Giunta Regionale della Campania. Bollettino Ufficiale della Regione Campania n. 56 del 01 dicembre 2003



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Bollettino Ufficiale della Regione Campania n. 56 del 01 dicembre 2003 LINEE GUIDA PER L ATTIVAZIONE DELLA RETE INTEGRATA DI ASSISTENZA AI MALATI TERMINALI TRA GLI HOSPICE, I SERVIZI E LE STRUTTURE ESISTENTI SUL TERRITORIO PREPOSTI ALLE CURE PALLIATIVE (DGR n 4408 del 26 Sett. 2001) 1. PREMESSE La domanda di assistenza a favore dei pazienti terminali ed il costante aumento della mortalità secondaria a patologie inguaribili a rapida evoluzione ed, in particolare, a malattie neoplastiche, rendono necessaria l implementazione della rete integrata di assistenza ai Malati Terminali quale nuovo modello organizzativo. Tale nuova modalità assistenziale, in quanto integrazione di tipologie diverse di assistenza, risponderà in maniera più consona ai bisogni dei Malati Terminali e, per la peculiarità, poi, della patologia, stimolerà più fortemente quel processo di umanizzazione già in atto con l assistenza domiciliare. Accedono alla rete i pazienti affetti da malattie progressive e in fase avanzata, a rapida evoluzione e, a prognosi infausta, per i quali ogni terapia finalizzata alla guarigione o alla stabilizzazione della patologia non è possibile né appropriata. Scopo, quindi, delle presenti linee guida è di realizzare, attraverso una rete integrata, una ricomposizione organizzativa di funzioni ospedaliere e territoriali che assicurino il continuum di cure e l intervento palliativo nelle varie fasi assistenziali e, che mirino altresì ad: una presa in carico globale del paziente; una corretta gestione delle problematiche connesse alla assistenza dei pazienti che necessitano di cure palliative; assicurare ai Malati Terminali una forma di assistenza finalizzata al controllo del dolore e degli altri sintomi,improntata al rispetto della dignità, dei valori umani, spirituali e sociali di ciascuno di essi e al sostegno psicologico e sociale del malato e dei suoi familiari; agevolare la permanenza dei pazienti presso il proprio domicilio garantendo ad essi ed alle loro famiglie la più alta qualità di vita possibile; ottenere una riduzione significativa e programmata dei ricoveri impropri; Compito della Regione Campania sarà, quindi, quello di assicurare attraverso un proprio coordinamento denominato CRAMT (Coordinamento regionale assistenza ai malati terminali) una omogeneità di servizio su tutto il territorio regionale improntato a criteri di qualità, tempestività e flessibilità. 2. LE FONTI - D.L.VO 502/92 artt. 2,3,8 c.5; - Legge finanziaria del 1996 n 662; - DPCM 29.11.01 adottato con D.G.R. 4845 del 25.10.02; - Obiettivo IV del Piano Sanitario Nazionale 1998/2000 (d.p.r. 23 luglio 1998) che ha previsto tra le priorità quella del miglioramento dell assistenza erogata alle persone che affrontano la fase terminale della vita; - DGR n 2128del 20.06.03 Accordo integrativo regionale della medicina generale ai sensi del capo VI del DPR 270 /2000; - Norme riguardanti l approccio generale al trattamento dei malati terminali: d.l. 28.12.98 n 450 convertito con modifiche dalla l.26.02.1999 n 39 circa le disposizioni per assicurare interventi urgenti di attuazione del piano sanitario 1998/2000; d.m. 28.Sett..99 con il quale e stato adottato il programma nazionale in materia; delibera CIPE n 128/99 l. 39/99 con la quale viene erogato un finanziamento di.16.505.000.000, con vincolo di destinazione, alla realizzazione del progetto per: la rete integrata di assistenza domiciliare ai malati terminali ; d.p.c.m. 20.01.2000 ; Bollettino Ufficiale della Regione Campania n. 56 del 01 dicembre 2003 1 / 6

l. n 12 del 08.01.01 <<norme per agevolare l impiego dei farmaci analgesici oppiacei nella terapia del dolore>> - Norme riguardanti l approccio specifico ai malati terminali per cancro: previsione, contenuta nelle linee guida concernenti la prevenzione, la diagnosi e l assistenza in oncologia approvate con accordo in conferenza unificata stato/ regioni nella seduta dell 08.03.01, relativa a specifiche indicazioni sulle cure palliative rivolte ai malati terminali per cancro, in ambito domiciliare, ambulatoriale e presso le strutture per cure palliative hospice. - DGR n 4408 del 26 Sett. 2001. 3. LA STIMA DEL FABBISOGNO Per definire le dimensioni del problema e fare una stima del fabbisogno di cure a pazienti che affrontano la fase terminale della vita è necessario utilizzare diverse fonti. I dati possono in parte provenire dalle statistiche correnti, in parte sono presenti nella letteratura scientifica sull argomento. Più precisamente, e possibile utilizzare: - la mortalità specifica per causa, per stimare il numero di pazienti che sono deceduti dopo una fase terminale di malattia caratterizzata da una compromissione della qualità della vita; - i risultati di studi prospettici e retrospettivi che hanno stimato la prevalenza dei problemi dei pazienti nei loro ultimi mesi di vita; - i dati di utilizzo dei servizi, in primo luogo, quelli di cure palliative. 3.1. STIME DEL FABBISOGNO PER L ETA ADULTA 3.1.1. patologie neoplastiche Studi condotti in diversi paesi sono concordi nello stimare in circa il 90% la percentuale di deceduti per tumore che attraversano una fase terminale di malattia caratterizzata da un andamento progressivo irreversibile. Gli stessi studi stimano la durata media della fase terminale in circa 90 giorni; utilizzando questi due parametri e conoscendo il numero dei deceduti per tumore, si può stimare l incidenza e la prevalenza dei pazienti oncologici che potenzialmente beneficerebbero di interventi palliativi. In base ai dati dei registri italiani si evince che in Campania l incidenza dei tumori è 735 casi per 100.000 abitanti/anno ( 415 maschi 320 femmine). il tasso standardizzato di mortalità per tumore in Campania è pari a 368 casi per 100.000 abitanti/anno. 3.1.2. patologie non neoplastiche ad andamento progressivo in fase terminale Alcune patologie come : - epatopatie croniche - insufficienza renale cronica - malattie neurologiche degenerative - broncopatie cronico-ostruttive hanno un andamento cronico/progressivo/irreversibile. Per molti soggetti affetti dalle precedenti malattie in fase terminale l ospedalizzazione non è necessaria. Pertanto, tali patologie sono sul piano operativo e ai fini assistenziali pienamente assimilabili alle patologie oncologiche. Studi inglesi ed americani sull argomento, basati sull utilizzo dei servizi, stimano che il numero complessivo dei pazienti non oncologici che beneficerebbe di interventi di cure palliative è pari a 0.5-1 volte il numero di pazienti deceduti per tumore. Bollettino Ufficiale della Regione Campania n. 56 del 01 dicembre 2003 2 / 6

3.2. STIME DEL FABBISOGNO PER L ETÀ PEDIATRICA 3.2.1. patologie neoplastiche. La prevalenza di bambini con patologie oncologiche in Campania è compresa tra 160 e 180 nuovi casi/anno. Considerato che la sopravvivenza/guarigione media e pari al 50%, il fabbisogno di assistenza e stimabile in 70 bambini/anno. 3.2.2. patologie non neoplastiche ad andamento progressivo in fase terminale Il rapporto tra malattie neoplastiche e non neoplastiche in età pediatrica è pressoché invertito rispetto all età adulta. Il paziente pediatrico in fase terminale è prevalentemente affetto dalle seguenti patologie ad andamento cronico progressivo: - insufficienza respiratoria progressiva (in particolare fibrosi cistica) - malattie del sistema nervoso associate a grave handicap con perdita irreversibile di autonomia funzionale (paralisi cerebrale infantile) - insufficienza intestinale (con necessità di nutrizione artificiale) Il numero di bambini con fibrosi cistica del pancreas è di circa 280; di questi circa 50 possono entrare in fase terminale prevalentemente per insufficienza respiratoria e gravi squilibri gluco metabolici. Il numero di bambini con insufficienza intestinale è pari a circa 20. Le procedure eseguibili a casa per uno spettro di patologie eterogeneo e ampio e va programmato in maniera individuale. Per le patologie oncologiche le procedure sono in parte quelle tipiche della patologia dell adulto. 4. COMPITI DELLA REGIONE CAMPANIA Con successivi atti monocratici, il Coordinatore dell Area Generale di Coordinamento Assistenza Sanitaria e Prevenzione: 1. Istituisce il coordinamento regionale di assistenza per il malato terminale denominato C.R.A.M.T. a supporto dell Area Generale di Coordinamento Assistenza Sanitaria e Prevenzione, individuando tra il personale regionale ed eventuali collaborazioni esterne a titolo gratuito, le figure professionali di cui avvalersi al fine dell espletamento dei seguenti compiti: a) Organizzazione e monitoraggio del servizio sul territorio, nell ottica dell omogeneizzazione del servizio medesimo; b) Ricognizione e predisposizione di una formazione qualitativamente e quantitativamente adeguata per il personale sanitario, parasanitario e aggiornamento dello stesso; c) Formulazione di un modello unico di scheda (informatizzata) per il Piano terapeutico individualizzato del malato terminale ; d) Acquisizione di dati epidemiologici forniti anche dall OER; e) Valutazione ed elaborazione dei dati, compresi quelli economici, al fine di ottimizzare l organizzazione del servizio e determinare l adeguatezza delle soluzioni organizzative adottate, sul piano dei costi benefici; f) Emanazione di indirizzi per la promozione di forme di collaborazione tra le strutture preposte,le organizzazioni non lucrative di utilità sociale e le organizzazioni di volontariato operanti nel settore specifico delle cure palliative; g) Monitoraggio e controllo della qualità delle prestazioni erogate; h) Idonee iniziative per la soluzione delle criticità rilevate; l) Criteri di accesso agli hospice ; m) Ampia e corretta informazione sul territorio regionale; 2. Organizza e realizza una rete informatizzata tra il CRAMT e gli uffici di Coordinamento per la rete integrata di assistenza, istituiti nell ambito di ciascuna ASL, a favore dei Malati Terminali. Bollettino Ufficiale della Regione Campania n. 56 del 01 dicembre 2003 3 / 6

3. Promuove la stipula di protocolli d intesa fra le AA.SS.LL., le Aziende Ospedaliere e l Istituto di ricerca e cura a carattere scientifico (IRCCS) tesi ad assicurare il continuum di cure e l intervento palliativo in ogni livello assistenziale così come di seguito articolati: a) assistenza ambulatoriale; b) assistenza domiciliare integrata; c) assistenza domiciliare ospedaliera; d) ricovero ospedaliero/day hospital e day surgery ; e) assistenza presso le strutture hospice. 5. COMPITI DELLE AA.SS.LL. Propongono al CRAMT, per la valutazione e l accettazione, i progetti preliminari, comprensivi di protocolli d intesa, finalizzati alla realizzazione funzionale della rete di cui sopra coinvolgendo anche, ove necessario, le Aziende Ospedaliere, le Aziende Universitarie e l IRCCS. Nei progetti deve essere esplicitata la definizione delle modalità organizzative, proprie della nuova modalità assistenziale, in conformità di quanto stabilito dal D.M.29.9.99, adeguandole alle rispettive realtà territoriali e conformandole a criteri di flessibilità, tempestività e semplicità di erogazione in considerazione : 1. DELL ISTITUZIONE DI UNA O PIÙ ÈQUIPE PER LA TERAPIA DEL DOLORE E CURE PALLIATIVE DENOMINATA ÈQUIPE DI TERAPIA DEL DOLORE E CURE PALLIATIVE IN GRADO DI ASSICURARE LA NECESSARIA CONTINUITÀ TERAPEUTICA NEI SEGUENTI AMBITI ASSISTENZIALI : a) assistenza specialistica ambulatoriale -valutazioni multidisciplinari in èquipe; -prestazioni specialistiche ambulatoriali ricomprese nel nomenclatore tariffario; -coordinamento dell accesso a prestazioni ambulatoriali; b) assistenza domiciliare integrata; c) assistenza domiciliare ospedaliera; d) cure domiciliari erogate: - direttamente dal medico di Terapia del dolore e cure palliative e dall èquipe quando il Medico di medicina generale opta per il passaggio in cura; e) ricovero ospedaliero/day hospital e day surgery ; f) assistenza nelle strutture hospice. L èquipe base di terapia del dolore e cure palliative sarà composta da: - 1 medico di medicina generale/pediatria generale, - 1 medico di TDCP (terapia del dolore e di cure palliative); - 1 infermiere professionale/vigilatrice d infanzia; A queste figure è opportuno che si aggiungano altri operatori (chirurghi, cardiologi, medici specialisti, psicologi, assistenti sociali, ecc) a seconda della problematica posta da ogni singolo caso; 2) del numero di équipe di terapia del dolore e cure palliative ed i criteri per la determinazione delle stesse; 3) della presa in carico del paziente quando il medico di medicina generale disponga il passaggio in cura; 4) delle unità di valutazione multidisciplinari ai fini della redazione del piano terapeutico individualizzato (p.t.i.) indicandone le sedi e la forma organizzativa. in tale fase va previsto il coinvolgimento del medico di famiglia del paziente, del medico della divisione ospedaliera a cui afferisce il paziente e/o lo specialista territoriale, del medico esperto in cure palliative, del responsabile dell assistenza domiciliare integrata, di uno psicologo, di un infermiere. il piano terapeutico individualizzato del paziente, previa valutazione multidimensionale delle necessità individuali, è ovviamente multidisciplinare e deve garantire la presa in carico globale del paziente, Bollettino Ufficiale della Regione Campania n. 56 del 01 dicembre 2003 4 / 6

deve essere improntato a criteri di qualità, tempestività, flessibilità e deve prevedere verifiche periodiche. deve far parte integrante della cartella clinica, che segue il paziente nei vari momenti assistenziali; 5) dell organizzazione di un ufficio di coordinamento con un dirigente medico coordinatore, referente della rete integrata nell ambito di ciascuna asl, individuato tra quelli che già operano nei servizi coinvolti nella rete di assistenza ai pazienti terminali; 6) dei ricoveri impropri; 7) delle figure sanitarie e parasanitarie, così come previste dall équipe di terapia del dolore e cure palliative, resesi disponibili anche a seguito della dismissione di reparti per acuti, ed a seguito di una ricognizione del personale parasanitario in organico interessato all assistenza in èquipe a favore dei Malati Terminali; 8) dell esigenza di servizio assistenziale per Malato terminale sul territorio le AA.SS.LL.,ai fini del raggiungimento degli obiettivi perseguiti dalle presenti linee guida, possono stipulare convenzioni con le associazioni Onlus e di volontariato, regolarmente iscritte nel registro delle associazioni e con esperienza al riguardo, previo parere obbligatorio e vincolante da parte del CRAMT; In uno spirito di reciproca collaborazione, i Direttori Generali delle AA.SS.LL. promuoveranno,altresì, con i comuni afferenti al proprio ambito territoriale e con le organizzazioni di volontariato protocolli d intesa per la parte di interesse sociale. Per i costi delle varie prestazioni erogate, così come prescritte nel Piano terapeutico individualizzato, si farà riferimento alla vigente normativa statale e regionale in materia. 6. RISORSE FINANZIARIE La Regione Campania, al fine di realizzare la Rete Integrata di Assistenza ai Malati Terminali tra: gli Hospice, i Servizi e le Strutture esistenti sul territorio preposti alle cure palliative, dispone di un finanziamento ministeriale di 8.524.121,12 pari a.16.505.000.000 di cui alla DGR. 4408 del 26 sett.2001; Alle AA.SS.LL. sarà erogata una prima tranche di finanziamento di. 852.412,11; ripartito per il 50% in parti uguali tra le 13 A.SS.LL. della Campania e per il restante 50% in proporzione al numero di abitanti quale risultante dall ultimo censimento della popolazione. Tale modalità di erogazione verrà adottata solo per l avviamento del progetto di rete; il restante finanziamento sarà erogato in base alle valutazioni del CRAMT, che terrà conto dei progetti presentati e delle richieste delle singole AA.SS.LL. motivate dalle peculiarità della popolazione. Entro due mesi dalla pubblicazione sul BURC delle presenti Linee Guida, le AA.SS.LL presenteranno al CRAMT della Regione Campania Assessorato alla Sanità Area Generale di Coordinamento Assistenza Sanitaria e Prevenzione Isola C 3 Centro Direzionale 80143 Napoli: a) i progetti per la realizzazione della Rete di cui sopra relativi all ambito territoriale di ogni ASL di cui al punto 6 comprensivi dei piani finanziari, e dei cronoprogrammi ; b) documentata rendicontazione della spesa sostenuta per l avviamento del progetto. Bollettino Ufficiale della Regione Campania n. 56 del 01 dicembre 2003 5 / 6

ALLEGATO "A" ELENCO DEI TESORIERI DELLE AA. SS. LL. A.S.L. TESORIERE N. C/C A B I C A B N. C / C TESORIERE PROV.LE c/o Banca D'Italia AVELLINO 1 Banco Napoli - S. Paolo IMI sede di Ariano Irpino 102319/1 1010 75650 48381 Avellino AVELLINO 2 Banca Mediterranea sede di Avellino 99999 5332 15100 48393 Avellino BENEVENTO 1 Banca Roma Ag. 1 Benevento 65362678 3002 15004 48417 Benevento CASERTA 1 Banco di Napoli - S. Paolo IMI Ag. 1 Caserta 48431 1010 14901 48431 Caserta CASERTA 2 Banca Nazionale del Lavoro ag. Aversa CE 218300 1005 74790 48443 Caserta NAPOLI 1 Banco Napoli - S- Paolo IMI Ufficio Enti Diversi Via Forno Vecchio - Napoli 99999 1010 3593 48468 Napoli NAPOLI 2 Istituto S. Paolo di Torino filiale di Pozzuoli NA 300001 1025 40100 48470 Napoli NAPOLI 3 Istituto S. Paolo di Torino ag. Frattamaggiore NA 46014 1025 39890 48482 Napoli NAPOLI 4 Banco Napoli - S. Paolo IMI P.zza Marconi Nola NA 20/23 1010 40020 48494 Napoli NAPOLI 5 Banco Napoli - S. Paolo IMI Ag.1 Castellammare di Stabia NA 48506 1010 22101 48506 Napoli SALERNO 1 Monte dei Paschi di Siena filiale di Nocera Inferiore SA 800,39 1030 76270 48544 Salerno SALERNO 2 Monte dei Paschi di Siena Ag.2 Salerno 33849,16 1030 15202 48557 Salerno SALERNO 3 Banca della Campania Fil. Sala Consilina SA 7527 5392 76410 48569 Salerno Bollettino Ufficiale della Regione Campania n. 56 del 01 dicembre 2003 6 / 6