Origini della lingua italiana e latina

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CLASSE 3 A a.s. 2011-2012 Origini della lingua italiana e latina domanda:quale parentela esiste tra italiano e latino? Francesco Dettori

PRIMA PARTE Lezione del 16 settembre 2011 2

Si può parlare propriamente di origine di una lingua? No. La lingua è in processo evolutivo continuo Si definisce origine il momento in cui ci si accorge della esistenza di una lingua diversa Quando è avvenuto questo nell area romanza?

andiamo indietro nel tempo di 1000 anni. Quale lingua si parlava in Italia, allora? non vi era una lingua unica su tutto il territorio nazionale, corrispondente all Italia attuale ma tanti volgari *(=lingue parlate dal popolo) diversi da regione a regione - così come non vi era unità politica ma tanti stati e cittàstato la lingua unica era ancora il latino, ma era usato solo dai pochi dotti * e dalla Chiesa nelle funzioni religiose Solo verso il 960 d.c. circa sono documentati alcuni SCRITTI in un volgare che si può definire italiano i cosiddetti PLACITI CASSINESI*

IL LATINO, LINGUA UFFICIALE DELLA CHIESA, non era compreso ormai da tempo dalla gran parte del popolo. Documentano questo fatto due notizie, risalenti al IX secolo 1- il Concilio di Tours dell 813. Impose ai sacerdoti di pronunciare in lingua volgare locale la predica, al fine di farsi comprendere dai fedeli: transferre in rusticam Romanam linguam vel theotiscam I giuramenti di Strasburgo 2- I giuramenti di Strasburgo del 14 febbraio 842. Gli eredi di Carlo Magno, stipulato un patto, lo fecero giurare anche ai loro eserciti ma nella lingua che quei rozzi soldati potevano comprendere: teutisca per quelli di Lotario, francisca per quelli di Carlo il Calvo

Come si determinò questa situazione linguistica? Per comprenderlo bisogna risalire molto più addietro,e fare un salto nel tempo di altri mille anni andiamo dunque a vedere come si parlava in Italia e in Europa intorno all anno 0 6

situazione politica dell Europa e dell Italia intorno all anno 14 d.c, alla morte di Augusto 7

Il dominio dei romani, all epoca di Augusto si estendeva a gran parte dell Europa e dei paesi affacciati sul Mediterraneo in questi paesi i romani assieme all organizzazione politica, importarono anche le loro usanze,la religione, la scuola, la lingua (il latino) il latino si SOVRAPPOSE alle lingue parlate localmente, che continuarono ad essere usate nella conversazione familiare; nei paesi più a lungo dominati dai Romani infine esso si mescolò alle lingue locali, dando origine a nuove lingue 8

Le lingue romanze sono dette romanze o neolatine le lingue come l italiano, il francese, lo spagnolo, il rumeno ed altre minori che risultano dall evoluzione del latino mescolato alle rispettive parlate locali sono dette germaniche le lingue come il tedesco e l inglese nelle quali sono presenti molti elementi latini, ma non tali da trasformare la struttura di queste lingue (su queste aree la dominazione romana fu più breve e la lingua latina non si compenetrò con quelle locali) 9

Alcuni concetti essenziali Aree romanze Il latino vi si era sovrapposto a lingue preesistenti Affiorano nuovi volgari, ottenuti da tale mescolanza con l aggiunta di lingue dei popoli invasori Aree germaniche Restano tracce del latino,di importazione ma la base linguistica, pure indoeuropea è molto diversa

Carta d Europa con la diffusione delle lingue romanze

Area romanza: coperta dalla diffusione del latino tempo Variabilità linguistica spazio Realtà sociali Diversità di funzioni Latino: lingua indoeuropea Romanizzazione e fenomeni di stratificazione linguistica

Variabilità nel Latino Latino classico \\ latino volgare Latino di Roma\\ latino delle aree periferiche Latino dei ceti acculturati\\ latino dei ceti non alfabetizzati Latino volgare Per usi familiari, frequente nelle aree periferiche, nelle persone incolte Non scritto (solo tracce casuali), non ha una norma grammaticale codificata

Ma se il latino volgare era una lingua d uso, non veniva scritta Come facciamo a sapere che esisteva un latino volgare? Appendix probi Errori dei lapicidi Satyricon Graffiti pompeiani etc

latino colto e latino volgare sappiamo che a Roma, e a maggior ragione nel resto dell Italia e nelle aree europee dominate dai romani, non si parlava un solo latino. Infatti vi era un latino colto, usato nelle occasioni formali, negli scritti, e nelle conversazioni tra persone di ceto sociale elevato (quello che si studia ancora oggi, il latino di Cesare, Cicerone, etc:) vi era poi un latino volgare usato dai ceti sociali medio bassi,nelle occasioni informali etc

Perché ci interessa questo latino??? perchè lingue romanze continuano fenomeni tipici del lat. volg. Infatti tra latino classico e volgare vi erano Differenze lessicali (LC:equus LV-caballus > IT-cavallo FR- cheval) Differenze nella coniugazione verbale (amare habeo >amerò anziché amabo) Sincope di vocali (calida calda) Riduzione dei dittonghi (aurum >orum oro)

l APPENDIX PROBI esiste un documento interessantissimo che dimostra in modo inequivocabile la derivazione dell italiano dal latino volgare in appendice ad un antico codice contente le opere del grammatico Valerio Probo, un anonimo maestro latino del III sec. dopo Cristo raccolse in un elenco gli errori che i suoi scolari commettevano più di frequente

L appendix Probi l elenco incolonnava da una parte le forme considerate dal maestro scorrette, e dall altra quelle latine corrette come possimo vedere, le forme considerate scorrette sono quelle poi passate in italiano. Noi infatti diciamo cavallo e casa, e solo nel linguaggio formale usiamo espressioni come equino e domicilio (voci dotte) equus viridis non non Caballus virdis domus auricula non non oricla Casa