Cultura della prevenzione e del soccorso: responsabilità civile e penale; assicurazioni ANE-Vincenzo Palomba O.T.T.O. Escursionismo Lom 1 Corso ASE-ASC-ASS
La cultura della prevenzione degli incidenti Compito fondamentale del CAI è diffondere la mentalità della prevenzione come requisito imprescindibile di tutti gli operatori, qualificati, titolati che collaborano a titolo volontario con le sezioni. Tale atteggiamento deve essere diffuso a tutti i soci CAI, in quanto gli incidenti hanno un costo economico e sociale elevatissimo
L applicazione delle regole di buon senso, di conoscenza, di esperienza, che porta alla ricerca della maggiore sicurezza possibile spesso si scontra con la concezione, ancora radicata, della montagna libera da vincoli Molti operatori e frequentatori considerano la montagna come uno spazio di libertà in cui l accettazione del rischio è naturale e gratificante
La ricerca della responsabilità Questo modo di intendere il rapporto con l ambiente deve tener conto della sempre più diffusa richiesta di responsabilita, che si tende ad allargare sempre di più, sia a livello di ricerca della sicurezza (prevenzione) sia a livello di garanzie legali e assicurative in caso di incidente
Una massima autorevole Lo Stato non può impedirmi, se proprio lo voglio, di farmi male; ma può e deve impedire che altri mi aiutino a farmelo o che io ne faccia ad altri G. Maria FLICK - Convegno di Courmayeur su Montagna, rischio e responsabilità- 1993
Prima di tutto: prevenire Qual è lo standard di condotta che si raccomanda/richiede ad un accompagnatore /istruttore del CAI, e anche ai soci partecipanti ad una uscita per rispettare l esigenza della massima prevenzione e sicurezza ricercabile (nell ambito della frequentazione della montagna )?
Criteri da adottare per la scelta dell itinerario (numero e capacità dei partecipanti, difficoltà, impegno, condizioni meteo,ecc. ) Preparazione (materiali,mezzi di primo soccorso, condizione fisica, informazioni ) Disponibilità nel rapporto con gli accompagnati, sia nell assistenza sia nell insegnamento dei comportamenti di sicurezza Riconoscimento dell autorevolezza e del ruolo decisionale dell accompagnatore
DEFINIZIONE GIURIDICA di ACCOMPAGNATORE L'accompagnatore è colui che per professione o spirito associazionistico, per amicizia o per cortesia, si unisce ad una o più persone accettando, espressamente o tacitamente, di offrire agli accompagnati collaborazione e protezione, in misura rispondente a capacità e conoscenze, certificate o di livello medio, al fine di consentire o favorire lo svolgimento dell'escursionismo o dell'alpinismo, a piedi o con gli sci; ed è, infine, investito di un potere direttivo, cui corrisponde la conseguente subordinazione di chi viene accompagnato
La responsabilità dell'accompagnatore sarà tanto maggiore, quanto minore sarà la preparazione- capacità dell'accompagnato; tanto minore sarà la responsabilità dell'accompagnatore quanto maggiore sarà la preparazione- capacità dell'accompagnato. Si potrebbe, anche, affermare, utilizzando un termine tecnico, che la responsabilità dell'accompagnatore sarà maggiore in tutti quei casi in cui l'accompagnato farà affidamento sull'accompagnatore.
ACCOMPAGNATORI PROFESSIONISTI Guida alpina maestro di alpinismo Accompagnatore di media montagna (AMeM ) Sono iscritti al collegio regionale delle guide alpine; la loro attività comporta una precisa responsabilità contrattuale nei confronti del cliente Accompagnatori e guide turistiche private di enti, associazioni, consorzi, agenzie, ecc
ACCOMPAGNATORI VOLONTARI Gli accompagnatori volontari si suddividono in: a) qualificati: istruttori del CAI accompagnatori di escursionismo del CAI accompagnatori di alpinismo giovanile del CAI b) non qualificati: organizzatore o coordinatore di ambito associazionistico (capo gita ); accompagnatore occasionale per amicizia o cortesia compagno di cordata o di escursione.
Concetto di affidamento Si parlerà di affidamento, ogni qualvolta, il soggetto accompagnato, accettante il rischio connesso all'esercizio dell'attività, non disponga di capacità ed esperienza sufficienti a consentirgli di compiere in assoluta autonomia l'uscita cui partecipa. L'accompagnato si affida e fa affidamento sull'accompagnatore per poter iniziare e terminare l'escursione o l'ascensione a cui partecipa.
Gli accompagnati si affidano agli accompagnatori, rimettendosi agli stessi sia nella scelta del percorso da seguire, sia nella loro maggiore capacità fisica e psichica nell'affrontare una escursione od ascensione, che nella maggiore conoscenza della montagna. Si ha affidamento quando l'accompagnatore si mette al servizio dell'accompagnato per condurlo in montagna, ingenerando nello stesso la consapevolezza di contare sulle capacità organizzative e direttive dell'accompagnatore. Per l'effetto sorge in capo all'accompagnatore la responsabilità civile e penale.
Nella specie si parlerà di affidamento quando : "mi iscrivo ad un'uscita escursionistica di una sezione del CAI e faccio affidamento sul fatto che sia stata organizzata da persone competenti ed in grado di valutare la necessità o meno della presenza di accompagnatori qualificati; in caso di assenza di quest'ultimi, l'itinerario sarà guidato da escursionisti di una certa esperienza (capigita) che mi daranno indicazioni sul percorso e che, all'occorrenza, forniranno suggerimento sino al punto, se necessario, di modificare l'itinerario o rinunziare alla gita."
Diversamente quando l'accompagnato ha le stesse capacità dell'accompagnatore e conosce le difficoltà tecniche relative al percorso ed i fattori ambientali, e può compiere in assoluta autonomia l'uscita, non vi sarà, in capo all'accompagnatore, dovere di protezione specifica, di affidamento e di responsabilità
Infine, mancherà l'affidamento quando l'accompagnato, che accetta di partecipare ad una gita e di rispettare l'itinerario, non si atterrà alle direttive impartitegli dall'accompagnatore/ capo gita, il quale andrà esentato da ogni responsabilità.
Sintetizzando si può affermare: NESSUN AFFIDAMENTO NESSUNA RESPONSABILITA'.
La responsabilità legale La responsabilità penale, civile ed amministrativa, sorgono con la commissione di un reato e/o con un procurato danno
Responsabilità penale La responsabilità penale, dolosa o colposa, sorge con la sussistenza di una fattispecie penale, quale : l'omissione di soccorso, l'omicidio doloso o colposo le lesioni colpose Ricordiamo che si intende, per dolo, la volontà del soggetto di arrecare un danno; in montagna la responsabilità è pressochè sempre colposa, cioè riguarda un danno procurato per negligenza, imperizia o imprudenza, ma non volontariamente
Responsabilità civile Deriva dalla necessità di riconoscere gli effetti, solitamente patrimoniali, di una condotta illecita, colposa o dolosa. Il rapporto contrattuale con la guida professionale e il rapporto volontaristico con l accompagnatore prevedono anche la responsabilità civile nei confronti di terzi o dello stato
Premesso che L'accompagnatore volontario qualificato e non qualificato che integra un reato civile o penale verrà, come insegna la Suprema Corte, giudicato in modo meno rigoroso rispetto all'accompagnatore professionale (guida alpina).
La responsabilità penale colposa E ravvisabile ogni qualvolta l accompagnatore per imprudenza, negligenza (omissione ) o per imperizia (mancanza di capacità) cagiona un danno all accompagnato L accompagnatore volontario deve sempre precisare la natura non professionale, cioè gratuita, del proprio accompagnamento, per non creare confusione o abuso di professione
Non sussisterà la colpa e quindi la punibilità quando l'evento dannoso è imprevedibile e non altrimenti evitabile e quando è commesso per caso fortuito o forza maggiore, stato di necessità. (per esempio, in ambito alpinistico, abbandono di feriti gravi in condizioni di grave rischio per la propria vita a quote estreme )
Responsabilità civile Trattasi, per gli accompagnatori volontari di una responsabilità extra-contrattuale (cioè non dettata da contratto) L'accompagnatore andrà esente da responsabilità quando, nonostante un comportamento coscienzioso ed avveduto (quale è lecito attendersi in base alla professionalità, o alla qualifica o alla categoria in cui risulta inquadrabile) non avrebbe potuto prevedere l'evento dannoso, non altrimenti evitabile; ovvero quando il fatto illecito è stato cagionato con colpa dal danneggiato (per esempio, abbandono arbitrario della comitiva )
Esiste responsabilità civile perchè: 1) si incorre nel disposto dell'art.2043 cc: "Qualunque fatto doloso o colposo che cagiona ad altri un danno ingiusto obbliga colui che ha commesso il fatto a risarcire il danno 2) si omette un comportamento specifico che si ha l'obbligo di tenere. Le polizze assicurative per la responsabilità civile, inclusa quella del CAI, servono proprio ad affrontare richieste di risarcimento che il soggetto non riuscirebbe in autonomia a sostenere
Una cosa importante da ricordare. " se qualcuno spontaneamente interviene per evitare ad altri un danno, è tenuto a continuare l'opera ed a condurla a termine finchè l'interessato non sia in grado di provvedervi da sé stesso. La ragione di questa regola va ricercata nel fatto che l'intervento può avere indotto altre persone a considerare superfluo intervenire a loro volta, e può così aver privato l'interessato di altrui aiuti".
Nell'ipotesi di accompagnamento di minori, l'organizzatore, in un'escursione od ascensione, potrà essere punito, oltre che per le citate fattispecie di reato, anche per i reati previsti dagli artt.2047 cc (danno cagionato all'incapace) e 2048 cc (responsabilità dei genitori, tutori precettori, maestri d'arte). Siccome è compito dell'accompagnatore, non solo insegnare agli incapaci ed ai minori le tecniche dell'escursionismo e dell'alpinismo a piedi o con gli sci, ma è, anche, suo dovere sorvegliare e vigilare l'incapace ed il minore, che gli è stato affidato, durante l'uscita organizzata. E se questi ultimi provocano un danno a terzi od alla propria persona, l'accompagnatore sarà punito per il danno cagionato o per il fatto illecito commesso dal sorvegliato o dal vigilato, durante l'uscita, se non prova di aver potuto impedire il fatto.
Quindi, attenzione, quando si concordano uscite con scolaresche, gruppi parrocchiali, ecc, a definire bene di chi è la responsabilità della vigilanza sul gruppo!
Le assicurazioni del CAI Per i Soci: L iscrizione al CAI attiva automaticamente le coperture assicurative relative a: Infortuni Soci: assicura i Soci nell attività sociale per infortuni (morte, invalidità permanente e rimborso spese di cura). E' valida ESCLUSIVAMENTE in attività organizzata. - Viene attivata direttamente con l iscrizione al CAI. Infortuni personale Istruttori /Accompagnatori e Aiuto-Istruttori/Accompagnatori: assicura Istruttori ed Accompagnatori per infortuni (morte, invalidità permanente, rimborso spese di cura e diaria giornaliera da ricovero). (combinazione A) N.B.: per gli istruttori/accompagnatori sezionali la copertura infortuni è a richiesta, attivabile tramite il modulo 4.
Le assicurazioni del CAI - Soccorso Alpino: prevede per i Soci il rimborso di tutte le spese sostenute nell opera di ricerca, salvataggio e/o recupero, sia tentata che compiuta. E' valida sia in attività organizzata che personale. - Viene attivata direttamente dalla Sede Centrale. Si rammenta ch comunque tutti i cittadini hanno diritto al soccorso del 118 - Responsabilità civile: assicura il Club Alpino Italiano, le Sezioni e i partecipanti ad attività sezionali, i Raggruppamenti Territoriali, gli Organi Tecnici Centrali e Periferici. E' valida ESCLUSIVAMENTE in attività organizzata. - Mantiene indenni gli assicurati da quanto siano tenuti a pagare a titolo di risarcimento per danni involontariamente causati a terzi e per danneggiamenti a cose e/o animali. - Viene attivata direttamente dalla Sede Centrale. Per i titolati e qualificati (inclusi ASE), è attivabile la polizza di responsabilità civile per danni a terzi. Per i titolati di 1 E 2 LIVELLO (regionale e nazionale ) si può scegliere la combinazione B (con quota maggiorata a carico della sezione); per i sezionali si aggiunge una piccola quota all assicurazione infortuni (che è già a pagamento)
Le assicurazioni del CAI Tutela legale: assicura le Sezioni e i loro Presidenti, i componenti dei Consigli Direttivi ed i Soci iscritti. - Difende gli interessi degli assicurati in sede giudiziale per atti compiuti involontariamente. - Per Presidenti e Consiglieri vale anche per delitti dolosi se verrà accertata l assenza di dolo. - Viene attivata direttamente e gratuitamente dalla Sede Centrale. Soccorso Spedizioni Extraeuropee: assicura i Soci di spedizioni organizzate o patrocinate dal Club Alpino Italiano e dalle sue Sezioni in Paesi Extraeuropei. - Rimborsa le spese per la ricerca, il trasporto sanitario dal luogo dell incidente al centro ospedaliero, e il trasferimento delle salme fino al luogo della sepoltura. - Rimborsa le spese farmaceutiche, chirurgiche, di ricovero, il prolungamento del soggiorno in albergo. - Viene attivata su richiesta specifica della Sezione organizzatrice o patrocinante tramite il modulo 6. Novità: è attivata anche per le spedizioni in solitaria.
Le assicurazioni del CAI Per i non Soci: E possibile attivare, a richiesta ed ESCLUSIVAMENTE per attività organizzata, le seguenti coperture assicurative, tramite il modulo 5. - Infortuni: assicura i non Soci nell attività sociale per infortuni (morte, invalidità permanente e rimborso spese di cura). - Soccorso alpino: prevede il rimborso di tutte le spese sostenute nell opera di ricerca, salvataggio e/o recupero, sia tentata che compiuta.
Cosa si intende per attività organizzate? Sono le attività proposte, approvate, deliberate dalla sezione, e solitamente riportate in programmi e comunicazioni ufficiali. (escursioni, corsi, seminari, ecc.) Anche una attività extraprogramma può essere coperta da assicurazione, a patto che sia stata approvata espressamente e per iscritto dal Presidente sezionale /consiglio.
Eravamo impazienti: e la montagna ci ha educati nella lunga sopportazione, nel disagio e nella fatica. Eravamo pavidi o temerari: e la montagna ci ha detto che la paura non va ignorata ma vinta, che il coraggio non va sperperato nel vano e nel troppo, ma speso con oculata misura e controllato con vigile prudenza. Eravamo facilmente egoisti: e la montagna ci ha appreso a mortificare cotesto egoismo con un tacito patto di vicendevole aiuto." (C. Giussani)