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OSSERVATORIO REGIONALE TRASPORTI, LOGISTICA E INFRASTRUTTURE ABRUZZO Con il supporto tecnico scientifico di Rapporto 2007

Il Rapporto 2007 "Osservatorio regionale trasporti, logistica e infrastrutture Abruzzo" è inserito sul sito internet: http://www.trail.abruzzo.it Si autorizza la riproduzione, la diffusione e l'utilizzazione anche parziale del volume con l'obbligo della citazione della fonte. 2007- UNIONCAMERE ABRUZZO -Unione regionale delle Camere di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura Teramo Sede: Via Savini 50, 64100 Teramo Tel. 0861-335212-335277 e-mail: info@unioncamereabruzzo.it Sito web: http://www.unioncamereabruzzo.it Rapporto 2007 pagina 2

L'Unione Regionale delle Camere di Commercio, Industria, Artigianato ed Agricoltura dell'abruzzo (Unioncamere Abruzzo) è l'organismo, costituto nel 1969 con sede a Teramo, che associa e rappresenta le Camere di Commercio di Chieti, L Aquila, Pescara e Teramo e quindi il sistema degli interessi generali delle imprese abruzzesi, svolgendo funzioni di supporto e di promozione dell'economia, coordinando i rapporti con la Regione Abruzzo e gli enti locali. Il Consiglio di amministrazione di Unioncamere Abruzzo è costituito dagli attuali Presidenti in carica delle Camere di Commercio di: Chieti (Cav. Lav. Dino Di Vincenzo), L Aquila (Dr. Giorgio Rainaldi), Pescara (Gr.Uff. Ezio Ardizzi) e Teramo (Dr. Giustino Di Carlantonio). L'assemblea è composta attualmente dai Presidenti e membri delle Giunte camerali di Chieti, L Aquila, Pescara, e Teramo. Il Presidente pro-tempore di Unioncamere Abruzzo è il Dr. Giustino Di Carlantonio. Organo di Unioncamere è il Comitato dei Segretari Generali in carica delle Camere di Commercio di Chieti (Dr. Ettore Lalli), L Aquila (Dr. Francesco Prosperococco), Pescara (Dr. Massimo Taschini) e Teramo (Dr. Giampiero Sardi). Il Dr. Giampiero Sardi è anche Segretario Generale di Unioncamere Abruzzo dal 1 dicembre 2005. Rapporto 2007 pagina 3

Il Progetto " Osservatorio regionale trasporti, logistica e infrastrutture Abruzzo" è gestito da Unioncamere Abruzzo, nell'ambito del Fondo di perequazione annualità 2004 con approvazione da parte di Unioncamere Italiana nell'anno 2006. Direttore responsabile è il Dr. Giampiero Sardi Coordinatore è il Dr. Giuseppe Di Donato Responsabile della segreteria tecnico organizzativa è il Dr. Stefano Bove Unioncamere Abruzzo, per la realizzazione del progetto, si è avvalso della consulenza tecnico - scientifica di Uniontrasporti, organismo del sistema delle Camere di Commercio italiane. Rapporto 2007 pagina 4

Uniontrasporti è una società promossa da Unioncamere e dalle Camere di Commercio locali, nata nel 1990 per sostenere lo sviluppo del sistema dei trasporti, della logistica e delle infrastrutture. E un organismo tecnico, di supporto all elaborazione delle linee di politica dei trasporti a livello nazionale e locale, alla promozione degli interessi collettivi; fornisce servizi qualificati mirati al potenziamento dei sistemi infrastrutturali locali, alla crescita degli operatori e supporta i progetti di fattibilità e di finanza di progetto. La redazione del presente documento è stata curata dal dr. Alessandro Africani e dalla dr.ssa Antonina Bucci di Uniontrasporti. Il Comitato di redazione del presente Rapporto è composto inoltre dal dr. Giuseppe Di Donato e dal Dr.Stefano Bove di Unioncamere Abruzzo e dai rappresentanti delle Camere di Commercio abruzzesi quali il Dr. Renato De Iuliis (CCIAA di Chieti), la Dr.ssa Antonella Di Stefano (CCIAA di L Aquila), il Dr. Roberto Parisio (CCIAA di Pescara) e il Dr. Lorenzo Pingiotti (CCIAA di Teramo). Rapporto 2007 pagina 5

Rapporto 2007 pagina 6

PRESENTAZIONE Il progetto "Osservatorio regionale trasporti logistica e infrastrutture Abruzzo" approvato e realizzato nell'ambito del fondo di perequazione annualità 2004 di Unioncamere d'italia, intende rappresentare uno strumento di riferimento della Regione Abruzzo e di tutti gli stakeholder interessati ai settori di riferimento per il monitoraggio e la programmazione degli interventi. La regione Abruzzo si colloca sul territorio dell'italia in una posizione geografica privilegiata, quale "cerniera centrale" dei traffici del corridoio adriatico e tra il Mar Tirreno e il Mar Adriatico e rappresenta la porta verso l'est europeo rappresentato dalle regioni balcaniche. Le politiche di ristrutturazione della Regione degli ultimi decenni hanno determinato e sostenuto un rilevante processo di sviluppo del territorio, pur con disomogeneità tra diverse aree. Sicuramente gli investimenti infrastrutturali hanno riguardato principalmente le aree a forte insediamento demografico, in particolare l'area metropolitana Pescara-Chieti, incidendo più o meno negativamente sulla qualità della vita, sulla sicurezza della viabilità e dei trasporti, sulla sostenibilità dei flussi crescenti dei traffici, sulla domanda crescente di risorse idriche ed energetiche, nonché di siti industriali attrezzati. Le politiche di sviluppo locali, in particolare delle aree interne della Regione, pongono la questione della sostenibilità dei trasporti e delle comunicazioni che, da un lato deve garantire la salvaguardia dell'ambiente e della qualità della vita dei cittadini, dall'altra deve far fronte alla domanda di servizi e infrastrutture del sistema delle imprese impegnate nella sfida della competitività dei mercati, della globalizzazione e della necessità di ridurre i costi di produzione e i tempi di percorrenza nelle operazioni di trasporto merci. Non si tralasci, inoltre, la domanda crescente di servizi e infrastrutture per facilitare il raggiungimento delle sedi lavorative, dei centri di istruzione superiore ed universitaria, gli spostamenti nelle città, i Rapporto 2007 pagina 7

collegamenti tra i centri costieri e montani. Pertanto l'iniziativa del sistema delle Camere di Commercio abruzzesi, rappresentato a livello regionale da Unioncamere Abruzzo, consente all'insieme delle realtà produttive ed economiche del territorio regionale, alle istituzioni, agli organismi pubblici e privati, alle associazioni di categoria interessate, ai consumatori in genere, di avere a disposizione uno strumento dinamico in grado di monitorare le problematiche del settore, riguardo alla situazione infrastrutturale della regione, ai progetti in fase di elaborazione, agli interventi previsti, allo stato di avanzamento dei lavori. Il progetto, inoltre, si inserisce nella rete degli osservatori regionali, promossa dal sistema camerale italiano in fase di realizzazione in più regioni, al fine di includere l'abruzzo in una rete internazionale di osservatori. E auspicabile che quanto avviato da Unioncamere possa trovare la giusta attenzione e un adeguato sviluppo nel prossimo futuro, con il coinvolgimento di partner istituzionali dell'abruzzo, affinché il documento possa essere posto a disposizione di tutti gli stakeholder pubblici e privati e diventare anche uno strumento di promozione e informazione del territorio abruzzese. Dott. Giustino Di Carlantonio Presidente di UNIONCAMERE ABRUZZO Rapporto 2007 pagina 8

INDICE INTRODUZIONE... 11 1. IL QUADRO ECONOMICO REGIONALE... 13 1.1. Il contesto di riferimento territoriale... 13 1.2. L'analisi economica... 15 1.3. Attrattività territoriale... 19 1.4. I sistemi di lavoro locali (SLL)... 20 1.5. Imprese di trasporto in Abruzzo... 23 2. LE INFRASTRUTTURE DI TRASPORTO E LOGISTICA IN ABRUZZO... 31 2.1. Inquadramento del sistema infrastrutturale a livello nazionale ed europeo... 31 2.2. La dotazione infrastrutturale e la competitività del territorio... 33 2.3. Quadro normativo del sistema infrastrutturale a livello nazionale ed europeo... 37 3. L OFFERTA STRADALE... 42 3.1. Il traffico merci su strada in Abruzzo... 48 3.2. Quadro normativo - Rete Stradale... 50 3.3. Scenari futuri... 52 4. L OFFERTA FERROVIARIA... 56 4.1. Le linee principali... 61 4.2. Le linee secondarie e in concessione... 63 4.3. Il traffico merci su ferro in Abruzzo... 65 4.4. Quadro normativo - Rete ferroviaria... 68 4.5. Scenari futuri... 70 5. L OFFERTA PORTUALE... 73 5.1. I traffici del sistema portuale abruzzese... 79 5.2. Porti turistici... 81 5.2.1. Il porto turistico di Pescara... 84 5.3. Quadro normativo - Rete portuale... 85 5.4. Scenari futuri... 85 6. L OFFERTA AEROPORTUALE... 89 6.1. L aeroporto internazionale d'abruzzo... 91 6.2. L aeroporto dei Parchi... 93 Rapporto 2007 pagina 9

6.3. I traffici del sistema aeroportuale abruzzese... 93 6.4. Quadro normativo - Rete aeroportuale... 95 6.5. Scenari futuri... 95 7. L OFFERTA DEI CENTRI DI SERVIZI INTERMODALI... 98 7.1. Centri intermodali, piattaforme logistiche e centri agroalimentari... 100 7.2. Organismi di servizio ed infrastrutture di trasporto per lo sviluppo locale, industriale e territoriale... 105 7.2.1. I Consorzi per lo sviluppo delle aree industriali... 106 7.2.2. I distretti industriali... 124 7.3. Quadro normativo - Intermodalita'... 127 8. CONSIDERAZIONI FINALI... 129 8.1. Le politiche di sviluppo... 130 8.2. Gli interventi infrastrutturali... 134 8.3. Criticità e potenzialità del territorio abruzzese... 137 9. IL RUOLO DEL SISTEMA CAMERALE... 141 10. BIBLIOGRAFIA... 146 11. SITI DI INTERESSE... 146 12. GLOSSARIO... 147 Rapporto 2007 pagina 10

INTRODUZIONE La regione Abruzzo è caratterizzata da una situazione infrastrutturale, con una discreta dotazione di reti stradali, ferroviarie e nodi intermodali, che pone la regione come cerniera centrale del Corridoio Adriatico. Le politiche di infrastrutturazione del territorio si sono finora dimostrate efficaci nel sostenere il processo di sviluppo, anche assecondando le tendenze spontanee al policentrismo regionale. Ma, a fronte del notevole aumento del traffico di merci e passeggeri e della domanda di risorse idriche ed energetiche nonché di siti industriali attrezzati, oggi il sistema infrastrutturale regionale presenta crescenti problemi di inadeguatezza. Il sistema dei trasporti e delle comunicazioni sta rapidamente diventando obsoleto ed il notevole aumento dei traffici passeggeri e merci registrato recentemente, soprattutto nei centri costieri, rischia di determinare a breve una vera e propria crisi regionale delle comunicazioni e dei trasporti, con gravi conseguenze sul sistema industriale e sull assetto ambientale e di divenire così una strozzatura per il sistema produttivo determinando conseguentemente diseconomie esterne per le imprese. In tale contesto la realizzazione di un Osservatorio regionale delle infrastrutture di trasporto e della logistica rappresenta uno strumento che può permettere al Sistema camerale abruzzese il monitoraggio della situazione infrastrutturale della regione e, partendo da un attenta analisi dello stato dell arte, la verifica periodica dello stato di avanzamento dei lavori da mettere a confronto con quanto programmato. La particolarità del Rapporto che si propone di seguito, ma ancor più dell Osservatorio Infrastrutture dal quale esso scaturisce è l aspetto dinamico del monitoraggio che si intende effettuare. Tramite l Osservatorio intende tenere infatti sotto controllo l effettiva rispondenza della dotazione Rapporto 2007 pagina 11

infrastrutturale della regione rispetto alle esigenze del sistema produttivo locale e rispetto ai mutamenti relativi al flusso delle merci e a situazioni di strozzatura (colli di bottiglia). Questo permetterà ai soggetti interessati di fare valutazioni di merito sull efficienza e sull efficacia di una data infrastruttura rispetto allo sviluppo di determinate situazioni, verificandone i vantaggi o le criticità anche a medio-lungo termine, ed agli organi decisionali di avere uno strumento di facile lettura per analizzare le situazioni caso per caso e prendere le dovute decisioni. L'obiettivo prioritario dell Osservatorio è di definire una visione d insieme ed allo stesso tempo di monitorare gli interventi infrastrutturali la cui realizzazione comporti il potenziamento del sistema regionale dei trasporti e della logistica. Il monitoraggio dello stato di avanzamento dei progetti è importante al fine di promuovere successive azioni di sostegno a processi di decisione in atto da parte della Pubblica Amministrazione, nonché di informazione degli operatori economici e dell opinione pubblica. L Osservatorio va quindi inquadrato come uno strumento informativo dinamico e facilmente consultabile in grado di offrire una divulgazione sistemica ed articolata dei dati, relativi alla dotazione infrastrutturale della rete dei trasporti in Abruzzo, individuabile nella rete ferroviaria, autostradale, stradale ed in alcuni nodi, quali i porti, gli aeroporti e gli interporti. Il rapporto che di seguito si propone non è altro quindi che una sintesi ragionata di tutte le informazioni utili per una puntuale fotografica dello stato dell arte e per il conseguente sviluppo delle infrastrutture di livello internazionale e nazionale nell'area abruzzese. Rapporto 2007 pagina 12

1. IL QUADRO ECONOMICO REGIONALE 1.1. Il contesto di riferimento territoriale Caratterizzata da un territorio prevalentemente montano( il 65 % circa della superficie totale) e collinare (il 35 % circa della superficie totale), la regione Abruzzo è estesa su una superficie di 10.795,12 kmq, suddivisa in quattro province, 305 Comuni, 19 Comunità montane e 19 Sistemi locali del lavoro. La pianura nella regione Abruzzo è limitata alla stretta fascia costiera che segue il litorale del Mar Adriatico da cui è bagnata a est in tutto il sua tratto di costa, che va dal comune di Martinsicuro a nord al confine con la regione Marche al comune di San Salvo a sud al confine con la regione Molise. A Ovest l'abruzzo confina con la regione Lazio. In Abruzzo sono ubicate le più alte vette dell'appennino, quali il Gran Sasso d'italia con un altezza di 2.914 metri s.l.m. e la Maiella alto 2.791 metri s.l.m. I fiumi principali sono l'aterno-pescara, il Sangro, il Tronto, il Trigno, il Tordino, il Vomano che sfociano nel Mar Adriatico e l'alto corso del fiume Liri che sfocia nel Mar Tirreno. Il clima della regione Abruzzo è condizionato dalla presenza dei monti più della catena appeninica. Infatti si registra una divisione netta tra il clima della fascia costiera e delle colline subappeniniche da quello delle fasce montane più interne con le maggiori altitudini. Infatti nella zona costiera e collinare, il clima è semi-mediterraneo con temperature che decrescono progressivamente con l'altitudine e le precipitazioni che invece aumentano al crescere dell'altitudine. A titolo di esempio si considera la città di Pescara che è ubicata a circa 10 metri s.l.m. e che presenta una temperatura media annuale di 15,5 C e una quantità di piogge annuali di poco superiori ai 700 Rapporto 2007 pagina 13

millimetri, mentre la città di Chieti, posta su un colle a 330 metri s.l.m. distante 18 chilometri da Pescara, ha una temperatura media annuale di poco superiore ai 13 C e registra una consistenza media delle precipitazioni pari a 900-1000 millimetri l'anno. Nelle vallate interne della regione, come ad esempio la Valle Peligna, le precipitazioni medie annuali con difficoltà superano i 500 millimetri a differenza delle coste dove raramente scendono al di sotto dei 600 millimetri. Nelle zone interne dell Aquilano e della Marsica, molto frequenti sono le gelate in inverno con temperature che nei periodi anticiclonici scendono anche a 20 gradi centigradi sotto lo zero. Sui massicci montuosi della regione Abruzzo, maggiormente esposti alle perturbazioni atlantiche la media annuale delle precipitazioni è tra i 1500 e i 2000 millimetri. La regione Abruzzo presenta sul suo territorio i seguenti parchi e riserve: Parco Nazionale d'abruzzo, Lazio e Molise Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga Parco Nazionale della Maiella Parco Regionale Sirente Velino Riserve regionali e zone umide L'Abruzzo è diventata regione italiana singola a statuto ordinario dal 1964: precedentemente era insieme al Molise come regione Abruzzo-Molise. Il suo territorio è diviso in 4 province e 305 comuni. La divisione amministrativa del territorio è la segunte: provincia di Chieti con 104 comuni; provincia de L Aquila con 108 comuni; Rapporto 2007 pagina 14

provincia di Pescara con 46 comuni; provincia di Teramo con 47 comuni; La città capoluogo di regione è L Aquila. La popolazione residente al 31 dicembre 2005 è risultata essere pari a 1.305.307, le famiglie abruzzesi sono 462.066 e i loro componenti in media sono 2,7. Secondo la fonte Istat al 31.12.2006 la popolazione residente in Abruzzo è pari a 1.309.797 con un incremento rispetto all'anno precedente di 4.490 unità. La densità della popolazione è maggiore nei comuni costieri, mentre le aree interne risultano meno popolate. Le caratteristiche morfologiche del territorio influenzano, infatti, la concentrazione dei residenti che va da 60,6 abitanti per kmq della provincia de L Aquila a 253,4 della provincia di Pescara. Le province di Chieti e Teramo presentano una densità demografica pari rispettivamente a 151 e 153,4 abitanti per kmq. 1.2. L'analisi economica Dal lato dell economia, nell ambito del Mezzogiorno, l Abruzzo mostra una crescita con una variazione del Prodotto Interno Lordo pari al +0,6%, preceduto soltanto dall Emilia Romagna (+0,8%) e dalla Sicilia (+0,6%). Il contributo offerto dai singoli settori di attività rileva comportamenti nettamente diversificati. Infatti, il tasso di variazione del valore aggiunto in agricoltura è +3,3%, nell industria in senso stretto 2,5%, nelle costruzioni +1,4% e nei servizi +1,6%. Considerando l indicatore per eccellenza dello sviluppo economico, costituito dal Prodotto Interno Lordo per abitante, si può notare che nel 2005 l Abruzzo, che costituisce la punta più avanzata del Mezzogiorno, ha presentato un gap negativo rispetto alla media nazionale del 17,4%, con un valore pro capite di 19.971 euro. Rapporto 2007 pagina 15

Lo stock di imprese alla fine del 2006 è stato pari a 150.159 unità, di cui 131.594 attive. Esse rappresentano il 2,4% del totale nazionale, quota che è leggermente diminuita nell ultimo anno. Il saldo è stato pari a 620 unità e risulta dalla differenza tra 9.903 nuove imprese e 9.283 imprese cessate nel corso dell anno. I dati derivanti dai Registri imprese delle Camere di Commercio abruzzesi mostrano una crescita del totale delle unità produttive nell anno 2006 pari soltanto a 0,4%, mentre il dato nazionale è stato in media del +0,8%. Analogamente a quanto accaduto nel triennio precedente la differenza tra nuove iscrizioni e cancellazioni è stata negativa in numerosi settori. Hanno continuato a fare eccezione le costruzioni ed alcune attività di servizio come quelle di intermediazione finanziaria. Si è fatto particolarmente elevato il saldo negativo del settore commercio (-588) come pure sono numerose le attività manifatturiere che hanno cessato l attività con conseguente saldo negativo di quasi 300 imprese. Con il trascorrere degli anni le attività di tipo tradizionale, legate alla manifattura e al commercio, hanno man mano lasciato spazio a quelle di servizio ed in particolare al terziario avanzato (intermediazione finanziaria, informatica e servizi alle imprese). Il comparto delle costruzioni si conferma un settore di assoluta importanza, soprattutto in provincia dell Aquila e di Teramo. In sintesi la mappa delle specializzazioni produttive dà conto di un contesto territoriale piuttosto differenziato. Pescara mostra una presenza di elevati indici di specializzazione diffusa in tutti i settori del terziario, a conferma della posizione avanzata che questa provincia ha ormai acquisito nel processo di trasformazione dell economia regionale verso i servizi alla persona e alle imprese. Le altre province mostrano una maggiore polarizzazione: L Aquila con una importante presenza di imprese specializzate nell attività edilizia e negli alberghi e ristoranti; resta confermata la specializzazione di Teramo nelle attività manifatturiere, oltre che in quelle dedite alla ricettività Rapporto 2007 pagina 16

turistica; Chieti presenta elevati indici di specializzazione nell agricoltura, mentre risulta al di sotto della media regionale in tutti gli altri settori. Dopo il leggero rallentamento del 2005, le vendite estere dell Abruzzo nel 2006 sono tornate a crescere ad un ritmo abbastanza sostenuto (5,5%), anche se inferiore rispetto alla dinamica nazionale (9,0%). In conseguenza di ciò il peso della regione sull export nazionale si è leggermente ridotto rispetto all anno precedente. Il risultato dell Abruzzo si inserisce in un contesto positivo che ha investito gran parte delle regioni meridionali. L analisi delle aree di sbocco mette in evidenza anche per l Abruzzo il maggiore dinamismo delle vendite dirette nei paesi extra UE (+14%) rispetto a quelle dirette ai tradizionali mercati europei. Le quote di export verso paesi come Germania, Francia e Regno Unito declinano progressivamente a favore dell Europa centro orientale e della regione asiatica ma anche, negli anni più recenti, dei paesi della cosiddetta area del Mediterraneo. Al contrario, continuano ad aumentare a ritmi consistenti le importazioni, fatta eccezione per il Regno Unito che mostrano una flessione del 17% circa. L insieme dei paesi dell Europa centro orientale rappresenta d altra parte un area di grande sviluppo per i flussi di merci abruzzesi la cui quota sul totale delle esportazioni è passata, nel decennio 1995-2006, dal 5% al 13,3%. Le esportazioni verso il continente asiatico, altra importante area di sbocco dei prodotti abruzzesi, e in particolare verso le aree più orientali, sono aumentate del 20,4%. In particolare sono da segnalare i sempre più sostenuti ritmi di crescita delle esportazioni regionali in Cina (48,2% nel 2006) e verso Singapore (30,4%) che assorbe oggi quasi il 5% delle esportazioni totali. D altra parte, i paesi asiatici assumono sempre maggiore importanza come partner commerciali della regione. Dal continente asiatico proviene ormai un quinto dei prodotti complessivamente acquistati all estero dagli Rapporto 2007 pagina 17

abruzzesi, in gran parte provenienti dal Giappone (10% circa), ma anche dalla Cina dalla quale proviene oggi il 4% delle importazioni totali dell Abruzzo. Nel 2006 Chieti torna ad affermarsi come la principale area esportatrice della regione con oltre il 60% del totale esportato, mentre Pescara, che sembrava aver incrementato notevolmente la sua propensione estera, tende a collocarsi su livelli residuali identici a quelli dell anno precedente. Anche la quota della provincia di Teramo conferma il proprio peso nell export regionale: le difficoltà che hanno colpito e continuano a condizionare i comparti di punta delle produzioni tradizionali in cui essa è specializzata appaiono compensate dallo sviluppo di altre lavorazioni, come quella dei metalli e dell industria alimentare. Di natura esattamente opposta l evoluzione della provincia de L Aquila che presenta un andamento piuttosto variabile nell ultimo quadriennio, quasi totalmente influenzato dal tenore delle commesse ricevute dal settore della componentistica elettronica. La dinamica dell export abruzzese nel 2006 è il prodotto di andamenti differenziati in termini settoriali. I due principali settori di esportazione dell Abruzzo, mezzi di trasporto ed apparecchiature elettroniche, hanno fatto registrare incrementi molto sostenuti (rispettivamente 8,8% e 15,7%) a cui tuttavia si sono accompagnati risultati modesti e in alcuni casi negativi di altri comparti produttivi. Si confermano infatti le difficoltà di ripresa di alcuni settori tradizionali. Il comparto tessile-abbigliamento, che continua a rappresentare una parte significativa dell export regionale, ha subito una flessione dello 0,8%. Le persone occupate in Abruzzo nel 2006 risultano in media pari a 498 mila unità, con un incremento di circa 5 mila addetti rispetto all anno precedente. I disoccupati sono risultati 35 mila circa, 7.000 in meno rispetto al 2005, con un tasso di disoccupazione pari a 6,5%. Quest ultimo si mantiene comunque di due punti percentuali al di sopra della media delle regioni del centro nord e rappresenta circa la metà dei valori mediamente registrati nelle Rapporto 2007 pagina 18

altre regioni meridionali. Il tasso di attività nel 2006 è sceso di mezzo punto percentuale come risultato della crescita della componente maschile e della riduzione di quella femminile. Il 3,6% degli occupati opera nell agricoltura, il 29,9% nell industria e il 66,5% nel terziario. La crescente rilevanza del terziario è confermata da un incremento continuo degli occupati, con un ridimensionamento soprattutto nella componente femminile nel settore industria e un aumento degli addetti nel ramo delle costruzioni. In ultima analisi è da evidenziare un incremento del lavoro dipendente e una frenata di quello autonomo, la cui incidenza sul totale si è ridotta rispetto all anno precedente. 1.3. Attrattività territoriale E noto come la dotazione infrastrutturale rappresenti un elemento da valorizzare ai fini del marketing territoriale. Nell indagine diffusa nel settembre 2006 da Siemens e Studio Ambrosetti sulla capacità attrattiva delle circoscrizioni italiane, l Abruzzo ha guadagnato 2 posizioni rispetto al 2005 (unica tra le regioni italiane a registrare questo miglioramento). Il grafico polare riportato in Figura 1 rappresenta i risultati indicizzati con valori da 0 a 100 ottenuti dall Abruzzo sui Fattori Chiave per attrarre investimenti diretti all estero (IDE). Concordemente a quanto rilevato da Unioncamere, dalla sua osservazione si evince che il progresso è da attribuire a fattori diversi dalle infrastrutture di base, che mostrano ancora un arretramento rispetto agli anni precedenti (evidentemente, rispetto alla dotazione ritenuta ideale per lo sviluppo del territorio). L Abruzzo mostra un indice di base pari a 80 nelle infrastrutture economiche, a pari merito con la Calabria e superiore soltanto a quello di Molise, Puglia, Sardegna, Trentino A.A. e Valle d Aosta. Tuttavia, si dichiara nello studio, va rilevata in questi anni una politica di forti investimenti nelle infrastrutture volta a garantire maggiore visibilità alle realtà abruzzesi. Esemplificativo in questo senso, è stata l assegnazione nell ottobre del 2003 a Pescara dei Giochi del Mediterraneo che si terranno nel 2009, assegnazione che è stata possibile grazie a un piano di Rapporto 2007 pagina 19

ammodernamento e potenziamento delle infrastrutture cittadine e periferiche in questa area. Figura 1: Attrattività della Regione Abruzzo, 2006 Fonte: Osservatorio Siemens Per migliorare l attrattività positiva del Sistema Italia Edizione 2006 1.4. I sistemi di lavoro locali (SLL) Alcune considerazioni possono essere fatte anche in merito all accessibilità di quei bacini economici individuati dall Istat che sono i Sistemi Locali del Lavoro (SLL). La revisione in base ai dati censuari 2001 dei SLL, che rappresentano le aree costituite da più comuni contigui fra loro, geograficamente e statisticamente comparabili, è stata essenziale per aggiornare il quadro dei bacini di autocontenimento dei flussi pendolaristici per motivi di lavoro. La definizione dei SLL è stata, in passato, propedeutica alla determinazione statistica e normativa dei Distretti Industriali da parte della regione. Nel tempo si è andati verso un accorpamento dei distretti regionali, che è la diretta conseguenza della riduzione della dimensione degli spostamenti medi tra i 305 comuni regionali e un aumento della polarizzazione attorno ai grandi centri della regione. In sostanza, si è passati dai 24 SLL del 1991 (erano 28 secondo il Censimento del 1981) ai 19 del 2001, Rapporto 2007 pagina 20

escludendo i flussi che gravitano su centri esterni alla regione. I maggiori cambiamenti, rispetto al 1991 2, si riscontrano nella parte sud-orientale dell Abruzzo. Il Sistema Locale di Atessa ha accorpato quelli di Lanciano, Perano, Casoli e Villa S.Maria, diventando il più esteso per superficie territoriale; il SLL di Pescara ha inglobato Chieti, Manoppello e la bassa Val di Foro, raggiungendo un estensione del tutto ragguardevole. Nel Teramano i mutamenti non sono stati eclatanti: c è un notevole frazionamento che conferma come questa provincia risenta molto della polarità extraregionale: i SLL di Montorio al Vomano e Basciano smembrano quello di Isola del Gran Sasso; quello di Castilenti resta inalterato, dimostrando una certa autonomia per il sistema della Val Fino, mentre Pineto sostituisce Atri come baricentro della bassa Val Vomano, che risente fortemente dell influenza di Pescara, facendo dubitare che il confine amministrativo possa essere sufficiente ad un autonomia di questo SLL. All interno della regione, i SLL di Pescina e Castel di Sangro cancellano statisticamente il distretto di San Benedetto dei Marsi. Appare invariata la struttura del Sistema locale del Vastese, che comprende anche il comune di Castelguidone. Per quanto riguarda le altre situazioni di marginalità, Schiavi d Abruzzo, comune di frontiera, va ad orbitare nel Sistema di Trivento, mentre Balsorano gravita su quello di Sora. I SLL abruzzesi si confermano principalmente industriali (14 sono manifatturieri: di essi 7 sono definiti di grande impresa, gli altri di media impresa ); solo 4 sono i SLL a vocazione turistica: i due costieri del Teramano, oltre a quelli di Celano e Castel di Sangro. Altre ipotesi di revisione dei Sistemi Locali abruzzesi propongono ulteriori accorpamenti, con una diminuzione del loro numero addirittura a 9, una quantità che sembrerebbe insufficiente a delineare una struttura regionale coerente. I SLL abruzzesi sono prevalentemente formati da piccole e medie imprese per quanto riguarda la zona del Teramano, da grandi imprese 2 Messi in evidenza dallo studio di P. Landini e G. Massimi I sistemi geoeconomici abruzzesi, Cresa 2005 Rapporto 2007 pagina 21

per quelli del Chietino e dell Aquilano. Secondo Isfort 3, l Indice di Accessibilità regionale medio dei Sistemi Locali abruzzesi 4 è, fatto pari a cento il massimo, piuttosto ridotto: 57,1. Si tratta di un indice superiore solo a quello totalizzato da Basilicata (56,8), Calabria (56,2) e Sardegna (39,7). Se, nella graduatoria dei SLL per concentrazione manifatturiera, il primo appartenente all Abruzzo si trova appena al 49 posto ed è quello di Castilenti, con una concentrazione del numero di addetti nel settore manifatturiero ogni mille abitanti pari a 170 (è pari a 86,082 la media italiana), nella graduatoria dei SLL per accessibilità infrastrutturale non figura alcun Sistema Locale abruzzese nei primi 50 posti. Il Conto Nazionale dei Trasporti rileva un elevata criticità in quella porzione del territorio nazionale che parte dal Molise, attraversando Abruzzo, Marche, Umbria, fino a giungere alla Toscana e all Emilia Romagna, dove, alla presenza di distretti produttivi specializzati nella manifattura affermatisi nel corso degli anni, si contrappone una dotazione infrastrutturale trasportistica al di sotto della media. Nella graduatoria dei SLL per dotazione dei servizi di trasporto, invece, il primo SLL abruzzese si incontra al 50 posto ed è quello di Pescara, con un numero di addetti nel settore dei trasporti comunque superiore alla media italiana (25,6, a fronte di una media pari a 20,9). Tra gli ultimi 50 SLL per livello di accessibilità infrastrutturale ne figurano due della provincia di Teramo: Montorio al Vomano, al 594 posto (sui 686 totali), con un indice sintetico di 55 e Basciano al 597, con un indice sintetico di 54,8 (a fronte di una media italiana pari a 59,455). Nessun Sistema Locale abruzzese figura tuttavia tra gli ultimi cinquanta per dotazione di servizi di trasporto e per concentrazione manifatturiera. 3 Istituto Superiore di Formazione e di Ricerca per i Trasporti: dati riportati sul Conto Nazionale dei Trasporti, Cap. XI Accessibilità Infrastrutturale dei Sistemi Locali del Lavoro 4 Calcolato come somma di tre componenti, date dall accessibilità spaziale (costo per la connessione ai nodi di servizio della rete di trasporto merci), dalla componente infrastrutturale (qualità dei nodi di accesso alla rete) e dalla componente gerarchica (capacità di attrazione dei flussi di merci da parte dei nodi di servizio). Rapporto 2007 pagina 22

1.5. Imprese di trasporto in Abruzzo Da dati Infocamere del Giugno 2007 emerge che le imprese di trasporto attive in Italia sono pari a 313.841 di cui 190.627, corrispondente al 61%, sono classificate come imprese di trasporto, magazzinaggio e comunicazioni mentre il 37%, pari a 116.447 unità sono imprese di trasporto merci su strada ed il restante 2%, cioè 6.767 unità sono imprese legate alla movimentazione merci e magazzinaggio. L'analisi delle imprese di trasporto attive in Italia per fasce di addetti evidenzia che il 44% (83.269 unità) del totale delle imprese di trasporti, magazzinaggio e comunicazioni in Italia (190.627 unità) non ha dichiarato la presenza di addetti, l'11% ha dichiarato di non avere addetti, il 27% delle imprese ha un solo addetto, il 15% è relativo alle imprese con una consistenza da 2 a 9 addetti, il 2% è pari alle imprese con un numero di addetti compreso tra 10 e 49 addetti, 364 sono le imprese che hanno da 50 a 99 addetti, 273 quelle che hanno da 100 a 499 addetti e 27 sono le grandi imprese con 500 e oltre addetti. L'analisi evidenzia inoltre che Il 39% delle imprese di trasporto di merci su strada in Italia non ha dichiarato il numero di addetti, l'11% non ha addetti, il 30% ha dichiarato un solo addetto, il 18% da 2 a 9 addetti, il 2% da 10 a 49 addetti, 122 sono le imprese con numero di addetti compresi tra 50 e 99, 54 quelle con una consistenza di addetti tra 100 e 499 mentre solo 3 sono le imprese con 500 e oltre addetti. In merito alla consistenza delle imprese legate alla movimentazione merci e magazzinaggio, del totale delle imprese attive, il 57% non ha dichiarato il numero di addetti, l'11% non ha addetti, l'8% ha dichiarato un solo addetto, il 12% ha un numero di addetti compreso tra 2 e 9, mentre il 9 % ha una consistenza di addetti compresa tra 10 e 49. Infine si registrano attive 115 imprese di movimentazione merci e magazzinaggio con un numero di addetti Rapporto 2007 pagina 23

compreso tra 50 e 99, 89 imprese nella fascia tra 100 e 499 addetti e 4 in quella tra 500 e oltre. Tabella 1: Imprese di trasporto, magazzinaggio e comunicazioni attive in Italia per fascia di addetti (sedi)* Attività 100 - Non dichiarati 0 addetti 1 addetto 2-9 10-49 50-99 500 e 499 addetti addetti addetti oltre addetti TOTALE Trasporto di merci su strada 45.180 13.200 34.975 20.381 2.532 122 54 3 116.447 Movimentazione merci e magazzinaggio 3.842 752 560 825 580 115 89 4 6.767 Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni 83.269 20.604 52.201 29.214 4.675 364 273 27 190.627 Fonte: Infocamere giugno 2007 In Abruzzo opera circa il 2% del totale imprese di trasporto pari a 6.012 unità di cui il 58% (3.512 imprese) opera nel settore trasporti, magazzinaggio e comunicazioni, il 40% (2.395 imprese) nel settore trasporto merci su strada ed il restante 2% (105 imprese) nella movimentazione merci e magazzinaggio. Percentuali che rispecchiano in linea generale, il trend nazionale per settori di attività. Il 68% delle imprese legate ai trasporti, magazzinaggio e comunicazioni, riguarda specificatamente il trasporto merci su strada e il 3% è relativo alle imprese legate alla movimentazione merci e magazzinaggio. In Abruzzo, precisamente nella provincia di Teramo, ha sede una delle tre grandi imprese italiane che si occupano di trasporto di merci su strada. Tabella 2: Imprese di trasporto, magazzinaggio e comunicazioni attive in Abruzzo per fascia di addetti (sedi)* Attività 100-500 - Non dichiarati 0 addetti 1 addetto 2-9 10-49 50-99 499 999 addetti addetti addetti addetti addetti TOTALE Trasporto di merci su strada 890 297 663 483 59 2 0 1 2.395 Movimentazione merci e magazzinaggio 48 13 11 20 13 0 0 0 105 Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni 1.502 426 850 629 99 4 1 1 3.512 Fonte: Infocamere, 2007 Calando l analisi a livello provinciale e considerando il numero complessivo delle imprese del settore trasporti si nota che il maggior numero di imprese, è concentrato nella provincia di Pescara (1.867 unità pari al 31% del totale regionale), seguita da Chieti che ospita il 27% del totale imprese, Rapporto 2007 pagina 24

quindi Teramo con 1.432 unità pari al 24% delle imprese attive in regione e L Aquila con il 18% (1.069 imprese). L'analisi provinciale delle imprese di trasporto, magazzinaggio e comunicazioni evidenzia una distribuzione territoriale prevalente in provincia di Pescara con 1067 imprese attive, pari al 30% del totale di 3512 imprese registrate ed attive al Giugno 2007. Nelle altre province le imprese considerate nell'analisi sono presenti per il 27% (954 unità) in provincia di Chieti, per il 24% (833 unità) in provincia di Teramo e il 19% in provincia de L Aquila (658 unità). Le imprese di trasporto merci su strada sono distribuite per il 32% in provincia di Pescara (767 unità), per il 27% (648 imprese) in provincia di Chieti, per il 24% in provincia di Teramo (579 unità) e per il 19% in provincia de L Aquila (401 unità). La consistenza numerica di tali imprese costituissce il 72% del totale delle imprese di trasporti, magazzinaggio e comunicazione nella provincia di Pescara, il 70 % di quelle in provincia di Teramo, il 68% di quelle in provincia di Chieti e il 61% di quelle della provincia de L Aquila. Rispetto al totale di 3.512 imprese di trasporti, magazzinaggio e comunicazione registrate ed attive a Giugno 2007 in Abruzzo, le imprese di trasporto merci su strada della provincia di Pescara rappresentano il 22%, quelle della provincia di Chieti, Teramo e L Aquila rappresentano rispettivamente il 18%, il 16% e l'11% che confermano l'importanza del trasporto merci su strada in Abruzzo. L'analisi delle imprese di trasporti, magazzinaggio e comunicazione per fascia di addetti evidenzia che il 43% delle imprese abruzzesi(1.502 unità) non ha dichiarato la presenza di addetti, il 12% (426 unità) non ha addetti, il 24% (850 unità) ha un solo addetto, il 18% (629 unità) ha un numero compreso tra 2 e 9 addetti, 99 sono le imprese con una consistenza di addetti compresa tra 10 e 49 unità, 4 sono quelle che rientrano nella fascia compresa tra 50 e 99 addetti, 1 in quella successiva tra 100 e 499 addetti, con sede in provincia de Rapporto 2007 pagina 25

L' Aquila, 1 nella fascia con un numero di 500 e oltre addetti, con sede in provincia di Teramo. La distribuzione delle suddette imprese per fasce di addetti, risulta che nella provincia di Pescara si concentra il 31% delle 1.502 imprese che non hanno dichiarato l'eventuale presenza di addetti mentre nelle altre province di Teramo, Chieti e L Aquila si concentrano rispettivamente il 27% il 24% e il 18% del dato complessivo regionale. Del totale delle 426 imprese che hanno dichiarato di avere 0 addetti, il 33% è concentrato in provincia di Pescara, il 25% in quella de L Aquila, il 23% e il 20% rispettivamente nelle province di Chieti e Teramo. Inoltre la distribuzione provinciale delle 850 imprese di trasporti, magazzinaggio e comunicazione attive in Abruzzo a Giugno 2007 con un solo addetto, risulta riguardare le province di Pescara, Chieti, Teramo e L Aquila rispettivamente con il 33%, il 28%, il 20% e il 19 %. La concentrazione delle suddette imprese rientranti nella fascia compresa tra 2 e 9 addetti, per un totale di 629 unità risulta essere nelle quattro province di Chieti, Pescara, Teramo e L' Aquila rispettivamente del 35%, 24,5%, 22,5% e 18%. Relativamente alle 99 imprese di trasporti, magazzinaggio e comunicazione abruzzesi attive rientranti nella fascia tra 10 e 49 addetti, si evidenzia come il 36% hanno sede in provincia di Chieti, il 32% in quella di Pescara, il 21% nel territorio provinciale di Teramo e il 10% in quello de L Aquila. Infine risultano registrate e attive in Abruzzo 4 imprese di trasporti, magazzinaggio e comunicazione con un numero di addetti compreso tra 50 e 99 unità, ubicate 3 in provincia di Chieti e 1 in provincia de L Aquila. L'analisi delle imprese di trasporto merci su strada per fascia di addetti, evidenzia come del totale di 2.395 imprese attive, il 37% (890 unità) non ha dichiarato l' eventuale presenza di addetti, il 12% (297 unità) ha dichiarato di non avere addetti, il 28 % (663 unità) presentano un addetto, il 20% (483 unità) delle imprese rientra nella fascia compresa tra 2 e 9 addetti, mentre il 2% (59 unità) sono quelle con un numero di imprese che hanno tra i 10 e i 49 addetti, 2 sono le imprese che rientrano nella fascia compresa tra i 50 e i 99 Rapporto 2007 pagina 26

addetti, nessuna impresa rientra nella fascia compresa tra 100 e 499 addetti, 1 impresa, ubicata in provincia di Teramo ha una consistenza di addetti di 500 e oltre unità. Figura 2: Imprese di trasporto per provincia 2000 1500 1000 1867 1069 1432 1644 500 0 Pescara L'Aquila Teramo Chieti Fonte: Elaborazioni Uniontrasporti su dati Infocamere, 2007 A livello provinciale l'analisi delle imprese di trasporto merci su strada per fasce di addetti, evidenzia che non hanno dichiarato nulla il 42% delle stesse imprese attive con sede in provincia di Teramo, il 40% di quelle attive in provincia di Pescara, il 34% e il 31% di quelle attive rispettivamente nelle province di Chieti e L Aquila. Inoltre il 18% delle imprese di riferimento dell'analisi che sono ubicate in provincia de L Aquila hanno dichiarato di non avere addetti, percentuale superiore ai dati relativi alle province di Pescara ( 14%), Teramo (11%) e Chieti( 9%). Le imprese di trasporto merci su strada con un solo addetto risultano essere il 29% del totale nelle province di L Aquila e Pescara, il 26% in quella di Chieti e il 25% in quella di Teramo. La fascia che comprende tra i 2 e i 9 addetti riguarda il 21% delle imprese di trasporto merci su strada della provincia de L' Aquila, il 20% di quelle rispettivamente della provincia di Teramo, il 15% della provincia di Pescara e il 3% della provincia di Chieti. Si registrano in provincia di Pescara 22 imprese (pari al 3% del totale provinciale) che rientrano nella fascia con numero di addetti compreso tra 10 e 49 unità, mentre nelle altre province di Teramo, L Aquila e Rapporto 2007 pagina 27

Chieti se ne registrano rispettivamente 11, 5 ed 1. In provincia de L Aquila si registra la presenza di una impresa di trasporto con un numero di addetti compreso tra 0 e 99 unità mentre nessuna impresa abruzzese rientra nella fascia successiva tra i 100 e 499 addetti. Si ribadisce la presenza in provincia di Teramo di una impresa di trasporto merci su strada con un numero di addetti compresa tra le 500 e le 999 unità. Dall analisi a livello provinciale emerge che in ognuna delle aree abruzzesi le imprese destinate alla movimentazione merci e magazzinaggio non superano il 2% del totale provinciale, mentre le imprese che hanno come principale attività il trasporto ed il magazzinaggio risultano sempre superiori al 57%, con la provincia de L Aquila che segna un +62%. Rapporto 2007 pagina 28

Tabella 3: Imprese di trasporto, magazzinaggio e comunicazioni attive in provincia di Chieti al 30.6.07 per fascia di addetti (sedi)* Attività 100-500 - Non dichiarati 0 addetti 1 addetto 2-9 10-49 50-99 499 999 addetti addetti addetti addetti addetti TOTALE Trasporto di merci su strada 220 56 183 167 21 1 0 0 648 Movimentazione merci e magazzinaggio 19 5 4 9 5 0 0 0 42 Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni 364 96 235 220 36 3 0 0 954 Fonte: Infocamere, 2007 Tabella 4: Imprese di trasporto,magazzinaggio e comunicazioni attive in provincia de L Aquila al 30.6.07 per fascia di addetti (sedi)* Attività Non dichiarati 0 addetti 1 addetto 2-9 addetti 10-49 addetti 50-99 addetti 100-499 addetti 500-999 addetti TOTALE Trasporto di merci su strada 123 73 116 83 5 1 0 0 401 Movimentazione merci e magazzinaggio 5 0 1 3 1 0 0 0 10 Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni 264 105 163 114 10 1 1 0 658 Fonte: Infocamere, 2007 Tabella 5: Imprese di trasporto, magazzinaggio e comunicazioni attive in provincia di Pescara al 30.6.07 per fascia di addetti (sedi)* Attività 100-500 - non dichiarati 0 addetti 1 addetto 2-9 10-49 50-99 499 999 addetti addetti addetti addetti addetti TOTALE Trasporto di merci su strada 304 106 220 115 22 0 0 0 767 Movimentazione merci e magazzinaggio 14 5 5 6 3 0 0 0 33 Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni 463 140 278 154 32 0 0 0 1067 Fonte: Infocamere, 2007 Tabella 6: Imprese di trasporto, magazzinaggio e comunicazioni attive in provincia di Teramo al 30.6.07 per fascia di addetti (sedi)* Attività non dichiarati 0 addetti 1 addetto 2-9 addetti 10-49 addetti 50-99 addetti 100-499 addetti 500-999 addetti TOTALE Trasporto di merci su strada 243 62 144 118 11 0 0 1 579 Movimentazione merci e magazzinaggio 10 3 1 2 4 0 0 0 20 Trasporti, magazzinaggio e comunicazioni 411 85 174 141 21 0 0 1 833 Fonte: Infocamere, 2007 Rapporto 2007 pagina 29

Tabella 7: Riepilogo Imprese di trasporto merci su strada attive in Abruzzo e in Italia per fasce di addetti su base provinciale e percentuali su valori totali 100-500 - non Attività dichiarati 0 addetti 1 addetto 2-9 10-49 50-99 499 999 TOTALE addetti addetti addetti addetti addetti A - prov. Chieti 220 56 167 21 1 0 0 0 648 A1-Tot. prov.ch trasporti, magazzinaggio e comunicazione 364 96 235 220 36 3 0 0 954 % A/E 25 19 25 4 2 - - - 27 % A/A1 60 58 71 10 3 - - - 68 % A/G 15 13 20 3 1 - - - 18 % A1/G 24 23 28 35 36 75 - - 27 B - prov. L Aquila 123 73 116 83 5 1 0 0 401 B1-Totale imprese prov.aq trasporti, magazzinaggio e comunicazione 264 105 163 114 10 1 1 0 658 % B/E 14 25 17 17 8 50 - - 17 % B/B1 47 70 67 73 50 100 - - 61 % B/G 8 17 14 13 5 25 - - 11 % B1/G 18 25 19 18 10 25 100-19 C - prov.pescara 304 106 220 115 22 0 0 0 767 C1-Totale imprese prov.pe trasporti, magazzinaggio e comunicazione 463 140 278 154 32 0 0 0 1067 % C/E 34 36 33 24 37 - - - 32 % C/C1 66 76 79 75 69 - - - 72 % C/G 20 25 26 14 22 - - - 22 % C1/G 31 33 33 24 32 - - - 30 D - prov.teramo 243 62 144 118 11 0 0 1 579 D1-Totale imprese prov.te trasporti, magazzinaggio e comunicazione 411 85 174 141 21 0 0 1 833 % D/E 27 21 22 24 19 - - 100 24 % D/D1 59 73 83 84 52 - - 100 70 % D/G 16 15 17 19 11 - - 100 16 % D1/G 27 20 20 22 21 - - 100 24 E - Abruzzo 890 297 663 483 59 2 0 1 2395 % E/G 59 70 78 77 60 50-100 68 % E/F 2 2 2 2 2 50-33 2 F - Italia 45180 13200 34975 20381 2532 122 54 3 116447 G -Totale imprese Abruzzo trasporti, magazzinaggio e comunicazione 1502 426 850 629 99 4 1 1 3512 % G/H 2 2 2 2 2 2 - - 2 % F/H 54 64 67 70 54 34 20 11 61 H - Totale imprese Italia trasporti, magazzinaggio e comunicazione 83269 20604 52201 29214 4675 364 273 27 190627 Fonte: Elaborazioni Unioncamere Abruzzo su dati Infocamere, 2007 Rapporto 2007 pagina 30

2. LE INFRASTRUTTURE DI TRASPORTO E LOGISTICA IN ABRUZZO Questo capitolo si pone l obiettivo di fornire al lettore un quadro della dotazione infrastrutturale regionale. Si procede ad un confronto degli indicatori del sistema infrastrutturale con quelli del Mezzogiorno d Italia e più in generale del nostro Paese, quindi si fornisce una fotografia delle principali 5 infrastrutture che insistono sulla regione divise per modalità di trasporto. La stesura prosegue con un analisi dettagliata dei traffici merci delle diverse realtà, fornendo, laddove possibile, un focus a livello provinciale. Infine, prendendo spunto dagli interventi programmati 6 dai diversi enti preposti si procede ad una valutazione degli scenari futuri dell offerta infrastrutturale regionale. 2.1. Inquadramento del sistema infrastrutturale a livello nazionale ed europeo La politica di programmazione territoriale Ue ha portato ad identificare i grandi assi di comunicazione al fine di sostenere la coesione tra i diversi Paesi membri, supportare lo sviluppo di aree periferiche e favorire il commercio tra i diversi Stati. Nel corso degli anni, la politica si è tradotta in progetti cosiddetti prioritari e inseriti nella Short List definiti TEN-T 7 (Figura 3) ed altre opere da 5 Per un maggiore dettaglio su tutte le infrastrutture regionali sono state realizzate in allegato delle schede che descrivono in maniera particolareggiata le diverse strutture regionali. 6 Per un maggiore dettaglio su tutti gli interventi regionali sono state realizzate in allegato delle schede che forniscono in maniera puntuale i diversi interventi divisi per infrastruttura e modalità di trasporto. 7 Il territorio italiano risulta interessato da alcuni dei progetti facenti parte della rete TEN-T (Trans European Network - Transport) definita ormai da tempo dall Unione Europea (a partire dal 1994 con successive modifiche ed integrazioni), allo scopo di promuovere una politica comune dei trasporti che assicuri una mobilità sostenibile delle persone e delle merci e che serva a rafforzare la coesione sociale ed economica tra i diversi Paesi facenti parte della Comunità stessa. In particolare, il nostro Paese è interessato dal Corridoio I, ossia dall asse ferroviario Berlino- Palermo, che costituisce uno dei principali assi verticali tra gli interventi prioritari; dal Corridoio V, ossia dall asse ferroviario Lisbona-Kiev, che si svilupperà in direzione Ovest-Est e che permetterà il collegamento non solo dell Italia, ma di tutta l Europa occidentale, con l Ucraina, attraverso la Croazia, la Slovenia e l Ungheria; dal Corridoio VIII Bari-Varna, che permetterà la connessione tra l'adriatico ed i Balcani da un lato e il mar Nero dall altro; dal Corridoio dei due Mari, Rotterdam-Genova, definito quale ponte tra il mare Mediterraneo ed il mare del Nord; infine, dalle autostrade del mare del sistema occidentale e del sistema orientale del Mediterraneo Rapporto 2007 pagina 31

attuare in futuro non previste dalla Short List. Tra le azioni da promuovere e non ancora previste, vi è il progetto del Corridoio Adriatico. Tale Corridoio dovrebbe avere il compito di rispondere alle esigenze di domanda di trasporto tra l area centrale Ue e la Grecia, i Balcani, l area del Mediterraneo orientale al fine di incrementare le relazioni tra le zone Nord- Sud ed Est-Ovest. Figura 3 - Corridoi transeuropei programmati sul territorio italiano Fonte: Portale del Ministero delle Infrastrutture In Italia, il territorio interessato dal passaggio del Corridoio è costituito da tutte regioni adriatiche, tra cui, la Regione Abruzzo che si auspica potrà assumere un ruolo rilevante nella gestione dei futuri traffici. Rapporto 2007 pagina 32