Napoli, Chiaia, 2001-05 PROCEDIMENTO PENALE n. 37895/04 R.G. N.R. 18913/09 R.G. Trib. (rito ordinario) 1. Dati identificativi del procedimento. - Numeri di registro: 37895/04 R.G. N.R. 18913/09 R.G. Trib. (Tribunale di Napoli) Rg. App. 22078/13 (Corte di Appello di Napoli). - Imputati: 1) C.A., nato a Napoli il 22/07/1974. - Autorità giudiziaria: Tribunale di Napoli, IX sezione penale, Coll. A. Corte di Appello presso il Tribunale di Napoli, III sezione penale. Vicende cautelari: libero. Stato del procedimento: sentenza n. 9172/13 emessa dal Tribunale di Napoli, IX sezione penale il 07/06/13, depositata il 22/07/13. Appello in corso. 2. Fonti ed elementi di prova acquisiti. - Indagini di PG; - denuncia della parte offesa e successive dichiarazioni; - dichiarazioni di persone informate sui fatti. 3. Analisi dei capi di imputazione. - Usura aggravata (artt. 81 e 644 comma I e V nn. 3 e 4 c.p.); - tentata estorsione ( artt. 59, 629 e 61 n. 2 c.p.); - incendio doloso (art. 423 e 61 n. 2 c.p.). 1
4. Tempo e luogo Dal mese di maggio al mese di dicembre dell anno 2001, con condotte protratte sino al 03/06/05, in Napoli nel quartiere di Chiaia. 5. Dinamica usuraia ed estorsiva. Dalla istruttoria dibattimentale e dagli atti acquisiti nel presente procedimento è emerso che l odierno imputato C.A., titolare di un esercizio commerciale di colorificio ubicato alla via Egiziaca a Piccofalcone, nel quartiere di Chiaia in Napoli, svolgeva una parallela attività usuraia concedendo a persone e piccoli commercianti in difficoltà della zona prestiti con elevati interessi mensili. Di tali prestiti l imputato si garantiva il pagamento, oltre che con il rilascio di assegni, anche attraverso la coazione esercitata con minacce, danneggiamenti ed altri atti di intimidazione, cui dava spessore millantando conoscenze in ambienti malavitosi del quartiere del Pallonetto di Santa Lucia. Le indagini prendevano le mosse dalla denuncia sporta nell anno 2001 dalla parte offesa M.L., titolare di un piccolo esercizio commerciale, sito nella zona, che portavano all arresto dell imputato. Successivamente, le indagini trovavano ulteriore impulso in seguito alla denuncia sporta nell anno 2004 dalla parte offesa E.P., impiegato della T. negli uffici siti in via Monte di Dio, già individuata quale possibile vittima nel 2001, ma che all epoca non forniva elementi utili alle indagini. In particolare, la prima vicenda usuraia riguarda il titolare di un piccolo esercizio commerciale, che nell ottobre dell anno 2001 si trovò in gravi difficoltà economiche e, quindi, si rivolse a degli amici, anch essi titolari di un piccolo negozio di riparazioni idrauliche, i quali lo indirizzarono all imputato. 2
La parte offesa chiese ed ottenne dall imputato un prestito usuraio, pattuendo la corresponsione di un interesse pari al 10% mensile. Infatti, a fronte della somma di 2.700.000 l imputato si era fatto rilasciare dalla vittima un assegno postdatato con scadenza ad un mese dell importo di 3.000.000 di vecchie lire. L imputato, non avendo ottenuto la restituzione della somma alla scadenza pattuita, aveva tentato l incasso dell assegno, rifiutato dall istituto bancario non essendovi fondi sufficienti alla copertura. Pertanto, l usuraio contattava la vittima sulla sua utenza cellulare e con gravi minacce gli sollecitava la restituzione della somma, comprensiva degli interessi usurai. La parte offesa, spaventata per le minacce subite e non essendo in possesso della somma richiesta, in data 19/12/2001 si recava a sporgere denuncia presso i Carabinieri, che portava all arresto dell estorsore. Le dichiarazioni della parte offesa trovavano riscontro, nel sequestro di titoli di credito ed agende riportanti nominativi ed elenchi di dare-avere effettuato presso l abitazione dell imputato. Tra gli assegni sequestrati venivano trovati anche alcuni titoli emessi dalla parte offesa E.P., che dopo una iniziale reticenza, successivamente si decideva anche lui a denunciare il suo usuraio, permettendo di ricostruire l intera vicenda. Riferiva la parte lesa E.P., dipendente di una nota compagnia telefonica, che nell anno 2001 si era trovato in difficoltà economiche a causa di gravi problemi di salute di un delle figlie minori, pertanto, si era rivolto all imputato, persona a lui già nota, per ottenere dei prestiti usurai mensili. L usuraio consegnava alla vittima le somme richieste, a fronte delle quali pretendeva la consegna di assegni, con scadenza mensile, il cui importo era già comprensivo e, quindi, maggiorato degli interessi pattuiti pari al 15%. Al fine di ottenere il tempestivo pagamento di tali assegni, l imputato era solito minacciare l incolumità fisica sia della vittima che dei suoi familiari, comprese le due figlie minori. 3
Nella sequela di atti di intimidazione posti in essere nei confronti della vittima deve annoverarsi, oltre al tamponamento della vettura aziendale in uso alla parte offesa, anche l incendio doloso della stessa automobile. 6. Contesto criminale e territoriale. La vicenda usuraia oggetto del presente processo si svolge sul territorio del Comune di Napoli nella centralissima zona del quartiere di Chiaia. Tuttavia dalle indagini svolte dalla Polizia Giudiziaria non è emerso alcun collegamento dell imputato con il clan camorristico della zona, anche se l usuraio lasciava intendere alle sue vittime di essere collegato ad ambienti malavitosi al fine di amplificare le sue minacce per ottenere il tempestivo pagamento dei debiti usurai. 7. Costituzioni di parte civile. Nessuna. 8. Conclusioni del P.M. e delle parti civili. P.M.: anni 4 e mesi 6 di reclusione ed 12.000,00 di multa. 9. Decisione del procedimento. Sentenza di I grado: emessa dal Tribunale di Napoli, IX sezione penale, il 07/06/13, dichiara l imputato colpevole dei reati ascritti e lo condanna alla pena di anni 7 di reclusione ed euro 8.000,00 di multa oltre le spese processuali. Confisca di quanto in sequestro. Dichiara l imputato interdetto in perpetuo dai pubblici uffici ed in stato di interdizione legale durante la pena. Sentenza di II grado: appello ancora in corso. 4
10. Problematiche di diritto emerse nel procedimento: nessuna. 11. Rilievo mediatico: a livello di quotidiani locali. 12. Procedure civili attivate: nessuna. 5