IUAV - VENEZIA AREA SERV. BIBLIOGRAFICI E DOCUMENTALI F 1864 BIBLIOTECA CENTRALE
! Massimo Pica Ciamarra Architettura e dimensione urbana ST!Tl:JTO UN{VERSITARIO ARCHITETIURA ---V E NE ZIA---- REA SE~lll BIBLIOGRAFICI E DOCUM~NTAV ~IBLIOTECA \JV. 6'4 3 L.9 CENT,RALE Cooperativa Editrice Economia e Commercio Napoli 1977
Sommario Nota introduttiva 7 r. Lo spazio come sistema di luoghi r.r. Significato dell'intervento pubblico nel processo di formazione della città I.2. Una interpretazione del fenomeno urbano Lo spazio pubblico nella città Significato dell'intervento architettonico Una proposta di lavoro 3. Appropriazione urbana e progettazione 3.a,I. Problematica dei condensatpri sociali: l'esperienza storica 3.a.2. I nuclei della riappropriazione urbana 3.a.3. Alcune ipotesi nell'area napoletana 3.a.4. Compresenza di livelli di attività 3.b. Note sul significato di condensatore sociale 3.c. Esperienze di progettazione 2. Introduzione a criteri tipologici 2.a.r. Dall'idea di standard all'ipotesi di aree di condensazione sociale 53 2.a.2. Indicazioni di metodo e criteri di intervento 61 2.b. Centri storici e diffusione urbana: una sfida per l'habitat 83 4. Ruolo della mobilità nel disegno urbano 4.r. I nodi dei trasporti collettivi come luoghi di rifetipi rimento per le aree di condensazione sociale 4.2. I percorsi pedonali nella struttura dei nuovi urbani II 17 21 26 31 107 122 126 I36 147 161 187 196 Indice dei nomi Fonti delle illustrazioni 227 231 Il capo 3.a. è di Vito Cappiello; il 3.b. è di Renato Raguzzino; il capo 4.2. è di Luciana de Rosa e M.P.C. }
TERRITORIO e CONFLITTO 2 La collana fa riferimento ad una interpretazione del 1erritorio, nell'uso che ne v iene fatto o impedito nei costi che impone all'interno del processo capitalistico, come uno deg.i aspetti centrali dello scontro d i classe negli ultimi anni; e del conflitto, che l'appropriazione del territorio genera, come produttore di soluzioni nuove a.le contraddizioni. Commentando un capitolo di questa raccolta, apparso sul n. 2/1977 de le carré bleu " A. Schimmerling osserva che l'approccio dell'autore si colloca in u na corrente di pensiero lanciata da un gruppo dei CIAM - il «team X» - i cui membri hanno continuato a sviluppare nuove idee dopo il dissolversi dei Congressi Internazionali di Architettura Moderna nel 1959. E cosl che una visione sintetica della città ha aperto una breccia nel funzionalismo ortodosso: non occorre solo soddisfare bisogni, ma anche provocarli. La città come sistema continuo di spazi pubblici, finalizzata al la partecipazione, allo scambio, all'informazione, si oppo'.1e alla città dell'isolamento materializzata in unità contrapposte. La coincidenza fra percorso pubblico e attività è un'ipotesi di lavoro radicala nella storia, ma che sconvolge la struttura logica degli impianti tradizionali. Prevalenza del le relazioni, dei legami: attività come frammenti di funzioni istituzionalizzate; edifici come frammenti di un continuo urbano. Le aree di condensaz ione sociale nei ni;>d i della mobilità si propongono come logica di riappropriazione della città: sul p iano del disegno urbano, le indicazioni raccolte in queste note privilegiano il processo di costruzione dell'«armatura della forma degli interventi, cioè la definizione dei significati permanenti a livello di dimensione urbana del- 1' a rch itettu ra. Massimo Pica Ciamarra (Napoli, 1937) ha due figli, Leonardo e Maria Teresa. 11 suo pensiero è documentato da un intreccio di ricerche (CNR; JCTB, Lehigh University), progetti e rea I izzazioni. Nel 1972/73 cura il primo impianto edilizio e l'impostazione del concorso internazionale per l'università di Ca labria. Nel 1977 svolge uno dei rapporti ufficiali alla «Conference 2001 (UNESCO); all'università di Louvain-la-neuve, tiene un seminario sulle tesi esposte in questo volume. Tra g li scritti più recenti: Noeuds de mobilité et édifices-parcours: hypothèses pour le renouvellement urbain (1976); Napoli: sistemi pedonali continui intorno alle autostrade urbane (1975); Planning new universities (1974). Tra i progetti, con ampi apporti interdisciplinari: quelli su invito per l'università di Lattakya (1973), per il College of Engineering, University of Jordan (1976), per la Yarmouk University (1976); l'università di Salerno (1974), concorso 2 11 cl.); il palazzo di Giustizia (1976) e le residenze universitarie (1977) a Napoli, il nucleo sperimentale di attrezzaure a Roges di Rende ( 1975), tra quelli non ancora realizzati. Tra le realizzazioni: le officine Angus (IN/ Arch 1969), la borsa merci di Napoli (1970), le facoltà di Scienze (1969) e di Farmacia (1972) dell'università di Messina, l'unità polifunzionale di Arcavacata (1973/77) dell'università della Calabria, e lo studio di Posillipo (1967) dove lavora con Lutiana de Rosa e numerosi altri architetti. Libero docente, dal 1971 è professore di progettazione architettonica nell'università d i Napoli. A