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SOMMARIO 1. OGGETTO E SCOPO... 2 2. CAMPO DI APPLICAZIONE... 2 3. DEFINIZIONI... 2 4. CONTENUTO... 3 4.1 GENERALITÀ... 3 4.1.1 Collaudo di accettazione... 3 4.1.2 Uso attrezzature... 3 4.1.3 Manutenzione su guasto... 4 4.1.4 Manutenzione ordinaria... 4 4.1.5 Pulizia/sanificazione/sanitizzazione/sterilizzazione... 4 4.1.6 Versamento liquidi... 5 4.1.7 Parcheggio attrezzature... 5 4.1.8 Movimentazione attrezzature... 5 4.2 ISTRUZIONI OPERATIVE... 5 4.3 FORMAZIONE DEL PERSONALE... 5 4.4 VERIFICA DEI RISULTATI... 5 5. RESPONSABILITA ED AZIONI... 6 6. RESPONSABILITA DELLA CONSULENZA ED AZIONI... 6 7. RIFERIMENTI... 6 8. MODULI... ERRORE. IL SEGNALIBRO NON È DEFINITO. 9. DISTRIBUZIONE E PRESA VISIONE... 6

1. OGGETTO E SCOPO Descrivere, per le attività che prevedono da parte degli operatori dell AUSL di Rimini l utilizzo di attrezzature, norme comportamentali al fine di contenere entro i limiti di accettabilità i rischi residui derivanti dall uso e assicurare che tali modalità siano svolte in condizioni controllate e che rispondano alle reali necessità in modo da garantire la sicurezza dei pazienti e degli operatori. 2. CAMPO DI APPLICAZIONE Tutte le attrezzature censite che sono soggette a manutenzione in dotazione alle diverse Unità Operative e sono utilizzate nei luoghi di lavoro dell AUSL di Rimini. Attrezzatura: 3. DEFINIZIONI Elettromedicale: Operatore: Uso attrezzatura: Pulizia: Sanificazione: Sanitizzazione: qualsiasi macchina, apparecchio, utensile destinato ad essere utilizzato durante il lavoro, comprese anche le apparecchiature biomediche con o senza parti applicate al paziente, quelle che emettono o rilevano radiazioni o utilizzano materiali ionizzanti, quelle di laboratorio destinate a contenere, conservare, trattare od effettuare diagnosi su materiale biologico; apparecchio elettrico, munito di non più di una connessione a una particolare rete di alimentazione destinato alla diagnosi, al trattamento o alla sorveglianza del paziente sotto la supervisione di un medico, e che entra in contatto fisico o elettrico col paziente e/o trasferisce energia verso il paziente e/o rivela un determinato trasferimento di energia verso o dal paziente; il lavoratore o i lavoratori incaricato/i dell'uso di un'attrezzatura; qualsiasi operazione lavorativa connessa ad un'attrezzatura, quale la messa in servizio o fuori servizio, l'impiego, il trasporto, la riparazione, la trasformazione, la manutenzione, la pulizia, lo smontaggio; rimozione meccanica dello sporco da superfici, oggetti, cute e mucose e viene eseguita di solito con l impiego di acqua, con o senza detergenti. metodica che prevede l uso di detergenti, per ridurre il numero dei contaminanti batterici, consentendo di mantenere i livelli di sicurezza nei limiti fissati dalle normative dell igiene su oggetti e superfici. metodica che utilizza disinfettanti per mantenere per un tempo relativo i livelli di sicurezza nei limiti fissati dalle normative dell igiene su oggetti e superfici;

Sterilizzazione: Detergente: Disinfettanti: processo chimico o fisico che è in grado di distruggere tutte le forme di microrganismi viventi; sostanza che diminuendo le forze di tensione superficiale, è in grado di sciogliere grassi e lo sporco favorendo la sua rimozione (favorisce l abbassamento della carica microbica) sostanza che riduce il numero di batteri patogeni in fase vegetativa e/o in fase di spore se viene utilizzato disinfettante ad alto livello. 4. CONTENUTO 4.1 Generalità Il corretto utilizzo delle attrezzature che necessitano di manutenzione è uno dei principali fattori della sicurezza e della tutela della salute degli operatori, e anche di quelli che lavorano nello stesso ambiente. 4.1.1 Collaudo di accettazione Tutte le attrezzature che entrano a qualsiasi titolo, inclusa la prova e le visione, nelle diverse Unità Operative della Azienda USL Rimini devono essere necessariamente sottoposte alla procedura di collaudo di accettazione adottata dall Ingegneria Clinica la quale prevede almeno le seguenti fasi: valutazione del rischio eseguita dai tecnici dell Ingegneria Clinica al fine di verificare la conformità delle attrezzature alle normative di sicurezza vigenti ed individuare le eventuali misure di protezione aggiuntive da adottare relativamente all ambiente di lavoro ove andrà utilizzata l attrezzatura; formazione degli operatori finalizzata all apprendimento della destinazione d uso del costruttore, delle modalità di utilizzo e delle eventuali avvertenze evidenziate dal costruttore; fornitura del manuale d uso in lingua italiana dove sono comunque riportate tutte le informazioni sopra descritte. Quest ultimo deve essere a disposizione in prossimità della medesima apparecchiatura o comunque facilmente reperibile. 4.1.2 Uso attrezzature Gli operatori devono utilizzare l attrezzatura nell ambito della destinazione d uso prevista dal costruttore secondo le indicazioni presenti nel manuale d uso e/o istruzioni operative, alla formazione ricevuta e negli ambienti idonei dal punto impiantistico, strutturale e protezionistico. Nello specifico si raccomanda: di effettuare un ispezione preliminare a vista per individuare eventuali segni di danneggiamento; di non posizionare le attrezzature non elettromedicali in zona accessibile al paziente; di non utilizzare adattatori (spine, prolunghe, raccordi, ecc) per collegare alle diverse fonti di alimentazione;

di non coprire le attrezzature in funzione con teli in quanto possono limitare la ventilazione di raffreddamento dei circuiti elettrici con conseguente possibilità di innesco d incendio; di non utilizzare attrezzature non idonee in ambiente iperossigenato (es. ossigenoterapia in tenda) in quanto in tali ambienti possono essere causa di innesco di incendio; di non posizionare le attrezzature a funzionamento elettrico in prossimità di accumulo di materiale combustibile o infiammabile e di mantenere comunque una distanza di sicurezza di almeno 60 cm se presidiate da un operatore e 120 cm per quelle non presidiate; di utilizzare i Dispositivi di Protezione Individuali messi a disposizione per ridurrre i rischi residui. In ogni caso non manomettere i dispositivi di sicurezza forniti a corredo dell attrezzatura. 4.1.3 Manutenzione su guasto Nel caso di guasto, spegnere l apparecchiatura e non utilizzarla per alcun motivo. Segnalare al laboratorio dell Ingegneria Clinica il guasto, specificando il numero di inventario dell apparecchio, l Unità Operativa e il nominativo dell operatore richiedente l intervento. 4.1.4 Manutenzione ordinaria L operatore deve eseguire le operazioni di manutenzione ordinaria al fine di garantire il corretto funzionamento dell attrezzatura e il mantenimento nel tempo delle sue caratteristiche iniziali. Deve attenersi alle indicazioni operative descritte nel manuale d uso e quant altro prescritto in fase di collaudo di accettazione. Non aprire l involucro di protezione dell apparecchiatura accessibile mediante uso di attrezzi. 4.1.5 Pulizia/sanificazione/sanitizzazione/sterilizzazione Nelle operazioni di pulizia, sanificazione, sanitizzazione e sterilizzazione l operatore deve attenersi alle istruzioni del manuale d uso con particolare attenzione alle relative avvertenze e in ogni caso prima deve scollegare l alimentazione elettrica. Si raccomanda: di non procedere alla pulizia se l apparecchio è elettricamente alimentato; di non versare direttamente liquidi sull attrezzatura (acqua, detergenti, disinfettanti); nel caso di utilizzo di panni umidi, sia soluzioni idriche che alcoliche, attendere che l apparecchiatura sia asciutta e, in ogni caso, attendere almeno 10 minuti prima di ricollegare lo strumento all alimentazione elettrica.

4.1.6 Versamento liquidi Le attrezzature, di norma, non sono protette da versamenti di liquidi e quindi nel caso di versamento di liquidi su parti in tensione, scollegare immediatamente l alimentazione elettrica e chiamare la l Ingegneria Clinica. Nel caso specifico di versamento di liquidi infiammabili sull apparecchiatura o in sua prossimità, oltre a togliere immediatamente l alimentazione elettrica bonificare l ambiente aerandolo. 4.1.7 Parcheggio attrezzature Le attrezzature devono essere parcheggiate nella fase di non utilizzo in locali con caratteristiche ambientali idonee con particolare riferimento alla temperatura e umidità relativa e comunque si raccomanda di attenersi alle indicazioni presenti del manuale d uso e definite in fase di collaudo di accettazione. 4.1.8 Movimentazione attrezzature Le attrezzature trasportabili e non portatili devono essere movimentate mediante l ausilio di idoneo carrello se non provvisto di proprie ruote o da organi equivalenti. 4.2 Istruzioni Operative Qualora gli operatori ritenessero di dover emettere istruzioni operative per l utilizzo attrezzatura-paziente deve essere data evidenza dell attività svolta con specifiche schede di registrazione. Gli operatori dovranno inoltre seguire le istruzioni operative concordate con l Ingegneria Clinica e compilare le eventuali relative schede. 4.3 Informazione-Formazione del Personale Gli operatori che utilizzano un attrezzatura devono aver ricevuto un adeguata informazione sulla destinazione d uso, modalità d uso e sulle avvertenze in occasione: dell'assunzione; del trasferimento o cambiamento di mansioni; dell'introduzione di nuove attrezzature. Compito dei responsabili dell Unità Operative ( Dirigenti e Preposti ) è assicurare che l operatore sia adeguatamente formato con particolare riferimento al proprio posto di lavoro e alle proprie mansioni e a tal fine faciliteranno la partecipazione a corsi di formazione ad hoc resi disponibili dal Datore di Lavoro mediante le proprie articolazioni aziendali. 4.4 Verifica dei risultati Compito del Responsabile dell Unità Operativa è verificare la corretta attuazione delle modalità stabilite e del Servizio Prevenzione e Protezione controllare che tale verifica

venga realmente eseguita all atto dell aggiornamento della valutazione dei rischi in accordo con il D.Lgs 9 aprile 2008, n. 81ss. mm. ii. 5. RESPONSABILITA ED AZIONI Responsabilità della procedura: Responsabile Responsabilità delle azioni: di tutti gli operatori che utilizzano le attrezzature, Dirigenti/Preposti. 6. RESPONSABILITA DELLA CONSULENZA ED AZIONI Ove sorgessero dubbi sulla interpretazione della procedura il Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione è designato all interpretazione autentica e alla consulenza. 7. RIFERIMENTI L.R. 34/98; D.Lgs 9 aprile 2008, n. 81 ss. mm. ii. Direttive Dispositivi medici, Direttiva Macchine e relativi decreti di attuazione Norme CEI 62.5 8. DISTRIBUZIONE E PRESA VISIONE L AUSL di Rimini : mediante pubblicazione elettronica sul sito aziendale.