DISTRETTO DI ECONOMIA SOLIDALE CARTA DEGLI INTENTI



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DISTRETTO DI ECONOMIA SOLIDALE CARTA DEGLI INTENTI MODENA, GIUGNO 2006 Pagina 1 di 6

Premessa Questo documento nasce dalla volontà di formalizzare l avvio di una rete di soggetti operanti, a vario titolo, nell ambito dell economia solidale con l obiettivo di far partire nel territorio modenese un vero e proprio Distretto di Economia Solidale, che consiste nella costruzione di circuiti in cui fluiscono i beni, i servizi e le informazioni prodotte dalle realtà dell economia solidale, in modo che queste si possano sostenere a vicenda creando gli spazi per un economia diversa. A tutt oggi esistono, in Italia, realtà costituite (consultabili sul sito www.retecosol.org). Tra le più significative si ricordano quelle di Torino, Milano (la prima a diventare associazione), Lucca, Verona, il DESbrianza (Monza), il Tavolo Economia Solidale nelle Marche e, a Roma, la Città dell Altra Economia). Non è emerso un modello unico a cui tali reti si sono uniformate. Ognuna ha seguito un percorso proprio, congeniale alle esperienze espresse da quel determinato territorio. Un punto comune che le ha caratterizzate è stata la costituzione di un Tavolo di lavoro democratico aperto a tutti i soggetti interessati. Tale Tavolo ha avuto funzione sia di stimolo per la partenza che di luogo di confronto per la creazione di un soggetto gestore dell iniziativa regolamentato da uno statuto. L attivazione del Tavolo, quindi, è la premessa per la costituzione di un Distretto di Economia Solidale (D.E.S.), che è uno strumento strategico, per l economia solidale, per sopravvivere, nel lungo periodo, al sistema economico attuale. L avvio del progetto Le finalità di sostenibilità ambientale e sociale che caratterizzano il commercio equo e solidale, il consumo consapevole, il turismo responsabile, l agricoltura biologica e biodinamica e le altre attività potenzialmente interessate a collaborare al D.E.S. rientrano tra gli obiettivi generali di Agenda 21 del Comune di Modena e caratterizzano alcuni progetti del Piano di Azione Locale. Per questi motivi, diversamente dalle altre esperienze esaminate, a Modena Agenda 21 (e dunque l amministrazione comunale) ha svolto e svolge un ruolo propulsore, di stimolo e di coordinamento dell avvio del percorso verso il D.E.S. Agenda 21 Modena è stata promotrice di un incontro, sollecitato da alcune realtà associative partner di Agenda 21, svoltosi presso il Comune di Modena il 29 giugno 2005, al fine di effettuare una discussione preliminare all eventuale impegno di costituire a Modena una Rete Economica Solidale (R.E.S.) o un D.E.S. Alla prima riunione hanno partecipato Agenda 21 del Comune di Modena, Overseas di Spilamberto, Cooperativa Oltremare di Modena, Cooperativa sociale Rinatura, Federconsumatori provinciale di Modena, AIAB Emilia Romagna, progetto Filieracorta ARCI Modena, associazione Damanhur, singoli interessati ed un Pagina 2 di 6

componente del Gruppo Nazionale di lavoro R.E.S., il prof. Mauro Bonaiuti dell Università di Modena. La discussione, ampia ed approfondita, ha indicato un reale e condiviso interesse a raccogliere la sollecitazione dei promotori e la sfida di costituire a Modena un Distretto di Economia Solidale, in rete con le altre esperienze a livello nazionale, ma fortemente legato al territorio, contestualizzato alla realtà locale e caratterizzato dalle realtà aderenti. Le proposte di seguito illustrate vanno considerate uno stimolo, oggetto di ampia discussione e modifiche in seno al tavolo di lavoro che verrà costituito. Si è deciso di scrivere un documento condiviso e aperto, da utilizzare come strumento di lavoro e di confronto interno ed esterno al gruppo iniziale, da condividere con le altre realtà del territorio modenese che si avvicineranno al progetto. Questo primo nucleo aggregativo ha funzione di stimolo per accelerare e favorire l aggregazione di tutti i soggetti che condividono le finalità di questo documento e che non sempre sono in grado di colloquiare. Obiettivi Costituzione di un D.E.S., nel territorio modenese, che consenta un salto di qualità rispetto all atomizzazione del mondo dell economia solidale ed una risposta alternativa ai processi di globalizzazione. Le dinamiche dell attuale economia di mercato provocano uniformazione, sradicamento oltre a varie forme di degrado ecologico e sociale. Il Distretto rappresenta una risposta propositiva a tali processi disgregativi, mira a valorizzare le risorse locali e a produrre ricchezza in condizioni di sostenibilità ecologica e sociale. Tale progetto di rete è da considerarsi aperto a tutte le realtà che promuovono finanza etica, turismo consapevole, attività sociali solidali, cooperazione e solidarietà internazionale, cultura della pace e dell integrazione, stili di vita e di consumo etico, consapevole e sostenibile, quale prodotti biologici e equo e solidali, con attività di formazione, informazione ed economiche vere e proprie. Può coinvolgere anche realtà e attività economiche profit, in particolare attività individuali o di piccole dimensioni tra le quali ad esempio produttori agricoli, artigianato, aziende operanti nel settore delle tecnologie pulite ecc e che accettino e condividano la Carta di Intenti, la metodologia, le pratiche e le attività del D.E.S., che le attività si svolgano secondo i principi di sostenibilità ambientale e sociale ed in sintonia e sinergia con le attività complessive della Rete e del D.E.S. Pagina 3 di 6

Un momento di aggregazione stabile da cui irraggiare iniziative economiche diverse, democratiche, motivate socialmente e radicate sul territorio. Un progetto capace di innescare, e/o potenziare processi economici nuovi, coordinati e partecipati; di diffonderli nella convinzione che ciò potrà portare giovamento a tutti i soggetti coinvolti e al contesto sociale ed ecologico in cui si opera. Di promuovere attività culturali ed informative. Di fare proposte collettive alla Pubblica Amministrazione ed agli Enti Locali nell ambito dei processi partecipativi e nell ottica dell autosviluppo solidale dei territori. Criteri di appartenenza al DES (o valori condivisi) I soggetti che operano nell economia solidale devono identificarsi in elementi condivisi caratterizzanti, già parte della propria mission istituzionale, che in questa prima fase possono essere così sintetizzati: Disponibilità alla costruzione di nuove relazioni, tra i soggetti economici, basate su principi di reciprocità e cooperazione; Adesione ai valori di giustizia e rispetto delle persone e della legalità: - condizioni di lavoro, salute, formazione, pari opportunità di genere; - inclusione sociale, garanzia dei beni essenziali; - dialogo interculturale contro il razzismo dilagante; Rispetto dell ambiente in termini di: - sostenibilità ecologica; - produzioni agricole e zootecniche biologiche e/o biodinamiche; - rispetto della legalità nelle realtà di produzione e di consumo; - utilizzo consapevole delle risorse idriche ed energetiche, recupero, riuso, riciclaggio dei rifiuti; Partecipazione democratica in termini di: - promozione del consumo critico relativamente alle scelte alimentari ed al turismo informato; - promozione di comportamenti attivi e consapevoli dei consumatori; Valorizzazione dell economia locale e rapporto attivo con il territorio; Impegno di parte degli utili per scopi anche di utilità sociale e per la promozione del D.E.S.; Costruzione di reti di collaborazione con le altre realtà dell economia solidale al fine di condividere un percorso comune ed ottimizzare le risorse; Pagina 4 di 6

Alcuni principi di base per il D.E.S. Il D.E.S. è una realtà territoriale, economica e sociale che persegue la realizzazione dei seguenti principi: - valorizzazione della dimensione locale: valorizzare le caratteristiche peculiari dei luoghi (conoscenze, saperi, tradizionali, peculiarità ambientali, ricchezze sociali e relazionali) che sono viste come ricchezze da accrescere e valorizzare e non sono risorse da sfruttare a solo fine di profitto. In questa concezione il territorio deve essere inteso non come sistema chiuso (localismo difensivo), ma come sottosistema aperto ad un più vasto sistema economico e sociale sostenibile. - Economia di giustizia (sostenibilità sociale): I soggetti appartenenti al D.E.S. si impegnano a mantenere e a favorire condizioni di equità nella distribuzione dei proventi delle attività economiche, sia tra i membri dell organizzazione produttiva che fra le diverse aree del sistema economico nazionale ed estero. - Sostenibilità ecologica: i soggetti aderenti al D.E.S. si impegnano a svolgere le proprie attività economiche secondo modalità tali da consentire una riduzione dell impronta ecologica del distretto e, comunque, da non compromettere, nel lungo periodo, la capacità di carico degli ecosistemi. Si ritiene strategico, a tale fine, favorire la chiusura locale dei cicli bioeconomici. Metodo di lavoro La realizzazione del D.E.S. avviene attraverso il metodo della partecipazione attiva dei soggetti coinvolti nella definizione delle modalità concrete di gestione e dei processi economici. Tale modalità partecipativa presuppone la disponibilità a confrontarsi e a condividere, con altri, idee e proposte su progetti definiti di volta in volta, comunque sempre nel rispetto dei criteri di appartenenza da definirsi nello Statuto. Alcune ipotesi di progetto - Costituzione formale del tavolo con la presenza di tutti i soggetti interessati; - approvazione della Carta di Intenti che regola la vita del D.E.S., comprensiva sia della Carta DES Modena (il presente documento nella versione finale) che della Carta per la Rete di Economia Solidale (RES) elaborata dal gruppo di lavoro nazionale nel maggio 2005; - Approvazione del Regolamento di funzionamento della rete e del DES, da allegare alla Carta di Intenti di cui diviene parte integrante. Esso contiene gli Pagina 5 di 6

elementi e le metodologie necessarie ad un corretto funzionamento che assicuri snellezza, trasparenza, democrazia. - censimento territoriale delle esperienze potenzialmente interessate; - costituzione gruppi di lavoro su tematiche specifiche; - elaborazione di un progetto autosostenibile da sottoporre agli enti pubblici (Comune e Provincia) per ottenere spazi e risorse finanziarie per l avvio del D.E.S. - individuazione di spazi e momenti per la commercializzazione; - collegamento con soggetti analoghi di altri territori e, per alcuni prodotti o campi d azione, con esperienze di economia solidale di altri paesi e continenti. - Organizzazione, con Agenda 21 e il Gruppo di Lavoro Modena per il Consumo Consapevole di un evento di lancio del progetto con momenti di commercializzazione, di informazione, sensibilizzazione, riflessione, festa da tenersi nella primavera/estate 2006 e di un mercatino di Natale per dicembre 2006 - Redazione e pubblicazione delle pagine Arcobaleno modenesi, vera e propria guida locale alle realtà del D.E.S I PROMOTORI Il Gruppo di Lavoro, per la costruzione di una Rete di Economia Solidale a Modena, è composto da: Agenda 21 del Comune di Modena, Overseas di Spilamberto, Cooperativa Oltremare di Modena, Cooperativa sociale Rinatura, Federconsumatori provinciale di Modena, AIAB Emilia Romagna, progetto Filieracorta ARCI Modena, associazione Damanhur, GAS Modena Gruppo Acquisto Solidale Rete di Lilliput Modena Banca Etica Per informazioni sulle reti di economia solidale in Italia www.retecosol.org Per informazioni ed adesioni RES Modena res.modena@libero.it Pagina 6 di 6