{ } ...satire, radîs, tradisions, usanças, curiositâts, variants cjargnelas, cjant spontaneo, ironie, autoironie, ricercje... ridadas!



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Transcript:

)...satire, radîs, tradisions, usanças, curiositâts, variants cjargnelas, cjant spontaneo, ironie, autoironie, ricercje... ridadas! cun Amelia Artico - Tumièz Elia Ferigo - Cjanâl d Incjaroi Elsa Martin - Cjanâl Ines Di Gleria - Cjanâl d Incjaroi Livia Sala - Fors di Sot Nives Baldacconi - Vile Solidea Del Negro - Cjanâl d Incaroi Celestino Vezzi - Ciurciuvint ricercje e consulence scientifiche: Novella Del Fabbro colaborasion culturâl e tecniche: Celestino Vezzi regjie: Dino Persello {

Ognun la conte a so mu^t, promovût de Comission Pari Oportunitâts de Comunitât Montane di Tumieç, cu la regjie di Dino Persello, al è un lavôr inmò prin che di viodi di scoltâ. Si presente imbastît, cun di fat, tant che un coro di vôs di feminis buinis di cjapâ par man il spetatôr e sdrindulâlu tai braçs des variantis orâls de Cjargne; ven a stâi, di chei lengaçs che, te lôr melodie, a platin e a displatin lis storiis de int di mont. No sin denant di chel che par tradizion o clamìn teatri, ma ben di une recitazion minime spontanie, là che si partìs di une idee une vore precise: cûr de societât cjargnele a son stadis simpri lis feminis, cun il lôr savê, lis lôr fadiis, il lôr univiers di pinsîrs, sintiments, desideris e afiets. Cussì la esibizion e tache disvilupantsi tor ator di un toc, Il Pudôr, là che, dal penâl ce tant fin di une grande scritore cjargnele, Gina Marpillero, al scaturìs fûr un slambri di chel univiers. Po dopo, cjaminant sul troi de lenghe partide di Cividât te Ete di mieç e planc a planc rivade fin sù sui monts, corint daûr a usancis, rituâi e cerimoniis, ve che si cjante, si train lis cidulis, si scherce su cetant dificil che al è fâ la spese di chestis bandis (vêso mai fat câs cemût che al cambie il non di une stesse pome di une valade a chê altre?) e su come, cul lâ dai agns vivûts dongjelaltris, i sintiments tra om e femine a puedin un biel moment disledrosâsi (Lis piçulis robis che mi plasin di te ). Partint di un Cemût che o jerin, rapresentât no cun lancûr ma come alc di ancjemò vîf che al regale grandis emozions, cul preseôs intervent di Celestin Vezzi si rive in fin a dâ une cerce de Cjargne dal dì di vuê e soredut a butâ fûr un zigo di sperance: RESTÂ. Un fîl par meti a suiâ plen di blancjarie di une volte al è dut ce che il spetacul al concêt ae senografie. E sul sfont di un biel bleon blanc a passin sveltis fotografiis sieltis cuntun grum di delicatece dal stes Celestin: a voltin in imagjinis pardabon significativis lis peraulis che a svualin des bocjis di Elie, Else, Ines, Melie, Livie, Nives, Novele e Solidee. MONICA TALLONE Vice Presidente, per la Carnia, della Società Filologica Friulana CJARGNA Scùnas sui stàis soteradas di telarinas; falz inrusinidas tai cjôts bandonâts; puartòns ch ai si clostrant davour di ogni funerâl; pez ch ai cres tai orts dai paîs; il non di Diu bomplan bomplan soterât. Biats paîs! Biada Cjargna! A tu às resistût a fan, a gueras cenča fin, migrasions, teremots... Signôr, uda la nesta int a continuâ la so storia par scopî, tas mûsas di frescjas generasions, il gust di vivi, di lavorâ, di restâ. Don Sandro Naiaretti

Ines di Gleria energia di vita Ognun Celestino Vezzi la cultura non e acqua Celestino Vezzi Ines Di Gleria Amelia Artico Nives Baldacconi Solidea Del Negro Elsa Martin Elia Ferigo Livia Sala Novella Del Fabbro Dino Persello la conte a so mu^t, promosso dalla Commissione Pari Opportunità della Comunità Montana di Tolmezzo, con la regia di Dino Persello, è un lavoro che, prima ancora di essere visto, va ascoltato. È costruito infatti come un coro di voci di donne capaci di prendere per mano lo spettatore e cullarlo tra le braccia delle varianti orali della Carnia; ossia, di quegli idiomi che, nella loro melodia, nascondono e svelano le storie della gente di montagna. Non ci troviamo dinnanzi a quello che tradizionalmente chiamiamo teatro, si tratta piuttosto di una recitazione minima spontanea che prende spunto da un idea molto precisa: fulcro della società carnica sono sempre state le donne, con la loro saggezza, le loro fatiche, il loro universo di pensieri, sentimenti, desideri e affetti. Così l esibizione comincia e si sviluppa attorno a un brano, Il Pudôr, laddove, dalla penna elegante di una grande scrittrice carnica, Gina Marpillero, sgorga uno spaccato di quell universo. Poi, sulla strada percorsa dalla lingua, partita da Cividale nel Medioevo e giunta pian piano in montagna, rincorrendo usi, riti e cerimonie, ecco che si canta, si gettano lis cidulis, si scherza su quanto sia difficile far la spesa da queste parti (avete mai riflettuto su come il nome di uno stesso frutto varia di vallata in vallata?) e su come, con il trascorrere della convivenza, i sentimenti tra uomo e donna possano ad un certo punto rovesciarsi (Lis piçulis robis che mi plasin di te ). Partendo da un Come eravamo, rappresentato non con nostalgia bensì come qualcosa di ancora vivo che dona grandi emozioni, grazie al prezioso intervento di Celestino Vezzi si giunge quindi a dare un assaggio della Carnia attuale e soprattutto ad emettere un grido di speranza: RESTARE. Un filo con indumenti di un tempo stesi ad asciugare è tutto ciò che lo spettacolo concede alla scenografia. E sullo sfondo di un lenzuolo bianco scorrono fotografie scelte con molta delicatezza dallo stesso Celestino: traducono in immagini davvero significative le parole che volano dalle bocche di Amelia, Elia, Elsa, Ines, Livia, Nives, Novella e Solidea. MONICA TALLONE Vice Presidente, per la Carnia, della Società Filologica Friulana

{ ognun la conte a so m^ut Comunità Montana della Carnia NOTIS DAL REGJIST Provait a imagjinâsi un om, furlan de Basse, tal mieç di un troput di sioris, cjargnelis dai cjavei fin tai pîts (ehm, scusait o volevi dî fin tai scarpets), che al cîr di meti adun un lavôr teatrâl par furlan là che fin il titul al somee remâi cuintri: Ognun la conte a so mût! E cumò, disêtmi mo se no soi stât bulo a puartâle fûr Ma savêso cemût? In veretât, pûr scugnint fâ i conts cun tancj caratars e umôrs, cun estris e capacitâts diferentis, une robe nus à metûts dacuardi ducj di biel principi: l amôr pes nestris lidrîs. Cussì, lavorâ e divertîsi al è stât dutun, une fadie gradevule, slizeride un biel moment de jentrade te compagnie di Celestino Vezzi, bon, cu la sô pachee e il so savê, di disvoluçâ lis situazions plui imberdeadis. Il spetacul al nas di altris mês esperiencis ta chest particolâr setôr dal teatri: un laboratori in cressite, duncje simpri viert, là che in cualsisei moment a puedin cjatâ puest gnovis protagonistis e la recitazion si fasile sù planc a planc insieme. In cheste dimension no nd è palc, no nd è sipari: lis atoris si movin suntune sene spontanie, dant un poc in mût fresc e origjinâl ae tutele e ae valorizazion des coloradis varietâts cjargnelis de lenghe furlane. Come a dî: Ognun la conte a so mût DINO PERSELLO

NOTE DEL REGISTA Immaginate un uomo, friulano della Bassa, in mezzo a un gruppetto di signore, carniche dalla testa ai piedi (ehm, scusate intendevo dire agli scarpetti ), che si cimenta nell allestimento di un lavoro teatrale in friulano del quale perfino il titolo sembra remargli contro: Ognun la conte a so mût! E adesso, ditemi se non sono stato bravo a uscirne indenne Ma sapete in che modo? A dire il vero, pur dovendo fare i conti con tante personalità e tanti umori, con diverse inclinazioni e capacità, un aspetto ci ha messo immediatamente tutti d accordo: l amore per le nostre radici. Così, lavorare e divertirsi è divenuto automatico, una piacevole fatica, alleggerita ad un certo punto dall ingresso nella compagnia di Celestino Vezzi, capace, grazie all equilibrio e alla saggezza che gli sono propri, di stemperare le situazioni più complesse. Lo spettacolo nasce da mie precedenti esperienze in questo particolare settore teatrale: un laboratorio in verticale, sempre aperto dunque, laddove in qualsiasi momento possono inserirsi altre protagoniste e la recitazione si costruisce un po alla volta insieme. In un tale contesto non c è palco, non c è sipario: le attrici si muovono su una scena spontanea, offrendo un contributo fresco e originale alla tutela e alla valorizzazione delle colorate varietà carniche della lingua friulana. Della serie: Ognun la conte a so mût DINO PERSELLO LIS PROTAGONISTIS / LE PROTAGONISTE ELIE FERIGO di Ravinis di Paulâr, Cjanâl di Incjaroi Grande interprete, e puarte su la sene la tradizion cu la passion dai vincj agns: FEMINE DI GALE ELIA FERIGO di Ravinis di Paularo, Val d Incaroio Grande interprete, porta in scena la tradizione con la passione di una ventenne: ELEGANTE ELSE MARTIN di Dasais di Prât, Cjanâl di San Canzian Cul fâ zentîl, misurât e precîs, se no fos si scugnarès inventâle: RISIERVADE ELSA MARTIN di Osais di Prato Carnico, Val Pesarina Con i modi gentili, misurati e precisi, se non ci fosse bisognerebbe inventarla: RISERVATA INES DI GLERIA di Riù di Paulâr, Cjanâl di Incjaroi Une vôs di rusignûl che e rint dute la bielece dal cjant spontani e dai siei 85 agns di amôr pe sô tiere: SAVIE INES DI GLERIA di Rio di Paularo, Val d Incaroio Una voce da usignolo che mostra la bellezza del canto spontaneo e dei suoi 85 anni d amore per la propria terra: SAGGIA LIVIE SALA di For di Sot Ultimo importante acquisto, una elegante dolcezza per una voce da emozioni : RAFFINATA LIVIA SALA di Forni di Sotto Ultimo importante acquisto, una elegante dolcezza per una voce da emozioni : RAFFINATA MELIE ARTICO di Tumieç Sclete e semplice, fin dal prin incuintri e à fat cognossi il so bon cûr: MAGJICHE AMELIA ARTICO di Tolmezzo Schietta e semplice, fin dal primo incontro ha rivelato la sua generosità: MAGICA

NIVES BALDACCONI di Vile Stîl e diplomazie tal disberdeâ i problemuts de scuadre, e zuie a jessi ce garbe ce dolce: SENSUÂL NIVES BALDACCONI di Villa Santina Classe e diplomazia nel risolvere i problemini della squadra, gioca a mostrarsi a volte aspra a volte dolce: SENSUALE NOVELE DEL FABBRO di Culine di For Davotri, Cjanâl di Guart Passion, ideis, studis, leturis une daûr chê altre; e tante di chê grinte che mai: VULCANICHE NOVELLA DEL FABBRO di Collina di Forni Avoltri, Val Degano Passione, idee, studi, letture continue; e grinta da vendere: VULCANICA SOLIDEE DEL NEGRO di Vile di mieç di Paulâr, Cjanâl di Incjaroi. E à il vivôr di un arc di Sant Marc e la frescjece di une fontane di mont che no glace mai: LUSOROSE SOLIDEA DEL NEGRO di Villa di mezzo di Paularo, Val d Incaroio Ha la vivacità di un arcobaleno e la freschezza di una fontana di montagna che non ghiaccia mai: LUMINOSA { ognun la conte a so m^ut da un idea di Dino Persello CELESTINO VEZZI di Ciurciuvint di Sot. Profilo culturale e saggezza da vendere. Sempre vincenti le sue mediazioni. GENIALE (Monica a te la traduzione) CELESTINO VEZZI di Cercivento di Sotto. Profilo culturale e saggezza da vendere. Sempre vincenti le sue mediazioni. GENIALE (Monica a te la traduzione, grazie) Il Gruppo Teatrale Pari Opportunita della Carnia contatti: Nives Baldacconi - tel. 349 3235676 e-mail: dinopersello@yahoo.it Il Gruppo Teatrale Pari Opportunita della Carnia