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Scuola Anci per giovani amministratori La nuova finanza locale e le nuove opportunità europee coordinata dal Comune di Modena Seminario pubblico La qualità: strumento di controllo interno e di governo strategico del territorio Sabato 16 maggio, Sala del Consiglio comunale Piazza Grande 16, Modena Il circolo virtuoso tra qualità dei servizi e benessere organizzativo Dott.ssa Daniela Migliozzi responsabile ufficio organizzazione, qualità e ricerche Direzione generale, Comune di Modena

Il circolo virtuoso tra qualità dei servizi e benessere organizzativo Indice intervento I controlli di qualità: tra norme e strumenti Le carte dei servizi: un patto con i cittadini I Piani di miglioramento: la qualità utile Qualità dei servizi e qualità della struttura interna: belli fuori e belli dentro

I controlli di qualità, tra norme e strumenti 1. breve storia della normativa 2. indirizzi normativi principali 3. la legge sui controlli 4. il Regolamento sui controlli

I controlli di qualità, tra norme e strumenti 1. breve storia della normativa Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27 gennaio 1994: Principi sull erogazione dei Servizi Pubblici Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 11 ottobre 1994: Direttiva sui principi per l istituzione ed il funzionamento degli uffici per le relazioni con il pubblico Decreto legislativo n. 286 del 30 luglio 1999, art. 11 Qualità dei servizi pubblici e Carte dei servizi Direttiva del Ministro della Funzione Pubblica del 24 marzo 2004 Rilevazione della qualità percepita dai cittadini Direttiva del ministro per l innovazione e le tecnologie di concerto con il ministro per la funzione pubblica del 27 luglio 2005 Direttiva per la qualità dei servizi on line e la misurazione della soddisfazione degli utenti Decreto legislativo 82/2005: Codice dell'amministrazione digitale: art. 7 Direttiva del Ministro per le riforme e le innovazioni nella pubblica amministrazione Per una pubblica amministrazione di qualità del 19 dicembre 2006 Decreto legislativo 150/2009 artt. 8 e 28 valutazione della performance Civit/Anac: Delibera n. 88/2010: Linee guida per la definizione degli standard di qualità Delibera n. 89/2010 Indirizzi in materia di parametri e modelli di riferimento del Sistema di misurazione e valutazione della performance Delibera n. 104/2010 Definizione dei sistemi di misurazione e valutazione della performance Delibera n. 3/2012 Linee guida per il miglioramento degli strumenti per la qualità dei servizi pubblici Legge 190/2012 in materia di anticorruzione - Decreto legislativo 33/2013 artt. 10, 32 e 35 "Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni". Legge 7 dicembre 2012, n. 213 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 10 ottobre 2012, n. 174, art.3 sui controlli.

I controlli di qualità, tra norme e strumenti 2. indirizzi normativi principali Decreto Legislativo 27 ottobre 2009, n. 150 (art.8): Valutare la performance organizzativa significa, fra le altre cose: misurare l effettivo grado di attuazione dei piani e dei programmi nel rispetto degli standard qualitativi e quantitativi definiti rilevare il grado di soddisfazione dei destinatari delle attività e dei servizi ovvero valutare la qualità e la quantità delle prestazioni e dei servizi erogati; L. 190/2012 anticorruzione, prevede il decreto attuativo (D.lgs. 33/2013) in materia di trasparenza: La trasparenza deve diventare dimensione principale ai fini della determinazione degli standard di qualità dei servizi pubblici (art.10) Le pubbliche amministrazioni pubblicano la carta dei servizi e i relativi standard di qualità dei servizi (art.32) Le pubbliche amm.ni pubblicano I risultati delle indagini di customer satisfaction condotte sulla qualità dei servizi erogati attraverso diversi canali,facendone rilevare il relativo andamento (art.35)

I controlli di qualità, tra norme e strumenti 3. la legge sui controlli L. 7 dicembre 2012, n. 213 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 10 ottobre 2012, n. 174 l art. 3 del decreto legge 10 ottobre 2012, n. 174 introduce misure volte a rafforzare i controlli in materia di enti locali; Art.3 comma 2: Il sistema di controllo interno è diretto a: e) garantire il controllo della qualità dei servizi erogati, sia direttamente, sia mediante organismi gestionali esterni, con l'impiego di metodologie dirette a misurare la soddisfazione degli utenti esterni e interni dell'ente. Delibera Consiglio Comunale Comune di Modena n. 10 del 4 febbraio 2013 "Regolamento dei controlli interni il Titolo IV, artt. 14 e 15 del Regolamento dei controlli interni, ha ad oggetto Controllo di qualità e prevede che la Giunta Comunale adotti annualmente il Piano della qualità, i cui progetti vengono poi recepiti nel Piano esecutivo di gestione e nel Piano dettagliato degli obiettivi dei settori coinvolti.

I controlli di qualità, tra norme e strumenti 4. il Regolamento sui controlli Art. 15 Modalità di effettuazione del controllo di qualità 1. La qualità percepita dagli utenti dei servizi viene rilevata in maniera sistematica con metodologie di ricerca sociale tramite indagini di gradimento sia di tipo quantitativo che qualitativo. 2. La qualità effettiva del servizio è rappresentata da almeno quattro fattori: a) accessibilità b) tempestività c) trasparenza d) efficacia 4. Le carte dei servizi costituiscono uno degli strumenti attraverso cui rendere pubblici gli standard di qualità garantiti agli utenti dei servizi. Qualità percepita Standard di qualità Carte dei servizi Indagini di gradimento Qualità effettiva

Le carte dei servizi: un patto con i cittadini 1. Cosa sono e cosa fanno le carte dei servizi? 2. Il modello per le carte dei servizi 3. Il processo per la costruzione delle carte dei servizi 4.1. gli standard di qualità 4.2. gli standard di qualità: esempi

Le carte dei servizi: un patto con i cittadini 1. Cosa sono e cosa fanno le carte dei servizi? guida al servizio: descrivono funzioni e attività del servizio - quindi anche strumento di comunicazione e trasparenza (comunicazione non solo attraverso pratiche burocratiche) patto con l'utenza poiché in esse vengono stabilite delle garanzie di erogazione dei servizi attraverso la definizione dei livelli di qualità da garantire nell erogazione servizio e quindi dei c.d. standard di qualità e dei relativi criteri di misurazione uno strumento di tutela dei cittadini dei quali si definiscono dei diritti ed i quali possono, a fronte di garanzie date, attivare reclami fino ad arrivare al tema dei rimborsi anche non economici strumenti di etero (cittadini) ma anche di autovalutazione e quindi di miglioramento continuo per la progettazione e organizzazione dei servizi erogati documento di impegno verso i clienti poiché in esse sono contenuti i progetti di miglioramento del servizio stesso

Le carte dei servizi: un patto con i cittadini 2. Il modello per le carte dei servizi PRESENTAZIONE (assessore) 1. INTRODUZIONE 1.1. Cos è la carta dei servizi 1.2. La struttura della carta dei servizi 1.3. Monitoraggio e valutazione della carta dei servizi 2. IL SERVIZIO 2.1 La normativa di riferimento 2.2 I principi fondamentali che regolano l'attività del servizio 2.3 La mission e gli obiettivi del Servizio 2.4 L'organizzazione del servizio 2.5 I destinatari dei servizi 2.6 Ambito di competenza e funzioni 2.7 Recapiti degli uffici 1. 3. IMPEGNI E STANDARD DI QUALITÀ 2. 4. RAPPORTI CON GLI UTENTI 3. 4.1 Rilevazione della soddisfazione dei cittadini - utenti 4. 4.2 Suggerimenti, reclami e segnalazioni 5. 4.3 Progetti di miglioramento 6. ALLEGATI 7. Allegato 1: Modulo per segnalazioni/reclami

Le carte dei servizi: un patto con i cittadini 3. Il processo per la costruzione delle carte dei servizi I. Individuazione e coinvolgimento degli stakeholders e del personale interno (semplice consultazione, co-progettazione, verifica.) II. III. IV. Mappa dei servizi/processi di erogazione; individuazione di unità minime (ad es. in relazione alle diverse fasi di erogazione; es. servizio nido: apertura della struttura, accoglienza, colazione, gioco chiusura.) individuazione fattori/dimensioni di qualità Individuazione/selezione degli indicatori di qualità V. definizione degli indicatori e standard di qualità

Le carte dei servizi: un patto con i cittadini 4.1. gli standard di qualità Dimensioni della qualità (delibera Anac) L'indicatore rappresenta una misura, un indice della dimensione della qualità del servizio Lo standard rappresenta un obiettivo programmato (target) di prestazione, ovvero il valore che può assumere l indicatore indicando il livello di qualità garantito a) accessibilità, intesa come disponibilità delle informazioni necessarie, accessibilità fisica e multicanale; b) tempestività, intesa come ragionevolezza del tempo intercorrente tra la richiesta e l'erogazione e rispetto dei tempi previsti; c) trasparenza, intesa come informazione sui criteri e i tempi di erogazione, sul responsabile del provvedimento e sui costi; d) efficacia, intesa come rispondenza a quanto il richiedente può aspettarsi, in termini di correttezza formale, affidabilità e compiutezza.

Le carte dei servizi: un patto con i cittadini 4.2. gli standard di qualità: esempi DIMENSIONE DI QUALITA' INDICATORE STANDARD/ OBIETTIVO Accessibilità servizio Apertura al pubblico (ore settimanali minime) 40 Accessibilità/Continuità servizio Preavviso minimo su chiusure non programmate in gg. 2 giorni Tempestività (risposta) Intervallo di tempo tra richiesta e consegna documenti in gg. 1 giorno Multicanalità Modalità di fruizione del servizio informativo sportello, telefono, sito web, mail Conformità n. Interventi effettuati/n. interventi programmati 80%

Le carte dei servizi: un patto con i cittadini 4.2. standard di qualità: esempi DIMENSIONE DI QUALITA' Efficacia Efficacia Trasparenza Affidabilità INDICATORE n. Sopralluoghi effettuati (n. annuo) 3 percentuale di accoglienza delle richieste pervenute (n.rich.accolte/pervenute) Aggiornamento della sezione trasparenza (n. annuo) 2 100% n. bollettini corretti/n.bollettini emessi 90% STANDARD/ OBIETTIVO

I piani di miglioramento: la qualità utile 1. Il miglioramento continuo della qualità 2. Pdca, servizi e qualità

I piani di miglioramento: la qualità utile 1. Il miglioramento continuo della qualità A seguito dei processi di qualità attivati (indagini di customer, carte dei servizi, ecc.) devono definirsi i progetti di miglioramento per i servizi osservati e valutati La sequenza logica dei quattro punti ripetuti per un miglioramento continuo è la seguente: I progetti di miglioramento definiscono l esito atteso dell applicazione di tutti gli strumenti della qualità Realizzazione del ciclo di Deming (ciclo di PDCA) Pdca come modello studiato per il miglioramento continuo della qualità in un'ottica a lungo raggio. Con gli strumenti della qualità PLAN la pianificazione (individuare gli obiettivi e proporre strategie e fini); DO l'implementazione (attuare delle azioni pianificate); CHECK la verifica (effettuare misurazione e monitoraggio delle azioni intraprese per valutare eventuali scarti rispetto agli obiettivi ipotizzati); la fase di ACT, il consolidamento dei risultati raggiunti (adottare azioni per migliorare ulteriormente i risultati raggiunti). Valutazione della qualità effettiva e percepita ipotesi e piani di miglioramento

I piani di miglioramento: la qualità utile 2. Pdca, servizi e qualità P: Progettazione (obiettivi e target) D. Erogazione di un servizio C. Verifica del servizio durante l erogazione (anche in relazione agli obiettivi) : raccolta delle opinioni dei clienti (qualità percepita) e degli indicatori di qualità (qualità effettiva) I processi. prendono il via dalla lettura delle esigenze dei clienti e delle parti interessate, che stanno alla base della progettazione e dell erogazione del servizio, e continuano con la progettazione, l erogazione e il controllo dei risultati in rapporto al grado di soddisfacimento dei bisogni. A: piani di miglioramento, (eventuale) riprogettazione del servizio Erogazione del nuovo servizio Ri-verifica durante erogazione Eventuale ri-progettazione.. Logiche e strumenti dell organizzazione Analisi dei processi, semplificazione, competenze.

Qualità dei servizi e qualità della struttura interna: belli fuori e belli dentro 1. Due facce di una stessa qualità 2. Il circolo virtuoso delle due qualità 3. Il benessere organizzativo 4. La valutazione dei rischi da stress lavoro-correlato 5. Quali strumenti per valutare lo stato di benessere delle organizzazioni? 6. Quali soggetti e quali adempimenti nella valutazione dello stato di benessere delle organizzazioni? 7. Anac, documento del 29/05/2013, Modelli per la realizzazione di indagini sul personale dipendente 7.1 Anac, documento del 29/05/2013, Modelli per la realizzazione di indagini sul personale dipendente: esempio di 1 item

Qualità dei servizi e qualità della struttura interna: belli fuori e belli dentro 1.1 Due facce di una stessa qualità Centralità della risorsa umana dell organizzazione che eroga servizi Qualità interna (risorse umane) Qualità dei servizi erogati Valutazione della qualità e miglioramento dei servizi Valutazione del benessere organizzativo e piani miglioramento rivolti al personale Attività conoscitiva e valutativa e attività di intervento

Qualità dei servizi e qualità della struttura interna: belli fuori e belli dentro 1.2. Due facce di una stessa qualità L attenzione verso la qualità interna nel nostro ente è stata fin dall inizio caratterizzata da finalità conoscitive ed operative, in cui a partire dai processi di ascolto dei dipendenti, passando attraverso la progettazione e realizzazione di interventi volti ad accrescere il senso di appartenenza e la motivazione e di piani di miglioramento dell organizzazione del lavoro interno, si è tesi a giungere ad una maggiore qualità dei servizi offerti al cittadino. In tale ottica non vi è demarcazione tra i processi di qualità dei servizi e la qualità interna all organizzazione del lavoro: qualità e benessere organizzativo sono tematiche molto vicine perché inducono a riflettere sull organizzazione, sui processi interni, sui servizi resi, sui servizi percepiti, sulle aspettative dei cittadini e sul ruolo, fondamentale, di chi presta questi servizi, come li presenta e quali sono le condizioni soggettive e oggettive che permettono di operare al meglio, di ottimizzare le performance e la qualità dei servizi. (Fonte: Pillole di qualità n.13) www.comune.modena.it/qualitaente

Qualità dei servizi e qualità della struttura interna: belli fuori e belli dentro 2. Il circolo virtuoso delle due qualità 1. Strumenti di ascolto per valutazione del benessere org.vo a. Percorsi di informazione e restituzione esiti indagini benessere Motivazione, Partecipazione, Coinvolgimento Qualificazione della struttura interna b. Piani di miglioramentoversus organizzazione interna a. Restituzione esiti indagini su qualità dei servizi b. Piani di miglioramento Ri-progettazione dei servizi 2. Rilevazione qualità servizi Migliora organizzazione interna Migliora qualità servizi erogati (dal personale)

Qualità dei servizi e qualità della struttura interna: belli fuori e belli dentro 3. Il benessere organizzativo Il benessere organizzativo si riferisce alla capacità di un organizzazione di promuovere e di mantenere il più alto grado di benessere fisico, psicologico e sociale dei lavoratori DECRETO LEGISLATIVO 9 aprile 2008, n. 81 in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro (art. 1, c. 2, lett. o) benessere fisico, mentale e sociale, non consistente solo in un assenza di malattia o d infermità.

Qualità dei servizi e qualità della struttura interna: belli fuori e belli dentro 4. La valutazione di rischi da stress lavoro-correlato Il D.gls 81/2008 introduce l obbligo di inserire nel Documento sulla valutazione dei rischi anche la valutazione dei rischi da stress lavoro correlato Il Ministero del lavoro (2010) definisce una metodologia di analisi che prevede: I. Rilevazione di indicatori oggettivi (es. assenze, turnover, procedimenti disciplinari, ecc.) II. Rilevazione delle opinioni e percezioni del personale in merito a fattori quali autonomia, responsabilità, conflitti, comunicazione, ecc.

Qualità dei servizi e qualità della struttura interna: belli fuori e belli dentro 5. Quali strumenti per valutare lo stato di benessere delle organizzazioni? Raccolta dei dati relativi ad indicatori oggettivi e verificabili (circolare Ministero del Lavoro 18 novembre 2010) da inserire nel Documento sulla valutazione dei rischi Interviste qualitative individuali e di gruppo (focus group, ecc.) Questionari autocompilati strutturati o semi- strutturati Sportello di ascolto (osservazione, valutazione, supervisione, problem solving..) STRUMENTI DI ASCOLTO E VALUTAZIONE Gruppi di supervisione

Qualità dei servizi e qualità della struttura interna: belli fuori e belli dentro 6. Quali soggetti e quali adempimenti nella valutazione dello stato di benessere delle organizzazioni? Chi? DECRETO LEGISLATIVO 27 ottobre 2009, n. 150.Art. 14 comma 5: l Organismo indipendente di valutazione della performance, sulla base di appositi modelli forniti dalla Commissione di cui all articolo 13, cura annualmente la realizzazione di indagini sul personale dipendente volte a rilevare il livello di benessere organizzativo e il grado di condivisione del sistema di valutazione nonché la rilevazione della valutazione del proprio superiore gerarchico da parte del personale, e ne riferisce alla predetta Commissione. Come? Commissione indipendente per la Valutazione, la Trasparenza e l Integrità delle amministrazioni pubbliche Autorità Nazionale Anticorruzione (ora Anac). Documento del 29/05/2013 Modelli per la realizzazione di indagini sul personale dipendente volte a rilevare il livello di benessere organizzativo e il grado di condivisione del sistema di misurazione nonché la rilevazione della valutazione del proprio superiore gerarchico Dove? DECRETO LEGISLATIVO 14 marzo 2013, n. 33: Riordino della disciplina riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni. Art. 20 Obblighi di pubblicazione dei dati relativi alla valutazione della performance e alla distribuzione dei premi al personale. Comma 3. Le pubbliche amministrazioni pubblicano, altresì, i dati relativi ai livelli di benessere organizzativo

Qualità dei servizi e qualità della struttura interna: belli fuori e belli dentro 7. Anac, documento del 29/05/2013, Modelli per la realizzazione di indagini sul personale dipendente Benessere organizzativo sicurezza e salute sul luogo di lavoro e stress lavoro correlato le discriminazioni l equità carriera e sviluppo professionale il mio lavoro i miei colleghi il contesto del mio lavoro il senso di appartenenza l immagina della mia amministrazione importanza attribuita agli ambiti di indagine Grado di condivisione del sistema di valutazione la mia organizzazione (obiettivi) le mie performance il funzionamento del sistema Valutazione del superiore gerarchico il mio capo e la mia crescita il mio capo e l equità

Qualità dei servizi e qualità della struttura interna: belli fuori e belli dentro 7.1 Anac, documento del 29/05/2013, Modelli per la realizzazione di indagini sul personale dipendente: esempio di 1 item G - Il contesto del mio lavoro Quanto si trova in accordo con le seguenti affermazioni? (indichi una sola risposta per ciascuna domanda) Per nulla Del tutto Non saprei Preferi sco non rispond ere 1 2 3 4 5 6 96 97 G.01 La mia organizzazione investe sulle persone, anche attraverso un adeguata attività di formazione G.02 Le regole di comportamento sono definite in modo chiaro G.03 I compiti e ruoli organizzativi sono ben definiti G.04 La circolazione delle informazioni all interno dell organizzazione è adeguata G.05 La mia organizzazione promuove azioni a favore della conciliazione dei tempi lavoro e dei tempi di vita G.06 La mia organizzazione prevede meccanismi e strumenti di partecipazione decisionale dei lavoratori alle scelte aziendali G.07 La mia organizzazione promuove momenti e strumenti di comunicazione dell azienda per tutto il personale

Qualità dei servizi e qualità della struttura interna: belli fuori e belli dentro 8. Benessere organizzativo e normativa I. PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI DIPARTIMENTO DELLA FUNZIONE PUBBLICA - DIRETTIVA 24 marzo 2004, Misure finalizzate al miglioramento del benessere organizzativo nelle pubbliche amministrazioni Il Dipartimento della funzione pubblica intende sostenere la capacità delle amministrazioni pubbliche di attivarsi, oltre che per raggiungere obiettivi di efficacia e di produttività, anche per realizzare e mantenere il benessere fisico e psicologico delle persone, attraverso la costruzione di ambienti e relazioni di lavoro che contribuiscano al miglioramento della qualità della vita dei lavoratori e delle prestazioni. II. DECRETO LEGISLATIVO 9 aprile 2008, n. 81 Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. introduce in materia, un importantissima novità giuridica che riguarda la nozione giuridica di salute (art. 1, c. 2, lett. o) da proteggere in ambito lavorativo: essa deve consistere nel benessere fisico, mentale e sociale, non consistente solo in un assenza di malattia o d infermità. Al art. 28 prescrive l obbligo per il datore di lavoro di effettuare la valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute di tutti i lavoratori, compresi quelli collegati allo stress lavoro-correlato, secondo i contenuti dell accordo europeo dell 8 Ottobre 2004. III. Lettera circolare Ministero del Lavoro 18 novembre 2010, n. 23692 Indicazioni per la valutazione del rischio da stress lavoro-correlato indica un percorso metodologico che rappresenta il livello minimo di attuazione dell'obbligo di valutazione del rischio da stress lavoro-correlato per tutti i datori di lavoro pubblici e privati, la quale deve integrare il documento di valutazione dei rischi e prendere in considerazione anche fattori di contenuto e di contesto del lavoro oltre agli eventi sentinella.