Procedura generale sanitaria. Paziente affetto da scabbia Pagina di 1/10



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Cod. PGS18/DS Paziente affetto da scabbia Pagina di 1/10 ORIGINALE N CONSEGNATO A INDICE 1. Scopo... 2 2. Campo di applicazione... 2 3. Diagramma di flusso... 3 4. Responsabilità... 4 5. Descrizione delle attività... 5 5.1. Fisiopatologia... 5 5.1.1. Eziologia e incubazione... 5 5.1.2. Vie di trasmissione... 5 5.1.3. Sintomatologia e diagnosi... 5 5.2. Gestione del paziente... 6 5.2.1. Diagnosi... 6 5.2.2. Notifica al Servizio Igiene Pubblica... 6 5.3. Trattamento terapeutico del paziente... 6 5.3.1. Collocazione del degente... 6 5.3.2. Trasporto del degente... 6 5.3.3. Attrezzature per l assistenza al degente... 7 5.3.4. Medicazioni... 7 5.4. Misure di isolamento da attuare... 7 5.4.1. Guanti e lavaggio delle mani... 7 5.4.2. Tuta protettiva... 8 5.4.3. Effetti letterecci e biancheria... 8 5.4.4. Campioni biologici... 8 5.4.5. Eliminazione dei rifiuti... 8 5.4.6. Pulizia ambientale... 9 5.5. Precauzioni alla dimissione... 9 5.6. Educazione sanitaria... 9 5.7. Trattamento profilattico dei contatti... 9 6. indici di risultato... 10 7. Riferimenti... 10 Redatto Paroni Paolo Verificato C.I.O. Approvato Gianfilippi Gianluca

1. Scopo La presente procedura ha lo scopo di: Paziente affetto da scabbia Pagina di 2/10 - Limitare, attraverso l applicazione delle norme d isolamento, la trasmissione interumana della scabbia. - Le integrazioni rispetto alle misure di prevenzione Standard e per droplet definite nella Linea guida Precauzioni per il controllo delle malattie trasmissibili - Il percorso ospedaliero del paziente con sospetto, o certezza, di malattia da Sarcptes Scabei - Le misure preventive a protezione degli operatori sanitari e degli altri degenti che vengono a trovarsi in contatto a rischio di contagio. - Le segnalazioni agli enti deputati alla registrazione e controllo delle malattie infettive. 2. Campo di applicazione Operatori e/o pazienti con parassitosi certa o sospetta da Sarcoptes scabei.

3. Diagramma di flusso Paziente affetto da scabbia Pagina di 3/10 Pz con scabbia certa o sospetta Applicare precauzioni per trasmissione da contatto Visita Dermatologica Sospendere precauzioni no Conferma della diagnosi? si Effettuare notifica di malattia infettiva Identificazione dei contatti Eseguire trattamento terapeutico al paziente Eseguire trattamento profilattico ai contatti Inviare contatti esterni dal MMG Sorveglianza medica sui contatti

4. Responsabilità Medico di reparto Paziente affetto da scabbia Pagina di 4/10 - Tempestiva individuazione dei possibili casi scabbia e loro immediato isolamento per malattie a trasmissione per contatto - Richiesta di valutazione specialistica dermatologica - Redazione di elenco degli operatori venuti in contatto con la fonte di infezione - Somministrazione della profilassi ai contatti per i contatti a rischio Specialista dermatologo - Valutazione del paziente - Compilazione della modulistica per la segnalazione di scabbia Infermiere di Pronto Soccorso, Servizi e Unità di degenza - Disposizione e osservanza delle misure di isolamento da standard, aggiuntive per contatto e specifiche per la malattia da scabbia Direttore Sanitario - Controllo sanitario sui contatti - Controllo sulla procedura Infermiere addetto al Controllo delle infezioni ospedaliere - Organizzazione dei controlli sanitari - Invio ai Servizi di medicina preventiva dell USL della modulistica per la segnalazione di scabbia e dei contatti.

5. Descrizione delle attività 5.1. Fisiopatologia 5.1.1. Eziologia e incubazione Paziente affetto da scabbia Pagina di 5/10 La scabbia è una malattia infettiva della cute, altamente contagiosa, trasmessa per contatto, causata da un acaro (Sarcoptes scabei), la cui penetrazione si evidenzia con papule, vescicole e piccoli cunicoli lineari contenenti gli acari e le loro uova. La femmina gravida dell acaro penetrata nella cute scava cunicoli (che si evidenziano con caratteristiche lesioni) e vi depone le uova. Dopo 2 3 giorni dalle uova hanno origine le larve. Gli stadi successivi di sviluppo sino al parassita maturo non si verificano nei cunicoli ma sulla superficie cutanea; questo spiega l elevata contagiosità della malattia. Periodo d incubazione: da 2 a 6 settimane in caso di persone non esposte in precedenza: da 1 a 4 giorni in caso di reinfezione. Periodo di contagiosità: Fino a che gli acari e le uova non siano stati distrutti da adeguato trattamento. Possono essere necessari più cicli di trattamento eseguito ad intervelli di una settimana. 5.1.2. Vie di trasmissione Modalità di trasmissione: Il trasferimento dei parassiti avviene per contatto diretto (cute-cute) oppure per contatto indiretto (cute-biancheria ed effetti letterecci) nel caso in cui gli oggetti siano stati contaminati da persona di recente infestazione. 5.1.3. Sintomatologia e diagnosi Le lesioni si localizzano prevalentemente negli spazi interdigitali, superficie anteriore di gomito, ascelle, genitali, ombelico, ecc.. Il prurito è intenso soprattutto di notte e complicanze più frequenti sono le sovrainfezioni delle lesioni cutanee per le ferite da grattamento. Le lesioni corrispondono ai cunicoli ed al ricettacolo del parassita e permangono anche dopo che questi li ha abbandonati; sono importanti i fenomeni di ipersensibilità all acaro ed alle sue deiezioni depositate nello strato corneo della cute. Nei soggetti immunocompromessi il quadro clinico può apparire diverso (Scabbia Norvegese), le complicanze sono più gravi (sovrainfezioni da Streptococco B emolitico e glomerulonefrite) e la diffusività della malattia è più elevata.

5.2. Gestione del paziente Paziente affetto da scabbia Pagina di 6/10 Nell evidenza o nel sospetto di paziente affetto da scabbia applicare procedura a seguito riportata: 5.2.1. Diagnosi Il medico di reparto che individua in un paziente il sospetto diagnostico di scabbia richiede consulenza dermatologica urgente avvisando anche telefonicamente il Medico Dermatologo. Il medico Dermatologo, fatta diagnosi di scabbia avverte la Direzione Sanitaria e l infermiere addetto al controllo della Infezioni Ospedaliere (I.C.I.), compila il modulo di segnalazione per malattia infettiva-diffusiva e lo consegna all I.C.I. Acceratata la diagnosi di scabbia, medico di reparto, in collaborazione con la caposala, - identifica i contatti a rischio fra gli operatori e consegna l elenco all I.C.I. - invia ordine per adeguata quantità di Benzilbenzoato al Serviziofarmacia e la distribuisce a tutti gli operatori identificati. 5.2.2. Notifica al Servizio Igiene Pubblica La notifica deve essere effettuata dall I.C.I. via fax al Servizio di Igiene Pubblica dell U.S.L., secondo le modalità indicate sul modulo stesso. La dizione SCABBIA non è indicata dallo stampato e va scritta sulla voce altre 5.3. Trattamento terapeutico del paziente Far eseguire al paziente, una volta al giorno, doccia calda con sapone allo zolfo, avendo cura di eseguire energiche strofinature al fine di rompere i cunicoli dell acaro, quindi applicare SCABIANIL 5% CREMA (Permetrina) Tale trattamento ha una durata totale di cinque giorni, e va ripetuto dopo cinque giorni di pausa. La biancheria del letto e gli indumenti del paziente devono essere cambiati giornalmente dopo ogni trattamento. Per il trattamento dei contatti vedi punto 5.7 5.3.1. Collocazione del degente Il degente deve essere collocato in camera singola dotata di servizi igienici. Se la camera singola non è disponibile, più degenti con la stessa patologia possono condividere la stessa stanza (coorte). La camera singola e le precauzioni da contatto devono essere applicate per almeno 24 ore dall inizio del trattamento. 5.3.2. Trasporto del degente Limitare gli spostamenti ed il trasporto del degente ai soli casi assolutamente indispensabili. In queste circostanze è necessario:

Paziente affetto da scabbia Pagina di 7/10 - informare gli addetti al trasporto ed il personale della struttura presso la quale viene trasferito. - Assicurarsi che vengano mantenute le precauzioni volte a prevenire la trasmissione degli acari ad altri degenti e la contaminazione dell ambiente e delle attrezzature. - Eventuali lesioni cutanee devono essere coperte con medicazioni sterili. 5.3.3. Attrezzature per l assistenza al degente Quando è possibile, assegnare al singolo degente dispositivi e articoli non critici (es. sfigmomanometro, fonendoscopio, termometro, ecc.); qualora tale situazione non possa realizzarsi, è necessario trattare adeguatamente il materiale prima dell uso su un altro degente. Nel caso, ad esempio, dello sfigmomanometro, utilizzare un manicotto in TNT monouso (fornito dal guardaroba) per coprire il braccio del paziente ed evitare, in questo modo, il contatto diretto del manicotto dello sfigmomanometro con la cute del soggetto. Nel caso di utilizzo di presidi non monouso prima dell utilizzo su altri pazienti lavarli con acqua e sapone e procedere a disinfezione con soluzione di cloroderivati. La documentazione clinica ed assistenziale deve essere consultata ed aggiornata al di fuori della camera di degenza, dopo aver rimosso i mezzi di protezione ed aver eseguito il lavaggio delle mani. 5.3.4. Medicazioni Qualsiasi lesione deve essere protetta da contaminazione da acari. Se la lesione dovesse scoprirsi, provvedere all immediata rimozione e sostituzione della medicazione. Ove possibile, trattare e coprire le lesioni da grattamento per evitare sovrainfezioni. 5.4. Misure di isolamento da attuare La malattia ha una trasmissione per contatto diretto (cute-cute) e/o indiretto (cute-effetti letterecci infestati da acari), pertanto devono essere applicate le Precauzioni Standard e le precauzioni aggiuntive per le patologie trasmissibili per contatto. 5.4.1. Guanti e lavaggio delle mani I guanti monouso non sterili devono essere indossati in caso di diretto contatto con il paziente o con materiale potenzialmente contaminato (es effetti letterecci). Dopo l uso i guanti devono essere immediatamente eliminati prima di uscire dalla stanza del degente. Dopo la rimozione dei guanti effettuare lavaggio antisettico delle mani.

5.4.2. Tuta protettiva e altri D.P.I. Paziente affetto da scabbia Pagina di 8/10 Indossare la tuta protettiva se si prevede un contatto diretto con il paziente, o superfici potenzialmente contaminate. In alternativa camici idrorepellenti, copricapo, calzari. Tutto il materiale va eliminato nei contenitori per rifiuti infetti, direttamente nella stanza del paziente. Non utilizzare maglioni in lana ed indossare il copricapo durante la manipolazione di effetti letterecci (es. rifacimento del letto) 5.4.3. Effetti letterecci e biancheria Eseguire il rifacimento del letto due volte al giorno evitando di scuotere la biancheria per limitare la dispersione aerea di squame e parassiti. - Indossare i mezzi di protezione - Rimuovere con attenzione la biancheria del letto, evitando qualsiasi scuotimento, avendo cura di inserirla immediatamente nel sacco apposito biodegradabile + sacco esterno in plastica. La biancheria e gli indumenti del paziente vanno cambiati almeno 2 volte al giorno. - Spruzzare all interno del sacco della biancheria un prodotto a base di piretro. Il sacco deve essere tenuto chiuso almeno 24 ore prima di inviarlo al servizio di lavanderia. Tale operazione deve essere effettuata all interno della stanza di degenza. - E consigliabile l uso di biancheria personale di cotone. - Evitare di far indossare al paziente golfini o indumenti di lana. - Non lasciare nel comodino e negli armadi indumenti usati. - Nell impossibilità di trattare gli indumenti in lana, per evitare reinfezioni, lasciarli separati dagli altri e non indossarli per almeno 14 giorni ponendoli in sacco di nylon ermeticamente chiusi. 5.4.4. Campioni biologici Impiegare metodi sicuri di raccolta dei campioni, soprattutto qualora si tratti di prelievi ottenuti per scarificazione della cute. Trasportare i campioni con i guanti e con gli adeguati sistemi interni (contenitore rigido più sacchetto interno). 5.4.5. Eliminazione dei rifiuti Posizionare all interno della camera di degenza un contenitore per i RIFIUTI SANITARI PERICOLOSI A RISCHIO INFETTIVO dove eliminare direttamente tutto il materiale non riutilizzabile venuto a contatto con il paziente

5.4.6. Pulizia ambientale Paziente affetto da scabbia Pagina di 9/10 La sanificazione e la disinfezione giornaliera della camera vanno eseguite DOPO la pulizia delle altre camere di degenza come segue: - Indossare i DPI necessari (copricapo + camice monouso o tuta integrale, guanti non sterili monouso) - Eseguire la pulizia della stanza trattandolo come ambiente ad alto rischio ed inoltre praticare disinfestazione una volta al giorno della camera del paziente con spray a base di Piretro (spruzzandolo in particolare lungo il perimetro e negli angoli del locale) 5.5. Precauzioni alla dimissione - materassi e cuscini vanno posti in sacchi di nylon ermeticamente chiusi per un periodo non inferiore a 15 giorni - inviare al servizio di lavanderia le coperte utilizzate - eseguire pulizia a fondo e disinfezione della camera ponendo particolare attenzione a tavolini, sedie sostegni per fleboclisi, ruote dei letti, ecc. - Eseguire tutte le sopraindicate manovre con le adeguate protezioni (guanti, tuta, copricapo, ecc.). - Eliminare tutti i DPI al termine delle operazioni di pulizia 5.6. Educazione sanitaria - DEGENTE: istruire il malato sulle norme igieniche da osservare per prevenire la diffusione degli acari ad altri degenti o all ambiente. - VISITATORI: regolamentare l accesso dei visitatori ed informarli sulle norme igieniche da osservare durante l incontro con il degente e nella gestione dei suoi effetti personali. - CONVIVENTI: Invitare i conviventi ed i contatti stretti a consultare il medico di famiglia per un eventuale trattamento. 5.7. Trattamento profilattico dei contatti Coloro che hanno avuto contatto stretto (cute-cute) o nei 40 giorni precedenti la diagnosi, contatto diretto prolungato con il paziente, senza l utilizzo di guanti e camice monouso (es. aiuto del paziente per igiene personale, rifacimento del letto, rilievo della pressione, ecc..) dovrebbero essere trattati con preparazione a base di BENZIL BENZOATO al 20%. Tale trattamento ha una durata totale di un solo giorno. Non è indicato il trattamento d i conviventi e contatti dei lavoratori. Trattare con le medesime modalità i pazienti che hanno condiviso lo stesso locale prima di separarli spazialmente. Evitare, durante il servizio, l utilizzo di golfini in lana, nonché lo scambio degli stessi.

6. indici di risultato Paziente affetto da scabbia Pagina di 10/10 Non vi è diffusione della malattia tra degenti e operatori 7. Riferimenti - M. Moroni, R. Esposito, F. de Lalla, Manuale delle malattie infettive, 3 edizione Masson, 1991 - D. Guggisberg, Scabbia e pediculosi: epidemiologia, presa a carico e prevenzione, Losanna - Guideline for Isolation Precautions in Hospital. Center for Disease Control, Atlanta, U.S.A. 1996 - Abram S. Benenson Manuale per il controllo delle malattie trasmissibili sedicesima edizione, DEA editore, 1995 - Decreto Ministero Sanità 15 dicembre 1990 Sistema informativo delle malattie infettive e diffusive - Ministero della sanità: circolare n. 4 del 13 marzo 1998 Misure di profilassi per le esigenze in sanità pubblica. Provvedimenti da adottare nei confronti dei soggetti affetti da alcune malattie infettive e nei confronti dei loro conviventi. - Regione Piemonte: Raccomandazione del 15 agosto 1999 per l applicazione della circolare n. 4 - Azienda Sanitaria Locale 3 Regione Piemonte -CONTROLLO DELLA TRASMISSIONE DELLA PATOLOGIA INFETTIVA IN OSPEDALE: LA SCABBIA - P.A. 04/03-3/04