INTERVENTO DI APERTURA DEL PRESIDENTE ACI, ANGELO STICCHI DAMIANI Riva del Garda, 8 ottobre 2012 Buona sera. Saluto e ringrazio tutti i partecipanti a questa edizione del Forum Internazionale delle Polizie Locali, organizzato dall Automobile Club d Italia per il quinto anno consecutivo a Riva del Garda, grazie anche alle preziosa collaborazione della Provincia Autonoma di Trento che ha sempre avuto con ACI un forte rapporto sinergico per la diffusione dei valori della mobilità sicura, responsabile e sostenibile. Ringrazio in particolar modo le autorità qui presenti, tra cui: il prefetto della Presidenza della Repubblica, Giulio Cazzella; il commissario del Governo per la Provincia di Trento, Lorenzo Squarcina; la provincia Autonoma di Trento, qui rappresentata dal vice presidente e assessore ai Lavori Pubblici, Ambiente e Trasporti, Alberto Pacher; un ringraziamento particolare al presidente Lorenzo Dellai che ha creduto molto nell importanza di questo incontro; il sindaco di Riva del Garda, Adalberto Mosàner; il presidente della VIII Commissione Lavori Pubblici e Comunicazioni del Senato, Luigi Grillo; il presidente della IX Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni della Camera dei Deputati, Mario Valducci; il direttore del Servizio di Polizia Stradale, Vittorio Rizzi. E la prima volta che ho il piacere di salire su questo palco in veste di presidente dell Automobile Club d Italia. Il Forum Internazionale delle Polizie Locali è una manifestazione importante e speriamo ci siano le condizioni per portarla avanti. L ACI ha il ruolo, le capacità e il know how per farlo, come dimostra la notorietà e l autorevolezza della Conferenza del Traffico e della Circolazione che per tanti anni abbiamo tenuto prima a Stresa e poi qui a Riva del Garda, la cui prossima edizione si aprirà a Roma il 28 novembre. Di anno in anno il Forum Internazionale delle Polizie Locali è diventato sempre di più un momento di confronto strategico per tutta la filiera della circolazione stradale, dove analizzare problemi, lanciare proposte, evidenziare esperienze e modelli organizzativi sul territorio, adottare linee operative comuni a livello nazionale ed internazionale. L anno scorso i lavori sono stati finalizzati alla predisposizione a livello europeo di regole e comportamenti omogenei, gettando le basi per la definizione di un modello unico di Polizia Locale applicabile in Europa.
In questa sala l ACI ha sollecitato l emanazione di una Legge Quadro sottolineando la necessità della creazione di una banca dati sulle attività di prevenzione e di repressione degli illeciti, alimentata da tutti i Comandi. Come sappiamo, in quest ultimo anno il Governo e il Parlamento si sono dovuti concentrare su altre priorità per il Paese e la Legge Quadro è ancora all esame della I a Commissione Affari Costituzionali del Senato, dalla quale sarà spedita speriamo presto alle aule del Parlamento per la discussione e la votazione. L importanza dell attività delle migliaia di operatori di Polizia Locale nel presidio quotidiano delle città per la sicurezza non solo stradale è sotto gli occhi di tutti, ma non sempre riceve la giusta considerazione. A tal proposito vorrei dedicare questa edizione del Forum al ricordo di Nicolò Savarino, l agente 42enne di Milano ucciso volontariamente da un nomade a bordo di un SUV il 12 gennaio di quest anno. Per lui - e per i tanti come lui - vi chiedo un applauso che parta davvero dal cuore. I dati sull incidentalità stradale dimostrano che il 75% degli incidenti avviene in città, per un totale di oltre 1.700 morti e più di 218.000 feriti. Le Polizie Locali sono quindi un tassello strategico per la prevenzione dei sinistri in ambito urbano ed è per questo motivo che quest anno centriamo la quinta edizione del Forum sul ruolo della Polizia Locale per la sicurezza stradale in Europa, ma non solo. Oggi pomeriggio si svolgerà un convegno dal titolo Il contrasto all evasione fiscale da parte dei Comuni, volta ad approfondire i nuovi poteri riconosciuti ai Comuni dal Governo e dall Agenzia delle Entrate in ambito dei controlli tributari. Ai lavori parteciperanno i rappresentanti delle Polizie Municipali di alcune grandi realtà urbane e il Comandante regionale della Guardia di Finanza. Domani mattina presenteremo i risultati di un indagine avviata dalla Fondazione Filippo Caracciolo di ACI, intitolata La sicurezza stradale in Europa, il cui fine è la descrizione e la valutazione delle iniziative più efficaci realizzate dalle Polizie Locali in materia di sicurezza stradale. Alla presentazione interverranno i comandanti e i rappresentanti delle Polizie locali di 10 città europee, che saluto e ringrazio per la loro partecipazione, ai quali si aggiungerà il Comandante della Polizia Roma Capitale, Carlo Buttarelli, e il Comandante della Polizia Locale di Milano, Tullio Mastrangelo. Nel pomeriggio di domani continueremo con un convegno sul tema della mobilità nelle città italiane, al cui interno - sulla base dei risultati di una specifica indagine realizzata dalla Fondazione ACI Filippo Caracciolo - apriremo un dibattito politico con i rappresentanti delle Associazioni di Polizia locale e delle Amministrazioni comunali.
Mercoledì il Forum si chiuderà con una sessione dedicata ai progetti e alle tecnologie per la mobilità urbana. Parleremo quindi di sicurezza stradale, di circolazione, di ambiente, tracciando più in generale le possibili linee di sviluppo di una politica della mobilità a livello locale, nazionale ed internazionale. Partiamo allora da un analisi di come l auto è vista oggi dai nostri governanti. In un Paese come l Italia da sempre legato economicamente e socialmente all automobile, fatichiamo a interpretare la strategia del Governo Monti sull auto, di cui ad oggi non vediamo i risultati. Finora gli automobilisti puntano il dito soprattutto su quelli che sembrano - in tutto e per tutto - i danni recati dall inasprimento fiscale sulle due e quattro ruote. Se si vuole guardare oltre l orizzonte di questa crisi che attanaglia il Paese da troppo tempo, NON SERVE UNA MANOVRA SU L AUTO MA PER L AUTO. Il superbollo si è abbattuto sul settore delle auto più potenti che rappresentano da sempre l icona dell automobilismo italiano nel mondo producendo una forte contrazione delle vendite e una spaventosa fuga di veicoli verso l estero. Come evidenziato nell ultimo bollettino Auto-Trend pubblicato sul sito www.aci.it, assistiamo inermi a un fiume di auto di gran pregio e di alto valore che vengono radiate dal PRA per l esportazione: nei primi nove mesi del 2012 questa pratica è cresciuta del 16% rispetto allo stesso periodo dell anno scorso. Ormai quasi 4 auto su 10 radiate vanno oltre confine, a scapito del patrimonio automobilistico del nostro Paese. Ne consegue un danno anche per l Erario, che finora non ha incassato 1 euro ogni 5 attesi dal gettito della tassa. In soldoni, sono entrati nelle casse dello Stato solo 137 dei 168 milioni di euro inizialmente stimati. A queste cifre va poi aggiunta la contrazione di 105 milioni tra Iva, bollo e Ipt per effetto del calo del 45% delle vendite in questo segmento. Senza dimenticare il rincaro delle accise sui carburanti: lo hanno sentito gli automobilisti che hanno speso 3 miliardi in più rispetto allo scorso anno malgrado il calo del 10% dei consumi, ma lo ha sentito anche l Erario che ha incamerato molto meno del previsto pur incrementando del 17% le entrate fiscali. Sui carburanti è opportuno un approfondimento. Si discute oggi di sterilizzazione dell IVA per cercare di ridurre l impatto sulle tasche degli automobilisti del caro-benzina. Va bene, ma prima di tutto bisogna procedere a una rimodulazione delle accise che gravano sui carburanti. Alla pompa paghiamo balzelli sulla guerra in Abissinia, sul Vajont e su altri eventi che ormai figurano solo sui libri di storia, ma a questi si sono continuate ad aggiungere nuove accise perché costituiscono una forma di tassazione diretta, immediata, ineludibile e senza costi gestionali per lo Stato.
Pur comprendendo le necessità del momento, è inaccettabile che un evento tragico e negativo come un terremoto possa diventare causa di una tassazione sine die per intere generazioni. A giugno abbiamo lanciato un innovativa forma di protesta civile degli automobilisti chiamandoli allo sciopero della benzina per un giorno. Ha aderito 1 su 3, a dimostrazione di quanto il malessere sia comune su tutto il territorio. L automobile ha sempre contraddistinto l Italia nel mondo, ma oggi gli italiani mostrano preoccupanti segni di disaffezione verso il proprio veicolo. FIAT e altri marchi stanno riscuotendo successo su mercati ben lontani dal nostro, e conseguentemente valutano una rimodulazione delle strategie produttive e distributive. Proprio a FIAT, di cui comprendiamo in gran parte l attesa nei nuovi investimenti nel nostro Paese, chiediamo di partecipare con un approccio ancora più propositivo allo sforzo comune di tutto il comparto dell auto per la ripresa del settore. Le altre grandi Case automobilistiche lo stanno già facendo nei rispettivi sistemi nazionali e l Italia non può rimanere indietro, subendo sul mercato le decisioni degli altri competitors a livello globale. Solo negli ultimi mesi hanno chiuso i battenti nel nostro Paese più di 350 concessionari. Per come è strutturato il nostro sistema economico, ogni anno servono almeno 2 milioni di immatricolazioni per guardare avanti con fiducia, ma il 2012 si chiuderà con non più di 1,3 milioni di auto vendute. Numeri così bassi non si registravano dagli anni 70. Le ripercussioni si avvertono anche a livello sociale ed ambientale, oltre che economico: interrompendosi il processo di rinnovo del parco circolante, sulle strade aumenta il numero dei veicoli obsoleti che sono meno sicuri e più inquinanti. Le auto con più di 20 anni di età sono quasi raddoppiate in pochi anni: dai 2,5 milioni del 2005 a 4,1 milioni di oggi. L età media delle auto in circolazione è di circa 8 anni e mezzo. Tutto ciò evidenzia la necessità strategica - più volte ribadita dall ACI - di un tavolo tecnico nel quale il Governo riunisca tutte le componenti della filiera dell auto. Solo così si può arrivare a una soluzione condivisa e partecipata in grado di riaccendere l automobile italiana che, oggi più che mai, sta sbandando a motore spento su una strada in declino e senza uscita. La priorità è la riduzione dei costi a carico degli automobilisti. Sei mesi fa abbiamo sollecitato al Governo e al Parlamento un passo concreto per abbassare la spesa delle famiglie partendo dall assicurazione auto.
L ACI ha inviato al Presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Monti, una lettera che porta all attenzione del Governo un progetto di legge con quattro articoli e quattro raccomandazioni in grado di alleviare la pressione sugli automobilisti agendo subito sul costo dell assicurazione: i provvedimenti da noi sollecitati possono produrre ribassi delle polizze rc-auto fino al 40%. Premi più bassi si possono ottenere soltanto razionalizzando le spese e gli indennizzi a carico delle Compagnie, uniformando il mercato assicurativo italiano a quello europeo. Un sinistro che in Italia porta a un rimborso di oltre 300.000 euro (la perdita di un figlio in un incidente stradale) vale 25.000 euro in Francia e 11.800 sterline in Gran Bretagna. Il nostro Paese viene martoriato ogni anno da 700.000 denunce per colpo di frusta perché è impossibile diagnosticarlo in modo strumentale: il medico si limita a scrivere nel referto il paziente lamenta dolori al collo e le assicurazioni pagano 2 miliardi di euro l'anno, pari al 15% del valore totale dei sinistri annui. E poi ovviamente le assicurazioni si rifanno a carico degli automobilisti. Le quattro proposte sono: 1. Ridurre dagli attuali 2 anni a 90 giorni il tempo utile per denunciare un sinistro. 2. Ripristinare il termine di 5 giorni (oggi 2) entro il quale il danneggiato deve rendere disponibile il veicolo per la perizia da parte dei periti assicurativi. 3. Bloccare i risarcimenti dei danni alla persona qualora la documentazione medica non attesti con certezza e con criteri di misurazione strumentale l esistenza e l entità della lesione. 4. I veicoli danneggiati devono essere riparati in officine convenzionate con le assicurazioni, altrimenti si avrà diritto al risarcimento nella misura massima di quanto previsto in una officina convenzionata. Queste poi le quattro raccomandazioni: 1. La definitiva approvazione della tabella nazionale dei risarcimenti per danni fisici che comportano invalidità dal 9% al 100%, tabella sviluppata dai ministeri competenti ma non ancora entrata in vigore. Se si approvasse oggi, il risparmio immediato per le famiglie sarebbe intorno al 5% del costo della polizza. 2. Creare un gruppo di lavoro per studiare come adeguare i risarcimenti per danno morale da morte pagati in Italia agli standard europei. 3. Collegare le immatricolazioni ed i passaggi di proprietà delle auto alla preventiva stipula della polizza di assicurazione RcAuto. 4. Rivedere la tassazione sulle polizze RcAuto.
Il nostro sforzo ha raggiunto il primo obiettivo che ci eravamo prefissati: il Governo ha recepito il progetto. Nel Decreto Sviluppo recentemente approvato è stato anche dato un segnale di attenzione con l abolizione del rinnovo automatico delle polizze assicurative, che consente una maggiore scelta al consumatore lasciandolo libero di cogliere le offerte più vantaggiose al momento di stipulare o rinnovare il contratto di rc-auto. Proprio sull assicurazione auto l ACI ha lanciato da questo palco un grido di allarme che ha lasciato sgomenti gli addetti ai lavori ma anche gli automobilisti: circa 1 auto su 10 è sprovvista di una valida copertura assicurativa. E quanto risulta dai controlli incrociati dei dati del PRA con quelli delle assicurazioni. Speriamo che di queste 3,5 milioni di auto non tutte siano davvero circolanti su strada: magari qualcuna è abbandonata in qualche cortile o ferma in garage. Comunque quello della mancata copertura assicurativa è un fenomeno che desta grande preoccupazione, la cui soluzione sarebbe semplice, immediata e senza costi per lo Stato. Come proposto dall ACI ad aprile, basterebbe rendere obbligatoria l esibizione di una certificazione assicurativa valida per ottenere il rilascio dei documenti di circolazione del veicolo, al momento dell iscrizione al PRA come in quello della trascrizione del passaggio di proprietà. Sfruttando la loro continua presenza sulle strade, un contributo fondamentale al contrasto degli illeciti assicurativi può arrivare proprio dalle Polizie Locali. E vero che nel breve periodo di un controllo stradale è difficile accertare l autenticità dei tagliandi cartacei della rc-auto, ma grazie alla tecnologia di tablet e palmari è possibile verificare subito la copertura assicurativa di un mezzo consultando in tempo reale le banche dati di PRA e assicurazioni. Non parlo della tecnologia di domani, ma della realtà di oggi. ACI sta già sperimentando con il Comune di Roma un dispositivo portatile in grado di fotografare un veicolo, riconoscere automaticamente la targa, controllare al Pubblico Registro Automobilistico la regolarità della sua posizione e verificare con gli archivi ANIA l esistenza di una polizza valida. Questo dispositivo realizzato dall ACI è ovviamente a disposizione di tutti i Comandi di Polizia Locale e di tutte le altre Autorità di controllo che ne faranno richiesta. La nostra tecnologia è anche esportabile all estero: i rappresentanti internazionali delle Polizie troveranno tutte le risposte alle loro domande con i tecnici di ACI qui presenti. E inoltre in fase di omologazione un sistema studiato dall Automobile Club d Italia che sfrutta la stessa logica dei dispositivi portatili - di cui vi ho parlato - sulla rete di telecamere fisse installate nelle città. Sempre con il Comune di Roma stiamo testando il progetto che, grazie anche alle telecamere di controllo degli accessi alla ZTL, verifica in tempo reale la regolarità amministrativa e assicurativa dei veicoli in transito.
Anche questa tecnologia sarà poi messa a disposizione di tutti gli Enti locali che vorranno adottarla sul proprio territorio. E innegabile l utilità e l efficacia dell elettronica nel presidio del territorio e nella repressione degli illeciti, anche stradali. L ACI non si schiera certo contro l uso della tecnologia applicata al controllo della viabilità e all elevazione delle multe stradali, a patto che questa non diventi uno strumento più per garantire un flusso di denaro continuo per le casse delle amministrazioni locali. L auto non deve essere un bancomat per nessuno: né per il Governo né tantomeno per gli Enti locali. Non voglio anticipare i contenuti degli studi che presenteremo domani e dopodomani, ma i dati forniti dai Comandi di Polizia locale di 20 capoluoghi di regione ed elaborati dalla Fondazione Caracciolo di ACI offrono due dati che voglio qui sottolineare. Il primo arriva dal raffronto delle quote dei proventi delle multe destinate alla sicurezza stradale, che dimostra come i soldi da impiegare a beneficio degli automobilisti ci sono: poco meno di mezzo miliardo di euro a fronte di oltre 670 milioni di euro incassati con le sanzioni. E circa il 70% del ricavato totale delle multe e l articolo 208 del Codice della Strada sancisce che almeno il 50% vada destinato ad attività finalizzate alla sicurezza stradale. Trieste è la più virtuosa con una quota pari addirittura al 177%, seguita da Roma e Bologna con l 83%. Sotto la soglia della metà si colloca Venezia con il 41%. Non è pervenuto il dato di Ancona, Aosta, Firenze, Perugia e Trento. I soldi per la sicurezza come dicevo ci sono, anche in questi momenti difficili, e sono già individuati e disponibili. Non tutti finiranno in lavori di miglioria stradale, ma la legge prevede che possano essere spesi anche in attività di formazione degli utenti e nel potenziamento dei mezzi a disposizione delle Polizie Locali per il presidio del territorio. L altro dato interessante arriva dal confronto degli incassi delle multe con le auto circolanti, arrivando così a calcolare la spesa media in multe dei singoli automobilisti: si passa dai 225 euro di Ancona ai 10 euro di Potenza e i 7 di L Aquila, con una media di 83 euro per i 20 capoluoghi, esclusi Firenze e Perugia che non sono pervenuti. Questo dimostra non che gli automobilisti anconetani siano più indisciplinati di quelli aquilani, bensì quanto l attività delle Polizie Locali segua ancora linee operative troppo disomogenee sul territorio, a scapito della sicurezza e dell equità sociale. Non va sottolineato il ruolo fondamentale dei cittadini - e degli automobilisti in particolare - per il rispetto comune delle regole. L ACI ci crede così tanto da lanciare un progetto nazionale basato sul social sharing" che punta a sviluppare la partecipazione di una cittadinanza attiva nella tutela della mobilità responsabile e sostenibile, e più in generale della sicurezza comune di tutti.
Utilizzando le tecnologie Gps, i cittadini potranno effettuare con il telefonino o il tablet, tramite un "social Hub", segnalazioni alle Autorità di controllo relative ad abusi, degrado ambientale, mancanza di sicurezza. L idea è partita dalla salvaguardia degli spazi di parcheggio destinati ai disabili, ma poi abbiamo visto che poteva essere estesa a più ampio raggio. Sollecitiamo così un approccio partecipativo dei cittadini, rafforzando il rapporto tra l utente con la pubblica amministrazione che mai come in questo periodo è stato così flebile. L Automobile Club d Italia ha approntato questo progetto tramite la propria società ACI Consult, che ha già pianificato una fase di sperimentazione in Sicilia nel mese di febbraio. Le Polizie Locali e più in generale le Amministrazioni territoriali vanno ricoprendo un ruolo sempre più importante per la società. Tra qualche minuto da questo palco partirà un analisi approfondita del nuovo ruolo attivo degli Enti locali nel recupero dell evasione fiscale. Come tutti sapete, una legge del 2011 varata dal Governo Berlusconi restituisce ai sindaci il potere di riscuotere le imposte. Una norma che è nata e ha trovato consenso popolare in un momento in cui il Paese era infervorato dalle proteste verso Equitalia. Giovedì scorso il giornalista Sergio Rizzo ha lanciato un monito dalla prima pagina del Corriere della Sera, partendo dallo scandalo di Tributi Italia per il quale si stima un buco di 500 milioni nelle casse di circa 400 Comuni italiani. Non voglio qui commentare una vicenda che richiama ancora una volta le responsabilità della politica locale, ma il fatto di cronaca rappresenta l ennesimo spunto per cercare di analizzare le possibili conseguenze della norma. Il fatto che i soldi che provengono dal territorio siano gestiti sullo stesso territorio è plausibile, ma troppi Comuni circa la metà degli 8.092 sparsi per l Italia che non hanno contratti in essere con concessionari sono chiamati dal 1 gennaio 2013 a gestire in proprio il servizio di riscossione, secondo modalità e procedure per loro del tutto nuove, o a cercare disperatamente un partner cui affidare il compito. Questo partner potrebbe non avere l esperienza e la capacità necessaria, e nemmeno la natura giuridica idonea a tutelare le amministrazioni e i cittadini. Così i singoli sistemi locali e più in generale tutto l insieme nazionale rimangono esposti a un rischio enorme. Un ente pubblico come l Automobile Club d Italia, che nasce dalla spinta associazionistica di singoli individui e dal consenso nel tempo di milioni di famiglie, non può tirarsi indietro in momento di bisogno del Paese come quello che stiamo vivendo.
Ecco quindi che l ACI si candida a struttura di servizio per le Amministrazioni locali anche su questo fronte, rafforzando la rete di sinergie pubbliche che ci contraddistingue in tutta Italia, grazie anche all attività di raccordo e di rappresentanza svolta quotidianamente dai 106 Automobile Club provinciali. Nell ACI gli Enti locali possono trovare l interlocutore più idoneo per definire al meglio i contorni dell evasione fiscale sul territorio, modulare il contesto operativo, tracciare le linee di intervento e svolgere compiti specifici di riscossione. L esperienza e il know how che da sempre ci contraddistinguono grazie anche l eccellenza di una struttura come ACI Informatica nel campo delle tecnologie applicate alla mobilità sono i nostri plus a vantaggio delle amministrazioni territoriali. Con il Comune di Roma abbiamo già posto in essere una serie di attività per l utilizzazione dei sistemi ACI a servizio delle pubbliche amministrazioni. Certificati, documenti, attestazioni, rilascio di autorizzazioni: sono solo alcuni esempi di quanto già stiamo facendo a beneficio dei cittadini e delle imprese in accordo con le autorità capitoline. ACI è un soggetto istituzionale da sempre al fianco degli Enti locali, una realtà consolidata della pubblica amministrazione che non grava sulle casse dello Stato per via della sua natura di ente pubblico non economico. Al tempo stesso ACI è fortemente radicato nel mercato con 18 società operative nei settori della mobilità, dei trasporti, dell assistenza alla persona, del leisure e del tempo libero. Chi meglio di ACI può interpretare le esigenze dei cittadini tutelando loro e l intero sistema pubblico e privato del Paese? ACI è conosciuta da tutti da più di 100 anni e i nostri elementi distintivi sono la sempre grande passione per l automobile e l orgoglio di appartenenza a un club che è parte integrante della storia e della società italiana.