Info Rai TV n. 60 del 10 Dicembre 2010. Sommario:



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Gruppo Aziendale UILCOM-UIL Rai Rai Way Milano Info Rai TV n. 60 del 10 Dicembre 2010 Sommario: 1. Video conferenza stampa Sciopero Rai 2. Video sciopero lavoratori Rai 3. Rai in sciopero: «l'azienda muore per mediocrità dei vertici» 4. Rai oggi muta: sciopero per salvarla 5. Rai/ Vendola: A fianco dei lavoratori in sciopero 6. Rai: sciopero, Masi, aperto a dialogo 7. Sciopero in Rai, le ragioni dei lavoratori e dell'azienda 8. Rai/ Di Cola (Uilcom): Azienda si sta suicidando 9. Rai/ Garimberti: auspico ripresa dialogo tra le parti 10. Verna (USIGRAI), sciopero risposta storica a malgoverno Azienda 11. Champions League, Sky pigliatutto, Mediaset ko, Rai in affanno 12. Tv, conflitto d'interessi. Gentiloni: Governo vuol bloccare Sky su digitale terrestre 13. Rai: Pardi (IDV) e Vita (PD), perchè Masi vuole vendere RaiWay? Video conferenza stampa Sciopero Rai Fonte: YouTube http://www.youtube.com/watch?v=iatmk3df3gk&feature=related Video sciopero lavoratori Rai Fonte: YouTube http://www.youtube.com/watch?v=tp44sgaxyv0 http://www.youtube.com/watch?v=uq1ozamfyck Rai in sciopero: «l'azienda muore per mediocrità dei vertici» Fonte: Agenzia Multimediale Italiana Troppi precari con turni disumani e uno stipendio che non supera i 1000 euro al mese, troppe professionalità ''non ben definite'' e carriere lampo dei soliti raccomandati, troppi noleggi, appalti e consulenze esterne a costi stratosferici, troppe pressioni politiche, troppa mediocrità, nani e ballerine, che chi paga il canone non si aspetta dal servizio pubblico. A tutto questo i dipendenti del personale non giornalistico della Rai hanno detto ''basta''. Lo sciopero è stato indetto da Slc Cgil, Uilcom Uil, Snater, Ugl Comunicazioni, Libersind Conf.Sal, rappresentative degli operai, impiegati e quadri della Rai, con l adesione dell Usigrai per esprimere solidarietà ai dipendenti e la propria contrarietà al Piano Industriale (niente tg e 1

radiogiornali, solo alcune finestre informative lette da persone incaricate dai comitati di redazione). Non ha aderito la Cisl, perché - ha spiegato il segretario generale Vito Vitale in una nota - si tratta di «uno sciopero fuori tempo e assolutamente controproducente in questa dinamica fase di discussione con l'azienda». Perché lo sciopero In risposta ad un Piano Industriale che fa male all'azienda, perché esternalizza il lavoro, cede settori strategici della Rai, espelle lavoratori riducendo la capacità produttiva, ideativa e formativa del servizio pubblico radio-televisivo, mettendo di fatto a rischio il futuro della più grande azienda culturale italiana, che deve essere garanzia di pluralismo e democrazia. Contro le esternalizzazioni Il Piano prevede che la Rai possa avviare le procedure di ''cessione di ramo d azienda'', ossia i lavoratori attualmente inquadrati nei vari settori a rischio (Abbonamenti, Contabilità, ICT, Acquisti e servizi, Trucco e Parrucco, Costumi, Riprese esterne, Scenografia, Rai Way) possono essere ''ceduti'' a società private (come già accade con la Endemol). Queste aziende, esterne, applicano un contratto (diverso da quello del gruppo Rai) dove è previsto che si possa ricorrere alla cassa integrazione e poi al licenziamento per esubero di personale. E la Rai oggi conta 1200 lavoratori in più. Rai oggi muta: sciopero per salvarla Fonte: L'Unità Black out Rai. Oggi niente tg e radiogiornali Rai e palinsesti saltati per protesta contro il piano industriale 2010-12 e un'azienda che spesso gioca contro se stessa. Per il direttore generale Masi è un'azione controproducente. Viste le sue recenti iniziative, forse lo sciopero risulterà invece molto utile e produttivo. In questa giornata intanto le notizie vengono date da freddi comunicati e da speaker autorizzati dai comitati di redazione. Stamattina oltre un migliaio di dipendenti ha manifestato davanti alla sede di viale Mazzini a Roma. Dicono no all'esternalizzazione di Raiway, alla raccolta del canone in concessione, all'aumento di appalti per le riprese esterne. I sindacati e l'usigrai: a rischio l'azienda. Lo sciopero lo hanno proclamato Slc Cgil, Uilcom Uil, Snater, Ugl Comunicazioni, Libersind Conf.Sal, rappresentative degli operai, impiegati e quadri della Rai. Non l'ha proclamato la Cisl. Ha aderito l'usigrai, il sindacato dei giornalisti dell'emittente pubblica, che in una nota spiega il no "al Piano Industriale che esternalizza il lavoro, cede settori strategici della Rai, espelle lavoratori riducendo la capacita' produttiva, ideativa e informativa del servizio pubblico radio televisivo, mettendo di fatto a rischio il futuro della più grande azienda culturale del Paese. In una giornata di protesta di tutti coloro che lavorano per la Rai, anche i dirigenti devolveranno una somma a Telethon in segno di solidarieta' e partecipazione". L'azienda: "strumentalizzazione politica". La Rai in una nota si difende e attacca lo sciopero: "E' contro una Rai impegnata a risanare per la prima volta il proprio bilancio, capace, in pochi mesi, di moltiplicare l'offerta passando dagli storici 3 canali analogici ai 14 digitali tutti a titolo gratuito. Vanno rigettate tutte le provocazioni e le strumentalizzazioni politiche". Articolo 21 e Pd: sciopero per salvare la Rai. ''Se la Rai avesse ancora un gruppo dirigente oggi dovrebbe ringraziare i dipendenti che hanno scioperato perche' credono ancora nel servizio pubblico e non vogliono assistere passivamente alla sua liquidazione industriale, culturale, editoriale'', commenta Giuseppe Giulietti, portavoce di Articolo 21. Solidarizza con chi sciopera e con i lavoratori il Pd per bocca di Matteo Orfini e Carlo Rognoni: ''Il risanamento - affermano - si puo' fare in tanti modi, scaricarne i costi sui lavoratori e impoverire l'azienda smembrandola non sono le uniche soluzioni possibili. Il piano industriale, per quel poco che e' stato possibile capire, non e' adeguato''. Dal consigliere di minoranza Rizzo Nervo, come dal presidente Garimberti, arriva un appello a riprendere il dialogo. Rai/ Vendola: A fianco dei lavoratori in sciopero Fonte: Apcom 2

"Sono al fianco degli operai, degli impiegati e dei quadri della Rai, che oggi scioperano". E' quanto scrive oggi il presidente di Sinistra Ecologia Liberta' Nichi Vendola, in un post che appare sul sito internet www.nichivendola.it, per esprimere il sostegno alla mobilitazione dei lavoratori della Rai, non avendo potuto essere presente stamani al presidio di viale Mazzini. "I lavoratori della Rai - prosegue il leader di Sel - scioperano perché non vogliono assistere al declino della loro azienda. I lavoratori della Rai scioperano contro il Piano Industriale che, di fronte ai problemi di bilancio dell'azienda, non trova migliore soluzione se non quella di scaricare i costi della crisi sui lavoratori, mortificando chi quella azienda l'ha costruita". "Credo - conclude - che lo slogan La Rai siamo noi utilizzato dai lavoratori in sciopero, sia la giusta risposta a un Piano industriale che mette in serio pericolo la crescita della Rai e che la costringe ad abdicare al ruolo di piu' grande industria culturale del Paese; credo sia il riassunto puntuale di un futuro migliore per il servizio pubblico, restituito ai cittadini, ai lavoratori e alle loro competenze". Rai: sciopero, Masi, aperto a dialogo Fonte: ANSA ROMA, 10 DIC - ''Premesso che lo sciopero e' un diritto fondamentale dei lavoratori e va sempre garantito, ribadisco che la manifestazione di oggi rischia di essere un grave errore, perche' allontana dal tavolo delle trattative ''. Lo afferma il direttore generale della Rai, Masi. 'Rai continua a ritenere che vadano rigettate tutte le strumentalizzazioni politiche e che la ripresa del confronto sia la maniera per ricercare soluzioni strutturali e governare i processi di cambiamento''recita il comunicato aziendale. Sciopero in Rai, le ragioni dei lavoratori e dell'azienda Fonte: Rainews24 Il comunicato sindacale Oggi i telegiornali di Rainews andranno in onda in forma ridotta e senza servizi in voce per l'astensione audio video dei giornalisti indetta dai giornalisti Usigrai in concomitanza e in adesione allo sciopero generale degli operai, impiegati e quadri proclamato dalla Slc Cgil, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni, Snater, Libersind Confsal in risposta al piano industriale che esternalizza il lavoro, cede settori strategici della Rai, espelle lavoratori riducendo la capacità produttiva, ideativa e formativa del servizio pubblico radio televisivo, mettendo di fatto a rischio il futuro della più grande azienda culturale del Paese, che deve essere garanzia di pluralismo e democrazia. In una giornata di protesta di tutti coloro che lavorano per la Rai, anche i dirigenti devolveranno una somma a Telethon in segno di solidarietà e partecipazione. Il comunicato della Rai Il dirtitto di sciopero va sempre rispettato e garantito, ma i telespettatori devono sapere che in questo caso si tratta di uno sciopero contro una Rai impegnata a risanare per la prima volta, in maniera seria e responsabile, il proprio bilancio e pertanto a difendere i posti di lavoro; contro una Rai in grado di vincere - e quest'anno con un distacco record - la competizione degli ascolti; contro una Rai capace in pochi mesi di moltiplicare la propria offerta passando dagli storici 3 canali analogici ai 14 digitali tuttia titolo grauito con un grande vantaggio per i telespettatori. Rai continua a ritenere che vadano rigettate tutte le provocazioni e le strumentalizzazioni politiche e che invece la ripresa del confronto con tutte le sigle sindacali sia la maniera per poter ricercare soluzioni strutturali e governare i processi di cambiamento in atto. L'opinione del direttore generale "E' fin troppo ovvio riconoscere che il diritto di sciopero e' un diritto fondamentale dei lavoratori e va pertanto rispettato e garantito ma non si puo' non apprezzare le ragioni per le quali una grande organizzazione come la Fistel Cisl ha deciso di non aderire ad uno sciopero come quello proclamato da altre organizzazioni sindacali Rai", dice il direttore generale Mauro 3

Masi. "Uno sciopero come dice la stessa Fistel Cisl che rischia di essere fuori tempo - aggiunge Masi - controproducente perché determina un vulnus a quel dialogo necessario per affrontare e risolvere le problematiche di bilancio e strutturali lasciate a marcire per troppo tempo". A Viale Mazzini I sindacati che promuovono lo sciopero sono oggi davanti la sede Rai di Viale Mazzini, dalle 11 alle 15,30, con l'intervento dei segretari di Slc Cgil, Uilcom Uil, Ugl Tlc, Snater, Libersind- Confsal. Perché la Cisl dice no Assente la Fistel-Cisl perché, spiegano in una nota, "in un contesto di oggettiva espansione della Rai e della sua offerta televisiva con l'avvento del Digitale terrestre" il sindacato "non può limitarsi ad esternare 'intuizioni' o manifestare semplicemente preoccupazioni, ma ha la responsabilità di governare il processo di cambiamento, ritenendo il 'tavolo permanente di concertazione' il mezzo più idoneo e concreto per ricercare quelle soluzioni strutturali che diano prospettive di futuro all'azienda e di tutti coloro che in essa operano". Per il sindacato sono una una priorita' politica, infatti, la difesa della centralita' della Rai nel sistema informativo nazionale per impedirne nel tempo la disgregazione; la definizione di nuove regole di "governance" della Rai per mitigare le interferenze portatrici di istanze estranee dal contesto produttivo aziendale; la ripresa immediata del confronto con l'azienda con tutte le componenti sindacali per analizzare le ipotesi di riforma che comportino un inequivocabile sviluppo per l'azienda e per i propri lavoratori. E nella trattativa sono irrinunciabili la garanzia degli attuali livelli occupazionali; il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro; il riconoscimento, tutela e valorizzazione del patrimonio delle specifiche competenze e professionalita' interne; il decentramento produttivo editoriale verso Centri e Sedi, attraverso la specializzazione di genere; la salvaguardia dell'attuale perimetro delle attivita' strategiche della Rai -area editoriale, area produttiva e area diffusione e trasmissione; un "Patto Unitario" con tutte le componenti sindacali, partendo dalle attuali diversita' quale impulso per una rinnovata coesione; l'apertura del rinnovo contrattuale da attuarsi in un contesto di misurata e trasparente politica retributiva. Rai/ Di Cola (Uilcom): Azienda si sta suicidando Fonte: Apcom "Tra la situazione politica allarmante, i contrasti nel consiglio di amministrazione, le polemiche del direttore generale con i vari programmi, per ultimo quello di Fazio, c'è uno scollamento tra la dirigenza e gli interessi dell'azienda. Non condividiamo questo piano industriale che presenta solo tagli, è un ridimensionamento, non è un intervento sui costi. La Rai si sta suicidando". Così ai microfoni di Cnrmedia Bruno Di Cola, segretario generale Uilcom, sullo sciopero dei lavoratori Rai. "Non è possibile che si intervenga soltanto sui lavoratori presentandoci un piano industriale, approvato già dal consiglio d'amministrazione senza un confronto sindacale, dicendo 'questa è la cura' - prosegue Di Cola - una cura non condivisibile perché mira a non rendere l'azienda autonoma ed efficiente sulla produzione, tagliando sul prodotto. Così facendo a livello competitivo l'azienda assumerà una posizione d'inferiorità e di uscita dal mercato". "La Rai - prosegue - ha 4 centri di produzione che spesso sono inutilizzati - Di Cola - si appaltano, invece, le produzioni a società esterne e ciò non valorizza i nostri professionisti, le capacità interne dei dipendenti. Se la scelta è quella di ampliare ancora di più il lavoro all'esterno, dopo non è poi così difficile denunciare la presenza di un esubero dei dipendenti". Futuro nero per l'azienda di viale Mazzini? "Il bilancio del 2010 dovrebbe far rilevare una perdita di 50 milioni di euro, che nei prossimi anni aumenterà - conclude Di Cola - un programma come 'Vieni via con me' raggiunge indici di ascolto così alti e non si ha la capacità di venderlo bene al mercato. La Rai ha una raccolta pubblicitaria molto inferiore rispetto a quella di Mediaset, nonostante punte di ascolto molto superiori a quelli dell'azienda concorrente: se il mercato è questo, bisognerebbe almeno utilizzare le strutture interne per diventare più competitivi". 4

Rai/ Garimberti: auspico ripresa dialogo tra le parti Fonte: Apcom Un appello alla responsabilità e l'auspicio alla "ripresa del dialogo". Così il Presidente della Rai Paolo Garimberti, a quanto si apprende da fonti sindacali, in una lettera alle sigle che hanno indetto lo sciopero generale dei dipendenti Rai - personale non giornalistico - che durerà fino a domattina, al quale non ha aderito la Cisl. Garimberti ha risposto, con una lettera, ad una richiesta di incontro - non possibile in vista dello sciopero e anche perché il rapporto con il sindacato rientra nelle competenze del Dg -, auspicando una ripresa del confronto, quanto prima possibile, nel nome dell'attaccamento all'azienda e ognuno pera la propria parte. Verna (USIGRAI), sciopero risposta storica a malgoverno Azienda Fonte: ASCA Roma, 10 dic - ''Con lo sciopero, insieme alle sigle sindacali dei lavoratori e con la solidarieta' dei dirigenti, stiamo dando una storica adeguata risposta ad un'azienda che sventola i nostri successi per celare il proprio malgoverno. Che dire degli ostacoli che hanno dovuto superare Annozero e Vieni via con me? L' Usigrai respinge tutte le affermazioni contenute nel controcomunicato aziendale, in onda nelle edizioni in forma ridotta di telegiornali e giornali radio, cogliendo come positivo solo il pentimento laddove si parla di 'ripresa del confronto con tutte le componenti sindacali' come modo per ricercare soluzioni''. Lo afferma il segretario nazionale Usigrai Carlo Verna aggiungendo che ''la Rai avrebbe dovuto semmai parlare di avvio del confronto, visto che il direttore generale arrocandosi su alcune pregiudiziali lo ha di fatto precluso. Per quanto riguarda nello specifico i giornalisti anche le variazioni di palinsesto sono state deliberate dal consiglio di amministrazione su proposta di Masi, senza che il confronto previsto dal contratto fosse stato fatto. Per questa ragione siamo anche dinanzi al giudice del lavoro ( prossima udienza il 15 dicembre ), cui chiediamo di dichiarare antisindacale il comportamento tenuto dal capo azienda in persona''. ''Fa sorridere amaramente il preambolo del controcomunicato Rai, secondo cui il diritto di scioperare -prosegue Verna- va sempre rispettato e garantito. C'e' gia' la Costituzione a dircelo, non abbiamo bisogno di ulteriori concessioni. Piuttosto la risposta che ci attendiamo dall'azionista e dal CdA, anche dopo il referendum su Masi, e' sulla legittimazione dell'attuale Dg. E poi come andare ad un tavolo di confronto con una controparte che si mostra senza reticenze ''annoiata'' da quel che diciamo? Ci si puo' sedere solo con precise garanzie. Va bene dunque l'auspicio espresso dal presidente Garimberti, ma chiederemo a lui e al consiglio di amministrazione (bene anche Verro e Rizzo Nervo) una partecipazione attiva''. Champions League, Sky pigliatutto, Mediaset ko, Rai in affanno Fonte: Tutto Mercato Web Lo scontro (duro) è fra Sky e Mediaset, ma dalla finestra potrebbe rientrare anche la Rai, per quanto la cosa sembri improbabile. Dal 2012 al 2015 la Champions sarà in esclusiva su Sky, che mercoledì si è aggiudicata 2 pacchetti: la prima scelta delle partite del martedì (finalissima compresa) e la seconda scelta del martedì e mercoledì, per una spesa che si aggira sui 50 milioni l anno. Mediaset, che è rimasta fuori, accusa Sky di abuso di posizione dominante, accaparrandosi tutto con una trattativa economicamente «fuori da ogni logica», e ha chiesto l intervento dell Authority antitrust a tutela della pluralità di offerta. La guerra per la Champions in tv promette di essere lunga e velenosa, ma potrebbe diventare a 3: è infatti rimasto libero il pacchetto della prima scelta delle partite del mercoledì, che costa oltre 25 milioni. Troppi, aveva detto la Rai un mese fa, tirandosi fuori: ma ora pare ci stia ripensando. 5

Tv, conflitto d'interessi. Gentiloni: Governo vuol bloccare Sky su digitale terrestre Fonte: Newslinet - Apcom "Mi risulta che il governo stia cercando di impedire in extremis l'ingresso di SKY nel digitale terrestre, nonostante il via libera dell'unione Europea". Lo dichiara il responsabile comunicazioni del Partito Democratico, Paolo Gentiloni. "Questo, tentativo che si traduce in un quesito del ministro dello sviluppo al Consiglio di Stato, sarebbe grave- sottolinea Gentiloni -. Nei mesi scorsi, il governo Berlusconi aveva ripetutamente cercato di impedire il via libera comunitario a SKY. Oggi - prosegue il responsabile comunicazioni del PD - chiede al Consiglio di Stato di verificare se l'imminente ingresso di SKY nel digitale terrestre avvenga 'in condizioni di reciprocità". "Tutti sanno - nota Gentiloni - che le accertate condizioni di reciprocità tra le diverse piattaforme furono alla base della luce verde comunitaria. Chiederlo oggi da parte del governo non è solo un cavillo per ritardare l'ingresso di SKY, ma allo stesso tempo una gaffe nei confronti della UE e un ennesimo episodio del conflitto di interessi". (Apcom) Rai: Pardi (IDV) e Vita (PD), perchè Masi vuole vendere RaiWay? Fonte: AGENPARL Roma, 07 dic - "La tv si sviluppa attorno al digitale terrestre e la Rai possiede un asset strategico, Raiway, con tutte le sue torri di trasmissione, con cui potrebbe risanare buona parte del suo bilancio. E invece il piano industriale proposto da Masi prevede la vendita, oltre tutto a basso costo. Ognuno tragga le sue conclusioni, ma prima si pensi al conflitto d'interessi macroscopico italiano: chi potrebbe essere avvantaggiato? Corrisponde al vero che la maggior manifestazione d interesse all acquisto, proviene dall gruppo editoriale principale concorrente della Rai?" Lo dicono in una nota congiunta, Pancho Pardi dell'idv e Vincenzo Vita del Pd, entrambi membri in commissione di Vigilanza, che sull'argomento hanno presentato un'interrogazione. "Le torri di Raiway sono un patrimonio inestimabile, siamo certi che anche il Pdl si opporrà all'alienazione, forti dell'esperienza del Ministro Gasparri, che nel 2004 negò l autorizzazione alla vendita del solo 49% per 'l'interesse, scriveva Gasparri, a mantenere in capo alla Rai impianti di un così rilevante interesse strategico anche per la sicurezza'". 6