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4. VALUTAZIONI ECONOMICHE E ANALISI DEL SISTEMA TARIFFARIO 4.1. Costi totali In Veneto il costo 2 medio pro capite per il servizio di gestione dei rifiuti urbani nel 21 è pari a 127,91. Rispetto ai 124,71 del 29 c è stato un aumento del 2,6% circa e l ultimo dato nazionale disponibile di 136,24, aggiornato al 28, conferma la posizione del Veneto sotto la media nazionale (Fig. 4.1.1). 1 16 14 12 1 6 4 2 Nord Centro Sud Italia 21 22 23 24 25 26 27 28 Fig. 4.1.1: Andamento del costo medio totale pro capite del servizio di gestione dei rifiuti urbani per macro-area geografica - Anni 21-28 -. Fonte ISPRA-ONR. In relazione all andamento nel tempo dei costi medi pro capite per classe demografica a livello regionale, si osserva che nelle prime tre classi (fino a 5. ab.) i costi medi pro capite variano all interno del range 98-119, con uno scostamento tra classi dell ordine di una decina di euro, mentre nell ultima classe (>5. ab.) si attestano intorno ai 199 (Fig. 4.1.2). 2 A causa della mancata compilazione dei dati sui costi da parte di alcuni Comuni, le elaborazioni del paragrafo 4.1 sono state effettuate considerando 552 Comuni corrispondenti al 97,4% degli abitanti residenti in Veneto. 1

2 1 16 14 12 1 6 4 2 <5. 5. - 15. 15. - 5. >5. 26 27 28 29 21 Fig. 4.1.2: Andamento del costo totale medio pro capite per classe demografica in Veneto - Anni 24-21 - Fonte: Arpav - Osservatorio Regionale Rifiuti. In riferimento ai sistemi di raccolta, i costi pro capite medi dei comuni che hanno adottato sistemi domiciliari sono attorno ai 1 (Fig. 4.1.3). Per i comuni con raccolte secco-umido stradali il costo medio pro capite è di 152,9. Costi medi oltre i 2 si riscontrano nei comuni che non effettuano la raccolta separata della frazione organica. In questi comuni i costi sono così elevati perché, oltre a sistemi di raccolta che permettono recuperi meno efficienti, si sommano gli effetti dati dai flussi turistici e dall appartenere alle classi demografiche superiori. 2 24 2 16 12 4 RU Indifferenziato stradale domiciliare 26 27 28 29 21 domiciliare spinto Fig. 4.1.3: Andamento del costo procapite medio per sistema di raccolta - Anni 26-21 - Fonte: Arpav - Osservatorio Regionale Rifiuti. Dalle elaborazioni effettuate emerge che i costi riflettono le scelte di gestione complessiva adottate dall amministrazione. In particolare le variabili legate ai flussi turistici e alla densità di popolazione influenzano in modo rilevante i costi medi pro capite che possono addirittura raddoppiare. 2

Per questo nelle elaborazioni seguenti si è preferito tenere distinti i comuni con abitanti superiori a 5. e/o con elevati flussi turistici. I valori medi per provincia risultano quindi compresi tra 85 della provincia di Vicenza e 12 della provincia di Rovigo (Fig. 4.1.4). I comuni con tasso di turisticità elevato-molto elevato presentano invece dei costi che variano tra 165 e 31 (Fig.4.1.5). Tale valore massimo si riscontra in provincia di Venezia ed è influenzato prevalentemente dal comune capoluogo. 13 12 11 1 9 7 6 5 4 3 2 1 26 27 28 29 21 Vicenza Padova Verona Belluno Treviso Venezia Rovigo Fig. 4.1.4: Costo medio pro capite per provincia escludendo i comuni turistici e/o con n. ab.>5. - Anni 26-21 - Fonte: Arpav - Osservatorio Regionale Rifiuti. 32 2 24 2 16 12 26 27 28 29 21 4 Padova Belluno Vicenza Verona Venezia NOTA: le Province di Treviso e Rovigo non vengono presentate perché hanno un solo comune ciascuna che rientra nella categoria di comuni con tasso di turisticità elevato/molto elevato. Fig. 4.1.5: Costo totale medio pro capite per provincia dei comuni con tasso di turisticità elevato/molto elevato. Anni 26-21 - Fonte: Arpav - Osservatorio Regionale Rifiuti. 3

4.2. Costi di gestione dell indifferenziato e delle raccolte differenziate Nel 21 i costi 3 procapite medi di gestione delle raccolte differenziate (CGD) e del rifiuto indifferenziato (CGIND) sono stati pari a: 38,26 per il CGD, corrispondenti al 29% dei costi totali, 64,35 per il CGIND, corrispondenti al 49% dei costi totali, 5,52 per il CGIND al netto del CSL (costi di spazzamento e lavaggio), corrispondenti al 38% dei costi totali. In relazione alle classi demografiche, si nota un raddoppio del CGIND pro capite nei comuni con più di 5. abitanti, un CSL pro capite 4 volte superiore mentre rimane pressoché invariato il CGD pro capite (Fig. 4.2.1). 1 16 CGIND CSL CGD 14 12 1 6 4 2 <5. 5. - 15. 15. - 5. >5. Fig. 4.2.1: CGIND, CSL, CGD medio pro capite per classe demografica in Veneto - Anno 21 - Fonte: Arpav - Osservatorio Regionale Rifiuti. I costi medi pro capite per sistema di raccolta a livello regionale, considerando i comuni che non risentono di elevati flussi turistici e che non hanno più di 5. abitanti, sono (Fig. 4.2.2): raccolta secco-umido domiciliare: CGD 35, CGIND (al netto del CSL) 31, raccolta secco-umido stradale: CGD 34, CGIND (al netto del CSL) 64, raccolta rifiuto indifferenziato: CGD 21, CGIND (al netto del CSL) 57. Si osserva che solo con le raccolte domiciliari si riescono a dimezzare i CGIND. I comuni capoluogo e quelli con tasso di turisticità elevato presentano costi nettamente superiori, indipendentemente dal sistema di raccolta: il CGIND parte da 67 e arriva fino a 144, il CGD varia da 35 a 84, il CSL raggiunge anche i 56. 3 A causa della mancata compilazione delle voci di costo CGIND e CGD da parte di alcuni Comuni, le elaborazioni relative al paragrafo 4.2 sono state effettuate considerando 339 Comuni corrispondenti al 73% degli abitanti residenti in Veneto. 4

16 14 CGIND CSL CGD 12 1 6 4 2 RU Indifferenziato stradale domiciliare domiciliare spinto Fig. 4.2.2: CGIND, CSL, CGD medio pro capite per sistema di raccolta escludendo i comuni turistici e/o con n. ab.>5. - Anno 21 - Fonte: Arpav - Osservatorio Regionale Rifiuti. I valori medi pro capite per provincia 4, escludendo i comuni che risentono di elevati flussi turistici e che hanno più di 5. abitanti, sono riportati nella tabella 4.1. Per il confronto fra province, è opportuno considerare i limiti dovuti alle diverse modalità di allocazione delle singole voci in quelle standardizzate ai sensi del D.P.R. 158/99. Infatti in taluni casi (es. provincia di Treviso) alcune voci di costo, invece che far parte dei costi operativi di gestione, vengono imputate ai costi generali o altri costi. Province CGD () CGIND-CSL () Altri costi () Belluno 24,46 51,69 33,94 Padova 38,22 34,25 16,79 Treviso 29,23 22,63 56,12 Venezia 43,26 48,79 25,63 Vicenza 33,3 31,97 16,45 Verona 38,17 4,32 2,35 Tab. 4.1: Valori medi pro capite di CGD, CGIND al netto di CSL e altri costi, per provincia, escludendo i comuni turistici e/o con n. ab.>5. - Anno 21 - Fonte: Arpav - Osservatorio Regionale Rifiuti. 4.3. Tariffa I regimi di prelievo adottati dai comuni per sostenere i costi relativi al servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti si dividono in: Tassa per lo Smaltimento dei Rifiuti Solidi Urbani (TARSU), prevista dal D.lgs. 57/1993, e Tariffa di Igiene Ambientale (TIA), introdotta dal D.lgs. 22/97 e sostituita dalla tariffa per la gestione dei rifiuti urbani di cui all art. 238 del D.lgs. 152/6. A causa della mancata emanazione dei decreti attuativi per la determinazione di questa nuova tariffa, il sistema di prelievo in essere presso ciascun comune è stato bloccato fino al 3 giugno 21. Ne segue che dal 26 l applicazione della tariffa 4 Non si considera la provincia di Rovigo, i cui comuni non hanno compilato le voci di dettaglio sui CGIND e i CGD. 5

ha subito una fase di arresto: da 15 comuni in tariffa nel 22 (18% dei comuni veneti) si è passati a 253 nel 26 (44% dei comuni veneti) e nel 21 se ne contano 276 (48% dei comuni veneti corrispondenti al 75% della popolazione regionale) (Fig. 4.3.1). La situazione nelle diverse Province è rappresentata in figura 4.3.2 e nella tabella 4.3.1. 1% 9% % 7% 6% 5% 4% 3% 2% 1% % 1998 1999 2 21 22 23 24 25 26 27 28 29 21 comuni in tariffa comuni in tassa Fig. 4.3.1: Percentuale di comuni in tassa/tariffa in Veneto - Anni 1998-21 - Fonte: Arpav - Osservatorio Regionale Rifiuti. 1% 9% % 7% 6% 5% 4% 3% 2% 1% % Belluno Padova Rovigo Treviso Venezia Vicenza Verona Comuni in tariffa Comuni in tassa Fig. 4.3.2: Percentuale di comuni in tassa/tariffa nelle province della Regione Veneto - Anno 21 - Fonte: Arpav - Osservatorio Regionale Rifiuti. Provincia n tot n Comuni in n Comuni in Comuni tariffa tassa Belluno 69 4 65 Padova 14 74 3 Rovigo 5 11 39 Treviso 95 81 14 Venezia 44 32 12 Vicenza 121 33 88 Verona 98 41 57 Totale 581 276 35 Tab. 4.3.1: Numero di comuni in tassa/tariffa per provincia in Veneto - Anno 21 - Fonte: Arpav - Osservatorio Regionale Rifiuti. 6

Scheda - I costi di recupero e smaltimento dei rifiuti urbani I costi di conferimento agli impianti di compostaggio Nel 21, rispetto agli anni precedenti, si è assistito in generale per tutte le tipologie di materiale trattato ad una diminuzione dei prezzi di conferimento. La tariffa media di conferimento della FORSU è pari a 71 /t, il 14% in meno rispetto al valore medio del 29 (83 /t). Più nel dettaglio, la tariffa è pari a 74 /t per la FORSU proveniente dal bacino ed 85 /t per quella di provenienza extra bacino. La tariffa di conferimento della frazione lignocellulosica, nel 21, si attesta mediamente attorno a 35 /t. Nello specifico la tariffa è in media di 36 /t per il verde conferito tal quale e di 27 /t per il verde triturato. In calo le tariffe medie di tutte le categorie di fanghi, come riportato in tabella 1. Fanghi Prezzi medi di conferimento ( /t) 27 28 29 21 biologici civili 79 7 77 63 biologici di industrie agroalimentari 59 72 68 56 biologici da cartiera 61 69 77 62 tal quale 26 48 36 Verde 42 triturato 15 28 27 Tab. 1: Tariffe medie di conferimento delle principali tipologie di materiali - Anni 27-21 - Fonte: Arpav - Osservatorio Regionale Compostaggio I costi di conferimento agli impianti di trattamento e smaltimento del rifiuto secco residuo Si riporta in figura 1 l andamento dei costi dal 24 al 21 delle tariffe medie di conferimento agli impianti di trattamento del rifiuto secco residuo. La tariffa media, da intendersi solo come costo industriale, è aumentata di circa il 7% per il conferimento in discarica, mentre è diminuita del 9,2% per l incenerimento. Rimane sostanzialmente costante il costo di avvio ad impianti di produzione CDR. Considerando complessivamente i quantitativi di rifiuto residuo avviato ai vari impianti, il costo industriale ha registrato nel 21 un incremento del 2,2%. 16 Produzione CDR Inceneritori Discariche 14 12 1 /t 6 4 2 24 25 26 27 28 29 21 Nota: Al costo industriale devono poi essere aggiunti gli oneri fiscali (IVA, ecotassa, contributi agli enti locali). Fig. 1: Tariffe medie di conferimento agli impianti di produzione CDR, incenerimento e discarica - Anni 24-21 - Fonte: ARPAV - Osservatorio Regionale Rifiuti. 7