Insorgenza tumorale B C



Documenti analoghi
Normale controllo della crescita cellulare

Crescita e divisione cellulare

Lo sviluppo del cancro è un processo complesso che coinvolge parecchi cambiamenti nella stessa cellula staminale. Poiché tutte le cellule staminali

LEUCEMIE tessuto ematopoieitico MIELOMI. più precisamente!

Il Cancro è una malattia genetica

Biomarkers per la diagnosi precoce di tumori

Le cellule cancerose

Marcatori Genetici Tumorali

Il genoma dinamico: gli elementi trasponibili

Determinazione del sesso Cromosomi sessuali

Si verificano in tutte le classi di vertebrati ed invertebrati

20 febbraio Muore Renato Dulbecco

La mutazione è una modificazione della sequenza delle basi del DNA

Il test genetico BRCA1/BRCA2

DIFFERENZIAMENTO E COMUNICAZIONE TRA CELLULE - LE CELLULE STAMINALI.

Negli eucarioti, per la maggior parte dei geni, entrambe le copie sono espresse dalla cellula, ma una piccola classe di geni è espressa

INTOLLERANZA AL LATTOSIO: ESEMPIO DI BIODIVERSITA GENETICA

Il rischio cancerogeno e mutageno

Espressione di geni specifici per un determinato tumore

Struttura e funzione dei geni. Paolo Edomi - Genetica

La predisposizione genetica ai tumori

Elementi di Patologia Generale Dott.ssa Samantha Messina Lezione: Patologia Genetica

ATASSIA SPINOCEREBELLARE 17 (SCA17) (OMIM #607136)

Le cellule eucariotiche svolgono durante la loro vita una serie ordinata di eventi che costituiscono il Ciclo Cellulare

MECCANISMI DI RIPARAZIONE DEL DNA

PAPILLOMA VIRUS UMANO E CARCINOMA DELLA CERVICE

La Biopsia Prostatica: where are we going?

Attivazione/repressione trascrizionale a lungo raggio: raggio: Altro meccanismo per reprimere la trascrizione: la metilazione del DNA

Scala fenotipica. Dominante o recessivo? fenotipo. fenotipo. fenotipo A 1 A 1 A 2 A 2 A 1 A 2

SEBASTIANO FILETTI. Dipartimento di Medicina Interna e Specialità Mediche. Università di Roma Sapienza, Roma

Genoma umano: illusioni, realtà, prospettive

La genetica è la disciplina che si occupa della trasmissione dei caratteri ereditari Si divide in:

Ruolo della biologia molecolare nel carcinoma ovarico

La predisposizione genetica ai tumori

RNA non codificanti ed RNA regolatori

CORSO INTEGRATO di Genetica e Biologia Molecolare GENETICA. a.a /11/2013 Lezioni 43 e 44. Genetica dei tumori

MANIPOLAZIONE GENETICA DEGLI ANIMALI

Virus Oncogeni. Ciclo vitale litico. Per la maggior parte dei virus è vero: proteine virali. Replicazione Lisi Progenie virale

Mendeliana Autosomica Dominante (AD) Autosomica Recessiva (AR) X-linked Recessiva (X-linked R) X-linked Dominante (X-linked D) Y-linked

Riparazione del DNA ed insorgenza di tumori. Marco Muzi Falconi Dip. Scienze Biomolecolari e Biotecnologie Università degli Studi di Milano

L adattamento dei batteri. Strategie di adattamento

DOMANDA FREQUENTE: QUALE E LA FUNZIONE DI UNA CERTA PROTEINA? SI AUMENTA O SI DIMINUISCE L ESPRESSIONE DELLA PROTEINA

= femmina. = maschio. = fenotipo banda bianca. = fenotipo pezzato. =fenotipo colore uniforme

Neoplasia (o tumore) Neoplasie Maligne. Neoplasie Benigne. Si definisce Neoplasia:

Espressione fenotipica: effetto di molti geni + fattori ambientali

PRODA Istituto di Diagnostica Clinica

GENETICA DEL TUMORE DEL COLON-RETTO

O.N.Da - Roche sul tumore all ovaio

La possibilita di conoscere i geni deriva dalla capacita di manipolarli:

ONCOLOGIA Dott.ssa Samantha Messina Genetica delle neoplasie

Strumenti di valutazione del rischio familiare Daniela Turchetti

GENETICA MENDELIANA NELL UOMO

La regolazione genica nei eucarioti

A cosa serve al clinico e alla famiglia conoscere il difetto di base? Correlazione genotipo fenotipo

Alberto Viale I CROMOSOMI

neoplasia o tumore: patologia caratterizzata da proliferazione cellulare incontrollata

immagine Biologia applicata alla ricerca bio-medica Materiale Didattico Docente: Di Bernardo

Delezione. Duplicazione. Variazioni della struttura. Inversione. Traslocazione. Mutazioni cromosomiche. Nullisomia Monosomia Trisomia Tetrasomia

Indice dell'opera. Prefazione. Capitolo 1 Introduzione alla genetica Genetica classica e moderna Genetisti e ricerca genetica Sommario

Dal DNA all RNA. La trascrizione nei procarioti e negli eucarioti

La cellula. Copyright (c) by W. H. Freeman and Company

Come approcciare le predisposizioni ereditarie in oncologia: la consulenza oncogenetica

Mediatore chimico. Recettore. Trasduzione del segnale. Risposta della cellula

Il caso Jolie: Ereditarietà e prevenzione cosa e come scegliere?

Conoscere per Vincere Il Rotary per la prevenzione Sanitaria. Giuseppe Failla R.C.Ct & Giovanni Urso R.C. Ct Nord

Diapositiva 3: CASPASI IAP inibitor of apoptosis

RNA polimerasi operone. L operatore è il tratto

Progetto sulle esostosi multiple

Sviluppo di un tumore

LA SINDROME DI VON HIPPEL-LINDAU. Conoscere per Curare

Mutazioni cromosomiche. Le mutazioni cromosomiche sono la causa più frequente di aborto precoce e una importante causa di ritardo mentale nell uomo

SINTESI DELL RNA. Replicazione. Trascrizione. Traduzione

Capitolo 11 Il controllo dell espressione genica

STORIA NATURALE DEL VIRUS DEL PAPILLOMA UMANO (HPV)

Nei sistemi modello approcci di modificazione genetica che producono o sequenze genetiche alterate o espressione genetica alterata fenotipo alterato.

Gli ormoni sessuali e il differenziamento cerebrale. In che modo?

- Markers di anomalie cromosomiche. - Trisomia 21 (sindrome di Down) - Trisomia 13 (sindrome di Patau) - Trisomia 18 (sindrome di Edwards)

Tumore (gonfiore) o neoplasia (nuova crescita):

Nuovi ruoli dei telomeri e della telomerasi

«La sola speranza di arrivare un giorno a controllare i tumori risiede nella maggiore comprensione delle cause e della patogenesi di questa malattia»

PRESIDIO OSPEDALIERO DI CONEGLIANO PIASTRA AMBULATORIALE DIREZIONE MEDICA AMBULATORIO SENOLOGICO EPIDEMIOLOGIA, PREVENZIONE E SCREENING

La regolazione genica nei virus

CARCINOMA DELLA CERVICE UTERINA:

SUPERAVVOLGIMENTO DEL DNA (ORGANIZZAZIONE TERZIARIA DEL DNA)

La trasmissione delle malattie genetiche. Anna Onofri

L identificazione MODELLI PREDITTIVI. Ileana Carnevali. UO Anatomia Patologica Ospedale di Circolo-Università dell Insubria Varese

Embryology. Early development from a phenomenological point of view. Bolk s Companions for the study of medicine

LA GENETICA: DNA e RNA LA GENETICA. DNA e RNA. Prof. Daniele Verri

ONCOLOGIA Dott.ssa Samantha Messina

Genetica del cancro. Lezione 13

Gene Mutations and Disease

EFFETTI BIOLOGICI DELLE RADIAZIONI

Genetica e cancro della mammella

Un caso di pubertà precoce familiare causato da una nuova mutazione nel gene MKRN3

Il nobel per l interferenza dell RNA

Componenti cellulari Divisione e morte cellulare 38 Introduzione alla genetica 1 CERCASI DONATRICI DI OVULI

Dal DNA alle proteine: La trascrizione e la traduzione

Mutagenesi: introduzione di alterazioni in una sequenza nucleotidica. Mutagenesi random: le mutazioni avvengono a caso su un tratto di DNA.

LE MOLECOLE INFORMAZIONALI. Lezioni d'autore Treccani

SINTESI PROTEICA. Replicazione. Trascrizione. Traduzione

Transcript:

Genetica dei tumori Corso di Genetica Medica Corsi di Laurea in Fisioterapia, Logopedia, Ortott. Ass. Oft, T.N.P.E. Facoltà di Medicina e Chirurgia Alberto Piazza

Insorgenza tumorale Processo patologico multiplo a più stadi (neoplasia) Crescita cellulare anomala -> perdita dei meccanismi di controllo responsabile della divisione e del differenziamento cellulare Alcune mutazioni aumentano la proliferazione cellulare, creando una popolazione espansa di cellule nella quale si verifica la mutazione successiva; Le mutazioni successive intervengono sulla stabilità del genoma, favorendo a loro volta l insorgenza di successive mutazioni. A B C

17_17.jpg

Ciclo vitale cellulare Spesso le mutazioni tumorali interessano geni che controllano la proliferazione (ciclo cellulare) o la morte (apoptosi) della cellula o la riparazione del DNA: Oncogeni Geni soppressori del tumore Geni mutatori

Gli oncogeni virali DNA virus Geni virali per l antigene T di SV40; Geni virali per E1A o E1B di adenovirus; Retrovirus I loro genomi contengono un oncogene che solitamente sostituisce i geni virali essenziali

Gli oncogeni virali DNA virus Geni virali per l antigene T di SV40 ; Geni virali per E1A o E1B di adenovirus; È noto dal 1960 che SV40 (simian virus) fu trasferito dalla scimmia all'uomo mediante le vaccinazioni anti-polio (vaccini Salk e Sabin) eseguite su scala planetaria durante il periodo 1955-63.

Gli scienziati hanno scoperto da tempo che i tumori indotti da SV40 negli animali sono provocati da una sua proteina, denominata antigene T grande (agt), in grado di legare e di inattivare due importanti proteine della cellula, p53 e prb, che agiscono come controllori della moltiplicazione cellulare. Di recente, la rivista Nature Medicine ha pubblicato due lavori del Prof. Michele Carbone della Loyola University di Chicago dove si forniscono le prove, nei mesoteliomi della pleura dell'uomo, che queste proteine della cellula sono sequestrate dalla proteina virale agt di SV40

Retrovirus Integrazione nella cellula del genoma virale [A] : penetrazione nella cellula. [B] : isolamento dell RNA [C] : reazione di trascrittasi inversa. [D] : incorporazione del DNA trascritto. [E]: sintesi di nuovo RNA virale. [F]: sintesi della capsula e degli antigeni di superficie. [G] : uscita dei retrovirus senza distruzione della cellula

Gli oncogeni Gli oncogeni derivano quasi sempre da proto-oncogeni in seguito a sostituzioni o tagli aminoacidici Proto-oncogeni: Fattori di crescita secreti (es. SIS); Recettori di superficie cellulare (es. ERBb, FMS); Componenti del sistema di trasduzione del segnale (es. fam. RAS); Proteine nucleari che si legano al DNA (es. MYC); Elementi che governano la progressione del ciclo cellulare (es. MDM2).

Proto-oncogeni oncogeni e oncogeni I proto-oncogeni sono normali geni cellulari implicati nel controllo della crescita cellulare. Le mutazioni possono convertire i proto-oncogeni in oncogeni attivati che sovraintendono la crescita delle cellule tumorali. Il loro bersaglio è localizzato in differenti compartimenti e funzioni della cellula, come nei recettori per la crescita cellulare, nei fattori di crescita cellulare, nel sistema di trasduzione intracellulare, nelle proteine che regolano il ciclo cellulare e nei fattori di trascrizione.

Mutazioni del proto- oncogene e insorgenza tumorale

Caratteristiche peculiari dei tumori benigni e maligni.1 Nella disseminazione metastatica, l organizzazione del tessuto di origine è alterata, cellule maligne invadono il parenchima circostante, si staccano dalla massa primaria per penetrare in vasi linfatici o sanguigni. La conseguenza di tali stravolgimenti è la distruzione del parenchima sano e la disseminazione della neoplasia. La perdita della organizzazione del tessuto in sede tumorale è legata anche alla modificazione delle interazioni tra cellule trasformate, tra queste e le cellule normali circostanti e con la matrice extracellulare.

Caratteristiche peculiari dei tumori benigni e maligni.2

L attivazione dei proto-oncogeni oncogeni Amplificazione: la cellula contiene copie in soprannumero di un oncogene strutturalmente normale (es. ERBB2); Mutazioni puntiformi: sostituzione di un nucleotide con un altro (es.gene H-RAS); Modificazione del promotore: es inserzione retrovirus Traslocazione: inserimento di sequenze enhancer, proteine di fusione

Il cromosoma Philadelphia Il gene di fusione ABL-BCR produce una proteine che non risponde più ai normali controlli. LEUCEMIA MIELOIDE CRONICA

17_04.jpg

17_04_2.jpg

Geni soppressori del tumore Spesso le mutazioni tumorali interessano geni che controllano la proliferazione (ciclo cellulare) o la morte (apoptosi) della cellula o la riparazione del DNA: Oncogeni Geni soppressori del tumore Geni mutatori

Gene APC BRCA1 BRCA2 DPC4 INK4 Type of cancer Colon/rectum carcinoma Breast and ovarian carcinomas Breast carcinoma Pancreatic carcinoma Melanoma, lung carcinoma, brain tumors, leukemias, lymphomas MADR2 Colon/rectum carcinoma NF1 NF2 p53 PTC PTEN Rb VHL WT1 Neurofibrosarcoma Meningioma Brain tumors; breast, colon/rectum, esophageal, liver, and lung carcinomas; Basal cell carcinoma i Brain tumors; melanoma; prostate, endometrial, kidney, and lung carcinomas Retinoblastoma; sarcomas; bladder, breast, and lung carcinomas Renal cell carcinoma Wilms' tumor Geni oncosoppressori Gene oncosoppressore: Un gene oncosoppressore è un gene la cui presenza contrasta l insorgenza di tumori. Quando una cellula non è in grado di quanto entrambi gli alleli che lo codificano trasformazione tumorale, e cresce senza produrre un gene oncosoppressore, in sono alterati, va incontro alla controlli. Le funzioni di questi geni vanno in genere ricercate nella capacità di impedire a una cellula con delle anomalie acquisite nel codice genetico di riprodursi. Tra gli esempi più noti di geni oncosoppressori si ritrovano i geni Rb e BRCA1, implicati rispettivamente nello sviluppo del retinoblastoma e del tumore della mammella.

Il retinoblastoma (MIM 180200) Tumore aggressivo infantile che colpisce la retina; 60% casi sporadici; 40% casi ereditari (autosomico dominante, penetranza incompleta, bilateralità comune); Cromosoma 13q14;

Ipotesi dei due stadi di Knudson Il retinoblastoma

Il retinoblastoma Perdita dell allele wild-type del gene oncosoppressore e crescita cellulare incontrollata.

Effetti delle mutazioni di Rb

Controllo del ciclo cellulare Alcuni punti di controllo (checkpoints) funzionano per assicurare che il genoma intatto venga trasmesso alle cellule figlie.

Il danno del DNA induce la sintesi di un maggior quantitativo di proteina p53, la quale induce la cellula ad arrestarsi al checkpoint della fase G1

Il gene RB e il controllo del ciclo cellulare Il gene RB codifica per una proteina nucleare (prb), che è in grado di inattivare il fattore di trascrizione cellulare E2F1, bloccando così la progressione della cellula verso la fase S.

L attività di Rb in condizioni fisiologiche

Breast Cancer La più frequente neoplasia maligna tra le donne di tutte le età; Principale causa di morte nella popolazione femminile oltre i 35 anni d età (la probabilità aumenta intorno al periodo di menopausa e cresce con l età); L età è il principale fattore di rischio, assieme ad altre circostanze come la predisposizione familiare (BRCA1/BRCA2, nel <10% casi), storia riproduttiva (età prima gravidanza), obesità, cattiva alimentazione ed esposizione a raggi X (radioterapia di tumori vicini alla mammella, no mammografie);

La prevenzione e la diagnosi precoce possono ridurre notevolmente la mortalità: l identificazione della malattia negli stadi precoci innalza la probabilità di guarigione al 90% Breast Cancer In Italia l incidenza è pari a 48 casi per 100.000 abitanti; British Medical Journal 2000 KOMEN ITALIA onlus www.komen.it/homekomenitalia.html

Breast Cancer Nel 1994-1995 sono stati identificati due geni responsabili della suscettibilità al cancro della mammella: BRCA1, sul cromosoma 17, e BRCA2 sul cromosoma 13. Gli individui portatori di mutazioni a carico di uno dei due geni hanno un rischio maggiore di insorgenza di tumore alla mammella o tumore ovarico ad un certo punto della loro vita.

Breast Cancer BRCA1 e BRCA2 sono ritenuti due geni oncosoppressori.

Breast Cancer 70-80% sporadici 15-20% familiari 5-10% ereditari

BRCA1 e BRCA2 Espressione estesa a tutti i tessuti; Interazione con proteine nel riparo del DNA e nella regolazione della trascrizione.

a. Nessuna storia familiare. b. Storia familiare (fattori genetici, ambientali o anche casuali). c. Mutazioni con alta penetranza.

BRCA1 BRCA2

Mastectomia e prevenzione del tumore, aspetti etici Soggetti giovani con precedenti familiari risultati positivi per una mutazione genica: asportazione bilaterale? Soggetti che già hanno subito mastectomi unilaterale: mastectomia totale?

Geni mutatori Spesso le mutazioni tumorali interessano geni che controllano la proliferazione (ciclo cellulare) o la morte (apoptosi) della cellula o la riparazione del DNA: Oncogeni Geni soppressori del tumore Geni mutatori

I geni mutatori Sono geni che possono causare il cancro in maniera indiretta. La loro inattivazione non consente la riparazione di danni che casualmente si verificano in diversi geni con potenziale oncogenico, come gli oncogeni. Esempio: tumore del colon non-poliposico. The MutHLS error correction system in E. coli. These genes (MutHLS complex) encode an error-correction system that checks the DNA for mismatched base pairs.

17_07.jpg

GLOSSARIO: Mutazioni del DNA Le mutazioni si possono suddividere in mutazioni cromosomiche e geniche o puntiformi

GLOSSARIO: Mutazioni puntiformi Cambiamenti genetici che coinvolgono l alterazione di solo uno o pochi nucleotidi. Gli effetti sul DNA o sulle proteine può essere profondo. Si suddividono in: Mutazioni nonsense ; Mutazioni silenti; Mutazioni missenso; Mutazioni frameshift.

Mutazioni nonsenso Mutazioni nonsenso: il nuovo codone codifica per un segnale di stop, cosicchè la proteina risulta più corta del normale e solitamente non esplica la sua funzione.

Mutazioni silenti.1 La mutazione crea un nuovo codone che tuttavia codifica per lo stesso aminoacido codificato in partenza: non c è alcun cambiamento fenotipico (degenerazione del codice genetico).

Mutazioni silenti.2 Degenerazione del codice genetico

Mutazioni missenso.1 La sostituzione di un nucleotide con un altro può causare l inserimento di un aminoacido diverso nella proteina.l effetto sulla funzione della proteina dipende da quale aminoacido andrà a sostituire quello originario.

Mutazioni missenso.2 Sostituzioni conservative: Un aminoacido è sostituito da un altro chimicamente simile Sostituzioni non conservative: Un aminoacido è sostituito da un altro con la catena laterale (in rosso) completamente diversa La carica elettrica dell aminoacido derivato dalla mutazione è un fattore critico nel ripiegamento della proteina e perciò nella sua funzionalità.

Mutazioni frameshift La perdita o l inserzione di uno o due nucleotidi fa si che il codone interessato e tutti i codoni a valle di esso siano letti scorrettamente rispetto alla condizione wild-type. Il risultato è una proteina molto diversa dall originaria o addirittura non funzionale

Mutazioni del sito di splicing

NCBI database