Fatti i conti in... BUSTA PAGA



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Transcript:

DIRITTO LAVORO Fatti i conti in... BUSTA PAGA I risultati dell indagine condotta da Jobadvisor qualche mese fa e pubblicati nell edizione di ottobre indicano che per la grande maggioranza dei neolaureati l ingresso nel mondo del lavoro avviene tramite un contratto di stage o una collaborazione coordinata e continuativa a progetto. Solo al termine di questo primo periodo si arriva a parlare di assunzione vera e propria. Ognuna di queste tre modalità di lavoro è assoggettata ad una propria particolare disciplina normativa che regola le forme di stesura del contratto, i diritti e i doveri del lavoratore e del datore di lavoro, le condizioni di svolgimento della prestazione lavorativa. Anche il compenso che viene pattuito tra le parti subisce un trattamento previdenziale e fiscale che differisce anche notevolmente, a seconda che si tratti di un assegno di studio previsto da un contratto di stage, del corrispettivo di una collaborazione a progetto, o di una retribuzione di lavoro dipendente. In tutti e tre i casi, infatti, il datore di lavoro in qualità di sostituto d imposta provvede a calcolare ed a trattenere al lavoratore i contributi e le tasse da lui dovuti, per poi riversarli per suo conto agli enti pubblici competenti. Ma le regole di determinazione delle trattenute, come vedremo, sono diverse. I risultati delle operazioni che portano dal compenso lordo al netto effettivo sono riepilogati nella busta paga. È importante quindi imparare a conoscerne i meccanismi, non solo perché è il documento ufficiale che certifica le entrate di un lavoratore e le imposte che lo stesso versa allo Stato, ma anche perché oggi, sempre più spesso, rappresenta lo strumento indispensabile per ottenere un mutuo o un finanziamento ad esempio per l acquisto dell auto. Non esiste un mo-

dello standard di prospetto paga, ma tutti quelli generalmente adottati dalle aziende hanno una struttura simile e si può dire che siano idealmente composti da tre sezioni principali. Nella prima in alto sono riportati i dati generali dell Azienda o della Filiale da cui si dipende, i dati anagrafici del lavoratore e la qualifica attribuita (stagista, co.co.pro., impiegato), la data di assunzione, l anno ed il mese di riferimento. Solitamente in alto si trovano anche il simbolo Inail (sotto forma di timbro circolare o logo), il numero progressivo del cedolino e alcuni dati relativi alle autorizzazioni rilasciate a chi materialmente compila la busta paga (solitamente il Consulente del lavoro dell Azienda). Nel cosiddetto corpo centrale della busta compaiono le somme lorde erogate nel mese. Naturalmente si tratterà di una o due voci nel caso di stage o contratto di collaborazione, mentre solitamente compaiono voci più dettagliate in caso di lavoro dipendente. In tutte e tre le ipotesi, ad esempio, oltre al compenso lordo effettivamente pattuito, potrebbero essere previste delle somme a titolo di rimborso spese a piè di lista (rimborsi chilometrici per l utilizzo dell auto propria, documenti di trasporto, ricevute relative ad acquisti anticipati per conto della Società, ecc.). Nella parte bassa della busta, indubbiamente la più complessa da comprendere, sono riportati i dati relativi a: contributi ed imposte trattenute, eventuali acconti già erogati, arrotondamenti e netto finale risultante dai conteggi. Di seguito proponiamo tre esempi di cedolino nelle diverse ipotesi in esame e cerchiamo di spiegare come a partire dallo stesso lordo, che ipotizziamo in 1.000,00 euro mensili, si arrivi ai tre differenti importi di netto. LA BUSTA PAGA DELLO STAGISTA È sicuramente la meno articolata. Gli importi non sono assoggettati a trattenuta contributiva (poiché in questo periodo il lavoratore non ha nessuna copertura pensionistica nè di malattia) e quindi occorre preoccuparsi solo della tassazione. Il calcolo dell Irpef è solitamente piuttosto complesso, in quanto l imposta lorda si ottiene applicando aliquote crescenti in base a scaglioni di reddito. Poiché sino all importo annuo di 15.000,00 euro l aliquota è del 23%, nel nostro caso l Irpef lorda è pari ad euro 230,00.

Dall importo così ottenuto si sottrae la detrazione per lavoro dipendente, che si ricava da una formula un po macchinosa, che ha sostanzialmente lo scopo di correggere in diminuzione la tassazione sui redditi più bassi e che, a parità di imponibile, varia ogni mese in funzione del numero di giorni di calendario retribuiti. Nell esempio la detrazione è pari ad euro 131,91 e di conseguenza l Irpef netta effettivamente pagata dal lavoratore è pari ad euro 98,09. Dalla formula Compenso lordo - irpef netta e con gli opportuni arrotondamenti, si ottiene così il netto in busta, pari ad euro 902,00. Se nel mese in questione venissero erogati dei rimborsi spese a piè di lista, tali somme, essendo esenti sia da contribuzione che da tassazione, andrebbero direttamente a sommarsi al netto. LA BUSTA PAGA DEL COLLABORATORE Il contratto di collaborazione a progetto prevede l iscrizione del lavoratore ad una particolare forma di previdenza obbligatoria presso l INPS denominata Gestione Separata. Essa garantisce una tutela pensionistica per il collaboratore (pur se in misura inferiore rispetto a quanto previsto in caso di lavoro subordinato) ed è alimentata da un contributo, per il 2010 pari al 26,72% dei compensi lordi, che si ripartisce per due terzi a carico del datore di lavoro e per un terzo a carico del lavoratore. Inoltre il collaboratore è assicurato presso l INAIL, che è l istituto pubblico di tutela dei lavoratori nei casi di infortunio sul lavoro. Il premio dovuto per questo tipo di copertura (che è prevista anche per gli stagisti, ma interamente a carico dell Ente promotore e quindi senza alcun riflesso sulla busta paga) è anche in questo caso per due terzi a carico del datore di lavoro e per un terzo del lavoratore e la sua entità è determinata in base ad un tasso che assegna l Inail in funzione della pericolosità della mansione (per le attività intellettuali si può ipotizzare un 5,05 per mille dei compensi). In questo caso i conteggi sono ulteriormente complicati dal fatto che la percentuale è applicata su un importo minimo mensile (il cui valore viene determinato annualmente dall Inail). Ecco così che nel nostro esempio, nella prima riga della parte bassa della busta paga, accanto alla casella dell imponibile previdenziale, compaiono il contributo previdenziale di euro 89,10 (pari ad un terzo del 26,72% del compenso lordo) ed il contributo Inail di euro 2,01 (calcolato sul minimale Inail che compare nella busta in fondo a sinistra). Per il calcolo dell Irpef si applicano le stesse regole viste per la fattispecie dello stage, solo che questa volta l importo a cui applicare la tassazione, il cosiddetto imponibile fiscale, si ottiene deducendo dal compenso lordo i contributi previdenziali ed Inail. Avremo quindi un Irpef lorda pari ad euro 209,04 (il 23% di euro 908,89), detrazione pari ad euro 138,57 e conseguente Irpef netta pari ad euro 70,47. La formula per giungere al netto questa volta sarà Compenso lordo contributo Inps contributo Inail irpef netta + arrotondamento per un risultato, nel nostro caso, di euro 839,00 netti. Anche in questo caso eventuali rimborsi spese a piè di lista, non presenti nell esempio, andrebbero a sommarsi al netto.

LA BUSTA PAGA DEL DIPENDENTE Il rapporto di lavoro subordinato è regolato da una normativa molto ampia ed articolata ed è disciplinato nel dettaglio dal CCNL (Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro) del settore di appartenenza della Società. Compito del CCNL è quello di stabilire ad esempio il trattamento economico minimo dovuto al lavoratore in funzione della qualifica e delle mansioni attribuite e di specificare tutte le altre condizioni di svolgimento del rapporto di lavoro (solo per citarne alcune: periodo di prova, orario di lavoro, durata delle ferie, tutele in caso di assenza per malattia, infortunio o maternità, periodo di preavviso in caso di recesso). La busta paga del dipendente quindi si arricchisce, generalmente nella sezione in alto, dei riferimenti al CCNL applicato e all inquadramento attribuito al lavoratore: nell esempio abbiamo ipotizzato un impiegato di 3 livello del CCNL Commercio (anche conosciuto come CCNL del Terziario), assunto con contratto part time di 30 ore settimanali (percentuale di part time pari al 60%). Sempre nella parte alta del cedolino compaiono i dati relativi alla composizione della retribuzione normale mensile (paga base, contingenza, eventuali scatti di anzianità o superminimi individuali ed altri elementi fissi). Il compenso lordo mensile è il risultato del riproporzionamento della retribuzione globale di fatto in base alla percentuale di part time (naturalmente nessun riproporzionamento in caso di lavoro a tempo pieno). E così ci ritroviamo nel corpo del cedolino con il nostro compenso di 1.000,00 euro, sottoforma di retribuzione mensile. Questa volta compaiono anche altre voci, che danno indicazioni riguardo a ferie e/o permessi goduti nel mese (che non incidono sui compensi lordi e quindi confluiscono nell ultima colonna, riservata ai dati statistici), o che servono a compensare eventuali prestazioni di lavoro straordinario (che abbiamo omesso nell esempio, per non complicare troppo). La retribuzione lorda (addizionata degli ulteriori compensi quali straordinari o premi

mensili) costituisce l imponibile previdenziale sui cui si calcola il contributo a carico del lavoratore. L aliquota da applicare varia in ragione del numero di dipendenti occupati dall Azienda: nel nostro esempio, in cui abbiamo ipotizzato una Società commerciale con oltre 50 dipendenti, il contributo a carico del dipendente è pari al 9,49% dell imponibile (94,90 euro). Possiamo ora calcolare la tassazione utilizzando il medesimo sistema previsto per le due fattispecie già analizzate, ottenendo un Irpef lorda pari ad euro 208,17, che dedotta la detrazione di euro 127,82, porta ad un Irpef netta di euro 80,35. La formula Compenso lordo contributo Inps irpef netta + arrotondamento ci permette di arrivare all importo netto in busta di euro 824,00. Un ultima notazione a commento della differenza che abbiamo rilevato esistere tra i netti nelle diverse ipotesi. Non bisogna infatti stupirsi del minor guadagno mensile risultante per l impiegato, che è ampiamente compensato dalle più ampie tutele a garanzia del rapporto di lavoro dipendente (maggiore stabilità, migliore copertura pensionistica, garanzia della retribuzione in caso di assenze tutelate come la malattia o la maternità, forme integrative della retribuzione quali le mensilità supplementari ed il TFR). a cura di: Stefania Magri Consulente del Lavoro Osservando la parte bassa del cedolino del lavoratore dipendente, possiamo notare che vi compaiono alcuni dati relativi all effettivo svolgimento del rapporto di lavoro, quali il numero di giornate ed ore lavorate, le ore di permesso ed i giorni di ferie maturati e goduti, l importo di trattamento di fine rapporto accantonato. Quest ultima è una voce molto importante della retribuzione del lavoratore, che si accantona ogni mese e viene liquidata dal datore di lavoro in occasione della cessazione del rapporto di lavoro.

GLOSSARIO Irpef: imposta sul reddito delle persone fisiche - per i redditi di lavoro dipendente e assimilati (collaborazioni, stages) è calcolata e trattenuta dal datore di lavoro. Inquadramento: qualifica e livello attribuiti al lavoratore dipendente in base alle mansioni esercitate, avendo riguardo alla classificazione operata dal CCNL di riferimento. Paga base: trattamento minimo previsto dal CCNL di riferimento - varia in base al livello di appartenenza e si incrementa ad ogni rinnovo contrattuale. Contingenza: elemento della retribuzione minima previsto da alcuni Contratti Collettivi - oggi in misura fissa, fino al 1995 si aggiornava ogni sei mesi in base all andamento del costo della vita. Scatti di anzianità: aumenti retributivi che maturano periodicamente (ogni tre anni nel Commercio, ogni due in molti altri settori) in funzione dell anzianità di servizio presso la stessa azienda - variano in base al livello. Superminimo: voce della retribuzione che integra il minimo contrattuale per adeguare il compenso a quanto pattuito tra il datore di lavoro ed il dipendente. TFR: trattamento di fine rapporto - forma retributiva che matura annualmente (in misura approssimativamente pari al 6,9% dei compensi lordi) e che viene erogata dal datore di lavoro al momento della cessazione del rapporto, o in corso d esso per particolari esigenze del lavoratore (es. acquisto prima casa, spese mediche rilevanti). Mensilità supplementari: sono previste dai CCNL di riferimento: es. tredicesima in occasione delle festività natalizie e quattordicesima unitamente allo stipendio di giugno.