Il metabolismo epatico delle proteine in fisiologia e patologia

Documenti analoghi
06_citologia_SER_golgi 1

Emivita delle proteine

MFN0366-A1 (I. Perroteau) -traduzione e indirizzamento delle proteine. Solo per uso didattico, vietata la riproduzione, la diffusione o la vendita

COMPARTIMENTI INTRACELLULARI

(b) Nutrienti quali regolatori delle funzioni cellulari. Colesterolo. Digestione dei lipidi. Fitosteroli

La fissazione dell azoto

Biologia generale Prof.ssa Bernardo

I ribosomi liberi nel citoplasma sintetizzano le proteine destinate alla via citoplasmatica, cioè quelle destinate a:

Smistamento delle proteine nella cellula

MEMBRANE INTERNE. nm)

Compartimenti intracellulari

3. Citologia i. Strutture cellulari comuni tra cellule animali e vegetali

Università di Roma Tor Vergata Scienze della Nutrizione Umana Biochimica della Nutrizione - Prof.ssa Luciana Avigliano A.A.

Fisiologia cellulare e Laboratorio di colture cellulari

- In che modo questi segnali dirigono il trasporto della proteina al compartimento di destinazione?

Università degli Studi del Sannio. Facoltà di Scienze MM.FF.NN. - Corso di Laurea in Biotecnologie a.a Programma di Biologia Cellulare

Fegato e metabolismo lipidico

MACROMOLECOLE. Polimeri (lipidi a parte)

Il metabolismo dell azoto

Scaricato da 21/01/2011

Digestione dei lipidi: 7 fasi

La cellula vegetale. Scienze e Tecnologie Agrarie (STAg) Tecnologie Forestali e Ambientali (TFA) Biotecnologie Agrarie (BA) Biologia Vegetale

FABBISOGNO CALORICO kcal kcal

Formazione delle strutture amiloidi_1

LE PROTEINE. SONO Polimeri formati dall unione di AMMINOACIDI (AA) Rende diversi i 20 AA l uno dall altro UN ATOMO DI C AL CENTRO

INIZIO DELLA TRADUZIONE. Proteine citoplasmatiche (ed anche nucleari,mitocondriali ecc. Proteine integrali di membrana. Proteine di secrezione

Metabolismo degli amminoacidi

- utilizzano esclusivamente le reattività chimiche di alcuni residui AA

DIGESTIONE DEI TRIACILGLICEROLI

COMUNICAZIONE INTERCELLULARE

Relazioni evolutive tra i viventi. Le distanze tra le ramificazioni sono proporzionali alla entità della differenza

Danno cellulare. Robbins Cap. 1 Maino Cap. 5

SUBUNITA MAGGIORE = 60S (rrna 28S, 5.8S e 5S + 45 proteine) SUBUNITA MAGGIORE = 50S (rrna 23S e 5S + 34 proteine)

Funzioni dei nucleotidi

I mammiferi sono privi dell enzima nitrogenasi, in grado di fissare l azoto atmosferico N2 NH3.

Mediatore chimico. Recettore. Trasduzione del segnale. Risposta della cellula

PROTEINE ed AMMINOACIDI: RUOLO METABOLICO E NUTRIZIONALE (b)

dieta vengono convertiti in composti dei corpi chetonici.

materiale didattico, vietata la riproduzione e la vendita 1

COME E ORGANIZZATA UNA CELLULA?

L NH 3 è prodotta da tutti i tessuti durante il metabolismo di diversi composti, ma solo il fegato èin grado di eliminarla sotto forma di urea

Smistamento delle proteine cellulari

Smistamento delle proteine neosintetizzate

Caratteristiche generali

Apparato endocrino. Controllo della glicemia. Il pancreas endocrino. Università degli Studi di Perugia

Corso di Laurea in Farmacia Insegnamento di CHIMICA BIOLOGICA. Angela Chambery Lezione 5

Incubazione PULSE-CHASE di pezzi di tessuto pancreatico in solux. contenente AA radioattivi. Gli AA venivano assimilati e incorporati

Svolgono funzioni biologiche di fondamentale importanza e possono essere divise in 7 gruppi principali:

TRANSAMINASI (AMINOTRANSFERASI) agiscono con un meccanismo ping-pong. sono presenti sia nel citosol che nei mitocondri

Polimorfismo genetico del collageno

Una risposta cellulare specifica può essere determinata dalla presenza di mediatori chimici (ormoni o altre molecole), dall interazione con altre

LA REGOLAZIONE GENICA DEGLI EUCARIOTI 2

Base cellulare della vita

Utilizzazione dei dati di monitoraggio biologico

BETA OSSIDAZIONE DEGLI ACIDI GRASSI

Le cellule eucariotiche svolgono durante la loro vita una serie ordinata. Ciclo Cellulare

REGOLAZIONE DELL ATTIVITA ENZIMATICA 1) MODULAZIONE ALLOSTERICA NON-COVALENTE (REVERSIBILE)

Le proteine. Sono polimeri di amminoacidi dispos$ in sequenza. Due amminoacidi si legano tra loro formando un legame pep-dico.

I trasportatori citoplasmatici sono vescicole di trasporto

catabolismo anabolismo

Gli enzimi. Gli enzimi sono le proteine 1 che catalizzano 2 le reazioni chimiche che avvengono nei sistemi biologici

MODIFICAZIONI POST-TRADUZIONALI DELLE PROTEINE

FATTORI DI CRESCITA COME MESSAGGERI

1. Fisiologia del trasporto delle lipoproteine


Regolazione enzimatica Isoenzimi

Definizione TRADUZIONE

COME E ORGANIZZATA UNA CELLULA?

MODIFICAZIONI POST-TRADUZIONALI DELLE PROTEINE

Mitocondri. -sono visibili al MO (Ø 0,5 µ e lunghezza da 1 a 6 µ) -assenti nei batteri e presenti in tutte le cellule eucariotiche

Struttura delle Proteine

Fondamenti di Chimica Farmaceutica. Farmacocinetica

PROTIDI: LE PROTEINE E GLI AMMINOACIDI

ENZIMI. Un enzima è un catalizzatore (acceleratore) di reazioni biologiche.

IL DOGMA CENTRALE DELLA BIOLOGIA RNA

NADH e NADPH. ATP = 1 moneta (energetica) della cellula NADH, NADPH = 2 moneta (potere riducente)

Struttura secondaria

REPLICAZIONE DEL DNA

E. Giordano 16/09/2010

MFN0366-A1 (I. Perroteau) - indirizzamento delle proteine. Solo per uso didattico, vietata la riproduzione, la diffusione o la vendita.

MOLTE PROTEINE SONO LOCALIZZATE IN COMPARTIMENTI DIVERSI DA QUELLO CITOPLASMATICO. Mitocondri Cloroplasti Perossisomi

L ORGANIZZAZIONE BIOLOGICA È GERARCHICA. Riduzionismo. Proprietà emergenti

Digestione e assorbimento dei lipidi. β-ossidazione degli acidi grassi

Proteine strutturali Sostegno meccanico Cheratina: costituisce i capelli Collagene: costituisce le cartilagini Proteine di immagazzinamento

BIOSEGNALAZIONE. La ricezione e la trasmissione delle informazioni extracellulari Parte I

ANABOLISMO DEI LIPIDI

TRASCRIZIONE DEL DNA, TRADUZIONE DELL RNA

Fosforilazione a livello del substrato

Degradazione degli acidi grassi

Scaricato da 21/01/2011

Capitolo 4: Le proteine: ossidazione degli amminoacidi, produzione dell urea e biosintesi degli amminoacidi

Le membrane cellulari

Mantenimento dell omeostasi

le porzioni con strutture secondarie sono avvicinate e impaccate mediante anse e curve della catena. STRUTTURA TERZIARIA

FUNZIONI delle MODIFICAZIONI delle proteine per GLICOSILAZIONE

Struttura e funzione delle membrane biologiche

Transcript:

Il metabolismo epatico delle proteine in fisiologia e patologia Alfredo Cantàfora Dipartimento di Medicina Clinica Università La Sapienza - Roma

Argomenti trattati Comparti epatocellulari Biosintesi delle proteine Struttura e funzione Traffico intracellulare Catabolismo delle proteine Molecole Chaperone Meccanismi di danno cellulare Risposta al danno cellulare

Distribuzione delle superfici di membrana nella cellula epatica (volume circa 5000 μm 3 ) Membrana plasmatica 2% ER rugoso 35% Totale del Reticolo ER liscio 16% endoplasmatico 51% Apparato di Golgi 7% Mitocondri 39% Membrana nucleare 0.2% Lisosomi 0.4% Perossisomi 0.4% Endosomi 0.4% Molecular biology of the cell 2 nd ed. Bruce Alberts et al. Garland Publisher, Inc. NY, 1990

Il Reticolo Endoplasmatico Nell epatocita può occupare fino al 50% dello spazio intracellulare

Sintesi proteica catalizzata dai Ribosomi

Sintesi proteica catalizzata dai Ribosomi La formazione di ogni legame peptidico richiede l idrolisi di 4 gruppi fosfato (da ATP e GTP) pari a 28.000 cal/mole. Essendo l energia di legame di 5.000 cal/mole, ogni legame peptidico comporta la perdita di 23.000 cal/mole.

Road Map del traffico intracellulare delle proteine Ribosomi Citosol Reticolo endoplasmatico endosoma Mitocondri Perossisomi Golgi Nucleo Vescicole secretorie Lisosomi Membrana plasmatica

Molte proteine sono dotate di sequenze aa (signal peptide o signal patch) che le indirizzano i a specifici i organelli. In mancanza di signal peptide le proteine restano nel citosol. Ad es., la seguente sequenza del terminale amminico determina la translocazione della proteina al ER + NH 3 Met-Met Met-Ser Ser-Phe Phe-Val Val-Ser Ser-Leu Leu-Leu Leu-Leu Leu-Val Val-Gly Gly-Ile Ile- Leu-Phe-Trp-Ala-Thr-Glu - -Ala-Glu - -Gln-Leu-Thr-Lys + -Cys- Glu - -Val-Phe-Gln- La seguente sequenza del terminale carbossilico ne determina invece la ritenzione nel RE -Lys + -Asp - -Glu - -Leu-COO -

Il sistema Nucleo Reticolo Endoplasmatico - Golgi Citosol Vescicole secretorie

Il catabolismo delle proteine Le proteine strutturali tt hanno generalmente emivita it molto lunga, le proteine con funzione di segnale o con attività enzimatica sono invece degradate rapidamente.

Il catabolismo delle proteine Le proteine strutturali tt hanno generalmente emivita it molto lunga, le proteine con funzione di segnale o con attività enzimatica sono invece degradate rapidamente. Nel citosol l emivita della proteina dipende dal tipo di aa sul terminale amminico della molecola (Met, Ser, Thr, Ala, Val, Cys, Gly e Pro stabilizzano la proteina, gli altri aa la destabilizzano).

Il catabolismo delle proteine Le proteine strutturali tt hanno generalmente emivita it molto lunga, le proteine con funzione di segnale o con attività enzimatica sono invece degradate rapidamente. Nel citosol l emivita della proteina dipende dal tipo di aa sul terminale amminico della molecola (Met, Ser, Thr, Ala, Val, Cys, Gly e Pro stabilizzano la proteina, gli altri aa la destabilizzano). Si riteneva un tempo che la degradazione delle proteine fosse operata dai lisosomi. Ora si sa che un rilevante contributo è dato dal ubiquitin-dependent pathway che avviene nel proteasoma presente nel citosol.

Degradazione proteica ubiquitina-dipendente L ubiquitina è una proteina termostabile di 76 aa la cui estremità carbossilica può legarsi al gruppo amminico della lisina. L attacco di una singola molecola di ubiquitina è reversibile; la poli- ubiquitinazione determina invece l immediata degradazione d ad opera di proteasi ATP-dipendenti

Degradazione proteica ubiquitina-dipendente E1= enzima attivatore dell ubiquitina E2= enzima coniugatore dell ubiquitina E3= ubiquitina ligasi

Degradazione proteica ubiquitina-dipendente E1= enzima attivatore dell ubiquitina E2= enzima coniugatore dell ubiquitina E3= ubiquitina ligasi La proteina poli-ubiquitilata è soggetta all azione di proteasi ATP-dipendenti nel proteasoma

Il proteasoma Vista laterale Entrata substrati Vista dall alto Subunità α 150Ǻ Subunità β Subunità α 115Ǻ Prodotti di proteolisi Ø cavità interna 53 Ǻ Øf foro ingresso 13Ǻ Ǻ

Danno e risposta cellulare Molecole Chaperone Unfolded Protein Response Proteine e lipidi di membrana

Fanno soffrire le membrane del ER (e la cellula in generale): Fenomeni ischemici Stress ossidativo (apoptosi e infiammazione) Eccessivo accumulo intracellulare di lipidi (steatosi) Presenza di proteine degradate e/o denaturate nel lume del ER Anomala distribuzione dei lipidi di membrana (ad es., alto CH/PL) Prodotti di ossidazione e degradazione dei lipidi Presenza di detergenti endogeni ed esogeni (ad es., BS idrofobi) Farmaci e sostanze tossiche, naturali e sintetiche (ad es., l alcool) Disordini metabolici (ad es., diabete, obesità) Infezioni virali (ad es., HCV, HBV)

Il Reticolo Endoplasmatico risponde allo stress con i seguenti meccanismi: Attivazione i della risposta st alle proteine denaturate t (UPR = Unfolded d Protein Response) mediata da chaperoni proteici e molecolari Modificazione della biosintesi dei lipidi di membrana in modo da contrastare le alterazioni della composizione Attivazione dei meccanismi di anti-ossidazione Modificazione delle sostanze tossiche Attivazione dell apoptosi in caso di danno irrimediabile

Dov è lo chaperone? Che fa lo chaperone? Gerard ter Borch (Zwolle 1617 Deventer 1681) The dancing couple Amsterdam 1660

Lo Chaperone Ccntrolla che le interazioni nella coppia siano corrette Gerard ter Borch (Zwolle 1617 Deventer 1681) The dancing couple Amsterdam 1660

TUDCA Tauroursodesossicolato PBA Acido 4-fenil butirrico TMAO TAU Chaperoni molecolari Trimetilammina N-ossido diidrato Taurina Famiglia HSP90 HSP70 HSP40 Chaperoni proteici Funzione Rinaturazione struttura proteica e tolleranza dello stress Legame alle proteine denaturate e prevenzione loro aggregazione Consegna dei substrati proteici alle HSP70 e stimolo delle ATPasi Alcune proteine, come Hop e Ciclofillina 40, sono co-fattori degli chaperon HSP90 e HSP70.

Unfolded Protein Response

Unfolded Protein Response

Unfolded Protein Response

Unfolded Protein Response Aumento della biosintesi degli chaperoni e della degradazione delle UPs

Unfolded Protein Response

Unfolded Protein Response Riduzione sintesi proteica, attivazione anti-ossidanti, degradazione UPs

Stress del RE e metabolismo lipidico cellulare I cambiamenti nella composizione dei lipidi di membrana sono mediati da proteine dotate di Sterol Sensing Domain (SSD) che agiscono, in modo indiretto e complesso, sulla trascrizione di geni muniti di Sterol Regulatory Element (SRE)

Membrana del ER con bassi livelli di colesterolo La proteina INSIG1, munita di SSD, perde il contatto con HMGCR e con il complesso SCAP/SREBP

Membrana del ER con bassi livelli di colesterolo Il complesso SCAP/SREBP lascia il RE rivestito da una coat protein e fonde col Golgi

Membrana del ER con bassi livelli di colesterolo L attivazione delle proteasi S1P e S2P stacca il fattore di trascrizione di SREBP che penetra nel nucleo

Membrana del ER con bassi livelli di colesterolo Aumenta la trascrizione dei geni muniti di SRE, tra i quali HMGCR, LDLR e INSIG1

Membrana del ER con bassi livelli di colesterolo La proteina INSIG1 non legata è soggetta ad un rapido turnover mediato da ubiquitilazione e degradazione proteasomica

Membrana del ER con alti livelli di colesterolo Gli alti livelli di CH aumentano l interazione di INSIG1 con il complesso SCAP/SREBP e con HMGCR

Membrana del ER con alti livelli di colesterolo Il mancato rilascio del complesso SCAP/SREBP fa crollare la trascrizione dei geni muniti di SRE

Membrana del ER con alti livelli di colesterolo L interazione INSIG1-HMGCR favorisce la ubiquitilazione di HMGCR e la sua degradazione proteasomica

La proteina INSIG1 non legata subisce una rapida degradazione proteasomica. Nel complesso, si ferma la biosintesi bosntes del colesterolo.

I dati sperimentali suggeriscono che INSIG1 è uno chaperone specifico per proteine che contengono lo SSD, quali: SCAP (attivatore della proteolisi di SREBP) HMGCR (enzima limitante la biosintesi del CH) NPC1 (trasportatore intracellulare del colesterolo) INSIG1 regola, quindi, l attività ità e la degradazione d di queste proteine mediante meccanismi di translocazione e ubiquitinazione

I principali effetti della modulazione INSIG1-mediata sul metabolismo lipidico sono dovuti al rilascio del fattore nucleare derivato da SREBP che agisce su più di 20 geni muniti di SRE, tra i quali: HMGCR (aumento biosintesi CH) LDLR (aumento captazione recettoriale CH) NPC1L1(aumento captazione non recettoriale CH) NPC1 GPAT (aumento trasporto intracellulare CH) (aumento sintesi trigliceridi a scapito dei PL) Fatty Acid synthases Fatty Acid desaturases

Leclercq I.A. et al. J. Hepatol. 47:142-156, 156, 2007

Conclusioni 1 Metabolismo lipidico e proteico del RE s intrecciano in modo complesso e sono influenzati dalle condizioni di stress. Nell epatocita, ad es., lo stress prolungato aumenta sintesi e accumulo di colesterolo e dei lipidi intracellulari (fatty liver).

Conclusioni 2 In condizione one di stress moderato la sntes sintesi proteica proteca diminuisce dmnusce di poco e così pure i livelli di INSIG1. Ciò induce la stimolazione dei geni con SRE (HMGCR, NPC1L1) mediato dal processing di SREBP e una maggiore sintesi e assorbimento del colesterolo, utile a sostenere i processi di rigenerazione cellulare.

Conclusioni 2 In condizione one di stress moderato la sntes sintesi proteica proteca diminuisce dmnusce di poco e così pure i livelli di INSIG1. Ciò induce la stimolazione dei geni con SRE (HMGCR, NPC1L1) mediato dal processing di SREBP e una maggiore sintesi e assorbimento del colesterolo, utile a sostenere i processi di rigenerazione cellulare. In condizione di forte stress diminuiscono sintesi proteica e livelli di INSIG1. Ne consegue attivazione incontrollata di SREBP e forte stimolo dei geni con SRE. La sovrapproduzione di CH e TG (a scapito dei PL) induce l accrescimento dei lipid stores (da attivazione dei geni ACAT2 e MTTP).

Conclusioni 2 In condizione one di stress moderato la sntes sintesi proteica proteca diminuisce dmnusce di poco e così pure i livelli di INSIG1. Ciò induce la stimolazione dei geni con SRE (HMGCR, NPC1L1) mediato dal processing di SREBP e una maggiore sintesi e assorbimento del colesterolo, utile a sostenere i processi di rigenerazione cellulare. In condizione di forte stress diminuiscono sintesi proteica e livelli di INSIG1. Ne consegue attivazione incontrollata di SREBP e forte stimolo dei geni con SRE. La sovrapproduzione di CH e TG (a scapito dei PL) induce l accrescimento dei lipid stores (da attivazione dei geni ACAT2 e MTTP). Il prolungamento delle condizioni di stress provoca l accumulo di CH nelle membrane che blocca la regolazione della biosintesi dei lipidi idi mediata dal rilascio i del complesso SCAP/SREBP attraverso l interazione con INSIG1. Peggiora il rapporto CH/PL del RE e ne consegue l infarcimento lipidico dell epatocita.