indice C O L D I R E T T I T O R I N O UFFICIO STAMPA Via Pio VII, 97 10135 TORINO tel. 011-6177282 cell. 335-7662297 e-mail: filippo.tesio@coldiretti.it c o l d i r e t t i C O L D I R E T T I N E W S : Con il 20% di boschi Italia più verde, ma più vulnerab i l e C O L D I R E T T I N E W S : Prezzi, i rincari del prezzo della pasta non sono giustificati a g r i c o l t u r a AV V E N I R E : Ogm, consultazione nazionale dal 15 settembre I L M A N I F E S T O : Petrini, la qualità non ammette Ogm L A R E P U B B L I C A : In favore dell economia-bio nasce Italia libera da Ogm L A R E P U B B L I C A : Così l Europa ci difende da cibi e prodotti killer I TA L I A O G G I : L artigianato dice no a tutti gli Ogm I TA L I A O G G I : L Ogm sarà messo ai voti I L S O L E 2 4 O R E : L imposta di registro divide terreni e aiuti agricoli I TA L I A O G G I : Aiuti Pac, due vie per il r e g i s t r o rassegna stampa FILE:OK_COVERSTAMPA07 25 luglio 2007
Filippo Tesio Oggetto: INCENDI: COLDIRETTI, CON +20 % DI BOSCHI ITALIA E' PIU' VERDE MA VULNERABILE Data: Mercoledì, 25 luglio 2007 11:41 Da: Coldiretti - Relazioni Esterne <relazioniesterne@coldiretti.it> Conversazione: INCENDI: COLDIRETTI, CON +20 % DI BOSCHI ITALIA E' PIU' VERDE MA VULNERABILE N. 552-25 luglio 2007 INCENDI: COLDIRETTI, CON +20 % DI BOSCHI ITALIA E PIU VERDE MA VULNERABILE Danni ambientali ed economici incalcolabili. Colpiti olivi, agrumi e zafferano. A rischio tartufo E aumentata del 20 per cento la superficie forestale nazionale negli ultimi venti anni e oggi più di un terzo della Penisola è ricoperta di verde per un totale di 10,47 milioni ettari, pari al 34,7 della superficie nazionale. E quanto rileva la Coldiretti, in riferimento ai danni incalcolabili provocati dagli incendi, sulla base dell Inventario nazionale delle foreste nel sottolineare che la crescita è però accompagnata da preoccupanti fenomeni di abbandono e oggi una superficie forestale di circa 1,5 milioni ettari si trova senza la presenza di un imprenditore agricolo che possa svolgere attività di custodia, di valorizzazione, di protezione e di sorveglianza, anche nei confronti dei piromani. Complessivamente infatti - precisa la Coldiretti - il 63,5 per cento della superficie forestale risulta di proprietà privata, il 32,4 per cento è di proprietà pubblica, mentre quasi il 4 per cento della superficie non è stata classificata per tale carattere. Lo stretto legame che unisce l attività agricola al bosco è evidente - sottolinea la Coldiretti - anche dal bilancio delle perdite provocate dagli incendi con danni incalcolabili dal punto di vista ambientale dovuti alla perdita di biodiversità (distrutte piante ed uccisi animali) e alla distruzione di ampie aree di bosco che sono i polmoni verdi del paese e concorrono ad assorbire l'anidride carbonica responsabile dei cambiamenti climatici. Ma nelle foreste andate a fuoco - prosegue la Coldiretti - saranno impedite anche tutte le attività umane tradizionali del bosco come la raccolta della legna e dei piccoli frutti mentre sono gravi i danni diretti registrati alle colture agricole come gli oliveti Dop e agli aranceti Igp del Gargano mentre sono a rischio il tartufo nero nel Piceno nelle marche e lo zafferano di Navelli in Abruzzo e sono andati distrutti numerosi casolari rurali. Di fronte ad un fenomeno che ormai si ripropone ogni anno c è la necessità di coinvolgere le imprese agricole nell attività di prevenzione, incentivando un'azione di sorveglianza, manutenzione e gestione delle foreste. Occorre cogliere - sottolinea la Coldiretti - le opportunità offerte dalla legge di orientamento che invita le pubbliche amministrazioni a stipulare convenzioni con gli agricoltori per lo svolgimento di attività funzionali "alla salvaguardia del paesaggio agrario e forestale" anche attraverso l'utilizzo di mezzi meccanici agricoli. Sono ancora troppo pochi - sostiene la Coldiretti - i Comuni che nell opera di prevenzione dagli incendi coinvolgono gli imprenditori agricoli che potrebbero, all'occorrenza, trasformarsi in vere e proprie squadre antincendio mettendo a disposizione delle amministrazioni pubbliche, nella lotta contro il fuoco, i mezzi, le attrezzature e le professionalità, utilizzate per i normali lavori agricoli. Ma serve soprattutto - continua la Coldiretti - un azione di prevenzione dagli incendi per salvaguardare il patrimonio forestale nazionale messo a rischio dai pericolosi effetti dell'abbandono delle aree interne e più deboli del Paese. Per questo - continua la Coldiretti - serve un accordo con le pubbliche amministrazioni che fissi, sulla base della legge di orientamento, le regole per l'incentivazione e lo sviluppo dell'attività di presidio del territorio e dell'ambiente, Pagina 1 di 2
specialmente nelle aree a rischio per incendi, frane ed alluvioni. COLDIRETTI - 335 8245417-06 4682487 - FAX 06 4871199 - www.coldiretti.it Pagina 2 di 2
Filippo Tesio Oggetto: PREZZI: COLDIRETTI, RINCARI PASTA NON GIUSTIFICATI, PIU' GRANO IN UE Data: Martedì, 24 luglio 2007 16:43 Da: Coldiretti - Relazioni Esterne <relazioniesterne@coldiretti.it> Conversazione: PREZZI: COLDIRETTI, RINCARI PASTA NON GIUSTIFICATI, PIU' GRANO IN UE N. 550-24 luglio 2007 PREZZI: COLDIRETTI, RINCARI PASTA NON GIUSTIFICATI, PIU GRANO IN UE Non ci sono concrete motivazioni per gli aumenti sensibili di prezzo fino al 10 per cento annunciati per settembre da pastai e panificatori a seguito di una presunta minore disponibilità di grano duro il cui raccolto si prevede invece in aumento per effetto dell ampliamento della superficie coltivata e dell incremento delle rese del 13,5 per cento nell Unione Europea, rispetto alla media dei cinque anni precedenti. E quanto afferma la Coldiretti sulla base delle stime della Commissione Europea sulle rese delle principali colture nell Unione Europea. Nel momento in cui il prezzo del grano dopo anni di continui cali comincia ad avere un andamento appena sufficiente si ripetono - sottolinea la Coldiretti - ingiustificati allarmi a fini esclusivamente speculativi: dal pane alla pasta fino addirittura ai dolci. Ma giustificazioni per eventuali aumenti non trovano fondamento negli andamenti di mercato con il costo del grano che - continua la Coldiretti - è adesso lo stesso degli anni 80, a differenza di quanto è avvenuto per i prodotti derivati che sono fortemente rincarati per i consumatori. Peraltro - precisa la Coldiretti - per ogni euro speso in pasta non più di 8 centesimi servono per pagare il grano prodotto dagli agricoltori con valori che scendono ulteriormente se si tratta di pasta fresca, a conferma di come sia strumentale imputare ai prodotti agricoli la responsabilità di aumenti così rilevanti al consumo. Vale la pena ricordare - precisa la Coldiretti - che con un chilo di grano dal prezzo di circa 20 centesimi al chilo si riesce a produrre con la trasformazione in farina e con l'aggiunta di acqua, un chilo di pane che viene venduto ai cittadini a valori variabili da 2,5 Euro al chilo per il pane comune a 5 Euro e oltre per i pani più elaborati, con valori ancora molto più alti per i dolci. Il rischio è che gli allarmi, oltre a frenare lo sviluppo di energie alternative determinanti per combattere i cambiamenti climatici in atto, servano - sostiene la Coldiretti - a coprire la volontà di aumentare le importazioni dall'estero di prodotti da spacciare come Made in Italy in assenza di una adeguata informazione in etichetta. Peraltro in Italia si registrano pesanti ritardi nello sviluppo di energie alternative provenienti dalle coltivazioni agricole nazionali e, ad oggi, non c è neanche l ombra di biocarburanti nei distributori nonostante gli obiettivi fissati dalla finanziaria, che prevede che i biocarburanti come il biodiesel o il bietanolo ottenuti dalle coltivazioni agricole debbano essere distribuiti in Italia nel 2007 in una quota minima dell'uno per cento, di tutto il carburante (benzina e gasolio) immesso in consumo. E ciò significherebbe la messa a coltura a colza o girasole a fini energetici in Italia di 273mila ettari di terreno. Si tratta di valori da incrementare nel tempo di cinque volte per raggiungere l'obiettivo fissato dall'unione Europea di utilizzare i biocarburanti per sostituire entro il 5,75 per cento dei carburanti derivanti dal petrolio necessari per i trasporti. I biocarburanti derivano dalle coltivazioni agricole che l'agricoltura italiana produce in abbondanza e in particolare il bioetanolo - spiega la Coldiretti - viene prodotto tramite processi di fermentazione e distillazione di materiali zuccherini, amidacei o sottoprodotti come cereali, barbabietola da zucchero e prodotti della distillazione del vino, mentre il biodiesel deriva dall'esterificazione degli oli vegetali ottenuti da colture come il colza e il girasole. Con il biodiesel - conclude la Coldiretti - è possibile ridurre dell'80 per cento le emissioni di idrocarburi e policiclici aromatici e del 50 quelli di particolato e polveri sottili Pagina 1 di 2
mentre con il bioetanolo si riducono le emissioni di idrocarburi aromatici come il benzene del 50 per cento e di oltre il 70 per cento l'anidride solforosa, mentre cali più contenuti si hanno anche per il particolato e per le polveri sottili. COLDIRETTI - 335 8245417-06 4682487 - FAX 06 4871199 - www.coldiretti.it Pagina 2 di 2