IL LAVORO PARASUBORDINATO IN PROVINCIA DI PIACENZA

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IL LAVORO PARASUBORDINATO IN PROVINCIA DI PIACENZA A partire dalla seconda metà degli anni Novanta si sono sempre più diffuse forme contrattuali riconducibili al lavoro cosiddetto atipico. Si stima che l aumento del ricorso a forme di lavoro flessibile abbia contribuito fortemente alla crescita occupazionale osservata negli ultimi anni; in particolare è stata soprattutto la componente femminile a risentire positivamente della crescita del lavoro atipico. I collaboratori coordinati e continuativi rappresentano l emblema dei lavoratori atipici nel mercato del lavoro italiano e, per questo, sono oggetto di molte attenzioni. Per quantificarne il numero si utilizzano i dati Inps relativi agli iscritti alla gestione separata, che consentono di realizzare solo delle stime approssimative: non esiste infatti l obbligo di cancellazione della posizione aperta presso la gestione separata qualora si cessi di esercitare l attività e, quindi, di versare i contributi: il numero di posizioni, perciò, tende ad aumentare nel tempo. Per studiare nel modo corretto le caratteristiche dei lavoratori parasubordinati occorrerebbe avere informazioni relative alle posizioni attive, interessate cioè da versamenti contributivi. Nell anno 2004 il numero di lavoratori iscritti alla gestione separata in Italia superano i 3,3 milioni; circa 317mila risultano occupati in Emilia Romagna, che si attesta in terza posizione tra le regioni italiane per numero di collaboratori iscritti dopo Lombardia e Lazio. In provincia di Piacenza al 31/12/2004 i collaboratori ammontavano a 19.953 unità, in maggioranza di genere maschile (54%). Una tendenza osservata negli anni più recenti è la progressiva femminilizzazione del lavoro parasubordinato: cresce infatti il peso della componente femminile sul totale. La distribuzione degli iscritti alla gestione separata rispetto all età è centrata sulla classe intermedia 30-39 anni, seguita dalla classe del 40-49 anni: nel complesso queste due fasce raggruppano oltre la metà degli iscritti. La fascia giovanile più consistente è rappresentata da coloro che hanno un età compresa tra i 25 e i 29 anni, seguita dai 20-24enni. Non sembra emergere una connotazione giovanile del lavoro parasubordinato: sebbene nelle classi giovanili vi sia una maggiore presenza di occupazione atipica, queste forme contrattuali interessano anche le componenti più adulte della forza lavoro.

Nel complesso le donne che prestano la loro attività come collaboratrici rappresentano il 46% del totale. Rispetto alle classi di età la percentuale di donne è massima tra i lavoratori con meno di 30 anni (esse rappresentano il 61% delle posizioni aperte): questo dato può essere letto come un segno di precarietà in ingresso nel mercato del lavoro più accentuato per le ragazze, tenuto conto che per le classi di età più elevate il lavoro parasubordinato rappresenta spesso una scelta professionale del lavoratore e non una preferenza del datore di lavoro. La componente femminile è maggioritaria anche nella classe 30-39 anni, ma in misura meno accentuata (54%). Nelle classi successive (dai 40 anni in avanti) aumenta considerevolmente l incidenza della componente maschile; tra gli ultrasessantenni la quota di donne è minima: il 22%. Dal grafico si può osservare l andamento degli iscritti per classi di età e genere: mentre per le donne la curva disegna una V rovesciata (raggiunge il livello massimo nella classe 30-39 anni e poi decresce in modo piuttosto simmetrico), per gli uomini la curva, raggiunto il punto massimo in corrispondenza dei 30-39 anni, diminuisce in modo meno accentuato e si mantiene su livelli elevati anche nelle classi di età successive. 3500 3000 2500 Distribuzione degli iscritti per classi di età - 2004 Maschi Femmine 2000 1500 1000 500 0 <20 20-24 25-29 30-39 40-49 50-59 >60 Un importante caratteristica dei lavoratori parasubordinati è la forte eterogeneità: all interno di questa categoria, infatti, convivono posizioni lavorative (e reddituali) forti (come ad esempio gli amministratori e i sindaci di società) con altre più deboli e precarie. Anche la

qualità delle prestazioni lavorative è molto diversa: vi è chi lavora con alti livelli di autonomia, e chi ha contratti parasubordinati che di fatto mascherano rapporti di lavoro subordinato. La composizione degli iscritti per tipologia professionale è rimasta sostanzialmente invariata nel tempo; quella prevalente è il Collaboratore, con un incidenza sul totale superiore al 90%. In tutte le categorie le donne sono meno numerose degli uomini, ma con alcune differenze: esse rappresentano il 47% dei collaboratori, ma solo il 34% dei professionisti sul totale provinciale. E ipotizzabile che il lavoro parasubordinato svolga funzioni differenti in base al genere: per gli uomini si tratta non tanto di un canale di ingresso nel mercato del lavoro, quanto di una modalità di prolungamento della vita lavorativa; per le donne rappresenta invece un modo per entrare nel mercato del lavoro. Iscritti alla gestione separata al 31/12/2004 per tipologia di iscrizione e genere Tipologia d'iscrizione Maschi Femmine TOTALE Collaboratori 9.654 8.679 18.333 Professionisti 743 378 1.121 Collaboratori/Professionisti 321 178 499 TOTALE 10.718 9.235 19.953 Fonte: Inps, Osservatorio sui lavoratori parasubordinati Come già ricordato in precedenza, l utilizzo dei dati Inps per lo studio dei lavoratori parasubordinati presenta un grande limite: non esistendo l obbligo di cancellazione in caso di cessazione dalla posizione lavorativa, il numero di posizioni risulta oltremodo gonfiato. Ipotizzando che vi sia un numero bassissimo di cancellazioni dalla gestione separata, è possibile evidenziare le caratteristiche dei nuovi iscritti nel corso dell anno 2004 calcolando la differenza tra lo stock di iscritti al termine del 2004 e del 2003. Da questo calcolo - del tutto teorico emergono elementi interessanti: le nuove posizioni contributive risultano essere, nel corso del 2004, pari a 2.724 unità, con una lieve prevalenza di lavoratori di genere maschile (51%); il tasso di crescita delle iscrizioni risulta essere in media pari al 16%, con punte del 22% in corrispondenza degli ultrasessantenni. Le classi di età con il maggior numero di iscrizioni sono quella dei trentenni (+873) e dei quarantenni (+567). Osservando le differenze di genere in relazione all età si conferma quanto già rilevato in precedenza: nelle classi 25-29 e 30-39 anni il 60% dei nuovi iscritti è rappresentato da lavoratrici, mentre tra gli ultrasessantenni la quota di donne scende al 22%.

Differenza tra lo stock di iscritti alle gestione separata al 31/12/2004 e al 31/12/2003 per classi di età e genere Classe di età Maschi Femmine TOTALE variaz. % incidenza femminile <20 anni -16-34 -50-25% 68% 20-24 anni +71 +61 +132 +11% 46% 25-29 anni +106 +161 +267 +12% 60% 30-39 anni +341 +532 +873 +17% 61% 40-49 anni +271 +296 +567 +16% 52% 50-59 anni +247 +203 +450 +16% 45% >60 anni +377 +108 +485 +22% 22% TOTALE +1.397 +1.327 +2.724 +16% 49% Fonte: Elaborazione OML su dati Inps I dati Inps relativi agli iscritti alla gestione separata consentono di studiare il popolo dei collaboratori evidenziando alcune caratteristiche quali il genere, l età e la tipologia professionale. Non si hanno informazioni sui redditi percepiti dai collaboratori, né sulle aziende utilizzatrici. I dati relativi al Censimento dell Industria e Servizi consentono di completare l analisi e conoscere quali sono i settori di attività economica, le classi dimensionali e la tipologia di imprese o istituzioni che ricorrono a collaboratori esterni. Distribuzione dei Co.co.co. per tipologia di impresa - Censimento 2001 387 417 Imprese Istituzioni Pubbliche Istituzioni NonProfit 3.428 I collaboratori coordinati e continuativi operanti sul territorio provinciale risultanti dal Censimento del 2001 sono pari a 4.232 unità, così distribuiti: 3.428 lavorano presso imprese, 417 in istituzioni non profit (di cui 277 in associazioni non riconosciute, 54 in associazioni

riconosciute, 36 in cooperative sociali e 15 in fondazioni), 387 presso istituzioni pubbliche (73 nei Ministeri, 61 nei Comuni, 54 in Provincia). L incidenza dei collaboratori sul personale complessivo è massima nelle istituzioni non profit (17,3%), mentre risulta più contenuta nelle imprese (4,0%) e nelle istituzioni pubbliche (2,8%). Interessante risulta anche osservare in quali settori questa tipologia di lavoratori presta la propria attività: il primo risulta il Commercio con 787 collaboratori, in prevalenza impegnati nel commercio al dettaglio (385), in misura minore in quello all ingrosso (308); segue il comparto Altri settori pubblici e personali (686 collaboratori), al cui interno spiccano le Attività ricreative a sportive (328 co.co.co.), le Associazioni (258), i Sindacati (88), i Servizi alle famiglie (84) e le Organizzazioni religiose (64). Importante anche la presenza dei co.co.co. nel settore Attività immobiliari, informatica e ricerca (590), che comprende 379 co.co.co. nei Servizi alle imprese (di cui: 113 consulenti legali, 73 architetti e ingegneri, 49 pubblicitari) e 113 nel settore informatico. Osservando l incidenza dei lavoratori parasubordinati sul totale degli addetti si evidenziano, oltre al già richiamato Altri settori pubblici e personali (15,1%), il settore manifatturiero della Carta, stampa, editoria (11,4%), seguito dai settori Alberghi e ristoranti (6,5%), Intermediazione monetaria e finanziaria (5,6%, in gran parte operanti nel settore assicurativo) e Attività immobiliari, informatica e ricerca (5,0%). Provincia di Piacenza: collaboratori per sezione di attività economica e incidenza sugli addetti totali SETTORI: Collaboratori Totale addetti Incidenza % D - Attività manifatturiere, di cui: 721 26.205 2,8% DA - Ind. Alimentari 92 3.454 2,7% DB - Ind. Tessili 22 1.299 1,7% DE - Ind. carta, stampa, editoria 136 1.191 11,4% DI - Lavoraz. minerali non metalliferi 34 1.928 1,8% DJ - Ind. metallo 152 6.674 2,3% DK - Ind. meccanica 146 5.270 2,8% DL - Fabbricaz. macchine elettriche 55 1.961 2,8% DN - Altre ind. manifatturiere * 84 4.428 1,9% F - Costruzioni 312 7.885 4,0% G - Commercio e riparazioni 787 18.059 4,4% H - Alberghi e ristoranti 275 4.261 6,5%

I - Trasporti, magazz., comunicazioni 128 6.811 1,9% J - Intermediaz. monetaria e finanz. 149 2.674 5,6% K - Att. immmobiliari, informat., ricerca,... 590 11.784 5,0% L - Pubblica amministraz. e difesa 129 4.419 2,9% M - Istruzione 212 5.288 4,0% N - Sanità e altri serv. sociali 223 7.740 2,9% O - Altri serv. Pubblici, sociali e personali 686 4.556 15,1% Altri settori 20 2.007 1,0% TOTALE 4.232 101.689 4,2% Fonte: Istat, 8 Censimento generale dell industria e dei servizi, 2001 Il grafico seguente mostra la distribuzione dei lavoratori parasubordinati per dimensione aziendale: quasi i 2/3 di essi presta la propria attività in aziende con meno di 10 dipendenti, in linea con la dimensione media delle aziende operanti sul territorio piacentino. Distribuzione Co.co.co. per classi di addetti 7,0% 2,1% 4,5% 13,4% 26,2% 9,0% 12,2% 9,3% 16,3% 1 2 3-5 6-9 10-15 16-49 50-249 oltre 250 senza addetti