Pof sezioni C/D/E scuola infanzia I.C. Massimo Troisi San Giorgio a Cremano ISTITUTO COMPRENSIVO MASSIMO TROISI SAN GIORGIO A CREMANO



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Transcript:

ISTITUTO COMPRENSIVO MASSIMO TROISI SAN GIORGIO A CREMANO POF SCUOLA dell INFANZIA Loris Malaguzzi Docenti: sez C Neri Nadia - Galluccio Carmela sez D Fraia Nunzia - Longobardi Giuseppina sez E Di Mauro Anna - Siniscalchi Barbara ANNO SCOLASTICO 2013 2014 1

PREMESSA Con il Piano dell offerta formativa, la Scuola dell Infanzia intende mostrare le caratteristiche, le scelte educative, le scelte didattiche, che la configurano come luogo di crescita e formazione dell identità affettiva-relazionalecognitiva del bambino. La scuola, all interno della nuova fisionomia consentita dall attuazione dell Autonomia, è ora considerata un organizzazione più articolata e flessibile nei tempi e nella forma. Inoltre la pluralità e la collegialità tra i docenti, la relazione e il dialogo con i genitori, il rapporto con le risorse esterne del territorio, pongono la scuola nella prospettiva di un sistema formativo integrato. La scuola dell infanzia, attraverso la strutturazione intenzionale dell ambiente, crea le condizioni di apprendimento, di relazioni e di vita. In questo contesto educativo-didattico i bambini già all età di tre anni, incontrano i saperi e la cultura dei grandi ; vengono promosse, potenziate, esternate le loro competenze (conoscenze, linguaggi, strumenti). In tale prospettiva le scelte e le azioni della scuola si articolano verso una progettualità che,tenendo conto delle risorse interne ed esterne, risponde ai bisogni specifici dei bambini, permettendo a tutti lo sviluppo dell identità, delle competenze, dell autonomia, puntando quindi verso il successo formativo. UBICAZIONE E STRUTTURA DELLA SCUOLA DELL INFANZIA La Scuola dell Infanzia Loris Malaguzzi fa parte dell Istituto Comprensivo Massimo Troisi proprio a partire da quest anno scolastico. Si trova in Via Pini di Solimene a San Giorgio a Cremano e si disloca in tre parti ; una nell edificio dove è situata la scuola primaria G. Rodari, un altra nell edificio ex CRI e un altra ancora nel plesso Cena situato a via Buongiovanni. 2

SPAZI PROPRI DELLA SCUOLA Spazi Comuni Stanza di psicomotricità Sala Malaguzzi Palestra Spazio centrale dell edificio ex CRI ( Atrio) Giardino ( davanti e dietro l edificio scolastico) I suddetti spazi in comune potranno essere modificati e caratterizzati in relazione alle attività educativo-didattiche. LE SCELTE EDUCATIVO-DIDATTICHE Le scelte metodologiche sono maturate nel corso degli anni, tramite percorsi formativi che hanno richiesto ad ogni insegnante, di mettere in gioco le proprie risorse e le proprie possibilità comunicative. IL FONDAMENTO dell AZIONE EDUCATIVA La scuola dell Infanzia promuove la formazione integrale della personalità del bambino,portandolo: - alla progressiva maturazione di capacità finalizzate all indipendenza (autonomia) - all equilibrata maturazione e organizzazione delle componenti cognitive, affettive, sociali e morali (identità) - all acquisizione di capacità e competenze di tipo comunicativo, espressivo, logico ed operativo (competenze ) La metodologia attuata nasce dall attenzione alla storia del singolo bambino. RELAZIONE ADULTO BAMBINO Un BAMBINO con una propria storia è portatore di bisogni primari fondamentali che caratterizzano comportamenti e necessità specifiche di ogni fascia d età: 3 anni: - Appartenenza; - Sicurezza; - Bisogno di nuove esperienze. 4 anni: - Relazione con l Altro; - Auto organizzazione; 3

- Bisogno di conoscenza e di scoperta. 5 anni: - Valorizzazione dell IO (autostima); - Valorizzazione delle abilità; - Conoscenza Un ADULTO che ha un atteggiamento positivo, rassicurante e sereno, che ponendosi in ascolto valorizza il bambino in tutte le sue espressioni. La fiducia che l adulto dà alle possibilità del bambino gli permette di crescere. L adulto vive le proposte con il bambino, interviene con modalità specifiche, in riferimento ai bisogni ed agli obiettivi di ogni fascia di età. L adulto è attento a dare significato ad ogni istante della giornata, perché è consapevole che non c è separazione tra il gioco, il lavoro e la cura del bambino nei suoi bisogni primari, perché non c è separazione nella persona Tutto questo ha portato all attuazione di un piano educativo che, tenendo conto delle tappe evolutive e dei bisogni specifici dei bambini, dà alla scuola una fisionomia che le è propria. La metodologia usata prende in considerazione la GLOBALITA del bambino, rendendolo protagonista. In tal modo il bambino apprende e conosce attraverso un interazione di mente, corpo, emozioni, ambiente. La dimensione ludica caratterizza le diverse proposte di attività didattiche, nei vari Campi d esperienza. Con il gioco, l adulto stimola il bambino ad operare sistematicamente confronti, e individuare soluzioni di problemi e costruire ipotesi; nel gioco i bambini sperimentino situazioni di interazione sociale (vita di sezione, gruppi finalizzati, momenti di gioco spontaneo o guidato,esperienze di feste comuni, relazioni con adulti diversi). Le situazioni di interazione sociale diventano quindi contesti di apprendimento. Le insegnanti si avvalgono di strategie e strumenti che consentono di orientare, sostenere e guidare lo sviluppo e l apprendimento del bambino, attraverso l utilizzo di materiali informali e/o strutturati. 4

INTEGRAZIONE DIVERSAMENTE ABILI e SVANTAGGIO La scuola dell infanzia, per gli stili di comunicazione che la caratterizzano, per la flessibilità e la globalità progettuale, è il contesto favorevole per l intervento educativo didattico dei bambini diversamente abili. L integrazione, rappresenta un importante momento di crescita personale e umana per ogni componente della comunità scolastica. Impegna docenti, compagni e genitori nel processo di accettazione della diversità. La scuola opera in stretto rapporto con la famiglia e i centri specialistici territoriali e non, che si occupano dell aspetto terapeutico/riabilitativo degli alunni. I servizi specialistici hanno il compito di redigere la diagnosi funzionale che, in base alla diagnosi medica dell handicap, individua le capacità potenziali del bambino. Dalla diagnosi funzionale, l insegnante di sostegno con le insegnanti di sezione predispongono il Piano Educativo Individualizzato (P.E.I.). Il P.E.I. che diventa parte integrante della programmazione, individua obiettivi specifici, metodologie didattiche utili per il loro perseguimento tenendo conto dei ritmi e tempi di apprendimento. Gli interventi educativi didattici sono effettuati, sia nel gruppo sezione e/o nel rapporto individualizzato o di piccolo gruppo. Nelle sezioni in cui è inserito un alunno diversamente abile, le insegnanti avranno particolare attenzione a predisporre spazi, materiali, ad individuare strategie appropriate e necessarie al pieno sviluppo delle potenzialità individuali, in funzione dell integrazione. Per quanto riguarda gli alunni che presentano situazioni di svantaggio socio-culturale tali da generare difficoltà di relazione, di comportamento e di apprendimento; le insegnanti si faranno carico di diversificare, integrare stimoli, proposte e modalità durante le attività educative- didattiche. Le scelte educative si riflettono e si compiono nelle scelte didattiche che costituiscono un modello organizzativo che tiene conto di: Strutturazione dello spazio sezione ed extrasezione; Strutturazione del tempo; Azione educativo-didattica 5

LA SEZIONE Le sezioni presenti nella scuola hanno una composizione SEMIOMOGENEA in ogni sezione sono presenti due età, ciò permette nei momenti di compresenza la formazione di gruppi di lavoro suddivisi in due fasce d età, ciascuno dei quali seguito da una delle due insegnanti di sezione. L I.C. Massimo Troisi quest anno scolastico accoglie, per l infanzia, 3 sezioni di bambine e bambini di 4 anni nel plesso Malaguzzi : la sezione C nell aula 4, la sezione D nelle aule 5e 6,la sezione E nel plesso ex C.R.I. Nella sezione C gli spazi sono stati disposti negli angoli perimetrali per rendere quanto più ampia possibile la sezione e far si che tutti i bambini e le bambine possano muoversi liberamente. 6

La sezione D invece è stata strutturata nel seguente modo: nella aula 5 sono stati disposti i vari spazi mentre l aula 6 è stata predisposta per le varie attività. Nella sezione E gli spazi sono più ampi grazie ad una maggiore quadratura di essa, alla sua tipologia ed ad una annessa piccola aula adibita ad uso laboratoriale e gli angoli sono anche qui stati disposti lungo il perimetro dell aula. L accesso all atrio è molto semplice e consente di diversificare le attività (soprattutto quelle motorie ) in maniera più vasta. 7

Questi diversi ambienti/sezioni favoriranno esperienze variegate ai bambini e alle bambini e la consapevolezza dello spazio. STRUTTURAZIONE dello SPAZIO L organizzazione dello spazio definisce la scuola come ambiente significativo, finalizzato e personalizzato. Spazi e arredi in esso contenuti sono predisposti al fine di facilitare l incontro di ogni bambino con persone, oggetti e situazioni. Le sezioni sono organizzate come ambienti differenziati e si articolano in SPAZI-ZONA detti Angoli. Nella strutturazione degli spazi sezione, le insegnanti hanno considerato i bisogni del bambino di: Muoversi restare solo relazionare nel piccolo gruppo relazionare nel grande gruppo relazionare ed interagire con l adulto. Gli spazi possono essere modificati e i materiali integrati in base età e ai bisogni esistenti nelle singole sezioni. Nelle sezioni gli Angoli sono così identificati: ANGOLO LETTURA : dove il bambino legge le immagini da libri 8

ANGOLO DELLA CASA: in questo spazio il bambino si ricollega al vissuto familiare e attraverso il gioco simbolico assume ruoli specifici identificandosi nelle figure a lui più vicine. ANGOLO DEL TRAVESTIMENTO: il bambino si diverte attraverso l utilizzo di abiti, di cappelli, di collane, coroncine, parrucche ed altro a impersonare personaggi fantastici o reali dando libero sfogo alla sua fantasia 9

ANGOLO DEL GIOCO STRUTTURATO: il bambino ha possibilità di operare, progettare, realizzare da solo o interagendo con i compagni. ANGOLO MANIPOLAZIONE: il bambino ha la possibilità di utilizzare, toccare, manipolare, travasare, diversi materiali: colore,farina, semi,etc. 10

ANGOLO GRAFICO-PITTORICO - RITAGLIO e INCOLLO: Il bambino ha la possibilità di utilizzare spontaneamente o su consegna il materiale grafico pittorico e i materiali per il collage. PARETE OSSERVO/ RIELABORO E PARETE RAGIONO E SPERIMENTO La parete osservo viene utilizzata nelle sezioni con funzione di un pannello di lettura delle immagini. A seconda dell attività proposta vengono affisse su questa parete immagini varie (foto, poster, stampe da pc) ad altezza di bambino raffiguranti aspetti della realtà ad esempio un temporale, il mare, il sole o semplicemente degli oggetti in modo tale che il bambino possa osservare e carpirne da vicino i più piccoli dettagli. Nella parete rielaboro vengono poi riposti gli elaborati dei bambini relativi alle immagini affisse. La parete ragiono e sperimento viene utilizzata per riporre gli elaborati del bambini relativi ad attività logico- matematiche o ad esperienze di tipo scientifico. 11

SCANSIONE del TEMPO Nello svolgersi della giornata ci sono dei momenti specifici e costanti che determinano la ROUTINE. Tali momenti sono ricchi di significato per il singolo bambino, che ritrova sicurezza e chiarezza nella scansione temporale di precise azioni di vita quotidiana. Il tempo esterno è in funzione al tempo interno del bambino. La routine consente al bambino di affrontare in modo più sereno il tempo scuola. Il tempo e il ritmo della giornata devono salvaguardare il benessere psicofisico e consentire di sviluppare significative esperienze di apprendimento. La giornata è cosi strutturata: ENTRATA ( ore 8.00-8.30): L insegnante accoglie in sezione il bambino che si dirige negli angoli ROUTINE (ore 8.30 9.30) ( riordino angoli, momento delle presenze con autoappello, calendario meteo, racconti spontanei del bambino, racconti dell insegnante, momento delle filastrocche, merenda, circle time). PROPOSTE di ATTIVITA EDUCATIVO-DIDATTICHE ( ore 9.30-10.30): in sezione o nei gruppi di intersezione GIOCHI MOTORI (ore 10.30 11.15): ( giochi di squadra, percorsi con materiale psicomotorio, giochi accompagnati da musica e canzoncine) ATTIVITA EDUCATIVO-DIDATTICHE (ore 11.15 12.00) MOMENTO del PRANZO (ore 12.00 13.15): particolarmente importante per i bambini perché ricco di aspetti emotivi ed affettivi, che richiamano l ambito familiare. E anche un momento di socializzazione e di conquista progressiva della propria autonomia. MOMENTO DEL SALONE GIARDINO - PALESTRA (ore 13.15 14-00): gioco e interazione con i bambini delle altre sezioni. MOMENTO IN SEZIONE( ore 14.00 15.15): proposte educative didattiche, giochi negli angoli. MOMENTO DELL USCITA( ore 15.15-15.45): riepilogo della giornata, consolidamento delle esperienze fatte, uscita. 12

L AZIONE EDUCATIVO-DIDATTICA o PROGRAMMAZIONE L azione educativo-didattica comune a tutte le sezioni, si attua attraverso un percorso annuale nel quale tutte le proposte sono strettamente concatenate tra loro anche per l attuazione di LABORATORI. Traguardi per lo sviluppo delle competenze: indicano i livelli essenziali di sviluppo dei saperi disciplinari attraverso unità di apprendimento che mediante scelte, metodi e contenuti propri, trasformano le capacità personali di ciascun bambino in competenze. Per favorire lo sviluppo delle competenze che a quest età va inteso in modo globale e unitario si fa riferimento ai CAMPI DI ESPERIENZA previsti delle Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell infanzia 2012: Il sé e l altro Il corpo e il movimento Immagini, suoni e colori I discorsi e le parole La conoscenza del mondo 13

Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine del percorso formativo alla scuola dell infanzia Il sé e l altro Maturazione dell identità personale e progressiva conquista dell autonomia Riconoscere e rispettare gli altri, apprendere le prime regole necessarie alla vita sociale Il Corpo e il movimento Prendere coscienza del valore del proprio corpo Padroneggiare le sue funzioni motorie Saper interagire con gli altri e il mondo circostante Acquisire fiducia nelle proprie capacità di espressione e comunicazione Osservare, analizzare, conoscere ed interpretare la realtà Immagini, suoni e colori inventare storie, drammatizzare utilizzare voce, corpo e oggetti esprimere emozioni attraverso suoni e colori vivere le prime esperienze artistiche che stimolano la propria creatività Esprimere la sua creatività Esprimere con immaginazione e creatività emozioni e pensieri attraverso la gestualità, l arte, la musica, la multimedialità I discorsi e le parole Comprendere, comunicare verbalmente, conversare raccontare, dialogare tradurre e rielaborare messaggi in codici diversi. Avvicinarsi alla lingua scritta La conoscenza del mondo Passare dalla visione indifferenziata della realtà alla conoscenza dell ambiente, delle cose ( attraverso l uso dei cinque sensi), degli altri Sviluppare la capacità di ordinare, raggruppare, quantificare, misurare fatti e fenomeni della realtà Prima formazione di atteggiamenti e abilità di tipo scientifico Essere capaci di strutturare lo spazio ed il tempo 14

OSSERVAZIONE, VALUTAZIONE E VERIFICA L osservazione è lo strumento che le insegnanti utilizzano come punto di partenza per la conoscenza del bambino e per la progettazione dell attività di insegnamento. L osservazione considera: il bambino, la relazione interpersonale e il contesto educativo. Le insegnanti, secondo la necessità di cosa osservare, possono attuare una osservazione occasionale o sistematica ; oppure utilizzare griglie già predisposte. L osservazione consente di valutare e verificare le esigenze del bambino e di riequilibrare le attività di insegnamento in rapporto alle risposte date dai bambini. La valutazione/verifica prevede : - momento iniziale, volto a delineare le capacità con cui il bambino accede alla scuola dell Infanzia - momenti periodici, inerenti alle proposte educative didattiche, che consentono di controllare la validità dell azione educativa, se necessario, modificarla e correggerla - momento finale per la verifica degli esiti formativi e la validità del percorso educativo/didattico. 15

RAPPORTI SCUOLA-FAMIGLIA La nostra Scuola ha da sempre favorito un clima di dialogo, di confronto e di aiuto reciproco con le famiglie. Le docenti coinvolgono i genitori nell organizzazione e nella preparazione di feste comuni (Natale,festa di fine anno). I genitori si attivano ( se necessario) inoltre per l allestimento di ambienti e spazi predisposti alla realizzazione di attività programmate dalle insegnanti. Sono previsti nel corso dell anno incontri scuola famiglia opportunamente calendarizzati per fornire informazioni ai genitori circa il percorso educativodidattico in corso e discutere di eventuali problematiche del bambino familiari e/o scolastiche. 16

EVENTI e USCITE DIDATTICHE Nel corso dell anno scolastico, saranno proposti diversi eventi ( Natale, Carnevale, manifestazioni di fine anno scolastico, mostre, ecc) ed uscite didattiche inerenti al progetto didattico le cui modalità di realizzazione saranno definite con maggior chiarezza nel POF di istituto 17

I LABORATORI Il laboratorio si propone come una palestra per imparare ad imparare dove l apprendimento di abilità e conoscenze da parte del bambino sono viste come il risultato di un processo che si fonda sul fare, sull esperienza diretta, sull attività, sulla sperimentazione concreta. I presupposti pedagogici di un laboratorio sono: una teoria dell apprendimento come costruzione e scoperta del sapere. Nelle attività di laboratorio infatti, il bambino è coinvolto direttamente nell esecuzione, nella sperimentazione, nell uso dei materiali. Il laboratorio è inoltre concepito come luogo di realizzazione di progetti didattici di natura interdisciplinare. Il ruolo dell insegnante è quello di favorire la partecipazione del bambino alle attività, promuovere le abilità e le conoscenze pregresse in ognuno di essi, sollecitare motivazioni, interessi, bisogni, curiosità, dubbi, mirando allo sviluppo della capacità di elaborazione critica e creativa dei saperi. I laboratori previsti per quest anno sono: Il laboratorio scientifico Acqua azzurra acqua chiara che ha come tema centrale l acqua, l elemento dell ambiente naturale con il quale i bambini hanno esperienza diretta, continua e significativa. Il laboratorio espressivo Un onda di colori attraverso il quale i bambini avranno la possibilità di utilizzare non solo i colori, ma tecniche e materiali più disparati con i quali realizzeranno piccole opere d arte guidati esclusivamente dalla loro fantasia e creatività. Le docenti che cureranno il laboratorio scientifico sono: Neri Nadia per la sezione C Fraia Nunzia per la sezione D Di Mauro Anna per la sezione E Le docenti che cureranno il laboratorio espressivo sono: Galluccio Carmela per la sezione C Longobardi Giuseppina per la sezione D Siniscalchi Barbara per la sezione E. 18

PROGETTO DIDATTICO 2013/2014 Il progetto Mare il blu della terra nasce dall esigenza di avvicinare in modo ludico il bambino alla conoscenza del proprio territorio situato alle falde del Vesuvio ma anche vicino al mare.la scelta del progetto ha diverse implicazioni pedagogiche. In primo luogo il progetto metterà in risalto i mille pericoli e peripezie che i pesciolini devono affrontare per diventare adulti paragonabile alle difficoltà che un bambino possa incontrare nel momento in cui entra a far parte di un ambiente nuovo,al distacco della mamma Si andrà alla scoperta del mare con le sue acque immense,con la sua flora multicolore. Il mare con esso impareranno che la meravigliosa storia della vita si ripete sempre inesorabile e che per essere felici alla fine non abbiamo bisogno di grandi cose, ci basta l abbraccio dei nostri cari, la fiducia reciproca, vincere l ignoto e i pericoli attraverso l unione che fa la forza quindi attraverso il gruppo. Attraverso la conoscenza del mare inoltre i bambini potranno acquisire il concetto di se stessi come protagonisti dell ambiente e sviluppare un pensiero critico riguardante l inquinamento e le continue minacce che l uomo perpetua nei confronti dell equilibrio marino stesso. Il mare è l origine della vita e tutti gli dobbiamo qualcosa, quindi è necessario conoscerlo e rispettarlo. Per i bambini avvicinarsi ad esso potrà essere molto coinvolgente; essi infatti saranno attratti e incuriositi delle varie specie,dalla grande varietà di forme e colori. Si sperimenteranno attività che abbraccino la pluralità dei linguaggi finalizzandoli al raggiungimento delle diverse competenze. Con il mare alla scoperta della nascita, della riproduzione, della scuola, degli amici, delle emozioni,delle specie del mare, dei suoi colori, dei pericoli, della trasgressione, dell odio, dell amore,della famiglia, della crescita e del cambiamento. 19