, senza dover spostare gli animali tra diversi zoo ed evitando stress di trasporto e rischi sanitari. Tali tecniche possono risultare utili in futuro anche per quanto riguarda i programmi di trasferimento di animali nel loro habitat naturale. Ma generalmente è necessario il controllo della riproduzione, per orchiectomia, vasectomia o nella femmina per ovarioisterectomia. La situazione anatomica corrisponde in grande linee a quella dei canidi, ad eccezione del fatto che le corna uterine non si spingono oltre al limite craniale dell anca. Sono stati sperimentati anche metodi di contracezione farmacologia, ma l utilizzo di impiantati a lento rilascio di ormoni, contenenti mengestrolacetato ha portato spesso a estro continuo con endometriti e piometra.

Alcuni punti critici nella gestione dell orso bruno in cattività in relazione al benessere e salute Tutti i tentativi di arricchimento ambientale devono essere molto resistenti e ricambiati frequentemente, in quanto l orso consuma il materiale messo a disposizione. Le modalità di contenimento devono essere tali, da evitare fuoriuscite dal recinto e considerare la capacità di arrampicarsi di questi animali. Considerando la vita solitaria in natura, devono essere utilizzati modelli di gestione, che rispettano più possibile questa caratteristica. La pavimentazione dei recinti esterni deve essere costituita di materiale naturale, ma allo stesso tempo rende più difficile il controllo igienico-sanitario.

Alcuni punti critici nella gestione dell orso bruno in cattività in relazione al benessere e salute Aree interne ed esterne per la cura di animali malati o in degenza post-operatoria devono essere presenti in ogni caso. Considerando il circuito chiuso e la grande quantità di materiale organico presente, la qualità dell acqua di vasche d'acqua deve essere tenuto sotto stretto controllo per evitare una carica batterica eccessiva. Orsi anziani in zoo presentano spesso artropatie, spondilosi, osteofiti e patologie dentarie.

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