PENSIONI LA PENSIONE COME BENE DI MERITO MIOPIA DEI GIOVANI NEI CONFRONTI DEI BISOGNI FUTURI. Che funzione ha la pensione?



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Bosi (a cura di), Corso di scienza delle finanze, il Mulino, 2012 1 Capitolo VIII. La spesa pensionistica PENSIONI Riguarda programmi di assicurazione obbligatoria Finanziati con contributi sociali Bosi (a cura di), Corso di scienza delle finanze, il Mulino, 2012 2 Che funzione ha la pensione? Tipi di pensioni Fornisce una copertura al rischio sociale di carenza di risorse economiche nella parte finale della vita Vecchiaia Anzianità Invalidità Superstiti Pensione sociale Bosi (a cura di), Corso di scienza delle finanze, il Mulino, 2012 3 Bosi (a cura di), Corso di scienza delle finanze, il Mulino, 2012 4 Ragioni dell intervento pubblico Fallimento del mercato nell assicurare il rischio della perdita del potere di acquisto del risparmio Esternalità negativa Bene di merito LA PENSIONE COME BENE DI MERITO MIOPIA DEI GIOVANI NEI CONFRONTI DEI BISOGNI FUTURI Bosi (a cura di), Corso di scienza delle finanze, il Mulino, 2012 5 Bosi (a cura di), Corso di scienza delle finanze, il Mulino, 2012 6

Bosi (a cura di), Corso di scienza delle finanze, il Mulino, 2012 7 Sistemi pensionistici Capitalizzazione Capitalizzazione Ripartizione I contributi di oggi pagano la mia pensione di domani (regime privato o pubblico) Bosi (a cura di), Corso di scienza delle finanze, il Mulino, 2012 8 Ripartizione Sistema a ripartizione e patto intergenerazionale I contributi di oggi pagano le pensioni degli anziani di oggi (regime prevalentemente pubblico) Lo stato si pone come garante di un patto: se oggi contribuisco al pagamento delle pensioni di oggi, domani la prossima generazione si impegnerà a pagare la mia pensione. Bosi (a cura di), Corso di scienza delle finanze, il Mulino, 2012 9 Bosi (a cura di), Corso di scienza delle finanze, il Mulino, 2012 10 Modello a generazioni sovrapposte La società è composta da due generazioni di soggetti: giovani e vecchi. Ogni generazione vive due periodi: nel primo periodo lavora e guadagna, nel secondo è in pensione. Modello a generazioni sovrapposte G t generazione t-esima che inizia la vita nell anno t N t numero dei membri della generazione che inizia nel periodo t n tasso di crescita del numero dei membri di generazioni successive w t salario della G t nell anno t s aliquota dei contributi sociali r tasso di interesse P è la pensione pro-capite Bosi (a cura di), Corso di scienza delle finanze, il Mulino, 2012 11 Bosi (a cura di), Corso di scienza delle finanze, il Mulino, 2012 12

Bosi (a cura di), Corso di scienza delle finanze, il Mulino, 2012 13 t-1 t t+1 t+2 G t-1 (N t-1 ) Giovani N t+1 (1+n) N t G t-1 (N t-1 ) Vecchi G t (N t ) Giovani Esempio: se n5% e N t 1000 N t+1 (1+0,05)*10001050 G t (N t ) Vecchi G t+1 (N t+1 ) Giovani G t+1 (N t+1 ) Vecchi G t+2 (N t+2 ) Giovani Calcolo della pensione procapite (P sc ) in t+1 Con la capitalizzazione sw t N t (1+r) P sc N t Contributi sociali capitalizzati Monte pensioni P sc sw t N t (1+r) N t sw t (1+r) Bosi (a cura di), Corso di scienza delle finanze, il Mulino, 2012 14 Calcolo della pensione procapite (P sr ) in t+1 Con la ripartizione Confronto capitalizzazione ripartizione, con riferimento ai seguenti aspetti: sw t+1 N t+1 P sr N t Contributi sociali di G t+1 Pensioni di G t P sr sw t+1 N t+1 N t sw t+1 N t (1+n) Nt sw t+1 (1+n) 1. Pensione pro capite a parità di contribuzione 2. Tasso di rendimento interno 3. Effetto di shock esogeni 4. Costi della transizione Bosi (a cura di), Corso di scienza delle finanze, il Mulino, 2012 15 Bosi (a cura di), Corso di scienza delle finanze, il Mulino, 2012 16 1. Ipotesi (semplificatrice) sulla dinamica dei salari Nel periodo t+1: P sc sw t (1+r) P sr sw t+1 (1+n) Se assumiamo che il salario cresca ogni anno in misura pari al tasso di crescita della produttività media del lavoro (u): w t+1 w t (1+u) equivale a supporre costante il rapporto tra il monte salari (pari al reddito dei giovani) e prodotto nazionale. Bosi (a cura di), Corso di scienza delle finanze, il Mulino, 2012 17 Bosi (a cura di), Corso di scienza delle finanze, il Mulino, 2012 18

Bosi (a cura di), Corso di scienza delle finanze, il Mulino, 2012 19 Qualche definizione (1) Produttività media del lavoro: U Q 1 N U N U Q Dove: Q produzione q resta costante solo se il tasso di crescita di w w t+1 (1+w)w t è pari al tasso di crescita di U (u) U t+1 (1+u)U t Monte salari sul prodotto: q (quota dei salari sul Pil) q wn Q w U Assumo costante q q wn Q w U w t+1 w t (1+u) Bosi (a cura di), Corso di scienza delle finanze, il Mulino, 2012 20 U t+1 (1+u)U t N t+1 (1+n)N t Q t+1 (1+g)Q t Qualche definizione (2) tasso di crescita (u) della produttività U tasso di crescita (n) della popolazione N tasso di crescita (g) del prodotto Q poiché QUN posso scrivere: P sc sw t (1+r) Psr swt+1(1+n) Dall ipotesi che wt+1 wt(1+u) ottengo: (1+g) Q t+1 Q t U t+1 N t+1 (1+u)(1+n) U t N t g u + n + un u + n Psr swt+1(1+n) swt (1+u)(1+n) Bosi (a cura di), Corso di scienza delle finanze, il Mulino, 2012 21 Bosi (a cura di), Corso di scienza delle finanze, il Mulino, 2012 22 P sc sw t (1+r) P sc sw t Psr swt (1+r) (1+g) Psr swt (1+u)(1+n) Ricordando che (1+u)(1+n) (1+g): Psr swt (1+u)(1+n) swt (1+g) A parità di s, Psc > Psr Se r > g Bosi (a cura di), Corso di scienza delle finanze, il Mulino, 2012 23 Bosi (a cura di), Corso di scienza delle finanze, il Mulino, 2012 24

Bosi (a cura di), Corso di scienza delle finanze, il Mulino, 2012 25 Capitalizzazione e ripartizione Qualunque sia il sistema pensionistico, il sostentamento dei pensionati grava sul prodotto nazionale corrente Attenzione: Indipendentemente dal sistema (SC o SR), la spesa pensionistica (PN), in un dato contesto, rappresenta un trasferimento di risorse a favore degli anziani che non lavorano, che deve comunque essere prelevato dal valore aggiunto prodotto in quel contesto (Q). Se il numero dei pensionati aumenta (a parità di pensione unitaria) aumenta anche PN/Q, indipendentemente dal sistema di finanziamento. Bosi (a cura di), Corso di scienza delle finanze, il Mulino, 2012 26 La scelta del sistema (SC o SR) ha invece rilievo nella definizione dei diritti dei pensionati su parte del valore aggiunto prodotto SC: si basa sulla proprietà dei titoli di credito accumulati, che dà diritto ad una restituzione (con interessi) da parte di chi ha preso a prestito il risparmio; SR: si basa su una legge dello stato, che dà diritto ad un trasferimento pubblico che trova copertura in un prelievo coattivo. 2. Tasso di rendimento interno Il TIR, il tasso di rendimento interno, eguaglia, in valori finanziariamente equivalenti, i contributi versati alle prestazioni ricevute: sw t P/(1+TIR), da cui TIR(P/sW t )-1 Bosi (a cura di), Corso di scienza delle finanze, il Mulino, 2012 27 Bosi (a cura di), Corso di scienza delle finanze, il Mulino, 2012 28 Tasso di rendimento interno 3. Effetti di shock esogeni Il TIR di un sistema di Capitalizzazione è r Il TIR di un sistema di Ripartizione è g La ripartizione entra in crisi se diminuisce la produttività l occupazione la natalità la mortalità Bosi (a cura di), Corso di scienza delle finanze, il Mulino, 2012 29 Bosi (a cura di), Corso di scienza delle finanze, il Mulino, 2012 30

Bosi (a cura di), Corso di scienza delle finanze, il Mulino, 2012 31 Effetti di shock esogeni Italia: composizione della popolazione per età 80 Gli effetti delle modificazioni demografiche sono sintetizzati da: Indice di dipendenza: il rapporto tra pensionati e occupati N t /N t+1 70 60 50 40 30 20 10 0 1951 1971 1991 2001 2010 2030 2050 0-14 15-64 >65 Bosi (a cura di), Corso di scienza delle finanze, il Mulino, 2012 32 Effetti di shock esogeni Effetti di shock esogeni La Capitalizzazione è esposta ai rischi di fluttuazioni dei tassi di interesse reali, inflazione crisi finanziarie La Capitalizzazione è preferibile se il tasso di interesse reale aumenta e supera il tasso di crescita del Pil Bosi (a cura di), Corso di scienza delle finanze, il Mulino, 2012 33 Bosi (a cura di), Corso di scienza delle finanze, il Mulino, 2012 34 Capitalizzazione e ripartizione Non esiste un unico tasso di interesse. Ciò che conta è il tasso di rendimento realizzato dal fondo pensionistico Rendimento e varianza di portafogli finanziari e del Pil - 1967-90 r var. %Pil var. Australia 2,7 16,1 3,6 1,9 Belgio 0,1 16,7 3,1 2,2 Francia 5,2 15,9 3,3 1,7 Germania 6,1 15,2 2,8 2,3 UK 3,8 14,8 2,4 2,3 Italia 1,9 18,7 3,6 2,5 Olanda 4,5 17,0 3,4 2,8 US 2,1 12,9 2,6 2,2 Bosi (a cura di), Corso di scienza delle finanze, il Mulino, 2012 35 Bosi (a cura di), Corso di scienza delle finanze, il Mulino, 2012 36

Bosi (a cura di), Corso di scienza delle finanze, il Mulino, 2012 37 Effetti di shock esogeni I sistemi sono esposti a rischi diversi: Ripartizione shock demografici n shock di produttività u Capitalizzazione shock finanziari (r nominale, inflazione) r 4. Passaggio da ripartizione a capitalizzazione Doppia contribuzione: per un periodo si devono pagare contributi per le pensioni di oggi e fare accantonamenti per le pensioni di domani Bosi (a cura di), Corso di scienza delle finanze, il Mulino, 2012 38 Alcune conclusioni su capitalizzazione e ripartizione Alcune conclusioni su capitalizzazione e ripartizione Le pensioni sono sempre pagate con il reddito corrente A parità di s, P SR >P SC se g>r R è affetto da shock demografici e di produttività; C è affetto da shock finanziari Una combinazione di C e R consente di ridurre il rischio Il passaggio da R a C pone il problema della doppia contribuzione Bosi (a cura di), Corso di scienza delle finanze, il Mulino, 2012 39 Bosi (a cura di), Corso di scienza delle finanze, il Mulino, 2012 40 Altre caratteristiche dei sistemi pensionistici Beneficio definito (bd) e contribuzione definita (cd) A beneficio definito (BD) e a contribuzione definita (CD) A ripartizione di tipo contributivo e di tipo retributivo BD: definisce la prestazione; la contribuzione è variabile CD: definisce la contribuzione, è variabile la prestazione Bosi (a cura di), Corso di scienza delle finanze, il Mulino, 2012 41 Bosi (a cura di), Corso di scienza delle finanze, il Mulino, 2012 42

Bosi (a cura di), Corso di scienza delle finanze, il Mulino, 2012 43 Sistema a ripartizione retributivo e contributivo La misura della pensione dipende prevalentemente: Retributivo: dall entità del salario Contributivo: dall ammontare dei contributi versati Sistema a ripartizione retributivo La pensione è calcolata come prodotto tra : tasso di rendimento (es. 2%) numero degli anni di contribuzione retribuzione pensionabile (es. ultima retribuzione o media di anni) Bosi (a cura di), Corso di scienza delle finanze, il Mulino, 2012 44 Sistema a ripartizione contributivo Sistemi a ripartizione patti intergenerazionali La pensione è calcolata in modo che esista una stretta corrispondenza tra valore attuale dei contributi e valore attuale atteso delle prestazioni pensionistiche Nei sistemi a ripartizione è implicito un patto intergenerazionale riguardante il modo in cui il rischio (demografico e produttività) è ripartito tra giovani e vecchi La ripartizione del rischio dipende dal modo in cui è determinato l'importo della pensione e della contribuzione Bosi (a cura di), Corso di scienza delle finanze, il Mulino, 2012 45 Bosi (a cura di), Corso di scienza delle finanze, il Mulino, 2012 46 Sistemi a ripartizione patti intergenerazionali Patti intergenerazionali tasso di sostituzione fisso (tsf) Tasso di sostituzione fisso (TSF) Posizioni relative fisse (PRF) La pensione è una quota costante del salario percepito nel periodo di lavoro (sistema retributivo) Bosi (a cura di), Corso di scienza delle finanze, il Mulino, 2012 47 Bosi (a cura di), Corso di scienza delle finanze, il Mulino, 2012 48

Bosi (a cura di), Corso di scienza delle finanze, il Mulino, 2012 49 Patti intergenerazionali posizioni relative fisse (prf) Condizione di equilibrio finanziario Nel periodo t+1 E costante il rapporto tra pensione procapite dei vecchi e salario netto dei giovani P t N t sw t+1 N t+1 sw t (1+u) N t (1+n) Aliquota di equilibrio s P t w t (1+u)(1+n) Bosi (a cura di), Corso di scienza delle finanze, il Mulino, 2012 50 1. PENSIONE PROCAPITE Tasso di sostituzione fisso : Pt k wt P t sw t+1 N t+1 N t sw t (1+u)(1+n) 2. SALARIO NETTO w Netto t+1 (1-s) w t+1 (1-s) w t (1+u) Aliquota di equilibrio P t s w t (1+u)(1+n) P t k w t Salario netto w Netto t+1 (1-s) w t (1+u) k (1+u)(1+n) Bosi (a cura di), Corso di scienza delle finanze, il Mulino, 2012 51 Bosi (a cura di), Corso di scienza delle finanze, il Mulino, 2012 52 Posizioni relative fisse : k (1-s) wt+1 P t Posizioni relative fisse : k (1-s) wt+1 P t s Aliquota di equilibrio P t k (1-s) w t (1+u)(1+n) (1+n) k 1+n+k Aliquota di equilibrio k s 1 + n + k P t k (1-s) w t+1 k (1-s) w t (1+u) Salario netto w N t+1 (1-s) w t (1+u) P t k (1-s) w t (1+u) Salario netto w N t+1 (1-s) w t (1+u) Bosi (a cura di), Corso di scienza delle finanze, il Mulino, 2012 53 Bosi (a cura di), Corso di scienza delle finanze, il Mulino, 2012 54

Bosi (a cura di), Corso di scienza delle finanze, il Mulino, 2012 55 Abbiamo esaminato due modelli di patti intergenerazionali; ma ne sono possibili altri. Inoltre nella realtà elementi spuri. ES: indicizzazione ai salari; presenza di elementi assistenziali; presenza di aspetti attuariali; differenze tra categorie di lavoratori; ecc.