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INDICE: 1 PREMESSA... 2 2 IL MODELLO GESTIONALE E ORGANIZZATIVO... 3 2.1 Premessa metodologica... 3 2.2 Il modello organizzativo e gestionale dell ATO Centrale Friuli... 4 3 IL PIANO ECONOMICO-FINANZIARIO... 6 3.1 Premessa metodologica... 6 3.1.1 Lo sviluppo tariffario... 6 3.1.2 Lo sviluppo del piano economico-finanziario... 9 4 SINTESI DELLE ELABORAZIONI... 12 4.1 Il piano di investimento approvato... 12 4.2 Gli indicatori di equilibrio finanziario... 13 4.3 Indicatori sintetici... 17 5 TABELLE CON I PRINCIPALI DATI ECONOMICI NEGLI ANNI DI SVIULPPO DEL PIANO 18 6 ARTICOLAZIONE TARIFFARIA LINEE GUIDA... 24 AM/AM - 4793G-RELGN-082-01.docx 1 di 24

1 PREMESSA Il piano economico-finanziario (PEF) consiste nell elaborazione di un conto economico, di uno stato patrimoniale e di un rendiconto finanziario prospettico che illustrino l andamento previsto delle variabili economico-gestionali lungo la durata del piano d ambito, al fine di valutare l impatto degli investimenti previsti sull equilibrio economico e finanziario delle aziende e di valutare la proponibilità del piano ai soggetti finanziatori. L analisi effettuata si basa sui dati messi a disposizione dalla Consulta d Ambito (CATO), nello specifico: 1) bilanci dei soggetti gestori fino al 2012 e dati di preconsuntivo 2013; 2) raccolte dati effettuate ai sensi delle delibere AEEG, con particolare riferimento: a) al calcolo dei moltiplicatori tariffari e del vincolo sui ricavi del gestore (VRG) per il 2012 e 2013 applicando il metodo tariffario transitorio (MTT) ai sensi della delibera 585/2012/AEEG e successive modifiche e integrazioni; b) al calcolo dei moltiplicatori tariffari e del vincolo sui ricavi del gestore (VRG) per il 2014-2015 applicando il metodo tariffario idrico (MTI) ai sensi della delibera 643/2013 AEEGSI e successive modifiche e integrazioni; 3) sviluppo temporale degli investimenti nelle diverse aree territoriali; 4) impatto che ci si attende da tali investimenti sui costi operativi. L analisi ipotizza un modello gestionale e organizzativo che prevede il mantenimento dell attuale perimetro e un prolungamento dell affidamento a Cafc Spa per tutta la durata del piano. L elaborazione del PEF si basa sulla proiezione dello sviluppo dei ricavi tariffari, in coerenza con le indicazioni, fornite nella del. 643/2013/AEEG, di mantenere le regole tariffarie che stanno alla base del MTI. L appendice presenta in modo analitico lo sviluppo del piano (nelle tre componenti del conto economico, stato patrimoniale e rendiconto finanziario) per ciascuno dei tre gestori, insieme all evoluzione temporale della tariffa, del ricavo totale ammesso e delle sue principali componenti. Nella presente elaborazione, il piano degli investimenti è traguardato al 2043, oltre il termine dell affidamento a Cafc Spa, che scade nel 2030. Tuttavia, trattandosi di gestione in-house che i comuni possono terminare in qualunque momento e, viceversa, prolungare ad libitum finché continuano a sussistere i criteri stabiliti dall UE per gli affidamenti in-house, non riteniamo sussistano problemi di sorta nel considerare un PEF esteso fino a tutta la durata del piano di investimento, tenuto conto anche del fatto che la volontà sin qui manifestata dai Comuni è nel segno della continuità. AM/AM - 4793G-RELGN-082-01.docx 2 di 24

2 IL MODELLO GESTIONALE E ORGANIZZATIVO 2.1 Premessa metodologica In base all art. 149 comma 1 lettera d del D.Lgs 152/2006, le autorità cui spettano le funzioni in materia di pianificazione di ambito devono anche redigere il modello organizzativo e gestionale. Tuttavia, il legislatore non fornisce un adeguata spiegazione di cosa debba intendersi con questa formulazione. La prassi seguita in Italia da questo proposito è pertanto difforme. In alcuni ambiti territoriali, le competenti autorità hanno delineato nel modello gestionale e organizzativo un dettagliato e puntuale organigramma delle funzioni svolte dal gestore, la sua articolazione sul territorio, la dotazione organica e strutturale e perfino la ripartizione dei compiti tra gli uffici. In altri casi, tale modello si sostanzia invece, molto più semplicemente, nella scelta della tipologia di affidamento tra quelle consentite dalla legge (società per azioni interamente pubblica, società mista con partner privato e affidamento a soggetti interamente privati) e l eventuale indicazione di sub-ambiti, individuando all interno dell ambito realtà gestionali meritevoli di salvaguardia ed eventualmente delineando il percorso verso la costituzione di assetti unitari. La Consulta d Ambito aderisce a questa seconda impostazione, non ritenendo che il Piano d Ambito debba specificare in modo dettagliato aspetti che sono meglio assolti attraverso l autonoma decisione dei soggetti gestori. Il piano d ambito, nell impostazione che qui viene data, specifica gli obiettivi di servizio da raggiungere, non solo in termini di dotazione infrastrutturale, livelli di connessione e qualità tecnica, ma anche in termini di qualità commerciale, accessibilità per gli utenti etc. Questa scelta di metodo è ulteriormente avvalorata dal passaggio di competenze regolatorie avvenuto a fine 2011, con l attribuzione delle funzioni in materia di regolazione all Autorità per l energia elettrica e il gas (AEEG). Si ritiene in ogni caso che il modello organizzativo attualmente adottato dai soggetti gestori con le integrazioni conseguenti agli interventi che il piano d ambito prevede sia pienamente adeguato alle esigenze di garanzia dei livelli qualitativi e prestazionali richiesti. La Consulta d Ambito intende altresì rimarcare, come scelta metodologica, la differenza fondamentale esistente tra la salvaguardia di certe realtà gestionali (ossia, aziende che, operando con efficienza, possono continuare l esercizio dell attività pur entro una pianificazione unitaria) e il mantenimento di ambiti di gestione separati il che comporta, semmai, il fatto che in detti ambiti continuerà ad essere effettuato un bilancio dei costi e un piano di investimenti separato, e di conseguenza continuerà ad essere applicata una tariffa conseguente dai costi e dagli investimenti specifici. AM/AM - 4793G-RELGN-082-01.docx 3 di 24

2.2 Il modello organizzativo e gestionale dell ATO Centrale Friuli L ATO Centrale Friuli si presenta come una realtà territoriale vasta e complessa, nella quale hanno finora operato diversi sistemi gestionali. Solo all inizio del nuovo millennio, esso si caratterizzava per la presenza di tre gestori organizzati nel comparto acquedottistico (AMGA SpA, ACQUEDOTTO POIANA SpA e CAFC SpA), la prima operante nel comune di Udine, la seconda in un gruppo di comuni nella parte orientale e collinare della provincia, e l ultimo, il maggiore, nella parte restante della provincia, montagna esclusa. In quasi tutta la fascia montana e parte di quella collinare prevaleva la gestione diretta in economia, in qualche caso associata attraverso enti consortili. La depurazione era gestita in economia o affidata a privati con contratti di manutenzione ordinaria, con l eccezione del grande depuratore di San Giorgio di Nogaro, gestito da un azienda speciale. Nel corso del decennio scorso, questa situazione frammentata si è evoluta verso una maggiore concentrazione. Ne riassumiamo qui i principali passaggi - Trasformazione in SpA dei principali gestori ed estensione della loro operatività a fognatura e depurazione, anche rilevando gestioni precedentemente affidate a privati - Costituzione di CARNIACQUE SpA, con il modello della società mista. Tale società, costituita da tutti i comuni della montagna (valli del Natisone escluse), dopo aver scelto AMGA SpA come partner tecnico, ha esteso gradualmente la sua operatività ed ora gestisce il servizio integrato in tutti i comuni soci. - Fusione del Consorzio Depurazione Laguna (gestore dell impianto di San Giorgio) in CAFC SpA; - Da ultimo, acquisizione da parte di CAFC SpA della gestione del servizio idrico nel comune di Udine finora servito da AMGA SpA. Il risultato di questo percorso è stato un graduale consolidamento di tre realtà gestionali: CARNIACQUE SpA (, ACQUEDOTTO POIANA SpA (che continua a servire il suo bacino di utenza storico) e CAFC SpA, che copre il resto del territorio, servendo da solo poco meno dell 80% degli abitanti. Si noti la differenza esistente tra la popolazione residente nei comuni serviti e quella effettivamente allacciata all acquedotto, che nel caso di CAFC SpA si deve in particolare alla presenza degli auto-approvvigionamenti da pozzo artesiano, che interessano circa 50.000 persone. Nel territorio servito da CARNIACQUE SpA e più in generale nelle zone montane la differenza va attribuita alla presenza di frazioni e nuclei isolati. AM/AM - 4793G-RELGN-082-01.docx 4 di 24

Anno scadenza affidamento Volumi erogati (Mm3) Popolazione residente (ISTAT) (abitanti) Popolazione servita da acquedotto (abitanti) CAFC SpA 2030 36,7 78% 428.432 378.145 77% ACQUEDOTO POIANA SpA 2023 5,2 11% 57.186 57.186 12% CARNIACQUE SpA 2017 5,4 11% 55.904 54.857 11% ATO Centrale Friuli 47,3 541.522 490.188 Tabella 2-1:Principali indicatori di dimensione dei tre soggetti gestori Come si è già detto in premessa, sebbene la scadenza degli affidamenti dei tre gestori si collochi in anni precedenti al 2043, l orientamento degli enti locali sembra essere al momento quello di confermare il modello gestionale e organizzativo in essere anche dopo i termini indicati in tabella 2.1. Il solo importante cambiamento dovrebbe riguardare la struttura societaria di Carniacque Spa, per la quale si va profilando la costituzione di una società interamente pubblica, qualificata ad ottenere l affidamento in-house del servizio nel territorio attualmente gestito. Al momento non sono quindi prospettate ulteriori eventuali fusioni. All interno di questa cornice, si ribadisce comunque la necessità di avviare fin da ora la discussione in merito agli assetti organizzativi e gestionali successivi al termine degli affidamenti in essere. Si fa notare in particolare che la bancabilità degli interventi previsti dal piano sarà possibile solo in presenza di un chiaro scenario organizzativo e gestionale per tutta la durata del piano ed oltre. AM/AM - 4793G-RELGN-082-01.docx 5 di 24

3 IL PIANO ECONOMICO-FINANZIARIO 3.1 Premessa metodologica 3.1.1 Lo sviluppo tariffario La tariffa del servizio idrico integrato è sottoposta a un complesso apparato regolatorio, in base al quale il regolatore nazionale (AEEGSI) definisce i criteri da adottare e determina una tariffa massima applicabile. L autorità competente a livello di ATO dispone di alcuni margini di autonomia nel fissare una tariffa inferiore, purché ciò non pregiudichi l equilibrio economico e finanziario della gestione. In particolare, viene individuato un quadrante regolatorio, in funzione: degli investimenti programmati nel quadriennio e del rapporto tra questi e la quota Capex già contenuta in tariffa; dell esigenza di modificare i costi operativi rispetto al passato; In ogni quadrante regolatorio, il regolatore locale può modulare alcune componenti della tariffa, con particolare riferimento a quelle che compongono il fondo per i nuovi investimenti (FoNI). Sebbene un analisi puntuale del MTI esuli dagli obiettivi del presente elaborato, si fanno presenti alcune sue caratteristiche importanti. Il MTI si basa sull individuazione dei costi ammessi alla copertura, che si dividono in costi operativi e costi di capitale. I costi operativi, a loro volta, includono tre categorie: I costi endogeni, che sono riconosciuti in tariffa in base al valore 2011 inflazionato (nel caso di continuità strutturale con il passato) e secondo un valore individuato dal regolatore locale in caso di discontinuità; I costi esogeni, tra i quali ad esempio l energia elettrica, i canoni corrisposti ai comuni per il rimborso dei mutui o altro, oneri e tributi locali, i corrispettivi per l acquisto di servizi all ingrosso; I costi non ammissibili, che devono essere individuati nel bilancio e sottratti rettificando l importo del costo totale. I costi del capitale, a loro volta si calcolano a partire dall identificazione di una base, costruita attraverso la stratificazione temporale e la successiva rivalutazione di tutti gli investimenti effettuati, sia dal gestore che dagli enti proprietari; a questa base si applicano coefficienti di ammortamento, basati sulla vita utile residua, un costo standard del capitale (per i soli investimenti non finanziati con contributi a fondo perduto) e un onere fiscale standard. E prevista per i gestori AM/AM - 4793G-RELGN-082-01.docx 6 di 24

che rientrano nei quadranti 3 e 4 (perché devono sostenere un volume di investimenti elevato in rapporto ai flussi di cassa già disponibili) la possibilità di ricorrere all ammortamento finanziario. Ai costi così individuati si sommano tre ulteriori componenti: i conguagli relativi a scostamenti tra gli importi previsti e quelli effettivamente realizzati negli anni precedenti; la componente per costi ambientali e della risorsa (ERC), per il momento sospesa e fissata pari a zero; e le componenti che formano il Fondo per i Nuovi Investimenti (FoNI). Queste ultime sono rappresentate dalla componente DeltaCUITFoNI, corrispondente agli ammortamenti e oneri finanziari e fiscali calcolati sui cespiti di proprietà degli enti locali, al netto di quanto già corrisposto sotto forma di canoni o rimborso di mutui; dalla componente AMMFoNI, corrispondente all ammortamento della quota parte di cespiti del gestore finanziati a fondo perduto con contributi pubblici; e infine dalla componente FNI, anticipazione per i nuovi investimenti calcolata come una frazione della differenza tra spesa in conto capitale prevista e flussi di cassa già esistenti. Su queste tre componenti (DeltaCUITFoNI, AmmFoNI e FNI) il regolatore locale gode di discrezionalità, potendone fissare l importo tra 0 e 100% del valore calcolato. Una quota di tale ricavo, e precisamente quella che deriva dall ammortamento dei contributi a fondo perduto e dal costo di capitale relativo agli asset di proprietà dei comuni (al netto dei canoni che il gestore corrisponde al comune stesso), sebbene resti nella disponibilità del gestore, è vincolata al cosiddetto fondo per i nuovi investimenti (FoNI), e conseguentemente accantonato. L autorità competente può disporre altrimenti l impiego del FoNI, sia utilizzandolo per ridurre la tariffa ad alcune fasce di utenti, sia destinandolo alla copertura di altre spese, sia disapplicandolo in tutto o in parte. Sulla base del costo riconosciuto, così calcolato, viene calcolato il vincolo dei ricavi ammessi per il gestore (VRG), ossia l importo massimo di ricavo che il gestore è autorizzato a conseguire. Per lo sviluppo tariffario, pertanto: - Si è ipotizzata l applicazione per il 2012 e 2013 delle tariffe già deliberate da CATO ed approvate dall AEEGSI con del. n. 111/2014/R/idrdd. 13/03/2014. - Per il 2014 2015 è stato applicato il MTI, con le seguenti ipotesi: 1) prendendo come riferimento per il calcolo dei costi operativi di partenza (OPnew) un valore pari ai costi operativi rettificati 2011 e attualizzati al 2014 utilizzando i tassi di inflazione adottati dall AEEGSI 2) le componenti DeltaCUITFoNI, AMMFoNI e FNI sono state modulate con il fine di ottenere un incremento massimo annuo del 3% 3) Al fine di raggiungere nei tempi stabiliti la convergenza tra le tariffe applicate a tutte le utenze Cafc, in considerazione dei diversi livelli di partenza della tariffa nel comune di Udine e negli AM/AM - 4793G-RELGN-082-01.docx 7 di 24

altri comuni serviti, si è applicato al primo bacino tariffario un coefficiente theta tale da determinare un incremento della tariffa media del 9%; alle restanti utenze Cafc viene applicato un coefficiente di incremento più basso, in modo che il valore del ricavo totale dai due bacini tariffari coincida con il vincolo sui ricavi totali del gestore (VRG). Ai fini dello sviluppo della tariffa successivo al 2015, ci si è attenuti alle indicazioni del MTI, con le seguenti ulteriori precisazioni: - Si è ipotizzata la costanza dei costi operativi rispetto al valore preso come riferimento per il 2014, non considerando per il momento variazioni dei costi indotte dagli interventi di piano (ciò comporterà evidentemente l esigenza di determinare un nuovo valore di OPnew nei successivi periodi regolatori; - Si è ipotizzata la costanza di tutte le variabili di scala (numero di utenti, volumi erogati, consumi di energia elettrica), al netto dell incremento di costi dovuto alle variazioni sistemiche; - Si è ipotizzata la costanza dei costi operativi (rispetto al valore suddetto), in modo complementare alla previsione di assenza di meccanismi di efficientamento. Ciò equivale a dire che si prevede che i costi operativi effettivi e quelli riconosciuti in tariffa evolveranno con la medesima dinamica; - Si è ipotizzato che il costo dell energia elettrica resti identico al valore 2013; - Per il calcolo del CCN viene applicata ogni anno la formula prevista dal MTI: in questo modo il CCN evolve parallelamente ai ricavi; - Viene azzerato l importo dei contributi in conto esercizio (in quanto altrimenti andrebbe previsto un analogo importo anche nella voce ricavi); - Le spese annue per l Ente d Ambito sono pari al valore 2013; - Per il rimborso dei mutui ai comuni, si sono utilizzati i piani di ammortamento in possesso di CATO; - Per i mutui già contratti dal gestore, si sono utilizzati i piani di ammortamento forniti dall azienda. In merito agli investimenti, sono stati considerati gli investimenti previsti dal piano d ambito. Si è preferito adottare la scelta, suggerita anche dalla Del. AEEGSI 643/2013, di considerare l importo totale annuo ed applicare ad esso un aliquota di ammortamento corrispondente alla media ponderata delle vite utili dei cespiti attualmente nel patrimonio dei gestori. E stato azzerato l importo dei lavori in corso, ipotizzando che quelli in essere al 31-12-2013 vengano conclusi e si sommino agli importi previsti nel 2014. Agli importi pianificati si è aggiunto un importo per gli allacciamenti, ipotizzati costanti rispetto al valore 2013. AM/AM - 4793G-RELGN-082-01.docx 8 di 24

3.1.2 Lo sviluppo del piano economico-finanziario L elaborazione del piano economico-finanziario (PEF) ai sensi del D.Lgs. 152/06 consiste nei seguenti elaborati: - conto economico previsionale - rendiconto finanziario previsionale - indicatori di equilibrio finanziario Il conto economico è costruito in forma scalare. Si considerano tra i ricavi quelli da tariffa (evidenziando separatamente la quota FoNI) e quelli delle altre attività idriche (così individuate ai sensi del MTI, e per i quali vengono mantenuti costanti i valori 2013). Vengono inoltre considerati (mantenendo costanti gli importi rispetto al 2013) i costi capitalizzati. Come già evidenziato, si assume che il costo operativo di riferimento sia pari al valore di OPnew2014. Ai fini del conto economico, tra i costi vengono considerati tutti i costi ammessi alla copertura tariffaria (cioè sia quelli che compongono l aggregato COend che i costi per l energia elettrica (COee), acquisto di servizi da grossisti (COws) e altri costi ammessi (COaltri). Vengono poi sommate le voci di costo relative al servizio idrico ma non ammesse in tariffa. Per tutti questi valori viene considerato l importo esposto nella raccolta dati effettuata per l AEEGSI (Foglio Dati di conto economico ). Vengono considerati i flussi di ammortamento e di oneri finanziari derivanti dagli investimenti passati, cui si sommano quelli nuovi. Si è adottata la convenzione di mantenere per gli investimenti pregressi i piani di ammortamento originari, mentre per i nuovi investimenti vengono utilizzati i coefficienti di ammortamento previsti dall AEEGSI, applicati al valore storico di acquisizione dei cespiti, a partire dall anno di entrata a libro cespiti, che come detto si ipotizza essere il medesimo anno in cui l investimento è pianificato. Per gli investimenti effettuati a partire dal 2014, si adotta la convenzione di considerarli come investimenti indistinti, applicando l aliquota media. Analogamente viene trattato il rilascio di fondi in precedenza accantonati. Un cenno a parte merita il trattamento contabile del FoNI (per la parte destinata a nuovi investimenti). L AEEGSI stabilisce che tale flusso va considerato a fini regolatori come un contributo a fondo perduto. Tuttavia ciò pone un problema non irrilevante, in quanto l importo corrispondente andrebbe: - considerato come imponibile a fini fiscali, calcolando un risconto per imposte anticipate negli esercizi successivi; - accantonato a riserve a fini civilistici, riscontando in ogni successivo esercizio il valore corrispondente alla quota di ammortamento. AM/AM - 4793G-RELGN-082-01.docx 9 di 24

Questo approccio contabile, che i principi contabili suggeriscono per i contributi a fondo perduto, genererebbe impatti molto pesanti sui conti economici dei primi anni, compensati dal fatto che i risconti attivi spostano l utile agli esercizi successivi. Viene adottato pertanto un principio contabile diverso, già utilizzato da numerosi gestori. Esso consiste nell imputare interamente all esercizio il ricavo da FoNI senza accantonamenti; la quota parte di utile che ne risulta viene tuttavia accantonata a riserve indisponibili. In stato patrimoniale, questo porta a una diversa contabilizzazione dell importo, che nel primo caso va inserito nelle altre riserve, che vengono annualmente dedotte dell importo del risconto; nel secondo caso, l importo viene iscritto a patrimonio netto come riserva non disponibile. Tra i costi finanziari si considerano gli oneri già pianificati per il rimborso dei prestiti in essere, e quelli previsti per i nuovi finanziamenti (cfr. oltre). Il rendiconto finanziario è a sua volta costruito su base annua e in forma scalare; il saldo annuo esprime il fabbisogno netto da finanziare in ciascun anno. Il calcolo riporta anche il flusso cumulato, sommando in ciascun esercizio il saldo dei precedenti. Nello schema-tipo predisposto dall AEEGSI, esso comprende gli importi delle rate già pianificate per il servizio dei debiti attualmente in essere. I flussi di cassa in uscita a valle del margine operativo lordo post-tax, dunque, includono le spese per i nuovi investimenti e il servizio dei debiti già contratti, ma non quelli per i nuovi finanziamenti. In tal modo il prospetto permetterebbe di calcolare annualmente il saldo netto da finanziare, ma non gli indicatori di equilibrio finanziario. In aggiunta a tale ricostruzione, pertanto, al fine di simulare l andamento degli indicatori di equilibrio finanziario e di bancabilità, si è provveduto ad impostare un calcolo standardizzato delle modalità di finanziamento, con il fine di valutarne l impatto sul conto economico ed effettuare una previsione della dinamica dell indebitamento nelle varie ipotesi di sviluppo tariffario. I parametri di questa simulazione prevedono che in ogni esercizio venga acceso un finanziamento dell importo strettamente necessario per riportare in terreno positivo il saldo netto. I finanziamenti sono sempre di una durata di 25 anni, con uno spread del 2% sul tasso EuIrs a 25 anni. Il modello consente di ipotizzare anche forme di finanziamento diverse, come l emissione di bond (con rimborso del capitale alla scadenza e pagamento di una cedola annuale come quota interessi) e la sottoscrizione di capitale proprio. Tali ipotesi non sono state tuttavia prese in esame nella presente elaborazione, anche valutando che la loro fattibilità sembra legata alla possibilità di conseguire adeguate economie di scala finanziarie attraverso un veicolo unico per l intero ATO (o per l intera regione). AM/AM - 4793G-RELGN-082-01.docx 10 di 24

Si fa poi l ulteriore ipotesi che eventuali fabbisogni negativi (avanzi di cassa) vengano investiti a breve e svincolati nell anno successivo, generando interessi attivi calcolati sulla base del rendimento dei titoli di stato adottato dal MTT. Vengono calcolati i seguenti indici, per i quali viene fornita in tabella una sintetica descrizione e un criterio per interpretarne il valore: DSCR ADSCR LLCR 1 Fabbisogno finanziario Debito residuo PFN/EBITDA PFN/PN Ebitda/interestCoverage Ratio Ebit/InterestCoverage Ratio Che cos è E il rapporto tra il servizio del debito e il flusso di cassa libero (ossia ciò che resta dei ricavi una volta pagati i costi operativi) E il valore medio di DSCR lungo tutta la durata del piano E il rapporto tra il valore attuale dei flussi di cassa liberi a partire da un certo anno e il valore del debito residuo in quell anno Misura la differenza tra entrate e uscite di cassa E l importo, in valore assoluto, del livello di indebitamento nell anno in cui termina l affidamento E il rapporto, in ogni anno, tra il livello di indebitamento complessivo e il margine operativo lordo E il rapporto, in ogni anno, tra il livello di indebitamento e il patrimonio netto. Un valore più elevato di questo indicatore mostra un elevato impiego della leva finanziaria, e un maggiore rischio per il finanziatore Tabella 3-1:Gli indicatori finanziari e il loro significato Che cosa indica Esprime la capacità della gestione di ricavare i flussi di cassa necessari per assicurare il servizio del debito. Di solito le banche richiedono un valore prudenzialmente superiore all unità Il significato è simile a quello dell indicatore precedente Un profilo equilibrato richiede che il fabbisogno non cresca nel tempo: gli avanzi futuri devono servire per coprire il rimborso dei debiti contratti nei periodi in cui il fabbisogno è positivo Tendenzialmente, l equilibrio finanziario richiede che alla scadenza dell affidamento il gestore sia in grado di estinguere i debiti contatti; i flussi di cassa accumulati, compreso l indennizzo spettante al termine dell affidamento per gli investimenti non ancora ammortizzati, devono essere sufficienti a ripagarne l importo. E altresì importante che il valore del debito decresca nel tempo, almeno per un numero di anni significativo, prima del termine dell affidamento, e che il debito non mostri tendenze esplosive Sebbene tale valore non sia univoco e dipenda dal tipo di attività, in generale il mercato finanziario richiede che il livello di indebitamento non sia superiore a 4 volte il MOL Sebbene tale valore non sia univoco e dipenda dal tipo di attività, in generale il mercato finanziario richiede che il livello di indebitamento non sia superiore a 2 volte il patrimonio netto Misura la capacità della gestione di rimborsare almeno il costo degli interessi passivi (eventualmente sospendendo gli investimenti) Misura la capacità della gestione di rimborsare almeno il costo degli interessi passivi, anche a valle degli investimenti 1 Il calcolo di questo indicatore presuppone che si conosca l importo dell indennizzo che il gestore riceve al termine dell affidamento per gli asset non ancora ammortizzati. Non conoscendo i criteri che l AEEG sceglierà di utilizzare per questa fondamentale variabile, il calcolo dell indicatore viene in questa sede omesso in quanto non significativo. Il modello è tuttavia costruito per poterlo calcolare, una volta che l indennizzo sia noto AM/AM - 4793G-RELGN-082-01.docx 11 di 24

4 SINTESI DELLE ELABORAZIONI 4.1 Il piano di investimento approvato Si sono considerati gli importi e i profili temporali risultanti dall elaborazione realizzata da In.Ar.Co srl ai quali vengono sommati gli importi relativi agli allacciamenti per ciascuna delle annualità del piano, riassunti nella tabella che segue. anno importo a collaudo Investimenti pro-capite cfp_ps cfp_r cfp_tot FoNI CF+FoNI Investimenti a carico tariffa M /ab/anno M M M M M % M % 2014 12,5 29,3 1,6 1,4 3,0 0,7 3,7 30% 8,8 70% 2015 19,0 44,4 6,2 1,9 8,1 2,3 10,4 55% 8,6 45% 2016 19,0 44,3 7,1 2,4 9,5 3,9 13,4 70% 5,6 30% 2017 20,1 47,0 1,4 3,8 5,2 6,0 11,2 56% 8,9 44% 2018 22,7 52,9 0,1 1,9 2,0 7,3 9,3 41% 13,4 59% 2019 22,7 52,9 0,1 1,9 2,0 8,7 10,7 47% 12,0 53% 2020 22,7 52,9 0,1 1,9 2,0 9,6 11,6 51% 11,1 49% 2021 22,7 52,9 0,1 1,9 2,0 10,4 12,4 55% 10,3 45% 2022 22,7 52,9 0,1 1,9 2,0 10,3 12,2 54% 10,4 46% 2023 22,7 52,9-1,9 1,9 10,0 11,9 52% 10,8 48% 2024 22,7 52,9-1,9 1,9 7,5 9,4 42% 13,3 58% 2025 22,7 52,9-1,9 1,9 7,5 9,4 41% 13,3 59% 2026 22,7 52,9-1,9 1,9 7,7 9,6 42% 13,1 58% 2027 22,7 52,9-1,9 1,9 7,8 9,7 43% 13,0 57% 2028 22,7 52,9-1,9 1,9 7,8 9,6 43% 13,0 57% 2029 22,7 52,9-1,9 1,9 7,9 9,8 43% 12,9 57% 2030 22,7 52,9-1,9 1,9 8,6 10,5 46% 12,2 54% 2031 22,7 52,9 - - - 8,7 8,7 38% 14,0 62% 2032 22,7 52,9 - - - 8,8 8,8 39% 13,9 61% 2033 22,7 52,9 - - - 8,8 8,8 39% 13,9 61% 2034 22,7 52,9 - - - 8,7 8,7 38% 14,0 62% 2035 22,7 52,9 - - - 8,8 8,8 39% 13,9 61% 2036 22,7 52,9 - - - 8,7 8,7 38% 14,0 62% 2037 22,7 52,9 - - - 8,7 8,7 39% 13,9 61% 2038 22,7 52,9 - - - 8,8 8,8 39% 13,9 61% 2039 22,7 52,9 - - - 8,6 8,6 38% 14,1 62% 2040 22,7 52,9 - - - 8,5 8,5 37% 14,2 63% 2041 22,7 52,9 - - - 8,3 8,3 37% 14,4 63% 2042 21,7 50,6 - - - 7,8 7,8 36% 13,9 64% 2043 21,7 50,7 - - - 7,5 7,5 35% 14,2 65% totale 658 1.537 17 34 51 235 285 43% 373 57% AM/AM - 4793G-RELGN-082-01.docx 12 di 24

anno importo a collaudo Investimenti pro-capite cfp_ps cfp_r cfp_tot FoNI CF+FoNI Investimenti a carico tariffa M /ab/anno M M M M M % M % media annua 21,9 51,2 0,6 1,1 1,7 7,8 9,5 43% 12,4 57% Tabella 4-1:Volumi di investimenti complessivi lungo la durata del piano (2014-2043) Si tratta di importi certamente impegnativi, superiori ai valori medi previsti dai piani d ambito in Italia (che ammontano a circa 37 /anno/ab); vale tuttavia la pena di ricordare che il valore presente nei piani d ambito è, per unanime giudizio di operatori ed esperti, notevolmente sottodimensionato rispetto alle reali necessità, discendendo oltre tutto da quanto era possibile fare date le regole tariffarie previste dal preesistente metodo normalizzato e i limiti che esso poneva. 4.2 Gli indicatori di equilibrio finanziario Nelle figure che seguono riportiamo la dinamica tariffaria, il livello di indebitamento e quella degli indicatori finanziari aventi base annua. La tariffa conosce un incremento cumulato complessivo del 45% che si raggiunge gradualmente negli anni finali del periodo di pianificazione. Applicando i tassi di incremento calcolati alle tariffe attuali ed ipotizzando di mantenere costante la struttura tariffaria, i costi per una famiglia standard (150 m3/anno) raggiungono un valore max di circa 264 /anno, che anche in questo caso si raggiunge con una progressione dolce e regolare. Gli indicatori finanziari calcolati evidenziano un ottimo equilibrio, seppure a fronte di un elevato volume di indebitamento che a regime si rende necessario per sostenere lo sforzo di investimento. Tutti gli indicatori consuetamente utilizzati si mantengono su valori di assoluta sicurezza, ben al di sotto delle soglie critiche solitamente considerate. In particolare, DSCR parte da un minimo di 2 per raggiungere un valore pari a 6 nella parte conclusiva del periodo (il valore soglia minimo è solitamente considerato 1,3). Lo stock di debito a MLT raggiunge un massimo di circa 55 M nel 2030, per scendere rapidamente negli anni successivi. Va inoltre evidenziato che il valore dell indennizzo a fine affidamento (221,8 M ) è ampiamente sufficiente a garantire la restituzione del debito residuo. Quest ultimo è infatti pari a 26 M ; si deve anche tener conto che l accumulo di liquidità determina un valore positivo del CCN, il cui saldo al 2043 è pari a circa 15 M. AM/AM - 4793G-RELGN-082-01.docx 13 di 24

1,500 1,450 1,400 1,350 1,300 1,250 1,200 1,150 1,100 1,050 1,000 theta (2012 = 100) Grafico4-1:L andamento del coefficiente theta (incremento tariffario cumulato) 300 250 200 150 100 50-2014 2016 2018 2020 2022 2024 2026 2028 2030 2032 2034 2036 2038 2040 2042 Serie1 Serie2 Grafico4-2:Spesa familiare per 150 m3 AM/AM - 4793G-RELGN-082-01.docx 14 di 24

60,0 50,0 40,0 30,0 20,0 10,0 - Debito residuo 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 2023 2024 2025 2026 2027 2028 2029 2030 2031 2032 2033 2034 2035 2036 2037 2038 2039 2040 2041 2042 2043 Grafico4-3: L andamento dell indebitamento a MLT 10,00 9,00 8,00 7,00 6,00 5,00 4,00 3,00 2,00 1,00-2014 2016 2018 2020 2022 2024 2026 2028 2030 2032 2034 2036 2038 2040 2042 DSCR LLCR Grafico4-4:L andamento del DSCR e del LLCR AM/AM - 4793G-RELGN-082-01.docx 15 di 24

2,50 2,00 1,50 1,00 0,50 0,00 2014 2016 2018 2020 2022 2024 2026 2028 2030 2032 2034 2036 2038 2040 2042 PFN/Ebitda PFN/PN Grafico4-5:L andamento di PFN/Ebitda e PFN/PN 50,00 45,00 40,00 35,00 30,00 25,00 20,00 15,00 10,00 5,00 0,00 2014 2016 2018 2020 2022 2024 2026 2028 2030 2032 2034 2036 2038 2040 2042 EBITDA/Interest coverage EBIT/Interest coverage Grafico4-6:L andamento Ebitda/interestcoverage ed EBIT AM/AM - 4793G-RELGN-082-01.docx 16 di 24

4.3 Indicatori sintetici La tabella che segue illustra i principali indicatori sintetici. Indicatore Udm valore TIR unlevered % 17,30% TIR levered % 4,30% ADSCR n. 3,71 DSCR minimo n. 2,09 LLCR n. 1,05 Tabella 4-2: Indicatori sintetici per i tre gestori AM/AM - 4793G-RELGN-082-01.docx 17 di 24

5 TABELLE CON I PRINCIPALI DATI ECONOMICI NEGLI ANNI DI SVIULPPO DEL PIANO Si riportano di seguito le tabelle che riportano in modo analitico lo sviluppo del piano (nelle componenti del conto economico e rendiconto finanziario) insieme all evoluzione temporale della tariffa, del ricavo totale ammesso e delle sue principali componenti. In particolare si allegano, nell ordine: - PIANO TARIFFARIO - CONTO ECONOMICO - RENDICONTO FINANZIARIO. AM/AM - 4793G-RELGN-082-01.docx 18 di 24

COMPONENTI DI COSTO Opex a, Capex a e FNI new,a UdM 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 2023 2024 2025 2026 2027 2028 2029 2030 2031 2032 2033 2034 2035 2036 2037 2038 2039 2040 2041 2042 2043 PIANO TARIFFARIO SCHEMI REGOLATORI Op 2013 euro 0 2013 CO eff euro 23.771.310 Op new,a euro 24.270.507 nessuna variazione di obiettivi o attività del gestore: ( NO) oppure SI/NO SI presenza di variazioni negli obiettivi o nelle attività del gestore: (SI) 2_2014^2017 IP_t^exp euro 44.983.838 UdM valore RAB MTT euro 86.056.232 2 ^"2017" _"2014" IP_t^exp "RAB" _ "MTT" ω (SI) oppure 2 ^"2017" _"2014" IP_t^exp "RAB" _ "MTT" >ω (NO) SCHEMA REGOLATORIO (I, II, III, IV) IV UdM 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 2023 2024 2025 2026 2027 2028 2029 2030 2031 2032 2033 2034 2035 2036 2037 2038 2039 2040 2041 2042 2043 SI/NO SI Opex euro 24.270.507 a end Opex euro 14.167.715 a al Opex a euro 38.438.222 38.562.920 37.654.413 37.559.768 37.312.943 37.076.182 37.022.134 36.707.830 35.932.178 35.941.688 35.849.895 35.996.232 35.453.785 35.352.310 35.342.158 35.074.907 34.450.420 34.309.155 34.288.565 34.230.299 34.242.149 33.819.038 33.699.776 33.696.805 33.705.454 33.718.126 33.730.155 33.738.308 33.746.842 33.750.548 OF a euro 2.776.911 2.735.124 3.420.389 3.281.576 3.338.518 3.572.306 4.038.663 4.449.846 4.808.463 5.119.696 5.426.919 5.737.246 6.162.718 6.586.380 6.976.769 7.360.193 7.732.877 8.080.925 8.381.035 8.751.709 9.096.204 9.420.106 9.727.527 10.008.951 10.277.221 10.526.399 10.754.068 10.979.796 11.194.197 11.393.381 OFisc a euro 1.243.235 1.223.402 1.457.670 1.362.346 1.368.816 1.440.695 1.597.936 1.738.109 1.859.944 1.965.253 2.069.439 2.174.781 2.322.089 2.469.272 2.604.238 2.738.262 2.868.791 2.990.712 3.095.750 3.226.288 3.347.247 3.460.755 3.568.475 3.666.944 3.760.915 3.848.249 3.927.843 4.007.794 4.083.888 4.154.379 AMM a euro 3.526.738 4.143.571 4.503.786 5.005.755 5.286.583 5.115.670 5.086.654 4.599.712 4.614.719 4.717.904 4.937.029 5.250.455 5.408.838 5.438.884 5.877.508 5.810.058 6.073.151 6.370.643 6.608.671 7.020.227 7.462.854 7.873.500 8.239.286 8.607.578 8.947.772 9.286.325 9.687.015 9.808.855 10.162.234 10.614.536 CUIT a euro 1.688.757 1.637.217 1.573.105 1.522.327 1.471.548 1.420.769 1.369.991 1.319.212 1.268.434 1.217.655 1.166.876 1.116.098 1.065.319 1.014.541 963.762 912.983 422.389 422.389 422.389 422.389 422.389 422.389 422.389 422.389 422.389 422.389 422.389 422.389 422.389 422.389 Capex a euro 9.235.641 9.739.314 10.954.951 11.172.004 11.465.466 11.549.440 12.093.245 12.106.879 12.551.559 13.020.508 13.600.264 14.278.580 14.958.964 15.509.077 16.422.277 16.821.496 17.097.209 17.864.669 18.507.845 19.420.614 20.328.694 21.176.750 21.957.677 22.705.862 23.408.298 24.083.362 24.791.316 25.218.834 25.862.709 26.584.685 _^ euro 9.537.921 10.938.883 9.534.982 14.972.052 20.690.079 20.690.079 20.690.079 20.690.079 20.690.079 20.790.079 20.790.079 20.790.079 20.790.079 20.790.079 20.790.079 20.790.079 20.790.079 22.680.000 22.680.000 22.680.000 22.680.000 22.680.000 22.680.000 22.680.000 22.680.000 22.680.000 22.680.000 22.680.000 22.680.000 22.736.550 Capex a euro 9.235.641 9.739.314 10.954.951 11.172.004 11.465.466 11.549.440 12.093.245 12.106.879 12.551.559 13.020.508 13.600.264 14.278.580 14.958.964 15.509.077 16.422.277 16.821.496 17.097.209 17.864.669 18.507.845 19.420.614 20.328.694 21.176.750 21.957.677 22.705.862 23.408.298 24.083.362 24.791.316 25.218.834 25.862.709 26.584.685 FNI new,a euro 120.912 479.828-1.520.019 3.689.845 3.656.255 3.438.734 3.433.280 3.255.408 3.107.828 - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - SVILUPPO DEL VRG UdM 2.014,00 2.015,00 2.016,00 2.017,00 2.018,00 2.019,00 2.020,00 2.021,00 2.022,00 2.023,00 2.024,00 2.025,00 2.026,00 2.027,00 2.028,00 2.029,00 2.030,00 2.031,00 2.032,00 2.033,00 2.034,00 2.035,00 2.036,00 2.037,00 2.038,00 2.039,00 2.040,00 2.041,00 2.042,00 2.043,00 Opex a euro 38.438.222 38.562.920 37.654.413 37.559.768 37.312.943 37.076.182 37.022.134 36.707.830 35.932.178 35.941.688 35.849.895 35.996.232 35.453.785 35.352.310 35.342.158 35.074.907 34.450.420 34.309.155 34.288.565 34.230.299 34.242.149 33.819.038 33.699.776 33.696.805 33.705.454 33.718.126 33.730.155 33.738.308 33.746.842 33.750.548 Capex a euro 9.235.641 9.739.314 10.954.951 11.172.004 11.465.466 11.549.440 12.093.245 12.106.879 12.551.559 13.020.508 13.600.264 14.278.580 14.958.964 15.509.077 16.422.277 16.821.496 17.097.209 17.864.669 18.507.845 19.420.614 20.328.694 21.176.750 21.957.677 22.705.862 23.408.298 24.083.362 24.791.316 25.218.834 25.862.709 26.584.685 FoNI a euro 986.119 3.187.622 5.383.589 8.303.834 9.947.015 11.875.146 13.204.289 14.278.506 14.058.973 13.679.453 10.371.828 10.339.487 10.633.912 10.796.243 10.690.627 10.913.939 11.828.452 11.990.447 12.085.081 12.067.093 11.988.716 12.161.681 12.023.502 12.045.216 12.062.174 11.867.901 11.664.411 11.453.044 10.714.458 10.334.123 RC a TOT euro 2.413.505 1.731.682 848.613-542.507-531.349-531.349-531.349-531.349-531.349-531.349-531.349-531.349-531.349-531.349-531.349-531.349-531.349-531.349-531.349-531.349-531.349-531.349-531.349-531.349-531.349-531.349-531.349-531.349-531.349-531.349 ERC a euro 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 VRG a euro 51.073.487 53.221.538 54.841.566 56.493.099 58.194.075 59.969.420 61.788.319 62.561.867 62.011.361 62.110.301 59.290.638 60.082.950 60.515.312 61.126.281 61.923.713 62.278.993 62.844.732 63.632.922 64.350.142 65.186.657 66.028.210 66.626.121 67.149.606 67.916.535 68.644.577 69.138.041 69.654.533 69.878.838 69.792.660 70.138.008 SVILUPPO DEL MOLTIPLICATORE TARIFFARIO UdM 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 2023 2024 2025 2026 2027 2028 2029 2030 2031 2032 2033 2034 2035 2036 2037 2038 2039 2040 2041 2042 2043 VRG a euro 51.073.487 53.221.538 54.841.566 56.493.099 58.194.075 59.969.420 61.788.319 62.561.867 62.011.361 62.110.301 59.290.638 60.082.950 60.515.312 61.126.281 61.923.713 62.278.993 62.844.732 63.632.922 64.350.142 65.186.657 66.028.210 66.626.121 67.149.606 67.916.535 68.644.577 69.138.041 69.654.533 69.878.838 69.792.660 70.138.008 a-2 C b euro 475.620 485.608 485.608 485.608 485.608 485.608 485.608 485.608 485.608 485.608 485.608 485.608 485.608 485.608 485.608 485.608 485.608 485.608 485.608 485.608 485.608 485.608 485.608 485.608 485.608 485.608 485.608 485.608 485.608 485.608 a-2 R b euro 2.009.867 2.986.074 2.986.074 2.986.074 2.986.074 2.986.074 2.986.074 2.986.074 2.986.074 2.986.074 2.986.074 2.986.074 2.986.074 2.986.074 2.986.074 2.986.074 2.986.074 2.986.074 2.986.074 2.986.074 2.986.074 2.986.074 2.986.074 2.986.074 2.986.074 2.986.074 2.986.074 2.986.074 2.986.074 2.986.074 Σ tarif 2012 *vscal a-2 euro 45.791.868 45.791.868 45.791.868 45.791.868 45.791.868 45.791.868 45.791.868 45.791.868 45.791.868 45.791.868 45.791.868 45.791.868 45.791.868 45.791.868 45.791.868 45.791.868 45.791.868 45.791.868 45.791.868 45.791.868 45.791.868 45.791.868 45.791.868 45.791.868 45.791.868 45.791.868 45.791.868 45.791.868 45.791.868 45.791.868 ϑ a n. 1,084 1,117 1,150 1,184 1,219 1,255 1,292 1,308 1,297 1,299 1,241 1,257 1,266 1,279 1,295 1,302 1,314 1,330 1,345 1,362 1,379 1,392 1,402 1,418 1,433 1,443 1,454 1,458 1,456 1,464 Limite al moltiplicatore tariffario (co. 9.3 All. A - MTI) n. 1,09 1,09 1,08 1,08 1,08 1,08 1,08 1,08 1,08 1,08 1,05 1,05 1,05 1,05 1,05 1,05 1,05 1,05 1,05 1,05 1,05 1,05 1,05 1,05 1,05 1,05 1,05 1,05 1,05 1,05 ϑ a applicabile n. 1,084 1,117 1,150 1,184 1,219 1,255 1,292 1,308 1,297 1,299 1,241 1,257 1,266 1,279 1,295 1,302 1,314 1,330 1,345 1,362 1,379 1,392 1,402 1,418 1,433 1,443 1,454 1,458 1,456 1,464 FONDO NUOVI INVESTIMENTI UdM 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 2023 2024 2025 2026 2027 2028 2029 2030 2031 2032 2033 2034 2035 2036 2037 2038 2039 2040 2041 2042 2043 AMM a FoNI euro 865.207 2.707.795 2.740.652 2.510.135 2.560.178 2.846.140 3.125.013 3.451.362 3.806.081 4.183.729 4.554.050 4.898.719 5.045.251 5.270.279 5.335.276 5.553.464 5.851.587 6.154.475 6.476.884 6.747.109 6.985.294 7.242.158 7.512.347 7.780.264 8.042.382 8.313.776 8.585.533 8.771.347 8.814.002 9.004.358 FNI a FoNI euro 120.912 479.828 0 1.520.019 3.689.845 3.656.255 3.438.734 3.433.280 3.255.408 3.107.828 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 CUIT a FoNI euro 0 0 2.642.937 4.273.680 3.696.991 5.372.751 6.640.542 7.393.864 6.997.483 6.387.895 5.817.779 5.440.768 5.588.661 5.525.964 5.355.351 5.360.474 5.976.865 5.835.972 5.608.197 5.319.984 5.003.422 4.919.523 4.511.155 4.264.952 4.019.792 3.554.125 3.078.878 2.681.697 1.900.456 1.329.765 FoNI euro 986.119 3.187.622 5.383.589 8.303.834 9.947.015 11.875.146 13.204.289 14.278.506 14.058.973 13.679.453 10.371.828 10.339.487 10.633.912 10.796.243 10.690.627 10.913.939 11.828.452 11.990.447 12.085.081 12.067.093 11.988.716 12.161.681 12.023.502 12.045.216 12.062.174 11.867.901 11.664.411 11.453.044 10.714.458 10.334.123 INVESTIMENTI UdM 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 2023 2024 2025 2026 2027 2028 2029 2030 2031 2032 2033 2034 2035 2036 2037 2038 2039 2040 2041 2042 2043 Investimenti al lordo dei contributi euro 20.677.233 19.018.045 18.999.982 20.125.564 22.680.000 22.680.000 22.680.000 22.680.000 22.680.000 22.680.000 22.680.000 22.680.000 22.680.000 22.680.000 22.680.000 22.680.000 22.680.000 22.680.000 22.680.000 22.680.000 22.680.000 22.680.000 22.680.000 22.680.000 22.680.000 22.680.000 22.680.000 22.680.000 22.680.000 22.736.550 Contributi euro 3.002.377 8.079.162 9.465.000 5.153.512 1.989.921 1.989.921 1.989.921 1.989.921 1.989.921 1.889.921 1.889.921 1.889.921 1.889.921 1.889.921 1.889.921 1.889.921 1.889.921 - - - - - - - - - - - - - Investimenti al netto dei contributi euro 17.674.856 10.938.883 9.534.982 14.972.052 20.690.079 20.690.079 20.690.079 20.690.079 20.690.079 20.790.079 20.790.079 20.790.079 20.790.079 20.790.079 20.790.079 20.790.079 20.790.079 22.680.000 22.680.000 22.680.000 22.680.000 22.680.000 22.680.000 22.680.000 22.680.000 22.680.000 22.680.000 22.680.000 22.680.000 22.736.550 CIN euro 98.417.653 106.016.526 120.119.138 123.483.625 135.208.634 147.944.177 162.984.299 178.185.015 193.016.004 207.366.161 221.126.871 234.229.486 247.027.187 259.569.813 271.608.817 283.497.084 294.824.136 305.550.807 315.717.041 325.201.494 334.005.135 342.141.266 349.641.423 356.505.370 362.767.006 368.418.694 373.397.935 378.069.523 382.345.075 385.977.971 CIN fp euro 32.067.258 40.724.625 42.324.545 50.776.387 62.156.100 71.055.541 77.703.824 85.423.654 93.752.392 102.482.290 110.682.706 118.163.300 123.099.335 127.786.895 132.622.915 137.358.436 141.719.264 145.939.105 150.499.559 153.017.312 155.365.491 157.443.764 159.195.026 160.803.770 162.050.217 163.041.011 163.772.343 164.177.014 164.391.499 164.262.386 OF/CIN % 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 VALORE RESIDUO A FINE CONCESSIONE UdM valore Ip c,t euro 1.072.916.328 FA IP,c,t euro 686.870.416 CFP c,t euro 437.498.574 FA CFP,c,t euro 273.236.188 LIC euro VR a fine concessione euro 221.783.525

CONTO ECONOMICO UdM 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 2023 2024 2025 2026 2027 2028 Ricavi da tariffe (al lordo del FoNI) euro 49.660.925 51.137.134 52.657.988 54.208.418 55.805.264 57.471.926 59.179.476 59.905.669 59.388.864 59.481.747 56.834.698 57.578.506 57.984.400 58.557.967 59.306.582 Contributi di allacciamento euro 571.789 571.789 571.789 571.789 571.789 571.789 571.789 571.789 571.789 571.789 571.789 571.789 571.789 571.789 571.789 Altri ricavi SII euro 9.461.449 9.461.449 9.461.449 9.461.449 9.461.449 9.461.449 9.461.449 9.461.449 9.461.449 9.461.449 9.461.449 9.461.449 9.461.449 9.461.449 9.461.449 Ricavi da Altre Attività Idriche euro 2.009.867 2.986.074 2.986.074 2.986.074 2.986.074 2.986.074 2.986.074 2.986.074 2.986.074 2.986.074 2.986.074 2.986.074 2.986.074 2.986.074 2.986.074 Totale Ricavi euro 61.706.044 64.158.461 65.679.316 67.229.747 68.826.594 70.493.257 72.200.808 72.927.002 72.410.199 72.503.082 69.856.034 70.599.844 71.005.738 71.579.306 72.327.922 Costi Operativi (al netto del costo del personale) euro 37.218.253 37.371.287 36.354.235 36.233.608 35.960.017 35.695.968 35.613.816 35.270.179 34.464.474 34.461.203 34.378.505 34.523.207 34.027.349 33.912.782 33.895.487 Costo del personale euro 11.098.013 11.098.013 11.098.013 11.098.013 11.098.013 11.098.013 11.098.013 11.098.013 11.098.013 11.098.013 11.098.013 11.098.013 11.098.013 11.098.013 11.098.013 Totale Costi euro 48.316.266 48.469.300 47.452.248 47.331.621 47.058.030 46.793.981 46.711.829 46.368.192 45.562.487 45.559.216 45.476.518 45.621.220 45.125.362 45.010.795 44.993.500 MOL euro 13.389.779 15.689.161 18.227.068 19.898.126 21.768.564 23.699.276 25.488.980 26.558.811 26.847.712 26.943.866 24.379.516 24.978.623 25.880.376 26.568.511 27.334.422 Ammortamenti euro 8.468.607 8.645.072 8.806.997 8.910.818 9.343.654 9.660.709 9.579.863 9.762.807 10.302.015 10.838.667 11.328.664 12.000.963 12.458.590 12.854.445 13.491.051 Reddito Operativo euro 4.921.172 7.044.089 9.420.071 10.987.307 12.424.910 14.038.567 15.909.116 16.796.004 16.545.697 16.105.199 13.050.852 12.977.660 13.421.786 13.714.066 13.843.371 Interessi passivi euro 1.701.804 1.776.708 1.759.684 1.598.314 1.612.874 1.828.973 1.966.687 2.057.718 2.117.333 2.159.422 2.194.893 2.293.709 2.417.875 2.507.064 2.585.426 Risultato ante imposte euro 3.219.368 5.267.381 7.660.386 9.388.993 10.812.036 12.209.595 13.942.429 14.738.285 14.428.364 13.945.777 10.855.959 10.683.951 11.003.911 11.207.002 11.257.945 IRES euro 885.326 1.448.530 2.106.606 2.581.973 2.973.310 3.357.639 3.834.168 4.053.028 3.967.800 3.835.089 2.985.389 2.938.086 3.026.076 3.081.926 3.095.935 IRAP euro 672.806 761.968 861.760 927.583 987.963 1.055.736 1.134.299 1.171.549 1.161.036 1.142.535 1.014.252 1.011.178 1.029.832 1.042.107 1.047.538 Totale imposte euro 1.558.132 2.210.498 2.968.366 3.509.557 3.961.273 4.413.375 4.968.467 5.224.577 5.128.836 4.977.624 3.999.641 3.949.265 4.055.907 4.124.033 4.143.473 Risultato di esercizio euro 1.661.236 3.056.883 4.692.021 5.879.436 6.850.763 7.796.220 8.973.962 9.513.708 9.299.528 8.968.153 6.856.318 6.734.686 6.948.004 7.082.969 7.114.472

CONTO ECONOMICO UdM 2029 2030 2031 2032 2033 2034 2035 2036 2037 2038 2039 2040 2041 2042 2043 Ricavi da tariffe (al lordo del FoNI) euro 59.640.112 60.171.218 60.911.157 61.584.470 62.369.775 63.159.811 63.721.119 64.212.557 64.932.536 65.616.010 66.079.265 66.564.138 66.774.712 66.693.810 67.018.016 Contributi di allacciamento euro 571.789 571.789 571.789 571.789 571.789 571.789 571.789 571.789 571.789 571.789 571.789 571.789 571.789 571.789 571.789 Altri ricavi SII euro 9.461.449 9.461.449 9.461.449 9.461.449 9.461.449 9.461.449 9.461.449 9.461.449 9.461.449 9.461.449 9.461.449 9.461.449 9.461.449 9.461.449 9.461.449 Ricavi da Altre Attività Idriche euro 2.986.074 2.986.074 2.986.074 2.986.074 2.986.074 2.986.074 2.986.074 2.986.074 2.986.074 2.986.074 2.986.074 2.986.074 2.986.074 2.986.074 2.986.074 Totale Ricavi euro 72.661.454 73.192.560 73.932.500 74.605.815 75.391.121 76.181.157 76.742.466 77.233.906 77.953.886 78.637.360 79.100.616 79.585.491 79.796.065 79.715.164 80.039.371 Costi Operativi (al netto del costo del personale) euro 33.618.141 32.980.478 32.833.343 32.803.406 32.732.117 32.732.117 32.295.184 32.162.017 32.149.168 32.149.168 32.149.168 32.149.168 32.149.168 32.149.168 32.149.168 Costo del personale euro 11.098.013 11.098.013 11.098.013 11.098.013 11.098.013 11.098.013 11.098.013 11.098.013 11.098.013 11.098.013 11.098.013 11.098.013 11.098.013 11.098.013 11.098.013 Totale Costi euro 44.716.154 44.078.491 43.931.356 43.901.419 43.830.130 43.830.130 43.393.197 43.260.030 43.247.181 43.247.181 43.247.181 43.247.181 43.247.181 43.247.181 43.247.181 MOL euro 27.945.299 29.114.069 30.001.144 30.704.396 31.560.991 32.351.027 33.349.269 33.973.875 34.706.705 35.390.180 35.853.435 36.338.310 36.548.885 36.467.984 36.792.191 Ammortamenti euro 14.159.739 12.395.854 13.222.390 14.048.926 14.875.463 15.701.999 16.526.636 17.353.173 18.179.709 19.006.245 19.832.782 20.659.318 21.485.854 22.312.390 23.138.927 Reddito Operativo euro 13.785.560 16.718.215 16.778.754 16.655.469 16.685.529 16.649.028 16.822.633 16.620.703 16.526.996 16.383.934 16.020.654 15.678.992 15.063.031 14.155.593 13.653.264 Interessi passivi euro 2.626.966 2.641.119 2.646.683 2.694.411 2.706.362 2.682.746 2.619.284 2.516.307 2.374.161 2.211.209 2.040.923 1.862.975 1.691.889 1.522.209 1.344.893 Risultato ante imposte euro 11.158.595 14.077.096 14.132.071 13.961.058 13.979.167 13.966.283 14.203.349 14.104.396 14.152.835 14.172.726 13.979.731 13.816.017 13.371.141 12.633.384 12.308.371 IRES euro 3.068.614 3.871.202 3.886.320 3.839.291 3.844.271 3.840.728 3.905.921 3.878.709 3.892.030 3.897.500 3.844.426 3.799.405 3.677.064 3.474.181 3.384.802 IRAP euro 1.045.110 1.168.282 1.170.824 1.165.646 1.166.909 1.165.376 1.172.667 1.164.186 1.160.250 1.154.242 1.138.984 1.124.634 1.098.764 1.060.651 1.039.554 Totale imposte euro 4.113.724 5.039.483 5.057.144 5.004.937 5.011.180 5.006.103 5.078.588 5.042.895 5.052.280 5.051.741 4.983.410 4.924.039 4.775.828 4.534.832 4.424.356 Risultato di esercizio euro 7.044.871 9.037.613 9.074.927 8.956.121 8.967.987 8.960.179 9.124.761 9.061.501 9.100.555 9.120.984 8.996.321 8.891.978 8.595.314 8.098.552 7.884.015