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A.S. 2013-2014 CURRICOLO VERTICALE PER ALUNNI CON DISABILITÀ La scuola è luogo di apprendimento e di costruzione dell identità personale, civile e sociale. Nessuno, questo è l obiettivo, deve rimanere indietro, nessuno deve sentirsi escluso. In tale ottica si ritiene prioritario l impegno per la persona con disabilità. (Atto di Indirizzo 08-09-2009) E ormai convinzione consolidata che non si dà vita ad una scuola inclusiva se al suo interno non si avvera una corresponsabilità educativa diffusa, coinvolgente scuola, famiglia e territorio in modo capillare. Come sottolineato dalle linee guida per l integrazione scolastica degli alunni con disabilita del 2009, l integrazione delle persone con disabilità richiede interventi la cui progettazione e attuazione riguarda in primis l intera comunità scolastica: tutti gli insegnanti sono chiamati a organizzare i curricoli in funzione dei diversi stili o delle diverse attitudini cognitive, a gestire in modo alternativo le attività d aula, favorire e potenziare gli apprendimenti e ad adottare i materiali e le strategie didattiche in relazione ai bisogni degli alunni. Non in altro modo sarebbe infatti possibile che gli alunni esercitino il proprio diritto allo studio inteso come successo formativo per tutti. Infatti è l'intera comunità scolastica che deve essere coinvolta nel processo in questione e non solo una figura professionale specifica a cui demandare in modo esclusivo il compito dell'integrazione. Il limite maggiore di tale impostazione risiede nel fatto che nelle ore in cui non è presente il docente per le attività di sostegno esiste il concreto rischio che per l'alunno con disabilità non vi sia la necessaria tutela in ordine al diritto allo studio. La logica deve essere invece sistemica, ovvero quella secondo cui il docente in questione è assegnato alla classe per le attività di sostegno, nel senso che oltre a intervenire sulla base di una preparazione specifica nelle ore in classe collabora con l'insegnante curricolare e con il Consiglio di Classe affinché l'iter formativo dell'alunno possa continuare anche in sua assenza. Questa logica deve informare il lavoro dei gruppi previsti dalle norme e la programmazione integrata. 1

Fondamentale nel processo di integrazione risulta essere il coinvolgimento di tutte le famiglie della classe che devono essere informate sul lavoro svolto in classe dai bambini, riconosciute nel loro ruolo educativo in continuità con quello formale scolastico, valorizzate nelle loro specificità e accolte come risorse. Ecco che saranno accolte tutte le competenze e conoscenze che le famiglie e il territorio possono mettere a disposizione per un lavoro in rete proiettato verso l obiettivo condiviso della integrazione. La progettualità didattica orientata all inclusione comporta l adozione di strategie e metodologie favorenti, quali l apprendimento cooperativo, il lavoro di gruppo e/o a coppie, il tutoring, l apprendimento per scoperta, la suddivisione del tempo in tempi, l utilizzo di mediatori didattici, di attrezzature e ausili informatici di software e sussidi specifici. Il Piano educativo individualizzato rappresenta lo strumento attraverso il quale si elaborano soluzioni operative per favorire il raggiungimento degli obiettivi definiti nel Profilo dinamico funzionale; esso identifica gli spazi, i tempi, le persone e le altre risorse materiali, organizzative, strutturali e metodologiche che serviranno per realizzare attività didattiche, educative e di stimolazione. È costituito da una programmazione individualizzata-personalizzata centrata sulle potenzialità dell allievo e prevede una valutazione calibrata sugli obiettivi specifici individuati nell itinerario didattico, conformi o comunque globalmente corrispondenti a quelli previsti dai curricula d insegnamento. Si modifica così l offerta didattica ordinaria in direzione di un lieve, medio o notevole bisogno di individualizzazione, adattando allo scopo curriculo e obiettivi. Nel P.E.I. si potranno indicare le discipline per le quali sono stati adottati particolari criteri didattici, percorsi equipollenti eventualmente svolti e attività integrative e di sostegno poste in essere, anche in sostituzione parziale o totale di alcune discipline. La valutazione assume un significato strategico nel processo formativo: essa produce effetti positivi sul processo di sviluppo della personalità se mira a concorrere alla costruzione di un concetto realistico di sé e di conseguenza a favorire un equilibrata vita di relazione e, in una dimensione temporale futura, a orientare verso motivate scelte personali. (DM 5 maggio 1993, Allegato 2). Inoltre, soffermandosi a constatare il cammino percorso e i progressi ottenuti, il soggetto compie passi importanti rispetto all affermazione dell autonomia personale e alla ricerca-conquista della condizione adulta. Senza contare che la presa d atto dei cambiamenti migliorativi perseguiti rappresenta una delle maggiori spinte motivanti all apprendimento. Capacità e merito vanno valutati secondo parametri peculiari adeguati alle rispettive situazioni di minorazione. C.M. 22 settembre 1988, n.262 e cfr. art. 15 O.M. 21 maggio 2001,n.90, pertanto, rappresentano criteri di valutazione: Il raggiungimento degli obiettivi in base alle potenzialità I progressi fatti rispetto alla situazione di partenza La partecipazione e l attenzione dimostrata

L impegno nell organizzazione ed esecuzione del lavoro Nel momento in cui emerga la necessità di differenziare fortemente gli obiettivi (non essendo riconducibili ai curricula d insegnamento disciplinari), in tutte o quasi tutte le discipline ai voti riportati nello scrutinio finale [ ] si aggiunge, nelle certificazioni/attestazioni rilasciate, l indicazione che la votazione è riferita al P.E.I. [ ] (O.M. 21 Maggio 2001, n.90). Tale precisazione non va però inserita nei tabelloni affissi all albo dell Istituto. Si precisa, inoltre, che la valutazione degli alunni con disabilità certificata nelle forme e con le modalità previste dalle disposizioni in vigore è riferita al comportamento, alle discipline e alle attività svolte sulla base del piano educativo individualizzato previsto dall articolo 314, comma 4, del testo unico di cui al decreto legislativo n. 297 del 1994, ed è espressa con voto in decimi secondo le modalità e condizioni indiati nei precedenti articoli. DPR n.122 del 22 giugno 2009, art.9. Considerato e condiviso quanto sopra i docenti dell Istituto comprensivo al fine di sostenere e far crescere le politiche e la cultura dell inclusione, attivano opportune strategie d intervento. Per realizzare una scuola inclusiva e rispondente a tutti i bisogni formativi, anche quelli speciali, le docenti dei tre ordini d istruzione dell istituto comprensivo pianificano un curricolo verticale centrato su alcuni assi fondamentali, quali la continuità verticale e orizzontale, l autonomia personale, sociale e la qualità della vita in senso esistenziale e progettuale, intorno ai quali ogni team docente svilupperà degli obiettivi di apprendimento specifici relativi alle varie aree di sviluppo in base alla realtà formativa presente. Per favorire il processo di integrazione, un processo assolutamente non unidirezionale, il gruppo di lavoro definisce la necessità della progettazione di attività laboratoriali che coinvolgano periodicamente l intera classe in cui è inserito l alunno con disabilità. In particolare, il primo anno di ogni ordine scolastico sarebbe auspicabile la realizzazione di percorsi laboratoriali condotti da un esperto esterno e coinvolgenti la classe dell alunno con bisogni speciali. In relazione alla continuità verticale il team riconosce l importanza, ogni volta che si renda possibile, dell accompagnamento dell alunno da parte del docente specializzato nei primi mesi di frequenza del nuovo ambiente scolastico determinato dal passaggio al successivo ordine di scuola. 3

Per quanto concerne l autonomia tutti e tre gli ordini scolastici lavoreranno per promuoverla in tutte le aree allo scopo di favorire un progetto di vita qualitativamente significativo. Autonomia significa avere fiducia in se stessi ed imparare a fidarsi degli altri; provare soddisfazione nel fare da sé; saper chiedere aiuto o poter esprimere insoddisfazione e frustrazione elaborando progressivamente risposte e strategie; esprimere sentimenti ed emozioni; partecipare alle decisioni esprimendo opinioni, imparando ad operare scelte e ad assumere atteggiamenti e comportamenti sempre più consapevoli. In relazione alle varie aree di sviluppo i tre ordini concorreranno al raggiungimento di alcuni obiettivi di apprendimento fondamentali secondo la seguente struttura indicativa, tenendo conto della necessaria flessibilità e personalizzazione della programmazione educativa. Area di sviluppo: AREA COGNITIVA Obiettivi di apprendimento Scuola dell infanzia Sperimentare materiali diversi Osservare immagini Ascoltare il comando Ascoltare e comprendere semplici consegne Partecipare ad una semplice attività ludica Cogliere la diversità del tono della voce in relazione al messaggio verbale

Orientarsi all interno della classe e all interno della scuola Scuola primaria Esprimere bisogni Con lo stimolo-guida dell insegnante saper svolgere attività ludiche e/o semplici compiti individualmente e in piccolo gruppo Ascoltare e comprendere semplici frasi relativi ad argomrnti conosciuti e graditi Svolgere attività di gioco finalizzate all incremento dei tempi di attenzione e al potenziamento della memoria Scuola secondaria di primo grado Aumentare i tempi di attenzione attraverso attività individuali e/o collettive gradite all alunno Ascoltare e comprendere consegne Comprendere e comunicare emozioni utilizzando il linguaggio che l alunno preferisce, verbale o non verbale Potenziare la memoria a breve e medio termine 5

Area di sviluppo: AREA LINGUISTICA E COMUNICATIVA Obiettivi di apprendimento Scuola dell infanzia Esprimere con gesti o in maniera semplice alcuni bisogni Utilizzare i gesti in maniera appropriata Comprendere consegne gestuali e/o verbali Comunicare attraverso semplici disegni e colori Comprendere semplici consegne Scuola primaria Esprimere emozioni e sentimenti Utilizzare diversi canali e strumenti di comunicazione Esprimere con il linguaggio verbale, se presente, il proprio pensiero Rispondere a semplici domande in maniera pertinente Comunicare anche attraverso tabelle, schemi o altre rappresentazioni simboliche proposte dall insegnante Esprimere vissuti utilizzando il disegno, il canto, la ritmica e il movimento Narrare brevemente e con un linguaggio semplice un esperienza vissuta in prima persona, seguendo una logica temporale coerente

Scuola secondaria di primo grado Utilizzare diversi canali e diversi strumenti di comunicazione Utilizzare il registro o il canale più adeguato al contesto comunicativo Utilizzare rappresentazioni simboliche come tabelle, scalette, diagrammi, schemi, mappe per migliorare l efficacia comunicativa Riassumere esperienze con brevi testi Riferire informazioni e semplici esperienze familiari o relative al proprio ambiente di vita Comprendere i punti chiave di un evento comunicativo Area di sviluppo: AREA AFFETTIVO-RELAZIONALE Obiettivi di apprendimento 7

Scuola dell infanzia Riconoscere compagni di sezione ed insegnanti di riferimento Procedere alla graduale permanenza all interno della sezione Creare un ambiente che sappia contenere le ansie del bambino Partecipare ad attività di piccolo gruppo Distinguere il sé dall altro da sé Stabilire relazioni sociali con il gruppo dei pari Scuola primaria Riconoscere e conoscere i nomi dei compagni di classe, delle insegnanti e degli adulti di riferimento Rispettare le regole e le indicazioni date dall adulto di riferimento Lavorare il più possibile all interno della classe e/o in piccolo gruppo Partecipare ai giochi e alle attività svolte dalla classe ogni volta che risulta possibile l incontro o l avvicinamento degli obiettivi della programmazione educativa di classe e quella individualizzata dell alunno Instaurare ina relazione insegnate-alunno basata sulla fiducia Stabilire dinamiche relazionali positive all interno della classe Promuovere lo svolgimenti di attività adeguate ai bisogni del bambino anche al di fuori dell ambiente scolastico ed in continuità con esso Scuola secondaria di primo grado Lavorare il maggior tempo possibile all interno della classe Stabilire un rapporto di fiducia tra l alunno e il docente specializzato Stabilire relazioni positive con tutte le figure presenti nella scuola Stabilire con i compagni relazioni collaborative Partecipare ai giochi e alle attività svolte dalla classe ogni volta che risulta possibile l incontro o l avvicinamento degli obiettivi della programmazione educativa di classe e quella individualizzata dell alunno

Area di sviluppo: AREA MOTORIO-PRASSICA Obiettivi di apprendimento Scuola dell infanzia Riconoscere alcune parti del corpo Afferrare gli oggetti Sperimentare con il proprio corpo situazioni statiche e dinamiche Infilare oggetti in piccoli contenitori Individuare qualità e proprietà degli oggetti attraverso la manipolazione 9

Scuola primaria Conoscere il proprio corpo Impugnare correttamente gli strumenti per le attività grafiche e pittoriche Sperimentare con il proprio corpo schemi motori di base Partecipare alle attività motorie della classe Scuola secondaria di primo grado Conoscere il proprio corpo Sapersi orientare in vari spazi conosciuti Saper correre, afferrare, lanciare, saltare, sperimentare gli schemi motori di base statici e dinamici Riconoscere distanze spaziali e successioni temporali Partecipare alle varie forme di gioco collaborando con gli altri Rispettare le principali regole di un gioco Utilizzare piccoli e grandi attrezzi Risorse professionali: Docenti Funzioni strumentali Collaboratori scolastici Esperti esterni Equipe psicomedicopedagogica Risorse finanziarie: Fondo d Istituto Coeso Pez

Spese: Materiale non strutturato di uso quotidiano, libri, giochi didattici Compensi degli esperti esterni Monitoraggio e valutazione: Incontri tra i docenti coinvolti appartenenti ai tre ordini scolastici, anche in occasione della convocazione della commissione Integrazione e sostegno Incontri con i genitori Incontri con le famiglie dell alunno e l equipe psicomedicopedagogica Manifestazioni di vario genere, ad esempio mostre, pubblicazione di un giornalino di classe, ecc Le docenti specializzate dell Istituto Comprensivo di Roccastrada 11