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Palazzo Ducale Caminetti Lapidei Caminetto della sala degli Scarlatti

Il caminetto che orna la Sala degli Scarlatti al primo piano di Palazzo Ducale, oggetto della proposta d intervento di restauro conservativo, è opera di Tullio (Venezia 1455-1532) e Antonio (Venezia 1458-1516) Lombardo. Il manufatto datato intorno al 1507, è scolpito in marmo di Carrara e appare costituito da una cappa le cui linee architettoniche delineano due riquadri dei quali il superiore reca lo stemma del Doge Agostino Barbarigo, da un architrave riccamente fregiato e impreziosito dalla presenza di testine di putti entro tondi di fine lavorazione, da due mensole altrettanto ornate sostenute da colonnine tortili e basamenti ingentiliti da festoni.

L intervento di restauro interesserà oltre ai citati elementi in pietra naturale, anche lo sfondato del camino in cui si intravedono tracce di un bassorilievo in pietra tenera, che per la presenza di una pietra scolpita collocata in passato al centro della bocca del camino, non risultano sufficientemente visibili. L eventuale rimozione del suddetto elemento lapideo, verrà valutata dalla Direzione Lavori, dai tecnici della Soprintendenza in accordo con la Fondazione dei Musei Civici, in corso d opera, qualora lo si dovesse ritenere opportuno per il completamento dell intervento di restauro trovando nel contempo una collocazione idonea temporanea o definitiva della pietra stessa.

Stato di conservazione Le analisi condotte su un campione prelevato in un punto significativo, hanno potuto evidenziare la presenza prevalente di gesso associato a consistenti percentuali di ossalato di calcio, e ad altri di natura acrilica probabilmente derivanti da dei trattamenti precedenti, dei quali oggi rimangono solo alcune tracce. È stato possibile accertare che le frazioni superficiali dell elemento lapideo sono costituite da due patine simili che differiscono unicamente per la loro forma idrata. Sono state rinvenute tracce di cere, in forma di esteri, con le quali in passato venivano realizzati i trattamenti di finitura superficiale. Oggi quei trattamenti risultano quasi completamente ossilizzati. Sono presenti inoltre, sottoforma di composti acrilici, tracce di consolidamenti riconducibili anche questi a restauri precedenti. Contemporaneamente sono state eseguite delle prove di pulitura che hanno potuto chiarire meglio le considerazioni raccolte in seguito alle indagini macroscopiche condotte durante i sopralluoghi effettuati per studiare l opera dei Lombardo nel dettaglio.

Gli elementi scultorei costitutivi il caminetto della Sala degli Scarlatti, appaiono uniformemente coperti da una stratificazione compatta composta da trattamenti lucidanti e protettivi stesi in passato presumibilmente a base di oli vegetali, grassi animali e cere, unitamente al particellato atmosferico depositatosi nel corso del tempo. In particolare la cappa appare così uniformemente interessata da tale stratificazione, da offuscarne addirittura il gioco cromatico dato dall inserimento di una cornice in marmo pavonazzetto.

Non sembrano presenti rotture o fessurazioni significative anche se il fissaggio attuato con diverse staffe poste al di sopra della trabeazione, dovrà essere approfondito e verificata la situazione statica degli elementi una volta ultimata la prima operazione di rimozione del deposito incoerente che impedisce una corretta lettura del problema. Lo sfondato del camino appare uniformemente coperto da una scialbatura di malta cementizia che interessa tutta la superficie da circa mezzo metro da terra verso la parte superiore della bocca del camino che sembra essere stata stesa per regolarizzare gli strati sottostanti presumibilmente in cattivo stato di conservazione o lacunosi.

Ai lati della pietra collocata al centro, si scorge la pietra refrattaria assai degradata in quelli che sembrano essere i suoi particolari scultorei, con presenza di fenomeni di annerimento da fumi grassi e macchiatura di colore rossastro dovuta alla presenza di ossidi di ferro.

Proposta d intervento Alla luce di quanto esposto, delle analisi condotte, dell esecuzione di tasselli di pulitura, si ipotizza un intervento conservativo articolato nelle seguenti fasi: Preconsolidamento a spruzzo delle aree della pietra refrattaria dello sfondato interessate da fenomeni di polverizzazione e/o microfessurazioni. Aspirazione controllata e coadiuvata con pennelli morbidi, dell intera superficie. Prefissaggio di eventuali frammenti in via di distacco. Preconsolidamento eventuale delle patine più deboli. Pulitura delle superfici. Incollaggio di frammenti distaccati o in procinto di staccarsi. Consolidamento selettivo delle aree che presentano fenomeni di polverizzazione o di decoesione intercristallina. Rimozione delle stuccature e delle integrazioni in malta cementizia. Integrazione di stuccature. Trattamento di ogni elemento metallico. Trattamento finale.

Documentazione fotografica