Il Piano Regionale per le Coste della Puglia nella Gestione Integrata della Zona Costiera L approccio della Pianificazione Marittima Regione Puglia Ufficio
Parte 1. Gestione integrata del rischio erosione Gestione integrata del rischio erosione nella Regione Puglia
Strategia di Gestione integrata dell erosione costiera con l attuazione coordinata di due diversi strumenti Piano Regionale delle Coste Strumento di pianificazione dell uso della fascia demaniale marittima Competenza: Regione Puglia - Ufficio Demanio marittimo Attuazione: Comuni, attraverso i Piani Comunali delle Coste (PCC) Stato avanzamento: PRC approvato (DGR 2273/11), pianificazione comunale in itinere Valorizzazione attraverso una gestione sostenibile della risorsa costiera in termini di uso efficiente (miglioramento della pubblica fruizione, sviluppo turistico ecocompatibile, ottimizzazione introiti da concessioni,,preservazione nel lungo termine del valore del bene) Piano Stralcio della dinamica delle Coste Strumento di programmazione degli interventi di difesa costiera Competenza: Regione Puglia Autorità di Bacino Puglia Attuazione: Regione Puglia, Enti locali Stato avanzamento: studi propedeutici per la per la predisposizione del Piano Stralcio -DGR 410/11 Valorizzazione attraverso spese d investimento su ampia scala che le comunità locali non sono in grado di sostenere (Asse II - Linea di intervento 2.3 Interventi di prevenzione e mitigazione dei rischi naturali e di protezione dal rischio idraulico, idrogeologico e sismico, di erosione delle coste DGR 608/10)
Strategia di Gestione integrata dell erosione costiera con l attuazione coordinata di due diversi strumenti Piano Regionale delle Coste Finalità e obiettivi: salvaguardia delle attività economiche mediante la zonizzazione e l orientamento in modalità sostenibile e dell attività tà turistica e delle e pressioni ambientali a essa associate tutela degli ambienti naturali (SIC, ZPS, Aree Protette) e del paesaggio definizione dei livelli di criticità all erosione dei litorali sabbiosi per concorrere, attraverso le norme di pianificazione, alla ricostruzione degli equilibri compromessi e della continuità dei processi naturali della dinamica costiera agisce in via indiretta per la difesa costiera: il PRC è uno strumento di pianificazione territoriale e in quanto tale ha lo scopo fondamentale di evitare ulteriori compromissioni in termini di vulnerabilità anche attraverso vincoli di pianificazione Piano Stralcio della dinamica delle Coste Finalità e obiettivi: sicurezza della popolazione e difesa degli abitati mitigazione ii i rischio geomorfologico e idrogeologico - inondazione dell entroterra programmazione degli interventi a valle dell analisi della dinamica dei sedimenti della fascia costiera implementazione delle azioni consigliate dallo studio EUROSION individuazione d delle riserve strategiche di sedimento, per sostenere il bilancio dei sedimenti senza compromettere l'equilibrio naturale competenza all azione diretta sulla materia della difesa costiera
ricorso ai processi naturali e rispetto della capacità di assorbimento degli ecosistemi per rendere le attività umane più rispettose dell ambiente, responsabili sul piano sociale evalide da un punto di vista economico a lungo termine. [2002/413/CE] Piano Regionale delle Coste Nei PCC dovranno essere localizzati gli ambiti di recupero e risanamento costiero finalizzati al contenimento e alla riduzione della criticità all erosione dei litorali sabbiosi e della sensibilità ambientale della costa e le priorità d intervento in funzione dell interesse preminente alla tutela e alla valorizzazione del demanio marittimo considerando: la ricostituzione delle spiagge, anche attraverso ripascimenti i artificiali i (contrastot t alla perdita di territorio con un certo valore economico); la rinaturalizzazione della fascia costiera con interventi di tutela e ricostituzione della duna litoranea (conservazione delle difese naturali dal mare), finalizzata a consentire gli usi turistico-ricreativi del territorio con insediamenti compatibili di natura precaria e di facile rimozione); la ricarica e il riordino delle opere di difesa esistenti (riqualificazione, rifioritura, salpamento dei sistemi di difesa artificiali); il ripristino di assetti costieri al fine di avere una maggiore naturalità, anche con rimozione di opere di urbanizzazione esistenti (attraversamenti a raso di apparati dunari, viabilità interclusa tra arenili e sistemi dunari, ecc.). Regione Puglia - Ufficio Piano Stralcio della dinamica delle Coste Gli interventi di recupero e risanamento costiero devono essere conformi alle Linee guida per la individuazione di interventi tesi a mitigare le situazioni di maggiore criticità delle coste basse pugliesi elaborate nell ambito della convenzione Studio di fattibilità per la integrazione degli studi propedeutici per la predisposizione del Piano Stralcio della dinamica delle Coste (D.G.R. 10 marzo 2011, n. 410). Le Linee guida sono vincolanti in relazione tutti gli interventi pubblici o privati di mitigazione del rischio di erosione e dissesto per le coste basse dell intera fascia costiera ricadente nel territorio della Regione Puglia, e contengono tra l altro le metodologie per la individuazione della tipologia di sedimenti, i delle caratteristiche i di trasporto solido e di moto ondoso, delle tecniche di difesa costiera, nonché prescrizioni specifiche sulle tipologie di interventi praticabili per ciascun tratto in cui viene suddivisa ciascuna sub-unità fisiografica. Gli interventii di difesa con opere rigide id non hanno risolto il problema dell erosione, soprattutto nel medio e lungo termine, e in molti casi hanno contribuito al processo di artificializzazione e di degradazione degli habitat marino - costieri. Le linee guida sono orientate agli interventi di ripristino dei litorali mediante ripascimenti con sabbie o ciottoli da cave terrestri o marine, morbidi o protetti con opere rigide.
ricorso ai processi naturali e rispetto della capacità di assorbimento degli ecosistemi per rendere le attività umane più rispettose dell ambiente, responsabili sul piano sociale e valide da un punto di vista economico a lungo termine [2002/413/CE] Piano Regionale delle Coste La programmazione degli interventi da parte dei Comuni, secondo un disegno organico e unitario, è effettuata tenendo conto degli gli studi, delle indagini e dei rilievi e delle dinamiche dell intera Unità Fisiografica costiera di appartenenza (e non considerando i soli limiti amministrativi di competenza dell ente esecutore) e deve essere supportata dal monitoraggio locale della costa, che si affianca a quello generale di competenza regionale. Interventi con opere di protezione limitati a un brevetrattodirivainerosionepossonoinfatti aggravare i fenomeni erosivi in atto o addirittura innescarne di nuovi sulle rive adiacenti non protette. Tutti gli interventii di recupero e risanamento costiero sono soggetti ad approvazione regionale ai sensi del art.5, comma 1, lettera i) della L.R. 17/2006 e devono essere messi in atto con metodi e tecniche tali da minimizzare l impatto ambientale, perseguendo - anche nel lungo periodo - l obiettivo di una generale rinaturalizzazione del sistema costiero e la ricostituzione degli habitat acquatici. Piano Stralcio della dinamica delle Coste Nell ambito della medesima convenzione è stato prodotto dal CONISMA (Consorzio Nazionale Interuniversitario per le Scienze del Mare) il RAPPORTO TECNICO SULLO STATO DELLE CONOSCENZE E LE PROSPETTIVE DELLA RICERCA PER IL REPERIMENTO DI DEPOSITI SABBIOSI RELITTI SULLE PIATTAFORME CONTINENTALI DELLA PUGLIA, IDONEI AL RIPASCIMENTO DEI LITORALI IN EROSIONE, per l individuazione della presenza e consistenza di giacimenti sedimentari marini di sabbie, adeguate alle operazioni di ripascimento artificiale delle spiagge pugliesi in erosione. Il rapporto, pur senza giungere all individuazione di depositi direttamente coltivabili, ha permesso di individuare aree da escludere del tutto da rilievi futuri, aree da investigare ex-novo, aree per cui è stato possibile dfi definirei l assetto stratigrafico e sedimentologico i ed operare una valutazione sommaria del potenziale minerario e/o la programmazione di indagini più dettagliate per arrivare a tale valutazione, aree potenzialmente interessanti (lo studio preventiva circa 3 M per conclusione fase esplorativa e indagini di dettaglio su aree di adeguata estensione).
Osservazione Nonèeconomicamentesostenibilel opzione di riduzione della vulnerabilità per le aree costiere pugliesi con interventi di difesa indiscriminati sui circa Scopi e principi informatori 400 km di coste basse e/o erodibili. che accomunano i due I costi per intervenire in tutta questa area, anche solo con opere di ripascimento i morbido, sono stimabili dell ordine di di 2-300 milioni i di euro per una quantità di sedimenti di riporto necessari dell ordine dei 20 milioni di metri cubi. Pertanto è necessario definire e localizzare gli interventi le prioritari in termini di costi-benefici anche con il concorso individuazione di interventi dell analisi conoscitiva del PRC e di quella da attuare nella pianificazione costiera comunale, alfinedidistinguere, in particolare le tesi a mitigare le situazioni i i di seguenti tipologie di aree vulnerabili: maggiore criticità delle coste Aree a rischio per la sicurezza di persone, abitati e infrastrutture portuali basse pugliesi): e produttive (opere di difesa e strutture rigide di protezione permanenti) Aree a rischio di erosione su cui è conveniente intervenirei per la contenimento t della crescita dei valorizzazione ai fini turistico ricreativi eco-compatibili e sostenibili, con tratti di costa bassa ingegnerizzati l aumento della resilienza della spiaggia emersa e sommersa tramite: e/o antropizzati salvaguardia dei benefici offerti a) ricostruzione di dune e l introduzione di vegetazione con dai processi costieri naturali e funzioni stabilizzanti, b) il ripascimento (difesa della posizione relativa terra-mare con opere morbide piuttosto che rigide, c) la conservazione e/o ricostruzione di zone naturali di interfaccia morbida tra terra e mare, anche con interventi di recupero delle capacità naturali di trasporto solido costiero, d) l eliminazione di opere riflettenti per il ripristino delle proprietà dissipative delle spiagge. Aree da sacrificare utilmente ai processi costieri naturali (nessuna alcuna azione per proteggere il territorio i dal mare, es. falesie costituite da rocce poco coese) all esito della valutazione dell eccessivo impatto economico o ambientale degli interventi teoricamente possibili. strumenti attualmente vigenti (Piano Regionale delle Coste e Linee guida per la della evoluzione naturale dei litorali gli interventi di contrasto dell erosione non vanno pensati in funzione di mitigazione e compensazione dell impatto antropico, giacché è la stessa mitigazione dell impatto antropico ad essere indicata uno degli interventi più efficaci in diversi casi. non vengano più approvati né ammessi a finanziamento interventi che inducano erosione
Parte 2. L approccio della pianificazione regionale L approccio della pianificazione regionale della Puglia alla GZIC.
Strategie di pianificazione territoriale mirate ad evitare ulteriori compromissioni in termini di vulnerabilità anche attraverso strumenti di vincolo/tutela La Gestione Integrata delle Zone Costiere La gestione integrata delle zone costiere (GIZC Raccomandazione 2002/413/CE) non costituisce unicamente una politica ambientale bensì anche un processo in corso per migliorare le condizioni economiche e sociali delle zone costiere e garantire lo sviluppo sostenibile di tutte le attività esistenti in tali regioni. Nell'ambito della gestione integrata della costa, la legge regionale 17/2006 si inserisce disciplinando l'esercizio delle funzioni amministrative connesse alla gestione del demanio marittimo e delle zone del mare territoriale conferite dallo Stato ai sensi dell'art. 117 della Costituzione, individuando le funzioni trattenute in capo alla Regione e quelle conferite ai Comuni e alle Province (art. 1, co.1). Per gestione integrata della costas'intende il concorso della pluralità li di interessii pubblici, i ai diversii livelli territoriali, nella valutazione delle azioni programmatiche finalizzate all'uso, alla valorizzazione e alla tutela del bene demaniale marittimo (L.R. 17/06, art. 1, co.1) Il processo di pianificazione concorre alla gestione integrata della costa con il sostegno e il coinvolgimento di tutti gli organi amministrativi competenti conformemente ai principi di sussidiarietà e di proporzionalità, articolandosi nei livelli di pianificazione regionale e comunale (L.R.17/06,art.2).
Strategie di pianificazione territoriale mirate ad evitare ulteriori compromissioni in termini di vulnerabilità anche attraverso strumenti di vincolo/tutela La Gestione Integrata delle Zone Costiere Il Piano Regionale delle Coste (PRC), ha la valenza di strumento di disciplina delle attività e degli interventi sulla costa. Il PRC, infatti, deve indicare lo stato della costa pugliese, le strutture e infrastrutture esistenti, il grado di utilizzazione e di antropizzazione, i rischi geologici e idrologici, i fenomeni di instabilità e di criticità in genere. Il PRC deve essere, per altro, corredato da Norme Tecniche di Attuazione, per restituire le certezze, sinora mancate, nella gestione del territorio costiero, nei processi e nelle procedure per il rilascio delle concessioni delle aree demaniali marittime; (D.G.R..) La Regione PugliaconDeliberazione lib i di Giunta Regionalen.2273del l 13-10-2011, " Legge regionale 23 giugno2006,n.17-pianoregionaledellecoste-approvazione." ha reso attuativo lo strumento di pianificazione sovraordinato che consente ai Comuni costieri il pieno esercizio delle funzioni di gestione del demanio marittimo. Il Piano Regionale dellecoste(prc)èstrumentodipianificazione territoriale i della fascia demaniale marittima conforme ai principi i i della GIZC per lo sviluppo equilibrato delle attività esercitate in tali zone.
Strategie di pianificazione territoriale mirate ad evitare ulteriori compromissioni in termini di vulnerabilità anche attraverso strumenti di vincolo/tutela Gestione Integrata delle Zone Costiere Piano Regionale Coste - Piani Comunali Coste (Raccomandazione 2002/413/CE /CE Protocollo GUCE L.R. 17/2006 Norme Tecniche di Attuazione febbraio 2009) Zonizzazione di PRC: classifica tutta la fascia costiera in tre distinti livelli di criticità all erosione C1-C2-C3 (elevata-media-bassa) e tre distinti livelli di sensibilità ambientale S1-S2-S3 (elevata-media-bassa) graduando gli ambiti di tutela e deframmentando l attuale stato d uso fondato su concessioni rilasciate su istanze di parte attraverso norme transitorie di rientro PCC: definisce le modalità di convivenza delle complesse dinamiche delle aree costiere, in cui gli insediamenti abitativi e produttivi possano trovare un nuovo e più sostenibile equilibrio con i valori e le risorse naturali. Protezione ed uso sostenibile delle zone costiere a partire dal livello superiore di marea invernale, una zona dove non è permesso edificare. Tenuto conto, tra l altro, delle aree direttamente e negativamente interessate dai cambiamenti climatici e dai rischi naturali, la zona in questione non può avere larghezza inferiore a 100 metri, fatte salve le disposizioni di cui alla seguente lettera b): progetti di pubblico interesse e aree già densamente urbanizzate. Sono fatti salvi i provvedimenti nazionali che fissano tale misura in modo più rigoroso.) Razionalizzazione delle attività economiche ( provvedono affinché, nelle varie attività economiche, si riduca al minimo l uso delle risorse naturali e si tenga conto delle esigenze delle generazioni future)
Strategie di pianificazione territoriale mirate ad evitare ulteriori compromissioni in termini di vulnerabilità anche attraverso strumenti di vincolo/tutela Gestione Integrata delle Zone Costiere Piano Regionale Coste - Piani Comunali Coste (Raccomandazione 2002/413/CE /CE Protocollo GUCE L.R. 17/2006 Norme Tecniche di Attuazione febbraio 2009) individuano la metodologia e il quadro per la definizione, attraverso la pianificazione comunale, dello spazio economico limitato del mercato interno (direttiva servizi), considerato che esiste una forte concorrenza per lo spazio nelle zone costiere le previsioni del PRC e della direttiva servizii limitano l ambito discrezionale amministrativo nell attività concessoria contemplato dal Codice della Navigazione, riconducendolo ai superiori interessi connessi alle misure di tutela e all utilità pubblica (60% della spiaggia i utile per Spiagge Libere e Spiagge Libere con Servizi) sanciti dai principi del legislatore comunitario e regionale e concorrono alla valorizzazione del bene demaniale marittimo: il valore economico è l'importanza che per noi possiede un bene perché è utile e scarso di PRC Strategie, piani e programmi: i piani e i programmi per le zone costiere, che possono essere specifici o integrati in altri piani e programmi, precisano gli orientamenti della strategia nazionale e attuano tale strategia a un livello territoriale adeguato; in particolare essi stabiliscono, ove opportuno, lecapacità iàdi carico e lecondizioni i i per l assegnazione e l utilizzo della parte marina e della parte terrestre delle zone costiere Valutazione ambientale: In considerazione della fragilità delle zone costiere, le parti provvedono affinché il processo e gli studi di valutazione dell impatto ambientale dei progetti pubblici e privati che possono produrre effetti ambientali significativi sulle zone costiere, e segnatamente sui loro ecosistemi, i tengano conto dll della particolare sensibilità dell ambiente e delle interrelazioni tra la parte marina e la parte terrestre delle zone costiere)
Strategie di pianificazione territoriale mirate ad evitare ulteriori compromissioni in termini di vulnerabilità anche attraverso strumenti di vincolo/tutela Gestione Integrata delle Zone Costiere Piano Regionale Coste - Piani Comunali Coste (Raccomandazione 2002/413/CE /CE Protocollo GUCE Monitoraggio febbraio 2009) Quadro conoscitivo: acquisizione dei dati territoriali a media e grande scala per la capillare conoscenza del territorio Condivisione delle informazioni gratuita e aggiornata Aggiornamento dei dati relativi alla criticità al fine di armonizzare le previzioni di piano con l evoluzione naturale del territorio costiero StrumentidiMonitoraggio: Le parti utilizzano e rafforzano gli opportuni meccanismi di monitoraggio e osservazione esistenti o, se necessario, istituiscono nuovi meccanismi. Inoltre esse elaborano e mantengono regolarmente aggiornati inventari nazionali delle zone costiere che comprendano, per quanto possibile, informazioni i i riguardantilerisorseeleattività,leistituzioni,la normativa e gli strumenti di pianificazione che possono interessare le zone costiere Strumenti di osservazione: Al fine di promuovere lo scambio di esperienze scientifiche, dati e buone pratiche, le parti partecipano, al livello amministrativo e scientifico adeguato, a una rete delle zone costiere del Mediterraneo, in collaborazione con l organizzazione i
Regione Puglia - Ufficio Piani Comunali Coste - Istruzioni operative
Piano Regionale Coste - Piani Comunali Coste Aggiornamento - Mosaicatura Integrazione della pianificazione costiera a grande scala con gli strumenti urbanistici generali dello stesso livello (PUG, PUE ecc) Uniformità ed omogeneità del dato a livello regionale Distribuzione ib i delle informazioni i i aggiornate in tempo reale peril cittadino Armonizzazione di tutte le banche dati (regionali, comunali, nazionali) in un unico sistema accessibile da qualunque postazione connessa ad Internet
Conclusione Regione Puglia - Ufficio Il Piano Regionale delle Coste contiene tutti gli elementi per poter emergere, all esito della sua attuazione e attraverso la pianificazione costiera comunale, quale efficace strumento concorrente alla Gestione integrata delle Zone costiere. Nell attività ità di pianificazione ifi i costiera in itinere di competenza comunale è auspicabile il concorso associato dei comuni per le scelte di pianificazione che, pur non necessitando di un esercizio unitario alla scala regionale, coinvolgono paraggi e ambiti costieri che esulano dai limiti territoriali del singolo comune. Le norme del Codice della Navigazione e quelle di salvaguardia già introdotte con art. 16 della L.R. 17/2006 si sono rivelate un più efficace strumento t di conservazione della risorsa costiera rispetto alle più generali tutele offerte dalle norme in materia ambientale e paesaggistica: è pertanto indispensabile prevedere l integrazione di strumenti di gestione amministrativa della costa che incidano anche su ambiti costieri esterni alla più ristretta fascia che giuridicamente appartiene al demanio marittimo dello Stato. Grazie per l attenzione Ing. Raffaella Bologna Ing. Sergio De Feudis