RISULTATI DELLE ELABORAZIONI INERENTI ALL INDIVIDUAZIONE E ALLA CARATTERIZZAZIONE DELLE TIPOLOGIE EDILIZIE RISCONTRATE

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REGIONE SICILIA 3.7.2 - RISULTATI DELLE ELABORAZIONI INERENTI ALL INDIVIDUAZIONE E ALLA CARATTERIZZAZIONE DELLE TIPOLOGIE EDILIZIE RISCONTRATE 3.7.2.1 - Premessa A seguito del censimento a campione dell edilizia corrente esistente nelle quattro province della Sicilia Orientale oggetto del progetto LSU, è stata acquisita una serie variegata di dati inerenti alle caratteristiche tipologiche e funzionali che hanno consentito l effettuazione di una serie di elaborazioni del campione significativo di edifici scelti ad oggetto della rilevazione da cui si traggono utili considerazioni in merito alle strategie di mitigazione del rischio sismico da attivare per ridurre la vulnerabilità sismica dell edilizia corrente. Tali elaborazioni sono state principalmente rivolte ad approfondire i seguenti aspetti: - individuazione delle tipologie edilizie in muratura ed in c.a. facenti parte del campione significativo e rappresentative del patrimonio edilizio prevalente esistente nei centri abitati oggetto del censimento; - caratterizzazione delle tipologie edilizie in relazione alla distribuzione statistica dell indice di vulnerabilità, alla influenza dei vari parametri strutturali sul suddetto indice, alle distribuzioni in classi di età, per numero di piani ed in relazione agli ultimi interventi strutturali realizzati; - redazione di una scheda tecnica di riconoscimento delle tipologie edilizie più ricorrenti a scala regionale e delle tipologie caratterizzate dal maggiore indice di vulnerabilità sismica. Dall interpretazione delle suddette elaborazioni si traggono utili considerazioni e proposte operative volte alla attivazione di strategie di riduzione della vulnerabilità sismica dell edificato corrente, nonché utili indirizzi tecnici mirati alla individuazione degli interventi di adeguamento o miglioramento sismico ritenuti più compatibili in base alle caratterizzazioni tipologiche e materiali ricorrenti riscontrati nel campione di edilizia corrente preso in esame. 3.7.2.2 - Metodologia di individuazione delle tipologie edilizie Al fine di individuare le tipologie edilizie più ricorrenti si sono estrapolate dalla banca dati le informazioni inerenti alle strutture verticali ed orizzontali degli edifici costituenti il campione di edilizia corrente oggetto del censimento. Sono così state redatte delle matrici a scala provinciale che hanno consentito di classificare preliminarmente gli edifici caratterizzati da strutture verticali e strutture orizzontali di analoghe tipologie. In un successivo approfondimento si sono redatte matrici di indagine in cui sono stati correlati gli edifici caratterizzati come sopra indicato, con tutte le possibili soluzioni tipologiche riscontrate per le coperture. In tal modo è stato possibile individuare le classi tipologiche caratterizzate da comuni casistiche per i seguenti macroelementi strutturali: - strutture verticali; - strutture orizzontali; 433

CAPITOLO III - RISULTATI DELLE ELABORAZIONI - strutture di copertura. Tale classificazione tipologica ha consentito, per ogni ambito provinciale o territoriale, l individuazione delle classi di edifici più ricorrenti e quelle di edifici più vulnerabili. La metodologia adottata per individuare tali tipologie edilizie è rappresentata nel seguente grafico: La scelta di individuare le tipologie più ricorrenti è finalizzata alla definizione delle caratteristiche strutturali più frequenti nell edilizia corrente della Sicilia orientale. 434

REGIONE SICILIA Figura n. 1 L individuazione delle tipologie caratterizzate dal maggior grado di vulnerabilità è servita a definire quella classe di edifici più o meno ricorrenti che si configurano come i più facilmente e prioritariamente danneggiabili a seguito di evento sismico. Il parametro adottato come riferimento è stato quello di selezionare tutti gli edifici in muratura caratterizzati da un indice di vulnerabilità normalizzato maggiore di 50. Nella tipizzazione effettuata sono stati utilizzati i codici individuativi delle varie tipologie, presenti nella scheda di I livello GNDT-SSN; in particolare pertanto si sono utilizzati i codici individuativi delle tipologie delle strutture verticali, delle strutture orizzontali e delle tipologie di copertura. TABELLA RIEPILOGATIVA TIPOLOGIE EDILIZIE 435

CAPITOLO III - RISULTATI DELLE ELABORAZIONI Figura n. 2 Nel seguito della presente relazione vengono descritte, per i vari ambiti territoriali, le caratteristiche delle tipologie edilizie risultate più ricorrenti e quelle risultate caratterizzate dal maggiore indice di vulnerabilità. Figura n. 3 436

REGIONE SICILIA 3.7.2.3 - Metodologie di caratterizzazione delle tipologie edilizie Individuate, con la metodologia rappresentata nel precedente paragrafo, le tipologie edilizie più ricorrenti e quelle più vulnerabili, è stata sviluppata una serie di caratterizzazioni che consente l individuazione di strategie di intervento prioritarie per la riduzione del complessivo indice di vulnerabilità dell edificato corrente. Figura n. 4 In particolare le caratterizzazioni elaborate sono state le seguenti: - caratterizzazione delle tipologie di edifici più ricorrenti in relazione alla distribuzione dell indice di vulnerabilità; - caratterizzazione delle tipologie di edifici più vulnerabili in relazione alla distribuzione dell indice di vulnerabilità; - influenza del parametro 3 nelle tipologie edilizie più ricorrenti costituite da edifici in muratura; - influenza del parametro 3 nelle tipologie edilizie risultate più vulnerabili; - caratterizzazione dell esito D del parametro 3 per le tipologie di edifici risultati più ricorrenti, in relazione all entità stimata della resistenza tangenziale τ k ; - caratterizzazione dell esito D del parametro 3 per le tipologie di edifici risultati più vulnerabili, in relazione all entità stimata della resistenza tangenziale τ k ; - caratterizzazione dell esito D del parametro 3 per le tipologie di edifici risultati più ricorrenti, in relazione alla percentuale di area resistente: Ar ; - caratterizzazione dell esito D del parametro 3 per le tipologie di edifici risultati più vulnerabili, in relazione alla percentuale di area resistente: Ar; - caratterizzazione delle tipologie di edifici più ricorrenti in relazione all epoca di costruzione; - caratterizzazione delle tipologie di edifici più vulnerabili in relazione all epoca di 437

CAPITOLO III - RISULTATI DELLE ELABORAZIONI costruzione; - caratterizzazione delle tipologie di edifici più ricorrenti in relazione al numero di piani; - caratterizzazione delle tipologie di edifici più vulnerabili in relazione al numero di piani; - caratterizzazione delle tipologie di edifici più ricorrenti in relazione alla tipologia degli ultimi interventi strutturali effettuati; - caratterizzazione delle tipologie di edifici più vulnerabili in relazione alla tipologia degli ultimi interventi strutturali effettuati; - caratterizzazione degli interventi di sopraelevazione a scala provinciale. Nel seguito vengono descritte le risultanze di tali caratterizzazioni tipologiche eseguite per ciascuna delle quattro province della Sicilia orientale. Figura n. 5 438

REGIONE SICILIA 3.7.2.4 - Caratterizzazione delle tipologie di edifici più ricorrenti in relazione alla distribuzione dell indice di vulnerabilità Nel seguente grafico viene rappresentata, per le classi tipologiche più ricorrenti di edifici in muratura, la distribuzione dell indice di vulnerabilità normalizzato a 100. L elaborazione è stata effettuata per le prime due classi di edifici risultate prevalenti nelle quattro province siciliane oggetto del censimento. Si riscontra, per la provincia di Catania, un unica classe di edifici ricorrenti in muratura: (C C M), in quanto le altre classi di edifici ricorrenti risultano appartenere alla tipologia del cemento armato, per le quali sono state effettuate specifiche caratterizzazioni rappresentate nel seguito. Figura n. 6 Commento ai risultati Dal grafico si evince che in provincia di Messina la prima classe di edifici in muratura più ricorrenti (L E P) è caratterizzata da un indice di vulnerabilità abbastanza basso, mentre la seconda classe ricorrente (C C P) risulta avere un picco della vulnerabilità nell intervallo mediano (30-40). In provincia di Catania si riscontra per la classe prevalente (C C M) una situazione analoga con un picco della vulnerabilità nell intervallo mediano (30-40). In Provincia di Ragusa la prima classe prevalente (G E P) è anche la meno vulnerabile, mentre diversamente, la seconda classe prevalente (A F O) è caratterizzata da un picco di vulnerabilità medio alto (40-50). Situazione diversa si riscontra in provincia di Siracusa dove la prima classe di edifici prevalenti (C C N) è caratterizzata da un picco della vulnerabilità nell intervallo medio (30-40) e così anche la seconda classe ricorrente (G E P). In quest ultima provincia, si riscontrano inoltre code notevoli del patrimonio edilizio caratterizzate da indice di vulnerabilità medio alto (40-60). 439

CAPITOLO III - RISULTATI DELLE ELABORAZIONI 3.7.2.5 - Caratterizzazione delle tipologie di edifici più vulnerabili in relazione alla distribuzione dell indice di vulnerabilità Nel seguente grafico viene rappresentata, per le classi tipologiche di edifici in muratura risultate più vulnerabili, caratterizzate cioè da un indice di vulnerabilità normalizzato > 50, la distribuzione del suddetto indice di vulnerabilità. L elaborazione è stata effettuata per la sola classe di edifici in muratura risultata caratterizzata dalla maggiore vulnerabilità nelle quattro province siciliane oggetto del censimento. Figura n. 7 Commento ai risultati Dal grafico si evince che per la provincia di Messina la classe risultata più vulnerabile è anche la terza classe prevalente (E C M) nella quale l indice di vulnerabilità si ritrova principalmente nell intervallo 50-60. In provincia di Catania, la classe di edifici più vulnerabili invece coincide con l unica classe di edifici ricorrenti in muratura (C C M), comunque caratterizzata uniformemente da indice di vulnerabilità mediamente più alto (50-70). In Provincia di Ragusa la classe di edifici più vulnerabili coincide con la seconda classe prevalente (A F O) e questa è caratterizzata da un intervallo di vulnerabilità preminente nel range 50-60. Situazione diversa si riscontra in provincia di Siracusa dove la prima classe di edifici prevalenti (C C N) coincide con quella di edifici più vulnerabili che nell intervallo superiore di vulnerabilità (50-60) ritrovano concentrati la maggior parte degli esiti rilevati nel campione. 440

REGIONE SICILIA 3.7.2.6 - Influenza del parametro 3 nelle tipologie edilizie più ricorrenti costituite da edifici in muratura Nel seguente grafico viene rappresentata, per le classi tipologiche di edifici in muratura risultate più ricorrenti, la distribuzione degli esiti (A; B; C; D) del parametro 3 (resistenza convenzionale). L elaborazione è stata effettuata per le prime due classi di edifici in muratura risultate prevalenti nelle province di Messina, Ragusa e Siracusa e per l unica classe di edifici in muratura risultata prevalente per la provincia di Catania. Figura n. 8 Commento ai risultati Dal grafico si evince che in provincia di Messina la prima classe di edifici in muratura più ricorrenti (L E P) è caratterizzata dalla prevalenza di esiti B, mentre la seconda classe ricorrente (C C P) risulta essere caratterizzata dalla prevalenza di esiti D che evidenzia, in tale parametro, uno degli elementi preminenti per la caratterizzazione della vulnerabilità dell edificio. In provincia di Catania si riscontra per la classe prevalente (C C M) una situazione analoga con un picco dell esito D. In Provincia di Ragusa sia la prima classe prevalente (G E P) che la seconda classe prevalente (A F O) sono caratterizzate dalla preminenza degli esiti C. Situazione diversa si riscontra in provincia di Siracusa dove la prima classe di edifici prevalenti (C C N) è caratterizzata da un picco degli esiti D mentre la seconda classe ricorrente (G E P) evidenzia la prevalenza di esiti C. Si conclude che in tutte e quattro le province, nelle classi di edifici prevalenti, si ha la necessità, per ridurre l indice di vulnerabilità, di intervenire sul suddetto parametro 3 o aumentando l area resistente, raffittendo o ringrossando le murature esistenti o aumentando le caratteristiche di resistenza delle muratura mediante consolidamenti. 441

CAPITOLO III - RISULTATI DELLE ELABORAZIONI 3.7.2.7 - Influenza del parametro 3 nelle tipologie edilizie risultate più vulnerabili Nel seguente grafico viene rappresentata, per le classi tipologiche di edifici in muratura risultate più vulnerabili, la distribuzione degli esiti (A; B; C; D) del parametro 3 (resistenza convenzionale). L elaborazione è stata effettuata per le classi di edifici in muratura risultate più vulnerabili nelle quattro province siciliane oggetto del censimento. Figura n. 9 Commento ai risultati Dal grafico si evince che in provincia di Messina la classe di edifici in muratura più vulnerabili (E C M) è caratterizzata dalla prevalenza di esiti D e tale risultato si denota anche nelle province di Catania con la classe (C C M) e Siracusa con la classe (C C N). In provincia di Ragusa si denota una leggera prevalenza dell esito C sull esito D per la classe (A F O). Tali risultanze evidenziano come uno degli elementi caratterizzanti la vulnerabilità degli edifici in muratura sia il parametro D (resistenza convenzionale), influenzato sia dall area resistente che dal valore della resistenza tangenziale τκ. E pertanto su questo parametro che occorre intervenire per ridurre l indice di vulnerabilità o aumentando l area resistente, raffittendo o ringrossando le murature esistenti o aumentando le caratteristiche di resistenza delle muratura mediante consolidamenti. Rivestendo tale parametro 3 una importanza rilevante in relazione all influenza che esso ha nella determinazione dell indice di vulnerabilità, si approfondisce nel seguito, il contributo che su di esso produce sia la τκ che l area resistente. 442

REGIONE SICILIA 3.7.2.8 - Caratterizzazione dell esito D del parametro 3 per le tipologie di edifici risultati più ricorrenti, in relazione all entità stimata della resistenza tangenziale Nel seguente grafico viene rappresentata, soltanto nel caso di esiti D del parametro 3 elaborato per le classi tipologiche più ricorrenti di edifici in muratura, la distribuzione dei valori adottati per la resistenza tangenziale τκ e si deduce una serie di considerazioni inerente appunto alle caratteristiche di resistenza dei materiali costituenti le strutture verticali. Figura n. 10 Commento ai risultati Dal grafico si evince che in provincia di Messina, Ragusa e Siracusa per quanto attiene ai soli esiti D del parametro 3 per le tipologie di edifici in muratura, l intervallo prevalente di valori di τκ rientra tra 3 e 6 T/mq. evidenziando condizioni medio-basse di resistenza tangenziale, mentre in provincia di Catania si rileva mediamente un intervallo più alto di τκ compreso tra 7 e 10 T/mq. Tale differenziazione scaturisce sicuramente dalla diversa, stimata resistenza tangenziale valutata in media con valori più alti per i basalti frequentemente utilizzati in provincia di Catania e con valori più bassi per le murature in pietrame caotico costituito da calcareniti o arenarie, ricorrenti nelle altre province analizzate, ma anch esse presenti in provincia di Catania. 443

CAPITOLO III - RISULTATI DELLE ELABORAZIONI 3.7.2.9 - Caratterizzazione dell esito D del parametro 3 per le tipologie di edifici risultati più vulnerabili, in relazione all entità stimata della resistenza tangenziale τ k Nel seguente grafico viene rappresentata, soltanto nel caso di esiti D del parametro 3 elaborato per le classi tipologiche più vulnerabili di edifici in muratura, la distribuzione dei valori adottati per la resistenza tangenziale τκ e si deduce una serie di considerazioni inerente appunto alle caratteristiche di resistenza dei materiali costituenti le strutture verticali per tali classi di edifici particolarmente interessanti per le loro caratteristiche di elevata vulnerabilità. Figura n. 11 Commento ai risultati Dal grafico si evince che in provincia di Messina si ha la situazione più gravosa caratterizzata da una maggiore frequenza di valori di τκ compresi nell intervallo minore o uguale a 2 T/mq. evidenziando così condizioni pericolosamente basse di resistenza tangenziale, mentre nelle province di Ragusa e Siracusa l intervallo prevalente di valori di τκ rientra tra 3 e 6 T/mq. evidenziando condizioni medio-basse di resistenza tangenziale, mentre in provincia di Catania si rileva mediamente un intervallo più alto di τκ compreso tra 7 e 10 T/mq., ma massicce presenze anche negli altri intervalli inferiori con valori compresi tra 2 e 6 T/mq. Da tali risultati si evince che il parametro della resistenza tangenziale ha un maggiore peso sulla determinazione dell indice di vulnerabilità in provincia di Messina, dove si sono ritrovate le tipologie murarie più scadenti, presenti probabilmente a causa della varietà di materiali lapidei, spesso provenienti dai torrenti (ciottoli) non bene organizzati o presenza addirittura di materiale scistoso e malte scadenti e spesso degradate. Tale presenza si rileva anche in provincia di Catania, probabilmente per quelle aree territoriali dove si è riscontrata la presenza di blocchi lapidei costituiti da vulcaniti più scadenti. 444

REGIONE SICILIA 3.7.2.10 - Caratterizzazione dell esito D del parametro 3 per le tipologie di edifici risultati più ricorrenti, in relazione alla percentuale di area resistente: Ar Nel seguente grafico viene rappresentata, soltanto nel caso di esiti D del parametro 3 elaborato per le classi tipologiche più frequenti di edifici in muratura, la distribuzione dei valori percentuali di area resistente rilevati al piano di verifica degli edifici e si deduce una serie di considerazioni inerente alla necessità più o meno forte di aumentare tale area resistente per ridurre la vulnerabilità complessiva degli edifici. Figura n. 12 Commento ai risultati Dal grafico si evince che in provincia di Messina, Catania e Ragusa la percentuale di area resistente prevalente risulta inferiore al 5% mentre in provincia di Siracusa tale percentuale si aggira attorno al 10%. Da tali risultati si evince che il parametro della percentuale di area resistente riveste maggiore importanza nelle prime tre province citate ove le caratteristiche dei materiali utilizzati per le murature e l organizzazione distributiva ed architettonica dei setti murari evidenzia la necessità di interventi di aumento di tale area resistente mediante inserimento di nuove pareti portanti o ringrosso delle esistenti. 445

CAPITOLO III - RISULTATI DELLE ELABORAZIONI 3.7.2.11 - Caratterizzazione dell esito D del parametro 3 per le tipologie di edifici risultati più vulnerabili, in relazione alla percentuale di area resistente: Ar Nel seguente grafico viene rappresentata, soltanto nel caso di esiti D del parametro 3 elaborato per le classi tipologiche risultate più vulnerabili di edifici in muratura, la distribuzione dei valori percentuali di area resistente rilevati al piano di verifica degli edifici e si deduce una serie di considerazioni inerente alla necessità più o meno forte di aumentare tale area resistente al fine di ridurre la vulnerabilità complessiva degli edifici. Figura n. 13 Commento ai risultati Dal grafico si evince che, per quanto attiene alle classi di edifici più vulnerabili, i risultati inerenti alla percentuale di area resistente assumono diverso significato per le quattro province. Infatti in provincia di Messina il valore di tale parametro è mediamente più frequente entro il 10 %, in provincia di Catania è inferiore al 5%, in provincia di Ragusa e Siracusa la percentuale di area resistente prevalente risulta compresa tra il 10 ed il 20%. Tali esiti confermano la maggiore necessità di interventi di aumento di tale area resistente mediante inserimento di nuove pareti portanti o ringrosso delle esistenti in provincia di Messina e di Catania e meno nelle altre due province. 446

REGIONE SICILIA 3.7.2.12 - Caratterizzazione delle tipologie di edifici più ricorrenti in relazione all epoca di costruzione Nel seguente grafico viene rappresentata, per le classi tipologiche più frequenti di edifici, la distribuzione degli esiti inerenti all epoca di costruzione. Figura n. 14 Commento ai risultati Dal grafico si evince che in provincia di Messina si riscontra una maggiore presenza di edifici costruiti nel periodo compreso tra il 1919 ed il 1945. In provincia di Catania le classi di edifici più ricorrenti riscontrate sul territorio risultano essere stati quelli in c.a. costruiti dopo il 1980 (dopo la classificazione sismica di seconda categoria), pur rilevandosi anche una consistente e pericolosa presenza di edifici in c.a. costruiti nel periodo compreso tra il 1961 ed il 1971, in assenza di vincolo sismico ed in epoca precedente alla L.n.1086/1971. In provincia di Ragusa l epoca di costruzione più frequente risulta essere precedente al 1919 per la classe denominata A F O (edifici in muratura a sacco, volte senza catene e copertura in legno), mentre per la classe denominata G E P (muratura in blocchi squadrati, solaio e copertura in c.a. e laterizi), l epoca prevalente è quella compresa tra il 1961 ed il 1971. Infine in provincia di Siracusa si evidenzia una maggiore frequenza edificatoria nel periodo temporale compreso tra il 1919 ed il 1946. 447

CAPITOLO III - RISULTATI DELLE ELABORAZIONI 3.7.2.13 - Caratterizzazione delle tipologie di edifici più ricorrenti in cemento armato in relazione all epoca di costruzione Nel seguente grafico si approfondisce, per gli edifici in cemento armato, l epoca di costruzione. Figura n. 15 Commento ai risultati Dal grafico si evince che in provincia di Messina gli edifici in cemento armato cominciano ad apparire prima che nelle altre province (1919, anziché 1946), dato questo legato, evidentemente, alla ricostruzione postsismica del 1908 ed i più frequentemente rilevati risalgono al periodo temporale compreso tra il 1961 ed il 1971. Nelle altre tre province si evince invece una massiccia presenza di edifici in c.a. edificati nell intervallo temporale compreso tra il 1961 ed il 1980 ed infine una espansione notevole in data successiva al 1981. Il dato importante che si trae da quest ultima analisi è quella di forti presenze di cemento armato realizzate in presenza di vincolo sismico ma più vetuste, in provincia di Messina, e forti presenze di cemento armato nelle province di Catania, Ragusa e Siracusa realizzate in assenza del vincolo sismico e senza le restrizioni ed i controlli previsti dalla L. n. 1086/1971. Tutte e due le realtà evidenziate chiedono una attenta disamina in quanto la prima rileva la necessità di manutenzione di cementi armati ben progettati, ma oggi degradati in provincia di Messina, la seconda la necessità di riverificare sismicamente ed eventualmente adeguare una gran mole di edilizia corrente in c.a. presente nelle province di Catania, Ragusa e Siracusa. 448

REGIONE SICILIA 3.7.2.14 - Caratterizzazione delle tipologie di edifici in muratura più vulnerabili in relazione all epoca di costruzione Nel seguente grafico viene rappresentata, per le classi tipologiche più vulnerabili di edifici in muratura, la distribuzione degli esiti inerenti all epoca di costruzione. Figura n. 16 Commento ai risultati Dal grafico si evince che in provincia di Messina, Catania e Ragusa gli edifici in muratura più vulnerabili risalgono quasi totalmente a prima del 1919. In provincia di Siracusa l epoca prevalente è compresa tra il 1919 ed il 1945. Tali epoche di edificazione denunziano una evidente influenza sull indice di vulnerabilità, in relazione al degrado strutturale per ammaloramento dei materiali costitutivi le strutture portanti. 449

CAPITOLO III - RISULTATI DELLE ELABORAZIONI 3.7.2.15 - Caratterizzazione delle tipologie di edifici più ricorrenti in relazione al numero di piani Nel seguente grafico viene rappresentata, per le classi tipologiche più ricorrenti, la distribuzione degli esiti inerenti al numero di piani. Figura n. 17 Commento ai risultati Dal grafico si evince che in provincia di Messina la prima classe di edifici in muratura più ricorrenti (L E P) è caratterizzata dalla prevalenza di numero di edifici con piani inferiori a 2 fuori terra, mentre la seconda classe ricorrente (C C P) risulta essere caratterizzata dalla prevalenza di edifici con piani compresi tra 3 e 4. In provincia di Catania si riscontra per le due prime classi prevalenti (G E P) e (R E P) una rilevalente prevalenza di edifici caratterizzati dal numero di piani compreso tra 3 e 4. In provincia di Ragusa sia la prima classe prevalente (G E P) che la seconda classe prevalente (A F O) sono caratterizzate dallo stesso intervallo di piani predominante (3-4). Situazione diversa si riscontra in provincia di Siracusa dove sia la prima classe di edifici prevalenti (C C N) che la seconda classe ricorrente (G E P) evidenziano la prevalenza di edifici caratterizzati dall avere al massimo n.2 piani. 450

REGIONE SICILIA 3.7.2.16 - Caratterizzazione delle tipologie di edifici in cemento armato più ricorrenti in relazione al numero di piani Nel seguente grafico si approfondisce, per le quattro province siciliane, l aspetto della caratterizzazione in base al numero di piani, per le tipologie edilizie in cemento armato. Figura n. 18 Commento ai risultati Dal grafico si evince che in provincia di Messina la classe di edifici in c.a. più ricorrenti (R E P) è caratterizzata dalla prevalenza di edifici con piani compresi tra 3 e 4. In provincia di Catania si riscontra per la classe prevalente (Q E P) una prevalenza di edifici con numero di piani compreso tra 3 e 4 anche se si ritrovano notevoli volumi edilizi negli intervalli di piani superiori anche superiori a 9 piani. In Provincia di Ragusa la classe prevalente in c.a. (Q E P) evidenzia un intervallo di piani compreso tra 3 e 4. Situazione diversa si riscontra in provincia di Siracusa dove la classe di edifici più ricorrenti in c.a. (R E P) è caratterizzata da una prevalenza di edifici con meno di due piani. Tali esiti evidenziano come le precedenti norme urbanistiche e sismiche hanno contenuto in provincia di Messina il numero di piani mentre, al contrario, l assenza di vincolo sismico e le possibilità urbanistiche hanno agevolato in provincia di Catania il proliferare di edifici in c.a. con un notevole numero di piani, realizzati quindi con una tipologia spaziale di reticolo strutturale chiuso ma dimensionato in assenza di vincolo sismico. 451

CAPITOLO III - RISULTATI DELLE ELABORAZIONI 3.7.2.17 - Caratterizzazione delle tipologie di edifici più vulnerabili in relazione al numero di piani Nel seguente grafico viene rappresentata, per le classi tipologiche più vulnerabili, di edifici in muratura, la distribuzione degli esiti inerenti al numero di piani. Figura n. 19 Commento ai risultati Dal grafico si evince stavolta una tendenza inversa rispetto a quella rappresentata nel precedente grafico. Infatti mentre in provincia di Messina gli edifici più vulnerabili (E C M) risultano mediamente più alti (3-4 o 5-6 piani totali) nelle altre tre province gli edifici più vulnerabili risultano in massima parte caratterizzati da un numero di piani inferiore o uguale a 2, anche se, specie in provincia di Catania si rilevano porzioni consistenti di edifici vulnerabili caratterizzati da un alto numero di piani (5-6), oggi non consentito dal vincolo sismico di seconda categoria (punto C.2 D.M. 16/01/1996 per edifici in muratura Hmax<- 11.00 mt.). Tali risultati anomali in provincia di Messina possono giustificarsi con l uso massiccio delle sopraelevazioni, a seguito probabilmente della convinzione di avere edifici più solidi e che quindi consentono il sostegno di maggiori pesi; in provincia di Catania il fenomeno legato al numero elevato di piani è da imputare comunque all assenza di vincolo sismico ed alla bontà dei materiali lapidei costituenti le prime elevazioni fuori terra, sostituiti da materiali più scadenti nelle successive elevazioni, a volte con la creazione di edifici a sandwich con piani caratterizzati da minore rigidezza alternati a piani caratterizzati addirittura da materiali più pesanti. Il fenomeno delle sopraelevazioni è stato ulteriormente approfondito in una seguente elaborazione. 452

REGIONE SICILIA 3.7.2.18 - Caratterizzazione delle tipologie di edifici più ricorrenti in relazione alla tipologia degli ultimi interventi strutturali effettuati Nel seguente grafico viene rappresentata, per le classi tipologiche più ricorrenti di edifici, la distribuzione degli interventi strutturali effettuati nel tempo. Figura n. 20 Commento ai risultati Dal grafico si evince che in provincia di Messina gli interventi principali effettuati sugli edifici più ricorrenti risultano essere le ristrutturazioni e le sopraelevazioni, in provincia di Catania e Siracusa prevalgono gli interventi di ristrutturazione o semplice manutenzione, in provincia di Ragusa si riscontrano la prevalenza di sopraelevazioni ed interventi manutentivi. 453

CAPITOLO III - RISULTATI DELLE ELABORAZIONI 3.7.2.19 - Caratterizzazione delle tipologie di edifici più vulnerabili in relazione alla tipologia degli ultimi interventi strutturali effettuati Nel seguente grafico viene rappresentata, per le classi tipologiche più vulnerabili di edifici, la distribuzione degli interventi strutturali effettuati nel tempo. Figura n. 21 Commento ai risultati Dal grafico si evince che in provincia di Messina per la classe di edifici più vulnerabili si evidenzia una buona presenza di interventi di ristrutturazione, mentre per le altre tre province si evidenziano principalmente interventi semplicemente manutentivi. La scarsa presenza di interventi di ristrutturazione nelle province di Catania e Ragusa evidenzia probabilmente un patrimonio edilizio con necessità di messa in sicurezza sismica maggiori rispetto agli edifici più vulnerabili presenti nelle altre province. 454

REGIONE SICILIA 3.7.2.20 - Caratterizzazione degli interventi di sopraelevazione a scala provinciale Nel seguente grafico viene rappresentata, per le quattro province siciliane oggetto del censimento, la distribuzione degli interventi di sopraelevazione. Figura n. 22 Commento ai risultati Dal grafico si evince che la provincia in cui il fenomeno è prevalente è quella di Messina seguita dalle province di Ragusa e di Catania, mentre la provincia dove il fenomeno è meno prevalente è quella di Siracusa. Tale fenomenologia evidenzia, alla luce dei risultati descritti nella precedente caratterizzazione, che in provincia di Messina si evidenziano un numero maggiore di edifici che sono stati sopraelevati, in genere sotto vincolo sismico, ma che alla luce del fenomeno del degrado strutturale possono nel tempo risultare caratterizzati da elementi di accresciuta vulnerabilità sotto le azioni sismiche. Lo stesso fenomeno nelle province di Catania e Ragusa, non essendo stato effettuato sotto vincolo sismico, riveste una importanza ancora maggiore in quanto evidenzia che per gli edifici sopraelevati è necessaria una attenta analisi strutturale ed eventuali interventi di adeguamento sismico, anziché semplici interventi di miglioramento sismico. 455

CAPITOLO III - RISULTATI DELLE ELABORAZIONI 3.7.2.21 - Sintesi della caratterizzazione delle tipologie edilizie risultate più ricorrenti o più vulnerabili PROVINCIA DI MESSINA Tipologie edilizie ricorrenti Le tipologie edilizie risultate prevalenti in ambito provinciale sono quelle caratterizzate come nel seguito: Prima classe significativa: L E P Strutture verticali: muratura in mattoni pieni o multiforo Strutture orizzontali: solai in laterocemento o soletta in c.a. Copertura: laterocemento o soletta in c.a. Indice di Vulnerabilità: l intervallo di vulnerabilità prevalente è quello con indice Iv= 10 Esito parametro 3 (resistenza convenzionale): prevalenza di esiti B Esito D del parametro 3 e valori di τ k : prevalenza di valori di τ k compresi tra 7 e 10 T/mq. Esito D del parametro 3 e % dell area resistente: prevalenza di % di Ar inferiore al 5 %. Epoca di realizzazione prevalente: nell intervallo temporale compreso tra il 1919 ed il 1945 Numero di piani prevalenti: intervallo fino a 2 piani f.t. Tipologia dell ultimo intervento strutturale: ristrutturazioni sotto regime di normativa sismica 456

REGIONE SICILIA Seconda classe significativa: C C P Strutture verticali: muratura in pietra sbozzata Strutture orizzontali: solai in putrelle e voltine o tavelloni Copertura: laterocemento o soletta in c.a. Terza classe significativa: E C M Strutture verticali: muratura in pietre arrotondate Strutture orizzontali: solai in putrelle e voltine o tavelloni Copertura: in legno spingente Tipologie edilizie più vulnerabili E C M Strutture verticali: muratura in pietre arrotondate Strutture orizzontali: solai in putrelle e voltine o tavelloni Copertura: in legno spingente Indice di Vulnerabilità: l intervallo di vulnerabilità prevalente è quello con indice Iv= 50-60 Esito parametro 3 (resistenza convenzionale): prevalenza di esiti D Esito D del parametro 3 e valori di τ k : prevalenza di valori di τ k 2 T/mq. Esito D del parametro 3 e % dell area resistente: prevalenza di % di Ar compresa tra il 5-10% Epoca di realizzazione prevalente: nell intervallo temporale precedente al 1919 Numero di piani prevalenti: intervallo compreso tra 3 e 4 piani f.t. Tipologia dell ultimo intervento strutturale: ristrutturazioni sotto regime di normativa sismica 457

CAPITOLO III - RISULTATI DELLE ELABORAZIONI Giudizio Esperto Classi di edifici più ricorrenti Si evidenzia in provincia di Messina come tutte e tre le prime classi prevalenti siano costituite da edifici in muratura, mentre il cemento armato, individuato nel campione in esame, è relegato al 4^ e 5^ posto (8%) con le classi Q E P ed R E P. In particolare, la prima classe di edifici prevalentemente riscontrati nel campione significativo risulta essere quella in muratura di mattoni e solai in c.a. e laterizi, caratterizzata da bassa vulnerabilità ma ridotta superficie di area resistente e valori medi di resistenza tangenziale. Tali tipologie edilizie sono state realizzate in massima parte sotto regime di normativa sismica e caratterizzate dal numero ridotto di piani. Il giudizio complessivo su tale tipologia edilizia è buono in relazione alle generali condizioni di manutenzione degli edifici, alle caratteristiche delle malte utilizzate (in genere bastarde o cementizie) ed al limitato degrado strutturale. Purtroppo la seconda e terza classe di edifici più ricorrenti non evidenzia una analoga affidabilità. Classi di edifici più vulnerabili La classe di edifici più vulnerabili risulta coincidere con una tipologia strutturale povera caratterizzata da strutture verticali in pietre arrotondate, solai in putrelle e coperture in legno spingenti. Evidentemente in tale classe di edifici risulta la prevalenza di esiti D per quanto attiene alla 458

REGIONE SICILIA resistenza convenzionale, bassi valori di area resistente e di resistenza tangenziale, inoltre gli stessi risultano essere stati edificati prima del 1919, evidenziando in genere un grave stato di degrado dovuto al decadimento delle caratteristiche di resistenza dei materiali costitutivi. Anche il numero di piani non tranquillizza la situazione generale in quanto l intervallo prevalente è compreso tra 3 e 4 fuori terra mentre gli interventi strutturali nel tempo realizzati si configurano nella massima parte come di sola ristrutturazione o addirittura sopraelevazione. Infine, in particolare si nota che la classe di edifici in muratura risultati più vulnerabili coincide con la terza classe significativa, evidenziando quindi una certa porzione del patrimonio edilizio (circa l 11%) che necessita di urgenti interventi di messa in sicurezza strutturale che si configurano principalmente nei seguenti: - eliminazione dell azione spingente delle coperture; - consolidamento delle murature; - realizzazione di cerchiature nei solai di piano. PROVINCIA DI CATANIA Tipologie edilizie ricorrenti Le tipologie edilizie risultate prevalenti in ambito provinciale sono quelle caratterizzate come nel seguito. Prima classe significativa: Q E P Strutture verticali: telai in c.a. con tamponature deboli Strutture orizzontali: solai in laterocemento o soletta in c.a. Copertura: laterocemento o soletta in c.a. Epoca di realizzazione prevalente: nell intervallo temporale successivo al 1981 Numero di piani prevalenti: intervallo compreso tra 3 e 4 piani f.t. Tipologia dell ultimo intervento strutturale: ristrutturazioni sotto regime di normativa sismica Seconda classe significativa: C C M Strutture verticali: muratura in pietra sbozzata Strutture orizzontali: solai in putrelle e voltine o tavelloni Copertura: in legno spingente Terza classe significativa: R E P Strutture verticali: telai in c.a. con tamponature consistenti Strutture orizzontali: solai in laterocemento o soletta in c.a. Copertura: laterocemento o soletta in c.a. Tipologie edilizie più vulnerabili C C M Strutture verticali: muratura in pietra sbozzata 459

CAPITOLO III - RISULTATI DELLE ELABORAZIONI Strutture orizzontali: solai in putrelle e voltine o tavelloni Copertura: in legno spingente Indice di Vulnerabilità: vulnerabilità prevalente oltre la soglia di Iv=50 compresa tra 50 e 60 Esito parametro 3 (resistenza convenzionale): prevalenza di esiti D Esito D del parametro 3 e valori di τ k : prevalenza di valori di τ k compresi tra 3 e 6 T/mq. Esito D del parametro 3 e % dell area resistente: prevalenza di % di Ar inferiore al 5 %. Epoca di realizzazione prevalente: nell intervallo temporale precedente al 1919 Numero di piani prevalenti: intervallo fino a 2 piani f.t. Tipologia dell ultimo intervento strutturale: manutenzione Giudizio Esperto Classi di edifici più ricorrenti Si evidenzia in provincia di Catania come la prima e la terza classe di edifici prevalentemente riscontrati nel campione significativo risulti essere quella del cemento armato a tamponature deboli realizzato in parte dopo il 1981, quindi dopo l introduzione del vincolo sismico. Ma già la seconda classe significativa evidenzia un fatto emblematico in quanto la stessa coincide con la classe di edifici più vulnerabili, di cui si tratta nel seguito. Tale fatto evidenzia la presenza, quindi, sul territorio di ampie aree ricostruite con edilizia antisismica, altre caratterizzate dall edilizia storica più degradata e più vulnerabile ed infine aree caratterizzate da massiccia presenza di cemento armato realizzato in assenza di normativa sismica. Classi di edifici più vulnerabili La classe di edifici più vulnerabili risulta coincidere pertanto con la seconda classe significativa (circa il 24% degli edifici) che evidenzia una tipologia strutturale povera caratterizzata da strutture verticali in pietra sbozzata, solai in putrelle e coperture in legno spingenti. Evidentemente in tale classe di edifici risulta la prevalenza di esiti D per quanto attiene alla resistenza convenzionale, bassi valori di area resistente e di resistenza tangenziale; inoltre gli stessi risultano essere stati edificati prima del 1919. Il numero di piani ricorrente è invece quello fino a 2 fuori terra, mentre gli interventi strutturali nel tempo realizzati si configurano nella massima parte come di sola manutenzione. Tale tipologia edilizia evidenzia la necessita di urgenti interventi di messa in sicurezza strutturale che si configurano principalmente nei seguenti: - eliminazione dell azione spingente delle coperture; - consolidamento delle murature ed aumento delle aree resistenti; - realizzazione di cerchiature nei solai di piano. 460

REGIONE SICILIA PROVINCIA DI RAGUSA Tipologie edilizie ricorrenti Le tipologie edilizie risultate prevalenti in ambito provinciale sono quelle caratterizzate come nel seguito. Prima classe significativa: G E P Strutture verticali: pietra squadrata a blocchi Strutture orizzontali: solai in laterocemento o soletta in c.a. Copertura: laterocemento o soletta in c.a. Indice di Vulnerabilità: l intervallo di vulnerabilità prevalente compreso tra 20 e 30 Esito parametro 3 (resistenza convenzionale): prevalenza di esiti C Esito D del parametro 3 e valori di τ k : prevalenza di valori di τ k compresi tra 3 e 6 T/mq. Esito D del parametro 3 e % dell area resistente: prevalenza di % di Ar inferiore al 5 %. Epoca di realizzazione prevalente: nell intervallo temporale compreso tra il 1961 ed il 1971 Numero di piani prevalenti: intervallo compreso tra 3 e 4 piani f.t. Tipologia dell ultimo intervento strutturale: manutenzioni e sopraelevazioni Seconda classe significativa:a F O Strutture verticali: muratura a sacco Strutture orizzontali: volte senza catene Copertura: in legno a spinta eliminata o travi orizzontali Terza classe significativa: B F O Strutture verticali: muratura a sacco rinforzata Strutture orizzontali: volte senza catene Copertura: legno a spinta eliminata o travi orizzontali Tipologie edilizie più vulnerabili A F O Strutture verticali: muratura a sacco Strutture orizzontali: volte senza catene Copertura: in legno a spinta eliminata o travi orizzontali Indice di Vulnerabilità: vulnerabilità prevalente oltre la soglia di Iv=50 compresa tra 50 e 60 Esito parametro 3 (resistenza convenzionale): prevalenza di esiti C Esito D del parametro 3 e valori di τ k : prevalenza di valori di τ k compresi tra 3 e 6 T/mq. Esito D del parametro 3 e % dell area resistente: prevalenza di % Ar. compresa tra il 10-20 %. Epoca di realizzazione prevalente: nell intervallo temporale precedente al 1919 Numero di piani prevalenti: intervallo fino a 2 piani f.t. Tipologia dell ultimo intervento strutturale: manutenzione 461

CAPITOLO III - RISULTATI DELLE ELABORAZIONI Giudizio Esperto Classi di edifici più ricorrenti Si evidenzia in provincia di Ragusa come tutte e tre le prime classi prevalenti siano costituite da edifici in muratura. In particolare la prima classe di edifici prevalentemente riscontrati nel campione significativo risulti essere quella in pietrame squadrato caratterizzato da solai e coperture in c.a., ma con aree resistenti basse caratterizzate da valori medio bassi di resistenza tangenziale, da esito C del parametro 3 e basso indice di vulnerabilità. Il tutto edificato tra il 1961 ed il 1971, quindi prevalentemente prima dell introduzione del vincolo sismico e contraddistinto da interventi di semplice manutenzione o peggio da sopraelevazioni. Si evidenzia quindi la necessità di adeguamenti sismici in virtù delle caratteristiche di resistenza dei blocchi tipici dell area (calcareniti, arenarie) e degli interventi di sopraelevazione effettuati. Classi di edifici più vulnerabili La classe di edifici più vulnerabili risulta coincidere pertanto con la seconda classe significativa (circa il 18% degli edifici) che evidenzia una tipologia strutturale povera caratterizzata da strutture verticali in muratura caotica, volte senza catene e coperture in legno a spinta eliminata. In tale classe di edifici risulta la prevalenza di esiti C per quanto attiene alla resistenza convenzionale, in virtù di valori medi di resistenza tangenziale e medio-bassi valori di area resistente, inoltre tali edifici risultano essere stati edificati prima del 1919. Il numero di piani ricorrente è invece quello fino a 2 fuori terra, mentre gli interventi strutturali nel tempo realizzati si configurano nella massima parte come di sola manutenzione. Tale tipologia edilizia evidenzia la necessita di urgenti interventi di messa in sicurezza strutturale che si configurano principalmente nei seguenti: - eliminazione dell azione spingente delle volte mediante introduzione di catene e cerchiature; - consolidamento delle murature; - incatenamento sommitale. PROVINCIA DI SIRACUSA Tipologie edilizie ricorrenti Le tipologie edilizie risultate prevalenti in ambito provinciale sono quelle caratterizzate come nel seguito. Prima classe significativa: C C N Strutture verticali: muratura in pietrame sbozzato Strutture orizzontali: putrelle e voltine o tavelloni Copertura: legno poco spingente 462

REGIONE SICILIA Indice di Vulnerabilità: vulnerabilità prevalente compresa tra 30 e 40 Esito parametro 3 (resistenza convenzionale): prevalenza di esiti D Esito D del parametro 3 e valori di τ k : prevalenza di valori di τ k compresi tra 3 e 6 T/mq. Esito D del parametro 3 e % dell area resistente: prevalenza di % Ar. compresa tra il 10 20%. Epoca di realizzazione prevalente: nell intervallo temporale compreso tra il 1919 ed il 1945 Numero di piani prevalenti: intervallo fino a 2 piani f.t. Tipologia dell ultimo intervento strutturale: manutenzione Seconda classe significativa: G E P Strutture verticali: muratura in pietra squadrata o blocchi Strutture orizzontali: solai in laterocemento o soletta in c.a. Copertura: in laterocemento o soletta in c.a. Terza classe significativa: R E P Strutture verticali: telai in c.a. con tamponature consistenti Strutture orizzontali: solai in laterocemento o soletta in c.a. Copertura: laterocemento o soletta in c.a. Tipologie edilizie più vulnerabili C C N Strutture verticali: muratura in pietra sbozzata Strutture orizzontali: solai in putrelle e voltine o tavelloni Copertura: in legno spingente Indice di Vulnerabilità: vulnerabilità prevalente oltre la soglia di Iv=50 compresa tra 50 e 60 Esito parametro 3 (resistenza convenzionale): prevalenza di esiti D Esito D del parametro 3 e valori di τ k : prevalenza di valori di τ k compresi tra 3 e 6 T/mq. Esito D del parametro 3 e % dell area resistente: prevalenza di % Ar. compresa tra il 10 20 %. Epoca di realizzazione prevalente: nell intervallo temporale compreso tra il 1919 ed il 1945 Numero di piani prevalenti: intervallo fino a 2 piani f.t. Tipologia dell ultimo intervento strutturale: manutenzione Giudizio Esperto Classi di edifici più ricorrenti a scala provinciale Si evidenzia in provincia di Siracusa come la prima e la seconda classe di edifici ricorrenti siano caratterizzate da edifici in muratura mentre la terza classe di edifici prevalentemente riscontrati nel campione significativo risulti essere quella del cemento armato a tamponature consistenti. Si evidenzia però in particolare che addirittura la prima classe significativa coincide con la 463

CAPITOLO III - RISULTATI DELLE ELABORAZIONI classe di edifici più vulnerabili, per una percentuale di circa il 30 % dell intero patrimonio edilizio rilevato. Tale fatto evidenzia la presenza, quindi, sul territorio di ampie aree caratterizzate dall edilizia storica più degradata e più vulnerabile. Classi di edifici più vulnerabili a scala provinciale La classe di edifici più vulnerabili risulta coincidere pertanto con la prima classe significativa che evidenzia una tipologia strutturale povera caratterizzata da strutture verticali in pietra sbozzata, solai in putrelle e coperture in legno poco spingenti. Evidentemente in tale classe di edifici risulta la prevalenza di esiti D per quanto attiene alla resistenza convenzionale, valori medi di area resistente e medio-bassi di resistenza tangenziale, inoltre gli stessi risultano essere stati edificati nel periodo compreso tra il 1919 ed il 1945. Il numero di piani ricorrente è invece quello fino a 2 fuori terra, mentre gli interventi strutturali nel tempo realizzati si configurano nella massima parte come di sola manutenzione. Tale tipologia edilizia evidenzia la necessita di urgenti interventi di messa in sicurezza strutturale che si configurano principalmente nei seguenti: - eliminazione dell azione spingente delle coperture; - consolidamento delle murature; - realizzazione di cerchiature nei solai di piano. 3.7.2.22 - Individuazione a scala subregionale delle tipologie più ricorrenti e più vulnerabili Dopo aver analizzato in ambito provinciale le tipologie edilizie più ricorrenti e quelle caratterizzate dalla maggiore vulnerabilità, si riporta nel seguito la graduatoria di edifici più ricorrenti e caratterizzati da maggiore vulnerabilità alla scala territoriale dell intera Sicilia orientale. SICILIA ORIENTALE Tipologie edilizie ricorrenti Prima classe significativa: Q E P Strutture verticali: telai in c.a. con tamponature deboli Strutture orizzontali: solai in laterocemento o soletta in c.a. Copertura: laterocemento o soletta in c.a. Epoca di realizzazione prevalente: nell intervallo temporale successivo al 1981 Numero di piani prevalenti: intervallo compreso tra 3 e 4 piani f.t. Tipologia dell ultimo intervento strutturale: ristrutturazioni sotto regime di normativa sismica 464

REGIONE SICILIA Seconda classe : R E P Strutture verticali: telai in c.a. con tamponature consistenti Strutture orizzontali: solai in laterocemento o soletta in c.a. Copertura: laterocemento o soletta in c.a. Terza classe significativa: G E P Strutture verticali: pietra squadrata a blocchi Strutture orizzontali: solai in laterocemento o soletta in c.a. Copertura: laterocemento o soletta in c.a. Indice di Vulnerabilità: l intervallo di vulnerabilità prevalente compreso tra 20 e 30 Esito parametro 3 (resistenza convenzionale): prevalenza di esiti C Esito D del parametro 3 e valori di τ k : prevalenza di valori di τ k compresi tra 3 e 6 T/mq. Esito D del parametro 3 e % dell area resistente: prevalenza di % di Ar inferiore al 5 %. Epoca di realizzazione prevalente: nell intervallo temporale compreso tra il 1961 ed il 1971 Numero di piani prevalenti: intervallo compreso tra 3 e 4 piani f.t. Tipologia dell ultimo intervento strutturale: manutenzioni e sopraelevazioni Quarta classe significativa: C C M Strutture verticali: muratura in pietra sbozzata Strutture orizzontali: solai in putrelle e voltine o tavelloni Copertura: in legno spingente Indice di Vulnerabilità: vulnerabilità prevalente oltre la soglia di Iv=50 compresa tra 50 e 60 Esito parametro 3 (resistenza convenzionale): prevalenza di esiti D Esito D del parametro 3 e valori di τ k : prevalenza di valori di τ k compresi tra 3 e 6 T/mq. Esito D del parametro 3 e % dell area resistente: prevalenza di % di Ar inferiore al 5 %. 0Epoca di realizzazione prevalente: nell intervallo temporale precedente al 1919 Numero di piani prevalenti: intervallo fino a 2 piani f.t. Tipologia dell ultimo intervento strutturale: manutenzione Quinta classe significativa: L E P Strutture verticali: muratura in mattoni pieni o multiforo Strutture orizzontali: solai in laterocemento o soletta in c.a. Copertura: laterocemento o soletta in c.a. Indice di Vulnerabilità: l intervallo di vulnerabilità prevalente è quello con indice Iv= 10 Esito parametro 3 (resistenza convenzionale): prevalenza di esiti B Esito D del parametro 3 e valori di τ k : prevalenza di valori di τ k compresi tra 7 e 10 T/mq. Esito D del parametro 3 e % dell area resistente: prevalenza di % di Ar inferiore al 5 %. Epoca di realizzazione prevalente: nell intervallo temporale compreso tra il 1919 ed il 1945 Numero di piani prevalenti: intervallo fino a 2 piani f.t. Tipologia dell ultimo intervento strutturale: ristrutturazioni sotto regime di normativa sismica 465

CAPITOLO III - RISULTATI DELLE ELABORAZIONI Sesta classe significativa: C C N Strutture verticali: muratura in pietrame sbozzato Strutture orizzontali: putrelle e voltine o tavelloni Copertura: legno poco spingente Indice di Vulnerabilità: vulnerabilità prevalente compresa tra 30 e 40 Esito parametro 3 (resistenza convenzionale): prevalenza di esiti D Esito D del parametro 3 e valori di τ k : prevalenza di valori di τ k compresi tra 3 e 6 T/mq. Esito D del parametro 3 e % dell area resistente: prevalenza di % Ar. compresa tra il 10 20 %. Epoca di realizzazione prevalente: nell intervallo temporale compreso tra il 1919 ed il 1945 Numero di piani prevalenti: intervallo fino a 2 piani f.t. Tipologia dell ultimo intervento strutturale: manutenzione Tipologie edilizie più vulnerabili Prima classe più vulnerabile: C C M Strutture verticali: muratura in pietra sbozzata Strutture orizzontali: solai in putrelle e voltine o tavelloni Copertura: in legno spingente Indice di Vulnerabilità: vulnerabilità prevalente oltre la soglia di Iv=50 compresa tra 50 e 60 Esito parametro 3 (resistenza convenzionale): prevalenza di esiti D Esito D del parametro 3 e valori di τ k : prevalenza di valori di τ k compresi tra 3 e 6 T/mq. Esito D del parametro 3 e % dell area resistente: prevalenza di % di Ar inferiore al 5 %. Epoca di realizzazione prevalente: nell intervallo temporale precedente al 1919 Numero di piani prevalenti: intervallo fino a 2 piani f.t. Tipologia dell ultimo intervento strutturale: manutenzione Seconda classe più vulnerabile: C C N Strutture verticali: muratura in pietra sbozzata Strutture orizzontali: solai in putrelle e voltine o tavelloni Copertura: in legno poco spingente Indice di Vulnerabilità: vulnerabilità prevalente oltre la soglia di Iv=50 compresa tra 50 e 60 Esito parametro 3 (resistenza convenzionale): prevalenza di esiti D Esito D del parametro 3 e valori di τ k : prevalenza di valori di τ k compresi tra 3 e 6 T/mq. Esito D del parametro 3 e % dell area resistente: prevalenza di % Ar. compresa tra il 10 20 %. Epoca di realizzazione prevalente: nell intervallo temporale compreso tra il 1919 ed il 1945 Numero di piani prevalenti: intervallo fino a 2 piani f.t. Tipologia dell ultimo intervento strutturale: manutenzione Terza classe più vulnerabile: A F O Strutture verticali: muratura a sacco 466

REGIONE SICILIA Strutture orizzontali: volte senza catene Copertura: in legno a spinta eliminata o travi orizzontali Indice di Vulnerabilità: vulnerabilità prevalente oltre la soglia di Iv=50 compresa tra 50 e 60 Esito parametro 3 (resistenza convenzionale): prevalenza di esiti C Esito D del parametro 3 e valori di τ k : prevalenza di valori di τ k compresi tra 3 e 6 T/mq. Esito D del parametro 3 e % dell area resistente: prevalenza di % Ar. compresa tra il 10-20 %. Epoca di realizzazione prevalente: nell intervallo temporale precedente al 1919 Numero di piani prevalenti: intervallo fino a 2 piani f.t. Tipologia dell ultimo intervento strutturale: manutenzione Quarta classe più vulnerabile: E C M Strutture verticali: muratura in pietre arrotondate Strutture orizzontali: solai in putrelle e voltine o tavelloni Copertura: in legno spingente Indice di Vulnerabilità: l intervallo di vulnerabilità prevalente è quello con indice Iv= 50-60 Esito parametro 3 (resistenza convenzionale): prevalenza di esiti D Esito D del parametro 3 e valori di τ k : prevalenza di valori di τ k 2 T/mq. Esito D del parametro 3 e % dell area resistente: prevalenza di % di Ar compresa tra il 5-10% Epoca di realizzazione prevalente: nell intervallo temporale precedente al 1919 Numero di piani prevalenti: intervallo compreso tra 3 e 4 piani f.t. Tipologia dell ultimo intervento strutturale: ristrutturazioni sotto regime di normativa sismica 3.7.2.23 - Schede tipologiche delle strutture murarie verticali SCHEDE DI RICONOSCIMENTO DELLE TIPOLOGIE DI EDIFICI IN MURATURA PIÙ RICORRENTI E CARATTERIZZATE DA MAGGIORE VULNERABILITÀ Si ritiene invece di dover approfondire, mediante la compilazione di schede specialistiche, l indagine di quelle tipologie di edifici in muratura risultate prevalenti ma anche quelle caratterizzate dal maggiore grado di vulnerabilità Iv >50 e riassunte nel seguito: Prima classe più ricorrente in muratura: G E P Strutture verticali: muratura in pietra squadrata o blocchi Strutture orizzontali: solai in laterocemento o soletta in c.a. Copertura: in laterocemento o soletta in c.a. Indice di Vulnerabilità: l intervallo di vulnerabilità prevalente compreso tra 20 e 30 Esito parametro 3 (resistenza convenzionale): prevalenza di esiti C Esito D del parametro 3 e valori di τ k : prevalenza di valori di τ k compresi tra 3 e 6 T/mq. 467

CAPITOLO III - RISULTATI DELLE ELABORAZIONI Esito D del parametro 3 e % dell area resistente: prevalenza di % di Ar inferiore al 5 %. Epoca di realizzazione prevalente: nell intervallo temporale compreso tra il 1961 ed il 1971 Numero di piani prevalenti: intervallo compreso tra 3 e 4 piani f.t. Tipologia dell ultimo intervento strutturale: manutenzioni e sopraelevazioni Seconda classe più ricorrente in muratura e prima classe tra le più vulnerabili:c C M Strutture verticali: muratura in pietra sbozzata Strutture orizzontali: solai in putrelle e voltine o tavelloni Copertura: in legno spingente Indice di Vulnerabilità: vulnerabilità prevalente oltre la soglia di Iv=50 compresa tra 50 e 60 Esito parametro 3 (resistenza convenzionale): prevalenza di esiti D Esito D del parametro 3 e valori di τ k : prevalenza di valori di τ k compresi tra 3 e 6 T/mq. Esito D del parametro 3 e % dell area resistente: prevalenza di % di Ar inferiore al 5 %. Epoca di realizzazione prevalente: nell intervallo temporale precedente al 1919 Numero di piani prevalenti: intervallo fino a 2 piani f.t. Tipologia dell ultimo intervento strutturale: manutenzione 468