Consiglio Nazionale dei Geologi

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Consiglio Nazionale dei Geologi 2-3-4-5 giugno 2017

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05/06/2017 Pag. 56 N.21-5 giugno 2017

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1 AGI, 05/06/2017 Giornata Ambiente: geologi, imparare ad 'ascoltare' il pianeta = Giornata Ambiente: geologi, imparare ad 'ascoltare' il pianeta = (AGI) - Roma, 5 giu. - "Imparare a rispettare e ad 'ascoltare' il pianeta e promuovere una cultura sostenibile e ambientale, per riscoprire e riappropriarsi della natura e della diversita' dei paesaggi che ci circondano. E quest'anno, per il nostro Paese, la Giornata Mondiale dell'ambiente ha un significato ancor piu' importante, in quanto ricade ad una settimana dal G7 Ambiente che si terra' a Bologna". Lo dice Francesco Peduto, presidente del Consiglio nazionale dei geologi, nel giorno in cui si celebra la Giornata Mondiale dell'ambiente, proclamata nel 1972 dall'assemblea generale delle Nazioni Unite, che si festeggia il 5 giugno di ogni anno, in perfetta sintonia con il tema di quest'anno, 'Connecting People to Nature', dedicato al legame tra le persone e la natura. "L'educazione ambientale deve cominciare dalle scuole e deve coinvolgere sia i bambini sia gli adulti - aggiunge Peduto - Il ministro Galletti si e' espresso in tal senso in piu' occasioni e ci aspettiamo finalmente un passo concreto, tanto piu' importante in un Paese fragile come il nostro, che assomma sul suo territorio tutti i georischi, da quello sismico a quello idrogeologico e vulcanico". Sono tanti i problemi che mettono a repentaglio la salute del pianeta - continua il presidente del Consiglio nazionale dei geologi - tra questi: le emissioni di gas serra, aumentate quasi del 50 per cento dagli anni Novanta ad oggi, che rappresentano la principale causa del riscaldamento globale e sono una seria minaccia per l'umanita'. (AGI) Vic (Segue) 050955 GIU 17 NNNN

2 AGI, 05/06/2017 Giornata Ambiente: geologi, imparare ad 'ascoltare' il pianeta (2)= Giornata Ambiente: geologi, imparare ad 'ascoltare' il pianeta (2)= (AGI) - Roma, 5 giu. - "Gli effetti sono catastrofici - sottolinea Peduto -, il gas serra, infatti, e' la causa di disastri ambientali come l'innalzamento del livello del mare, l'aumento dei periodi di siccita', delle alluvioni, ecc". E per il futuro le previsioni sono tutt'altro che rosee. "Uno studio di questi anni dell'istituto degli Studi Ambientali di Amsterdam sul rischio idrogeologico in Europa - spiega Peduto - evidenzia che il rischio di alluvioni aumentera' costantemente nei prossimi anni ed entro la meta' del secolo il numero raddoppiera'; quelle piu' violente, inoltre, diventeranno piu' frequenti, passando da una media di una ogni 16 anni ad una media di una ogni 10 anni. La priorita' deve essere, dunque, quella di porre un freno a tutte quelle azioni che determinano o contribuiscono ai cambiamenti climatici. Per questo e' fondamentale rispettare l'accordo di Parigi sul clima, che impegna 195 Paesi a limitare il riscaldamento globale al di sotto di 1,5 - C, e ci preoccupano molto le recentissime prese di posizione degli USA che, pur essendo uno dei principali produttori di CO2, vanno nella direzione di non rispettare tali accordi". Salvaguardare il pianeta significa anche occuparsi delle attivita' di mitigazione del dissesto idrogeologico: una delle tante questioni, da sempre, al centro dei lavori del Consiglio nazionale dei geologi. "Bisogna educare i cittadini ad amare l'ambiente in cui vivono perche' e' proprio l'uomo il responsabile dei processi di degradazione del territorio e del suolo che sono alla base del dissesto. Negli ultimi vent'anni - conclude Peduto - si sono verificati nel mondo 11.000 eventi metereologici estremi che hanno causato 530.000 vittime e oltre 3.300 miliardi di euro di danni. Il nostro Paese, come ben sappiamo, non e' affatto esente da queste problematiche. Le principali cause del dissesto idrogeologico sono: la cementificazione, la deforestazione e l'abusivismo edilizio. E la fragile Italia, in questo lungo periodo, risulta al 25^ posto dei Paesi piu' esposti ma, se cosi' possiamo dire, sta scalando la classifica, ovvero le cose stanno peggiorando". (AGI)

3 TMN, 05/06/2017 Oggi giornata mondiale dell'ambiente, Geologi: rispettare natura Oggi giornata mondiale dell'ambiente, Geologi: rispettare natura Francesco Peduto: promuovere una cultura sostenibile e ambientale Roma, 5 giu. (askanews) - "Imparare a rispettare e ad 'ascoltare' il pianeta e promuovere una cultura sostenibile e ambientale, per riscoprire e riappropriarsi della natura e della diversità dei paesaggi che ci circondano. E quest'anno, per il nostro Paese, la Giornata Mondiale dell'ambiente ha un significato ancor più importante, in quanto ricade ad una settimana dal G7 Ambiente che si terrà a Bologna". Questo il monito di Francesco Peduto, Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi nel giorno in cui si celebra la Giornata Mondiale dell'ambiente, proclamata nel 1972 dall'assemblea generale delle Nazioni Unite, che si festeggia il 5 giugno di ogni anno, in perfetta sintonia con il tema di quest'anno, 'Connecting People to Nature', dedicato al legame tra le persone e la natura. "L'educazione ambientale deve cominciare dalle scuole e deve coinvolgere sia i bambini sia gli adulti" afferma Peduto che aggiunge "il Ministro Galletti si è espresso in tal senso in più occasioni e ci aspettiamo finalmente un passo concreto, tanto più importante in un Paese fragile come il nostro, che assomma sul suo territorio tutti i georischi, da quello sismico a quello idrogeologico e vulcanico". E poi "sono tanti i problemi che mettono a repentaglio la salute del pianeta - continua il Presidente del CNG - tra questi: le emissioni di gas serra, aumentate quasi del 50 per cento dagli anni Novanta ad oggi, che rappresentano la principale causa del riscaldamento globale e sono una seria minaccia per l'umanità. Gli effetti sono catastrofici: il gas serra, infatti, è la causa di disastri ambientali come l'innalzamento del livello del mare, l'aumento dei periodi di siccità, delle alluvioni". (Segue) Red/Nav 20170605T100007Z

4 TMN, 05/06/2017 Oggi giornata mondiale dell'ambiente, Geologi: rispettare natura -2- Oggi giornata mondiale dell'ambiente, Geologi: rispettare natura -2- Roma, 5 giu. (askanews) - Per il futuro le previsioni sono tutt'altro che rosee. "Uno studio di questi anni dell'istituto degli Studi Ambientali di Amsterdam sul rischio idrogeologico in Europa - spiega il Presidente Peduto - evidenzia che il rischio di alluvioni aumenterà costantemente nei prossimi anni ed entro la metà del secolo il numero raddoppierà; quelle più violente, inoltre, diventeranno più frequenti, passando da una media di una ogni 16 anni ad una media di una ogni 10 anni. La priorità deve essere, dunque, quella di porre un freno a tutte quelle azioni che determinano o contribuiscono ai cambiamenti climatici. Per questo è fondamentale rispettare l'accordo di Parigi sul clima, che impegna 195 Paesi a limitare il riscaldamento globale al di sotto di 1,5 C, e ci preoccupano molto le recentissime prese di posizione degli USA che, pur essendo uno dei principali produttori di CO2, vanno nella direzione di non rispettare tali accordi". Salvaguardare il pianeta significa anche occuparsi delle attività di mitigazione del dissesto idrogeologico: una delle tante questioni, da sempre, al centro dei lavori del Consiglio Nazionale dei Geologi. "Bisogna educare i cittadini ad amare l'ambiente in cui vivono perché è proprio l'uomo il responsabile dei processi di degradazione del territorio e del suolo che sono alla base del dissesto. Negli ultimi vent'anni - conclude Peduto - si sono verificati nel mondo 11.000 eventi metereologici estremi che hanno causato 530.000 vittime e oltre 3.300 miliardi di euro di danni. Il nostro Paese, come ben sappiamo, non è affatto esente da queste problematiche. Le principali cause del dissesto idrogeologico sono: la cementificazione, la deforestazione e l'abusivismo edilizio. E la fragile Italia, in questo lungo periodo, risulta al 25 posto dei paesi più esposti ma, se così possiamo dire, sta scalando la classifica, ovvero le cose stanno peggiorando". Red/Nav 20170605T100014Z

5 NOVC, 05/06/2017 GIORNATA AMBIENTE. GEOLOGI: PROMUOVERE CULTURA DALLE SCUOLE GIORNATA AMBIENTE. GEOLOGI: PROMUOVERE CULTURA DALLE SCUOLE (9Colonne) Roma, 5 giu - "Imparare a rispettare e ad 'ascoltare' il pianeta e promuovere una cultura sostenibile e ambientale, per riscoprire e riappropriarsi della natura e della diversità dei paesaggi che ci circondano. E quest'anno, per il nostro Paese, la Giornata Mondiale dell'ambiente ha un significato ancor più importante, in quanto ricade ad una settimana dal G7 Ambiente che si terrà a Bologna". Questo il monito di Francesco Peduto, presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi nel giorno in cui si celebra la Giornata Mondiale dell'ambiente, proclamata nel 1972 dall'assemblea generale delle Nazioni Unite, che si festeggia il 5 giugno di ogni anno, in perfetta sintonia con il tema di quest'anno, 'Connecting People to Nature', dedicato al legame tra le persone e la natura. "L'educazione ambientale deve cominciare dalle scuole e deve coinvolgere sia i bambini sia gli adulti" afferma Peduto. "Uno studio di questi anni dell'istituto degli Studi Ambientali di Amsterdam sul rischio idrogeologico in Europa - spiega Peduto - evidenzia che il rischio di alluvioni aumenterà costantemente nei prossimi anni ed entro la metà del secolo il numero raddoppierà; quelle più violente, inoltre, diventeranno più frequenti, passando da una media di una ogni 16 anni ad una media di una ogni 10 anni. La priorità deve essere, dunque, quella di porre un freno a tutte quelle azioni che determinano o contribuiscono ai cambiamenti climatici. Per questo è fondamentale rispettare l'accordo di Parigi sul clima, che impegna 195 Paesi a limitare il riscaldamento globale al di sotto di 1,5 C, e ci preoccupano molto le recentissime prese di posizione degli USA che, pur essendo uno dei principali produttori di CO2, vanno nella direzione di non rispettare tali accordi". "Negli ultimi vent'anni - conclude Peduto - si sono verificati nel mondo 11.000 eventi metereologici estremi che hanno causato 530.000 vittime e oltre 3.300 miliardi di euro di danni. Il nostro Paese, come ben sappiamo, non è affatto esente da queste problematiche. Le principali cause del dissesto idrogeologico sono: la cementificazione, la deforestazione e l'abusivismo edilizio. E la fragile Italia, in questo lungo periodo, risulta al 25 posto dei paesi più esposti ma, se così possiamo dire, sta scalando la classifica, ovvero le cose stanno peggiorando". 051003 GIU 17

6 ADNK, 05/06/2017 AMBIENTE: PEDUTO (CNG), RISPETTARE PIANETA E PROMUOVERE CULTURA SOSTENIBILE = AMBIENTE: PEDUTO (CNG), RISPETTARE PIANETA E PROMUOVERE CULTURA SOSTENIBILE = Roma, 5 giu. (AdnKronos) - "Imparare a rispettare e ad 'ascoltare' il Pianeta e promuovere una cultura sostenibile e ambientale, per riscoprire e riappropriarsi della natura e della diversità dei paesaggi che ci circondano. E quest'anno, per il nostro Paese, la Giornata Mondiale dell'ambiente ha un significato ancor più importante, in quanto ricade ad una settimana dal G7 Ambiente che si terrà a Bologna". Così Francesco Peduto, presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi nel giorno in cui si celebra la Giornata Mondiale dell'ambiente. "L'educazione ambientale deve cominciare dalle scuole e deve coinvolgere sia i bambini sia gli adulti", afferma Peduto aggiungendo che "il ministro Galletti si è espresso in tal senso in più occasioni e ci aspettiamo finalmente un passo concreto, tanto più importante in un Paese fragile come il nostro, che assomma sul suo territorio tutti i georischi, da quello sismico a quello idrogeologico e vulcanico". "Sono tanti i problemi che mettono a repentaglio la salute del Pianeta - continua il presidente del Cng - tra questi: le emissioni di gas serra, aumentate quasi del 50 per cento dagli anni Novanta ad oggi, che rappresentano la principale causa del riscaldamento globale e sono una seria minaccia per l'umanità. Gli effetti sono catastrofici: il gas serra, infatti, è la causa di disastri ambientali come l'innalzamento del livello del mare, l'aumento dei periodi di siccità, delle alluvioni, ecc...". (segue) (Rof/AdnKronos) ISSN 2465-1222 05-GIU-17 11:30 NNNN

7 ADNK, 05/06/2017 AMBIENTE: PEDUTO (CNG), RISPETTARE PIANETA E PROMUOVERE CULTURA SOSTENIBILE (2) = AMBIENTE: PEDUTO (CNG), RISPETTARE PIANETA E PROMUOVERE CULTURA SOSTENIBILE (2) = (AdnKronos) - E per il futuro le previsioni sono tutt'altro che rosee. "Uno studio di questi anni dell'istituto degli Studi Ambientali di Amsterdam sul rischio idrogeologico in Europa - spiega Peduto - evidenzia che il rischio di alluvioni aumenterà costantemente nei prossimi anni ed entro la metà del secolo il numero raddoppierà; quelle più violente, inoltre, diventeranno più frequenti, passando da una media di una ogni 16 anni ad una media di una ogni 10 anni. La priorità deve essere, dunque, quella di porre un freno a tutte quelle azioni che determinano o contribuiscono ai cambiamenti climatici". "Per questo è fondamentale rispettare l'accordo di Parigi sul clima, che impegna 195 Paesi a limitare il riscaldamento globale al di sotto di 1,5 C, e ci preoccupano molto le recentissime prese di posizione degli Usa che, pur essendo uno dei principali produttori di CO2, vanno nella direzione di non rispettare tali accordi", avverte. Salvaguardare il pianeta significa anche occuparsi delle attività di mitigazione del dissesto idrogeologico. "Bisogna educare i cittadini ad amare l'ambiente in cui vivono perché è proprio l'uomo il responsabile dei processi di degradazione del territorio e del suolo che sono alla base del dissesto. Negli ultimi vent'anni - conclude Peduto - si sono verificati nel mondo 11.000 eventi meteorologici estremi che hanno causato 530.000 vittime e oltre 3.300 miliardi di euro di danni. Il nostro Paese, come ben sappiamo, non è affatto esente da queste problematiche. Le principali cause del dissesto idrogeologico sono: la cementificazione, la deforestazione e l'abusivismo edilizio. E la fragile Italia, in questo lungo periodo, risulta al 25 posto dei Paesi più esposti ma, se così possiamo dire, sta scalando la classifica, ovvero le cose stanno peggiorando". (Rof/AdnKronos) ISSN 2465-1222 05-GIU-17 11:30 NNNN

8 ADNK, 05/06/2017 AMBIENTE: GEOLOGI, IMPARARE A RISPETTARE E ASCOLTARE PIANETA = AMBIENTE: GEOLOGI, IMPARARE A RISPETTARE E ASCOLTARE PIANETA = Roma, 5 giu. (Adnkronos/Labitalia) - ''Imparare a rispettare e ad 'ascoltare' il pianeta e promuovere una cultura sostenibile e ambientale, per riscoprire e riappropriarsi della natura e della diversità dei paesaggi che ci circondano. E quest'anno, per il nostro Paese, la Giornata mondiale dell'ambiente ha un significato ancor più importante, in quanto ricade a una settimana dal G7 Ambiente che si terrà a Bologna''. A dirlo Francesco Peduto, presidente del Consiglio nazionale dei geologi, nel giorno in cui si celebra la Giornata mondiale dell'ambiente, proclamata nel 1972 dall'assemblea generale delle Nazioni Unite, che si festeggia il 5 giugno di ogni anno, in perfetta sintonia con il tema di quest'anno, 'Connecting people to nature', dedicato al legame tra le persone e la natura. ''L'educazione ambientale deve cominciare dalle scuole e deve coinvolgere sia i bambini sia gli adulti'', afferma Peduto che aggiunge: ''Il ministro Galletti si è espresso in tal senso in più occasioni e ci aspettiamo finalmente un passo concreto, tanto più importante in un Paese fragile come il nostro, che assomma sul suo territorio tutti i georischi, da quello sismico a quello idrogeologico e vulcanico''. (segue) (Lab/Adnkronos) ISSN 2465-1222 05-GIU-17 12:59 NNNN

9 ADNK, 05/06/2017 AMBIENTE: GEOLOGI, IMPARARE A RISPETTARE E ASCOLTARE PIANETA (2) = AMBIENTE: GEOLOGI, IMPARARE A RISPETTARE E ASCOLTARE PIANETA (2) = (Adnkronos/Labitalia) - ''Sono tanti i problemi - continua- che mettono a repentaglio la salute del pianeta, tra questi: le emissioni di gas serra, aumentate quasi del 50% dagli anni Novanta ad oggi, che rappresentano la principale causa del riscaldamento globale e sono una seria minaccia per l'umanità. Gli effetti sono catastrofici: il gas serra, infatti, è la causa di disastri ambientali come l'innalzamento del livello del mare, l'aumento dei periodi di siccità, delle alluvioni, ecc''. E per il futuro le previsioni sono tutt'altro che rosee. "Uno studio di questi anni dell'istituto degli studi ambientali di Amsterdam sul rischio idrogeologico in Europa -spiega il presidente Pedutoevidenzia che il rischio di alluvioni aumenterà costantemente nei prossimi anni ed entro la metà del secolo il numero raddoppierà; quelle più violente, inoltre, diventeranno più frequenti, passando da una media di una ogni 16 anni ad una media di una ogni 10 anni. La priorità deve essere, dunque, quella di porre un freno a tutte quelle azioni che determinano o contribuiscono ai cambiamenti climatici. Per questo è fondamentale rispettare l'accordo di Parigi sul clima, che impegna 195 Paesi a limitare il riscaldamento globale al di sotto di 1,5 C, e ci preoccupano molto le recentissime prese di posizione degli Usa che, pur essendo uno dei principali produttori di CO2, vanno nella direzione di non rispettare tali accordi". "Bisogna educare i cittadini -auspica Peduto- ad amare l'ambiente in cui vivono perché è proprio l'uomo il responsabile dei processi di degradazione del territorio e del suolo che sono alla base del dissesto. Negli ultimi vent'anni si sono verificati nel mondo 11.000 eventi meteorologici estremi che hanno causato 530.000 vittime e oltre 3.300 miliardi di euro di danni. Il nostro Paese non è affatto esente da queste problematiche. Le principali cause del dissesto idrogeologico sono: la cementificazione, la deforestazione e l'abusivismo edilizio. E la fragile Italia, in questo lungo periodo, risulta al 25 posto dei paesi più esposti ma, se così possiamo dire, sta scalando la classifica, ovvero le cose stanno peggiorando". (Lab/Adnkronos) ISSN 2465-1222

5/6/2017 Giornata mondiale dell ambiente, Mattarella: «Portata globale della sfida non è alibi per inerzia o rinvio» - Greenreport: economia ecologica e sviluppo Aree protette e biodiversità Clima Economia ecologica Energia Realacci: stimolo affinché l Italia sia protagonista dopo l irresponsabile stop di Donald Trump Giornata mondiale dell ambiente, Mattarella: «Portata globale della sfida non è alibi per inerzia o rinvio» I geologi: «Il rischio alluvioni aumenterà costantemente ed entro la metà del secolo raddoppierà» [5 giugno 2017] Nel giorno in cui si celebra la Giornata Mondiale dell Ambiente, proclamata nel 1972 dall Assemblea generale delle Nazioni Unite, e che quest anno ha come tema Connecting People to Nature, dedicato al legame tra le persone e la natura, Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha detto che «E un occasione preziosa per pensare insieme il futuro dell Umanità, per realizzare i cambiamenti necessari a ridurre gli squilibri e promuovere un approccio rispettoso della natura, per riflettere sulla sostenibilità dello sviluppo. Abbiamo una comune responsabilità di fronte all umanità: garantire il diritto alla vita. Questo comporta che lo sfruttamento delle risorse non oltrepassi la loro capacità di riproduzione e che la distribuzione dei beni sia ordinata nel segno della giustizia, senza costringere i più deboli alla marginalità e senza depredare di opportunità le generazioni che verranno». Mattarella, pensando evidentemente a quanto sta combinando Donald Trump con l Accordo di Parigi, non si nasconde che «E un compito difficile, ma assolutamente necessario. La portata globale della sfida non deve diventare un alibi per l inerzia o per il rinvio. Stati, istituzioni internazionali, società civili, opinioni pubbliche: ciascuno è chiamato a fare la sua parte per contrastare i cambiamenti climatici, per evitare la desertificazione di aree vaste del pianeta, per combattere lo spreco di acqua e di cibo, per difendere la biodiversità, per rendere più efficiente il ciclo dei rifiuti e il riuso dei materiali, per produrre energia da fonti rinnovabili e non inquinanti. Riconciliare l umanità con la natura è peraltro un obiettivo che richiama il desiderio di pace, di bellezza, di coesione sociale, di cooperazione tra i popoli. Le vicende del nostro tempo continuano a dimostrare che la qualità e l equilibrio dell ambiente hanno una relazione strettissima con il rispetto della legalità, con la riduzione delle diseguaglianze sociali, con il rifiuto della guerra e della violenza, con la sicurezza e la salute delle popolazioni, con una crescita economica sostenibile nel tempo». Il Presidente della Repubblica conclude: «Il tema scelto quest anno per la Giornata Mondiale sottolinea la connessione tra le persone e la natura, e sollecita una sensibilizzazione sempre maggiore, un impegno di educazione che renda responsabili e protagonisti ciascuno di noi. Da una spinta popolare, da una crescita di consapevolezza diffusa può venire un contributo decisivo anche all azione degli stati. L Agenda di Parigi sui cambiamenti climatici era stata accolta come un importante passo in avanti: ora i contenuti di quell accordo vanno implementati. Non sarà una strada facile, ma può e deve essere percorsa. Il nostro Paese ospiterà a giorni il G7 dell Ambiente e si adopererà per allargare la condivisione: l impegno per avversare i mutamenti del clima è parte integrante degli obiettivi inseriti nell agenda 2030 delle Nazioni Unite». Secondo Ermete Realacci, presidente della Commissione ambiente della Camera, «Le parole del Presidente della Repubblica in occasione della Giornata mondiale dell ambiente sono uno stimolo affinché l Italia, anche in vista del G7 ambiente di Bologna, sia protagonista sui temi dei mutamenti climatici dopo l irresponsabile stop di Donald Trump. Il Presidente Mattarella ci ricorda come il tema ambientale abbia una portata globale e sia fortemente interconnesso con tutti i settori della nostra vita sociale. Il suo richiamo al desiderio di pace, di bellezza, di coesione sociale, di cooperazione tra i popoli deve essere uno stimolo per tutti, a partire dalla politica, per capire che parlare oggi di ambiente non vuol dire solo affrontare il tema enorme del futuro dell umanità, ma riguarda anche la sfida per una nuova economia e uno sviluppo più a misura d uomo». Realacci sottolinea che «In Italia, come affermato dal rapporto GreenItaly di Fondazione Symbola e Unioncamere, più di un impresa su quattro dall inizio della crisi ha scommesso sulla green economy, che nel nostro Paese significa più innovazione, ricerca, design, qualità e bellezza. Sono infatti oltre 385mila le aziende italiane green, ossia il 26,5% del totale di industria e servizi. Sono legate all ambiente, lo scorso anno, 249.000 nuove assunzioni fra green jobs in senso stretto e figure ibride con http://www.greenreport.it/news/aree-protette-e-biodiversita/giornata-mondiale-dellambiente-mattarella-portata-globale-della-sfida-non-alibi-inerzia-rinvio/ 1/2

5/6/2017 Giornata mondiale dell ambiente, Mattarella: «Portata globale della sfida non è alibi per inerzia o rinvio» - Greenreport: economia ecologica e sviluppo competenze green: pari al 44,5% della domanda di lavoro non occasionale. Quota che sale fino al 66% nel settore ricerca e sviluppo. Quando l Italia fa l Italia può affrontare a testa alta le sfide del futuro». Sul tema interviene anche il presidente del Consiglio nazionale dei geologi, Francesco Peduto: «Imparare a rispettare e ad ascoltare il pianeta e promuovere una cultura sostenibile e ambientale, per riscoprire e riappropriarsi della natura e della diversità dei paesaggi che ci circondano. E quest anno, per il nostro Paese, la Giornata Mondiale dell Ambiente ha un significato ancor più importante, in quanto ricade ad una settimana dal G7 Ambiente che si terrà a Bologna». Secondo Peduto, «L educazione ambientale deve cominciare dalle scuole e deve coinvolgere sia i bambini sia gli adulti. il ministro Galletti si è espresso in tal senso in più occasioni e ci aspettiamo finalmente un passo concreto, tanto più importante in un Paese fragile come il nostro, che assomma sul suo territorio tutti i georischi, da quello sismico a quello idrogeologico e vulcanico». Il presidente del Consiglio nazionale dei geologi ricorda che «Sono tanti i problemi che mettono a repentaglio la salute del pianeta, tra questi: le emissioni di gas serra, aumentate quasi del 50% dagli anni 90 ad oggi, che rappresentano la principale causa del riscaldamento globale e sono una seria minaccia per l umanità. Gli effetti sono catastrofici: il gas serra, infatti, è la causa di disastri ambientali come l innalzamento del livello del mare, l aumento dei periodi di siccità, delle alluvioni, ecc». E per il futuro le previsioni sono tutt altro che rosee: «Uno studio di questi anni dell Istituto degli Studi Ambientali di Amsterdam sul rischio idrogeologico in Europa spiega Peduto evidenzia che il rischio di alluvioni aumenterà costantemente nei prossimi anni ed entro la metà del secolo il numero raddoppierà; quelle più violente, inoltre, diventeranno più frequenti, passando da una media di una ogni 16 anni ad una media di una ogni 10 anni. La priorità deve essere, dunque, quella di porre un freno a tutte quelle azioni che determinano o contribuiscono ai cambiamenti climatici. Per questo è fondamentale rispettare l Accordo di Parigi sul clima, che impegna 195 Paesi a limitare il riscaldamento globale al di sotto di 1,5 C, e ci preoccupano molto le recentissime prese di posizione degli Usa che, pur essendo uno dei principali produttori di CO2, vanno nella direzione di non rispettare tali accordi». Per il Consiglio nazionale dei geologi «Salvaguardare il pianeta significa anche occuparsi delle attività di mitigazione del dissesto idrogeologico»: una delle tante questioni, da sempre, al centro dei loro lavori e Peduto conclude: «Bisogna educare i cittadini ad amare l ambiente in cui vivono perché è proprio l uomo il responsabile dei processi di degradazione del territorio e del suolo che sono alla base del dissesto. Negli ultimi vent anni si sono verificati nel mondo 11.000 eventi metereologici estremi che hanno causato 530.000 vittime e oltre 3.300 miliardi di euro di danni. Il nostro Paese, come ben sappiamo, non è affatto esente da queste problematiche. Le principali cause del dissesto idrogeologico sono: la cementificazione, la deforestazione e l abusivismo edilizio. E la fragile Italia, in questo lungo periodo, risulta al 25 posto dei Paesi più esposti ma, se così possiamo dire, sta scalando la classifica, ovvero le cose stanno peggiorando». http://www.greenreport.it/news/aree-protette-e-biodiversita/giornata-mondiale-dellambiente-mattarella-portata-globale-della-sfida-non-alibi-inerzia-rinvio/ 2/2

Giornata Mondiale dell Ambiente, Peduto: rispettare il pianeta e promuovere una cultura sostenibile del 05/06/2017 Imparare a rispettare e ad ascoltare il pianeta e promuovere una cultura sostenibile e ambientale, per riscoprire e riappropriarsi della natura e della diversità dei paesaggi che ci circondano. E quest anno, per il nostro Paese, la Giornata Mondiale dell Ambiente ha un significato ancor più importante, in quanto ricade ad una settimana dal G7 Ambiente che si terrà a Bologna. Questo il monito di Francesco Peduto, Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi nel giorno in cui si celebra la Giornata Mondiale dell Ambiente, proclamata nel 1972 dall'assemblea generale delle Nazioni Unite, che si festeggia il 5 giugno di ogni anno, in perfetta sintonia con il tema di quest anno, Connecting People to Nature, dedicato al legame tra le persone e la natura. L educazione ambientale deve cominciare dalle scuole e deve coinvolgere sia i bambini sia gli adulti afferma Peduto che aggiunge il Ministro Galletti si è espresso in tal senso in più occasioni e ci aspettiamo finalmente un passo concreto, tanto più importante in un Paese fragile come il nostro, che assomma sul suo territorio tutti i georischi, da quello sismico a quello idrogeologico e vulcanico. Sono tanti i problemi che mettono a repentaglio la salute del pianeta continua il Presidente del CNG - tra questi: le emissioni di gas serra, aumentate quasi del 50 per cento dagli anni Novanta ad oggi, che rappresentano la principale causa del riscaldamento globale e sono una seria minaccia per l umanità. Gli effetti sono catastrofici: il gas serra, infatti, è la causa di disastri ambientali come l innalzamento del livello del mare, l aumento dei periodi di siccità, delle alluvioni, ecc.. E per il futuro le previsioni sono tutt altro che rosee. "Uno studio di questi anni dell Istituto degli Studi Ambientali di Amsterdam sul rischio idrogeologico in Europa spiega il Presidente Peduto - evidenzia che il rischio di alluvioni aumenterà costantemente nei prossimi anni ed entro la metà del secolo il numero raddoppierà; quelle più violente, inoltre, diventeranno più frequenti, passando da una media di una ogni 16 anni ad una media di una ogni 10 anni.

La priorità deve essere, dunque, quella di porre un freno a tutte quelle azioni che determinano o contribuiscono ai cambiamenti climatici. Per questo è fondamentale rispettare l Accordo di Parigi sul clima, che impegna 195 Paesi a limitare il riscaldamento globale al di sotto di 1,5 C, e ci preoccupano molto le recentissime prese di posizione degli USA che, pur essendo uno dei principali produttori di CO2, vanno nella direzione di non rispettare tali accordi. Salvaguardare il pianeta significa anche occuparsi delle attività di mitigazione del dissesto idrogeologico: una delle tante questioni, da sempre, al centro dei lavori del Consiglio Nazionale dei Geologi. Bisogna educare i cittadini ad amare l ambiente in cui vivono perché è proprio l uomo il responsabile dei processi di degradazione del territorio e del suolo che sono alla base del dissesto. Negli ultimi vent anni conclude Peduto - si sono verificati nel mondo 11.000 eventi metereologici estremi che hanno causato 530.000 vittime e oltre 3.300 miliardi di euro di danni. Il nostro Paese, come ben sappiamo, non è affatto esente da queste problematiche. Le principali cause del dissesto idrogeologico sono: la cementificazione, la deforestazione e l abusivismo edilizio. E la fragile Italia, in questo lungo periodo, risulta al 25 posto dei paesi più esposti ma, se così possiamo dire, sta scalando la classifica, ovvero le cose stanno peggiorando.

Giornata mondiale dell ambiente. Perduto (Geologi). Rispettare il pianeta e riappropriarsi della natura Agenpress Imparare a rispettare e ad ascoltare il pianeta e promuovere una cultura sostenibile e ambientale, per riscoprire e riappropriarsi della natura e della

diversità dei paesaggi che ci circondano. E quest anno, per il nostro Paese, la Giornata Mondiale dell Ambiente ha un significato ancor più importante, in quanto ricade ad una settimana dal G7 Ambiente che si terrà a Bologna. Questo il monito di Francesco Peduto, (in foto)presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi nel giorno in cui si celebra la Giornata Mondiale dell Ambiente, proclamata nel 1972 dall Assemblea generale delle Nazioni Unite, che si festeggia il 5 giugno di ogni anno, in perfetta sintonia con il tema di quest anno, Connecting People to Nature, dedicato al legame tra le persone e la natura. L educazione ambientale deve cominciare dalle scuole e deve coinvolgere sia i bambini sia gli adulti afferma Peduto che aggiunge il Ministro Galletti si è espresso in tal senso in più occasioni e ci aspettiamo finalmente un passo concreto, tanto più importante in un Paese fragile come il nostro, che assomma sul suo territorio tutti i georischi, da quello sismico a quello idrogeologico e vulcanico. Sono tanti i problemi che mettono a repentaglio la salute del pianeta continua il Presidente del CNG tra questi: le emissioni di gas serra, aumentate quasi del 50 per cento dagli anni Novanta ad oggi, che rappresentano la principale causa del riscaldamento globale e sono una seria minaccia per l umanità. Gli effetti sono catastrofici: il gas serra, infatti, è la causa di disastri ambientali come l innalzamento del livello del mare, l aumento dei periodi di siccità, delle alluvioni, ecc. E per il futuro le previsioni sono tutt altro che rosee. Uno studio di questi anni dell Istituto degli Studi Ambientali di Amsterdam sul rischio idrogeologico in Europa spiega il Presidente Peduto evidenzia che il rischio di alluvioni aumenterà costantemente nei prossimi anni ed entro la metà del secolo il numero raddoppierà; quelle più violente, inoltre, diventeranno più frequenti, passando da una media di una ogni 16 anni ad una media di una ogni 10 anni. La priorità deve essere, dunque, quella di porre un freno a tutte quelle azioni che determinano o contribuiscono ai cambiamenti climatici. Per questo è fondamentale rispettare l Accordo di Parigi sul clima, che impegna 195 Paesi a limitare il riscaldamento globale al di sotto di 1,5 C, e ci preoccupano molto le recentissime prese di

posizione degli USA che, pur essendo uno dei principali produttori di CO2, vanno nella direzione di non rispettare tali accordi. Salvaguardare il pianeta significa anche occuparsi delle attività di mitigazione del dissesto idrogeologico: una delle tante questioni, da sempre, al centro dei lavori del Consiglio Nazionale dei Geologi. Bisogna educare i cittadini ad amare l ambiente in cui vivono perché è proprio l uomo il responsabile dei processi di degradazione del territorio e del suolo che sono alla base del dissesto. Negli ultimi vent anni conclude Peduto si sono verificati nel mondo 11.000 eventi metereologici estremi che hanno causato 530.000 vittime e oltre 3.300 miliardi di euro di danni. Il nostro Paese, come ben sappiamo, non è affatto esente da queste problematiche. Le principali cause del dissesto idrogeologico sono: la cementificazione, la deforestazione e l abusivismo edilizio. E la fragile Italia, in questo lungo periodo, risulta al 25 posto dei paesi più esposti ma, se così possiamo dire, sta scalando la classifica, ovvero le cose stanno peggiorando.

Giornata Mondiale dell'ambiente, i geologi: "Fondamentale rispettare l'accordo di Parigi sul clima" Lunedi 5 Giugno 2017, 09:58 Si celebra oggi, 5 giugno, la Giornata Mondiale dell'ambiente. "Sono tanti i problemi che mettono a repentaglio la salute del pianeta - afferma Francesco Peduto, Presidente del Consiglio nazionale dei geologi: le emissioni di gas serra, l'innalzamento del livello del mare, la siccità, le alluvioni. E' quindi fondamentale rispettare l'accordo di Parigi sul clima" "Imparare a rispettare e ad 'ascoltare' il pianeta e promuovere una cultura sostenibile e ambientale, per riscoprire e riappropriarsi della natura e della diversità dei paesaggi che ci circondano. E quest'anno, per il nostro Paese, la Giornata Mondiale dell'ambiente ha un significato ancor più importante, in quanto ricade ad una settimana dal G7 Ambiente che si terrà a Bologna". Questo il monito di Francesco Peduto, Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi nel giorno in cui si celebra la Giornata Mondiale dell'ambiente, proclamata nel 1972 dall'assemblea generale delle Nazioni Unite, che si festeggia il 5 giugno di ogni anno, in perfetta sintonia con il tema di quest'anno, 'Connecting People to Nature', dedicato al legame tra le persone e la natura. "L'educazione ambientale deve cominciare dalle scuole e deve coinvolgere sia i bambini sia gli adulti - afferma Peduto - il Ministro Galletti si è espresso in tal senso in più occasioni e ci aspettiamo finalmente un passo concreto, tanto più importante in un Paese fragile come il nostro, che assomma sul suo territorio tutti i georischi, da quello sismico a quello idrogeologico e vulcanico". "Sono tanti i problemi che mettono a repentaglio la salute del pianeta - continua il Presidente del CNG - tra questi: le emissioni di gas serra, aumentate quasi del 50 per cento dagli anni Novanta ad oggi, che rappresentano la principale causa del riscaldamento globale e sono una seria minaccia per l'umanità. Gli effetti sono catastrofici: il gas serra, infatti, è la causa di disastri ambientali come l'innalzamento del livello del mare, l'aumento dei periodi di siccità, delle alluvioni, ecc". E per il futuro le previsioni sono tutt'altro che rosee. "Uno studio di questi anni dell'istituto degli Studi Ambientali di Amsterdam sul rischio idrogeologico in Europa - spiega il Presidente Peduto - evidenzia che il rischio di alluvioni aumenterà costantemente nei prossimi anni ed entro la metà del secolo il numero raddoppierà; quelle più violente, inoltre, diventeranno più frequenti, passando da una media di

una ogni 16 anni ad una media di una ogni 10 anni. La priorità deve essere, dunque, quella di porre un freno a tutte quelle azioni che determinano o contribuiscono ai cambiamenti climatici. Per questo è fondamentale rispettare l'accordo di Parigi sul clima, che impegna 195 Paesi a limitare il riscaldamento globale al di sotto di 1,5 C, e ci preoccupano molto le recentissime prese di posizione degli USA che, pur essendo uno dei principali produttori di CO2, vanno nella direzione di non rispettare tali accordi". Quanto poi al dissesto idrogeologico e alle azioni di mitigazione, il presidente del CNG sottolinea che: "Bisogna educare i cittadini ad amare l'ambiente in cui vivono perché è proprio l'uomo il responsabile dei processi di degradazione del territorio e del suolo che sono alla base del dissesto. Negli ultimi vent'anni - conclude Peduto - si sono verificati nel mondo 11.000 eventi metereologici estremi che hanno causato 530.000 vittime e oltre 3.300 miliardi di euro di danni. Il nostro Paese, come ben sappiamo, non è affatto esente da queste problematiche. Le principali cause del dissesto idrogeologico sono: la cementificazione, la deforestazione e l'abusivismo edilizio. E la fragile Italia, in questo lungo periodo, risulta al 25 posto dei paesi più esposti ma, se così possiamo dire, sta scalando la classifica, ovvero le cose stanno peggiorando". red/pc (fonte: CNG, Consiglio Nazionale Geologi)

Giornata Mondiale dell Ambiente, geologi: rispettare il pianeta e promuovere una cultura sostenibile "Quest anno, per il nostro Paese, la Giornata Mondiale dell Ambiente ha un significato ancor più importante, in quanto ricade ad una settimana dal G7 Ambiente" A cura di Filomena Fotia Imparare a rispettare e ad ascoltare il pianeta e promuovere una cultura sostenibile e ambientale, per riscoprire e riappropriarsi della natura e della diversità dei paesaggi che ci circondano. E quest anno, per il nostro Paese, la Giornata Mondiale dell Ambiente ha un significato ancor più importante, in quanto ricade ad una settimana dal G7 Ambiente che si terrà a Bologna.

Questo il monito di Francesco Peduto, Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi nel giorno in cui si celebra la Giornata Mondiale dell Ambiente, proclamata nel 1972 dall Assemblea generale delle Nazioni Unite, che si festeggia il 5 giugno di ogni anno, in perfetta sintonia con il tema di quest anno, Connecting People to Nature, dedicato al legame tra le persone e la natura. L educazione ambientale deve cominciare dalle scuole e deve coinvolgere sia i bambini sia gli adulti afferma Peduto che aggiunge il Ministro Galletti si è espresso in tal senso in più occasioni e ci aspettiamo finalmente un passo concreto, tanto più importante in un Paese fragile come il nostro, che assomma sul suo territorio tutti i georischi, da quello sismico a quello idrogeologico e vulcanico. Sono tanti i problemi che mettono a repentaglio la salute del pianeta continua il Presidente del CNG tra questi: le emissioni di gas serra, aumentate quasi del 50 per cento dagli anni Novanta ad oggi, che rappresentano la principale causa del riscaldamento globale e sono una seria minaccia per l umanità. Gli effetti sono catastrofici: il gas serra, infatti, è la causa di disastri ambientali come l innalzamento del livello del mare, l aumento dei periodi di siccità, delle alluvioni, ecc. E per il futuro le previsioni sono tutt altro che rosee. Uno studio di questi anni dell Istituto degli Studi Ambientali di Amsterdam sul rischio idrogeologico in Europa spiega il Presidente Peduto evidenzia che il rischio di alluvioni aumenterà costantemente nei prossimi anni ed entro la metà del secolo il numero raddoppierà; quelle più violente, inoltre, diventeranno più frequenti, passando da una media di una ogni 16 anni ad una media di una ogni 10 anni. La priorità deve essere, dunque, quella di porre un freno a tutte quelle azioni che determinano o contribuiscono ai cambiamenti climatici. Per questo è fondamentale rispettare l Accordo di Parigi sul clima, che impegna 195 Paesi a limitare il riscaldamento globale al di sotto di 1,5 C, e ci preoccupano molto le recentissime prese di posizione degli USA che, pur essendo uno dei principali produttori di CO, vanno nella direzione di non rispettare tali accordi. Francesco Peduto, Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi Salvaguardare il pianeta significa anche occuparsi delle attività di mitigazione del dissesto idrogeologico: una delle tante questioni, da sempre, al centro dei lavori del Consiglio Nazionale dei Geologi. Bisogna educare i cittadini ad amare l ambiente in cui vivono perché è proprio l uomo il responsabile dei processi di degradazione del territorio e del suolo che sono alla base del dissesto. Negli ultimi vent anni conclude Peduto si sono verificati nel mondo 11.000 eventi meteorologici estremi che hanno causato 530.000 vittime e oltre 3.300 miliardi di euro di danni. Il nostro Paese, come ben sappiamo, non è affatto esente da queste problematiche. Le principali cause del dissesto idrogeologico sono: la cementificazione, la deforestazione e l abusivismo edilizio. E la fragile Italia, in questo lungo periodo, risulta al 25 posto dei paesi più esposti ma, se così possiamo dire, sta scalando la classifica, ovvero le cose stanno peggiorando.

5 giugno Giornata Mondiale Ambiente, Peduto (Pres. Geologi): rispettare il pianeta e promuovere una cultura sostenibile e ambientale Scritto da Redazione ASI (ASI) Imparare a rispettare e ad ascoltare il pianeta e promuovere una cultura sostenibile e ambientale, per riscoprire e riappropriarsi della natura e della diversità dei paesaggi che ci circondano. E quest anno, per il nostro Paese, la Giornata Mondiale dell Ambiente ha un significato ancor più importante, in quanto ricade ad una settimana dal G7 Ambiente che si terrà a Bologna. Questo il monito di Francesco Peduto, Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi nel giorno in cui si celebra la Giornata Mondiale dell Ambiente, proclamata nel 1972 dall'assemblea generale delle Nazioni Unite, che si festeggia il 5 giugno di ogni anno, in perfetta sintonia con il tema di quest anno, Connecting People to Nature, dedicato al legame tra le persone e la natura. L educazione ambientale deve cominciare dalle scuole e deve coinvolgere sia i bambini sia gli adulti afferma Peduto che aggiunge il Ministro Galletti si è espresso in tal senso in più occasioni e ci aspettiamo finalmente un passo concreto, tanto più importante in un Paese fragile come il nostro, che assomma sul suo territorio tutti i georischi, da quello sismico a quello idrogeologico e vulcanico. Sono tanti i problemi che mettono a repentaglio la salute del pianeta continua il Presidente del CNG - tra questi: le emissioni di gas serra, aumentate quasi del 50 per cento dagli anni Novanta ad oggi, che rappresentano la principale causa del riscaldamento globale e sono una seria minaccia per l umanità. Gli effetti sono catastrofici: il gas serra, infatti, è la causa di disastri ambientali come l innalzamento del livello del mare, l aumento dei periodi di siccità, delle alluvioni, ecc. E per il futuro le previsioni sono tutt altro che rosee. "Uno studio di questi anni dell Istituto degli Studi Ambientali di Amsterdam sul rischio idrogeologico in Europa spiega il Presidente Peduto - evidenzia che il rischio di alluvioni aumenterà costantemente nei prossimi anni ed entro la metà del secolo il numero raddoppierà; quelle più violente, inoltre, diventeranno più frequenti, passando da una media di una ogni 16 anni ad una media di una ogni 10 anni. La priorità deve essere, dunque, quella di porre un freno a tutte quelle azioni che determinano o contribuiscono ai cambiamenti climatici. Per questo è fondamentale rispettare l Accordo di Parigi sul clima, che impegna 195 Paesi a limitare il riscaldamento globale al di sotto di 1,5 C, e ci preoccupano molto le recentissime prese di posizione degli USA che, pur essendo uno dei principali produttori di CO2, vanno nella direzione di non rispettare tali accordi. Salvaguardare il pianeta significa anche occuparsi delle attività di mitigazione del dissesto idrogeologico: una delle tante questioni, da sempre, al centro dei lavori del Consiglio Nazionale dei Geologi. Bisogna educare i cittadini ad amare l ambiente in cui vivono perché è proprio l uomo il responsabile dei processi di degradazione del territorio e del suolo che sono alla base

del dissesto. Negli ultimi vent anni conclude Peduto - si sono verificati nel mondo 11.000 eventi metereologici estremi che hanno causato 530.000 vittime e oltre 3.300 miliardi di euro di danni. Il nostro Paese, come ben sappiamo, non è affatto esente da queste problematiche. Le principali cause del dissesto idrogeologico sono: la cementificazione, la deforestazione e l abusivismo edilizio. E la fragile Italia, in questo lungo periodo, risulta al 25 posto dei paesi più esposti ma, se così possiamo dire, sta scalando la classifica, ovvero le cose stanno peggiorando. Foto Francesco PEDUTO, Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi

Si celebra oggi la giornata mondiale dell'ambiente L'appello di Francesco Peduto, presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi E quest anno, per il nostro paese, la Giornata Mondiale dell Ambiente ha un significato ancor più importante, in quanto ricade ad una settimana dal G7 Ambiente che si terrà a Bologna... Napoli. Imparare a rispettare e ad ascoltare il pianeta e promuovere una cultura sostenibile e ambientale, per riscoprire e riappropriarsi della natura e della diversità dei paesaggi che ci circondano. E quest anno, per il nostro paese, la Giornata Mondiale dell Ambiente ha un significato ancor più importante, in quanto ricade ad una settimana dal G7 Ambiente che si terrà a Bologna.

Questo il monito di Francesco Peduto, Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi nel giorno in cui si celebra la Giornata Mondiale dell Ambiente, proclamata nel 1972 dall'assemblea generale delle Nazioni Unite, che si festeggia il 5 giugno di ogni anno, in perfetta sintonia con il tema di quest anno, Connecting People to Nature, dedicato al legame tra le persone e la natura. L educazione ambientale deve cominciare dalle scuole e deve coinvolgere sia i bambini sia gli adulti afferma Peduto che aggiunge il Ministro Galletti si è espresso in tal senso in più occasioni e ci aspettiamo finalmente un passo concreto, tanto più importante in un Paese fragile come il nostro, che assomma sul suo territorio tutti i georischi, da quello sismico a quello idrogeologico e vulcanico. Sono tanti i problemi che mettono a repentaglio la salute del pianeta continua il Presidente del CNG - tra questi: le emissioni di gas serra, aumentate quasi del 50 per cento dagli anni Novanta ad oggi, che rappresentano la principale causa del riscaldamento globale e sono una seria minaccia per l umanità. Gli effetti sono catastrofici: il gas serra, infatti, è la causa di disastri ambientali come l innalzamento del livello del mare, l aumento dei periodi di siccità, delle alluvioni, ecc. E per il futuro le previsioni sono tutt altro che rosee. "Uno studio di questi anni dell Istituto degli Studi Ambientali di Amsterdam sul rischio idrogeologico in Europa spiega il Presidente Peduto - evidenzia che il rischio di alluvioni aumenterà costantemente nei prossimi anni ed entro la metà del secolo il numero raddoppierà; quelle più violente, inoltre, diventeranno più frequenti, passando da una media di una ogni 16 anni ad una media di una ogni 10 anni. La priorità deve essere, dunque, quella di porre un freno a tutte quelle azioni che determinano o contribuiscono ai cambiamenti climatici. Per questo è fondamentale rispettare l Accordo di Parigi sul clima, che impegna 195 Paesi a limitare il riscaldamento globale al di sotto di 1,5 C, e ci preoccupano molto le recentissime prese di posizione degli Usa che, pur essendo uno dei principali produttori di CO2, vanno nella direzione di non rispettare tali accordi. Salvaguardare il pianeta significa anche occuparsi delle attività di mitigazione del dissesto idrogeologico: una delle tante questioni, da sempre, al centro dei lavori del Consiglio Nazionale dei Geologi.

Bisogna educare i cittadini ad amare l ambiente in cui vivono perché è proprio l uomo il responsabile dei processi di degradazione del territorio e del suolo che sono alla base del dissesto. Negli ultimi vent anni conclude Peduto - si sono verificati nel mondo 11.000 eventi metereologici estremi che hanno causato 530.000 vittime e oltre 3.300 miliardi di euro di danni. Il nostro Paese, come ben sappiamo, non è affatto esente da queste problematiche. Le principali cause del dissesto idrogeologico sono: la cementificazione, la deforestazione e l abusivismo edilizio. E la fragile Italia, in questo lungo periodo, risulta al 25 posto dei paesi più esposti ma, se così possiamo dire, sta scalando la classifica, ovvero le cose stanno peggiorando.

Giornata Mondiale dell ambiente, Peduto: promuovere una cultura sostenibile e ambientale Imparare a rispettare e ad ascoltare il pianeta e promuovere una cultura sostenibile e ambientale, per riscoprire e riappropriarsi della natura e della diversità dei paesaggi che ci circondano. E quest anno, per il nostro Paese, la Giornata Mondiale dell Ambiente ha un significato ancor più importante, in quanto ricade ad una settimana dal G7 Ambiente che si terrà a Bologna. Questo il monito di Francesco Peduto, Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi nel giorno in cui si celebra la Giornata Mondiale dell Ambiente, proclamata nel 1972 dall Assemblea generale delle Nazioni Unite, che si festeggia il 5 giugno di ogni anno, in perfetta sintonia con il tema di quest anno, Connecting People to Nature, dedicato al legame tra le persone e la natura. L educazione ambientale deve cominciare dalle scuole e deve coinvolgere sia i bambini sia gli adulti afferma Peduto che aggiunge il Ministro Galletti si è espresso in tal senso in più occasioni e ci aspettiamo finalmente un passo concreto, tanto più importante in un Paese fragile come il nostro, che assomma sul suo territorio tutti i georischi, da quello sismico a quello idrogeologico e vulcanico.

Sono tanti i problemi che mettono a repentaglio la salute del pianeta continua il Presidente del CNG tra questi: le emissioni di gas serra, aumentate quasi del 50 per cento dagli anni Novanta ad oggi, che rappresentano la principale causa del riscaldamento globale e sono una seria minaccia per l umanità. Gli effetti sono catastrofici: il gas serra, infatti, è la causa di disastri ambientali come l innalzamento del livello del mare, l aumento dei periodi di siccità, delle alluvioni, ecc. E per il futuro le previsioni sono tutt altro che rosee. Uno studio di questi anni dell Istituto degli Studi Ambientali di Amsterdam sul rischio idrogeologico in Europa spiega il Presidente Peduto evidenzia che il rischio di alluvioni aumenterà costantemente nei prossimi anni ed entro la metà del secolo il numero raddoppierà; quelle più violente, inoltre, diventeranno più frequenti, passando da una media di una ogni 16 anni ad una media di una ogni 10 anni. La priorità deve essere, dunque, quella di porre un freno a tutte quelle azioni che determinano o contribuiscono ai cambiamenti climatici. Per questo è fondamentale rispettare l Accordo di Parigi sul clima, che impegna 195 Paesi a limitare il riscaldamento globale al di sotto di 1,5 C, e ci preoccupano molto le recentissime prese di posizione degli USA che, pur essendo uno dei principali produttori di CO2, vanno nella direzione di non rispettare tali accordi. Salvaguardare il pianeta significa anche occuparsi delle attività di mitigazione del dissesto idrogeologico: una delle tante questioni, da sempre, al centro dei lavori del Consiglio Nazionale dei Geologi. Bisogna educare i cittadini ad amare l ambiente in cui vivono perché è proprio l uomo il responsabile dei processi di degradazione del territorio e del suolo che sono alla base del dissesto. Negli ultimi vent anni conclude Peduto si sono verificati nel mondo 11.000 eventi metereologici estremi che hanno causato 530.000 vittime e oltre 3.300 miliardi di euro di danni. Il nostro Paese, come ben sappiamo, non è affatto esente da queste problematiche. Le principali cause del dissesto idrogeologico sono: la cementificazione, la deforestazione e l abusivismo edilizio. E la fragile Italia, in questo lungo periodo, risulta al 25 posto dei paesi più esposti ma, se così possiamo dire, sta scalando la classifica, ovvero le cose stanno peggiorando.

Oggi 5 Giugno Giornata Mondiale dell Ambiente: le parole di Peduto by Marialaura Pace 05/06/2017

Imparare a rispettare e ad ascoltare il pianeta per riappropriarsi della natura e della diversità dei paesaggi che ci circondano parla così il Presidente Peduto In occasione del G7 che si terrà a Bologna sull ambiente, Francesco Peduto, Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi si esprime così: Bisogna imparare a rispettare e ad ascoltare il pianeta e promuovere una cultura sostenibile e ambientale, per riscoprire e riappropriarsi della natura e della diversità dei paesaggi che ci circondano La Giornata Mondiale dell Ambiente, è stata proclamata nel 1972 dall Assemblea generale delle Nazioni Unite, e si festeggia il 5 giugno di ogni anno, il tema di quest anno sarà: Connecting People to Nature, dedicato al legame tra le persone e la natura. L educazione ambientale deve cominciare dalle scuole e deve coinvolgere sia i bambini sia gli adulti afferma Peduto che aggiunge il Ministro Galletti si è espresso in tal senso in più occasioni e ci aspettiamo finalmente un passo concreto, tanto più importante in un Paese fragile come il nostro, che assomma sul suo territorio tutti i georischi, da quello sismico a quello idrogeologico e vulcanico. Sono tanti i problemi che mettono a repentaglio la salute del pianeta continua il Presidente del CNG tra questi: le emissioni di gas serra, aumentate quasi del 50 per cento dagli anni Novanta ad oggi, che rappresentano la principale causa del riscaldamento globale e sono una seria minaccia per l umanità. Gli effetti sono catastrofici: il gas serra, infatti, è la causa di disastri ambientali come l innalzamento del livello del mare, l aumento dei periodi di siccità, delle alluvioni, ecc. E per il futuro le previsioni sono tutt altro che rosee. Uno studio di questi anni dell Istituto degli Studi Ambientali di Amsterdam sul rischio idrogeologico in Europa spiega il Presidente Peduto evidenzia che il rischio di alluvioni aumenterà costantemente nei prossimi anni ed entro la metà del secolo il numero raddoppierà. La priorità deve essere, dunque, quella di porre un freno a tutte quelle azioni che determinano o contribuiscono ai cambiamenti climatici. Per questo è fondamentale rispettare l Accordo di Parigi sul clima, che impegna 195 Paesi a limitare il riscaldamento globale al di sotto di 1,5 C, e ci preoccupano molto le recentissime prese di posizione degli USA che, pur essendo uno dei principali produttori di CO2, vanno nella direzione di non rispettare tali accordi. Bisogna educare i cittadini ad amare l ambiente in cui vivono perché è proprio l uomo il responsabile dei processi di degradazione del territorio. Il nostro Paese, come ben sappiamo, non è affatto esente da queste problematiche. Le principali cause del dissesto idrogeologico sono: la cementificazione, la deforestazione e l abusivismo edilizio. E la fragile Italia, in questo lungo periodo, risulta al 25 posto dei paesi più esposti ma, se così possiamo dire, sta scalando la classifica, ovvero le cose stanno peggiorando.

GIORNATA MONDIALE DELL AMBIENTE. L APPELLO DEI GEOLOGI Posted on 05/06/2017 by radiomugello GIORNATA MONDIALE DELL AMBIENTE Francesco Peduto, Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi: rispettare il pianeta e promuovere una cultura sostenibile e ambientale Imparare a rispettare e ad ascoltare il pianeta e promuovere una cultura sostenibile e ambientale, per riscoprire e riappropriarsi della natura e della diversità dei paesaggi che ci circondano. E quest anno, per il nostro Paese, la Giornata Mondiale dell Ambiente ha un significato ancor più importante, in quanto ricade ad una settimana dal G7 Ambiente che si terrà a Bologna. Questo il monito di Francesco Peduto, Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi nel giorno in cui si celebra la Giornata Mondiale dell Ambiente, proclamata nel 1972 dall Assemblea generale delle Nazioni Unite, che si festeggia il 5 giugno di ogni anno, in perfetta sintonia con il tema di quest anno, Connecting People to Nature, dedicato al legame tra le persone e la natura. L educazione ambientale deve cominciare dalle scuole e deve coinvolgere sia i bambini sia gli adulti afferma Peduto che aggiunge il Ministro Galletti si è espresso in tal senso in più occasioni e ci aspettiamo finalmente un passo concreto, tanto più importante in un Paese fragile come il nostro, che assomma sul suo territorio tutti i georischi, da quello sismico a quello idrogeologico e vulcanico. Sono tanti i problemi che mettono a repentaglio la salute del pianeta continua il Presidente del CNG tra questi: le emissioni di gas serra, aumentate quasi del 50 per cento dagli anni Novanta ad oggi, che rappresentano la principale causa del riscaldamento globale e sono una seria minaccia per l umanità. Gli effetti sono catastrofici: il gas serra, infatti, è la causa di disastri ambientali come l innalzamento del livello del mare, l aumento dei periodi di siccità, delle alluvioni, ecc.

E per il futuro le previsioni sono tutt altro che rosee. Uno studio di questi anni dell Istituto degli Studi Ambientali di Amsterdam sul rischio idrogeologico in Europa spiega il Presidente Peduto evidenzia che il rischio di alluvioni aumenterà costantemente nei prossimi anni ed entro la metà del secolo il numero raddoppierà; quelle più violente, inoltre, diventeranno più frequenti, passando da una media di una ogni 16 anni ad una media di una ogni 10 anni. La priorità deve essere, dunque, quella di porre un freno a tutte quelle azioni che determinano o contribuiscono ai cambiamenti climatici. Per questo è fondamentale rispettare l Accordo di Parigi sul clima, che impegna 195 Paesi a limitare il riscaldamento globale al di sotto di 1,5 C, e ci preoccupano molto le recentissime prese di posizione degli USA che, pur essendo uno dei principali produttori di CO2, vanno nella direzione di non rispettare tali accordi. Salvaguardare il pianeta significa anche occuparsi delle attività di mitigazione del dissesto idrogeologico: una delle tante questioni, da sempre, al centro dei lavori del Consiglio Nazionale dei Geologi. Bisogna educare i cittadini ad amare l ambiente in cui vivono perché è proprio l uomo il responsabile dei processi di degradazione del territorio e del suolo che sono alla base del dissesto. Negli ultimi vent anni conclude Peduto si sono verificati nel mondo 11.000 eventi metereologici estremi che hanno causato 530.000 vittime e oltre 3.300 miliardi di euro di danni. Il nostro Paese, come ben sappiamo, non è affatto esente da queste problematiche. Le principali cause del dissesto idrogeologico sono: la cementificazione, la deforestazione e l abusivismo edilizio. E la fragile Italia, in questo lungo periodo, risulta al 25 posto dei paesi più esposti ma, se così possiamo dire, sta scalando la classifica, ovvero le cose stanno peggiorando.

TERREMOTI

4/6/2017 Gli appalti dopo il correttivo: la guida per imprese, Pa e professionisti Stampa Chiudi 02 Giu 2017 Gli appalti dopo il correttivo: la guida per imprese, Pa e professionisti Mauro Salerno A un anno dalla riforma varata con il Dlgs 50/2016 il sistema degli appalti deve fare i conti con una nuova revisione delle regole del gioco. Non siamo alla «riforma continua» cui imprese, stazioni appaltanti e professionisti hanno dovuto assistere negli anni del vecchio codice, ma certo - per quanto atteso - il "maquillage" imposto dal decreto correttivo (Dlgs 56/2017) rischia di disorientare gli addetti ai lavoriche magari avevamo da poco preso confidenza con le nuove regole. A pochi giorni dal'entrata in vigore del nuovo decreto, che dal 20 maggio ha reso operative circa 450 modifiche al codice del 2016, «Edilizia e Territorio» ha deciso di affidare a un maxi-dossier il compito di scandagliare da tutti i punti di vista l'impatto del correttivo su progetti, gare, esecuzione dei contratti pubblici. Nel numero doppio (291 pagine), appena pubblicato nella sezione dedicata del nostro quotidiano digitale, trovano spazio i commenti dei nostri esperti su tutte le novità del provvedimento. Si parte dall'attività di pianificazione delle stazioni appaltanti per finire alle nuove attribuzioni affidate all'anac. Durante il tragitto, distribuito in 25 focus curati da esperti del settore, si approfondiscono le novità in tema di progettazione (parametri obbligatori, appalto integrato, concorsi, risoluzione delle interferenze); di qualificazione (imprese, stazioni appaltanti, consorzi stabili); di gare (criteri di aggiudicazione, affidamenti sottosoglia, cause di esclusione, garanzie, soccorso istruttorio, oneri di sicurezza, gare elettroniche); di concessioni e parteneriato (lavori in house, autostrade); di esecuzione (subappalti, pagamenti; collaudi, ritardi e penali). Nella sezione normativa viene invece pubblicato il nuovo testo del codice appalti coordinato con le modifiche apportate dal Dlgs 56/2017 evidenziate in grassetto. Il dossier è scaricabile gratuitamente dagli abbonati, acquistabile in copia singola da tutti gli altri lettori. CLICCA QUI PER SCARICARE IL DOSSIER http://www.ediliziaeterritorio.ilsole24ore.com/print/aexa6mxb/0

4/6/2017 Investimenti al ralenti dopo il codice. Contratto bloccato, lavori Anas fermi Stampa Chiudi 02 Giu 2017 Investimenti al ralenti dopo il codice. Contratto bloccato, lavori Anas fermi Alessandro Arona e Mauro Salerno Un altro anno da dimenticare per i lavori pubblici: nel 2016 il valore degli appalti messi sul mercato è sceso del 29% in valore rispetto al 2015 (dati Anac-Cresme), dopo che negli anni della crisi, dal 2008 al 2015, gli investimenti in opere pubbliche sono crollati di oltre il 40% (stime Ance). Nel frattempo il contratto di programma Anas, che oltre a dare autonomia finanziaria alla società strade e spianare la strada alla fusione con Fs deve sbloccare 6,6 miliardi di finanziamenti congelati da un anno e mezzo, è ancora fermo in un braccio di ferro - in corso da mesi - tra Infrastrutture e Economia. Le risorse messe in campo dal governo per le infrastrutture sono molte: +23% secondo l'ance nel 2017 (da 13,4 a 16,8 miliardi di euro) e ancora di più a medio termine, con i 18,6 miliardi per le ferrovie sbloccati lo scorso anno, il piano Fsc Infrastrutture da 11,5 miliardi, i 10 miliardi infrastrutture-ambiente nei Patti per il Sud, i 7,1 miliardi assegnati con il Dpcm Investimenti nei giorni scorsi per il 2017-2019. Ma faticano ancora a tradursi in spesa effettiva. «Gli investimenti pubblici - ha ricordato la Relazione della Banca d'italia - sono in calo per il settimo anno consecutivo, e l'incidenza sul Pil è appena superiore al 2%». «Devono tornare a crescere» ha sollecitato il governatore Ignazio Visco. Ma torniamo ai dati. È disponibile da ieri il rapporto «Il mercato dei contratti pubblici», elaborato dal Servizio studi della Camera in collaborazione con l'anac e con il Cresme. La domanda si è ridotta nel 2016 del 14,3% nel numero (da 134.952 a 115.683 bandi e affidamenti) e dell'8,1% nel valore (da 121,3 a 111,4 miliardi di euro). Ma a preoccupare è soprattutto l'ennesimo forte calo nei lavori pubblici, -29,4% in valore, da 40,8 a 28,8 miliardi. Nei lavori si concentra infatti la gran parte degli investimenti pubblici. «L'andamento del mercato nel 2016 - scrive il rapporto Camera - sembra risentire dell'entrata in vigore del nuovo Codice appalti (dal 19 aprile 2016), di un rallentamento dell'attività delle stazioni appaltanti» a causa dell'incertezza normativa e della lunga fase dei decreti attuativi e correttivi. Analisi condivisa da Bankitalia nella relazione di mercoledì. Un altro dato è preoccupante: solo il 66% delle procedure di appalti di lavori avviate tra il 2012 e il 2016 è stato ad oggi aggiudicato (dati al 3 marzo 2017). Un terzo dei bandi o inviti, cioè, non è ancora diventato un contratto, né dunque tantomeno un cantiere effettivo. Caso emblematico quello dell'anas. Stiamo parlando del Contratto di programma previsto dalla legge di Stabilità 2016, che doveva dare autonomia finanziaria alla società. Tutto scritto nella legge 208/2015, che stanziava anche 6,6 miliardi per dare gambe al progetto. Il contratto deve essere siglato tra Mit e Anas e poi andare al Cipe ed è propedeutico alla fusione con Anas-Fs. È stato annunciato dal governo molte volte nell'ultimo anno, ma tutto è ancora fermo.l'economia teme che l'operazione sarebbe bocciata dalla Ue e da mesi chiede modifiche. Al momento http://www.ediliziaeterritorio.ilsole24ore.com/print/aef7qqxb/0 1/2

4/6/2017 Investimenti al ralenti dopo il codice. Contratto bloccato, lavori Anas fermi nessuna bozza di contratto è arrivata a Palazzo Chigi per il Cipe, il Ministro Graziano Delrio punta al via libera al massimo nella seduta di luglio. Il piano di investienti Anas 2016-2020 legato al contratto vale 23 miliardi di euro, di cui 3,4 di fondi esistenti, 6,6 dalla Stabilità 2016 (citati sopra), 6 dai Piani per il Sud da sbloccare. In tutto 12,6 miliardi "freschi" da sbloccare. «La vicenda del contratto Anas è l'emblema dei problemi generati da una macchina burocraticoamministrativa incancrenita che, nonostante l'impegno del governo, impedisce di centrare qualunque obiettivo di ripresa», attacca il presidente dell'ance Gabriele Buia. «Se non riusciamo a spendere miliardi che sono stanziati vuol dire che abbiamo un grave problema come sistema Paese aggiunge Buia -. Nel 2016 abbiamo pagato subito lo choc del nuovo codice appalti. Gli investimenti dei Comuni sono ancora fermi. In questo quadro non è tollerabile che un provvedimento come questo resti bloccato. O si rilanciano gli investimenti o il Paese non si riprende». Dalla delibera Cipe servirebbero almeno altri 4-6 mesi per completare l'iter di approvazione. Ma nel frattempo, grazie a una norma inserita nella manovrina, l'anas potrebbe però almeno cominciare a usare da subito il 20% dei 6,6 miliardi stanziati a fine 2015: un miliardo per le attività di manutenzione straordinaria, pari al 15% delle risorse e altri 330 milioni (il restante 5%) per la progettazione degli interventi. Ma sarebbero comunque passati due anni dallo stanziamento dei fondi. Con buona pace dell'obiettivo di rilancio immediato degli investimenti sbandierato a fine 2015. P.I. 00777910159 - Copyright Il Sole 24 Ore - All rights reserved http://www.ediliziaeterritorio.ilsole24ore.com/print/aef7qqxb/0 2/2

4/6/2017 L'Aquila, ancora problemi sulle case post-sisma: pilastro marcio, 67 evacuati Stampa Chiudi 02 Giu 2017 L'Aquila, ancora problemi sulle case postsisma: pilastro marcio, 67 evacuati M.Fr. Erano rimasti senza casa dopo il terremoto del 2009. Oggi sono rimasti senza casa per la seconda volta. Ma in questo caso la natura non c'entra. C'entra invece il genere umano, sotto la specie dell'impresa che ha realizzato una delle abitazioni del progetto "Case" nell'area di Coppito 2, allestita per alloggiare le famiglie dopo il tremendo sisma del 6 aprile del 2009. Un pilastro in legno marcito a causa di una errata posa in opera - a quanto pare è stato installato senza proteggerlo adeguatamente dalle infiltrazioni - è costata l'evacuazione dell'edificio a 70 persone. Ed è andata anche bene, perché la situazione di rischio era ben nascosta. «In un controllo di ordinaria manutenzione, l'ingegnere ha notato un possibile cedimento perché c'era uno spacco alla base dell'intonaco - racconta la dirigente comunale Enrica De Paulis nella dichiarazione raccolta dall'ansa -. Abbiamo fatto aprire, e all'interno abbiamo trovato il piede delle travi portanti di legno marcio per un'infiltrazione di acqua piovana». Il tecnico non ha dubbi sulla causa dell'ammaloramento: «Non hanno messo la guaina a protezione dei primi 20 centimetri. C'è un difetto di esecuzione quindi c'era il rischio di cedimento». La "piastra" interessata dall'ispezione si compone di 24 alloggi occupati da 23 famiglie per un totale di 67 persone, che sono state trasferite in un albergo. Al momento, sempre secondo informazioni diffuse dall'ansa, non si è ancora pensato a controllare edifici simili realizzati dalle stesse ditte. «Prima vogliamo risolvere l'emergenza degli alloggi - conclude la dirigente comunale - poi ci occuperemo di allargare i controlli: abbiamo già chiamato un nostro consulente esperto in strutture in legno». Come si ricorderà non è la prima volta che gli edifici realizzati nell'ambito dell'operazione CASE hanno evidenziato difetti gravi al punto da mettere a rischio la vita degli occupanti. Nel settembre del 2014, si è verificato il primo crollo di un balcone in una piastra realizzata a Cese di Preturo. A seguito dell'episodio è stata avviata una inchiesta che vede coinvolti 37 indagati per frode truffa e falso (inchiesta, attualmente trasferita al tribunale di Piacenza, sede di una delle imprese esecutrici). Il 3 aprile dell'anno scorso si è verificato un nuovo crollo, con il cedimento di un altro balcone di un appartamento nella stessa piastra. Per fortuna l'alloggio non era occupato perché la struttura era stata sequestrata. P.I. 00777910159 - Copyright Il Sole 24 Ore - All rights reserved http://www.ediliziaeterritorio.ilsole24ore.com/print/ae6pl3wb/0 1/1

5/6/2017 Fondo investimenti, svelato il decreto: spinta all'edilizia scolastica, ma impatto debole sui cantieri 2017 Stampa Chiudi 05 Giu 2017 Fondo investimenti, svelato il decreto: spinta all'edilizia scolastica, ma impatto debole sui cantieri 2017 Alessandro Arona e Giuseppe Latour Più risorse nei primi tre anni ai ministeri che hanno dimostrato al Mef di avere i programmi per poterli spendere subito, soprattutto quello dell'istruzione per l'edilizia scolastica, che avrà 1,4 miliardi su 7,1 totali assegnati, pari al 55% dei fondi assegnati allo stesso Miur in 15 anni. Dall'analisi dello schema di Dpcm firmato da Gentiloni il 29 maggio, in attuazione del comma 140 della legge di bilancio (fondo Investimenti) emerge uno sforzo di concretezza nella ripartizione dei fondi anno per anno tra i ministeri, ma la struttura del decreto delude in parte chi si aspettava un rilancio immediato, già nel 2017, della spesa per investimenti. Se nell'ottobre scorso il governo prevedeva di spendere nel 2017 630 milioni su 1.900 totali assegnati (per il 2017, in bilancio, al fondo investimenti), le stime attuali viaggiano al massimo sui 450 milioni. IL FONDO COMMA 140 Il fondo investimenti ha debuttato quest'anno, al comma 140 della legge di bilancio, in coerenza con la riforma della struttura del bilancio statale (in sintesi: meno dettagli nella legge e più flessibilità attuativa in coerenza con cronoprogrammi sulle previsioni di spesa). Risorse per 47,5 miliardi in 15 anni, di cui 1,9 miliardi nel 2017, 3,15 nel 2018, 3,5 nel 2019 e poi tre miliardi all'anno fino al 2032. L'utilizzo dei fondi doveva essere disposto con «uno o più» Dpcm, con i qual«sono individuati gli interventi da finanziare e i relativi importi», con la possibilità di indicare «modalità di utilizzo» che prevedano l'anticipo della cassa tramite prestiti di CdP e Bei ai soggetti beneficiari. L'obiettivo era dare una forte iniezione di risorse per gli investimenti pubblici, con decisioni sulla destinazione dei fondi non più fissate nelle tabelle di bilancio ma con Dpcm (decreti del premier): dunque scelte più flessibili e soprattutto risorse stanziate nel tempo in base alla effettiva capacità di spesa. La relazione al Ddl di Bilancio (15 ottobre 2016) quantificava un "impatto sull'indebitamento", cioè una spesa effettiva di cassa, pari a 629 milioni nel 2017 (su 1.900 milioni di stanziamento in competenza), 1.968 nel 2018 (su 3.150) e 3.500 nel 2019 (pari alla competenza). Vedremo fra poco che tali obiettivo appaiono oggi velleitari. LE PREASSEGNAZIONI Come previsto dalla stessa norma della comma 140, i primi 800 milioni sono stati assegnati con un primo Dpcm (in registrazione alla Corte dei Conti) al piano periferie 2016, che ha così ripartito i fondi: 270 milioni nel 2017, 270 nel 2018 e 260 nel 2019. http://www.ediliziaeterritorio.ilsole24ore.com/print/aeh82awb/0 1/3

5/6/2017 Fondo investimenti, svelato il decreto: spinta all'edilizia scolastica, ma impatto debole sui cantieri 2017 Altri 400 milioni sono stati assegnati alle Regioni dal decreto legge Manovrina. «L'abbiamo proposto noi - spiega Massimo Garavaglia, assessore all'economia della Regione Lombardia, delegato della Conferenza delle Regioni - quella cifra corrisponde a tagli fatti dallo Stato ai trasferimenti correnti alle Regioni, abbiamo proposto di fare investimenti, con il fondo comma 140, anche perché lo Stato non ce la fa a spendere gli 1,9 miliardi che ha messo nel 2017, mentre noi abbiamo progetti pronti, saranno quasi tutti degli enti locali, trasferiremo le risorse». Altre risorse sono state preassegnate all'edilizia scolastica e ai centri immigrati, per cui da assegnare con Dpcm restavano 1.166 milioni nel 2017, 2.762 nel 2018 e 3.160 nel 2019 (i numeri che vediamo nel tabellone). IL DECRETO GENTILONI Il testo (si veda sul nostro sito) consiste in pratica solo in una tabella con indicazione di filoni di massima di spesa (trasporti, difesa del suolo, edilizia pubblica, industria hi-tech, etc...) e la ripartizione dei fondi tra i Ministeri. Non c'è nessun dettaglio in più sui programmi, che dunque vengono completamente delegati ai Ministeri, né alcuna previsione o vincolo su obiettivi di spesa. Facciamo un confronto con le delibere Cipe 2016 sui fondi Fsc 2014-2020, per capirci (delibera Cipe 54/2016, Po Infrastrutture 11,5 miliardi, delibera 55/2016 Po Ambiente 1,9 mld, delibera 52/2016 Po Sviluppo economico 1,4 mld): alle assegnazioni di fondi ai Ministeri erano allegati «Piani operatuvi» di decine di pagine con obiettivi, strategie, indicazione degli interventi (più o meno dettagliati) e cronoprogrammi con le previsioni di spesa. Nulla di tutto ciò è presente nello schema di Dpcm, che dunque sarà attuato con successivi provvedimenti dei vari Ministeri. In questo si è fra l'altro perso anche quell'obiettivo di maggiore centralizzazione e coordinamento da parte della Presidenza del Consiglio che stava dietro l'originaria formulazione del "Fondo Renzi" (così battezzato a caldo da molti addetti a lavori). Ebbene saranno i singoli ministeri a decidere come ripartire i propri fondi e con quali strumenti. I tempi fra l'altro si sono allungati rispetto alle attese. Le Camere hanno 30 giorni per i pareri (28 giugno), poi comunque il Dpcm andrà alla Corte dei conti, che a sua volta ha 30 giorni di tempo per registrare. Quindi Gazzetta ufficiale, a occhio e croce a inizio agosto. Se, come sembra probabile, si andrà a votare a ottobre resteranno poche settimane per dare attuazione al decreto. In prima fila sembra essere l'edilizia scolastica, come spieghiamo fra poco. CHI SPENDERA' PRIMA L'analisi della ripartizione tra i ministeri dei 7,1 miliardi 2017-2019 consente di capire dove sarà convogliata la spesa con urgenza maggiore. Al di là delle attribuzioni al 2032, che rischiano di restare virtuali, alcuni dicasteri incasseranno infatti molte risorse subito, avendo probabilmente garantito al Mef capacità di impegno dei fondi, mentre altri avranno piani più diluiti. Il ministero dell'istruzione, ad esempio, è l'unico che prenderà oltre metà del suo denaro tra il 2017 e il 2019: circa 1,4 miliardi (su 2,6 totali). Saranno impiegati per due capitoli di spesa sostanzialmente riconducibili all'edilizia scolastica: le scuole, insomma, sono in grado di bruciare molte risorse già da subito. Se il Mit si colloca a metà strada, con il 12% delle risorse nei primi tre anni, il ministero della Difesa invece incasserà il grosso dal 2020 in poi. Nel primo triennio si limita a mezzo miliardo sui dieci totali: saranno impiegati per infrastrutture di telecomunicazioni, tecnologie informatiche ma anche per realizzare alloggi e strutture militari. Anche lo Sviluppo economico avrà, in una prima fase, una piccola quota delle risorse complessive: 400 milioni su 3,5 miliardi. Serviranno quasi tutti per forniture militari ad alta http://www.ediliziaeterritorio.ilsole24ore.com/print/aeh82awb/0 2/3

5/6/2017 Fondo investimenti, svelato il decreto: spinta all'edilizia scolastica, ma impatto debole sui cantieri 2017 tecnologia. Il ministero della Giustizia, invece, prenderà un terzo dei soldi entro il 2019: sono quasi 400 milioni. In parte serviranno a informatizzare i processi ma in parte saranno impiegati per lavori su tribunali e carceri. Capitolo a parte per il Mef, che entro il 2019 incassa 810 milioni da impiegare nei modi più vari: risanamento ambientale, immobili del demanio, risanamento di immobili situati nelle periferie. Mentre il Viminale si limita a 253 milioni per le sedi di Polizia e Vigili, commissariati e caserme. Completano il quadro i dicasteri destinati a incassare di meno dal Dpcm. Tra di loro si segnalano l'ambiente e i Beni culturali, entrambi sopra quota 200 milioni entro il 2019. Saranno impiegati per il dissesto idrogeologico, le bonifiche, il miglioramento della vulnerabilità sismica dei musei. LA SPESA 2017 La relazione al Dpcm spiega che per il piano periferie si prevede nel 2017 una spesa effettiva di 19 milioni, su 270 stanziati per quest'anno (e poi 124 nel 2018 e 203 nel 2019), mentre per gli investimenti delle Regioni il Dl 50 "manovrina" prescrive che 132 dei 400 milioni siano spesi quest'anno, con provvedimenti di impegno da adottare entro il 31 luglio prossimo. Per le scuole il governo prevede nel 2017 una spesa di 24 milioni su 64. Su queste tre voci si prevede un 24% di spesa nel 2017 rispetto ai fondi per quest'anno. Se anche sui 1.166 milioni del Dpcm rispettassimo questa quota (e c'è da dubitarne visto che si parte ad agosto) arriveremmo a 450 milioni su 1.900 totali. P.I. 00777910159 - Copyright Il Sole 24 Ore - All rights reserved http://www.ediliziaeterritorio.ilsole24ore.com/print/aeh82awb/0 3/3

5/6/2017 Gli appalti dopo il correttivo: la guida per imprese, Pa e professionisti Stampa Chiudi 02 Giu 2017 Gli appalti dopo il correttivo: la guida per imprese, Pa e professionisti Mauro Salerno A un anno dalla riforma varata con il Dlgs 50/2016 il sistema degli appalti deve fare i conti con una nuova revisione delle regole del gioco. Non siamo alla «riforma continua» cui imprese, stazioni appaltanti e professionisti hanno dovuto assistere negli anni del vecchio codice, ma certo - per quanto atteso - il "maquillage" imposto dal decreto correttivo (Dlgs 56/2017) rischia di disorientare gli addetti ai lavoriche magari avevamo da poco preso confidenza con le nuove regole. A pochi giorni dal'entrata in vigore del nuovo decreto, che dal 20 maggio ha reso operative circa 450 modifiche al codice del 2016, «Edilizia e Territorio» ha deciso di affidare a un maxi-dossier il compito di scandagliare da tutti i punti di vista l'impatto del correttivo su progetti, gare, esecuzione dei contratti pubblici. Nel numero doppio (291 pagine), appena pubblicato nella sezione dedicata del nostro quotidiano digitale, trovano spazio i commenti dei nostri esperti su tutte le novità del provvedimento. Si parte dall'attività di pianificazione delle stazioni appaltanti per finire alle nuove attribuzioni affidate all'anac. Durante il tragitto, distribuito in 25 focus curati da esperti del settore, si approfondiscono le novità in tema di progettazione (parametri obbligatori, appalto integrato, concorsi, risoluzione delle interferenze); di qualificazione (imprese, stazioni appaltanti, consorzi stabili); di gare (criteri di aggiudicazione, affidamenti sottosoglia, cause di esclusione, garanzie, soccorso istruttorio, oneri di sicurezza, gare elettroniche); di concessioni e parteneriato (lavori in house, autostrade); di esecuzione (subappalti, pagamenti; collaudi, ritardi e penali). Nella sezione normativa viene invece pubblicato il nuovo testo del codice appalti coordinato con le modifiche apportate dal Dlgs 56/2017 evidenziate in grassetto. Il dossier è scaricabile gratuitamente dagli abbonati, acquistabile in copia singola da tutti gli altri lettori. CLICCA QUI PER SCARICARE IL DOSSIER http://www.ediliziaeterritorio.ilsole24ore.com/print/aexa6mxb/0

5/6/2017 Ricostruzione, parte oggi la gara per l'appalto della nuova scuola di Amatrice (e altre due scuole in Umbria e Marche Stampa Chiudi 05 Giu 2017 Ricostruzione, parte oggi la gara per l'appalto della nuova scuola di Amatrice (e altre due scuole in Umbria e Marche Massimo Frontera Ai nastri di partenza gli appalti integrati per realizzare le prime tre strutture del piano scuole varato dal commissario alla ricostruzione con l'ordinanza n.14 del 16 gennaio 2017. Come anticipato - si veda l'articolo del 23 maggio scorso - le prime tre gare riguarderanno le future scuole ad Amatrice, Giano dell'umbria e Fabriano, una per ciascuna delle tre regioni maggiormente danneggiate dai terremoti di agosto-ottobre 2016. La convocazione dei sorteggi è contenuta in un avviso pubblicato da Invitalia il 31 maggio scorso e poi uscito anche sul sito della struttura del Commissario Errani. Nella stessa data Invitalia ha comunicato l'aggiornamento del nuovo elenco delle centinaia di imprese che hanno aderito all'avviso uscito prima di Pasqua. SCARICA IL TESTO - L'ELENCO AGGIORNATO (AL 31 MAGGIO) DELLE IMPRESE INTERESSATE A REALIZZARE LE 21 SCUOLE DEL PIANO ERRANI I sorteggi avverranno questa mattina, nella sede di Invitalia. Si parte alle 10,30 con il sorteggio della gara per ricostruire la "scuola dell'infanzia don Petruio" a Fabriano (il cui costo è stato calcolato in 1.232.381,67 euro). Si prosegue alle 10,45 con il sorteggio per la nuova scuola a Giano Dell'Umbria, in località Bastardo (costo stimato: 2.230.514,50 euro). A distanza di un quarto d'ora la terza procedura, quella più interessante - sia per l'importo, sia per la localizzazione - che riguarda il nuovo polo scolastico "Romolo Capranica" ad Amatrice (costo: 9.017.198,35 euro). Le categorie Soa richieste sono le seguenti: Fabriano (OG1, II classifica, OS32 e OG11); Amatrice (categoria prevalente OG1, VI classifica, OS18-A, OS32 e OG11); Giano Dell'Umbria (categoria prevalente OG1, IV classifica, OS18-A e OG11). In tutti casi, le lavorazioni possono essere subappaltate fino al 30%, con l'unica eccezione delle strutture in legno della scuola di Amatrice (OS32) che possono essere subappaltate al 100 per cento. In tutti i casi, esecutori e subappaltatori devono possedere la specifica qualificazione Soa. P.I. 00777910159 - Copyright Il Sole 24 Ore - All rights reserved http://www.ediliziaeterritorio.ilsole24ore.com/print/aejlpnxb/0 1/1

5/6/2017 Cantone accende il faro sugli appalti in house delle concessionarie: entro il 29 agosto i dati all'anac Stampa Chiudi 05 Giu 2017 Cantone accende il faro sugli appalti in house delle concessionarie: entro il 29 agosto i dati all'anac Mauro Salerno Cantone accende il faro sui lavori delle concessionarie. Entro il 29 agosto tutti titolati di concessioni pubbliche dovranno fornire il proprio identikit all'anticorruzione. Si avvia così la macchina dei controlli sul rispetto dell'obbligo di affidare gli appalti con gara, che il codice (articolo 177, comma 3) chiede proprio all'anticorruzione di eseguire. Al centro della questione c'è soprattutto il sistema dei lavori affidati dalle concessionarie autostradali. Per ora e fino al 19 aprile 2018 si continua ad applicare il vecchio regime, che consente alle società che hanno ottenuto la concessione senza partecipare a una gara europea di affidare con gara soltanto il 60% degli appalti (lavori forniture e servizi), potendo gestire con formule in house - dunque affidate a ditte controllate - la restante quota del 40 per cento. Dal prossimo anno (19 aprile 2018) il tetto minimo di affidamento con gara sale all'80%. In house potrà dunque finire soltanto il 20% degli appalti. Il vincolo vale solo per chi non ha ottenuto la concessione con gara, dunque non si applica, per esempio, a chi si è aggiudicato contratti al termine di procedure project financing. Tra i concessionari toccati dall'innovazione risultano alcune tra le principali società autostradali (come il gruppo Aspi o Gavio) che saranno costrette a ridurre la quota di lavori affidati a società di costruzione dei rispettivi gruppi come Pavimental o Itinera. A segnare l'avvio delle procedure di monitoraggio da parte dell'anac è ilcomunicato depositato dall'anticorruzione il 31 maggio. «Nella prospettiva dei futuri controlli è necessario procedere, sin da ora, ad una ricognizione generale di tutti i concessionari titolari di convenzioni non affidate con procedura di evidenza pubblica, onde conoscere tipologia dei contratti (lavori, servizi e fornitura), tipologia delle prestazioni, stato di esecuzione dei contratti medesimi e principali caratteristiche economiche nonché temporali delle attività espletate e da espletare», spiega Cantone. «È, inoltre, necessario - si legge ancora nel comunicato - conoscere l'entità delle quote di contratti di lavori, servizi e forniture che potranno presumibilmente essere oggetto di appalti con procedure ad evidenza pubblica, tenendo conto di tutti gli elementi che hanno caratterizzato gli investimenti pregressi e pianificati per il futuro». I dati andranno comunicati «dai titolari delle concessioni» (inclusi settori speciali e contraenti generali, «anche se non amministrazioni aggiudicatrici») tramite un apposito modulo messo a disposizione dall'autorità. «Nel caso in cui il Concessionario sia titolare di più concessioni - viene specificato -, per ciascuna di esse dovrà essere compilato un distinto Modulo». Per aiutare le società a svolgere correttamente l'adempimento l'autorità ha anche messo in piedi uno «appositamente dedicato ai concessionari e finalizzato specificatamente a questa fase ricognitiva». Lo sportello dedicato «opererà mediante riunioni aperte con gli utenti che si http://www.ediliziaeterritorio.ilsole24ore.com/print/aeewtgxb/0 1/2

5/6/2017 Cantone accende il faro sugli appalti in house delle concessionarie: entro il 29 agosto i dati all'anac terranno in un giorno prestabilito della settimana che sarà indicato nel sito web dell'autorità». Il modello deve essere riempito e riconsegnato all'anac tramite posta elettronica certificata all'indirizzo: ufficio.uvppp@anticorruzione.it. Il temine per l'invio delle informazioni è stabilito in 90 giorni dalla pubblicazione del comunicato: la scadenza è fissata dunque per il prossimo 29 agosto. P.I. 00777910159 - Copyright Il Sole 24 Ore - All rights reserved http://www.ediliziaeterritorio.ilsole24ore.com/print/aeewtgxb/0 2/2

5/6/2017 Si risveglia il maxi-concorso per le scuole innovative: oggi si riunisce la commissione per esaminare 1.238 proposte Stampa Chiudi 05 Giu 2017 Si risveglia il maxi-concorso per le scuole innovative: oggi si riunisce la commissione per esaminare 1.238 proposte Massimo Frontera Novità per il maxi-concorso nazionale lanciato dal ministero dell'istruzione per realizzare 51 scuole innovative con fondi messi a disposizione dall'inail (a titolo di investimento). Dopo mesi di pause e di proroghe, oggi torna a riunirsi la commissione giudicatrice. La ripresa dell'iter della procedura è stata comunicata ai cinque componenti della giuria: l'appuntamento è alle ore 15,00 di oggi al ministero dell'istruzione. La novità è stata comunicata anche a tutti i concorrenti, con una nota del 31 maggio scorso, in cui si informa che sarà possibile seguire in streaming lo svolgimento della riunione (collegandosi al seguente LINK). La commissione è composta da Marco Bartoloni (Consiglio nazionale ingegneri), Laura Galimberti (responsabile della Struttura di missione per l'edilizia scolastica di Palazzo Chigi), Benedetta Tagliabue (rappresentante del Miur), Maura Striano (docente di pedagogia generale e sociale presso l'università Federico II di Napoli), Werner Tscholl (Consiglio nazionale architetti). La prima scadenza del bando nazionale, pubblicato dal Miur a maggio dell'anno scorso sulla piattaforma "Concorrimi" dell'ordine degli architetti di Milano, era fissata al 30 agosto. Ma il termine, dopo varie proroghe, è slittato al 31 ottobre scorso. La partecipazione è stata amplissima: al Miur sono arrivate ben 1.238 proposte progettuali variamente distribuite nelle 51 possibili localizzazioni. La prima riunione della commissione di gara, inizialmente convocata per l'8 novembre 2016, si è potuta svolgere solamente il 28 marzo scorso. Dopo, è sceso il silenzio, interrotto solo dalle polemiche e proteste per le lentezze della procedura. L'ultima polemica è stata sollevata dal Movimento 5 Stelle il 18 maggio presso la Commissione Cultura della Camera, con una interrogazione presentata dal deputato Luigi Gallo. Nella risposta, fornita dal sottosegretario all'istruzione Gabriele Toccafondi, si spiega che la ripetuta proroga della scadenza del bando è stata causata da un «contenzioso che ha riguardato l'area della Regione Puglia, relativa al Comune di Bari, la cui procedura è stata sospesa a seguito di ordinanza cautelare del Tar Lazio». Il sottosegretario ha poi attribuito i ritardi anche agli «eventi sismici a causa dei quali alcuni enti locali non erano più nelle condizioni di poter assicurare la corretta tempistica». Come è noto, hanno allungato i tempi anche alcune controversie legate alla composizione della commissione di gara, le cui «ultime designazioni sono pervenute solo a gennaio 2017». Infine, «l'amministrazione - ha riferito sempre Toccafondi - ha dovuto attendere la pubblicazione, avvenuta solo nel mese di dicembre 2016, della sentenza della Corte costituzionale sulla questione di legittimità sollevata dalla regione Puglia». Con la novità di questa seconda seduta della commissione giudicatrice, convocata per oggi http://www.ediliziaeterritorio.ilsole24ore.com/print/aefomqxb/0 1/2

5/6/2017 Si risveglia il maxi-concorso per le scuole innovative: oggi si riunisce la commissione per esaminare 1.238 proposte pomeriggio, la procedura si rimette in moto. Anche se la domanda alla quale i concorrenti attendono risposta riguarda i tempi entro i quali saranno esaminate le centinaia di proposte pervenute al Miur. P.I. 00777910159 - Copyright Il Sole 24 Ore - All rights reserved http://www.ediliziaeterritorio.ilsole24ore.com/print/aefomqxb/0 2/2

5/6/2017 Conto termico/1. La riforma sblocca i fondi: in un anno domande boom Stampa Chiudi 05 Giu 2017 Conto termico/1. La riforma sblocca i fondi: in un anno domande boom Silvio Rezzonico e Maria Chiara Voci Nel 2016, anno in cui è stato rivoluzionato il meccanismo del conto termico, le richieste di incentivo sono state il doppio rispetto a quelle registrate l anno precedente: in tutto 14.955 contro le 9.777 del primo anno di funzionamento e le 8.263 del 2015. Dal 1 gennaio 2017, secondo i dati appena aggiornati dal contatore Gse le domande inviate da privati e Pa nei primi quattro mesi sono state 10.700 mentre al 30 maggio sono salite a 12.899. Con questa progressione, tutto fa pensare che, entro la fine dell anno e volendo fare un bilancio di quanto è cresciuto l appeal dell incentivo dopo la riforma, arriveremo almeno a un rapporto di 1 a 3. Dagli amministratori ai tecnici, ai privati cittadini fino alle associazioni di categoria: tutti sono concordi nel dire che la revisione, introdotta con il Dm 16 febbraio 2016(e in vigore dal 31 maggio dello scorso anno), ha cambiato completamente il quadro. A partire da giugno 2016, con le nuove regole, il trend del conto termico è sempre stato in crescita, con un picco addirittura nel mese di agosto. La modalità di accesso diretto (cioè quella aperta a tutti, privati e pubblica amministrazione, per gli interventi di installazione di impianti efficienti) fa la parte del leone nelle richieste inoltrate: il 99% delle domande pervenute si riferiscono a questo capitolo. Tuttavia, le richieste di accesso su prenotazione (cioè quelle che possono essere avanzate solo dalla Pubblica amministrazione, per interventi di riqualificazione anche corposi dell edificio) sono il vero successo di questo ultimo anno di funzionamento della misura: anche se rappresentano appena l 1% del totale, infatti, hanno pesato l anno scorso per valore economico richiesto oltre 18,8 milioni (contro i 49,5 dell accesso diretto). Nel 2015, la Pa aveva inoltrato appena cinque domande in un anno per un importo richiesto inferiore ai 200mila euro. Le richieste che vengono rigettate sono meno del 5 per cento. Se si esamina l intero periodo 2013-2016 su 32.995 pratiche aperte, ne sono arrivate al traguardo 25.541: il resto sono pratiche che hanno già avuto esito positivo, ma per cui manca ancora la sottoscrizione vera e propria del contratto o per cui sono state richieste eventuali integrazioni documentali. Con l entrata in vigore del Dm 16 febbraio 2016 è sensibilmente diminuito il tempo medio di ciascuna istruttoria, che attualmente è di 53 giorni. Sul fronte della tipologia di interventi incentivati dal conto termico, la maggior parte delle richieste (che fanno capo soprattutto ai privati) riguardano la sostituzione di impianti di climatizzazione invernali con generatori a biomassa: solo nel 2016 sono state 7.500 le istanze per un valore di oltre 21 milioni. A seguire, il solare termico e i generatori a condensazione. Le amministrazioni pubbliche guardano, invece, alla misura di sostegno soprattutto se devono effettuare interventi di «cappotti» e schermature degli edifici: tuttavia, in 21 casi lo scorso anno, i fondi sono stati chiesti per effettuare interventi di riqualificazione completa di un immobile, con l obiettivo di portarlo sotto la soglia nzeb (l azzeramento quasi totale dei consumi, secondo i limiti introdotti dalla direttiva comunitaria). http://www.ediliziaeterritorio.ilsole24ore.com/print/aezdndxb/0 1/2

5/6/2017 Conto termico/1. La riforma sblocca i fondi: in un anno domande boom Volendo, infine, entrare nel merito della quantità dei contributi erogati rispetto al valore degli interventi, così come in passato, anche nella nuova versione del conto termico il supporto in arrivo dallo Stato cambia (per ciò che riguarda l accesso diretto) in funzione della producibilità presunta di energia termica dell impianto che viene installato, della sua taglia, della zona climatica in cui è ubicato e della tecnologia impiegata. Per i generatori a biomassa, si tiene conto ad esempio anche di una serie di coefficienti premianti che valutano le emissioni di particolato. Prendendo in esame, ad esempio, circa 5mila interventi realizzati per la sostituzione di una caldaia con un generatore a biomassa, a fronte di una spesa media a intervento di circa 9.200 euro, l incentivo ricevuto è stato di circa 3mila euro (un terzo, ma recuperato con un unica rata). Per il solare termico, la percentuale di rimborso cresce: a fronte di un esborso medio di 5.500 euro, il contributo è stato di circa 2.900 euro. Più della metà. Guarda la crescita P.I. 00777910159 - Copyright Il Sole 24 Ore - All rights reserved http://www.ediliziaeterritorio.ilsole24ore.com/print/aezdndxb/0 2/2

5/6/2017 Conto termico/2. Dal «cappotto» alla nuova caldaia: 12 opere ammesse Stampa Chiudi 05 Giu 2017 Conto termico/2. Dal «cappotto» alla nuova caldaia: 12 opere ammesse Silvio Rezzonico e Maria Chiara Voci Dodici tipologie di interventi, differenziate in due categorie: la prima riservata alla Pubblica amministrazione (che permette anche lavori di riqualificazione completi su un edificio), la seconda aperta ai privati e limitata a lavori per il miglioramento degli impianti. È questo lo spettro di azione del conto termico 2.0: una misura che, nella nuova versione, contempla fra i privati ammessi a chiedere il contributo anche i condomìni, i titolari di reddito di impresa o reddito agrario, le società in house e le cooperative edilizie di abitanti mentre per gli enti pubblici consente di avvalersi delle Esco. La dotazione annua a disposizione per la copertura degli interventi è di 900 milioni (soldi che arrivano dallo scorporo di una componente tariffaria del gas): 200 milioni riservati alla Pa e 700 ai privati. Per i singoli cittadini (ma la Pa non è esclusa), è incentivata la sostituzione di impianti di climatizzazione con impianti a pompa di calore o con caldaie, stufe e apparecchi a biomassa (legna, cippato, pellet, etc), l installazione di collettori solari termici, la sostituzione di scaldacqua elettrici con boiler a pompa di calore, la sostituzione di impianti di climatizzazione con nuovi sistemi ibridi, che uniscono la condensazione alla pompa di calore. Non sono invece inseriti gli impianti fotovoltaici, oggetto nel passato degli incentivi del conto energia. Novità delle procedure corrette a maggio, è in particolare il taglio degli interventi ammessi a cofinanziamento. Gli impianti con pompa di calore e quelli a biomassa sono incentivabili fino a 2mila kw (contro i mille kw del passato) così come gli impianti solari fino a 2.500 metri quadri: una decisione che rende il regime appetibile anche per edifici di grandi dimensioni, dagli uffici ai centri commerciali, ai siti produttivi. Difficile generalizzare dando una percentuale che corrisponde al contributo medio: gli importi cambiano moltissimo a seconda dell efficienza dell impianto scelto e della zona climatica in cui viene effettuato il lavoro. Anche la Pa può fruire del sostegno su grandi fabbricati. Nello specifico riservato alla Pa, il conto termico prevede contributi per l isolamento dell involucro (copertura, pareti perimetrali o pavimenti), la sostituzione di infissi, il cambio di vecchi impianti con caldaie a condensazione e l installazione di schermature, la trasformazione degli edifici esistenti in immobili a energia quasi zero (i cosiddetti nzeb), la sostituzione di sistemi di illuminazione di interni e delle pertinenze degli edifici, l installazione di building automation. Il contributo copre fino al 40% della spesa con un massimale fino a 400mila euro, scelta che amplia la platea degli edifici che possono candidarsi a ricevere il sostegno (scuole, ospedali, case di edilizia popolare). Inoltre, sono state introdotte alcune percentuali migliorative. Gli interventi di isolamento effettuati nelle zone alpine raggiungono un tetto fino al 50 per cento. Se l intervento è integrato edificio-impianto (associa alla coibentazione il solare termico o il cambio http://www.ediliziaeterritorio.ilsole24ore.com/print/aebyndxb/0 1/2

5/6/2017 Conto termico/2. Dal «cappotto» alla nuova caldaia: 12 opere ammesse caldaia), la soglia sale al 55 per cento. Per gli edifici trasformati in nzeb il contributo può arrivare fino al 65 per cento. P.I. 00777910159 - Copyright Il Sole 24 Ore - All rights reserved http://www.ediliziaeterritorio.ilsole24ore.com/print/aebyndxb/0 2/2

5/6/2017 Conto termico/3. Il bonus è cedibile in cambio di uno sconto: ecco come fare Stampa Chiudi 05 Giu 2017 Conto termico/3. Il bonus è cedibile in cambio di uno sconto: ecco come fare Silvio Rezzonico e Maria Chiara Voci Il principio ricorda quello che regola la cessione a terzi del credito fiscale per la riqualificazione energetica. Anche se, in questo caso, si tratta del recupero di un contributo: oggi anche per il conto termico è possibile effettuare i lavori e scaricare sull impresa che li esegue l onere di incassare l incentivo economico legato all intervento, in cambio di uno sconto equivalente sul prezzo di esecuzione dell intervento. Per attivare la procedura serve un mandato irrevocabile di incasso, attivabile dallo scorso 19 aprile. In realtà, la misura era già stata prevista in fase di revisione del conto termico (articolo 8, comma 5 del Dm 16 febbraio 2016): tuttavia, ci sono voluti alcuni mesi per attivare l iter semplificato, che permette a tutti gli utenti (privati o della pubblica amministrazione) di usufruire dell agevolazione. La procedura La domanda per l accesso diretto al nuovo conto termico, così come avviene per i bonus fiscali, deve essere inoltrata a fine lavori: precisamente, entro 60 giorni dalla conclusione dell intervento e dal collaudo dell impianto. Già in fase di preventivo, però, è possibile per l installatore (conoscendo le caratteristiche tecniche del sistema da impiantare così come la zona climatica di riferimento) calcolare con un buon margine di approssimazione quale sarà il contributo economico che verrà erogato dal Gse, l ente che gestisce la misura. Questa cifra - che viene restituita dallo Stato al cittadino o alla Pa anche in una rata unica, se entro i 5mila euro - potrà essere scontata dal costo finale dei lavori. Nulla vieta che in fase di trattativa, se l erogazione del contributo è diluita nel tempo, le parti contrattino l ammontare complessivo dello sconto. Per completare il passaggio serve un accordo fra committente e impresa per permettere a quest ultima di dialogare direttamente con il Gse in vece del soggetto responsabile, inoltrando la richiesta di contributo e fruendone utilizzando, appunto, il mandato irrevocabile di incasso. La scelta da parte del soggetto responsabile dei lavori di cedere a terzi il proprio contributo avviene a fine lavori, inoltrando la domanda online collegandosi al Portaltermico. Nella pagina relativa ai dati generali e a quelli amministrativi e di fiscalità (in particolare ai dati bancari) l utente deve barrare il campo che autorizza il mandato e inserire nome, generalità e coordinate bancarie del beneficiario prescelto. Verrà così generato un documento, che dovrà essere allegato correttamente alla domanda di richiesta di incentivo, sempre telematica, insieme al documento di identità del soggetto mandatario. Il Gse, in fase di esame istruttorio del contributo, valuterà anche questo passaggio e, se tutti i documenti risulteranno in regola, erogherà i fondi. Le condizioni Alcuni dettagli importanti vanno tenuti a mente: http://www.ediliziaeterritorio.ilsole24ore.com/print/aelnfcxb/0 1/2

5/6/2017 Conto termico/3. Il bonus è cedibile in cambio di uno sconto: ecco come fare la cessione del credito può avvenire solo per le domande di accesso diretto: esiste, infatti, per la pubblica amministrazione anche la possibilità di prenotare in anticipo l incentivo, ricevendo anche un anticipo sui lavori che saranno effettuati. Ma si tratta di un altro meccanismo; i crediti possono essere ceduti a un unico concessionario e nella loro totalità e interezza; la richiesta di incentivo deve essere compilata secondo il modello standard messo a punto dal Gse e seguendo passo passo le istruzioni. È fondamentale indicare il conto corrente intestato al cessionario. Dal 19 aprile, molte sono le ditte che hanno inserito la possibilità in fase di offerta al cliente. Secondo il Gse, l iter sarà seguito da molti, anche se ad oggi non è possibile avere ancora una proiezione parziale su quante domande siano già state compilate cedendo i crediti. «Resta fondamentale - proseguono i tecnici del Gestore servizi energetici - scegliere sempre con cura l azienda cui affidare i propri lavori e documentarsi in prima persona per capire in cosa consista il contributo e come funziona. Il nostro portale contiene molte informazioni che crediamo possano aiutare a effettuare le scelte corrette». Guarda punto per punto come accedere al contributo P.I. 00777910159 - Copyright Il Sole 24 Ore - All rights reserved http://www.ediliziaeterritorio.ilsole24ore.com/print/aelnfcxb/0 2/2

Fondo investimenti: firmato primo Dpcm, Mit e Istruzione i favoriti per il 2017 05/06/2017 È stato firmato il 29 maggio scorso dal premier Paolo Gentiloni il primo Dpcm da 47 miliardi peri prossimi 15 anni sino al 2032. Il decreto ha premiato i ministeri più bravi a sapere avviare da subito i programmi di spesa: il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, per la messa in sicurezza delle ferrovie e le strade delle zone colpite dal sisma, e quello dell'istruzione, a cui va la cifra più alta con 1,4 miliardi di euro da spendere fino al 2019 per la sistemazione degli edifici scolastici. L analisi delle spese a lungo termine fino al 2032 ha individuato gli obiettivi a breve scadenza cantierabili nel triennio 2017-19, per i quali è prevista una spesa massima di 7,1 miliardi dei 47,5 miliardi previsti per i prossimi 15 anni così suddivisi: 2017 1,9 miliardi; 2018 3,15 miliardi; 2019 3,5 miliardi; tre miliardi all anno fino al 2032. Per il 2017 il Dpcm sale da 1,9 a 1,16 mld L utilizzo dei fondi, attraverso uno o più Dpcm negli anni, ha come scopo quello di sbloccare la

forte contrazione di spesa verso gli investimenti pubblici, attraverso decisioni prese non sulla destinazione dei fondi fissate a priori dalle tabelle di bilancio, ma attraverso decreti del premier: più flessibili e dinamici, legati alle effettive previsioni di spesa che andranno a maturarsi durante gli anni. Col primo Dpcm 2017, 800 milioni, sono assegnati al Programma periferie 2016; altri 400 milioni della c.d. "manovrina" agli investimenti delle Regioni. Altre risorse sono state pre-assegnate all edilizia scolastica e ai centri immigrati. Un Dpcm dinamico che ha portato le somme destinate per il 2017 da 1,9 a 1,16 miliardi di euro. Istruzione Al Ministero dell Istruzione, va oltre la metà delle sue somme tra il 2017 e il 2019 (circa 4 miliardi). da impiegare per l edilizia scolastica. Favorite in questo caso le scuole che hanno dimostrato piena capacità di muovere immediatamente gli investimenti fatti confluire nelle manutenzioni dei fabbricati e per la messa in sicurezza antisismica dei plessi scolastici. Mit: Infrastrutture e Trasporti Il Mit può contare su 2,6 miliardi fino al 2019, che dovrebbero andare soprattutto alla messa in sicurezza delle strade delle zone terremotate. Per il 2017 sono previsti impegni di spesa per 383 milioni di euro. Tra gli impegni di spesa per il 2017 quelli che riguardano la messa in sicurezza della rete regionale delle ex concesse, compresi i due accordi di programma 2017-2021 di Rfi (10 miliardi) e 2016-2020 di Anas (5,5 miliardi). Al palo anche i lavori per il Terzo Valico, il Brennero, la Brescia-Verona-Vicenza, il raddoppio della Messina-Catania, la manutenzione sulla Salerno- Reggio Calabria e la Orte-Mestre. Sviluppo e Difesa Per lo Sviluppo Economico, fino al 2019, ci sarà solo una piccola quota delle sue risorse, cioè 400 milioni dei 3,5 previsti, che saranno impegnati per forniture militari ad alta tecnologia. Il ministero della Difesa avrà la restante parte dal 2020 in poi. Nel primo triennio 2017-2019, si limita a mezzo miliardo, che saranno impiegati per telecomunicazioni, alloggi e strutture militari. Giustizia e Territorio Al ministero della Giustizia, andranno quasi 400 milioni entro il 2019, che serviranno per l informatizzazione dei processi e, in parte, per i lavori su tribunali e carceri. Al ministero Economia e Finanze andranno 810 milioni da impiegare nei modi più vari: risanamento ambientale, immobili del demanio, periferie. Sicurezza e Ambiente Al Viminale andranno 253 milioni per le sedi di Polizia e Vigili, commissariati e caserme. Ad Ambiente e Beni culturali,andranno 200 milioni, che saranno impiegati per il dissesto idrogeologico, le bonifiche, il miglioramento della vulnerabilità sismica dei musei. Modalità di spesa Saranno i singoli dicasteri a decidere come ripartire i propri fondi. E prevedibile che la spesa effettiva del 2017 sarà contenuta, con non oltre la spesa di 450 milioni contro i 1,9 miliardi previsti, considerando anche i tempi legali che si sono tra l altro allungati rispetto alle attese, per via che le Camere hanno 30 giorni per i pareri; il Dpcm che dovrà andare alla Corte dei conti; la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Tempi che sommati porteranno alla prima uscita per l inizio di agosto. Riproduzione riservata A cura di Salvo Sbacchis

Decreto Correttivo del Codice Appalti: cosa cambia? di Avvocato Pierluigi Piselli* Il provvedimento composto di 130 articoli introduce rilevanti correzioni e modifiche 05/06/2017 - Il 5 maggio è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 132 il decreto correttivo che, come previsto dalla legge delega n. 11 del 28 gennaio 2016 (art. 1, co.12, lett. e), rappresenta la fase di perfezionamento ed assestamento del Codice Appalti ad un anno dalla sua entrata in vigore. Si tratta di un importante provvedimento composto di 130 articoli che introducono rilevantissime correzioni e/o modifiche in molteplici istituti. Tali modifiche sono effettivamente molto variegate considerato che si va da ipotesi di modifiche esclusivamente stilistiche ad ipotesi in cui le singole norme hanno subito lievi modifiche pur mantenendo l impostazione originaria, sino ad ipotesi in cui vengono modificati radicalmente gli istituiti giuridici presi in considerazione. In ogni caso si parte ancora una volta dalla necessità di semplificare e coordinare i vari istituti rilevanti nel settore della contrattualistica pubblica.

L art. 1, co 1, lett. e) della legge delega affidava del resto al Governo il compito di semplificare e riordinare il quadro normativo vigente nella convinzione che, per combattere la corruzione, fossero necessarie poche regole ma certe, precise e soprattutto sicure nell applicazione. Al contrario, tale obiettivo non risulta in alcun modo raggiunto considerato che, ad un anno dall entrata in vigore del D.Lgs. 50/2016, l opera di semplificazione non risulta essere stata in alcun modo attuata. Ciò senza neppure considerare che, a seguito delle innovazioni introdotte dal decreto correttivo 56/2017 le linee guida già emesse, dovranno essere in gran parte rivisitate. In generale, peraltro, il D.Lgs 56/2017 da un lato conferma l impianto del D.Lgs. 50/2016 al fine di assicurare una maggiore trasparenza del sistema in chiave di lotta alla corruzione; dall altro è dichiaratamente volto a rilanciare il settore (considerata la rilevante riduzione degli appalti dall entrata in vigore del Codice); infine, fornisce regole per meglio gestire la spesa pubblica sia sotto il profilo della tempistica dei pagamenti che sotto il profilo di controlli con contestuale particolare attenzione alle piccole e medie imprese. Venendo alle più rilevanti modifiche, il D.Lgs. 56 in primo luogo reintroduce l appalto integrato per i progetti definitivi approvati dall organo competente alla data di entrata in vigore del D.Lgs. 50. Ciò consentirà alle stazioni appaltanti di utilizzare progetti definitivi già approvati per i quali, tuttavia, sino ad ora non sono state bandite gare stante il divieto di affidamento di prestazioni miste di progettazione ed esecuzione lavori. Si deve, inoltre, dare atto della soppressione del Collegio Consultivo Tecnico previsto dall art. 207, scelta che, si potrebbe rivelare affrettata considerato che tale istituto non è stato mai utilizzato e, pertanto, ne è stata verificata in concreto la sua efficacia. Di grande rilevanza è l introduzione del principio di unicità dell invio, secondo cui ciascun dato rilevante nell ambito della contrattualistica pubblica dovrebbe essere fornito una sola volta a un solo sistema informativo. Con riferimento alle gare per appalti sottosoglia si deve rilevare, da un lato, una più semplice procedura nell ambito delle gare sotto i 40.000 euro (considerata la non necessaria previa consultazione di due o più operatori economici) e, dall altro, l allargamento del numero dei partecipanti nelle procedure per i lavori, stabilendo che gli inviti dovranno essere nei confronti di 10 soggetti per appalti tra i 40 mila e i 150 mila euro e di 15 soggetti nei contratti di lavori fino a 1 milione di euro. Ciò,

evidentemente, favorirà un apertura alla concorrenza attraverso una più marcata rotazione degli operatori economici. Altra rilevante modifica è l innalzamento (da 1 milione a 2 milioni) delle soglie per ricorso al criterio del prezzo più basso nei lavori consentendo per la gare di più basso valore una più celere procedura e la previsione, nell ambito delle medesime gare, della esclusione dell offerta anomala attraverso il meccanismo a sorteggio (c.d. antiturbativa). Infine, si devono ricordare altre importanti modifiche che saranno, indubbiamente di grande impatto quali il fatto che la disciplina riguardante il General Contractor, sarà utilizzabile solo per affidamenti sopra i 100 milioni di euro, la distinzione fra costo della manodopera e i costi di sicurezza da indicarsi nel progetto, l utilizzo del decreto parametri per calcolare i compensi nelle gare di progettazione e rilevanti novità in tema di modificabilità delle compagini associative attraverso le modifiche agli artt. 47 e 48. In definitiva, se appare prematuro stabilire quanto le modifiche al Codice degli Appalti apportate dal decreto correttivo comporteranno miglioramenti alle procedure e ripresa del settore della contrattualistica pubblica, tuttavia una cosa è certa: solo attraverso il forte senso di responsabilità di tutti gli operatori del settore si potrà affrontare le difficoltà proprie di una continua modifica normativa. In altre parole, si dovrà assumere consapevolezza del work in progress, proprio della attuale riforma della contrattualistica pubblica con tutte le attenzioni e cautele necessarie e conseguenti. * founding Partner dello Studio Legale Piselli&Partners Riproduzione riservata Norme correlate Decreto Legislativo 19/04/2017 n.56 Disposizioni integrative e correttive al decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50 (Correttivo al Codice Appalti) Bozza non ancora in vigore 03/04/2017 Autorità Nazionale Anticorruzione ANAC - Linee guida attuative del nuovo Codice degli Appalti e delle Concessioni Decreto Legislativo 18/04/2016 n.50 Codice dei Contratti Pubblici (Nuovo Codice Appalti)

Qualificazione Soa, non contano le opere eseguite in subappalto di Paola Mammarella In consultazione le linee guida Anac. Le imprese chiedono un periodo transitorio per non perdere occasioni di lavoro 05/06/2017 Le opere eseguite in subappalto non possono essere utilizzate ai fini della qualificazione. Lo hanno ribadito le linee guida, attuative del Codice Appalti (D.lgs. 50/2016), elaborate a maggio e messe in consultazione dall Autorità nazionale anticorruzione (Anac) fino al 15 giugno. Le linee guida definiscono i requisiti che le imprese devono possedere per poter partecipare alle gare di lavori di importo superiore a 150mila euro. Requisiti che vanno accertati dalle Società organismo di attestazione (Soa). Il Correttivo, in vigore dal 20 maggio scorso, ha apportato alcune modifiche al sistema di valutazione delle imprese. Durante i lavori sono stati inoltre proposti altri aggiustamenti che poi non sono passati nella versione definitiva. L Authority a maggio ha dovuto quindi mettere a punto un nuovo testo, che sostituisce la bozza diramata ad aprile e poi rimasta in stand-by a cavallo dell approvazione del Correttivo.

Qualificazione Soa e opere in subappalto Le linee guida in consultazione spiegano che, in base all articolo 105, comma 22 del Codice Appalti, i subappaltatori possono richiedere alle Stazioni Appaltanti i certificati relativi alle prestazioni realmente eseguite durante l appalto. Non si possono quindi ottenere certificati per le lavorazioni affidate in subappalto. Anche le Soa, ai fini della qualificazione, possono tenere in considerazione solo le opere eseguite direttamente dall impresa. Bisogna precisare che con il Correttivo non cambia nulla rispetto alla versione del Codice del 2016. Quello che è accaduto durante i lavori per l approvazione del Correttivo può però causare qualche dubbio. Il Correttivo ha ammorbidito le restrizioni al subappalto, che ora è diventato sempre possibile entro determinati limiti. Questo aveva spinto alcuni a proporre che le opere eseguite in subappalto potessero in qualche modo essere prese in considerazione per la qualificazione. La proposta non è passata, quindi tutto resta com è. Qualificazione Soa, manca un periodo transitorio Il vecchio Codice Appalti del 2006 prevedeva che per la qualificazione le imprese potessero usare i lavori affidati in subappalto. Con il Codice del 2016 questa prassi è stata vietata. Dato che le linee guida attuative non sono mai state approvate, le Soa hanno continuato a valutare le imprese secondo le vecchie regole, cioè usando anche i lavori subappaltati. Le linee guida di maggio, in fase di consultazione, non prevedono un periodo transitorio. Appena entreranno in vigore, cambieranno quindi le regole per la qualificazione. Le imprese, già provate dalla crisi, temono un applicazione retroattiva e stanno chiedendo di poter utilizzare i certificati maturati fino all entrata in vigore delle nuove linee guida. Riproduzione riservata Norme correlate Bozza non ancora in vigore 03/04/2017 Autorità Nazionale Anticorruzione ANAC - Linee guida attuative del nuovo Codice degli Appalti e delle Concessioni Decreto Legislativo 18/04/2016 n.50 Codice dei Contratti Pubblici (Nuovo Codice Appalti)

Riqualificazione energetica nella PA, da ENEA e GSE le linee guida di Alessandra Marra Indicazioni operative per rispettare l'obbligo di efficientare il 3% annuo della superficie utile dei beni pubblici 05/06/2017 L ENEA e il GSE hanno pubblicato una guida per la definizione delle proposte progettuali da presentare nell ambito dei programmi annuali per la riqualificazione energetica degli edifici della Pubblica Ammininstrazione (PA). Efficienza energetica nella PA: le linee guida Le Linee Guida, in attuazione dell art 16 del DM 16 settembre 2016, illustrano i criteri generali e le indicazioni operative per la predisposizione e la presentazione delle proposte progettuali ai fini dell ammissione al 'Programma per la Riqualificazione Energetica degli edifici della Pubblica Amministrazione Centrale' (PREPAC) che ha l'obiettivo di efficientare almeno il 3% annuo della superficie utile del patrimonio edilizio dello Stato.

Il documento descrive gli interventi e le spese ammissibili al PREPAC e illustra le modalità di redazione della proposta progettuale, relativamente ai contenuti minimi previsti, alla documentazione necessaria a soddisfarli e alle schede (sia descrittive che di sintesi degli interventi). In più, fornisce le indicazioni operative sulla valutazione dei consumi energetici, l'utilizzo delle fonti rinnovabili e della cogenerazione, la vita utile degli interventi, le modalità previste per il calcolo del risparmio energetico, delle emissioni di CO2 evitate e del costo del kwh risparmiato. Negli Allegati, accanto alle schede format (anagrafica, interventi, sintesi), sono riportati i criteri adottati per la valutazione delle proposte progettuali e il quadro di riferimento della principale normativa in materia di efficienza energetica. Efficienza energetica negli edifici della Pubblica Amministrazione La riqualificazione energetica degli edifici pubblici, lo ricordiamo, è stata prevista dalla Direttiva 2012/27/UE sull efficienza energetica, che fissa l'obbligo dell efficientamento di almeno il 3% annuo della superficie utile del patrimonio edilizio dello Stato. Il D.lgs. 102/2014, con cui è stata recepita la direttiva europea, ha previsto per questi obiettivi uno stanziamento complessivo di 355 milioni di euro per il periodo 2014-2020. Riproduzione riservata Norme correlate Linee Guida 31/05/2017 Enea e GSE - Linee guida alla presentazione dei progetti per il Programma per la RiqualificazioneEnergetica degli edifici della Pubblica Amministrazione Centrale PREPAC Decreto Ministeriale 16/09/2016 Ministero dello Sviluppo Economico - Modalità di attuazione del programma di interventi per il miglioramento della prestazione energetica degli immobili dellapubblica amministrazione centrale

5/6/2017 Sisma, dalle Entrate le specifiche tecniche per l'invio dei dati sui finanziamenti agevolati Sisma, dalle Entrate le specifiche tecniche per l'invio dei dati sui finanziamenti agevolati casaeclima.com /ar_31530 sisma-dalle-entrate-specifiche-tecniche-per-invio-dati-finanziamentiagevolati.html Lunedì 5 Giugno 2017 Sisma, dalle Entrate le specifiche tecniche per l'invio dei dati sui finanziamenti agevolati Sui mutui assistiti da garanzia statale erogati dagli istituti di credito a favore di imprenditori, lavoratori autonomi ed esercenti attività agricole, operanti nelle zone colpite dal terremoto Con il provvedimento del 31 maggio 2017 clicca qui l'agenzia delle Entrate ha approvato le specifiche tecniche per la trasmissione telematica, da parte dei soggetti finanziatori, dei dati relativi ai finanziamenti erogati a favore di imprenditori, lavoratori autonomi ed esercenti attività agricole, operanti nelle zone colpite dal terremoto. Lo scorso mese di febbraio, ricorda la rivista telematica FiscoOggi, a causa del perdurare della situazione di criticità e dello stato di emergenza è stato emanato il decreto-legge 8/2017 (convertito, con modificazioni, dalla legge 45/2017), che ha dettato nuovi interventi urgenti a beneficio dei territori del centro Italia colpiti dagli eventi sismici del 2016 e del 2017. Tra le misure di favore, il legislatore (nell articolo 11, commi 3 e 4) ha previsto per i titolari di reddito d impresa, di lavoro autonomo e gli esercenti attività agricole la possibilità di chiedere un finanziamento, assistito dalla garanzia dello Stato, per il pagamento: - dei tributi sospesi (a tal proposito, si ricorda che l articolo 48 del Dl 189/2016 ha disposto la sospensione dei termini in materia di adempimenti e versamenti tributari e contributivi a favore delle popolazioni terremotate) - dei tributi dovuti nel periodo dal 1 dicembre al 31 dicembre 2017 - dei tributi dovuti dal 1 gennaio al 31 dicembre 2018. Nei primi due casi, il finanziamento deve essere erogato entro il 30 novembre 2017, mentre nell ultima ipotesi lo stesso va erogato entro il 20 novembre 2018.