Introduzione Al momento della scelta dell argomento per la mia tesi di laurea, mi sono tornate in mente alcune immagini viste all età di dieci anni: foto impresse nella memoria per la crudezza dei contenuti e per la forza dei colori. Ritratti di ragazze, bambine e donne di colore, sporche di sangue, colte in un momento straziante: quello del rito della mutilazione genitale. Alla luce degli studi fatti nell ambito dei diritti umani, mi sono chiesta come queste pratiche barbare venissero collocate nel diritto internazionale e da qui è iniziata la mia ricerca. Nel corso dello studio della tematica mi sono resa conto, però, che la questione non si poteva esaurire in senso giuridico, in quanto, nonostante le disposizioni in materia, il fenomeno anziché limitarsi era in espansione, e questo a causa delle migrazioni. Ho rivolto quindi il mio sguardo allo studio delle società attuali, in quanto luogo d incontro e scontro tra le diverse concezioni di vita e di valori apportate da uomini provenienti da luoghi con altre culture. Ho preso così coscienza del fatto che il tema che mi interessava sviluppare non poteva essere guardato limitatamente dall angolazione della tutela dei diritti umani delle donne nei paesi sottosviluppati, bensì che lo sguardo doveva essere aperto alle molte sfaccettature tipiche delle società multiculturali attuali. Muovendo dallo studio dei fenomeni migratori, e di tutti gli aspetti che da essi derivano, l obiettivo di questo mio elaborato è di illustrare come le culture siano dinamiche e come sia necessario avere la consapevolezza di ciò in modo da relazionarsi con il diverso in maniera non escludente e produttiva per entrambe le parti. Il primo capitolo tratta dei processi migratori, tracciando un quadro generale delle dinamiche che intervengono tra i soggetti che emigrano, in modo da chiarire la natura vivace del fenomeno. Nel secondo capitolo, illustro nel dettaglio la questione delle mutilazioni genitali femminili vista dal lato delle popolazioni africane, cioè la dimensione tradizionale originaria e incontaminata dall occidente. Nell ultima parte ho inserito uno scorcio delle prospettive legislative nell ambito dei diritti umani in cui sembrano muoversi i paesi africani coinvolti nella pratica, sotto la spinta della sensibilizzazione attuata negli anni dagli organismi internazionali. 3
Il terzo ed ultimo capitolo è volto all osservazione delle dinamiche di integrazione in Italia: le reazioni e le posizioni del nostro paese da un lato e i risultati che ne derivano dal lato dell immigrato. Ho posto l accento in particolare su una organizzazione non governativa (AIDOS) che ha svolto un ruolo essenziale nel dialogo interculturale all interno del nostro territorio e nell ambito più generale del sistema internazionale. 4
Capitolo 1 Immigrazione ed integrazione Le migrazioni accompagnano gli esseri umani nel loro percorso di vita: li pongono davanti a situazioni estranee, li portano a compiere scelte difficili, li arricchiscono, li cambiano e li rendono più consapevoli di sé e del mondo. Anche le società d accoglienza vengono trasformate in qualche modo dal contatto con gli immigrati. In questo capitolo illustro, in maniera generale, i fenomeni, i soggetti e le dinamiche che intervengono nell incontro delle diversità. 1.1 Il fenomeno delle migrazioni Per natura l essere umano è migratore: l umanità, prima di diventare sedentaria, è stata nomade a lungo; nella storia, trasferimenti da un territorio all altro di piccoli gruppi o di intere popolazioni sono assai ricorrenti. Limitatamente all epoca contemporanea, è possibile distinguere sei periodizzazioni significative (Ambrosini, 2005): il periodo dello sviluppo industriale di fine 800, fino alla prima guerra mondiale, caratterizzato da migrazioni di massa; il periodo tra le due guerre, contraddistinto dall esodo di profughi, deportati e esiliati; il periodo della ricostruzione post seconda Guerra Mondiale, in risposta alla richiesta di manodopera per la ripresa economica; il periodo del decollo economico, fino alla crisi petrolifera del 74, in cui si assiste ai primi segni di orientamenti restrittivi all immigrazione; dal 74 in avanti, quando, in molti paesi, ufficialmente si realizza il blocco delle frontiere, ma l immigrazione prosegue attraverso altri canali. È importante sottolineare che le migrazioni della fase della ricostruzione e dello sviluppo postbellico erano per lo più intra-europee e rivolte all Europa centrosettentrionale, mentre quelle dell ultimo quarto di secolo, molto più spontanee, interessano anche l Europa meridionale. 5
Attualmente i processi migratori internazionali seguono tendenze generali che ne determinano un ruolo fondamentale nella società: globalizzazione delle migrazioni: cresce il numero dei paesi di provenienza e riceventi, aumentando l eterogeneità linguistica, etnica, culturale e religiosa; accelerazione delle migrazioni: la loro crescita quantitativa genera urgenza e difficoltà politiche di governo del fenomeno; differenziazione delle migrazioni: la tipologia degli immigrati si amplia (per lavoro temporaneo o a lungo termine, per ricongiungimenti familiari, rifugiati, ecc.) e diventa mutevole, anche al fine di aggirare gli ostacoli introdotti dai sistemi di controllo; femminilizzazione delle migrazioni: aumenta il numero delle donne migranti, per ricongiungimenti familiari, ma anche in forme autonome per scopi lavorativi e come rifugiate o richiedenti asilo. Le migrazioni sono un fenomeno sociale globale che attraversa ogni società e le trasforma e vanno pertanto inquadrate quali processi dotati di una dinamica evolutiva che comporta adattamenti e modificazioni nel tempo. Contemporaneamente è necessario considerare i sistemi di relazioni che le migrazioni creano tra le aree di appartenenza, di transito e di destinazione. Le migrazioni sono, quindi, costruzioni sociali complesse in cui agiscono tre principali attori: le società di origine; i migranti; le società riceventi. Esse si sviluppano in fasi o stadi ricorrenti (come nel modello di Castles e Miller, 1993): ciò che spesso prende avvio da migrazioni temporanee a scopi lavorativi, con un forte legame con il luogo d origine dove vengono trasferiti i proventi, evolve in soggiorni prolungati, che generano, fra le altre cose, reti sociali basate sulla provenienza. Lo stadio successivo, il ricongiungimento familiare, è determinante per l insediamento a lungo termine e per la creazione di vere e proprie comunità etniche con le proprie istituzioni, fino a determinare l acquisizione della cittadinanza o, all opposto, la marginalizzazione e la formazione di minoranze discriminate. 6
1.2 I migranti: attori dinamici Il fenomeno delle migrazioni può essere analizzato, studiato e spiegato dalle teorie dei network : queste teorie guardano all oggetto di studio con particolare attenzione alle relazioni interpersonali che intercorrono tra migranti già insediati e nuovi potenziali migranti, in quanto determinanti di molte dinamiche. Parte di queste teorie è l approccio definito transnazionalismo, secondo il quale molti immigrati costruiscono relazioni sociali composite, che connettono la loro società d origine con quella d insediamento, intrattenendo rapporti di diverso tipo (familiari, economici, politici, sociali) tra luoghi diversi e creando campi sociali che trascendono le frontiere nazionali. Il risultato di una tale capacità è l assunzione di identità culturali fluide da parte dei trasmigranti, che riflettono stili di vita e modelli culturali caratteristici sia della società ospitante, sia di quella di origine. La figura del migrante risulta quella di un attore sociale ricco di iniziativa e promotore di mutamenti: si adatta, ridefinisce i propri valori in risposta alla realtà ed ai contesti socio-culturali con cui viene in contatto. La cultura non è una realtà immutabile che si tramanda da sempre e per sempre, bensì nel tempo e nello spazio avviene una riconcettualizzazione, una reinvenzione delle tradizioni integrandole con gli stimoli presenti. 1.3 Integrazione e solidarietà etnica Le reti etniche assolvono numerose funzioni di sostegno reciproco e di scambio di informazioni, quali l accoglienza, la ricerca del lavoro, il supporto in casi di emergenza, il conforto emotivo e psicologico; inoltre, la frequentazione tra connazionali immigrati consente un rafforzamento, in qualche modo, o comunque un recupero della propria identità culturale, cercando di inserirla nel nuovo contesto. I network influiscono sui tratti distintivi dell integrazione, soprattutto economica; è facile osservare, infatti, come le specializzazioni occupazionali di una certa nazionalità immigrata siano comuni e si definiscano, dunque, su base etnica. 7