- Solai rigidi e resistenti nel piano. - Ammorsamenti tra muri ortogonali. - Presenza di catene. - Presenza di cordoli ai piani

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1 Connessioni Effetto scatola Se l effetto scatola funziona efficacemente, le pareti dell edificio sono sollecitate nel proprio piano anziché in direzione ortogonale - Solai rigidi e resistenti nel piano - Ammorsamenti tra muri ortogonali - Presenza di catene - Presenza di cordoli ai piani - Coperture non spingenti

2 Dettagli costruttivi per la riduzione della vulnerabilità nei tetti in legno - Tessitura non spingente; - Trave di colmo rigida; - Collegamento travetti in sommità (riduzione spinta); - Collegamento travi e travetti al cordolo (collegamenti); - Cordolo (collegamenti);

3 COME FUNZIONANO GLI INTERVENTI DI EMERGENZA 1- EVENTUALE NUOVO SOPRALLUOGO 2- PROGETTO 3- DISCUSSIONE E APPROVAZIONE GIUNTA 4- IN ACCORDO AL TIPO DI INTERVENTO, IL LAVORO VERRA PORTATO AVANTI DAL CORPO DEI VIGILI DEL FUOCO OPPURE DA UN IMPRESA. 5- LA SUPERVISIONE E EFFETTUATA DALL UNIVERSITA NEL PRIMO CASO, DAL MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA CULTURALI NEL SECONDO.

4 CONOSCENZA DEL MANUFATTO GEOMETRIA CONOSCENZA ESTESA ANCHE AD ELEMENTI PARTICOLARI (CAMINI, NICCHIE ), QUADRI FESSURATIVI E DEFORMATIVI PER MEZZO DI RILIEVI DELLO STATO DI FATTO EVOLUZIONE ANALISI STORICA DEGLI EVENTI, DELL EVOLUZIONE STRUTTURALE E DEGLI EVOLUZIONE INTERVENTI SUBITI

5 RILIEVO DEL QUADRO FESSURATIVO E DEFORMATIVO Il rilievo del quadro fessurativo e deformativo osserva e registra le varie forme di degrado strutturale che l edificio ha subito nel tempo. In esso confluiscono perciò sia gli effetti di dissesti di origine statica, esauriti o in atto, sia i danni connessi a dissesti di origine dinamica causati da terremoti avvenuti nel tempo o dalle crisi sismiche più recenti. Non è facile distinguere il complesso causale di un danno, in quanto spesso si sommano o interagiscono diversi fattori; tuttavia al rilievo si chiede non di interpretare la causa del danno, bensì di raccogliere e disporre tutte le informazioni che possono consentire e facilitarne la diagnosi. Non è rilevante, ad esempio, definire a priori se una lesione è passante o non come invece lo è il fatto che sia rilevabile e riscontrabile su entrambe le facce del macroelemento con analoga o diversa configurazione, in posizione speculare o diversa, ecc. Importante è invece localizzarle e descrivere realisticamente i tracciati delle lesioni che vanno misurati e caratterizzati attraverso il verso di spostamento relativo dei due cigli in diversi punti della lesione così da poter interpretare i meccanismi di dissesto che l hanno prodotta.

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8 LA RAPPRESENTAZIONE DEL DISSESTO QUADRO FESSURATIVO

9 DISEGNI SCHEMATICI E DESCRIZIONI RIASSUNTIVE PER LA RILEVAZIONE DEI DANNI STRUTTURE VERTICALI Strutture portanti murarie A - nessun danno B - danno lieve - Lesioni di ampiezza fino a 1 mm., comunque distribuite C - danno medio - Lesioni di tipo 1, 5, 6 fino a 4 mm. di tipo 2, 3, 7 fino a 2 mm - Danni di tipo 4, 8, 9 di lieve entità D - danno grave - Lesioni di tipo 1, 5, 6 fino a 10 mm. di tipo 2, 3, 7 fino a 5 mm -Danni di tipo 4, 8, 9 di media entità E - danno gravissimo - Lesioni e danni di entità superiore a quelle dei punto D F - danno totale (distruzione) E' bene che il rilevatore inizi le operazioni di stima della ampiezza delle lesioni con misura diretta a mezzo di regolo millimetrico; solo quando sarà sufficientemente allenato converrà che si limiti ad una stima visiva, che sarà divenuta affidabile.

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16 DESCRIZIONE DEGLI EFFETTI DEL DISSESTO SULLA MATERIA DELLA COSTRUZIONE (danni fisici) Si tratta di una descrizione e localizzazione dei diversi fenomeni associati per affinità e per semplificazione grafica in gruppi. Si è scelto, quindi, di raggruppare nella simbologia grafica i fenomeni affini, anche se diversamente denominati e di diversa portata strutturale, dove, data la diversità dei materiali in cui si verificano, non sono possibili equivoci. Una parte dei danni va descritta sui grafici in modo realistico (fessurazioni, fratture e lesioni, crolli), in quanto il disegno del loro tracciato riveste di per sé importanza diagnostica; gli altri danni sono descritti con simboli convenzionali, in quanto è sufficiente il riconoscimento del fenomeno e la sua localizzazione.

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24 Di Caterina Carocci - UNISR EDIFICI IN MURATURA

25 1: Lesioni dovute alla presenza di aperture a ridosso del mantello murario che non consentono un efficace collegamento tra le fasce murarie 2: Lesioni dovute alla presenza di un apertura e all edificazione successiva del piano superiore che grava su di essa. Le catene introdotte al livello del solaio limitano la continuazione delle lesioni 3: Lesioni originate dalla forza esercitata, su due pareti contigue, nelle due direzioni ortogonali dall azione sismica 1: Meccanismo di ribaltamento degli architravi che ruotano verso l esterno. La parte di muratura che funge da architrave è di dimensioni ridotte e non consente un efficace collegamento tra le pareti laterali. 2: Meccanismo di ribaltamento parziale della facciata. Insorge in seguito alla perdita di vincolo d estremità dovuto all assenza d incatenamento dell angolata. 3: Lesioni dovute alla mancanza di continuazione nel piano superiore della parete di controvento 3: Meccanismo di ribaltamento dell angolata in seguito del distacco parziale della facciata. La presenza di catene limita il crollo. 4: Meccanismo di ribaltamento parziale della facciata causato dal mancato trattenimento della porzione di parete di controvento interessata. 4: Lesioni dovute all accostamento di materiali diversi in seguito al rifacimento Di Caterina Carocci - UNISR 5: Lesioni dovute al crollo precedente della cellula adiacente, alla presenza di varie bucature e a sarciture con accostamenti di materiali diversi 5: Meccanismo di ribaltamento della parete laterale dovuto ad un suo indebolimento in seguito al precedente crollo della cellula adiacente. Meccanismo condizionato dalla presenza di forature che comportano una maggiore deformabilità della parete.

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28 LA CONSERVAZIONE DELLA MATERIA E DELLE STRUTTURE Obiettivi della conoscenza: Identificazione dei materiali costitutivi e delle tecniche costruttive. Identificazione dei meccanismi di degrado e dissesto, presenti in relazione alle interazioni dei materiali tra loro e con l ambiente esterno. Scelte progettuali: Tese ad arrestare i meccanismi di degrado e dissesto in atto rimuovendone ove possibile le cause e prevenendo l insorgere di nuovi fenomeni degradativi. Verifica della compatibilità delle destinazioni d uso Tese a conferire solidità e stabilità agli elementi degradati e danneggiati, e leggibilità a membrature architettoniche ed apparati decorativi.

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