Le politiche giovanili territoriali: idee e proposte di ANCI Lombardia Novembre 2010
IL DIPARTIMENTO POLITICHE GIOVANILI DI ANCI LOMBARDIA Il rinnovo delle cariche elettive di ANCI Lombardia avvenuto nel mese di ottobre 2009 ha voluto valorizzare un percorso istituzionale intrapreso da precedenti Dipartimenti (Welfare e Istruzione) tramite la creazione di un Dipartimento ad hoc sull'argomento. Obiettivo: mettere all'ordine del giorno dell'agenda delle politiche locali e territoriali una visione dei giovani più rispondente alle esigenze e ai bisogni sociali attuali. Tale visione mette le politiche giovanili in un percorso trasversale interassessorile per raggiungere l'obiettivo di aumentare nei giovani cittadini il processo di autonomia e realizzazione verso un futuro che li veda protagonisti come cittadini attivi e partecipi del proprio percorso di crescita formativo, lavorativo e sociale.
IL CONTESTO DI RIFERIMENTO Popolazione di età 20-34 anni e 50-64 anni Italia 1995 2025: andamento e previsione
IL CONTESTO DI RIFERIMENTO Formazione e Lavoro nei giovani
IL CONTESTO DI RIFERIMENTO L ultimo dato ISTAT Questo ragionamento è ancor più valido oggi con la crisi sociale ed economica in corso e con dati Istat che vedono la disoccupazione giovanile crescere in modo esponenziale: il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni), è salito al 29,2% dal 29,1% di aprile (dato rivisto). Si tratta, in questo caso, di un record: è il dato più elevato dall inizio delle serie storiche, ovvero dal 2004. Per gli under 24,la disoccupazione è salita di 4,7 punti percentuali rispetto a maggio 2009.
IL PUNTO DELLA SITUAZIONE Regione Lombardia è giunta nel 2010 alla conclusione del percorso definito con la delibera regionale n. 6108 del 12/12/2007 nell'accordo di programma quadro con il Ministero della Gioventù dal titolo "Nuova generazione di idee" ANCI Lombardia ha affiancato l'assessorato alle politiche giovanili della Regione Lombardia con una convenzione firmata a dicembre del 2008 per la costruzione di un sistema regionale di monitoraggio delle politiche giovanili lombarde secondo tre percorsi fondamentali: 1. ricognizione dell'offerta rispetto agli interventi realizzati dagli enti pubblici e privati del territorio in favore dei giovani 2. valutazione qualitativa dei progetti presentati con il decreto dirigenziale n. 1278 del 14/02/2008 con focalizzazione dell'impatto territoriale 3. iniziative di incontro fra operatori del settore finalizzate allo sviluppo di buone prassi all'interno delle politiche giovanili della Regione Lombardia.
IL PIANO ATTIVITA 2011 ANCI Lombardia vuole continuare il suo percorso di attività e servizi per i Giovani e per i Comuni associati: 1. Servizio Civile: dal 2003 ad oggi più di 3.000 giovani dai 18 ai 28 anni coinvolti nelle PA associate 2. DoteComune: firmato il Protocollo d Intesa tra ANCI e Regione in data 10 novembre 2010 3. Politiche sulla Casa: studio di fattibilità progettuale su tema giovani e casa da proporre a Regione Lombardia Direzione Casa 4. Regione Lombardia Direzione Giovani e Sport: rinnovo accordo per il monitoraggio delle politiche giovanili progetto giovani e comunicazione proposta di una governance territoriale a tema politiche giovanili 5. ANCI Giovane Lombardia (amministratori under 35) A questo bisogna aggiungere il finanziamento derivante da IG e Giovani Energie in Comune a titolarità ANCI
1. PIANIFICAZIONE LOCALE POLITICHE GIOVANILI: PROCESSO E RISULTATO La governance delle politiche giovanili a livello territoriale è un processo finalizzato all'attuazione di politiche giovanili orientate allo sviluppo locale nel suo complesso, all aumento della partecipazione e alla conseguente responsabilizzazione dei cittadini, istituzioni pubbliche e private sussidiarie alla progettazione, programmazione delle attività e verifica degli interventi. Obiettivi: Evidenziare la titolarità dei Comuni Evitare la frammentazione Favorire ambiti associati Valorizzare le reti esistenti Studiare, validare e valorizzare/accreditare le governance esistenti sul territorio regionale Studiare un sistema di co-finanziamento territoriale
1. IL CONTESTO DI RIFERIMENTO La propensione all attività associativa in Lombardia
2. CONTENUTI DELLA GOVERNANCE I contenuti di questa governance riguardano la definizione sia d'interventi che direttamente impattano sulla realtà giovanile, in modo che siano funzionali e coerenti con lo sviluppo del benessere della comunità locale nel suo insieme, sia di soluzioni istituzionali, organizzative e tecnologiche che determinano la realizzazione degli interventi. In sintesi per quanto riguarda gli interventi che direttamente impattano sulla realtà giovanile, la pianificazione territoriale deve contenere la definizione: di strategie condivise riguardanti le politiche giovanili, coerentemente con i programmi di sviluppo nazionale e regionale e in relazione a una specifica analisi dei fabbisogni locali prioritari ed emergenti; di standard o di linee guida per l erogazione di servizi in modo da rendere omogenei le dinamiche d'intervento in un dato territorio; di regole comuni per evitare criticità o per determinare opportunità da fruire congiuntamente o singolarmente di risorse, per esempio, ambientali e territoriali, connesse alle politiche giovanili.
2. CONTENUTI Per quanto riguarda le soluzioni istituzionali, organizzative e tecnologiche che determinano la realizzazione degli interventi, si tratta di precisare: le modalità d'utilizzo di risorse condivise assegnate dallo stato, regione, da altre amministrazioni pubbliche e volontariamente fornite dalle amministrazioni comunali, da sponsor e espressioni della sussidiarietà orizzontale; le strategie per la gestione delle infrastrutture tecnologiche necessariamente da gestire in modo congiunto; la definizione di strategie di sviluppo delle gestioni di servizi associate e delle partnership istituzionali connesse alla realizzazione degli interventi programmati; le procedure di gestione del piano e la distribuzione delle responsabilità e delle risorse; le forme di monitoraggio e valutazione delle governance territoriali
3. RUOLI COINVOLTI 3.1 Ruolo Regionale L'amministrazione regionale (Assessorato alle Politiche giovanili xxxxx) attraverso DGR (?) definisce: aree prioritarie di sviluppo degli interventi; indirizzi di elaborazione, monitoraggio e attuazione; coordinamento con altre azioni regionali che si relazionano con le politiche giovanili; consistenza del fondo da distribuire e del necessario cofinanziamento richiesto alle amministrazioni destinatarie; modalità di accesso al fondo; forme di assistenza alla redazione delle governance territoriali e alla sua attuazione. Le risorse assegnate dall'amministrazione regionale sono: indirizzate a quelle realtà locali che esplicitamente le richiedono; sono dimensionate in relazione a caratteristiche strutturali delle forme associate o delle reti validate e alla qualità dei programmi d'intervento presentati; parametrate sulla consistenza delle risorse locali condivise.
3. RUOLI COINVOLTI 3.2 Ruolo Comunale Le amministrazioni comunali: partecipano alla gestione dell'intero ciclo di attività di programmazione e controllo della governance locale, assumendo la responsabilità della sua efficace realizzazione e, nei confronti delle amministrazioni pubbliche conferenti risorse vincolate alla realizzazione d'interventi in favore dei giovani, del regolare ed efficace uso delle risorse amministrazione trasferite; si assumono la responsabilità di favorire la partecipazione al processo di pianificazione di tutti i portatori di interesse attuale o potenziale nello sviluppo del piano d attuazione; sviluppano relazioni interistituzionali al di fuori dell'ambito locale e promuovono la realizzazione di gestioni associate di servizi, così come indicato dalla L. R. 19/2008.
3. RUOLI COINVOLTI 3.3 Ruoli Soggetti del Territorio Il processo di pianificazione locale rappresenta un'opportunità per consentire un'attiva responsabilizzazione e partecipazione in ambito programmatorio dei giovani e di istituzioni espressione della sussidiarietà orizzontale. Si precisa che il ruolo dei giovani e delle istituzioni sussidiarie orizzontali, per quanto riguarda la gestione operativa di servizi, è regolato dalle consuete procedure di affidamento/accreditamento. La partecipazione dei giovani deve essere favorita anche nelle sue espressioni non organizzate. In questo senso, per non escludere parti significative della popolazione giovanile nei processi di progettazione e programmazione degli interventi, si tratta di attivare spazi e iniziative specifiche per raccogliere contributi di giovani altrimenti non catturabili. (cfr. PdL Comunità Giovanili )
4. ATTIVITA DI INDIRIZZO E DI GESTIONE 4.1 Organo di indirizzo e gestione definisce gli obiettivi e le priorità delle politiche locali; verifica lo stato di raggiungimento degli obiettivi con la compatibilità di impegni/risorse necessarie; alloca le risorse trasferite da altre istituzioni e le quote di risorse autonome conferite per la gestione associata; approva la programmazione territoriale; regola le relazione fra i soggetti coinvolti nella programmazione territoriale definisce standard di servizio e ogni altra regolamentazione relativa alla gestione del piano di programmazione; approva i dati relativi alle rendicontazioni richieste. NB: NON E NECESSARIO COSTITUIRE UN NUOVO ORGANO DI GESTIONE MA VALORIZZARE QUELLI ESISTENTI E FUNZIONANTI
5. RELAZIONI CON ALTRI STRUMENTI DI PROGRAMMAZIONE La programmazione di rete delle politiche giovanili si raccorda con altri strumenti di programmazione intercomunale e comunale, in particolare con: Piani di zona sociali; Piani per il diritto allo studio; Piani dei servizi Altri assessorati di competenza (Lavori Pubblici, Casa, Sport, Cultura lavoro?)
6. RENDICONTAZIONE Le schede di rilevazione dei dati relativi agli interventi e ai servizi nonché alla relativa spesa, opportunamente validati dall'organismo tecnico, dovranno essere trasmesse alla Direzione Politiche giovanili e costituiscono il "debito informativo" nei confronti della regione. Le rilevazioni dovranno avere cadenza annuale per consentire la verifica dell'attuazione di questa nuova modalità di programmazione a livello territoriale.
PROPOSTA DI CREAZIONE NUOVO SISTEMA