Consistenze* Macellazioni Suini: le dinamiche del tore Lo scenario nazionale nel 2015 L UE in ripresa sul fronte produttivo e degli scambi Produzione nazionale in ripresa Si conferma difficile il quadro per il tore suinicolo nazionale nel 2015. Le quotazioni dei capi si mantengono su livelli nettamente inferiori a quelle dello scorso anno e la ripresa dei costi di produzione rende negativa la redditività degli allevamenti. Anche i gini alla macellazione stentano a recuperare, nonostante la giore attività produttiva. Sull andamento generale influenza l ulteriore contrazione della domanda interna unitamente ai minori tassi di crescita delle esportazioni rispetto alle attese dell industria. Di non poco conto, infine, i segnali di un rialzo dei prezzi della mangimistica, principale voce di costo sui bilanci delle aziende di allevamento. In ambito UE, le ultime previsioni della Commissione Europea per il 2015 indicano una crescita della produzione interna lorda del +3,6%, ad opera soprattutto di Spagna (+7,8%), Danica (+5,7%), Polonia (+5,2%) e Germania (+2,8%). La debolezza della domanda interna si ripercuote sui livelli dei prezzi che si mantengono fortemente al disotto del 2014 (nei primi nove mesi del 2015-7% su base annua). A poco sembra giovare la crescita delle esportazioni verso i mercati extra UE (I semestre 2015/I semestre 2014: +7,5% in volume; +6,3% in valore) aiutata da un tasso di cambio euro/dollaro favorevole e che consente di invertire la rotta dopo la forte battuta di arresto del 2014 connessa all embarco russo. Entrando nel dettaglio della situazione nazionale, le consistenze suinicole al primo gno 2015, sulla base del censimento Istat, si sono attestate sugli 8,7 milioni di capi, in aumento dello 0,8% rispetto alla stessa rilevazione dello scorso anno. In ripresa i suinetti da 20-50 kg e i capi da riproduzione, con le scrofe che segnano un +1%, mentre un calo si registra per i suini da ingrasso (-0,7%), concentrata sulla categoria degli 80-110 kg (-11,1%). La dinamica produttiva nazionale (gen- 2015/gen- 2014) 5,1% 5,5% Tot Suini, di cui Grassi 2,3% Magroni 0,8% Tot Suini, di cui -11,1% Magroni 3,1% Grassi 1,0% Scrofe -12% -10% -8% -6% -4% -2% 0% 2% 4% 6% 8% * Consistenze: Istat Censimento al I Giugno; Var% I 15/I 14 su dati Istat; Le macellazioni, a consuntivo dei primi te mesi del 2015, sfiorano i 6,8 milioni di capi, con una crescita su base annua del +5,1%. L andamento produttivo, che interessa i grassi per il +5,5% e i roni per il +2,3%, sembra risentire della necessità da parte delle aziende di realizzare economia di scala al fine di contenere i costi. 1
Debole la domanda al consumo Gli acquisti domestici continuano a manifestare forti segnali di sofferenza. Il consumo delle famiglie italiane di carne suina fresca, a consuntivo dei primi otto mesi del 2015, ha registrato un calo del 7,6% in volume e del 8,6% in valore, dopo un 2014 chiuso con un -1,9% in volume e -2,7% in valore. In difficoltà anche la domanda domestica di salumi che nel periodo gennaiosto 2015 ha segnato una contrazione del -1,5% in volume e del -1,1% in valore, consolidando in tal modo il dato negativo già emerso per il 2014 (-3,1% in volume, -2,5% in valore). Per entrambe i segmenti di prodotto grava l abbandono delle famiglie acquirenti all interno delle quali cresce il numero di coloro che acquistano in promozione unitamente alla minore frequenza degli acquisti. Risultano colpite tutte le tipologie distributive, ad eccezione dei Discounts, che vedono così attestare la relativa quota di mercato al 13,6% per la carne suina fresca (+1,8 punti percentuali) e al 14,5% per i salumi (+0,8 punti percentuali). Sembra evidente come, al di là di una certa disaffezione al consumo di carni nell ambito della dieta alimentare nazionale, rimane rilevante la forte attenzione al risparmio nelle scelte di acquisto della famiglia. Dinamica degli acquisti domestici di carni suine fresche e salumi (gen- 15/gen- 14)) -1,5% -1,1% Salumi -8,6% -7,6% Carni suine fresche -10% -9% -8% -7% -6% -5% -4% -3% -2% -1% 0% Valori Volumi Rallenta la crescita delle esportazioni di salumi su dati Istat Sul versante del commercio con l estero, nei primi te mesi del 2015 risulta in netto miglioramento la bilancia commerciale nazionale del tore, con un deficit che si attesta sui 449,4 milioni di euro contro i 542,1 milioni di euro dello stesso periodo del 2014. Alla contrazione degli esborsi (-9,5%), connessa al ribasso dei valori medi unitari (-10,9%), ha fatto fronte una crescita degli introiti (+1,1%), nonostante il calo dei volumi esportati (-3,1%). Rispetto alle principali voci di importazione, sono cresciuti i volumi in entrata di carni suine fresche, congelate e refrigerate (+1,4%), nell ambito delle quali le cosce fresche segnano un incremento del 2,4%. In netta crescita anche le importazioni di suini vivi (+21,3%), sia da macello (+22,8%) che da allevamento (+34,3%). Le esportazioni toriali segnano una contrazione dei volumi (-3,1%) e una crescita dei valori (+1,1%). La performance del tore permane ancorata ai salumi, che per i primi te mesi del 2015 sono cresciuti del 3,3% in volume e del 5% in valore. Preoccupa il dato negativo delle spedizioni di prosciutti crudi disossati (-2,8%), esportati, tuttavia, su valori medi unitari fortemente più sostenuti. In crescita, invece le quantità esportate di prosciutti cotti (+42,3%) e salsicce e salami (+3,8%), entrambi scambiati su valori medi unitari più contenuti. Si mantengono positive le dinamiche verso i tradizionali mercati di sbocco dell UE (+3,6% in 2
volume, +4,6% in valore), tra i quali un dato particolarmente positivo si registra nei confronti della Spagna. All opposto, in contrazione le spedizioni verso la Germania, principale mercato di sbocco per le esportazioni nazionali di salumi. Rispetto ai mercati extra UE, l euro più debole ha facilitato l ingresso verso nuovi mercati di sbocco, soprattutto asiatici (Hong Kong, Cina, Corea del Sud), mentre negativa appare la performance verso il Giappone (-10,2% in volume, - 5,5% in valore). Infine, verso Stati Uniti e Canada, si consolida la capacità di penetrazione delle nostre produzioni (Stati Uniti, +22,3% in volume, +26,2% in valore; Canada, +31,4% in volume, +40% in valore), aiutate dal cambio favorevole. Dinamica delle importazioni ed esportazioni di Suini, carni e preparazioni (gen- 15/gen 14) -9,5% 1,6% Tot Import, di cui -9,5% 1,6% carni suine -3,1% 1,1% Tot Export, di cui 3,3% 5,0% preparazioni e conserve -12% -10% -8% -6% -4% -2% 0% 2% 4% 6% Valori Volumi su dati Istat Positivo il clima di fiducia per l industria degli elaborati Nonostante il quadro non certamente positivo, soprattutto sul fronte della domanda interna, tra gli operatori dell industria prevale un clima di fiducia favorevole. L indice elaborato da Ismea si attesta per il terzo trimestre consecutivo su di un valore positivo, in netto miglioramento rispetto al 2014. Positive le valutazioni sugli ordini e, soprattutto, sulle attese sulla produzione, probabilmente incentivate da fattori come il Piano straordinario del Governo per il Made in Italy nel tore agroalimentare; la caduta di barriere non tariffarie, in primis verso gli USA, paese rispetto al quale a partire dal 6 lio 2015 è venuto definitivamente meno il provvedimento 100% reinspection 1 ; l effetto trascinamento EXPO. Prevale la tendenza al ribasso dei prezzi sia all allevamento che per l industria Sul fronte dei prezzi, l indice Ismea dei prezzi all origine suini (base 2010) evidenzia a tembre, una crescita per i suini da macello e una contrazione per i suini d allevamento. A consuntivo dei primi nove mesi del 2015 l indice si mantiene comunque su livelli nettamente più bassi dello stesso periodo del 2014 (-9,9%), situazione che si riscontra tanto per i suini da macello (-9,7%) quanto per quelli d allevamento (-11,9%). Rispetto alle principali piazze, per i suini taglia 156-176 kg i listini a tembre si sono posizionati su di una media di 1,50 euro/kg, contro gli 1,46 euro/kg di sto; per i suini più leggeri, dalla taglia 90-115 kg, le quotazioni sono risultate pari a 1,61 euro/kg, in crescita del 2,5%. Tali quotazioni appaiono in ripresa rispetto allo stesso mese del 2014 (rispettivamente, +3,3%; +1,7%). A consuntivo dei primi nove mesi dell anno i cali si stimano in circa 13 centesimi 1 Provvedimento che si esercitava nel controllo sistematico di tutte le partite di salumi che arrivavano in dogana di provenienza italiana. 3
gen-14 ott nov dic gen-15 per entrambe le categorie (suini 156-176 kg: 1,35 euro/kg contro gli 1,48 euro/kg del 2014; suini 90-115, 1,48 contro 1,61). Si mantiene forte il conflitto tra le parti. Le riunione presso la Commissione Unica Nazionale vengono per lo più disertate da ambo le parti (come è successo per l intero mese di ottobre), ovvero dagli industriali (per gran parte del mese di sto e tembre), che rivendicano la rigidità del regolamento rispetto alla reale situazione di mercato. La mancanza di un dialogo nella filiera fa venire meno l obiettivo della CUN stessa, ossia quello secondo cui il prezzo sia frutto di un libero accordo tra gli operatori che scambiano i suini sul mercato. Trend mensile dei prezzi all origine Ismea (base: 2010=100) 140 130 120 110 100 90 Suini Suini da macello Suini da allevamento I principali tagli industriali a tembre, registrano una ripresa delle quotazioni rispetto ad sto, ad eccezione dei lombi (-8,8%). Su base annua le quotazioni mensili risultano tese al ribasso, dinamica confermata anche a consuntivo dei nove mesi del 2015. Tale situazione evidenzia come le produzioni suinicole nazionali continuino a essere in forte sofferenza nonostante l introduzione dell etichettatura obbligatoria dell origine delle carni suine dallo scorso ile. Unica nota positiva si registra per le cosce e, in particolare, per quelle destinate alle produzioni tipiche, che segnano un + 8,3% a tembre e un +2,5% a consuntivo dei primi nove mesi dell anno. I prezzi all'origine e all'ingrosso per il tore suinicolo Prezzi all'origine (euro/kg) -14-15 -15 15/ 14 15/ 15 euro/kg Var.% gen- gen- 14gen- 15 15/ gen 14 Suini 90-115 kg 1,58 1,57 1,61 1,7 2,5 1,61 1,48-7,8 Suini 156-176 kg 1,45 1,46 1,50 3,3 3,1 1,48 1,35-8,7 Prezzi all'ingrosso (euro/kg) euro/kg pancetta 3,49 2,35 2,62-25,0 11,4 3,23 2,53-21,5 pancettone 1,94 1,22 1,39-28,2 13,7 1,78 1,35-24,5 lombo Modena 4,33 4,55 4,15-4,3-8,8 4,84 4,36-10,0 prosciutto crudo 10-12 kg 3,00 3,11 3,21 7,2 3,3 2,92 2,86-1,8 prosciutto crudo per tipico 10-12 kg 3,88 4,10 4,20 8,3 2,5 3,74 3,84 2,5 Var.% 4
gen-14 ott nov dic gen-15 Si attenua il calo dei costi di produzione Risulta attenuato a tembre il tasso di contrazione dei costi di produzione su base connturale (tembre/sto, -0,7%), influenzato dalla ripresa dei prezzi dei foraggi. I livelli si mantengono tuttavia ancora ben al disotto di quelli registrati per il 2014 in ragione dei più contenuti costi della mangimistica, e dell acquisto di capi d allevamento. Su base annua si mantiene positiva la dinamica della spesa energetica. I primi nove mesi dell anno si chiudono con un calo del 6%, con le spese mangimistiche in contrazione del 4,7% e l acquisto dei capi d allevamento (suini 30 kg) del 12,1%. Trend mensile dei costi all origine Ismea (base: 2010=100) 125 120 115 110 105 100 Agricoltura Allevamenti Suini soprattutto per le voci della mangimistica Segnali di ripresa della redditività per gli allevatori Uno spaccato sulle principali voci della mangimistica evidenzia come, a tembre, si sia arrestato il calo su base annua delle quotazioni sulle principali piazze italiane (mais, +0,6%; orzo, -0,2%; soia, -0,3%; crusca, -0,1%; farinacci, +0,8%). In ambito internazionale, se all interno dell UE le quotazioni di tembre risultano in deciso rialzo rispetto allo stesso mese del 2014 (mais, +9,9%, orzo, +4,5%), sul mercato statunitense prevale ancora la tendenza al ribasso (mais, -4%; soia, -11%). La redditività della fase all allevamento a tembre segna un forte calo su base connturale, portandosi su un valore di 5,94 euro/capo a fronte dei 10,89 euro/capo di sto. Tale gine appare comunque nettamente superiore rispetto allo stesso mese dello scorso anno in cui la redditività risultava fortemente negativa (-19,5 euro/capo). A consuntivo dei primi nove mesi del 2015 il quadro che emerge rimane comunque essenzialmente negativo. Per gli allevatori suinicoli si stima una perdita a capo di circa 1 euro, in peggioramento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (+2,34 euro/capo). A penalizzarne la performance è il ribasso delle quotazioni dei suini da macello pesanti (-9,5%), che trova solo in parte compensazione sul fronte dei costi di produzione (-8,2%). La remunerazione a capo, sulla base delle quotazioni CUN, senza quindi considerare eventuali premi riconosciuti all allevatore, non è così in grado di compensare il livello dei costi, particolarmente sostenuto nonostante la dinamica negativa. 5
gen-14-14 -14-14 -14-14 -14-14 -14 ott-14 nov-14 dic-14 gen-15-15 -15-15 -15-15 -15-15 -15 euro/capo Trend mensile della redditività dell allevamento dei suini da macello 160-176 kg 270,0 260,0 250,0 240,0 230,0 220,0 210,0 200,0 190,0 Tot Costi produzione Tot Ricavi Direzione Servizi per il Mercato Redazione a cura di: Loredana Pittiglio e-mail: l.pittiglio@ismea.it www.ismeaservizi.it www.ismea.it 6