L Europa che vogliamo

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L Europa che vogliamo Dimensione Opinioni Benefici Carenze Proposte 74 74

L Unione europea è il risultato di un graduale percorso di integrazione iniziato all indomani della seconda guerra mondiale. Ideali, valori e risultati ne hanno fatto un esperimento felicemente riuscito, il cui successo è ben illustrato dal suo allargamento: da 6 paesi fondatori si è arrivati a 28. 75 75

1952 1973-1986 2013 1995 2007 2004 76 76

L Unione europea è un gigante economico. Nel 2016 il suo PIL valeva più di 14.800 miliardi di euro, il 21,8% del totale mondiale con solo il 6,9% della popolazione globale. 77 77

Con oltre 500 milioni di consumatori e 23 milioni di aziende, il mercato unico europeo è la più grande area economica del pianeta dove merci e persone possono circolare liberamente. 78 78

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Il progetto di integrazione europeo ha garantito per oltre 70 anni pace, democrazia, libertà, sviluppo economico e diffusione del benessere a una popolazione sempre più numerosa, come mai era accaduto prima nella storia. 80 80

Il mercato unico europeo, grazie alle sue dimensioni, permette alle imprese europee di raggiungere la scala di produzione necessaria per innovare, competere a livello globale e penetrare nuovi mercati. 81 81

Ha favorito gli scambi intra-ue, passati dal 30,9% del PIL europeo nel 1999 al 40,9% nel 2016. Circa la metà sono rappresentati da scambi di beni intermedi tra imprese. Ciò riflette una produzione articolata in filiere che attraversano le frontiere nazionali e che si sono allungate e ramificate nel tempo. 82 82

Si allungano le catene europee del valore (Paesi UE, manif. escl. petroliferi, VA attivato intra-ue in % del VA totale) 16 14 12 10 8 6 4 2 2000 2014 0 83 Domanda finale estera Catene del valore corte* Catene del valore lunghe** * VA attivato da prod. estera per domanda finale (1 passaggio transfrontaliero). ** VA attivato da prod. estera per export (2 o più passaggi transfrontalieri). Fonte: stime CSC su dati WIOD. 83

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Malgrado il raggiungimento di straordinari traguardi il progetto sta attraversando una grave crisi di fiducia. La Brexit, la diffusione di movimenti antieuropei, il temporaneo ripristino di controlli alle frontiere indicano che il suo disgregarsi è uno scenario ormai possibile. Sono però ancora forti il sostegno per il progetto europeo e l adesione ai suoi valori fondamentali. 85 85

65 Con la crisi crolla la fiducia nella UE (% di risposte dei cittadini europei) 60 55 50 45 40 35 30 25 20 Hanno fiducia Non hanno fiducia 2003 2006 2007 2009 2011 2013 2014 2016 Fonte: elaborazioni CSC su dati Eurobarometro. 86 86

Nelle opinioni dei cittadini europei è cresciuta molto l insoddisfazione verso l architettura e il funzionamento di questa Europa. Più che il progetto europeo è messo in discussione il modo in cui è stato realizzato ed è alta la domanda di più democrazia. 87 87

UE associata a grandi valori e inefficienze (Cosa significa l UE per i cittadini europei, quota di risposte multiple) Burocrazia Spreco di denaro Insufficiente controllo delle frontiere Più crimine Disoccupazione Perdita di identità culturale Protezione Sociale Prosperità economica Democrazia Voce più forte nel mondo Pluralismo culturale Pace Libertà di viaggiare, studiare, lavorare in altri paesi Significati negativi Significati positivi Aprile 2007 Novembre 2016-30 -20-10 0 10 20 30 40 50 60 Fonte: elaborazioni CSC su dati Eurobarometro. 88 88

L Europa che vogliamo Dimensione Opinioni Benefici Istituzionali Economiche Carenze Proposte 89 89

Sul fronte istituzionale, con le crisi (economica, migratoria e della sicurezza) ha prevalso il metodo decisionale intergovernativo non pienamente democratico. Ciò ha creato contrapposizioni tra gruppi di paesi (di frontiera e non; Nord-Sud). 90 90

I paesi di frontiera, in assenza di una politica comune, sono stati lasciati soli a gestire la crisi migratoria. Alcuni paesi non hanno neppure attuato il concordato piano di ricollocamento dei richiedenti asilo. 91 91

Proseguono gli sbarchi, soprattutto in Italia (Migliaia di persone) 2014 Italia Grecia Spagna Malta 2015 2016 2017* 92 0 200 400 600 800 1.000 1.200 * 2017= proiezioni UNHCR. Fonte: elaborazioni CSC su dati UNHCR. 92

Sul fronte economico, le politiche adottate durante la crisi simmetrica delle banche, del 2008, sono state inadeguate perché hanno dato insufficiente stimolo all economia, accentuato le differenze tra paesi e contribuito ad aumentare i debiti pubblici. 93 93

Inoltre, le politiche adottate durante la crisi asimmetrica dei debiti sovrani sono state inadeguate perché l austerità pro-ciclica ha causato la seconda recessione e abbassato il potenziale di crescita nei periferici, ampliando il divario rispetto ai core. 94 94

Fiscal stance (variazione saldo primario strutturale) Restrizioni pro-cicliche come risposta alla crisi (Eurozona, valori in % del PIL potenziale) 1,8 1,6 1,4 1,2 1,0 0,8 0,6 0,4 Restrizione fiscale pro-ciclica 2013 2012 2011 0,2 2014 0,0 Espansione fiscale 2015 Espansione fiscale -0,2 anti-ciclica pro-ciclica 2016-0,4-4,0-3,0-2,0-1,0 0,0 1,0 Output gap Restrizione fiscale anti-ciclica Fonte: elaborazioni CSC su stime Commissione europea. 95 95

1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 190 180 La risposta dell UE provoca divergenza (PIL procapite PPS, media paesi core e periferici; 1995=100) Core Periferici 170 160 150 140 130 120 110 100 Paesi core: Finlandia, Francia, Germania, Paesi Bassi. Paesi periferici: Grecia, Italia, Portogallo, Spagna. Fonte: elaborazioni CSC su dati Commissione europea. 96 96

Al contrario, la BCE è un caso esemplare di come la politica economica, superando le logiche nazionali, si possa evolvere in senso pienamente europeista. 97 97

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più Europa, in cosa? Le 4 funzioni da cedere all Europa: 1) relazioni internazionali (politica estera, diplomazia, cooperazione allo sviluppo), 2) sicurezza e difesa, 3) controllo frontiere e politiche migratorie, 4) bilancio comune solo dell Eurozona. 99 99

Riguardo alle funzioni, le relazioni internazionali comuni (politica estera, diplomazia, cooperazione allo sviluppo) sarebbero più efficaci perché il peso politico dell Unione sarebbe maggiore rispetto alla somma dei singoli paesi. Idem per la sicurezza e la difesa uniche. 100 100

Le politiche migratorie comuni e di controllo delle frontiere, con accentramento delle decisioni a livello europeo, sono necessarie per conciliare la libertà di circolazione, sancita dall accordo di Schengen, con la crescente richiesta di sicurezza da parte dei cittadini europei. 101 101

Sul piano economico è prioritaria la creazione di un bilancio comune destinato alla stabilizzazione dell economia dell Eurozona che protegga i cittadini europei dal rischio di disoccupazione e finanzi investimenti in ricerca, innovazione e infrastrutture, driver fondamentali per la crescita. 102 102

La questione industriale va posta al centro della politica economica europea. Per sfruttare al meglio la nuova rivoluzione industriale e affrontare la crescente concorrenza internazionale servono a livello europeo politiche industriali e per l innovazione, il completamento del mercato unico e l avvio di quello digitale. 103 103

più Europa, con quali paesi? Non tutti sono disponibili a cedere ulteriori fette di sovranità. Si dovrebbe partire dai 19 dell Eurozona o dai 22 di Schengen, perché per questi è indispensabile adottare alcune politiche comuni. Essenziale che non sia un Europa à la carte, con coalizioni variabili di paesi basate sulla convenienza economica. 104 104

più Europa, quali strumenti? Alcune innovazioni potrebbero essere introdotte a parità di trattati, tramite cooperazione rafforzata e accordi intergovernativi, altre, più ambiziose, ne richiederebbero la revisione. Il percorso verso una nuova carta costituzionale appare oggi irrealistico. 105 105

più Europa, più democrazia? Le 4 principali proposte: 1) elezione diretta Presidente Commissione UE, 2) che deve essere anche Presidente Consiglio, 3) istituzione di un Parlamento solo Eurozona, 4) a cui dovrebbe rispondere un Ministro delle Finanze che gestisca la politica di bilancio dell Eurozona. 106 106

In conclusione, esiste una maggioranza silenziosa di cittadini filo-europei, speculare alla minoranza rumorosa che fa dell UE il capro-espiatorio dei mali nazionali. Una maggioranza che vuole un Europa con più politiche comuni e più potere decisionale a livello europeo. 107 107

Occorre recuperare la solidarietà fra paesi e popoli europei che è parte cruciale del patrimonio e della ragion d essere dell Unione europea. Il proseguimento delle attuali tendenze e politiche porterebbe alla disgregazione. 108 108

La disunione europea non risolverebbe nessuno dei problemi dei cittadini. Il muro di diffidenza e sfiducia reciproche va superato spiegando, senza retorica e concretamente, i vantaggi dell Europa unita. 109 109