I FONDAMENTALI DI UN CORRETTO IMPIANTO DI ANCORAGGIO



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Federico Genovesi Pierfrancesco Miniati I FONDAMENTALI DI UN CORRETTO IMPIANTO DI ANCORAGGIO

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Sommario CAPITOLO 1. Requisiti minimi per operare in cantiere secondo il DLgs 81/08 1 1.1. Definizione di Lavoratore autonomo e Impresa con dipendenti 1 1.1.1. Lavoratore autonomo... 1 1.1.2. Impresa... 1 1.2. Documenti Minimi per il cantiere... 2 1.2.1. Impresa... 2 1.2.2. Lavoratore autonomo... 4 1.2.3. Art. 21. Dlgs 81/08... 5 1.3. Definizione dei documenti per il cantiere... 6 1.3.1. Documento di iscrizione alla camera di commercio... 6 1.3.2. Documentazione della valutazione dei rischi... 6 1.3.3. DURC... 9 1.3.4. Tessera di riconoscimento... 14 1.3.5. Certificato di idoneità sanitaria... 14 1.3.6. Elenco dei Dispositivi di protezione individuali... 17 1.4. DPI dispositivo di protezione individuale... 18 1.4.1. Art. 74. Definizioni... 18 1.4.2. Art. 76. Requisiti dei DPI... 19 1.4.3. Decreto legislativo 4 dicembre 1992, n. 475, Articolo 4... 19 1.4.4. I categoria... 21 1.4.5. II categoria... 22 1.4.6. III categoria... 22 1.4.7. Guanti... 23 1.4.8. Inserti auricolari... 25

1.4.9. Elmetto... 27 1.4.10. Scarpe... 29 1.4.11. Occhiali... 31 1.4.12. Mascherine... 33 1.4.13. Rilevatori di gas... 34 1.4.14. Guanti antivibrazione... 35 1.4.15. Imbracature... 36 1.4.16. Cordini di trattenuta... 38 1.4.17. Cordini di posizionamento regolabile... 39 1.4.18. Dispositivo di tipo guidato su fune... 41 1.4.19. Dispositivo retrattile... 42 1.5. Dispositivi provvisori di protezione per l accesso in sicurezza in copertura... 43 1.5.1. ponteggio ed opere provvisionali... 43 1.5.2. Parapetti... 44 1.5.3. mezzi provvisori... 44 1.5.4. Cestello... 45 1.5.5. Scala a mano... 45 1.5.6. Trabattello... 49 1.5.7. Ancoraggio provvisorio... 52 1.6. Le figure presenti in cantiere... 53 1.6.1. Impresa appaltatrice... 53 1.6.2. Lavoratore autonomo... 53 1.6.3. Committente... 53 1.6.4. Coordinatore in fase di esecuzione... 54 1.6.5. Direttore dei lavori... 54

1.7. Tipologia di interventi edilizi in relazione ai regolamenti nazionali... 56 1.7.1. Manutenzione ordinaria... 56 1.7.2. Manutenzione straordinaria... 57 1.7.3. Ristrutturazione edilizia... 58 1.7.4. Nuova costruzione... 59 CAPITOLO 2. Tipologie Architettoniche e Strutturali delle Coperture 60 2.1. Definizione di coperture... 60 2.2. Materiali da costruzione... 62 2.3. Tipologia Strutturale... 63 2.4. Forma geometrica del tetto... 65 2.5. Manti di copertura... 67 2.5.1. Nomenclatura... 69 CAPITOLO 3. CADUTE DALL ALTO... 71 3.1. REQUISITI GENERALI DEI SISTEMI DI ARRESTO CADUTA 71 3.2. Tipologie di caduta... 74 3.2.1. Caduta libera:... 75 3.2.2. Caduta libera limitata:... 77 3.2.3. Caduta contenuta:... 78 3.2.4. Caduta totalmente prevenuta... 79 3.3. Criteri generali di scelta... 80 3.3.1. Priorità dei livelli di protezione... 80 3.3.2. Generalità per la scelta dei sistemi di arresto caduta anticaduta... 80 3.3.3. Effetto pendolo... 82

3.3.4. Spazio libero di caduta in sicurezza... 84 3.3.5. Calcolo e stima dei fattori... 84 3.3.6. Distanza di caduta libera... 95 3.3.7. Scelta delle imbracature per il corpo, cinture, cordini ed accessori 100 CAPITOLO 4. Classificazione dei DPI secondo le norme UNI... 101 4.1. Requisiti generali sistemi anticaduta UNI EN 363... 101 4.1.1. TERMINI E DEFINIZIONI... 101 4.1.2. ESEMPI DI SISTEMI DI ARRESTO CADUTA... 106 4.2. Imbracature UNI EN 361... 110 4.3. Posizionamento sul lavoro UNI EN 358... 113 4.3.1. Cordino di posizionamento sul lavoro... 114 4.3.2. Cintura... 115 4.4. Dispositivi anticaduta retrattili UNI EN 360... 116 4.4.1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE... 116 4.5. Dispositivi anticaduta di tipo guidato UNI EN 353-1... 118 4.5.1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE... 118 4.6. Dispositivi anticaduta di tipo guidato UNI EN 353-2... 120 4.6.1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE... 120 4.7. Assorbitori d energia UNI EN 355... 122 4.7.1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE... 122 4.8. Cordini UNI EN 354... 123 4.8.1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE... 123 4.9. Connettori UNI EN 362... 124 4.9.1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE... 124 4.10. Marcature ed istruzioni per l uso UNI EN 365... 125

4.10.1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE... 125 CAPITOLO 5. Dispositivi di ancoraggio per le coperture... 128 5.1. Normativa UNI EN 795... 128 5.1.1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE... 128 5.1.2. Definizioni elementi... 129 5.1.3. Requisiti generali per dispositivi di ancoraggio... 130 5.2. Dispositivo in Classe A... 131 5.2.1. Classe A1... 131 5.2.2. Classe A1 - Prove per dispositivi di ancoraggio progettati per il fissaggio a superfici verticali, orizzontali e inclinate... 131 5.2.3. Classe A1 Esempi di dispositivi... 132 5.2.4. Classe A2... 137 5.2.5. Classe A2 - Prove per dispositivi di ancoraggio progettati per il fissaggio a superfici fortemente inclinate... 138 5.2.6. Classe A2 Esempi di dispositivi... 138 5.3. Dispositivo in Classe B... 140 5.3.1. Classe B - Prove per dispositivi di ancoraggio provvisori portatili 140 5.4. Dispositivo in Classe C... 141 5.4.1. Classe C... 141 5.4.2. Classe C - Prove per dispositivi di ancoraggio progettati per linee di ancoraggio flessibili orizzontali (linee vita)... 142 5.4.3. Classe C Esempi di dispositivi... 143 5.5. Dispositivo in Classe D... 145 5.5.1. Classe D... 145

5.5.2. Classe D - Prove di tipo per dispositivi che utilizzano rotaie di ancoraggio rigide orizzontali... 145 5.5.3. Classe D Esempi di dispositivi... 146 5.6. Dispositivo in Classe E... 147 5.6.1. Classe E... 147 5.6.2. Classe E - Prova di tipo per dispositivi di ancoraggio a corpo morto 147 CAPITOLO 6. impianti anticaduta... 150 6.1. definizioni... 150 6.2. Progettazione Impianto anticaduta... 151 6.3. Elaborato Tecnico della Copertura... 152 6.3.1. Elaborati grafici... 153 6.3.2. Relazione tecnica illustrativa... 153 6.3.3. Planimetria della copertura... 155 6.3.4. Relazione di calcolo... 158 6.3.5. Certificati dei prodotti... 164 6.3.6. Dichiarazione di conformità dell installatore... 165 6.3.7. Manuale d uso e manutenzione dei dispositivi... 167 6.3.8. Programma di manutenzione... 168 6.4. Accessi e percorsi alla copertura... 169 6.4.1. Percorsi di accesso alla copertura... 169 6.4.2. Accessi alla copertura... 174 6.5. Concetti base di un impianto anticaduta... 177 6.6. Esempi di impianti di ancoraggio... 188

6.6.1. Esempio di accesso in copertura tramite lucernario. Impianto di ancoraggio con linea vita. Collegamento diretto alla linea vita prima di accedere in copertura.... 188 6.6.2. Esempio di accesso in copertura tramite lucernario. Impianto di ancoraggio con palo girevole. Collegamento al punto di sbarco prima di accedere in copertura.... 191 6.6.3. Esempio di accesso in copertura tramite lucernario. Impianto di ancoraggio con linea vita. Collegamento al percorso guidato prima di accedere in copertura.... 196 CAPITOLO 7. Allegato... 199

Requisiti minimi per operare in cantiere secondo il DLgs 81/08 1 CAPITOLO 1. REQUISITI MINIMI PER OPERARE IN CANTIERE SECONDO IL DLGS 81/08 1.1. Definizione di Lavoratore autonomo e Impresa con dipendenti 1.1.1. Lavoratore autonomo Persona fisica la cui attività professionale contribuisce alla realizzazione dell'opera senza vincolo di subordinazione.(art. 89) 1.1.2. Impresa Impresa esecutrice: impresa che esegue un opera o parte di essa impegnando proprie risorse umane e materiali; Impresa affidataria: impresa titolare del contratto di appalto con il committente che, nell'esecuzione dell'opera appaltata, può avvalersi di imprese subappaltatrici o di lavoratori autonomi. Nel caso in cui titolare del contratto di appalto sia un consorzio tra imprese che svolga la funzione di promuovere la partecipazione delle imprese aderenti agli appalti pubblici o privati, anche privo di personale deputato alla esecuzione dei lavori, l impresa affidataria è l impresa consorziata assegnataria dei lavori oggetto del contratto di appalto

60 I fondamentali di un corretto impianto di ancoraggio CAPITOLO 2. TIPOLOGIE ARCHITETTONICHE E STRUTTURALI DELLE COPERTURE 2.1. Definizione di coperture In base al DPGR n 62/R 3 novembre 2005 la copertura è definita come la delimitazione superiore dell involucro edilizio finalizzata alla protezione dello stesso dagli agenti atmosferici, costituita da una struttura portante e da un manto di copertura. La copertura assume diverse denominazioni in relazione sia al materiale usato per la struttura o per il manto superficiale, sia alla configurazione strutturale come ad esempio a tetto a terrazza a cupola. I materiali impiegati nel passato per la realizzazione di molte coperture erano di provenienza della zona di costruzione e di una tipologia strutturale legata a modi di costruire locali. Ad oggi data la più facile reperibilità legata alla facilità di trasporto i materiali impiegati sono delle più varie tipologie.

CADUTE DALL ALTO 71 CAPITOLO 3. CADUTE DALL ALTO Documento estratto dalle LINEE GUIDA ISPESL 3.1. REQUISITI GENERALI DEI SISTEMI DI ARRESTO CADUTA Il datore di lavoro dopo aver effettuato l analisi dei rischi provvede alla scelta e all acquisto dei DPI. Questi devono avere la marcatura CE. L apposizione sui DPI del marchio CE attesta, da parte del fabbricante, la conformità del prodotto ai requisiti essenziali di sicurezza dettati dal D.Lgs. 475/92 e s.m.i. Il datore di lavoro deve verificare che il DPI sia accompagnato dalla nota informativa che, preparata e rilasciata obbligatoriamente dal fabbricante per i DPI immessi sul mercato, deve contenere, oltre al nome e all indirizzo del fabbricante o del suo mandatario nella Comunità, ogni informazione utile concernente:

Classificazione dei DPI secondo le norme UNI 101 CAPITOLO 4. CLASSIFICAZIONE DEI DPI SECONDO LE NORME UNI 4.1. Requisiti generali sistemi anticaduta UNI EN 363 Nella normativa sono riportati le definizioni ed i requisiti generali per i sistemi di arresto caduta, che costituiscono il dispositivo di protezione individuale contro le cadute dall alto. All interno della normativa è possibile individuare di sistemi di arresto caduta costituiti come componenti o gruppi di componenti. Tali esempi dovrebbero consentire all acquirente o all utilizzatore di assemblare tutti i componenti in modo corretto e di costruire un sistema di arresto caduta. 4.1.1. TERMINI E DEFINIZIONI elemento: Parte di un componente o di un sottosistema. Corde, cinghie, elementi di attacco, accessori e linee di ancoraggio sono esempi di elementi.

128 I fondamentali di un corretto impianto di ancoraggio CAPITOLO 5. DISPOSITIVI DI ANCORAGGIO PER LE COPERTURE 5.1. Normativa UNI EN 795 La norma Uni 795 è la norma che regola e regolamenta a livello europeo i dispositivi di ancoraggio. E stata redatta dal CEN il 29 marzo 1996 e da allora ha subito un solo aggiornamento nell ottobre del 2000 chiamato Aggiornamento A1. All aggiornamento A1 deve essere attribuito lo status di norma nazionale. 5.1.1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE La presente norma specifica i requisiti, i metodi di prova e le istruzioni per l'uso e la marcatura di dispositivi di ancoraggio progettati esclusivamente per l'uso con dispositivi di protezione individuale contro le cadute dall'alto. La presente norma non si applica ai ganci progettati secondo la EN 517 o alle passerelle secondo la EN 516, né ai punti di ancoraggio fissi facenti parte della struttura originale. Si precisa che la norma europea EN 517 si applica a ganci posti sulla superficie di tetti a falde e fissati in modo permanente a una struttura portante del tetto, studiati per costituire il punto di attacco di scale di posatori, per sostenere piattaforme di lavoro e come punti di ancoraggio ai quali vengono attaccati dispositivi di protezione individuale contro la caduta o di sicurezza. La norma europea EN 517 non si applica alle installazioni utilizzate esclusivamente come punti di ancoraggio ai quali sono attaccati dispositivi di protezione individuale contro la caduta o di sicurezza (EN 795).

150 I fondamentali di un corretto impianto di ancoraggio CAPITOLO 6. IMPIANTI ANTICADUTA 6.1. definizioni La regione Toscana con il Decreto del Presidente della Giunta Regionale Toscana n. 62/R Regolamento di attuazione dell articolo 82 comma 16 della Legge Regionale 3 gennaio 2005 n.1 ha introdotto l obbligo di progettare e realizzare la messa in sicurezza della copertura degli edifici nei casi in cui venga fatta una manutenzione straordinaria o una nuova realizzazione. Art. 1 definisce istruzioni tecniche sulle misure preventive e protettive da adottare nella progettazione e realizzazione di interventi edilizi riferiti a nuove costruzioni o ad edifici esistenti al fine di garantire, nei successivi lavori di manutenzione sulla copertura, l accesso, il transito e l esecuzione dei lavori in condizioni di sicurezza. Lo scopo nobile della normativa è quello di progettare e realizzare un impianto anticaduta al fine di permettere a qualsiasi operatore di poter lavorare in sicurezza nelle fasi future di manutenzione ordinaria, riparazioni locali al manto, manutenzione degli impianti fotovoltaici o di climatizzazione o delle antenne per la TV o qualsiasi attrezzatura installata in quota. Tale adempimento permette al proprietario del fabbricato di potere far accedere qualsiasi operatore sulla copertura, munito dei necessari DPI e con un idonea formazione, sollevandolo da eventuali conseguenze civili e penali a seguito di un infortunio avvenuto proprio a conseguenza della mancanza di un adeguato impianto di anticaduta o necessarie misure di sicurezza dalle cadute dall alto.