Commercio con l estero delle Regioni italiane: contributi al terzo trimestre I dati relativi ai primi nove mesi del restituiscono uno scenario in cui sono le Regioni centrali ed insulari a conseguire gli incrementi tendenziali più ampi e superiori alla media nazionale. Al fine di approfondire tale dinamica è stato analizzato il contributo alla crescita delle esportazioni offerto dalle singole componenti territoriali sia per area geografica che da un punto di vista settoriale. 1. Un quadro di insieme L interscambio con l estero di alcuni territori italiani sembra ancora lontano dal recuperare del tutto i livelli pre-crisi, sebbene le esportazioni nel abbiano segnato un incremento, su scala nazionale, del +11,4 per cento rispetto al 2010. Nel la domanda estera, anche se più debole rispetto al, in ragione delle spinte recessive dai paesi europei e, più in generale, dell instabilità dell ultimo anno, ha contribuito positivamente all incremento delle vendite italiane. Dal cumulato dei primi nove mesi del emergono, però, delle performance eterogenee a livello regionale. Tavola 1 - Dinamica degli scambi delle Regioni italiane con l'estero (milioni di euro e variazioni percentuali) Esportazioni Importazioni Regione Valori assoluti 2010/ Variazioni percentuali gen-mar gen-giu Valori assoluti 2010/ Variazioni percentuali gen-mar gen-giu Piemonte 38.533 11,8 5,1 4,0 3,5 28.975 9,6-7,3-8,1-9,2 Valle d'aosta 636 2,4-17,8-12,8-10,4 345-7,3-29,0-28,7-23,8 Lombardia 104.164 10,8 6,4 4,9 4,2 123.209 4,2-10,3-10,2-9,1 Liguria 6.699 14,7-12,9 1,8 1,1 11.495 18,7-6,8-0,4-1,1 Trentino Alto Adige 6.802 10,6 3,3 1,9 0,8 6.672 2,9-8,4-8,7-11,4 Veneto 50.283 10,2 2,1 0,7 0,7 40.598 5,9-13,7-10,7-9,0 Friuli-Venezia Giulia 12.565 7,6-6,1-7,1-9,4 7.102 9,4-2,2-3,8-3,9 Emilia-Romagna 47.934 13,1 7,4 5,2 3,7 29.925 12,1-2,7-4,1-5,4 Toscana 30.201 13,7 14,2 10,7 8,9 22.103 9,4 1,2 3,5 1,9 Umbria 3.565 13,6 5,8 8,5 9,0 2.777 6,8-10,7-11,2-12,5 Marche 9.725 9,3 6,2 6,4 5,0 7.335 11,4-0,6-10,8-6,3 Lazio 17.081 13,8 2,9 1,6 3,8 33.536 15,6 1,9-3,2-10,4 Abruzzo 7.267 14,7-4,3-4,8-4,8 4.080 7,0-19,6-18,8-17,0 Molise 400-4,1-26,0-17,3-8,8 496-4,4-19,4-19,1-23,8 Campania 9.426 5,4 7,5 2,6 0,8 12.695 8,6-14,6-16,7-17,8 Puglia 8.159 17,9 10,1 11,3 8,5 11.902 19,6-7,2-14,0-15,8 Basilicata 1.399-3,1-38,9-30,1-24,5 991-2,2-30,1-31,6-29,6 Calabria 355 3,0 0,3 7,9 12,2 578-12,2-9,7 3,6 5,3 Sicilia 10.719 15,5 30,4 21,2 17,1 18.870 14,6 15,0-0,8 9,1 Sardegna 5.240-0,6 4,6 9,3 18,6 10.037 25,7 2,8 4,7 9,1 ITALIA 375.850 11,4 5,5 4,2 3,6 400.480 9,0-4,6-5,8-5,8 Fonte: elaborazioni ICE su dati Istat
Dal lato delle importazioni, la dinamica tendenziale dei primi nove mesi del (tavola 1) mostra una contrazione pressoché generalizzata degli approvvigionamenti esteri. Diversamente, dal lato delle esportazioni, rispetto al cumulato, a gennaio-settembre si registra un rallentamento comune a quasi tutte le ripartizioni territoriali ad eccezione di Calabria, Sicilia e Sardegna, Umbria, Lazio. Sulla dinamica dei primi nove mesi hanno pesato la decelerazione delle esportazioni del II trimestre, registrata da tutte le compagini territoriali, la diminuzione delle vendite dell Italia Nord orientale e meridionale e il rallentamento delle esportazioni dell Italia Nord occidentale del III trimestre (figura 1). Figura 1 - Andamento delle esportazioni delle ripartizioni territoriali (variazioni in percentuale rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente) Italia Italia Insulare Italia meridionale Italia centrale Italia Nord Orientale III trim. II trim. I trim. Italia Nord Occidentale -5,0 0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0 Fonte: elaborazioni ICE su dati Istat Osservando le singole variazioni tendenziali emerge come le esportazioni delle regioni nord orientali e meridionali siano risultate stagnanti nei primi due trimestri e in flessione nel terzo mentre si è rilevato un certo dinamismo delle regioni del centro e insulari: sono state, infatti, le esportazioni dell Italia insulare a trainare il dato nazionale, seguite dalle vendite estere dell Italia centrale e nordoccidentale. Tale scenario è la sintesi di incrementi e decrementi ad intensità variabile, già manifesti nel primo trimestre dell anno, con una crescita delle regioni summenzionate superiore alla media. Stilando la graduatoria delle regioni italiane per valori esportati nel periodo gennaio-settembre, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Piemonte, si collocano ai vertici, come di consueto. Tuttavia, non sono queste ad aver conseguito gli incrementi tendenziali superiori al dato medio, quanto in primo luogo Sardegna, Sicilia, Calabria, seguite da Umbria, Toscana, Puglia, Marche e Lazio.
Tavola 2 - Esportazioni delle Regioni italiane I-III trimestre (dati grezzi, milioni di euro, e variazioni tendenziali in percentuale) Regione Valori assoluti I trim II trim III trim gen-mar Variazioni tendenziali apr-giu lug-sett Piemonte 9.717,4 10.247,7 9.443,1 5,1 3,0 2,3 Valle d'aosta 144,1 168,7 129,4-17,8-7,9-4,2 Lombardia 26.733,9 27.868,1 25.982,4 6,4 3,4 2,8 Liguria 1.635,4 2.169,8 1.489,2-12,9 16,7-0,6 Trentino Alto Adige 1.721,0 1.747,1 1.645,2 3,3 0,6-1,5 Veneto 12.431,2 12.864,3 12.500,6 2,1-0,6 0,7 Friuli-Venezia Giulia 2.620,6 3.550,2 2.520,6-6,1-7,8-14,7 Emilia-Romagna 12.252,6 12.680,5 12.162,7 7,4 3,2 0,8 Toscana 7.786,0 8.098,7 7.997,7 14,2 7,6 5,3 Umbria 936,5 1.018,5 940,1 5,8 11,2 10,1 Marche 2.468,0 2.554,6 2.675,8 6,2 6,7 2,5 Lazio 4.240,3 4.250,2 4.539,5 2,9 0,2 8,1 Abruzzo 1.718,1 1.842,2 1.642,4-4,3-5,2-4,8 Molise 93,1 92,7 105,3-26,0-6,1 11,4 Campania 2.412,7 2.348,0 2.270,0 7,5-2,0-2,7 Puglia 2.051,9 2.342,3 2.204,8 10,1 12,4 3,4 Basilicata 239,9 309,2 275,6-38,9-21,4-9,9 Calabria 88,2 102,6 90,8 0,3 15,4 22,5 Sicilia 3.103,9 3.353,6 3.085,7 30,4 13,7 9,5 Sardegna 1.570,4 1.364,8 1.776,3 4,6 15,2 38,0 ITALIA 95.131,9 100.018,4 94.600,6 5,5 3,0 2,3 Fonte: elaborazioni ICE su dati Istat Tavola 3 - Esportazioni ed importazioni delle regioni italiane- III trimestre (milioni di euro e composizioni percentuali) Esportazioni Importazioni Valori var% Peso Contributo alla variazione Valori var% Peso Contributo alla variazione Italia nord-occidentale 111.505 115.729 3,8 39,9 39,9 42,2 125.085 114.294-8,6 41,3 40,1 61,0 Piemonte 28.424 29.408 3,5 10,2 10,1 9,8 22.152 20.108-9,2 7,3 7,1 11,5 Valle d'aosta 494 442-10,4 0,2 0,2-0,5 265 202-23,8 0,1 0,1 0,4 Lombardia 77.353 80.584 4,2 27,7 27,8 32,3 93.935 85.348-9,1 31,0 29,9 48,5 Liguria 5.235 5.294 1,1 1,9 1,8 0,6 8.733 8.635-1,1 2,9 3,0 0,5 Italia nord-orientale 87.969 88.697 0,8 31,4 30,6 7,3 64.013 59.233-7,5 21,1 20,8 27,0 Trentino Alto Adige 5.073 5.113 0,8 1,8 1,8 0,4 5.049 4.471-11,4 1,7 1,6 3,3 Veneto 37.531 37.796 0,7 13,4 13,0 2,6 31.024 28.245-9,0 10,2 9,9 15,7 Friuli-Venezia Giulia 9.597 8.691-9,4 3,4 3,0-9,0 5.336 5.129-3,9 1,8 1,8 1,2 Emilia-Romagna 35.768 37.096 3,7 12,8 12,8 13,3 22.604 21.388-5,4 7,5 7,5 6,9 Italia centrale 44.483 47.506 6,8 15,9 16,4 30,2 49.749 46.767-6,0 16,4 16,4 16,8 Toscana 21.941 23.882 8,9 7,8 8,2 19,4 16.344 16.652 1,9 5,4 5,8-1,7 Umbria 2.655 2.895 9,0 0,9 1,0 2,4 2.120 1.855-12,5 0,7 0,7 1,5 Marche 7.329 7.698 5,0 2,6 2,7 3,7 5.790 5.423-6,3 1,9 1,9 2,1 Lazio 12.558 13.030 3,8 4,5 4,5 4,7 25.495 22.837-10,4 8,4 8,0 15,0 Italia meridionale 20.181 20.230 0,2 7,2 7,0 0,5 23.271 19.305-17,0 7,7 6,8 22,4 Abruzzo 5.465 5.203-4,8 2,0 1,8-2,6 3.132 2.600-17,0 1,0 0,9 3,0 Molise 319 291-8,8 0,1 0,1-0,3 393 300-23,8 0,1 0,1 0,5 Campania 6.972 7.031 0,8 2,5 2,4 0,6 9.625 7.908-17,8 3,2 2,8 9,7 Puglia 6.082 6.599 8,5 2,2 2,3 5,2 8.911 7.499-15,8 2,9 2,6 8,0 Basilicata 1.092 825-24,5 0,4 0,3-2,7 787 554-29,6 0,3 0,2 1,3 Calabria 251 282 12,2 0,1 0,1 0,3 422 444 5,3 0,1 0,2-0,1 Italia insulare 12.119 14.255 17,6 4,3 4,9 21,3 21.613 23.587 9,1 7,1 8,3-11,2 Sicilia 8.147 9.543 17,1 2,9 3,3 13,9 14.210 15.508 9,1 4,7 5,4-7,3 Sardegna 3.973 4.711 18,6 1,4 1,6 7,4 7.403 8.079 9,1 2,4 2,8-3,8 ITALIA 279.739 289.751 3,6 100 100 100 302.881 285.178-5,8 100 100 100 Fonte: elaborazioni ICE su dati ISTAT Inoltre, i dati evidenziano oltre che un ampliamento del peso di queste regioni sul totale nazionale, anche un contributo alla crescita complessiva delle loro esportazioni equiparabile a quello espresso dai territori dell Italia nord occidentale (tavola 3).
Entrando maggiormente nel dettaglio territoriale, le regioni che hanno dato il maggior apporto alla crescita delle esportazioni nei primi nove mesi del sono, nell ordine, la Lombardia, Toscana, Sicilia, Emilia Romagna, Piemonte, Sardegna, Puglia e Lazio a fronte degli apporti negativi di Friuli Venezia Giulia, Molise, Basilicata, Abruzzo e Valle d Aosta. Dal lato delle importazioni, invece, la flessione acquisti dall estero è stata indotta, in particolar modo, dalle ripartizioni Italia meridionale (-17%), nord occidentale (-8,6%) e orientale (-7,5%). Queste ultime due aree, che incidono rispettivamente per il 40,1 e 20,8 per cento sulle forniture dall estero, hanno anche espresso un contributo alla flessione dell import pari a circa l 88 per cento 1. 2. Orientamento geografico Spostando l attenzione sui mercati di sbocco, la tavola 4 evidenzia, per area geografica, il contributo alla variazione di ciascuna compagine territoriale. Come è possibile notare dalla colorazione della celle 2, l apporto fornito dalle singole regioni varia di caso in caso sia per motivi congiunturali sia in ragione della differente diversificazione geografica delle esportazioni regionali. Quanto detto è particolarmente evidente per quel che concerne i vicini mercati dell Unione europea. Il lieve calo delle vendite in essi registrato (-0,8%), frutto dell apporto negativo dato da Lombardia, Friuli-Venezia-Giulia e Veneto, è stato solo in parte compensato, dal contributo positivo dell Emilia Romagna e di diverse regioni dell Italia centro meridionale e insulare. Diversamente per le vendite sui mercati europei non Ue, cresciute complessivamente del 9,4 per cento rispetto ai primi nove mesi del, sono le ripartizioni del Nord e centrali ad offrire il contributo più ampio, con in testa la Lombardia e la Toscana. Di una certa rilevanza è risultato, anche, l apporto delle regioni insulari. Tra le regioni che hanno, invece, inciso negativamente sull aggregato, seppur con contributi inferiori a quelli rintracciabili in altri contesti, vanno menzionate il Friuli-Venezia-Giulia, l Abruzzo, la Campania e la Basilicata. In Asia centrale la diminuzione congiunturale dell export è stata di maggiore entità in ragione del contributo negativo imputabile all area nord-orientale e centrale. La forte contrazione delle vendite del Friuli-Venezia-Giulia, dell Emilia Romagna e del Lazio ha difatti annullato il sostegno fornito dalle regioni del Sud, in particolare quello 1 A livello regionale, decisamente marcata è stata, inoltre, la flessione registrata in Basilicata e in Valle d Aosta; tuttavia dato modesto il contributo da queste offerto l incidenza in termini di riduzione delle importazioni nazionali è risultata minore rispetto ad altri territori. 2 I contributi, espressi in percentuale, sono evidenziati con gradazioni di colore differenti a seconda dell incidenza (positiva: tonalità fredde, negativa: tonalità calde) e intensità di apporto alla costituzione del dato nazionale.
riconducibile alla Campania che, già nei primi mesi dell anno, aveva esportato beni per oltre ottanta milioni di euro. Tavola 4 - Contributo alla variazione delle esportazioni nazionali per Regioni e mercati di sbocco (gennaio-settembre, composizioni percentuali) Mondo Ue27 Paesi Europei non Ue Asia Centrale Asia Orientale America settentrionale America centro meridionale Africa settentrionale Africa Subsahariana Medio Oriente Oceania Italia nordoccidentale Italia nordorientale Piemonte 9,8-12,6 8,4-9,4 11,8 7,6 48,0 4,4 7,7 50,3-1,2 Valle d'aosta -0,5-3,1-0,5-0,3 0,1 0,2-0,9 0,1 2,2-1,7 0,0 Lombardia 32,3-49,2 36,6 13,6 39,5 32,6 55,9-2,1 46,4 129,5 24,0 Liguria 0,6-7,0 5,4-5,9 5,0-4,5-2,2 1,1 13,5 21,4-1,1 Trentino Alto Adige 0,4-0,8 2,5 0,7-9,9 0,2 2,5 2,0 0,0 2,6 0,1 Veneto 2,6-30,0 11,6 22,7-35,9 3,8 27,6 6,4 9,8 22,0 5,1 Friuli-Venezia Giulia -9,0-11,9-6,0-45,6-1,7 1,7-40,8-1,4-5,8-40,6-0,2 Emilia-Romagna 13,3 20,9 2,9-40,9 13,0 18,2 19,6 3,3 21,3 34,0 11,1 Toscana 19,4 19,1 16,1 3,8 33,7 7,4-14,3 4,6-18,3 153,6 60,9 Umbria 2,4-3,9 1,4-7,2 3,3 6,6 2,1-0,1 2,5 2,1 0,7 Italia centrale Marche 3,7 4,3 4,1-10,4 9,7 3,8-2,1 0,2 4,2-5,9-0,1 Italia meridionale Lazio 4,7 21,7 3,9-22,8 12,7-3,1-5,4 3,4 5,9-73,8 6,6 Abruzzo -2,6-19,3-0,4-2,8 0,6-0,1-3,8 1,0 1,5 7,7 0,5 Molise -0,3-2,3 0,2-0,3-0,3 0,3-0,8 0,0 0,0-1,8-0,2 Campania 0,6 1,9-6,6 16,4 0,0 4,5 3,7 4,0 2,8 11,8-5,7 Puglia 5,2 13,3 2,7-9,2 8,7 3,1 22,1-2,9-7,5 3,9 2,5 Basilicata -2,7-18,6-1,2 0,2-0,8 0,4 0,3 0,0 1,4 3,5 0,1 Calabria 0,3 0,4 0,5-0,2-0,8 0,1 0,2 0,3 0,6 1,0 0,0 Sicilia 13,9 24,0 2,1 0,0 9,6 15,1 11,0 44,7-2,0-198,9 0,1 Italia insulare Sardegna 7,4-20,0 15,4-1,5 1,3 1,7-22,4 31,5 12,6-20,7-3,2 ITALIA (var.%) 3,6-0,8 9,4-9,0 4,9 17,3 6,0 22,5 10,5 1,7 17,0 Leggenda Fonte: elaborazioni ICE su dati ISTAT marcatamente negativo negativo 0-10 11-40 41-70 > 70 Al contrario, le esportazioni italiane sono cresciute nella parte orientale del continente asiatico, grazie al fondamentale apporto di tutte le regioni centrali, in particolare della Toscana e, tra quelle nord-occidentali, della Lombardia e del Piemonte. Le piazze commerciali dell Asia orientale hanno, inoltre, visto aumentare il contributo della Puglia e della Sicilia. Decisamente più ampio, ancorché non uniforme, è risultato l apporto delle regioni del Nord alla variazione positiva delle esportazioni verso i mercati dell America settentrionale. Sono infatti le forniture provenienti da Lombardia ed Emilia Romagna a trainare il dato nazionale. Spostando l attenzione verso l America centro meridionale, i contributi maggiori sono forniti da Lombardia, Piemonte, Veneto e Puglia. Analogamente in Africa sub-sahariana è la Lombardia ha trainare il dato aggregato con il supporto degli altri territori. Diametralmente opposto è il perno attorno cui si è retto il risultato aggregato conseguito in Africa settentrionale, in larga parte riconducibile a due sole regioni: Sicilia e Sardegna. Se, verosimilmente, in virtù della presenza di impianti di raffinazione, le Isole hanno offerto il maggiore contributo alla variazione delle esportazioni verso l area nord africana, non altrettanto è accaduto in Medio Oriente. In quest area di sbocco la crescita delle esportazioni è stata sostenuta, in modo quasi esclusivo, dalle vendite della Toscana, della Lombardia e del Piemonte.
3. Dinamiche settoriali Nei primi nove mesi del sette settori su venti hanno fatto registrare una variazione negativa con punte massime nei prodotti in legno (-6%) e nelle apparecchiature elettriche (-3,8%). Tali flessioni non hanno impedito un incremento del dato aggregato in ragione di una crescita tendenziale positiva degli altri comparti con incrementi in alcuni casi notevolmente superiori alla media nazionale in dieci settori. Sulla crescita di coke e petroliferi raffinati (+18%) hanno contribuito prevalentemente e senza troppe sorprese, la Sicilia, la Sardegna e la Liguria. Marcatamente positiva è risultata anche la variazione delle esportazioni di prodotti della Metallurgia (+10,4%). Alla formazione di tale risultato hanno concorso, principalmente, Val d Aosta, Veneto, Toscana, Umbria e Calabria. Rilevante è anche l apporto della Lombardia: con un contributo settoriale del 24,3 per cento, il comparto metallurgico (che pesa sul totale dell export regionale per oltre l 11%) ha inciso marcatamente sulle vendite italiane in America settentrionale e nei Paesi europei non Ue, trainando il dato aggregato. Nei farmaceutici di base e preparati determinante è risultato il contributo dato dal Lazio che ha visto espandersi le proprie vendite all estero, in particolare nei mercati dell Asia orientale. Degni di nota sono stati anche gli apporti di Veneto e Trentino Alto Adige che, nonostante la moderata incidenza del settore sulle vendite regionali all estero, hanno, l uno, alleggerito il calo registrato nei mercati Ue e nelle piazze commerciali dell Asia centrale, e favorito, entrambi, la crescita dell export nei paesi europei non Ue. Il Veneto ha, inoltre, contributo in misura rilevante alla crescita delle esportazioni di prodotti alimentari, bevande, articoli di abbigliamento e prodotti della metallurgia. Per quanto concerne la voce macchinari e apparecchiature nca i maggiori contributi sono ascrivibili al Piemonte, il cui aumento delle vendite ha avuto, per altro, un incidenza cospicua in America latina, mentre il più ampio contributo negativo è imputabile al Veneto. Infine, per quanto concerne gli altri settori, sono da segnalare l ampio contributo del Lazio alla crescita delle esportazioni di articoli in gomma e materie plastiche e quello della Puglia all espansione delle vendite di prodotti delle miniere e della cave. Considerazioni conclusive L analisi dei contributi alla crescita delle esportazioni delle regioni italiane mette in luce come la performance nazionale è determinata prevalentemente dall apporto fornito da poche regioni. I territori che hanno riportato dei contributi positivi in un ampio numero di settori sono risultate essere la Lombardia, per l area nord-occidentale, e la Toscana, per l area centrale. Per quel che concerne le ripartizioni meridionali e insulari, moderatamente positivo è stato l apporto della Campania e, in virtù delle forniture di petroliferi raffinati, quello della Sicilia. Quanto detto risulta
lampante se si considera congiuntamente all andamento settoriale delle esportazioni anche quello relativo ai mercati di sbocco. La proiezione estera di certe ripartizioni regionali accompagnata da un basso grado di diversificazione dei mercati di destinazione delle merci si è in alcuni casi riflessa sui risultati conseguiti all estero. Soprattutto nel caso del Veneto è evidente come l apporto negativo all esportazioni in Asia orientale sia in larga parte determinato dalla flessione delle vendite di macchinari in quei mercati.