Il contributo dell azione e-welfare alle strategie della pianificazione



Documenti analoghi
PROGETTO ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI

Idee e proposte dall ASP Giovanni XXIII

AZIENDA ULSS 20 DI VERONA

Il rischio di istituzionalizzazione dell anziano fragile: come sostenere i caregivers. FReNeSys Azione e-welfare

L UTILIZZO DELLA BINA-FAR DA PARTE DELLE CASE RESIDENZA PER ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI E DEI CENTRI DIURNI PER ANZIANI

Area Persone Anziane. Servizio di assistenza domiciliare sociale per anziani LIVEAS

I Contratti di servizio come strumento di governance delle politiche di welfare locale

Comune di Monchio delle Corti

ALLEGATO 1 BANDO DI GARA PER LACREAZIONE DI UNA SHORT LIST DI FORNITORI DI SERVIZI DI CONCILIAZIONE DEI TEMPI DI VITA E DI LAVORO DELLE DONNE

Sistemi e profili di Long Term Care a confronto in quattro paesi Europei.

VOUCHER UNIVERSALE PER I SERVIZI

Regolamento. Funzionamento del Servizio Sociale Professionale. Ambito S9

CERGAS Obiettivi e forme d intervento in ambito di long term care

Accreditamento: I requisiti La qualificazione del personale La qualificazione dei soggetti

PRINA - PIANO REGIONALE INTEGRATO PER LA NON AUTOSUFFICIENZA

INDIRIZZI ATTUATIVI DEL PROGETTO IMMIGRAZIONE BUONE PRASSI PER L AREA FIORENTINA, MODULO IMMIGRATI E LAVORO DI CURA ) PREMESSA

La valutazione come occasione di confronto per la programmazione del Piano di Zona. Giovanni Bertin

Il ruolo delle Aziende ULSS nel garantire prestazioni, sviluppare innovazione, promuovere buone prassi

PROGRAMMA PROVINCIALE SPERIMENTALE SULLA DISABILITA (L.R. 41/96 ARTT. 5 21) TRIENNIO PIANO DI ATTUAZIONE

Metodologie e modelli di assistenza sanitaria territoriale

L. 162/ , , ,

Il nuovo Isee (DPCM 159/2013) e la non autosufficienza

Il documento viene adeguato sulla base delle evoluzioni regolamentari e normative disposte dalle istituzioni competenti ai vari livelli.

Area promozione e protezione sociale 28/10/2005

Stima della pensione complementare

Comune di Grado Provincia di Gorizia

PROGETTO DI POLITICHE ATTIVE SUL LAVORO a valere sull UPB CAP.908 della Regione Lombardia

Il nuovo Isee (DPCM 159/2013) e la non autosufficienza

Cure Domiciliari. Corso Elettivo Malato a casa 23 gennaio 2012

Stima della pensione complementare

Azione Disabilità. Per raggiungere gli obiettivi enunciati si perseguiranno sue punti: Le attività previste verranno realizzate in tre fasi:

Deliberazione legislativa n. 87/ Art. 1 Finalità

) NOMI (TN)

Le Politiche Pensionistiche. Corso di Politiche Sociali Facoltà di Scienze della Formazione Università Milano Bicocca Anno Accademico

DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE

Progetto Badabene e innovazioni del sistema di assistenza domiciliare

IL RUOLO DELL ASSISTENTE SOCIALE NEL CONTESTO SOCIO-SANITARIO

Allegato C REQUISITI ALTRI SERVIZI ALLA PERSONA. Requisiti Altri servizi alla persona

FAMIGLIE AL CENTRO: Dott. Paola Mosa Roma 24 maggio 2013

Lo sportello Unico Socio Sanitario Integrato Servizi Domiciliari

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE

Bozza di disegno di legge delega in materia di gestione e sviluppo delle risorse umane ex art.22 Patto per la salute

Il Sistema di Sorveglianza PASSI D ARGENTO: una risposta ai bisogni di informazione agli operatori di Distretto

Legge Regionale 23 Novembre 2006, n. 20. Istituzione del fondo regionale per la non autosufficienza. (BUR N. 34 del 9 dicembre 2006)

LE RISPOSTE PER LE PERSONE ANZIANE NON AUTOSUFFICIENTI: BISOGNI, SERVIZI E SPESA. Tiziano Vecchiato Rovigo, 23 novembre 2011

Programma finalizzato all autonomia nell ambiente domestico di disabili e anziani

Programmazione Pubblica/Mercato

IL RISCHIO DI NON AUTOSUFFICIENZA PER GLI ANZIANI TRA RISPOSTE PUBBLICHE E PRIVATE

La normativa di riferimento è ampia, si richiamano di seguiti i documenti di avvio del progetto:

L ANZIANO FRAGILE E LA RETE PER LA CONTINUITA ASSISTENZIALE. I servizi territoriali LECCO,

COSA ACCADE IN CASO DI VERSAMENTO CONTRIBUTIVO IN UN FONDO PENSIONE COMPLEMENTARE. Informazioni di approfondimento

SCHEDA PROGETTO/ SERVIZIO/INTERVENTO per la realizzazione di azioni nelle aree di intervento previste dall obiettivo 3 delle linee guida dei PdZ

La comparazione tra sistemi sanitari

Piano di Zona

Stima della pensione complementare

COMUNE DI REVERE PROVINCIA DI MANTOVA REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE

ASL FG DIPARTIMENTO DI SALUTE MENTALE CENTRO SALUTE MENTALE DI MANFREDONIA

LEGGE PROVINCIALE N. 8 DEL REGIONE TRENTO (Prov.)

********** IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE. - VISTA la L. n. 184 del 04/05/83 Disciplina dell adozione e dell affidamento dei minori ;

da Centri Territoriali Permanenti Centri provinciali di Istruzione per Adulti di Augusta Marconi

DISTRETTO SOCIO - SANITARIO N. 45

Il Centro Sociale Residenziale

Incentivi e Premi. Incentivo è considerato tutto ciò che serve a motivare il lavoratore e quindi a renderlo più

REGOLAMENTO PER LE PROCEDURE DI ACCESSO ALLE PRESTAZIONI SOCIALI AGEVOLATE TITOLO I DISPOSIZIONI GENERALI

DALLA PARTE DEGLI ALTRI OPERATORI ECONOMICI. La nostra risposta alle esigenze della tua attività.

REGOLAMENTO PER PRESTAZIONI DI ASSISTENZA DOMICILIARE, TRASPORTO SOCIALE E TELESOCCORSO

ALLEGATO 1 TARIFFE DEI SERVIZI PUBBLICI DIVERSI A DOMANDA INDIVIDUALE IN VIGORE DAL 01/01/2010.

Ruolo della famiglia nella gestione della disabilità

Progetto In.Volo. Iniziativa per il Volontariato in Lombardia

1. NUMERO AZIONE RIPROGRAMMAZIONE PIANO DI ZONA 2 E 3 ANNO DEL 1 TRIENNIO 2. TITOLO AZIONE ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI

Le conseguenze finanziarie della spesa diretta per long-term care da parte degli anziani: un analisi europea

CONSORZIO SERVIZI SOCIALI DELL OLGIATESE

OSPEDALE e TERRITORIO

REGOLAMENTO SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE ANZIANI

Stato di attuazione: Aspetti critici, positivi ecc. N. soci coinvolti N. e tipologia delle attività realizzate

BANDO DAL AL

REGOLAMENTO PER L ACCOGLIMENTO DI ANZIANI E INABILI IN STRUTTURE RESIDENZIALI.

BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363

A cura di Giorgio Mezzasalma

Stima della pensione complementare

Empowerment di comunità

Indice. Introduzione. Gli indicatori. Fonti. Policy Costi unitari Efficacia. Equità. Estensione Differenziazione

PROGETTO ACCOGLIENZA RIFUGIATI SOMALI

Disabilità e condizione sociale

L ASSEMBLEA CONSORTILE

UN SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE MODERNO, EQUO, SOSTENIBILE E UNIVERSALE

Padova, 13 gennaio Il cruccio del Provider: ci sono o ci faccio? Marisa Sartori e Mauro Zaniboni

Appunti per una tavola rotonda Ponzano Veneto, 20 maggio 2011

Corso di Formazione per Operatore Socio-Sanitario Complesso Integrato Columbus - Anno 2014

Il Caregiver: figura cardine per la sostenibilità della presa in carico del paziente complesso

Piano di Zona La formazione per i volontari La rete sociale Servizi di Assistenza Domiciliare

Il valore dell Integrazione Sociosanitaria in termini di appropriatezza, personalizzazione, efficienza economica e razionalizzazione della spesa

ANALISI. Questionario per il personale ASI. Data Sezione del documento / Motivo della revisione Revisione Prima emissione documento A

Studio di un progetto di welfare integrativo

BUONO SOCIALE Dei Comuni dell Ambito n 5

REGOLAMENTO PER IL TRASPORTO SOCIALE

SOSTEGNO ALL ABITARE PER PERSONE CON DISAGIO PSICHICO

Prove Esame di Stato

Le cure domiciliari nella programmazione nazionale. Carola Magni Ministero della Salute

AREA della DISABILITA

Transcript:

Udine 11 dicembre 2004 A R S Agenzia Regionale della Sanità Regione Friuli Venezia Giulia Fondo Europeo Sviluppo Regionale Ministero dell Economia e Finanze Regione Autonoma Friuli- Venezia Giulia Il contributo dell azione e-welfare alle strategie della pianificazione Ranieri Zuttion

Reti integrate per la gestione del sistema di protezione delle persone anziane

Il bisogno Approccio guidato dal bisogno Necessità di dotarsi di uno strumento evoluto di valutazione del bisogno Rappresentazione unitaria del bisogno

SW GENeSys Il software Genesys strumento essenziale per: indirizzare i tecnici nell'applicazione di una metodologia valutativa corretta e, conseguentemente, favorire la pianificazione assistenziale maggiormente efficace; guidare i tecnici nella individuazione e nella selezione dei target di utenza con potenziali outcomes positivi in relazione al livello di offerta disponibile;

SW GENeSys Il software Genesys strumento essenziale per: favorire l inserimento del singolo utente nel nucleo residenziale appropriato, con conseguente erogazione degli interventi migliori per soddisfare i suoi bisogni, garantendo livelli assistenziali e contributi economici diversificati; realizzare una effettiva integrazione professionale e gestionale sociosanitaria;

SW GENeSys Il software Genesys strumento essenziale per: fornire gli elementi utili ad una valutazione di qualità e di costo-efficacia dei diversi modelli di risposta; orientare gli amministratori regionali e locali nelle scelte strategiche inerenti la pianificazione dei servizi ed interventi a favore della popolazione anziana;

Modello di simulazione FVG in breve : Livelli di simulazione Popolazione Domanda Si stima il numero di persone anziane (65+), per sesso e classe d età, con differenti livelli di dipendenza e con differente situazione abitativa e composizione del nucleo famigliare. Si stima il volume di servizi per anziani (sanitari e sociali) richiesto dalla popolazione (stimata al livello precedente). Criteri di classificazione Probabilità di utilizzo dei servizi Parte non sviluppata nel modello presentato ed elaborato all interno delle Spesa Si stima la spesa sanitaria e sociale totale associata al soddisfacimento della domanda (stimata al livello precedente). Costi unitari per servizio

Modello di simulazione FVG in breve : assunzioni Il modello Informal care Si tratta di una simulazione e non di una previsione Gli anziani dipendenti che non ricevono servizi formali si assume si avvalgano dell informal care. Tutti gli anziani non istituzionalizzati che vivono con altri (composizione del nucleo famigliare) si assume ricevano informal care. Non si tiene conto del costo opportunità legato all informal care. Popolazione Vi sono assunzioni legate ai criteri di classificazione Domanda Spesa Si assume che i servizi formali siano in grado di soddisfare tutta la domanda. Il riferimento è la rete di servizi aggiornata al 2000 Ci si concentra sui soli servizi formali stimando la spesa complessiva.

Le parti componenti il modello Livelli di simulazione: Popolazione La popolazione è stata stimata complessivamente per gli anni 2001-2051 e separatamente per: Popolazione non istituzionalizzata Classe di età (65-69, 70-74, 75-79, 80-84, 85-89, 90+) ISTAT Proiezioni di popolazione Popolazione istituzionalizzata Classe di età (65-69, 70-74, 75-79, 80-84, 85-89, 90+) Sesso (M/F) Livello di disabilità Situazione abitativa Nucleo famigliare ISTAT Condizioni di salute e di ricorso ai servizi sanitari 1999-2000 Sesso (M/F) Livello di autosufficienza ISTAT: L assistenza residenziale in Italia: regioni a confronto.2000 Base dati Val.Graf 2000/2001

Gli scenari Lo scenario base Gli scenari alternativi La situazione nell anno di riferimento (2000) viene replicata fino al 2051. Ossia si assume che rimangano: costanti le distribuzioni per popolazione istituzionalizzata e non istituzionalizzata costanti le distribuzioni tra i vari gruppi individuati (età, sesso, dipendenza, situazione abitativa, composizione del nucleo famigliare) costanti le probabilità di utilizzo alle varie tipologie di servizio. Si aggiornano solo i costi unitari, assumendo una crescita per anno del % dei costi sociali e del % dei costi sanitari. Si considera la proiezione centrale ISTAT di popolazione. Popolazione Domanda Spesa Possibili scenari alternativi: Proiezioni alta e bassa ISTAT Struttura per età-sesso di popolazione Dipendenza e aspettativa di vita Nucleo famigliare / situazione abitativa e servizi residenziali Informal care e servizi residenziali Rete dei servizi (balance of care)

Evoluzione della popolazione over 65enne fino al 2051 La Figura evidenzia come aumenti in futuro soprattutto la consistenza delle classi di età più avanzate. Fonte : proiezione ISTAT (centrale) 450000 400000 350000 ISTAT Proiezione centrale- popolazione over 65 Popolazione over 65 300000 250000 200000 150000 100000 50000 0 2001 2003 2005 2007 2009 2011 2013 2015 2017 2019 2021 2023 2025 2027 2029 2031 2033 2035 2037 2039 2041 2043 2045 2047 2049 2051 65-69 70-74 75-79 80-84 85-89 90 e più

SIMULAZIONE: Soggetti dipendenti Soggetti dipendenti 120.000 100.000 80.000 60.000 40.000 20.000 0 2001 2010 2020 2031 2051 Stima soggetti dipendenti sulla base dello Scenario di base : valori assoluti

2.50 Indice di dipendenza del Caregiver indice di dipendenza degli anziani Caretaker e aged dependency ratio 2.00 Ratios 1.50 1.00 0.50 0.00 2001 2003 2005 2007 2009 2011 2013 2015 2017 2019 2021 2023 2025 2027 2029 2031 2033 2035 2037 2039 2041 2043 2045 2047 2049 2051 caretaker ratio aged dependency ratio Si vede come il caregiver ratio sia in caduta libera, passando da quasi due (1.94) potenziali caretaker per anziano con almeno 80 anni nel 2001, a neanche un potenziale caretaker (0.56) nel 2051. Nel contempo raddoppia il rapporto di dipendenza degli anziani, passando dal 0.32 del 2001 al 0.68 nel 2051. La punta più alta (0.7) si tocca

Soggetti dipendenti sulla base dello Scenario di base : SIMULAZIONE: Livello di disabilità 120.000 100.000 80.000 60.000 40.000 20.000 0 2001 2010 2020 2031 2051 Questo è quello che potrebbe succedere se le condizioni 2000 rimanessero invariate salvo ciò che riguarda la dinamica demografica.

SIMULAZIONE: popolazione istituzionalizzata Soggetti isituzionalizzati sulla base dello Scenario di base : Popolazione istituzionalizzata CDR - FVG 20.000 17.500 15.000 12.500 10.000 7.500 5.000 2.500 0 2001 2010 2020 2031 2051

Bisogni delle famiglie - i livelli di complessità assistenziale degli anziani assistiti a domicilio (punteggio BINA) sono sovrapponibili a quelli degli anziani assistiti in resistenza. - il 66% dei famigliare a tentato la soluzione domiciliare prima di ricorre all istituzione (il 30% anche per periodi superiori a 3 anni) - l impegno assistenziale richiesto alle famiglie è molto elevato e protratto nel tempo - ciò nonostante, tutti i famigliari affermano la volontà di voler garantire al proprio caro il diritto di poter invecchiare al proprio domicilio

Bisogni delle famiglie Solitudine Servizi Burnout Lavoratrici Straniere della cura Costi Abitazione

Due direttrici per l offerta 1. la riqualificazione dell offerta residenziale 2. lo sviluppo, la riqualificazione, la riorganizzazione, il potenziamento degli interventi/servizi finalizzati a garantire la permanenza a domicilio delle persone anziane non autosufficienti.

Due direttrici per l offerta Il tutto attraverso: l attribuzione di maggiori responsabilità al Distretto; lo sviluppo delle strategie di integrazione sociosanitaria ai diversi livelli (istituzionale, gestionale e professionale); una maggiore contrattualizzazione degli utenti e delle famiglie; lo sviluppo di forme partecipate di welfare locale.

Riqualificazione dell offerta Presupposti: residenziale l organizzazione dei servizi deve essere centrata sui bisogni delle persone adeguatamente valutati; la garanzia della centralità della persona e dei suoi bisogni e quindi della personalizzazione degli interventi si estrinseca nella elaborazione di Piani Individualizzati di Intervento;

Riqualificazione dell offerta Presupposti: residenziale la modularità di risposta, in funzione della specificità ed intensità del bisogno, garantisce maggiormente riguardo alla qualità ed appropriatezza degli interventi; la modularità della risposta non deve irrigidire il sistema di offerta esponendolo al rischio di spersonalizzazione, ma si deve garantire la flessibilità necessaria a centrare (plasmare) l organizzazione sulla persona.

Riqualificazione dell offerta residenziale modello in cui le diverse variabili oggetto di standardizzazione sono riferite a diverse ipotesi di composizione, in termini di domanda, delle strutture residenziali. il modello permette di verificare immediatamente l impatto della modifica delle variabili in gioco sulla realtà come fotografata con l indagine condotta dall Agenzia Regionale della Sanità nel 2002.

Riqualificazione dell offerta residenziale Sistema di Monitoraggio L azione e welfare del Progetto FReNeSys ha predisposto tre software : 1. Offerta Residenziale 2. Gestione ospiti 3. Liste di attesa

Approfondimenti sui temi della domiciliarità l Unità di Valutazione Distrettuale: riconsiderare in una logica operativa di rete la stessa struttura organizzativa oltre che le modalità di funzionamento dell UVD secondo criteri che avvicinino quanto più possibile ai cittadini il punto di accesso e che la rendano più agile e meno burocratica.

Approfondimenti sui temi della domiciliarità: Riorganizzazione assistenza infermieristica domiciliare Gestore dell assistenza infermieristica generale nell ottica del self-care Promotore di presa incarico anticipato del bisogno Attivatore di interventi di promozione alla salute nell ottica dell empowerment Attivatore di reti, risorse informali e formali presenti sul territorio

Approfondimenti sui temi della domiciliarità Gestore del caso attraverso la messo in rete di tutti i servizi sanitari e sociali presenti sul territorio Facilitatore nei processi di integrazione tra professionisti Utilizzatore di metodi e strumenti multiprofessionali Punto di ascolto e di orientamento per l accesso e la fruizione dei servizi offerti dall ass Tutor delle lavoratrici della cura straniere

Approfondimenti sui temi della domiciliarità Nuove Domiciliarità Nuove domiciliarità modalità operative nell approccio al fenomeno delle assistenti familiari nuove forme di residenzialità le associazioni locali

Finanziamento non autosufficienza Tre fattori ritenuti critici, quali: l impatto sulla rete di servizi; l incentivazione o meno dell home care; la distribuzione delle responsabilità tra Stato (società) e famiglia che determinano (considerando anche il ruolo delle donne e le conseguenze sulla loro partecipazione al mercato del lavoro)

Finanziamento non autosufficienza Quali alternative: effetti redistributivi di reddito sia inter che intragenerazionali sia nella distribuzione del reddito nell arco di vita del singolo individuo. integrazione tra assistenza sanitaria ed assistenza sociale; equilibrio, all interno della rete di servizi, tra servizi residenziali e assistenza domiciliare; equilibrio tra assistenza formale ed assistenza informale,

Finanziamento non autosufficienza Quali alternative: equilibrio, sempre nella rete di servizi, tra settore pubblico e settore privato. ruolo della famiglia e di conseguenza in termini di distribuzione delle responsabilità tra Stato e famiglie; ruolo del settore informale. interdipendenza tra assistenza informale e mercato del lavoro. infine, l impatto in termini di sostenibilità della spesa per l assistenza degli anziani non autosufficienti.

Finanziamento non autosufficienza L approfondimento ha considerato il termine modello per il finanziamento dell assistenza per gli anziani non autosufficienti come omnicomprensivo de: le modalità di finanziamento dell assistenza, ossia il sistema adottato a livello nazionale o locale per il finanziamento della rete di servizi offerti ; le forme di supporto che vengono riconosciute allo stesso anziano o a coloro che assistono l anziano su base individuale (carers).

Finanziamento non autosufficienza In questo senso le principali modalità di finanziamento dell assistenza sono: il risparmio privato l assicurazione privata volontaria senza sostengo da parte dello Stato l assicurazione privata sostenuta dalla Stato, tramite opportuni incentivi fiscali l assicurazione privata obbligatoria schemi pubblici basati sulla tassazione generale schemi pubblici di assicurazione sociale, forme miste pubblico e privato

Finanziamento non autosufficienza Nell analizzare tutte queste alternative i criteri considerati sono: chi si assume il rischio legato al finanziamento? qual è il ruolo del settore pubblico?

Finanziamento non autosufficienza Possibili ruoli spettanti allo Stato: regolatore del settore privato e fornitore di informazioni; erogatore di sussidi o soggetto impositore di tassazione; realizzatore di trasferimenti di risorse tra i diversi soggetti istituzionali fornitore diretto di servizi.

Finanziamento non autosufficienza Per valutare invece il successo di tali alternative si considera: l efficienza; l equità nella contribuzione; il rispetto dell indipendenza, del selfrespect, della dignità e della libertà di scelta; l impatto sulla solidarietà sociale;

Finanziamento non autosufficienza Circa le forme di supporto, il principale problema è la scelta tra: supporto in contanti, nella forma di benefici fiscali, reddito integrativo o pagamenti a favore dell anziano non autosufficiente o del carer. In tale categoria si possono per estensione far rientrare anche i crediti pensionistici riconosciuti in taluni casi ai carers; supporto in kind (traducibile come supporto in beni o materiale).

Finanziamento non autosufficienza Esperienze internazionali a confronto Germania Gran Bretagna Paesi Bassi Austria Francia Finlandia Svezia

DEFINIZIONE L APA è un budget di cura che viene riconosciuto alle persone anziane non autosufficienti per la copertura di spese assistenziali a domicilio e altri tipi di supporti quali gli adattamenti degli alloggi, la distribuzione dei pasti, i centri diurni, ecc. L APA interviene anche per le spese relative a servizi residenziali anche se in misura inferiore rispetto a spese per servizi domiciliari.

BENEFICIARI CRITERI: Avere almeno 60 anni Essere residente stabile e regolare in Francia Rientrare nei livelli di dipendenza compresi compresi tra GIR 1 e GIR 4

APA A DOMICILIO La valutazione del grado di dipendenza della persona anziana viene effettuata tramite visita domiciliare da un équipe medico-sociale. Se la persona rientra nei GIR 1 a 4, l équipe stabilisce di concerto con il richiedente, un piano di cura che corrisponde agli aiuti necessari per garantire alla persona la possibilità di rimanere a casa.

MODALITA UTILIZZO APA L APA può essere utilizzato per il pagamento di: servizi domiciliari erogati da organismi accreditati (service prestataire: : il personale è pagato dalla struttura) terze persone stipendiate dal beneficiario tramite assunzione diretta terze persone stipendiate dal beneficiario ma reperite, reclutate e gestite tramite l intermediario di un associazione che si occupa di tutte le pratiche burocratiche legate all assunzione di personale. (service mandataire: il beneficiario è il datore di lavoro)

CALCOLO APA L importo dell APA dipende dal grado di dipendenza e dal reddito del richiedente. E calcolato secondo dei criteri nazionali. Viene assegnato con i seguenti criteri: il grado di dipendenza: GIR 1 a 4 reddito del beneficiario Il beneficiario è tenuto a partecipare alla copertura finanziaria dell APA in misura del proprio reddito

DATI APA ANNO 2002 31 marzo 2002 31 giugno 2002 30 settembre 2002 31 dicembre 2002 domande depositate 432.000 683.000 878.000 1.043.000 beneficiari 131.000 299.000 469.000 605.000 APA effettivamente versati 51.000 187.000 345.000 480.000 percentuale APA a domicilio 15% 35% 42% 51% importo mensile medio APA a domicilio 509 515 500 516 APA in residenza 238 228 261 288 Parte a carico del dipartimento e del beneficiario a domicilio 484 / 25 492 / 23 475 / 25 491 / 25 in residenza 238 / 107 228 / 104 261 / 109 288 / 128

Grazie per l attenzione