REPORT AMBIENTALE 2009



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REPORT AMBIENTALE 2009

REPORT AMBIENTALE 2009

IO SONO ME PIÙ IL MIO AMBIENTE E SE NON PRESERVO QUEST'ULTIMO NON PRESERVO ME STESSO. JOSÉ ORTEGA Y GASSET

Premessa 05 / Strategia e analisi 07 / ll profilo di Rai Way 19 / I parametri del Report Ambientale 33 / La governance, gli impegni, il coinvolgimento degli stakeholder 37 / La gestione degli impatti ambientali delle emissioni elettromagnetiche 43 / La gestione degli altri impatti ambientali e degli altri rischi ambientali 59 / Gli indicatori di performance ambientale 65 / Gli indicatori di performance economica e patrimoniale 79 / Gli obiettivi di miglioramento 87

04 05

PREMESSA Con il Report Ambientale 2009 si è giunti alla 5 a pubblicazione dei principali eventi di natura ambientale intercorsi durante l anno. La Società continua a mantenere pertanto l impegno di informare i propri stakeholder ovvero tutti coloro che hanno interesse a conoscere i contesti in cui l azienda ha affrontato le tematiche ambientali che ha avuto modo di incontrare nella sua attività. Il 2009 è stato caratterizzato dall estensione della Rete Digitale Terrestre DTT alle regioni Valle d Aosta, Lazio, Campania, alle province autonome di Trento e Bolzano ed alla parte occidentale del Piemonte. Con questa iniziativa e con la transizione già eseguita in Sardegna, la rete digitale terrestre ha raggiunto circa il 30% della popolazione italiana. Il presente Report Ambientale 2009, analogamente ai precedenti, è stato strutturato in base alle Linee guida per il reporting di sostenibilità anche indicate brevemente come G3. Queste Linee Guida danno indicazioni di quali temi e sulla base di quali indicatori le organizzazioni debbano rendicontare le loro performance in termini di sostenibilità. Le emissioni elettromagnetiche mantengono sempre una parte rilevante del rapporto ambientale di Rai Way. La preparazione ed il coordinamento dei lavori necessari per la realizzazione di questo Report Ambientale 2009 sono stati messi in atto dalla struttura Gestione Territoriale/Sicurezza/Ambiente, in stretta collaborazione con tutte le altre Unità Organizzative che hanno contribuito alla raccolta ed elaborazione dei dati, alla contestualizzazione delle informazioni e alla revisione dei testi, che sono citati nello sviluppo del Report. Il Report Ambientale 2009, come negli anni scorsi, è stato stampato su carta ecologica.

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STRATEGIA E ANALISI 2009 / Premesse / Gli obiettivi ambientali raggiunti / L adozione e la diffusione della Politica Ambientale / La struttura organizzativa delle funzioni ambientali / La mappatura degli impatti ambientali 08 09 10 11 17

REPORT AMBIENTALE 2009 PREMESSE 1 Digital Terrestrial Television. Rai Way SpA appartiene al Gruppo RAI di cui è soggetto pienamente integrato nelle strategie e nel ruolo svolto. In questo senso la Società eroga servizi di diffusione e trasporto di segnali video ed audio sul territorio nazionale, svolgendo, per le finalità che le sono affidate, una attività di grande rilievo pubblico. Per queste ragioni Rai Way pone una rilevante attenzione verso i cittadini, verso gli utenti e al rispetto del territorio. La politica aziendale e gli obiettivi strategici di Rai Way si inseriscono coerentemente in quelli del Gruppo RAI. In particolare la politica gestionale di Rai Way cerca di dare risposte equilibrate ad aspetti tra loro contrastanti: l le richieste del mercato, l l utilizzo dei dispositivi tecnologici, l la soddisfazione degli utenti, l la riduzione degli impatti ambientali derivanti dall esercizio delle proprie infrastrutture. I principi di base sopra enunciati e l impegno per rispettarli rappresentano gli obiettivi fondamentali e prioritari di Rai Way. Come accennato, l azienda è in continuo confronto con la controllante RAI da cui recepisce le linee guida strategiche e verso cui si impegna a mantenere costanti i livelli qualitativi di servizio. Per quanto riguarda gli obiettivi contingenti, va rilevato l impegno di natura tecnologica, come riportato negli ultimi rapporti annuali di Rai Way, di partecipare sin dal primo momento allo sviluppo del digitale terrestre in Italia per garantire alla RAI, ed al servizio pubblico, la copertura e la diffusione delle tecnologie di broadcasting digitali. In quanto La Televisione Digitale Terrestre (DTT) 1 si propone come una svolta epocale per il settore televisivo in termini di innovazione tecnica, ampliamento degli spazi editoriali e creazione di un rapporto interattivo tra l utente e il canale. 08 09

STRATEGIA E ANALISI GLI OBIETTIVI AMBIENTALI RAGGIUNTI 2 Codice etico del Gruppo RAI. Rai Way ha proseguito, anche nel 2009, obiettivi di sviluppo e di continua innovazione delle tecnologie di trasmissione televisiva che costituiscono il più importante investimento di Rai Way. L attività svolta si può sintetizzare nei seguenti punti: 01 la prosecuzione del piano di razionalizzazione degli impianti di Onde Medie; 02 l adeguamento e accorpamento sugli impianti e sulle reti digitali; 03 l adeguamento delle frequenze televisive in banda III VHF alla canalizzazione europea; 04 lo spegnimento dei segnali televisivi analogici in Valle d Aosta, nel Piemonte occidentale, nel Trentino Alto Adige, nel Lazio e nella Campania, con contestuale attivazione dei segnali televisivi digitali terrestri; 05 l estensione del servizio digitale terrestre in Sardegna; 06 l'avvio della piattaforma satellitare free-to-air denominata TivùSat; 07 la progettazione e la realizzazione di impianti fotovoltaici su siti Rai Way per la generazione e l'immissione in rete del GRTN dell'energia prodotta. Oltre a tali strategie di sviluppo economico ed industriale, Rai Way, coerentemente con gli indirizzi della controllante RAI, integra all interno delle proprie attività i principi del rispetto e della tutela ambientale 2 che sono tra le finalità prioritarie e qualificanti il proprio operare. Questi principi rientrano tra i valori fondamentali da perseguire in relazione alla missione affidata a Rai Way dall azionista RAI e la missione di grande valenza pubblica affidata a quest ultimo dall azionista governativo. In particolare durante il 2009 sono stati rinnovati i trasmettitori televisivi TV2 e TV3 di M. Luco, TV3 Piemonte di Monte Penice, TV1 di M. Lauro, TV2 di Trieste Belvedere, mentre, per quanto riguarda il servizio radiofonico, sono stati rinnovati i trasmettitori MF di M. Conero e M. Mario, e sono stati inoltre rinnovati i sistemi di antenna dei trasmettitori MF di Monte Scuro e Monte San Cerbone e del trasmettitore UHF di San Remo. Sul lato della radiofonia digitale, Rai Way ha avviato nel 2009 la diffusione di un servizio sperimentale di applicazioni sull intera rete di diffusione DAB nazionale che utilizza lo standard BIFS del DAB+/DMB. In riferimento al servizio radiofonico, si è proseguito nella campagna di misure finalizzata alla rilevazione della qualità tecnica della ricezione mobile in MF dei tre programmi nazionali RAI sui principali percorsi stradali e autostradali nazionali. Nell ambito dei servizi di contribuzione per RAI, a seguito della positiva sperimentazione del nuovo servizio di contribuzione in tecnologia CoFDM per la Testata Giornalistica Regionale, avviato alla fine del 2008 nella città di Milano, il servizio è stato esteso alle città di Firenze, Bologna, Palermo, Trieste e Venezia.

REPORT AMBIENTALE 2009 Nell ultima decade di giugno è stata effettuata la ricanalizzazione della banda III VHF secondo lo standard europeo, che ha interessato gran parte dei trasmettitori e ripetitori di RaiUno, alcuni ripetitori TV3 e alcuni impianti DTT che operavano nei vecchi canali E, F, e G, per un totale di oltre 400 apparati e coinvolgendo oltre 1.600 comuni. Al riguardo, nell ottica di una gestione sempre più efficiente ed efficace del patrimonio aziendale, è degna di nota l attività svolta nel corso del 2009 dal Laboratorio di manutenzione radioelettrica di Ancona, gestito da personale interno della Zona Territoriale Marche, consistente nel ricondizionamento di circa 250 apparati ricetrasmittenti per adeguarli alla suddetta canalizzazione europea, recuperando pertanto all esercizio altrettanti apparati che diversamente sarebbero stati dismessi. L ADOZIONE E LA DIFFUSIONE DELLA POLITICA AMBIENTALE Nella direzione delineata dalla politica ambientale, Rai Way ha deciso di dotarsi di una Politica Ambientale e di Sistema di Gestione Ambientale e di sottoporre quest ultimo a certificazione secondo la norma internazionale ISO 14001. Il percorso avviato nel 2006 ha portato al mantenimento di tale certificazione anche nel 2009. Politica Ambientale di Rai Way Rai Way, in coerenza con le politiche del Gruppo RAI e in accordo con quanto sancito dal Codice Etico del Gruppo stesso, opera al fine di garantire la trasmissione e la diffusione del segnale radiotelevisivo in Italia e all estero, nel rispetto delle norme vigenti in materia di sicurezza e di ambiente. Rai Way pone la propria attenzione verso la tutela dell ambiente, la sicurezza dei lavoratori e il rispetto dei cittadini che vivono in prossimità delle aree occupate dai propri impianti, nell ottica del miglioramento continuo. La Direzione aziendale considera l ambiente un fattore strategico per il proprio sviluppo e ha pertanto deciso di dotarsi di un sistema di gestione ambientale e di sottoporre lo stesso a certificazione secondo la norma ISO 14001. Con l adozione di tale sistema la Direzione intende: 10 11 individuare e gestire gli aspetti ambientali che caratterizzano la propria attività, nell ottica di un continuo miglioramento delle proprie prestazioni ambientali, assicurando la piena conformità alle normative e ai regolamenti ambientali vigenti, europei, nazionali e locali; mantenere una costante informazione e formazione del personale in merito agli impatti ambientali generati dalle attività di Rai Way, promuovendo e sostenendo ad ogni livello dell organizzazione il coinvolgimento delle risorse umane per migliorare competenze, formazione e consapevolezza nei confronti dell ambiente;

STRATEGIA E ANALISI comunicare al proprio interno la politica e gli obiettivi ambientali dell organizzazione; prevenire, mantenere costantemente sotto controllo e ridurre (laddove possibile) i propri impatti ambientali, adottando idonee procedure operative e valutando le condizioni ambientali anche con riferimento al contesto territoriale; assicurare un costante rispetto della normativa relativa alle emissioni elettromagnetiche mediante l utilizzo delle migliori tecnologie disponibili a costi sostenibili e di una rete di controlli ambientali estesa su tutto il territorio nazionale; adottare procedure per la gestione controllata e la riduzione delle sostanze e dei materiali lesivi dell ambiente; ottimizzare l utilizzo delle risorse naturali, mediante un costante monitoraggio dei consumi di risorse; promuovere al proprio interno la riduzione dei rifiuti prodotti, adottando, ove sia presente un riscontro nelle politiche territoriali locali, misure per la raccolta differenziata e il riciclo dei rifiuti; mantenere con gli Enti Locali e le Autorità un rapporto chiaro e orientato alla collaborazione. Pienamente consapevole dell importanza di coinvolgere le risorse territoriali per il raggiungimento dei propri obiettivi ambientali, la Direzione di Rai Way intende inoltre: comunicare la propria politica ambientale a fornitori e appaltatori, assicurandosi che la stessa sia disponibile al pubblico; introdurre il comportamento ambientale dei propri fornitori tra i criteri di valutazione degli stessi; mantenere canali di comunicazione con le parti interessate per una migliore conoscenza della gestione degli aspetti ambientali da parte di Rai Way. Roma, 15 ottobre 2007 LA STRUTTURA ORGANIZZATIVA DELLE FUNZIONI AMBIENTALI Rai Way è strutturata in Unità Organizzative, tra queste quelle più rilevanti ai fini della gestione degli impatti ambientali dell azienda sono: Gestione Territoriale - ha la responsabilità di gestione delle reti di diffusione e di trasmissione e partecipa alle attività di realizzazione delle reti. Ingegneria - ha la responsabilità di progettare e realizzare le reti di diffusione e di trasmissione. Innovazione, Certificazione e Sperimentazione Radioelettrica - ha la responsabilità di verificare la qualità dei segnali radiofonici e radiotelevisivi emessi. Il personale di Rai Way risulta distribuito su tutto il territorio nazionale. In particolare il 61% di esso è impegnato in attività legate al territorio. L impatto dovuto alle emissioni elettromagnetiche non ionizzanti (NIR) è considerato da Rai Way meritevole di particolare attenzione.

REPORT AMBIENTALE 2009 Le radiazioni non ionizzanti Le radiazioni con onde lunghe e frequenze contenute emettono minor energia e hanno quindi impatti più contenuti sulla materia circostante e sono dette non ionizzanti (o NIR - Non Ionizing Radiations). Le radiazioni con caratteristiche opposte (onde corte e alte frequenze) sprigionano una energia tale da produrre un effetto ionizzante, come per esempio i raggi X o i raggi Gamma. Tale radiazioni sono classificate come ionizzanti. Nella comune accezione del termine emissioni elettromagnetiche non entrano però tutte le radiazioni elettromagnetiche, ma soltanto quelle non ionizzanti dai campi statici fino alle microonde (intervallo da 0 Hz a 300 GHz). In questo intervallo rientrano tutte le sorgenti che più comunemente sono utilizzate quotidianamente nei settori di vita e di lavoro. In questo documento verranno trattate le emissioni di radiazioni non ionizzanti poiché riguardano in modo diretto gli impianti di Rai Way. Nella tabella sottostante viene riportata la classificazione delle radiazioni non ionizzanti con frequenze fino a 300 GHz e lunghezze d onda superiori a 1 mm. Queste sono le frequenze a cui ci si riferisce quando si parla di inquinamento elettromagnetico. Denominazione Sigla Frequenza Lunghezza d onda Frequenze estremamente basse ELF 0-3KHz >100Km Frequenze bassissime VLF 3-30KHz 100-10Km Radiofrequenze Frequenze basse (onde lunghe) Medie frequenze (onde medie) LF 30-300KHz 10-1Km MF 300KHz - 3MHz 1Km - 100m Alte frequenze HF 3-30MHz 100-10m Frequenze altissime (onde metriche) VHF 30-300MHz 10-1m Microonde Onde decimetriche UHF 300MHz - 3GHz 1m - 10cm Onde centimetriche SHF 3-30GHz 10-1cm Onde millimetriche EHF 30-300GHz 1cm - 1mm 12 13

STRATEGIA E ANALISI Tre sono le Unità Organizzative di Rai Way che dal punto di vista tecnico si coordinano per rispondere alle problematiche connesse alle emissioni: Gestione Territoriale 4 Innovazione, Certificazione e Sperimentazione Radioelettrica. L Unita Organizzativa Gestione Territoriale di Rai Way è costituita da una serie di aree di attività centrali e da settori operativi regionali chiamati Zone Territoriali Alta Frequenza. Nell ambito delle Zone Territoriali operano i reparti CQ (Controllo Qualità). Per gli aspetti connessi alle emissioni elettromagnetiche i reparti CQ sono composti da personale altamente qualificato, opportunamente formato e in possesso di pluriennale esperienza. I reparti sono in grado di eseguire una prima valutazione del livello delle emissioni e si coordinano con ICSR 4 per quelle situazioni che si valuta necessario approfondire. I reparti svolgono un ruolo fondamentale nella predisposizione della documentazione necessaria al rispetto degli obblighi delle leggi regionali in materia (ove queste siano presenti). Il parco torri Le torri, i tralicci e le antenne, indicate anche come parco torri, costituiscono le fonti di emissioni elettromagnetiche di Rai Way. Il parco torri complessivo è costituito da oltre 1.900 strutture di trasmissione e destinate alla trasmissione e diffusione di segnali: radiofonici in onde medie; radiofonici operanti in modulazione di frequenza e in tecnologia digitale; televisivi analogici e digitali. Per quanto riguarda le emissioni radiofoniche di onde medie (OM), il parco è costituito da oltre 100 strutture, di queste, 28 strutture hanno altezza superiore a 100 metri. Il parco torri per le trasmissioni televisive e radiofoniche in modulazione di frequenza è il più numeroso essendo costituto da circa 1.800 strutture, di queste 34 hanno altezza superiore a 100 metri e 87 hanno altezza compresa fra 50 e 100 metri. Gran parte delle torri di Rai Way ospitano anche impianti di operatori terzi di telefonia cellulare e telecomunicazioni in qualità di clienti. Gli impianti radiofonici a Onda Media Va fatto un cenno alla storica tradizione della radiofonia in Onda Media (OM) che dagli anni 20 fino ai primi anni 50 ha rappresentato l ossatura della trasmissione radiofonica RAI verso l intero paese. Di importanza notevole erano anche le trasmissioni indirizzate all estero: la configurazione della rete originaria consentiva infatti la ricezione dei programmi RAI dal Nord Africa alla Scandinavia. Le trasmissioni in Onda Media di RAI sono state notevolmente ridotte a seguito della recente normativa relativa alle emissioni elettromagnetiche.

REPORT AMBIENTALE 2009 Gli impianti in OM di maggior potenza sono allocati in aree di terreno recintato. Le antenne per onda media sono normalmente composte da un pilone verticale (monopolo), qualche volta da due, più raramente da tre. Per gli impianti di minore potenza l antenna è costituita da un filo obliquo detto draglia. Il campo elettromagnetico emesso dei sistemi in OM si distribuisce secondo fasce circolari o ellittiche concentriche rispetto alla collocazione dell antenna. Il campo elettromagnetico decade pertanto linearmente con la distanza dall antenna. La decadenza con la distanza è anche funzione della conducibilità elettrica del terreno circostante. Ne risulta che è possibile ridurre i valori di campo elettromagnetico solo agendo sulla potenza dell impianto ed agire sulla potenza significa perdere significativamente in termini di area di servizio. Le trasmissioni in Onda Media di RAI, come accennato, sono state quindi notevolmente condizionate dall introduzione della normativa nazionale. E stato di conseguenza attuato un piano di monorete Onda Media con il dimezzamento del numero degli impianti in esercizio. I limiti imposti dalla normativa sono rispettati al più a poche decine di metri dall impianto e il valore di cautela si riscontra a partire da pochi metri dall antenna per impianti di piccola potenza fino a qualche centinaio di metri per antenne di grande potenza. Le antenne poste sui tetti degli edifici non generano problemi di superamento di limiti e/o valore di cautela, le antenne poste al suolo invece producono generalmente campi elettromagnetici più elevati. Dei principali centri in Onda Media è stata effettuata la valutazione delle condizioni di esposizione, in termini di potenza, quantomeno per l esposizione diretta. Come per altre forme di emissioni, per l Onda Media sono disponibili le nuove tecniche di trasmissione digitali che consentono un migliore servizio con una minore potenza. Per lo scopo è stato costituito un consorzio mondiale chiamato DRM (Digital Radio Mondiale) avente come obiettivo il rilancio di questo mezzo di trasmissione. E bene ricordare che il DRM è integrativo e non concorrenziale del DAB (DRM = 1 frequenza alcuni contenuti DAB = 1 frequenza molti contenuti). Gli impianti a modulazione di frequenza e televisivi analogici e digitali Questa tipologia di impianti è trattata congiuntamente in quanto sono normalmente presenti contemporaneamente nei siti trasmittenti: le altezze dei tralicci delle antenne vanno da 20 a 150 metri e si estendono in verticale. Gli impianti a modulazione di frequenza sono generalmente di grandi dimensioni e le antenne si trovano di solito nel centro del traliccio. Sono i sistemi più delicati dal punto di vista dei livelli di esposizione e vi sono numerose installazioni a quote basse di altitudine. Il possibile raggiungimento ed eventuale raro superamento dei limiti imposti derivano quasi esclusivamente da tali sistemi. 14 15 Le antenne degli impianti televisivi analogici sono collocate su appositi tralicci di sostegno, le altezze dei tralicci vanno da 20 a 150 metri, le antenne sono generalmente di piccole dimensioni. Le antenne TV sono generalmente allocate alla sommità del traliccio con potenze che vanno da poche decine di Watt a qualche decina di KW. Gli impianti TV non creano eccessive preoccupazioni dal punto di vista delle esposizioni e non sono pertanto determinanti nel raggiungimento e superamento dei limiti.

STRATEGIA E ANALISI Difatti è molto difficile riscontrare superamenti dei limiti o del valore di attenzione dovuti ad una singola sorgente Rai Way, se non nel caso dalla presenza o prossimità nei siti Rai Way anche di altri soggetti trasmittenti. In questi casi anche Rai Way è chiamata in causa, il meccanismo di riduzione a conformità prevede il coinvolgimento di tutti i soggetti eccedenti la soglia di rilevanza che è fissata a 0.6 V/m. Dai nuovi impianti operanti in tecnologia digitale non dovrebbero emergere difficoltà di contenimento delle emissioni entro i valori previsti dalla normativa. Il diverso approccio di misura adottato potrebbe però portare errori rilevanti se condotto da tecnici non preparati. Il progetto di introduzione del sistema di televisione digitale terrestre (DTT) è stato avviato in Italia nel 2003, in ottemperanza alla Legge n. 112/04 che prevedeva il raggiungimento del 70% di copertura radio del territorio nazionale. La transizione dall analogico al digitale proseguirà gradualmente su tutto il territorio. L utilizzo della nuova tecnologia (DVB-T) richiede potenze fino a 10 volte inferiori a parità di area di servizio con una riduzione, fino a scomparsa, dei problemi legati alle emissioni elettromagnetiche. Ingegneria L unita organizzativa Ingegneria di Rai Way è dotata di personale altamente qualificato che, nell ambito delle più ampie attività di progettazione e realizzazione delle infrastrutture di rete valuta con particolare attenzione gli aspetti connessi alle emissioni elettromagnetiche. Mediante l ausilio di applicativi software di predizione del campo elettromagnetico sviluppati su proprie specifiche, Ingegneria studia la migliore soluzione tecnica che produca il minor impatto ambientale e nel contempo garantisca gli standard di qualità dei servizi erogati all utente. In casi estremi, secondo le indicazioni degli organismi pubblici, Ingegneria, con il contributo di Gestione Territoriale e di ICSR, può stabilire eventuali riduzioni di potenza degli apparati o la delocalizzazione dell impianto. La realizzazione di nuove postazioni radiotelevisive Nel caso di realizzazione di una nuova postazione o di ampliamento significativo di siti esistenti l Unità Organizzativa Ingegneria, in collaborazione con Gestione Territoriale, individua l ubicazione e la frequenza da utilizzare. Inoltre, esegue un primo studio per valutare se possano esistere problemi interferenziali con le frequenze già utilizzate (non vengono eseguiti, in questa fase, studi riguardanti le NIR). Se tale fase di studio dà esito positivo, si procede con la richiesta del permesso ad utilizzare la frequenza individuata per il sito in questione, direttamente al Ministero dello Sviluppo Economico- Comunicazioni. Ottenuto il permesso dal Ministero si passa alla fase di progettazione e realizzazione dell impianto. Con l ausilio di programmi specifici si eseguono le verifiche sulle NIR presunte per i campi vicini

REPORT AMBIENTALE 2009 esclusivamente per la frequenza di interesse. Analogamente vengono eseguite delle verifiche dei campi lontani per valutare l area di servizio. Se le simulazioni ottenute sono compatibili con quanto previsto dalle leggi e dai regolamenti in materia, considerando i valori necessari per la diffusione del segnale, si passa ad una fase successiva che consiste nella predisposizione della documentazione per l ottenimento delle necessarie autorizzazioni. Normalmente queste attività sono svolte avvalendosi di società esterne che sono chiamate a valutare l impatto elettromagnetico sull ambiente, considerando anche le frequenze già esistenti. Per far questo effettuano un sopralluogo preventivo finalizzato ad effettuare le misure reali di fondo elettromagnetico, a constatare la presenza di edifici e/o altri punti sensibili, allo studio dell ubicazione del traliccio e a considerare altri parametri che, in dipendenza del contesto territoriale, possano aiutare a valutare il calcolo teorico dei campi elettromagnetici. A questo punto il professionista esegue la stima del campo totale tenendo conto del campo esistente e di quello introdotto con la nuova installazione; se i valori rientrano nei limiti previsti dalla normativa rilascia una dichiarazione di conformità. In allegato a questa dichiarazione ci sono foto, misure e calcoli delle stime future. La documentazione AIE rilasciata dal professionista viene inviata agli organi competenti (Comuni, Arpa, ecc.). La realizzazione fisica dell impianto può essere eseguita da personale Rai Way o da ditte terze ed i collaudi finali sono svolti da personale Rai Way. L esercizio e la manutenzione degli impianti è svolto dall Unità Organizzativa Gestione Territoriale. Innovazione, Certificazione e Sperimentazione Radioelettrica Il Centro di competenza di Rai Way per le emissioni elettromagnetiche trova collocazione nell area di attività Controllo e Collaudo dell Unità Organizzativa Innovazione, Certificazione e Sperimentazione Radioelettrica (ICSR), che è deputata a fornire gli indirizzi e le procedure ai reparti operativi territoriali di Gestione Territoriale, sia sulle modalità di esecuzione delle misure sia sulle informazioni da distribuire all esterno di Rai Way. ICSR ha anche il compito di seguire l evoluzione della normativa nazionale e internazionale e valutare le ricadute per l Azienda. L articolazione operativa dell attività si basa su due sedi (Monza e Sorrento), il cui organico è composto da personale altamente qualificato avendo maturato anni di esperienza in materia. ICSR è in grado di effettuare misure di tipo selettivo per verificare il contributo delle singole fonti elettromagnetiche utilizzando la più aggiornata strumentazione con modalità e metodologie che sono riconosciute come le migliori sia a livello nazionale che internazionale. 16 17

STRATEGIA E ANALISI Il Centro di controllo di Monza Il Centro di controllo di Monza (MI) è dotato di attrezzature e apparecchiature necessarie ad effettuare le rilevazioni e le analisi NIR. Tra le attività di questa funzione vi sono infatti: analisi selettive di campo elettromagnetico; gestione dei dati relativi alle misure di emissioni NIR; aggiornamento delle strumentazioni e della tecnologia per le misure di campo elettromagnetico in coerenza con gli sviluppi tecnologici. Le misurazioni effettuate dal Centro ICSR hanno evidenziato che i sistemi radianti dei trasmettitori a Modulazione di Frequenza (MF) congiuntamente alle torri autoirradianti a Onde Medie sono i maggiori responsabili di emissioni NIR. Contribuiscono a questa attività anche le unità territoriali operanti nell ambito di Gestione Territoriale (reparti CQ). ICSR fornisce inoltre il supporto necessario ai reparti operativi di Gestione Territoriale per l evasione degli obblighi connessi alle leggi regionali o per affrontare eventuali contraddittori con gli Enti Pubblici di controllo. LA MAPPATURA DEGLI IMPATTI AMBIENTALI L azienda ha effettuato la mappatura di tutti gli aspetti ambientali connessi alla propria attività e agli impatti conseguenti, diretti ed indiretti. La mappatura degli aspetti ambientali ha evidenziato quali aspetti monitorare: l le emissioni elettromagnetiche l l inquinamento acustico l l impatto paesaggistico l i consumi energetici l la gestione rifiuti speciali l le sostanze lesive dell ozono atmosferico l l utilizzo di sostanze pericolose l gli scarichi idrici l i consumi idrici La priorità di intervento - Le emissioni elettromagnetiche Le problematiche e le conseguenze connesse all impatto delle emissioni elettromagnetiche sono considerate da Rai Way le fonti inquinanti verso cui porre la maggior attenzione e la priorità nella conduzione delle politiche ambientali aziendali.

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IL PROFILO DI RAI WAY 2009 / La nascita e la storia di Rai Way / I servizi offerti da Rai Way / La struttura operativa dell organizzazione / Il quartiere generale e le sedi periferiche / L assetto proprietario e la forma legale / Il mercato nazionale e il profilo della clientela / L attività internazionale / Le dimensioni di Rai Way / La missione 20 22 25 26 27 27 28 29 31

REPORT AMBIENTALE 2009 LA NASCITA E LA STORIA DI RAI WAY Rai Way inizia l attività il primo marzo 2000 a seguito del conferimento da parte di RAI del ramo d azienda Divisione Trasmissione e Diffusione che ha comportato il trasferimento sia del personale con la propria esperienza e competenza sia dei beni materiali, degli impianti e delle infrastrutture. Rai Way, grazie alla storica esperienza di RAI nel campo della diffusione e trasmissione di segnali radiotelevisivi, si è da subito posizionata come il primo operatore broadcast in Italia. La professionalità, l esperienza e la rete ampiamente distribuita sul territorio italiano ereditati da RAI permettono a Rai Way di continuare a garantire la disponibilità dei contenuti prodotti dal Gruppo e l innovazione e la sperimentazione proprie del settore. Ogni giorno oltre 200 servizi di trasmissioni sono erogati ai Clienti Rai Way e numerosi sono i segnali audio e video prodotti in tutto il territorio nazionale e resi disponibili. La storia di Rai Way prima del 2000 coincide con quella di RAI e può essere riassunta in queste date principali: Da RAI a Rai Way: le tappe di un percorso evolutivo 20 21 1924 La torinese RADIOFONO e la SIRAC costituiscono la URI (Unione Radiofonica Italiana). Il 27 novembre la URI ottiene dal governo la concessione per l'impianto e l'utilizzo di telecomunicazioni via etere. Il 6 ottobre, alle 21, Maria Luisa Boncompagni, dallo studio romano di Palazzo Corradi, legge il primo annuncio della neonata radio: "Unione radiofonica Italiana, stazione di Roma 1-RO, trasmissione del concerto inaugurale". 1928 La URI si trasforma in EIAR (Ente Italiano Audizioni Radiofoniche) con sede legale a Roma e Direzione Generale a Torino, prima in via Bertola - nell'attuale palazzo ENEL - poi in via Arsenale 21. Iniziano a Roma e Milano esperimenti di trasmissioni di immagini utilizzando il disco di Nipkow. 1929 Entra in funzione la Stazione Radio di Torino. Il 2 settembre 1929 inizia la sua attività il Centro di Controllo a Sesto Calende. 1930 Nasce a Torino il Laboratorio Ricerche dell'eiar. 1933 Viene attivata la Stazione Radio di Torino 2. Alla V Mostra Nazionale della Radio vengono presentati i primi esperimenti di televisione. 1938 Entra in funzione la Stazione Radio di Torino 3. 1939 Si effettuano a Roma esperimenti di trasmissione televisiva con standard a 441 linee. Entra in funzione il trasmettitore di Roma Monte Mario. 1944 L'EIAR si divide in due reti, una nell'italia liberata e una nel centro-nord. Il 26 ottobre nasce la R.A.I. Radio Audizioni Italiana. 1945 Termina il regime commissariale per le zone controllate dagli Alleati e viene nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione. Il 15 dicembre si ricostituisce l'unità aziendale con il rinnovo del Consiglio di Amministrazione. 1947 I delegati di 60 paesi presenti alla Conferenza mondiale delle radiocomunicazioni ad Atlantic City decidono di chiamare televisione, in sigla TV, la trasmissione a distanza delle immagini in movimento. 1949 Il 28 maggio si effettua a Roma una dimostrazione sperimentale di televisione dagli auditori radiofonici di via Asiago. Il 10 luglio entrano in funzione a Torino un trasmettitore televisivo ed uno studio di ripresa: iniziano le prove per la messa a punto dello standard televisivo. In occasione della prima Esposizione Internazionale della Televisione a Milano iniziano, l'11 settembre da Torino e Milano, le trasmissioni televisive sperimentali con standard a 625 linee. Il 15 settembre nasce la ERI. 1950 La RAI partecipa alla costituzione dell'union Européenne de Radiodiffusion UER. 1952 Si trasferisce a Roma la Direzione Generale aziendale. Restano a Torino le direzioni centrali di gestione.

IL PROFILO DI RAI WAY 1954 Domenica 3 gennaio inizia il regolare servizio di televisione in VHF. I trasmettitori sono Torino Eremo, Milano, Monte Penice, Portofino, Monte Serra, Monte Peglia, Roma Monte Mario. Il 10 aprile la R.A.I. diventa RAI Radiotelevisione Italiana. Il 30 maggio 1954 viene inaugurata a Monza la nuova sede del Centro di Controllo. 1958 Entra in funzione a Torino il servizio di filodiffusione. 1961 Entra in funzione la seconda rete televisiva e Torino è tra le prime zone servite. Si inaugura a Torino il nuovo Centro Ricerca e Sperimentazione RAI di corso Giambone. 1964 Sulla seconda rete viene irradiato, anche se solo in alcune zone tra cui quella servita da Torino Eremo, il segnale a colori nei sistemi NTSC, PAL e SECAM. Nella zona di Torino iniziano le trasmissioni radio in stereofonia. 1977 Iniziano ufficialmente le trasmissioni a colori con standard PAL. 1979 Iniziano le trasmissioni della terza rete televisiva progettata e realizzata per la diffusione di programmi su base regionale. 1995 In Valle d'aosta viene avviata sperimentalmente una rete di diffusione radiofonica Digitale Terrestre (DAB-T). 1996 Durante la Mostra del Cinema di Venezia viene sperimentata per la prima volta in Italia la tecnologia MVDS a 40 GHz (Multimedia Video Distribution System) per la diffusione di segnali televisivi. Viene inaugurato l'impianto di Roma via Teulada per l'up-link digitale dei programmi RAI (DVB-S) verso il satellite di diffusione Hot Bird 2. 1997 Iniziano le trasmissioni digitali dall'up-link di Roma via Teulada dei canali tematici satellitari RAI. In Alto Adige viene avviato un servizio di diffusione radiofonica Digitale Terrestre (DAB-T). 1998 Viene realizzato a Roma un sistema bidirezionale MWS a 40 GHz (Multimedia Wireless System) per sperimentare un servizio di teledidattica multimediale. Vengono realizzate trasmissioni sperimentali verso il satellite Hot Bird 4 per l'utilizzo della tecnologia Skyplex. 1999 Creazione all interno di RAI di una business unit denominata Divisione Trasmissione e Diffusione (DTD). RAI crea la società NewCo TD che successivamente assumerà la denominazione Rai Way SpA. Iniziano le trasmissioni sperimentali di televisione Digitale Terrestre (DVB-T) dalla stazione di Roma Monte Mario. 2000 Il primo marzo 2000 Rai Way inizia ad essere pienamente operativa. Diventano di proprietà del nuovo soggetto le infrastrutture e gli impianti per la trasmissione e diffusione televisiva e radiofonica della RAI e vengono rilevati circa 700 dipendenti del settore trasmissione e diffusione dei segnali radiotelevisivi. 2003 Luglio: viene portata a completamento la rete Waynet. 2004 Dicembre: viene raggiunta la copertura Digitale Terrestre del 70% della popolazione. 2006 Viene diffusa la prima edizione del Bilancio Ambientale. Si avvia il progetto di certificazione ambientale secondo la norma ISO14001. 2006 Avvio delle prime sperimentazioni del Digital Radio Mondiale, la radio digitale in tecnica DRM. 2007 Il completamento della rete di distribuzione Digitale Terrestre e della regionalizzazione del multiplexa consentono la diffusione del TG3 locale sul DTT. 2007 Passaggio definitivo del canale RaiDue al Digitale Terrestre per Aosta e zone limitrofe. Passaggio definitivo del canale RaiDue al Digitale Terrestre per la provincia di Cagliari. 2007 Avvio del progetto di estensione della copertura Digitale Terrestre all 85%. 2008 Inizio a livello sperimentale delle trasmissioni in DAB+/DMB Visual Radio in collaborazione con Aeranti-Corallo. Nell area di Venezia il mux trasmesso contiene 17 emittenti locali radiofoniche e nell area di Bologna ne contiene 19. 2008 Avviato un nuovo servizio di contribuzione in tecnologia CoFDM nelle città di Roma e Milano per la Testata Giornalistica Regionale della RAI. 2008 A partire dal 15 di ottobre è stata avviata in Sardegna la transizione dall analogico al digitale di tutte le reti televisive terrestri. Le operazioni di switch-off si sono concluse il 31 ottobre. 2009 Estensione della rete televisiva digitale terrestre alle regioni Valle d Aosta, Piemonte, Lazio e Campania, nonché alle Province Autonome di Trento e Bolzano, con installazioni in gran parte effettuate mediante personale interno all azienda. 2009 Adeguamento dei canali televisivi da 8 a 7 MHz in banda III VHF alla canalizzazione europea: i canali E, F, G nella canalizzazione italiana hanno assunto le denominazioni di 6, 7, 9.

REPORT AMBIENTALE 2009 I SERVIZI OFFERTI DA RAI WAY In quanto operatore tecnologico di rete del Gruppo RAI, l attività principale di Rai Way consiste nell erogazione dei servizi di trasmissione e diffusione dei segnali radiofonici e televisivi sull intero territorio nazionale e all estero per conto della Capogruppo e delle consociate. Più in generale l offerta di servizi che Rai Way rivolge ai propri Clienti comprende: l i servizi di trasmissione, erogati attraverso la rete Waynet, e consistenti nella messa a disposizione di ponti radio mobili, collegamenti in fibre ottiche, circuiti in cavo coassiale per il trasporto di segnale video/audio e nel noleggio di ponti radio per servizi occasionali; l i servizi di diffusione che consistono nella diffusione di segnali audio e video attraverso le reti terresti e satellitari in Italia e all estero; l i servizi di Tower Rental, ovvero di ospitalità di impianti, che consistono nella concessione a terzi dell uso di spazi presso le infrastrutture di rete di Rai Way per installazioni di apparecchiature elettriche e radioelettriche; l i Network Services che mettono a disposizione del Cliente il know-how di rete dei professionisti Rai Way fornendo attività di pianificazione e progettazione ecocompatibile di reti terrestri e satellitari, realizzazione e gestione degli impianti e delle reti, valutazione radioelettrica e acquisizione dei siti. Per quanto riguarda i rapporti commerciali con gli altri Clienti ovvero il settore di vendite business, Rai Way, rivolgendo la propria offerta di servizi a molteplici segmenti di mercato, ha potuto limitare gli effetti di un contesto economico recessivo, riuscendo a mantenere il trend di crescita dei ricavi complessivi da terzi conseguito negli ultimi anni. Per quanto riguarda i rapporti commerciali con gli altri Clienti, lo sviluppo di nuove iniziative e le attività di rinegoziazione, che sono state svolte e che sono ancora in corso, hanno permesso di raggiungere l obiettivo dei ricavi previsti, nonostante si stia concretizzando una contrazione delle richieste di servizi per la volontà dei maggiori operatori di ottimizzare i propri costi di esercizio. Su questa linea gli operatori di telefonia mobile hanno confermato la politica di condivisione delle infrastrutture estendendo accordi di sharing finalizzati all accorpamento delle postazioni con apprezzabile riduzione degli oneri da loro sostenuti. 22 23

IL PROFILO DI RAI WAY Al di là dell ottimizzazione delle infrastrutture, gli operatori hanno continuato tuttavia ad ampliare la loro rete o ad aggiornarne i sistemi per consentire una maggiore qualità e quantità dei servizi offerti all utenza. Nel 2009 sono state realizzate 12 nuove attivazioni e 77 ampliamenti. La digitalizzazione dei servizi televisivi in importanti aree come le città di Roma, di Napoli e di Torino e di gran parte delle rispettive Regioni ha rappresentato la prima spinta decisiva da parte delle maggiori emittenti a orientare il proprio interesse verso i servizi e le infrastrutture di Rai Way, concordemente ritenute di primaria affidabilità ed in grado di garantire la necessaria riqualificazione delle reti televisive digitali del futuro. In tale contesto la Società, nel corso del 2009, ha sottoscritto o esteso accordi di fornitura di servizi presso alcuni siti aziendali con alcuni primari broadcasters nazionali presenti nelle regioni già digitalizzate. Rai Way si è inoltre proposta con successo alle Regioni interessate con servizi di progettazione e gestione degli impianti, con l intento di agevolare il passaggio dall analogico al digitale; ne sono un esempio gli accordi stipulati con la Regione Valle d Aosta e la Provincia Autonoma di Trento. Un altro importante settore dove si è operato in modo sinergico con gli altri broadcasters è quello della diffusione radiofonica in tecnica digitale con l avvio della diffusione a livello nazionale di servizio sperimentale di applicazioni sull intera rete di diffusione DAB nazionale che utilizza lo standard BIFS del DAB+/DMB. Per quanto concerne, infine, i servizi di trasmissioni occasionali di contribuzione televisiva su rete Rai Way, si conferma il trend di contrazione dei ricavi. Ciò soprattutto a causa della riduzione degli oneri di connessione per effetto, tra l altro, dell impiego delle reti dati a pacchetto, che spinge gli operatori radiotelevisivi a dotarsi di infrastrutture autonome, ritagliate secondo le proprie esigenze. Tale contrazione è stata in parte contenuta attraverso l erogazione di servizi di trasmissione offerti in occasione dei Mondiali di Nuoto 2009, per i quali RAI ha svolto il ruolo di Host Broadcaster.

REPORT AMBIENTALE 2009 I programmi televisivi e radiofonici diffusi I programmi televisivi diffusi La rete analogica televisiva terrestre diffonde i programmi di RaiUno, RaiDue, RaiTre, RaiTre Regionale, i programmi della Svizzera Romanda e di France 2 in Valle d Aosta, i programmi il lingua slovena per il Friuli Venezia Giulia, programmi in lingua tedesca e ladina per la zona dell Alto Adige e parte del Trentino e RaiUno per la Tunisia. La rete digitale televisiva terrestre - DVB-T diffonde i programmi di RaiUno, RaiDue, RaiTre, Rai Sport 1, Rai Sport 2, Rai News, Rai 4, Rai Premium, Rai Movie, Rai Extra, Rai Storia, Rai Gulp, Rai YoYo, Rai HD. La rete digitale televisiva satellitare diffonde i programmi di RaiUno, RaiDue, RaiTre, Rai Extra, Rai YoYo, Rai Med, Rai Scuola, Rai Sport 1, Rai Premium, Rai Storia, Rai Movie, Rai News, Rai 4. I programmi radiofonici diffusi La rete analogica radiofonica terrestre diffonde, su scala sovranazionale, nazionale, regionale e locale, in: Modulazione di Frequenza - FM (RadioUno, RadioDue, RadioTre, Gazzettini Regionali, Isoradio, V programma della filodiffusione, programma radiofonico in lingua slovena per il Friuli Venezia Giulia, programma radiofonico in lingua tedesca e ladina per l Alto Adige e parte del Trentino). Onda Media - OM (Programmazione derivante dal palinsesto di RadioUno, ma differente dalla programmazione nazionale e regionale; programma notturno dell Italia per l Europa e il bacino del Mediterraneo). La rete digitale radiofonica terrestre - DAB-T diffonde, su scala sovranazionale, nazionale, regionale e locale: RadioUno, RadioDue, RadioTre, Isoradio, IV e V programma della filodiffusione e GR Parlamento. A livello sperimentale si diffondono programmi di emittenti locali nell area di Bologna e di Venezia. 24 25

IL PROFILO DI RAI WAY LA STRUTTURA OPERATIVA DELL ORGANIZZAZIONE Rai Way ha adottato un modello organizzativo basato su una specifica suddivisione di ruoli e responsabilità che garantisce efficienza nell erogazione del servizio, rapidità di intervento, anche nelle situazioni di emergenza. Il personale di Rai Way nel 2009 ammonta a 695 (unità medie nel periodo) suddivise in diverse Unità Organizzative. (unità medie nell anno) Nel prospetto qui riportato viene evidenziato l andamento delle unità medie di personale negli ultimi 6 anni. Il personale risulta particolarmente decentrato su tutto l ambito nazionale. Personale per categoria 2004 2005 2006 2007 2008 2009 Dirigenti 19 17 17 14 15 14 Funzionari/quadri 138 139 138 137 138 139 Impiegati 481 486 480 476 478 491 Operai 92 87 74 66 55 51 Totali 730 729 709 693 686 695 Dipendenti a ruolo nel periodo 1 gennaio - 31 dicembre 2009. Unità inclusive del personale a tempo determinato. Nel 2009 l organico medio è sostanzialmente in linea con quello dell anno precedente. La minima variazione è connessa ad un fisiologico turnover del personale. In particolare, date le caratteristiche tecniche di Rai Way, anima tecnologica del Gruppo RAI, è possibile notare come la popolazione aziendale sia concentrata nelle funzioni deputate alla gestione delle reti e degli impianti. Troviamo infatti il 78% dei lavoratori distribuito tra Gestione Territoriale (66%) e Ingegneria (12%). Le funzioni territoriali occupano inoltre un maggior numero di dipendenti rispetto alle funzioni di staff assestandosi intorno ad un valore superiore al 60% del totale.

REPORT AMBIENTALE 2009 IL QUARTIERE GENERALE E LE SEDI PERIFERICHE Rai Way è presente capillarmente sul territorio nazionale e dispone di: l 1 sede legale e amministrativa a Roma in Via Teulada 66 l 20 sedi territoriali l 2 sedi di controllo qualità (Monza e Sorrento) l oltre 2.300 stazioni dislocate in tutte le regioni italiane. Sedi Qualità e Soddisfazione del cliente - MONZA - SORRENTO Territory Management Centres - AOSTA - TORINO - MILANO - BOLZANO - TRENTO - TRIESTE - VENEZIA - GENOVA - BOLOGNA - FIRENZE - ANCONA - PERUGIA - PESCARA - ROMA - NAPOLI - POTENZA - BARI - COSENZA - PALERMO - CAGLIARI 26 27

IL PROFILO DI RAI WAY L ASSETTO PROPRIETARIO E LA FORMA LEGALE Ray Way è una Società per Azioni del Gruppo RAI interamente controllata da RAI Radiotelevisione Italiana SpA (RAI) attraverso una partecipazione diretta del 99,99926% ed una partecipazione dello 0,00074% della Società Rai Trade SpA. Nel corso del 2008 l assetto proprietario di Rai Way è rimasto stabile, così come è rimasta immutata la forma legale della Società. Anche il capitale sociale nel corso del 2009 è rimasto invariato rispetto all anno precedente. Non si sono verificati eventi di finanza straordinaria (fusioni, scorpori) o operazioni di acquisizioni di partecipazioni che non risultano, come negli anni precedenti, nel portafoglio della società. IL MERCATO NAZIONALE E IL PROFILO DELLA CLIENTELA Rai Way ha mantenuto le proprie attività ancora verso i due mercati di riferimento: l il Gruppo RAI e sono costituite dalle prime due categorie di servizi: la trasmissione e la diffusione del segnale radiotelevisivo in Italia e all estero; l i clienti terzi (operatori nell ambito delle telecomunicazioni detti broadcaster o enti della Pubblica Amministrazione) e consistono nell erogazione delle quattro categorie di servizi sopra evidenziate (paragrafo I servizi offerti da Rai Way ). In questo senso, Rai Way opera in maniera esclusiva sul territorio nazionale. I soggetti clienti e destinatari diretti dei servizi di Rai Way sono i seguenti: l la RAI Radiotelevisione Italiana, quale principale cliente di Rai Way, l i Broadcaster nazionali ed internazionali, l gli operatori di telecomunicazioni, l le Amministrazioni pubbliche e Forze dell'ordine, l le grandi aziende private, e quale utente indiretto finale delle trasmissioni di Rai Way, l intera popolazione nazionale.

REPORT AMBIENTALE 2009 L ATTIVITÀ INTERNAZIONALE Nel corso del 2009 Rai Way, attraverso l'unità Operativa Pianificazione e Sviluppo del Business, ha rafforzato le proprie attività internazionali agendo sia con interventi finalizzati al consolidamento del prodotto offerto, sia attraverso una mirata attività di relazione intrapresa con i Broadcaster di vari paesi. Relativamente al prodotto, facendo tesoro dell'esperienza acquisita nella digitalizzazione della televisione in Italia e forte della leadership tecnologica conquistata come operatore nella Radio Digitale nello standard DAB+/DMB, Rai Way ha rafforzato la propria immagine sul mercato internazionale proponendosi ai suoi potenziali clienti, con una triplice veste: come Advisor, ossia consigliere di alto profilo su temi strategici e di opportunità finanziaria e tecnologica; come Consulente Operativo, per le attività legate all'installazione, messa a punto e gestione degli impianti; e come Formatore Tecnico. I paesi verso i quali le azioni sono state più strutturate - azioni concretizzatesi in visite in loco, incontri con rappresentanze governative e diplomatiche finalizzate alla stipula di accordi commerciali, partecipazioni ad attività di studio e progettazione anche in collaborazione con aziende manifatturiere italiane del settore - sono stati la Tunisia, la Serbia, l'armenia, e la Russia. Si sottolineano gli aspetti che si collegano all'ambiente: in ogni proposta di collaborazione, che in sostanza si è focalizzata sul supporto alla futura realizzazione delle reti televisive o radiofoniche digitali terrestri, che di per sé contengono degli intrinseci positivi effetti ambientali derivanti dal passaggio dall'analogico al digitale (minore energia consumata a fronte di un migliore servizio offerto), Rai Way ha proposto e suggerito soluzioni tecniche e anche organizzative (tra le quali, ad esempio, un evoluto uso dei sistemi informativi di gestione degli asset tecnologici e della forza lavoro), che implicano ulteriori rilevanti riduzioni di consumi energetici. 28 29

IL PROFILO DI RAI WAY LE DIMENSIONI DI RAI WAY 5 Da Relazione sulla Gestione di Rai Way SpA. Per fornire la dimensione dell operatività di Rai Way vengono forniti i principali dati gestionali degli ultimi sei anni (2004 2009) 5. 2004 2005 2006 2007 2008 2009 Dati economici (milioni di v) Ricavi delle vendite e delle prestazioni 202 193 190 188 195 205 di cui fatturato a RAI 160 157 153 151 157 166 incidenza % del fatturato RAI 79% 81% 81% 81% 81% 81% Valore aggiunto 107 103 100 96 106 114 Risultato operativo 17 13 13 13 23 26 Utile (perdita) del periodo 8 6 4 7 20 15 Valori patrimoniali e finanziari (milioni di v) Immobilizzazioni materiali nette 162 158 177 171 194 229 Patrimonio netto 91 91 95 101 121 118 Indebitamento finanziario netto 22 13 41 37 6 57 Partecipazioni 0 0 0 0 0 0 Totale attività patrimoniali 239 232 273 271 266 319 Il fatturato totale di Rai Way per l anno 2009 è risultato pari a 205,2 milioni di Euro, in crescita di 9,8 milioni di Euro rispetto al 2008 (5,0%). In particolare per il Gruppo RAI, i ricavi sono pari a 165,9 milioni di Euro con una crescita di 8,4 milioni di Euro (5,4%). Relativamente ai rapporti commerciali con gli altri Clienti, si evidenzia che i ricavi sono pari a 38,8 milioni di Euro, con una crescita pari a 1,1 milioni di Euro rispetto al 2008 (3,0%).