IL PATTO DI STABILITA INTERNO AL X ANNO DI APPLICAZIONE TIVOLI, 06.12.2007
PATTO DI STABILITA INTERNO INDIVIDUA IL COMPLESSO DELLE NORME CON LE QUALI IL LEGISLATORE HA INTESO ASSICURARE IL CONCORSO DELLE AUTONOMIE LOCALI AL PERSEGUIMENTO DEGLI OBIETTIVI DI STABILITA E CRESCITA ASSUNTI DALLA REPUBBLICA ITALIANA IN SEDE COMUNITARIA
FINALITA art. 28 l. 23 dicembre 1998 n. 448: Nel quadro del federalismo fiscale, che sarà disciplinato da apposita legge sulla base dei principi contenuti nel documento di programmazione economico-finanziaria per gli anni 1999-2001, le regioni, le province autonome, le province, i comuni e le comunità montane concorrono alla realizzazione degli obiettivi di finanza pubblica
FINALITA (segue) art. 28 l. 23 dicembre 1998 n. 448: che il Paese ha adottato con l adesione al patto di stabilità e crescita, impegnandosi a ridurre progressivamente il finanziamento in disavanzo delle proprie spese e a ridurre il rapporto tra il proprio ammontare di debito ed il prodotto interno lordo
PATTO DI STABILITA E CRESCITA (1) Il Trattato di Maastricht (1992) ha definito il processo per l introduzione dell unione economica e monetaria e l adozione dell Euro; L Unione necessita di una progressiva coesione delle economie dei singoli Paesi e l adozione di politiche economiche virtuose volte al contenimento della spesa
PATTO DI STABILITA E CRESCITA (2) PERTANTO CIASCUN PAESE SI E IMPEGNATO A: CONTENERE IL RAPPORTO DEFICIT/PIL ANNUALE ENTRO IL 3%; CONTENERE IL RAPPORTO DEBITO/PIL ENTRO IL 60%
art. 28 l. 23 dicembre 1998 n. 448 ENTI LOCALI Riduzione del finanziamento in disavanzo delle proprie spese Riduzione ammontare del proprio rapporto debito/ Pil
L Evoluzione del Patto di Stabilità Interno dalla sua introduzione (1) Le regole tecniche di calcolo del concorso delle Autonomie Locali agli obiettivi di finanza pubblica sono state modificate di anno in anno salvo rare eccezioni Il contributo degli Enti Locali è stato definito in termini di saldo finanziario (già disavanzo finanziario) o di tetto di spesa con progressivo abbandono dell obiettivo specifico di riduzione del rapporto debito/pil;
L Evoluzione del Patto di Stabilità Interno dalla sua introduzione (2) Le spese d investimento hanno assunto anch esse rilevanza ai fini della definizione e verifica degli obiettivi annuali Il sistema sanzionatorio è stato costantemente rivisitato
Finalità del patto di Stabilità interno (1) L obiettivo di riduzione del rapporto debito/pil è rimasto in termini di risultato derivato Le regole tecniche di calcolo degli obiettivi di Patto, unitamente ad altre novelle legislative hanno progressivamente disincentivato il ricorso all indebitamento L art. 11 del d.l.159/2007 reintroduce forme di incentivazione alla riduzione dell indebitamento degli Enti Locali
Finalità del patto di Stabilità interno (2) PERTANTO Le due finalità del Patto di Stabilità Interno definite dall art. 28 l. 448/98 sono entrambe tuttora valide
La riduzione del rapporto debito/pil E stato un obiettivo imposto agli Enti Locali fino all anno 2001 sebbene non fosse definita una sanzione specifica in caso di mancato conseguimento A partire dall anno 2002 non è stato più riproposto Attualmente, rappresenta un obiettivo di natura derivata, conseguente alla riduzione del disavanzo finanziario e all adozione di politiche di dismissione immobiliare; Con l entrata in vigore del d.l. 159/2007 rappresenta, nuovamente, un opportunità per i vantaggi connessi all estinzione anticipata dei mutui.
FINALITA (1) La finalità principale è quella del contenimento dell indebitamento netto calcolato secondo le regole del Sec 95; A livello centrale, sin dall inizio, si sono registrate difficoltà per l acquisizione di dati attendibili necessari per valutare l impatto degli andamenti della finanza locale sull indebitamento netto della P.A.
FINALITA (2) I vincoli imposti agli Enti Locali sono stati espressi, sin dall inizio, in termini monetari, incidendo, pertanto, sulla gestione di cassa (incassi e pagamenti); A partire dall anno 2003 sono stati introdotti vincoli anche sul saldo finanziario di competenza (accertamenti ed impegni);
La riduzione sarà ottenuta attraverso le seguenti azioni (finanziarie 1998 e 1999) (1): perseguimento di obiettivi di efficienza, aumento della produttività e riduzione dei costi nella gestione dei servizi pubblici e delle attività di propria competenza; contenimento del tasso di crescita della spesa corrente rispetto ai valori degli anni precedenti; potenziamento delle attività di accertamento dei tributi propri ai fini di aumentare la base imponibile; aumento del ricorso al finanziamento a mezzo prezzi e tariffe dei servizi pubblici a domanda individuale;
La riduzione sarà ottenuta attraverso le seguenti azioni (finanziarie 1998 e 1999) (2): dismissione di immobili di proprietà non funzionali allo svolgimento della attività istituzionale; Limitazione del ricorso ai contratti a termine e delle consulenze Scioglimento degli organismi collegiali non indispensabili Maggiore ricorso al capitale privato per l erogazione dei servizi pubblici locali
Le regole tecniche Sono state modificate di anno in anno in sede di adozione della legge finanziaria Per l anno 2007 l impianto è stato radicalmente modificato a seguito dell abbandono della logica dei tetti di spesa ed il ritorno alla logica dei saldi La normativa di riferimento è l art. 1 l. 27 dicembre 2006 n. 296, commi 676 e ss
Il patto di stabilità interno 2007 Quadro giuridico di riferimento Art. 1 commi 676 699 l. 27 dicembre n. 296; Circolare MEF 22 febbraio 007 n. 12; Decreto Ministero delle Finanze 23 marzo 2007 n. 0039840; Circolare Ministero dell Interno 8 marzo 2007 n. 5; D.l. n.81/2007 convertito con modificazioni dalla l. 127/2007 (utilizzo avanzo di amministrazione e regime delle detrazioni per maggior gettito I.C.I.) Decreto Ministero dell Economia e delle Finanze 20/11/2007 concernente il monitoraggio trimestrale
PATTO 2007 Ambito soggettivo: Province e Comuni con popolazione superiore a 5.000 abitanti (comma 676) Vincoli espressi in termini di saldo finanziario riferito sia alla gestione di cassa che di competenza Obbligo di monitoraggio trimestrale; Sistema di controllo interno ed esterno Regime sanzionatorio fondato sull aumento della pressione tributaria
Le principali novità del Patto 2007 (1) Ritorno alla logica dei saldi abbandonata con la finanziaria 2005; Obiettivo definito sulla base di una media triennale (come per il patto 2005) riferita al periodo 2003/2005 Definizione di due obiettivi distinti per la gestione di competenza e di cassa
Le principali novità del Patto 2007 (2) Cumulo valori gestione corrente e gestione in conto capitale Modifica della nozione di enti virtuosi con introduzione di premialità per enti che, nel triennio di riferimento, hanno contenuto il ricorso all indebitamento Semplificazione modalità di calcolo dei saldi finanziari
Le principali novità del Patto 2007 (3) Obbligo di coerenza degli stanziamenti di bilancio con gli obiettivi programmatici sin dal momento dell approvazione del bilancio di previsione Clausola di salvaguardia diretta a fissare un tetto massimo di miglioramento (valida per i soli Comuni)
OBIETTIVI 2007 (1) La base di calcolo è la media triennale delle entrate finali e delle spese finali Le entrate finali sono costituite dalle entrate dei primi quattro titoli con esclusione di quelle relative alla riscossione di crediti Le spese finali sono costituite da quelle contabilizzate nei primi due titoli con esclusione di quelle afferenti la concessione di crediti
OBIETTIVI 2007 (2) La virtuosità dell ente è definita in relazione a valori di cassa La manovra prevede, comunque, l obbligo di migliorare il saldo rispetto alla media triennale 2003/2005; L entità della manovra è composta da due quote: La prima che non trova applicazione per gli enti virtuosi, calcolata con riferimento alla media del saldo di tutte le entrate e le spese rilevanti ai fini del patto, calcolate in termini di cassa; La seconda che trova applicazione per tutti gli enti, calcolcata con riferimenti alla media triennale della spesa corrente sostenuta in termini di cassa che trova applicazione per tutti gli enti
OBIETTIVI 2007 (3) L importo così ottenuto definisce l entità della correzione da apportare sia al saldo di competenza che a quello di cassa Nella versione originaria le esclusioni erano limitate alle seguenti tipologie: Entrate e spese per movimento di fondi Entrate derivanti da processi di dismissioni immobiliari e mobiliari destinate all estinzione anticipata di prestiti (triennio 2003/2005); Spese per attivazione di nuovi uffici giudiziari, incluse quelle di trasloco, purché autorizzate dal Ministero e relativi trasferimenti( Comuni con popolazione sup a 5.000 abitanti);
Le novità del d.l. 81/2007 Per gli enti in regola con il patto viene consentito l utilizzo, in esenzione dalla regole del patto di stabilità, di una % dell avanzo di amministrazione per il finanziamento di spese d investimento; Viene introdotta l esenzione delle spese, correnti ed in c/ capitale delle spese sostenute per completare l attuazione delle ordinanze emanate dal Presidente del Consiglio dei Ministri a seguito di dichiarazione dello stato di emergenza; Vengono disciplinati i riflessi contabili e le modalità di calcolo degli accertamenti convenzionalmente consentiti in relazione al maggiori gettito I.C.I. (presunto) determinato dall iscrizione in catasto dei fabbricati che hanno perso il requisito della ruralità
Peculiarità dell obiettivo 2007 (1) E confermata la logica del miglioramento rispetto ad un valore storico già introdotta dalla finanziaria 2006; Ne consegue che per mantenere inalterati i livelli di spesa è necessario aumentare il livello delle entrate; Per la prima volta assumono rilevanza i trasferimenti erariali
Peculiarità dell obiettivo 2007 (2) Gli enti in regime di monitoraggio degli accrediti ed a basso tiraggio sono fortemente avvantaggiati in termini di gestione di cassa; Non vengono previste esclusioni per le maggiori spese non controllabili dall ente (rinnovi contrattuali e riconoscimento di debiti per sentenze esecutive) Il ricorso all indebitamento è disincentivato anche attraverso la rilevanza della spesa per interessi passivi
Peculiarità dell obiettivo 2007 (3) Non viene data risposta adeguata alla problematica delle spese finanziate con fondi comunitari; Vengono sterilizzati gli effetti finanziari della costituzione delle Istituzioni di cui all art. 114 coma 2 del dlgs 267/00; L impatto dell inflazione sulle grandezze che compongono il saldo finanziario L impatto dei rinnovi contrattuali sul perseguimento dell obiettivo
Le problematiche risolte (1) Il computo dei trasferimenti erariali (punto 4.2 circolare Mininterno 8 marzo 2007 n. 5) La contabilizzazione della compartecipazione all Irpef (punto 4.2 circolare Mininterno 8 marzo 2007 n. 5) La contabilizzazione dell eventuale eccedenza delle entrate finali, non spendibile ai sensi del patto di stabilità (punto 4.3 circolare Mininterno 8 marzo 2007 n. 5)
Le problematiche risolte (2) La contabilizzazione dei mutui a carico di terzi (punto 4.4 circolare Mininterno 8 marzo 2007 n. 5) Il Blocco dell utilizzo dell avanzo di amministrazione (d.l. 81/2007)
Le problematiche aperte La quantificazione dei trasferimenti regionali La contabilizzazione della devoluzione dei mutui
Calcolo dell obiettivo di miglioramento A) Quota rapportata alla media del saldo finale Ente 2007 % 2008 % 2008 % Comuni 0,33 33,00 0,205 20,5 0,155 15,5 Province 0,40 40,00 0,21 21,00 0,117 11,7 b) Quota rapportata alla media del saldo di parte corrente Ente 2007 % 2008 % 2008 % Comuni 0,029 2,90 0,017 1,70 0,013 1,3 Province 0,041 4,10 0,022 2,20 0,012 1,12
Calcolo dell obiettivo di miglioramento A + B ENTITA DELLA MANOVRA PER CIASCUNA ANNUALITA DEL TRIENNIO 2007/2009 Calcolo dell obiettivo programmatico di cassa Media triennale saldo di cassa 2003/2005 (entrate e spese finali al netto delle voci escluse) + ENTITA DELLA MANOVRA DELL ANNUALITA DI RIFERIMENTO Calcolo dell obiettivo programmatico di competenza Media triennale saldo di competenza 2003/2005 (entrate e spese finali al netto delle voci escluse) + ENTITA DELLA MANOVRA DELL ANNUALITA DI RIFERIMENTO
Il patto di stabilità nel disegno di legge finanziaria 2008 Non si assiste all elaborazione di un articolato normativo integralmente nuovo, bensì vengono apportare alcune rettifiche alle disposizioni in vigore, quasi per assecondare l esigenza più volte manifestata dalle Autonomie Locali di disporre di un quadro di riferimento sufficientemente stabile per pianificare politiche di medio-periodo; Modifica dei commi 676, 677,683,686 Sostituzione dei commi 681, 684,685 Introduzione di nuove disposizioni: commi 678 bis, 679 bis,681 bis, 685 bis, 686 bis
Il patto di stabilità nel disegno di legge finanziaria 2008 ELEMENTI DI CONTINUITA CON IL PATTO 2007 (1) La logica di fondo rimane inalterata: miglioramento del saldo storico calcolato come media triennale; L arco temporale della media storica rimane il triennio 2003/2005 La procedura di calcolo del concorso alla manovra rimane inalterata
Il patto di stabilità nel disegno di legge finanziaria 2008 ELEMENTI DI CONTINUITA CON IL PATTO 2007 (2) I coefficienti che determinano le due quote del concorso, per le singole annualità rimangono inalterati (co. 678 l. 296/2007), con estensione al 2010 del valore fissato per l esercizio 2009 Le modalità di individuazione degli enti virtuosi ai fini dell attribuzione di premialità rimangono inalterate
Il patto di stabilità nel disegno di legge finanziaria 2008 PRINCIPALI ELEMENTI DI DISCONTINUITA CON IL PATTO 2007 (1) Gli obiettivi del Patto sono stati definiti con la reale partecipazione delle Autonomie Locali (accordo del 26/09/2007); Vengono modificate le regole tecniche per il calcolo della media storica da migliorare, con l introduzione della competenza mista Viene introdotta un unica definizione di saldo finanziario rilevante ai fini del patto (solo competenza mista) in luogo delle due in vigore nel 2007 (saldo di cassa e del saldo di competenza)
Il patto di stabilità nel disegno di legge finanziaria 2008 PRINCIPALI ELEMENTI DI DISCONTINUITA CON IL PATTO 2007 (2) Viene riconosciuto un ulteriore bonus agli enti virtuosi, attraverso l AZZERAMENTO del concorso alla manovra come definito dal comma 678 della l. 296/2007 Viene sancita l esenzione delle spese connesse al rinnovo contrattuale del biennio 2006/2007 (per il solo anno 2008) (art. 149 co. 6 AC 3256)
Il patto di stabilità nel disegno di legge finanziaria 2008 ULTERIORI ELEMENTI DI DISCONTINUITA CON IL PATTO 2007 Ulteriore premialità per estendere i benefici previsti dal comma 683 a TUTTI gli enti che nel triennio 2003/2005 hanno attuato politiche di dismissione immobiliare e mobiliare, indipendentemente dalla destinazione degli stessi all estinzione anticipata dei mutui CONDIZIONI I proventi da dismissione devono essere superiori al 15% delle entrate finali calcolate al netto delle riscossioni di crediti La premialità non può comportare una riduzione del valore programmatico rispetto al valore della media triennale 2003/2005
Il patto di stabilità nel disegno di legge finanziaria 2008 La premialità per le politiche di dismissione attuate nel triennio 2003/2005 E differente in relazione alla destinazione attribuita ai proventi, con massimizzazione dei benefici per gli enti che hanno destinato dette risorse all estinzione anticipata dei mutui (normativa già in vigore) La nuova ipotesi di premialità, che si affianca alla precedente, si caratterizza: Per lo sbarramento iniziale (enti in cui l importo dei proventi da dismissione ha rilevanza significativa 15% entrate finali) Per il limite relativo alle somme detraibili al concorso alla manovra (eccedenza delle somme rispetto alla soglia di accesso del 15%) Per il limite assoluto: l importo delle entrate detraibili NON PUO MAI essere superiore all entità del concorso alla manovra come definito dal comma 678 l. 296/2007
Calcolo dell obiettivo di miglioramento per il triennio 2008/2010 A) Quota rapportata alla media del saldo finale Ente 2008 % 2009 % 2010 % Comuni 0,205 20,5 0,155 15,5 0,155 15,5 Province 0,21 21,00 0,117 11,7 0,117 11,7 b) Quota rapportata alla media del saldo di parte corrente Ente 2008 % 2009 % 2010 % Comuni 0,017 1,70 0,013 1,3 0,013 1,3 Province 0,022 2,20 0,012 1,12 0,012 1,12
Calcolo dell obiettivo programmatico ENTI VIRTUOSI Le fasi del calcolo del saldo programmatico sono identiche rispetto al 2007: Calcolo della media del saldo di cassa finale al netto delle riscossioni e delle concessioni di crediti Verifica della condizione di virtuosità dell ente Media saldo di cassa finale 2003/2005 negativa Media saldo di cassa finale 2003/2005 positiva ENTE VIRTUOSO ENTE NON VIRTUOSO
Calcolo dell obiettivo programmatico ENTI VIRTUOSI Calcolo della media triennale 2003/2005 delle entrate e delle spese finali, in termini di COMPETENZA MISTA ed al netto di: Entrate derivanti da dismissioni immobiliari e mobiliari destinate all estinzione anticipata di mutui Definizione degli oneri derivanti dai rinnovi contrattuali per il biennio 2006/2007 previsti negli stanziamenti del bilancio 2008 Obiettivo programmatico 2008 = Media triennale 2003/2005 - oneri per rinnovi contrattuali Obiettivo programmatico 2009 = Media triennale 2003/2005 Obiettivo programmatico 2010 = Media triennale 2003/2005
Calcolo dell obiettivo programmatico ENTI NON VIRTUOSI Verifica sussistenza, nel triennio 2003/2005, di proventi da dismissioni immobiliari e mobiliari non destinati all estinzione anticipata di mutui SI Media Proventi da dismissioni immobiliari > 15% media entrate finali netto riscossione crediti Media Proventi da dismissioni immobiliari < 15% media entrate finali netto riscossione crediti NO IPOTESI A IPOTESI B
Calcolo dell obiettivo programmatico ENTI NON VIRTUOSI IPOTESI A (1) Calcolo della media triennale 2003/2005 delle entrate e delle spese finali, in termini di COMPETENZA MISTA ed al netto di: Entrate derivanti da dismissioni immobiliari e mobiliari destinate all estinzione anticipata di mutui Calcolo del concorso alla manovra secondo le modalità già in vigore per l anno 2007 (comma 678 l. 296/2007) Definizione degli oneri derivanti dai rinnovi contrattuali per il biennio 2006/2007 previsti negli stanziamenti del bilancio 2008
Calcolo dell obiettivo programmatico ENTI NON VIRTUOSI IPOTESI A (2) Obiettivo programmatico 2008 = Media triennale 2003/2005 + Importo 2008 del concorso alla manovra - oneri per rinnovi contrattuali Obiettivo programmatico 2009 = Media triennale 2003/2005 + Importo 2009 del concorso alla manovra Obiettivo programmatico 2010 = Media triennale 2003/2005 + Importo 2010 del concorso alla manovra
Calcolo dell obiettivo programmatico ENTI NON VIRTUOSI IPOTESI B Calcolo della media triennale 2003/2005 delle entrate e delle spese finali, in termini di COMPETENZA MISTA secondo le medesime modalità di cui all ipotesi A Calcolo del concorso alla manovra secondo le modalità già in vigore per l anno 2007 (comma 678 l. 296/2007) (C1) Calcolo del bonus (C2) Calcolo della differenza tra C1 e C2, nei limiti di capienza di C1 e definizione del valore rilevante ( C3) Definizione degli oneri derivanti dai rinnovi contrattuali per il biennio 2006/2007 previsti negli stanziamenti del bilancio 2008 Obiettivo programmatico 2008 = Media triennale 2003/2005 + C3 - oneri per rinnovi contrattuali Obiettivo programmatico 2009 = Media triennale 2003/2005 + C3 Obiettivo programmatico 2010 = Media triennale 2003/2005 + C3
PATTO E PROGRAMMAZIONE 2008 La programmazione in termini di competenza singolarmente considerata non determina, in linea generale, VIOLAZIONE della normativa sul patto e conseguente illegittimità del bilancio di previsione La coerenza della programmazione con i vincoli del patto 2008 viene dimostrata attraverso un prospetto contenete le previsioni di competenza e di cassa degli aggregati rilevanti Una corretta programmazione dei flussi di cassa conserva un importanza strategica
Monitoraggio del Patto (1) Le caratteristiche essenziali del sistema di monitoraggio previsto dalla Finanziaria 2007 rimangono immutate: Obbligo, per tutti gli enti soggetti al patto, di utilizzare la procedura telematica; Periodicità trimestrale Oggetto della comunicazione: obiettivo programmatico annuale e valori trimestrali di consuntivo Verifica del rispetto degli obiettivi annuali attraverso l invio, al Ministero dell Economia e delle Finanze di una certificazione sottoscritta dal rappresentante legale e dal responsabile del servizio finanziario entro il termine PERENTORIO del 31 marzo dell anno successivo Viene introdotto un pesante sistema sanzionatorio per la violazione degli obblighi di monitoraggio
Monitoraggio del Patto (2) La mancata comunicazione dell obiettivo annuale è considerata inadempimento alle disposizioni del patto di stabilità interno ( nuova formulazione comma 685) La mancata trasmissione della certificazione costituisce inadempimento al patto di stabilità interno (comma 686 ultimo periodo)
Sistema sanzionatorio Sono previste le seguenti fasi: Diffida del Presidente del Consiglio ad adottare i necessari provvedimenti entro il 31 maggio dell anno successivo a quello di riferimento; Controllo sostitutivo del Sindaco o del Presidente della Provincia che adottano e COMUNICANO i provvedimenti necessari entro il 30 giugno dell anno successivo Aumento AUTOMATICO dell addizionale Irpef (0,3) nei Comuni e dell IPT (5% tariffa base) in caso di mancata comunicazione entro il termine fissato dal legislatore; Impossibilità di adottare, da parte dei commissari ad acta, provvedimenti che abbiano per oggetto addizionale Irpef o IPT successivamente al termine del 30 giugno
Sistema sanzionatorio: Le problematiche aperte Le maggiorazioni elevano l aliquota massima prevista dal legislatore? Chi è competente ad adottare i provvedimenti di riequilibrio fino al 31 maggio? Quale significato attribuire all espressione necessari provvedimenti? Quale competenza rimane in capo al commissario ad acta una volta decorso il termine del 30 giugno?
Rafforzamento del sistema sanzionatorio: le premesse.per completare la revisione del PSI mancano ancora alcuni tasselli. Sarà probabilmente opportuno rivedere la definizione di saldo finanziario e PREVEDERE QUALCHE FORMA DI SANZIONE PER GLI AMMINISTRATORI INADEMPIENTI, quanto meno in termini di perdita di funzione. (omissis) Libro Verde sulla Spesa Pubblica del 6/09/2007
Rafforzamento del sistema sanzionatorio: le novità del testo licenziato dal Senato Art. 26 AC 3256 (DDL FINANZIARIA 2008) Co. 3 lettera d) Le indennità di funzione deteminate ai sensi del comma 8, possono essere incrementate.(omissis)...sono ESCLUSI DALLA POSSIBILITA DI INCREMENTO gli enti in condizioni di dissesto finanziario, fino alla conclusione dello stesso, NONCHE GLI ENTI CHE NON RISPETTANO IL PATTO DI STABILITA INTERNO FINO ALL ACCERTAMENTO DEL RIENTRO DEI PARAMETRI. LE DELIBERE ADOTTATE IN VIOLAZIONE DEL PRECEDENTE PERIODO SONO NULLE DI DIRITTO (omissis).
Organi di controllo Revisori dei conti (cfr Circolare Miniterno 5/2007) Ragioneria Generale dello Stato (Sistema di monitoraggio del patto e Servizio Ispettivo) Corte dei conti sez. reg.le di controllo (l. 131/2003 art 7 co. 7; l. 266/2005 art 1 co 168)
Patto di stabilità 2008: prime riflessioni Competenza mista: concessione o bluff? Il ritorno ad una logica di separazione della gestione di parte corrente da quella di parte capitale; L abbandono del principio di scivolamento della base di calcolo;
Patto di stabilità 2008: fattori di criticità L impatto dei rinnovi contrattuali 2004/2005; Le spese non controllabili; Le spese finanziate con risorse esterne L assenza di vincoli sulla competenza di parte capitale L effetto strozzatura del ricorso all indebitamento L impatto dell inflazione
Patto di stabilità 2008: cosa fare? Il patto di stabilità va governato e non solo monitorato E essenziale il coinvolgimento dell intera struttura Deve essere impostata una programmazione di cassa delle spese in conto capitale attraverso la FATTIVA COLLABORAZIONE dei centri di responsabilità della spesa
Patto di stabilità 2008: cosa fare? I nuovi investimenti e la spesa corrente devono essere programmati in funzione dei presumibili pagamenti di investimenti attivati in passato I flussi di cassa degli ultimi mesi del 2007 devono essere gestiti in funzione dei vincoli previsti dal ddl ac 3256 E necessario verificare la coerenza della gestione, rispetto ai vincoli del patto, già in fase di rilascio del visto di regolarità
PRECARIETA DEL SISTEMA ART 19 COMMA 1 LETTERA M 686 BIS. Qualora si registrino prelevamenti dai conti della tesoreria statale degli enti locali non coerenti con gli obiettivi in materia di debito assunti con l Unione Europea, il Ministro dell Economia e delle finanze, sentita la conferenza Stato-città ed autonomie locali, adotta adeguate misure di contenimento dei prelevamenti.