Ing. Giovanni De Astis Dott. Giuseppe Nasca

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CENTRO RACCOLTA VETRO S.R.L. Sede llegalle: : Viia Polla n.. 12 Sede operrattiiva: : Viia Papa Giiovannii XXIIIIII n.. 107 70059 TRANII ((BA)) P..IIVA 03717180727 ATTIVITA DI RECUPERO DI RIFIUTI SPECIALI NON PERICOLOSI EX ARTT. 214 E 216 D.Lgs. 152/06 Attività di messa in riserva (R13) e recupero/riciclo (R5) di rifiuti non pericolosi SINTESI NON TECNICA (Art. 22 D.Lgs. 152/06 e s.m.i. Art. 8 L.R. 11/2001) Allegato IV alla parte II punto 7 - Progetti di infrastrutture, lettera zb) "Impiantì di smaltimento e recupero di rifiuti non pericolosi con capacità complessiva superiore a 10 t/g mediante operazioni di cui all'allegato C lettere da RI a R9 della parte IV del D.lgs 3 Aprile 2006 n. 152" Ing. Giovanni De Astis Dott. Giuseppe Nasca

Pagina 2 PREMESSA L istruttoria si è resa necessaria in ossequio alle modifiche normative. Il presente documento rappresenta l'analisi di tutti gli elementi relativi alla compatibilità ambientale inerente l'attività di messa in riserva (R13) e recupero di rifiuti non pericolosi (R5) costituiti prevalentemente da rottami di vetro che la Società CENTRO RACCOLTA VETRO S.R.L., svolge nel Comune di TRANI (BT) alla VIA PAPA GIOVANNI XXIII N. 107. Le quantità di rifiuti trattati ed avviati alle operazioni recupero (R5), fanno ricomprendere l'impianto di recupero per rifiuti non pericolosi tra le opere da sottoporre a screening (Verifica di Assoggettabilità - Allegato IV alla parte II del D.lgs 4 del 16.01.08 punto 7 - Progetti di infrastrutture lettera zb) "impianti di smaltimento e recupero di rifiuti non pericolosi con capacità complessiva superiore a 10 t/g mediante operazioni di cui all'allegato C lettere da RI a R9 della parte IV del D.Lgs 3 Aprile 2006 n. 152). Tuttavia al fine di garantire un maggior approfondimento delle componenti ambientali interessate, si è optati per seguire la procedura di Valutazione di Impatto Ambientale anziché la procedura di Screening. Questo documento, quindi, costituisce uno Studio di Impatto Ambientale, che contiene descrizione e quantificazione degli effetti dell'attività di deposito e recupero di

Pagina 3 rifiuti sull'ambiente, inteso come insieme delle risorse naturali di un territorio e delle attività antropiche in esso presenti. Per quanto riguarda il quadro di riferimento ambientale, lo studio definisce i sistemi ambientali interessati dal progetto, ne analizza le condizioni di criticità, definendo e descrivendo eventuali mutamenti/impatti indotti dalla realizzazione dell'opera, descrivendo anche le misure eventuali, previste nel progetto per la mitigazione degli impatti stessi. La competenza di tale procedimento è della Provincia di Barletta Andria Trani. DESCRIZIONE DELLE PRINCIPALI NORME ED INDIRIZZI TECNICI CHE REGOLANO LE TIPOLOGIE DI OPERE COME QUELLA PROPOSTA Le norme che regolano la tipologia di opera proposta sono essenzialmente di natura ambientale e riguardano principalmente la disciplina sui rifiuti, essendo il progetto un impianto di recupero rifiuti. La norma di riferimento è rappresentata dal D.Lgs. 152/06 e s.m.i. e la materia dei rifiuti è trattata nella parte IV. La norma tecnica in materia di recupero dei rifiuti in procedura semplificata è il D.M. 05/02/1998 come modificato dal D.M. 186/06. Tale decreto stabilisce le modalità

Pagina 4 attraverso le quali deve essere gestito un centro di recupero per poter operare in procedura semplificata: descrive le caratteristiche dei rifiuti in ingresso, nonché la loro provenienza, le attività di recupero che su di essi possono essere compiute, le caratteristiche dei prodotti o rifiuti ottenuti e la destinazione che devono avere, i quantitativi annui massimi recuperabili e le caratteristiche strutturali e gestionali del centro. Gli altri aspetti di natura ambientale indirettamente connessi all attività riguardano gli scarichi idrici e l emissioni in atmosfera sempre contemplati nel sopraccitato D. Lgs. 152/06 rispettivamente nella parte III e V. L ATTIVITA ATTUALE L individuazione qualitativa dei rifiuti prodotti e/o trattati è costituita da rifiuti speciali non pericolosi contraddistinti dalle seguenti tipologie: 2.1-2.2 3.1-3.2 3.3 3.5 di cui al D.M. 05/04/2006 n. 186 (D.M. 05/02/1998 e s.m.i.). Le tipologie dei rifiuti che sono trattati dal centro nel corso della naturale gestione sono: 2.1 Tipologia: imballaggi, vetro di scarto ed altri rifiuti e frammenti di vetro; rottami di vetro [170202] [200102] [150107] [191205] [160120][101112]. 2.2 Tipologia: vetro di scarto e frammenti di vetro da ricerca medica e veterinaria [200102] [150107].

Pagina 5 3.1 Tipologia: rifiuti di ferro, acciaio e ghisa [120102] [120101] [160117] [150104] [170405] [190118] [190102] [200140] [191202] e, limitatamente ai cascami di lavorazione, i rifiuti identificati dai codici [100299]e [120199] [100210]. 3.2 Tipologia: Rifiuti di metalli non ferrosi o loro leghe [110599] [110501] [150104] [200140] [191203] [120103] [120104] [170401] [191002] [170402] [170403] [170404] [170406] [170407] e limitatamente ai cascami di lavorazione i rifiuti individuati dai seguenti codici [100899] [120199] 3.3 Tipologia: sfridi o scarti di imballaggio in alluminio, e di accoppiati carta, plastica e metallo [150104] [191203] [150105] [150106] 3.5 Tipologia: rifiuti costituiti da imballaggi, fusti, latte, vuoti, lattine di materiali ferrosi e non ferrosi e acciaio anche stagnato [150104] [200140] L attività di recupero in oggetto si riferisce ad una attività di stoccaggio provvisorio - messa in riserva (R13), selezione e cernita del materiale in entrata nell impianto, rifiuti non pericolosi individuati dal D.M. 05/04/2006 n. 186 (D.M. 05/02/1998 e s.m.i.), innanzi specificati; inoltre, mediante l impianto di frantumazione - vaglio viene attuata una attività di recupero (R5) per le sole tipologie 2.1 2.2; si provvede, mediante frantumazione alla realizzazione di materiali (Materie prime secondarie per l industria del vetro con

Pagina 6 caratteristiche conformi all allegato C della circolare del Ministero dell ambiente e della tutela del territorio 15 luglio 2005, n. UL/2005/5205). DESCRIZIONE DELL IMPIANTO ALLO STATO ATTUALE L'area in esame è ubicata fuori dell abitato di Trani (BT) in area industriale alla Via Papa Giovanni XXIII al n. 107. L'impianto, occupa un area avente estensione complessiva pari a 6300 mq circa così suddivisa: - opificio industriale di circa 880 mq comprensivo di due tettoie in lamiera ondulata antistante gli ingressi, - box adibito ad uso ufficio di circa 20 mq - ulteriore box utilizzato come locale pesa di 15 mq circa - tettoia in lamiera ondulata di estensione pari a 100 mq circa - ampia zona scoperta di estensione pari a 5285 mq, completamente pavimentata (parte in cls e parte in asfalto bituminoso) che assommano ad una estensione totale di 6300 mq circa. circa. L area adibità ad attività di recupero di rifiuti speciali non pericolosi ha una estensione di 1.000 mq.

Pagina 7 In generale, questa porzione di territorio del Comune di TRANI (BT) è caratterizzata dalla presenza di attività produttive, con le caratteristiche strutture commerciali, capannoni e manufatti varie. La configurazione urbanistica del comprensorio è frutto degli strumenti dì pianificazione che sono stati posti in essere dall'ente preposto (Piano Regolatore Generale del Comune di TRANI). Pertanto le forme del paesaggio sono quelle tipiche di un ambiente urbanizzato. Il suddetto impianto è caratterizzato dalla presenza di sottozone a destinazioni d uso e con caratteristiche strutturali similari. La Società occupa un area in zona industriale pertanto compatibile con l attività di recupero di rifiuti speciali non pericolosi. Inoltre per tale sito è stato rilasciato da parte del Comune di Trani (BT) autorizzazione di agibilità in data 21 settembre 2000. L attività di gestione rifiuti che si intende modificare è in linea con i principali piani e programmi approvati o adottati a livello regionale, provinciale e comunale. Sull area non gravano vincoli di natura ambientale, paesaggistici, naturalistici, archeologici, idrogeologici. L istruttoria relativa alla presente trattazione si è resa necessaria in quanto a causa delle quantità trattate nel sito risulta tra quelle soggette a Valutazione di Impatto Ambientale superando le 10 ton/giorno (rif. Allegato IV lettera z.b D.Lgs. 152/06)

Pagina 8 di rifiuti da avviare al recupero mediante operazione di cui all allegato C, lettera R5, della parte IV del D.Lgs. 152/06 e s.m.i. Principalmente è possibile suddividere l impianto in aree funzionali coperte, aree funzionali scoperte e zone di transito, manovra o parcheggio. Tra le aree funzionali coperte bisogna considerare per l attività indagata l opificio con annesse tettoie e due moduli prefabbricati utilizzati come ufficio e locale pesa. Le aree funzionali scoperte si dividono in: Area accettazione del rifiuti; Area per controllo rifiuti in ingresso; Aree di Messa in riserva distinte per ciascuna tipologia; Area per le operazioni di recupero; Area per il deposito materie prime seconde; Area di deposito temporaneo dei rifiuti prodotti dall'attività di recupero; Area di movimentazione (piazzale); Area di lavorazione (distinta per vetro piano e vetro cavo);

Pagina 9 Le superfici di transito dei veicoli in prossimità dell ingresso sono pavimentate parte in cls e parte in asfalto bituminoso così come la restante parte dell area scoperta dedicata all attività di recupero di rifiuti speciali non pericolosi (R13 R5). Tutto l impianto è dotato di idonea recinzione lungo l intero perimetro. L intera area è dotata di un sistema di raccolta delle acque meteoriche (riutilizzate per l abbattimento delle polveri). LA NUOVA ATTIVITA In realtà, come più volte richiamato, non si tratta di implementare una nuova attività ma la richiesta riguarda il superamento del limite legislativo delle 10 ton/giorno il che fa rientrare l attività tra quelle individuate nell allegato Allegato IV alla parte II punto 7 - Progetti di infrastrutture, lettera zb) "Impiantì di smaltimento e recupero di rifiuti non pericolosi con capacità complessiva superiore a 10 t/g mediante operazioni di cui all'allegato C lettere da RI a R9 della parte IV del D.lgs 3 Aprile 2006 n. 152" OBIETTIVI PERSEGUITI DAL PROGETTO Obiettivo principale e presupposto che ha ispirato il progetto è la valorizzazione dei rifiuti e dei sottoprodotti industriali al fine del loro riutilizzo ed inserimento in cicli produttivi in

Pagina 10 sostituzione di materie prime, nello spirito del decreto Ronchi ed ottenendo il contenimento di consumo di risorse naturali. Il progetto presuppone il conseguimento dei seguenti obiettivi e benefici di ordine ambientale ed economico: - Sensibilizzare la cultura della legalità, evitando l abbandono incontrollato dei rifiuti e dei sottoprodotti delle lavorazioni; - Possibilità di impiego dei materiali suscettibili di riutilizzo ed inserimento in altri cicli di produzione; - Governo dei rifiuti e dei sottoprodotti di lavorazione attraverso il loro trattamento finalizzato al riutilizzo o al deposito in sicurezza; - Limitata movimentazione dei rifiuti; - Risparmio di risorse naturali sostituite da materiali riutilizzabili o acquisto di materia prima dall estero; - Implementazione dei servizi ambientali per il comprensorio; - Raggiungimento degli obiettivi specifici posti dalla programmazione regionale e locale in materia di governo dei rifiuti. ANALISI DEGLI IMPATTI AMBIENTALI PREVISTI

Pagina 11 L impianto di che trattasi, determinerà delle emissioni di residui e di sostanze che possono essere ricondotte a: - produzione e rilascio di polveri; - emissioni degli scarichi dei mezzi pesanti e dei macchinari per il trattamento dei rifiuti; - contributo all incremento del traffico locale. COMPONENTI FATTORE PERTURBATIVO O MIGLIORATIVO POTENZIALE FASE TIPO E DURATA IMPATTO ENTITA IMPATTO MITIGAZIONE IMPATTO RESIDUO ATMOSFERA SUOLO E SOTTOSUOLO RUMORE FLORA E FAUNA Emissioni prodotte dal traffico veicolare di automezzi per il carico e lo scarico Emissioni di polveri dalle lavorazioni sui rifiuti e loro movimentazione Scarico in rete fognaria mista delle acque meteoriche di prima pioggia e di dilavamento Possibilità di contaminazione del suolo per il deposito dei rifiuti Rumore prodotto dalle sorgenti di rumore fisso Rumore prodotto dai veicoli in ingresso ed in uscita dall impianto Nessuna interferenza Permanente Durante la macinazione dei rottami di vetro o in caso di forte vento In caso di pioggia Nullo per impermeabilità delle aree di lavorazione e per la non pericolosità dei rifiuti gestiti Permanente in fase di utilizzo Permanente Negativo di lieve entità Negativo di lieve entità Accesso regolamentato all impianto e spegnimento del mezzo in sosta Utilizzo di acqua per bagnare i cumuli dei rifiuti prima o durante la lavorazione Trascurabile Trascurabile Nullo necessario Trascurabile Negativo di lieve entità Negativo di lieve entità D.P.I. personale lieve nell ambiente esterno Accesso regolamentato all impianto e spegnimento del mezzo in sosta Trascurabile nei limiti di legge Trascurabile

Pagina 12 PAESAGGIO RIFIUTI Nessuna interferenza Produzione di rifiuti dalle attività di selezione e cernita Materia prima secondaria per l edilizia Permanente Trascurabile necessario Permanente Positivo e significativo Come evidenziato nella su riportata tabella, le principali misure adottate per prevenire e/o mitigare gli impatti si possono ricondurre, rispettivamente, all attuazione di procedure organizzative per la limitazione e la riduzione delle polveri, alla manutenzione degli impianti di raccolta delle acque meteoriche nonché della pavimentazione, alla limitazione delle emissioni acustiche. DIFFICOLTA INCONTRATE NEL PREDISPORRE IL SIA Nell analisi ambientale non si sono rilevate difficoltà significative. CONCLUSIONI In definitiva, l impianto esistente e con gli sviluppi richiesti garantirà il mantenimento di standard ambientali di buon livello e non contribuirà all incremento di forme di impatto ulteriori rispetto a quanto prodotto dall attività esistente. Si rilascia per gli usi consentiti dalla Legge. Trani, lì aprile 2012 I TECNICI