CONSIGLIO REGIONALE DELLA LOMBARDIA III COMMISSIONE. SANITA e POLITICHE SOCIALI

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Transcript:

CONSIGLIO REGIONALE DELLA LOMBARDIA X LEGISLATURA III COMMISSIONE SANITA e POLITICHE SOCIALI Audizione del 31 luglio 2013 Audizione n. 9/2013 Audizioni in merito all accordo Conferenza Stato-Regioni Salute immigrati con: CARITAS Lombardia NAGA GRIS Avvocati per niente ONLUS ASGI Associazioni studi giuridici sull immigrazione Sono presenti: Dott.ssa Mariachiara BONINSEGNA Dott. Andrea GALLI Dott. Luciano GUALZETTI Avv. Alberto GUARISO Portavoce GRIS Lombardia Componente del Consiglio Direttivo di NAGA onlus Vice Direttore CARITAS Ambrosiana Rappresentante di Avvocati per niente Onlus e ASGI Associazione studi giuridici sull immigrazione Risultano presenti i Consiglieri della III Commissione: RIZZI Fabio CARRA Marco AMBROSOLI Umberto BALDINI Maria Teresa BORGHETTI Carlo CARUGO Stefano GIRELLI Gian Antonio MACCHI Paola NANNI Iolanda SAGGESE Antonio SANTISI SAITA Silvana VALMAGGI Sara LL-LN Padania Con Ambrosoli Presidente Patto Civico Maroni Presidente Il Popolo della Libertà Movimento 5 Stelle Movimento 5 stelle Maroni Presidente LL-LN Padania E altresì presente il Consigliere Fabio PIZZUL. Alle ore 11,15 il Presidente Fabio RIZZI dà inizio all audizione che termina alle ore 12,40.

2 Il Presidente RIZZI dà la parola alla dott.ssa Mariachira Boninsegna, rappresentante del GRIS Lombardia. La dott.ssa BONINSEGNA specifica che il GRIS è una rete che fa riferimento alla Società Italiana di Medicina delle Migrazioni, che, dagli anni novanta, si occupa del tema salute ed immigrazione. Il GRIS Lombardia nasce nel 2006: si tratta di un gruppo di spontanea adesione non istituzionale di cui fanno parte circa 25 tra associazioni, strutture del privato sociale che operano in 9 province lombarde oltre a numerosi volontari e operatori di strutture sanitarie coinvolte, a vario titolo e in varie forme, nell erogazione di servizi sanitari, di sostegno e di orientamento sanitario nei confronti delle persone immigrate indipendentemente dal loro status giuridico. Sottolinea poi che la legislazione in materia di assistenza sanitaria ai cittadini stranieri ha subito negli anni diverse modifiche che hanno reso particolarmente complessa l applicazione della normativa medesima al caso concreto. Per tali ragioni il GRIS ritiene particolarmente importante l accordo stipulato nel 2012 dalla Conferenza Stato - Regioni per l applicazione delle norme in materia di assistenza sanitaria a cittadini stranieri e comunitari. A tal proposito, ricorda che l accordo in questione riguarda una parte rilevante della popolazione in quanto in Regione Lombardia sono presenti circa un milione e duecentomila stranieri, di cui circa 200.000 mila appartenenti alla Comunità europea. L accordo intende, da un lato, rendere maggior uniforme il trattamento sanitario per gli stranieri presenti sul territorio nazionale e, dall altro, mettere a disposizione uno strumento facilmente utilizzabile per gli operatori al fine di semplificare l accesso alle cure da parte della popolazione immigrata. Dopo l approvazione dell accordo, il GRIS ha effettuato un monitoraggio per verificare cosa è stato fatto in ogni regione. Riferisce poi che sei regioni hanno già recepito l accordo (Lazio, Puglia, Campania, Liguria, Calabria e Friuli, Venezia Giulia). In conclusione, il GRIS chiede che Regione Lombardia recepisca al più presto l accordo stipulato dalla Conferenza Permanente Stato - Regioni il 20 dicembre 2012, per la corretta applicazione della normativa sull assistenza sanitaria agli immigrati. Infine, sottolinea la piena disponibilità dell associazione al confronto su queste tematiche, in considerazione dell esperienza maturata in questi anni di attività. Il Presidente RIZZI invita il dott. Galli ad illustrare l attività svolta dal NAGA. Il dott. GALLI specifica che il Naga è un associazione di volontariato, costituita a Milano nel 1987, che si occupa di garantire cure mediche, assistenza legale e sociale ai migranti senza permesso di soggiorno. L associazione effettua ogni anno circa 5.000 visite ambulatoriali. Nell ambito dell attività svolta, sono state riscontrate le seguenti criticità nell assistenza sanitaria agli irregolari : 1. non uniforme applicazione della normativa riguardante l STP da parte delle Aziende ospedaliere; 2. mancata erogazione del codice ENI per i neo-comunitari (rumeni e bulgari); 3. non adeguata tutela della salute dei minori. In particolare, per quanto riguarda la tutela della salute dei minori rom, rileva che circa il 40 % dei bambini fino ai 14 anni di età non è mai stato visitato da un medico, il 24% dei bambini non ha ricevuto nessuna vaccinazione e per il 17% dei bambini la condizione vaccinale non è chiara in quanto i genitori non ricordano se le abbiano fatte tutte o in parte e, comunque, non ricordano quali. Il NAGA, alla luce di quanto esposto, chiede alla Regione la piena applicazione di quanto stabilito dalla Conferenza Stato Regioni e, in particolare: il rispetto delle procedure riguardanti l assegnazione e l utilizzazione del codice STP; l erogazione del codice ENI per i cittadini neo-comunitari; l iscrizione degli stranieri in possesso di codice STP o ENI alle liste dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta;

3 la piena assistenza alle donne gravide, alle puerpere e ai bambini (con particolare attenzione alle campagne vaccinali) da parte dei Consultori Integrati. Infine, osserva che la tutela della salute dei migranti non può essere interamente delegata al terzo settore. Il Presidente RIZZI dà la parola al Vice Direttore della Caritas Ambrosiana dott. Luciano Gualzetti. Il dott. GUALZETTI riferisce che la Caritas Italiana ha già chiesto a tutte le regioni di recepire l accordo stipulato dalla Conferenza Permanente Stato - Regioni il 20 dicembre 2012. Evidenzia che bisogna garantire il diritto alla salute del singolo individuo e della collettività. Invita, pertanto, Regione Lombardia ad attuare al più presto l accordo in questione. Il Presidente RIZZI dà la parola all avv. Alberto Guariso, rappresentante delle associazioni Avvocati per niente Onlus e ASGI Associazione studi giuridici sull immigrazione. L avv. GUARISO specifica che entrambe le associazioni sono iscritte nell'elenco previsto all'art. 5, comma 1, del d.lgs. 215/2003 e possono agire in giudizio in nome e per conto di un soggetto passivo di discriminazioni fondate sulla razza o sull'origine etnica. Specifica che il testo unico per l immigrazione stabilisce anche per il diritto alla salute il livello di parità di trattamento per gli stranieri. Evidenzia poi che l accordo stipulato dalla Conferenza Permanente Stato - Regioni il 20 dicembre 2012 configura un obbligo giuridico di recepimento per tutte le regioni. Sulla questione della tutela dei minori stranieri, rileva che il diritto all'assistenza pediatrica è sancito dalla convenzione sui minori Onu, indipendentemente dai documenti di cui sono titolari i genitori, ma anche dalla normativa già vigente in Italia. Infine, osserva che l attuazione dell accordo potrebbe garantire un effettiva prevenzione e una migliore salute degli stranieri presenti nel nostro territorio, con una conseguente riduzione dei costi per la collettività. Il Consigliere AMBROSOLI chiede alla dott.ssa Boninsegna, con riferimento al monitoraggio effettuato dal GRIS sull applicazione a livello regionale delle normative riguardanti l accesso degli immigrati all assistenza sanitaria, quali aspetti sono da perfezionare in Regione Lombardia. Chiede poi al dott. Galli quali interventi possono essere eseguiti per assicurare la vaccinazione dei bambini stranieri. In ultimo, chiede maggiori delucidazioni sui contenuti dell azione giudiziaria proposta dall associazione Avvocati per niente. Il Consigliere BORGHETTI ritiene che sia necessario intervenire celermente per garantire la tutela della salute di tutte le persone presenti sul territorio. Inoltre, chiede chiarimenti sulla difficoltà di accesso al sistema sanitario dei cittadini neo-comunitari. Il Consigliere VALMAGGI chiede con quali atti giuridici le Regioni hanno recepito l accordo stipulato dalla Conferenza Permanente Stato - Regioni. Inoltre, chiede maggiori delucidazioni sulle riscontrate difformità nell applicazione della normativa riguardante l STP da parte delle Aziende ospedaliere. Il Consigliere GIRELLI chiede agli auditi come considerano l esperienza di alcuni centri di medicina internazionale come quello di Brescia. Con riferimento alla tutela della salute dei minori, rileva che spesso la continuità dell assistenza pediatrica viene compromessa per figli di stranieri che perdono il permesso di permesso di soggiorno. Il Consigliere NANNI condivide pienamente le richieste presentate in Commissione dalle associazioni. Pertanto, comunica che il Gruppo consiliare Movimento 5 Stelle si impegnerà per promuovere il recepimento da parte della Giunta dell accordo Stato-Regioni.

4 Il Consigliere PIZZUL osserva che le associazioni si fanno carico di questa situazione determinata dal mancato recepimento delle normative. Pertanto, chiede alle associazioni quali costi devono sostenere per garantire questi interventi che dovrebbero essere a carico della pubblica amministrazione. La dott.ssa BONINSEGNA riferisce che il monitoraggio sull applicazione a livello regionale delle normative riguardanti l accesso degli immigrati all assistenza sanitaria è stato effettuato considerando dieci indicatori. Secondo quanto emerso dal citato monitoraggio, Regione Lombardia dovrà perfezionare la possibilità dei pazienti con codice STP di accedere ad un percorso diagnostico completo in quanto alcune ASL non hanno ancora effettuato accordi con le associazioni di volontariato che gestiscono ambulatori. La Regione dovrà, invece, intervenire per garantire: l iscrizione obbligatoria dei minori al SSN dei minori stranieri anche in assenza del permesso di soggiorno; il rilascio preventivo del codice STP per facilitare l accesso alle cure; l iscrizione obbligatoria del genitore comunitario di minori italiani; l iscrizione volontaria per i comunitari residenti; l equiparazione dei livelli assistenziali ed organizzativi del codice STP al codice ENI. Infine, osserva che le strutture di volontariato spesso fanno da tramite tra lo straniero e il servizio sanitario pubblico. Il dott. GALLI specifica che il NAGA non dovrebbe occuparsi di curare i bambini stranieri poiché il servizio sanitario, in base alla normativa vigente, dovrebbe garantire la cura dei minori anche in assenza del permesso di soggiorno. Rileva poi che, se fosse garantito il diritto di avere il pediatra di base anche per i minori figli di stranieri senza permesso di soggiorno, sarebbe agevole garantire le vaccinazioni obbligatorie per tutti i bambini. In merito all erogazione del codice ENI, osserva che i cittadini neo-comunitari hanno diritto all'assistenza sanitaria solo se se sono titolari di tessera TEAM; pertanto, questi cittadini spesso sono privi di copertura sanitaria qualora siano disoccupati. Riferisce poi che il NAGA spende circa tre euro per ogni visita effettuata e per farmaci prescritti, a questo costo bisogna aggiungere le spese di mantenimento della struttura, per un ammontare complessivo annuo di circa 60.000 euro. Infine, ricorda che non ci sono spese di personale perché gli operatori sono tutti volontari. Il dott. GUALZETTI rileva che la Caritas per garantire l assistenza sanitaria a queste persone collabora con gli ambulatori, le farmacie e i centri diagnostici. Ricorda che è molto complicato garantire la continuità delle cure in considerazione delle scarse risorse disponibili. Il Dott. GUARISO precisa che il codice ENI deve essere rilasciato a persone che non sono regolarmente presenti sul territorio. Inoltre, ritiene che l accordo stipulato dalla Conferenza Stato Regioni possa essere recepito tramite un atto deliberativo della Giunta anche se il Consiglio potrebbe con un proprio atto vincolare la Giunta al recepimento. Sottolinea poi la necessita che le norme applicative e le circolari sulla condizione dello straniero siano chiare, al fine di rendere effettivi i diritti previsti dalla legge. In merito ai contenuti dell azione civile intrapresa presso il Tribunale di Milano, rileva, in estrema sintesi, che il diritto all'assistenza pediatrica è sancito dalla convenzione sui minori Onu, indipendentemente dai documenti di cui sono titolari i genitori, pertanto la disparità nell'accesso al Sistema Sanitario tra minori italiani e minori stranieri privi di titolo di soggiorno configura una violazione del principio di parità di trattamento e costituisce pertanto una discriminazione.

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