Direzione Sociale Dipartimento ASSI U.O. Famiglia Infanzia Età Evolutiva. Centro Adozioni Attività e Dati Anno 2013



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Direzione Sociale Dipartimento ASSI U.O. Famiglia Infanzia Età Evolutiva Centro Adozioni Attività e Dati Anno 2013

Direzione Sociale Dipartimento ASSI U.O. Famiglia Infanzia Età Evolutiva Centro Adozioni Attività e Dati anno 2013 2

PREMESSA Il Centro Adozioni dell ASL ha da tempo assunto come prassi operativa la rilevazione sistematica dei dati relativi all utenza e dell attività svolta dagli operatori impegnati in questo settore. La sintesi dei dati è riassunta nel presente documento con lo scopo di essere uno strumento ed un supporto per gli operatori stessi affinché rileggano e riflettano sull attività, sulle criticità, sull evoluzione delle domande di idoneità all adozione e delle adozioni di bambini in Italia e dall Estero. Anche le coppie hanno imparato ad utilizzare i dati dell ASL come fonte per acquisire informazioni in merito all adozione nel momento in cui stanno decidendo se intraprendere questo percorso. E altresì importante che un servizio sia conosciuto ed illustri la propria attività anche a tutti gli interlocutori istituzionali con cui collabora. Scrivere e raccontare l attività consente agli operatori di porsi in un ruolo attivo, diffondendo riflessività, e di essere generativi, sia all interno dell èquipe sia con le coppie, ma anche con gli altri Enti e con il contesto sociale. La pratica quotidiana sorregge e sostiene la scelta di accompagnare la coppia a decifrare ed approfondire la motivazione della scelta con colloqui di orientamento, con incontri per conoscere l iter adottivo e con un corso di formazione all interno di un piccolo gruppo di coppie. Ogni tappa è un momento significativo in cui la coppia è invitata a valutare la decisione di continuare. L esperienza sta dimostrando anche quanto le coppie riconoscano, nell alleanza con gli operatori, un elemento importante per la positiva riuscita dell adozione. A- ANALISI DEI DATI 2013 La rilevazione e l elaborazione dei dati ha fornito una sintesi che viene illustrata di seguito DICHIARAZIONI DI DISPONIBILITA ALL ADOZIONE Nel corso del 2013 le coppie che hanno presentato la documentazione richiesta presso il Tribunale per i Minorenni per la disponibilità all adozione nazionale e/o internazionale sono state 85, come sintetizzato nella TABELLA 1, e tra queste: 8 solo per l adozione nazionale, 3

10 soltanto per l adozione internazionale, 53 per entrambe le adozioni, 14 richieste di adozioni in casi particolari ex art. 44. Se si escludono le richieste ex art. 44, sono state 71 le coppie disponibili all adozione nazionale e internazionale, con un minimo decremento rispetto all anno precedente. Rispetto alle 71 coppie con la disponibilità all adozione nazionale e internazionale, si osserva che: 15 coppie hanno richiesto il rinnovo per l adozione nazionale o presentato la disponibilità per una seconda adozione; 9 coppie hanno già adottato un figlio; 6 coppie hanno figli biologici; 3 coppie si sono ritirate durante l'iter. TABELLA 1 IDONEITA' ALL'ADOZIONE anno 2013 N COPPIE TIPO DI DOMANDA Nazionale Internazionale Entrambe Ex art.44 COPPIE CON FIGLI BIOLOGICI COPPIE CON FIGLI ADOTTIVI COPPIE CON 2 DOMANDA O RINNOVO COPPIE RITIRATE 85 8 10 53 14 6 9 15 3 9,4% 11,8% 62,4% 16,5% 7,1% 10,6% 17,6% 3,5% 4

Le richieste di disponibilità all adozione, nel nostro territorio, negli ultimi anni non hanno subito variazioni rilevanti, come si evince dalla TABELLA 2, in cui sono illustrati i dati relativi al quinquennio 2009-2013. Esistono alcune variazioni a livello territoriale che tuttavia non paiono attribuibili ad alcuna motivazione specifica. Tutte le coppie, anche quelle (ormai poche) che non contattano il Centro Adozioni prima di presentare domanda al Tribunale per i Minorenni, partecipano all incontro informativo e al corso di formazione, prima di accedere alla fase dello studio di coppia. TABELLA 2 IDONEITA' ALL'ADOZIONE: confronto anni 2009 2010-2011 2012 2013 Nazio nale Interna zionale 2009 2010 2011 2012 2013 Entram be Art. 44 Nazio nale Interna zionale Entram be Art. 44 Nazio nale Interna zionale 7 7 73 21 17 12 78 23 11 5 52 23 14 15 61 16 8 10 53 14 Entram be Art. 44 Nazio nale Interna zionale Entram be 87 107 68 90 71 Art. 44 Nazio nale Interna zionale 108 130 91 106 85 Entram be Art. 44 ADOZIONE NAZIONALE I minori collocati in adozione nazionale provengono essenzialmente da due diverse storie: figli di genitori ignoti, in quanto la madre e/o il padre non li hanno riconosciuti alla nascita, e bambini dichiarati adottabili a seguito di gravi ed irrecuperabili carenze genitoriali. La maggior parte dei bambini sono collocati in una famiglia con un affido a rischio giuridico in attesa della 5

definizione dell'adottabilità. Questo periodo, non sempre breve, diventa un esperienza non facile per l'incertezza ed il possibile evidenziarsi di ostacoli per la conclusione del percorso adottivo. Il Centro Adozioni segue la famiglia dal momento del collocamento del bambino in affido a rischio giuridico, fino all inizio dell affido preadottivo ed alla successiva definizione dell adozione. Nel 2013, come si evince dalla TABELLA 3, sono stati collocati 15 bambini con affido a rischio giuridico: tra questi, solo per 5 è stato dichiarato nello stesso anno lo stato di adottabilità e quindi ha avuto inizio l'affido preadottivo. Alcuni di questi bambini presentano gravi problematiche sanitarie: queste situazioni, per l elevata problematicità dei minori e per la complessità dell iter adottivo, richiedono un impegno decisamente elevato, per un periodo ovviamente non sempre breve e prevedibile. Un affido preadottivo si è interrotto in quanto la coppia ha ritenuto di non essere in grado di continuare l esperienza. Nella TABELLA 3 si evidenzia anche l età dei bambini: in particolare, 12 hanno un età compresa tra i 4 ed i 12 mesi, 3 bambini hanno un età da 1 a 5 anni. I genitori adottivi hanno un età media corrispondente a 39,6 anni per il padre e 37,6 anni per la madre. TABELLA 3 AFFIDI PREADOTTIVI MINORI ITALIANI anno 2013 Collocamento provvisorio Affido Preadottivo N Bambini Fasce d'età 0-3 mesi 4-12 mesi 1-5 anni padre Età media dei genitori 15 5 15 0 12 3 39,6 37,6 madre 6

La TABELLA 4 ci permette di confrontare i dati sugli affidi preadottivi dell ultimo quinquennio. Nel 2013 il numero appare ridotto, solamente perché i tempi per la definizione dell adottabilità si sono protratti per gli affidi a rischio giuridico. TABELLA 4 ADOZIONI NAZIONALI - confronto anni 2009 2010-2011 2012 2013 2009 2010 2011 2012 2013 10 16 16 12 5 ADOZIONE INTERNAZIONALE I minori stranieri giungono in Italia con l adozione già definita nel Paese d origine, tramite la collaborazione degli Enti Autorizzati per l adozione internazionale. L ingresso in Italia di ogni minore è autorizzato dalla Commissione Adozioni presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Come illustrato dalla TABELLA 5, i bambini adottati all'estero nel 2013 ed inseriti in 47 famiglie, sono stati 55, numero in aumento rispetto all'anno precedente: infatti nel 2012 sono stati adottati soltanto 31 bambini stranieri. 7

TABELLA 5 Minori in adozione internazionale anno 2013 N bambini N Famiglie Fasce d'età Età media genitori 55 47 0-2 3-5 6-12 Padre Madre 15 20 20 44,2 42,5 27% 36% 37% Dalla medesima TABELLA si rileva la distribuzione per fasce d età che è la seguente: 15 bambini nella fascia 0-2 anni; 20 bambini nella fascia 3-5 anni; 20 bambini nella fascia 6-12 anni. L attribuzione dell età dei bambini stranieri non è sempre un dato attendibile ed oggettivo, in quanto i minori non sono sempre iscritti all anagrafe al momento della nascita. Infatti per alcuni bambini sono in corso accertamenti sanitari in quanto l età anagrafica risulta evidentemente inferiore rispetto all età biologica. L età media dei genitori è di 44,2 anni per il padre e 42,5 anni per la madre. Per quanto riguarda le condizioni di salute, i bambini, pur con documentazione che evidenziava qualche problematicità, attualmente godono di una condizione di salute discreta. Gli operatori focalizzano la loro attenzione fin dai primi incontri con la famiglia adottiva anche sulla documentazione sanitaria del figlio. Per i bambini adottati in tenera età, il monitoraggio della crescita è maggiormente impegnativo, in quanto alcune patologie sono diagnosticate in età successive, come confermano i dati dei Servizi Specialistici. Il Centro Adozioni è impegnato a costruire una collaborazione costante con i Servizi Specialistici, in particolare con la Neuropsichiatria Infantile e con il Servizio Disabilità. 8

La TABELLA 6 informa sulle aree geografiche di provenienza dei bambini che sono le seguenti: Est Europeo per 30 bambini (13 dalla Federazione Russa, 7 dalla Polonia, 6 dall Ucraina, Bulgaria e Lettonia, 4 dalla Lituania, Armenia, Siberia e Romania); Est Asiatico per 2 bambini (Thailandia e Cina ); America Latina per 8 bambini (5 dal Brasile, 3 dall'ecuador, El Salvador e Colombia); Africa per 15 bambini ( 12 dall Etiopia, 3 dal Congo e Senegal ). TABELLA 6 Paesi di provenienza dei minori adottati anno 2013 Federazione Russa 13 Polonia 7 Ucraina, Bulgaria, Lettonia, Lituania, Romania, Armenia e Siberia 10 Thailandia e Cina 2 Etiopia 12 Senegal e Congo 3 Brasile 5 Ecuador, El Salvador e Colombia 3 Per quanto riguarda l età dei minori provenienti dai Paesi esteri si evidenzia che: 15 bambini hanno età inferiore ai 2 anni e provengono da Etiopia (8), Thailandia, Armenia, Congo, Federazione Russa e Senegal, 9

20 bambini hanno un età da 3 a 5 anni e provengono da Federazione Russa (6), Ucraina, Etiopia, Cina, Brasile, Ecuador e Lettonia, 20 bambini con età da 6 a 12 anni, provengono da Federazione Russa, Polonia (8), Ucraina, Bulgaria, Etiopia, Brasile e El Salvador. L'età media dei bambini adottati all'estero nel 2013 è stata pari a 5,1 anni. La TABELLA 7 mostra l'andamento delle adozioni nazionali ed internazionali nell'ultimo quinquennio. Come risulta chiaro, nel corso degli ultimi 5 anni vi è stata una significativa diminuzione del numero di bambini adottati sia in Italia sia all'estero. TABELLA 7 Minori adottati confronto anni 2009 2010 2011 2012-2013 2009 2010 2011 2012 2013 nazionale internazionale nazionale internazionale nazionale internazionale nazionale internazionale nazionale internazionale 10 77 16 67 16 54 12 31 5 55 87 83 70 43 60 ENTI AUTORIZZATI PER L ADOZIONE INTERNAZIONALE Le coppie, dopo aver ottenuto l idoneità all adozione internazionale, sono tenute a dare mandato ad un Ente Autorizzato per l adozione che seguirà la procedura nel rapporto con il Paese Straniero. 10

Gli Enti Autorizzati che hanno seguito la procedura delle 55 adozioni internazionali sono stati 22, di cui solo due hanno sede nel nostro territorio. Gli Enti che hanno seguito il maggior numero di adozioni sono stati: Centro Aiuti per l Etiopia per 6 bambini; CIFA e NADIA Onlus per 5 bambini; La Primogenita International Adoption Onlus e l Associazione Il Conventino Onlus per 4 bambini ciascuno. Oltre a quelli sopra citati, le coppie si sono rivolte ai seguenti Enti: - ARIETE ONLUS di Napoli; - A.I.A.U. ONLUS di Firenze; - PROGETTO SAO JOSE di Brescia; - Ai.Bi. Associazione Amici dei Bambini di Milano; - ASSOCIAZIONE AGAPE di Catania; - N.A.A.A. ONLUS di Torino; - I Bambini dell Arcobaleno Bambarco ONLUS di Longarone (BL); - L AIRONE di Albenga (SV); - A.Mo Onlus di Fano (PU); - In CAMMINO PER LA FAMIGLIA I.C.P.L.F. di Casarza Ligure (GE); - AMICI MISSIONI INDIANE ( AMI) - ONLUS di Milano; - FONDAZIONE AVSI di Milano; - GRUPPO DI VOLONTARIATO SOLIDARIETA di Potenza; - SOS BAMBINO INTERNATIONAL ADOPTION- ONLUS di Vicenza; - Agenzia Regionale per Adozioni Internazionali Regione Piemonte di Torino; - SERVIZIO POLIFUNZIONALE PER L ADOZIONE INTERNAZIONALE ( S.P.A.I.). 11

Si conferma ulteriormente che le coppie bresciane si orientano verso un ampio ventaglio di Enti, ubicati anche in altre Regioni. La scelta dell Ente continua ad essere una decisione difficile per le coppie, sia per il numero elevato degli Enti, che per la diversità delle proposte e metodologie. Il rapporto con gli Enti è complessivamente positivo; in alcune situazioni è stato concordato un progetto condiviso ed integrato di sostegno al nucleo adottivo. Per gli operatori è molto interessante conoscere anche ciò che succede durante la permanenza all Estero della coppia e nel primo periodo di convivenza del nucleo. B LE FASI DEL PERCORSO ADOTTIVO FASE di ACCOGLIENZA e ORIENTAMENTO La coppia che intende adottare o desidera informarsi sul percorso adottivo prende contatto con l'assistente sociale dell'equipe adozioni del proprio distretto di residenza. I colloqui di accoglienza/orientamento hanno l'obiettivo di facilitare ed avviare la coppia ad un percorso di riflessione sulle motivazioni della scelta adottiva. E una fase utile ed efficace per iniziare ad orientarsi nell iter adottivo e per costruire un alleanza con gli operatori del Centro Adozioni al fine di mettere le basi per un accompagnamento e sostegno durante tutto l'iter. In questo modo la coppia, fin dalla fase iniziale, può acquisire un adeguata preparazione, consapevolezza e senso di responsabilità. I risultati evidenziano il buon esito del percorso e i rimandi degli operatori e delle coppie sono positivi. 12

Le coppie raccontano, nelle fasi successive, di aver apprezzato questo spazio di accoglienza e di incontro per parlare di sé, chiarendo soprattutto a sé stessi il senso della loro scelta. Le coppie imparano a prendersi del tempo tra una fase e l altra, a non essere frettolose nelle scelte, ma a ponderare ogni passaggio dell iter adottivo, mantenendo attivo uno scambio e un rapporto con gli operatori del Centro Adozioni. Il percorso delle coppie che nell anno 2013 hanno effettuato il colloquio orientativo può essere così rappresentato: Coppie che hanno effettuato i colloqui orientativi n. 108 con 158 colloqui Rinunce o in fase di riflessione n. 41 Partecipanti incontro informativo n. 67 Rinunce o in fase di riflessione n. 8 Partecipanti Corso di formazione n. 59 13

Si evidenzia il numero significativo di coppie che dopo gli incontri con l assistente sociale decide di aver bisogno di una fase di riflessione. INTERVENTI INFORMATIVI E FORMATIVI Le proposte informative e formative fanno parte della programmazione annuale del Centro Adozioni e alcuni aspetti di miglioramento rientrano nella pianificazione degli obiettivi aziendali assegnati ai Servizi. Nel 2013 gli incontri informativi, a cadenza mensile, sono stati 10 e 76 le coppie che vi hanno partecipato (alcune coppie hanno effettuato i colloqui orientativi l anno precedente); gli incontri sono condotti da due assistenti sociali e si tengono presso il Centro Adozioni di Brescia a cadenza fissa il secondo lunedì del mese nel tardo pomeriggio. Sono stati effettuati 9 corsi formativi a cui hanno partecipato complessivamente 76 coppie. Nell anno 2013 è stato utilizzato un questionario di valutazione dei corsi per prendere in considerazione l organizzazione, la conduzione, i contenuti e la soddisfazione dei partecipanti. Le risposte hanno espresso complessivamente un alto gradimento dell iniziativa per ogni aspetto. Per quanto riguarda la domanda sulle emozioni vissute durante il corso, le persone si sono collocate maggiormente nelle fasce di per nulla o poco per quei sentimenti che appaiono negativi (insicurezza, impazienza, frustrazione, collera) mentre si sono collocate nelle fasce di molto, moltissimo per quelli tradizionalmente considerati positivi (entusiasmo, serenità, fiducia, soddisfazione). Le risposte sono orientate nella stragrande maggioranza tra l ottimo e l abbastanza sufficiente, quindi nei gradienti positivi. Per quanto riguarda l organizzazione, nonostante i moduli formativi prevedano almeno 4 incontri, è stata richiesta l opportunità di altri incontri. La conduzione, solitamente effettuata da uno psicologo e da un assistente sociale, ha avuto riscontri decisamente positivi, espressione quindi di competenze professionali orientate a favorire l espressione e la narrazione delle esperienze di sofferenza. Sono state apprezzate anche le competenze sui temi sensibili dell adozione considerati cardine del percorso formativo. I corsi hanno risposto alle attese dei partecipanti, hanno complessivamente offerto stimoli per la riflessione individuale e di coppia, favorito l ascolto e il confronto con altre coppie. 14

Al termine della sperimentazione si è preso atto della valutazione positiva della proposta formativa ed è stato definito un questionario definitivo. RAPPORTO CON TRIBUNALE PER I MINORENNI E CON ALTRE ASL Nell autunno 2012 l ASL di Bergamo ha organizzato un percorso di formazione rivolto a Giudici del Tribunale per i Minorenni e a operatori dei Centri Adozioni delle ASL del territorio afferente al Tribunale. Il Corso è stato finalizzato alla definizione di modalità di comunicazione interistituzionale e alla condivisione di prassi operative in relazione alla formazione e alla valutazione dell idoneità delle coppie aspiranti all adozione. E stato sottoscritto in data 15/03/2013 un Protocollo tra il Tribunale per i Minorenni e le ASL di Brescia, Bergamo, Cremona, Mantova e della Valle Camonica. E stata posta particolare attenzione alla valutazione di idoneità all adozione per le coppie che hanno avuto/hanno pregresse patologie sanitarie significative. Il confronto tra i Giudici e gli operatori è stato orientato a condividere le certificazioni necessarie e i criteri di valutazione, oltre all impegno nell offerta di corsi di formazione per le coppie. FASE DELL ATTESA Continua l impegno delle assistenti sociali a mantenere un contatto con le coppie che sono nella fase dell attesa per conoscere l evoluzione dell iter adottivo. La maggior parte dei coniugi che hanno ottenuto l idoneità, comunque, mantiene rapporti con gli operatori di riferimento. Nell anno 2013, 73 coppie hanno mantenuto contatti con gli operatori; di queste, 60 coppie sono in attesa dell abbinamento, le altre 13 coppie hanno già l abbinamento e sono in attesa dell ultimo viaggio e successivo rientro in Italia con il figlio adottivo. IL SOSTEGNO DEL POST ADOZIONE E I GRUPPI DI GENITORI Le linee guida del Centro Adozioni prevedono la presa in carico dal momento dell arrivo in Italia e per due anni. La partecipazione al gruppo è un elemento significativo e la maggioranza dei genitori apprezza molto tale proposta. 15

In linea generale i progetti di sostegno sono fatti sia dal Centro Adozioni sia dall Ente Autorizzato, possibilmente in modo integrato. a) Gruppi per genitori Nell anno 2013 sono stati attivati 4 gruppi a cui hanno partecipato 28 coppie. Altri 3 gruppi avviati a fine 2012 si sono conclusi nella tarda primavera 2013. In un distretto è proseguita l esperienza del gruppo aperto a cui hanno partecipato, nel 2013, 9 coppie genitoriali. Sono coppie che hanno già concluso l adozione da alcuni anni e sono interessate a confrontarsi con gli operatori e con altri genitori. Attualmente i gruppi si incontrano per sei/ sette incontri, a cadenza mensile, in orario pre-serale. Attivando spazi di ascolto, di riflessione e di confronto, gli operatori sollecitano la partecipazione attiva delle persone sui temi sensibili dell adozione quali: l origine e il passato del bambino, i genitori biologici, la differenza somatica. Viene posta centralità alla storia del bambino, ai suoi vissuti e alle sue esperienze, favorendo la narrabilità di una verità sostanziale, con una metodologia attiva. Alcuni gruppi concordano un incontro finale alla presenza dei bambini a cui si esplicita che i genitori hanno pensato a loro e hanno parlato di loro e in conclusione organizzano una merenda insieme. b) Consulenze in fasi successive all adozione Si sta verificando con maggior frequenza la richiesta di consulenze negli anni successivi all adozione. Nella sede di Desenzano, 10 famiglie hanno richiesto una consulenza e nel distretto di Leno, 5 sono state le famiglie che hanno richiesto un intervento di sostegno. Nel Servizio di Neuropsichiatria dell Azienda Ospedaliera di Leno Manerbio, sono seguiti 9 ragazzi adottati con certificazione di disabilità. c) Sensibilizzazione degli operatori scolastici Nel progetto di sostegno post adottivo, particolare cura è riservata all inserimento scolastico dei bambini, in collaborazione con la famiglia. 16

FORMAZIONE OPERATORI Ogni anno prosegue la formazione degli operatori con la partecipazione alle diverse iniziative organizzate da altri Enti, con in contri di approfondimento di contributi scientifici, con un attenzione alla rilettura delle esperienza e delle ricadute operative delle acquisizioni innovative. Quello che non sei guardalo, quello che non sei vivilo, quello che non sei non è diverso, è forse quello che sei quando non ti vedi. L altro sei tu. L incontro è vita. Proverbio africano A cura di - dott. Mauro Narra Responsabile U.O. Famiglia Infanzia Età Evolutiva - dott.ssa Adele Ferrari Responsabile Consultori Familiari e Tutela Minori - dott.ssa Rosa Codenotti assistente sociale Brescia, marzo 2014 17