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COMUNE DI ANZOLA Sabato, 15 novembre 2014

COMUNE DI ANZOLA Sabato, 15 novembre 2014 Sport 15/11/2014 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Pagina 8 Salus, Giuliani debutta sfidando la Ghepard 1 15/11/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 19 GIANNI TROVATI Revisori locali, elenchi entro il 30 novembre 2 15/11/2014 LUIGI OLIVERI Congelati gli aumenti dei segretari comunali 3 15/11/2014 ANTONIO G. PALADINO Il taglio dei canoni d' affitto si applica anche agli enti 5 15/11/2014 FRANCESCO CERISANO La local tax sarà salata 6

Pagina 8 Il Resto del Carlino (ed. Bologna) Sport [QSTITOLO]BASKET SERIE A. Salus, Giuliani debutta sfidando la Ghepard Bologna SETTIMO appuntamento stagionale per le minors bolognesi, weekend cardine per l' esito di alcuni testa a testa che potrebbero riscrivere le classifiche. In serie C, dopo le dimissioni di Federico Gatti da capo allenatore della Salus (decima a 4 punti), fa il suo debutto coach Gabriele Julius Giuliani, che domani alle 18 troverà sulla sua strada la Ghepard (quarta a 8 punti) in un derby molto sentito. Dopo lo stop di domenica scorsa a Faenza, vuole rimettersi in carreggiata la Climart Zeta Castenaso (nona a 6 punti). Stasera alle 21 arrivano i Tigers Forlì, seconda forza del girone D a quota 8. Alla stessa ora ci proverà il fanalino di coda Bsl che ospiterà Fiorenzuola d' Arda. In C Regionale occhi puntati sul derby tra Virtus Medicina e Budrio, appaiate a quota 8 e reduci da 3 vittorie di fila: appuntamento stasera alle 21 al palasport di Medicina. Corrono ai ripari i New Flying Balls, ingaggiando l' ex Guercino Marco Rorato per tenere testa alla capolista 4 Torri Ferrara questa sera alle 20.30. In programma anche i derby Stars Bologna Basket 2011 (oggi alle 18,15) e Granarolo Pontevecchio (oggi alle 21). Nel girone A di serie D la capolista Anzola stasera alle 21 riceverà la Vis Persiceto. Giacomo Gelati. 1

Pagina 19 Il Sole 24 Ore Commercialisti. Le scadenze per gli ordini territoriali. Revisori locali, elenchi entro il 30 novembre Gianni Trovati MILANO Entro il 30 novembre gli ordini territoriali dei dottori commercialisti e degli esperti contabili devono inserire nella piattaforma telematica del consiglio nazionale gli elenchi dei professionisti che hanno partecipato nel 2014 ai corsi di formazione per i revisori dei conti degli enti locali riconosciuti dal ministero dell' Interno. Questo passaggio è indispensabile per consentire al Viminale la gestione delle domande di conferma o di nuova iscrizione agli elenchi dei revisori, domande che i professionisti hanno tempo per presentare fino al 16 dicembre (si veda anche Il Sole 24 Ore del 28 ottobre). A ricordarlo è il consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, in un' informativa nella quale si sottolinea anche che le possibilità di proroga per l' importazione dei file sono limitate a qualche giorno e riservate ai soli corsi che si concludono lo stesso 30 novembre. I tempi, insomma, sono serrati, com' è inevitabile visto il meccanismo che porta alla costruzione degli elenchi regionali con le candidature, da cui saranno estratti a sorte i revisori da assegnare agli enti locali nel corso del 2015. Essenziale per essere inseriti negli elenchi, sia per i nuovi sia per i vecchi iscritti, sarà infatti la certificazione dei requisiti di formazione, che impongono di aver maturato fra il 1 gennaio e il 30 novembre almeno 10 crediti formativi nei corsi (sono oltre 600, quest' anno) riconosciuti dal ministero dell' Interno. Gli elenchi 2014 contano 15.924 professionisti. RIPRODUZIONE RISERVATA. GIANNI TROVATI 2

Parere della Funzione pubblica al ministero dell' interno. Congelati gli aumenti dei segretari comunali Niente aumenti di stipendio ai segretari comunali che dalla fascia C passino alla B a seguito del corso di specializzazione, se non ottengono un incarico di segreteria in un comune con oltre 3000 abitanti. Secondo il dipartimento della Funzione pubblica, che in proposito ha espresso al ministero dell' interno un parere con nota del 28 ottobre scorso, n. 0060480, il congelamento dei trattamenti economici previsto dall' articolo 9, commi 1 e 21, del dl 78/2010, convertito in legge 122/2010, colpisce anche i segretari comunali. Ai sensi del comma 1 del citato articolo 9, il trattamento economico fondamentale dei dipendenti pubblici non può superare quello in godimento nel corso del 2010, salvo il conseguimento di funzioni diverse in corso d' anno. Il comma 21, invece, impedisce la produzione di effetti economici alle ipotesi di «progressione di carriera». Il dubbio avanzato dal Viminale era se la partecipazione ai corsi di specializzazione disciplinati dalla contrattazione collettiva dei segretari comunali per consentire loro il passaggio dalla fascia C alla fascia B configurasse o meno un' ipotesi, appunto, di passaggio di carriera rientrante, come tale, nei vincoli imposti dalla manovra estiva del 2010. Palazzo Vidoni sul punto è tranciante e ritiene che l' articolo 9, comma 21, «risulta sicuramente applicabile anche ai segretari comunali all' atto dell' iscrizione, a seguito del superamento dei corsi di specializzazione, alla superiore fascia professionale». Né vale, in contrario, enfatizzare che tali corsi abbiano natura selettiva: infatti, spiega il parere, non si tratta di procedure concorsuali aperte dall' esterno, ma di passaggi da una fascia professionale ad un' altra superiore riservati ai soli segretari comunali. Dunque, si tratta di una vera e propria «progressione di carriera» largamente intesa, come stabilito dalla circolare 15 aprile 2011, n. 12, del ministero dell' economia e delle finanze. Di conseguenza, il semplice superamento del corso di specializzazione «Spes» comporta il mero inquadramento dei segretari nella fascia professionale B, ma non consente l' acquisizione dello stipendio tabellare corrispondente. L' iscrizione alla fascia B, insomma, ha effetti solo giuridici, ma non economici. Invece, spetta ai segretari comunali il trattamento fondamentale corrispondente alla fascia professionale B, quando ottengano un incarico in una sede comunale corrispondente a tale fascia, cioè in comuni con popolazione compresa tra i 3001 e i 65.000 abitanti. Infatti, in questo caso, secondo il parere della Continua > 3

< Segue funzione pubblica, si determina un «mutamento di funzione del segretario comunale, che assume effettivamente la titolarità di un comune di dimensioni maggiori». Sicché, si determina la fattispecie del «conseguimento di funzioni diverse in corso d' anno» che, ai sensi dell' articolo 9, comma 1, del dl 78/2010, permette di sforare il tetto retributivo del 2010. Riproduzione riservata. LUIGI OLIVERI 4

Il taglio dei canoni d' affitto si applica anche agli enti La riduzione del 15% sui canoni di locazione degli immobili adibiti ad uffici pubblici, prevista dall' articolo 3, comma 4 del dl n.95/2012, non opera soltanto nell' ipotesi in cui il proprietario sia un privato, ma anche quando a possedere l' immobile è un ente territoriale. Infatti, allo stato attuale, nelle previsioni normative vigenti non si rinviene alcuna deroga che comporti l' esclusione dei predetti gli enti dall' applicazione della riduzione dei fitti passivi. Sì è così espressa la sezione regionale di controllo della Corte dei conti Lombardia, nel testo del parere n.273/2014, con cui ha fornito un interessante chiarimento alle disposizioni contenute all' articolo 3 del dl n.95/2012, come modificate dall' articolo 24 del dl n.66/2014. Norma che prevede che dallo scorso 1 luglio, con riferimento ai contratti di locazione passiva aventi ad oggetto immobili ad uso istituzionale, stipulati da amministrazioni centrali, i relativi canoni devono essere ridotti del quindici per cento di quanto sino ad allora corrisposto. Su questo punto, il sindaco del comune di Broni (Pv) ha richiesto l' intervento consultivo della Corte lombarda per sapere se le disposizioni sopra richiamate avessero efficacia anche nei confronti degli enti territoriali, in veste di soggetti proprietari di detti immobili. Il dubbio del sindaco del comune pavese, infatti, si fonda sul fatto che un' eventuale riduzione del canone di locazione comporterebbe minori entrate in bilancio comunale e questo sarebbe «in contrasto» con la ratio della spending review che «non sembrerebbe contemplare la riduzione della spesa pubblica a danno di un' altra articolazione della pubblica amministrazione». Secondo la Corte lombarda la norma si applica anche alle altre amministrazioni di cui all' articolo 1, comma 2 del dlgs n.165/2001. Vi è di più. La Corte aggiunge nel parere che, quando il legislatore ha voluto escludere il comparto degli enti territoriali dall' applicazione di norme sui tagli alle locazioni passive, lo ha espressamente fatto. Quindi, posto che la norma si riferisce in generale ai contratti di locazione passiva stipulati dalle p.a. centrali «senza fornire ulteriori precisazioni», è pacifico che i tagli devono essere disposti anche nelle ipotesi di locazioni stipulate con altre amministrazioni pubbliche, proprietarie dell' immobile locato. Queste ultime, subendo la riduzione del canone, possono tuttavia esercitare il diritto di recesso dal contratto. ANTONIO G. PALADINO 5

Governo al lavoro sul nuovo tributo immobiliare. Prime case, torna l' Imu. La local tax sarà salata Verso un' aliquota al 12% sulle seconde case. La local tax, il tributo unico comunale (ancora senza nome) che unificherà Imu e Tasi rischia di essere un salasso senza precedenti sul mattone. Di sicuro sulle seconde case che pagheranno il 12 per mille (molto di più della soglia massima raggiunta quest' anno dai due tributi che insieme non potevano superare l' 11,4 per mille). E forse anche sulle prime per le quali i comuni potranno muoversi entro un range di aliquote oscillante tra il 2,5 e il 5 per mille. Il ritorno alla vecchia Imu prima casa (abolita nel 2013 dal governo Letta su pressione di Silvio Berlusconi che ne aveva fatto il cavallo di battaglia della campagna elettorale) è dunque servito. Se verranno confermate le prime indiscrezioni sull' assetto del nuovo tributo oggetto in questi giorni di continui incontri tra l' Anci e il governo per elaborare un emendamento ad hoc da far confluire nella legge di Stabilità, la local tax sulle prime case assomiglierà molto all' Imu del 2012 (che aveva un range di imposizione tra il 2 e il 6 per mille con aliquota base al 4 per mille). Per capire se sarà più o meno salata della Tasi 2014 tutto dipenderà dall' asticella delle detrazioni che dovrebbero tornare a essere fisse per legge, e non più lasciate al buon cuore dei sindaci che, com' è noto, hanno riconosciuto riduzioni con molta parsimonia. L' Imu 2012 prevedeva 200 euro di detrazione per l' abitazione principale e 50 euro per ogni figlio a carico. Per la local tax si parla di 100 euro di detrazione fissa, mentre gli sconti per i figli non sono ancora quantificati. Appare al momento meno probabile, per ragioni di complessità di calcolo, che vi siano riduzioni modulate in base al reddito (Isee). Qualunque sia però il definitivo assetto del tributo unico, una cosa è certa: con la local tax l' Imu sulla prima casa, uscita dalla porta, rientrerà dalla finestra. E, qualora il nuovo tributo dovesse rivelarsi più leggero sull' abitazione principale rispetto al 2012, la differenza la pagheranno le seconde case. I sindaci hanno infatti chiesto l' invarianza di gettito tra il nuovo tributo unico e quanto incassato quest' anno da Imu e Tasi (almeno 24 mld, ma il conto è destinato a crescere quando si conosceranno i dati sugli incassi definitivi della tassa servizi). E il governo manterrà la promessa. Anche perché i comuni sono sul piede di guerra per i tagli della legge di Stabilità: 1,2 miliardi a cui vanno aggiunti 300 milioni previsti dal decreto Irpef (dl 66). C' è poi da considerare l' impatto della riforma della contabilità (in vigore dal 2015) che, secondo l' Anci, produrrà un' ulteriore contrazione della spesa per 2,5 miliardi. In Continua > 6

< Segue totale, 4 miliardi di tagli, pari al 10% della spesa corrente. Un sacrificio, indubbiamente consistente, a cui peraltro i comuni sono chiamati dopo 4 anni di austerity (dal 2010 ad oggi i municipi hanno contribuito al risanamento finanziario del paese con oltre 17 miliardi di euro: 8 di tagli ai trasferimenti e 9 di contributi al patto di stabilità). La local tax servirà a mandar giù l' ennesima pillola amara, resa ancora più indigesta dall' abolizione dell' addizionale comunale Irpef, il cui gettito (circa 4 mld) passerà allo stato in cambio dell' Imu sui capannoni che andrà ai comuni. L' operazione sarà a invarianza di gettito per l' erario, ma sul territorio potrà generare distorsioni a seconda che un ente abbia o meno spinto sulla leva dell' addizionale o abbia un numero più o meno consistente di capannoni. Sarà il Fondo di solidarietà a effettuare le compensazioni, ma questo non rassicura i sindaci di quei municipi che con l' Irpef al massimo e pochi immobili di categoria D dovranno cedere più soldi allo stato di quanti ne riceveranno dall' Imu. E qualcuno già si lamenta: «l' addizionale la incassavamo subito, il Fondo chissà». FRANCESCO CERISANO 7