La RBI ed i controlli sulle attrezzature richieste dal testo unico sulla sicurezza del lavoro

Documenti analoghi
Normativa tecnica ed indicatori per la gestione nel tempo di impianti ed attrezzature a pressione

Verifiche di sicurezza dei luoghi di lavoro: dalla forma alla sostanza. Casi particolari nell ambito delle verifiche ex art. 71 c.11 D.Lgs.

ing. Maurizio Larice INAIL Certificazione Verifica Ricerca Unità Operativa Territoriale di Udine

GIORNATA DI STUDIO SUL CREEP SU COMPONENTI E IMPIANTI OPERANTI AD ALTA TEMPERATURA. 2 Aprile 2009 Roma. Mauro Alberti Ufficio Centrale CTI

LA TUA RISPOSTA ALLA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO

LA DIRETTIVA EUROPEA 2014/68/UE - PED

COSTRUZIONE, INSTALLAZIONE E UTILIZZAZIONE ATTREZZATURE E INSIEMI A PRESSIONE

Invecchiamento e rischi negli impianti SEVESO: Invecchiamento Sicuro degli impianti: Esperienza operativa e ruolo Ispra

INDIVIDUAZIONE, STIMA E VALUTAZIONE DEI RISCHI NEI COMPONENTI E SISTEMI IN PRESSIONE DELL'INDUSTRIA DI PROCESSO

I sistemi smart in ausilio alle verifiche: prospettive future

Istituto Superiore Per la Prevenzione E la Sicurezza del Lavoro

Direzione Regionale per la Lombardia Unità operativa territoriale di Milano WORKSHOP

Come condurre il censimento e la valutazione delle attrezzature in pressione

NCONTRO TECNICO GRATUITO. Ing. Matteo Pettenuzzo

Impianti e attrezzature di lavoro Regime delle verifiche e dei collaudi: tempistica e soggetti a cui rivolgersi

GESTIONE DEI RISCHI DI PROCESSO - ASSET INTEGRITY - SIL (Safety Integrity Level) - RBI (Risk Based Inspection)

UNI Giornata di studio: Tecnologie innovative in ausilio ai controlli e alle verifiche di attrezzature a pressione

DAOS S.r.l. Tipologia e Sottogruppo Note Periodicità Prima Verifica Successiva

Il ruolo dell organismo notificato nelle verifiche periodiche

Strumenti in dotazione al verificatore del settore GVR

DIRETTIVA PED (Pressure Equipment Directive) Direttiva 97/23/CE in materia di attrezzature a pressione

ATTREZZATURE DI LAVORO E MACCHINE AGRICOLE PARTE 1

Attrezzature a pressione Specifiche tecniche, verifiche e controlli ai sensi del DM 329/2004

DAOS S.r.l. Tipologia e Sottogruppo Note Periodicità Prima Verifica Successiva

Linea guida raccomandata per la valutazione della vita residua di componenti esercìti in regime di scorrimento viscoso

DM.11 aprile 2011 Prima verifica periodica attrezzature a pressione Allegato II punto 4.1.2

Key Words: RBI, Ispezione, Rischio Parole Chiave: RBI, Inspection, Risk

D.M. 11 Aprile 2011 VERIFICA DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO

CONTESTO NORMATIVO. Ascensori e montacarichi. Impianti elettrici. Attrezzature di lavoro COMPARTO 1 COMPARTO 2 COMPARTO 3

DATA SCADENZA. A.Pezzani documento definitivo Pubblico 2/6

Gli obblighi del datore di lavoro per la messa in servizio e l utilizzo delle attrezzature

Apparecchi di sollevamento e verifiche periodiche: problematiche, novità, soluzioni

ALLEGATO PKE AL PSC Schede controllo macchine, attrezzature e impianti di cantiere

Gestione e della documentazione o e di sicurezza negli impianti industriali

Art. 71 Comma 11: sottoposta a verifica periodica per valutare l effettivo stato di conservazione e di efficienza ai fini della sicurezza

Il contributo della ricerca alla gestione sicura dell invecchiamento

Programmazione delle ispezioni in funzione del rischio. Esempi applicativi relativi ad attrezzature a pressione

2. Il datore di lavoro fornisce al servizio di prevenzione e protezione ed al medico competente informazioni in merito a:

Direttiva PED e nuova filosofia del controllo: dal sistema autorizzativo al sistema certificativo.

Corso di Alta Formazione CTI

TITOLO III - USO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO E DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE D.Lgs. 09 aprile 2008 n. 81

MACCHINE DA VERIFICARE (verifiche successive alla prima che è di competenza dell INAIL)

Scale aeree ad inclinazione variabile

LE VERIFICHE PERIODICHE DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO

"Gestione delle scadenze delle verifiche periodiche GPL/CNG"

"Gestione delle scadenze delle verifiche periodiche GPL/CNG"

Prima applicazione del D.M. del 11 aprile 2011

Considerazioni e confronti sui contenuti dell'allegato II del D.M. 11/4/2011 n. 111 e del D.M. 329/04

affidati a VEM servizio chiavi in mano

VERIFICHE PERIODICHE ATTREZZATURE DI LAVORO

Il DM 329/04 La norma per la messa in servizio ed utilizzazione delle attrezzature a pressione

Riflessioni sulla applicazione pratica del DM 11/04/2011 ad un anno dalla sua entrata in vigore

L invecchiamento degli impianti ed il pericolo d incidente rilevante nel contesto internazionale

VERIFICHE PERIODICHE DELLE ATTREZZATURE DI SOLLEVAMENTO COSE E PERSONE: REGIME DI CONTROLLO E CRITICITÀ

NCONTRO TECNICO GRATUITO

Metodo per la verifica speditiva della gestione dell invecchiamento

SICUREZZA DELLE ATTREZZATURE SECONDO IL D.LGS 81/08 20 SETTEMBRE 2017

Il ruolo degli Organismi Notificati nell ambito del Decreto Ministeriale 329.

Revamping: dalle specifiche contrattuali alla messa in servizio e collaudo

Le nuove norme sull esercizio delle attrezzature a pressione

Direttiva 2014/68/UE sulle Attrezzature a pressione (PED)

DAI PIANI DEI CONTROLLI ALLA VERIFICA D INTEGRITA : L AZIENDA E LE RESPONABILITA DERIVANTI DALL ART.71 DEL D.LGS. 106/09 INTEGRATO AL D.M.

Ing. Massimo Rivalta Consulente del Giudice Docente presso il Politecnico di Torino Dip. D.I.A.T.I. sulle tematiche di Ingegneria Forense

Valutazione dell adeguatezza del programma di gestione dell invecchiamento delle attrezzature negli stabilimenti Seveso".

I Sistemi di Gestione della Sicurezza nell ambito delle aziende a Rischio di Incidente Rilevante

SMART ASSET 3 SERVIZI DI ENTERPRISE ASSET MANAGEMENT

D.M. 11 aprile 2011 Verifiche periodiche attrezzature di lavoro Nota informativa

D.Lgs. 81/08 Allegato VII

all impianto di imbottigliamento gas tecnici

Le verifiche periodiche delle attrezzature di lavoro secondo l art. 71 del D.Lgs. 81/08 e il D.M. 11/04/2011

dal 31/07/2012 Direttore Dipartimento SRCV di Como. Dal 01/10/1999 al 31/05/2010 ISPESL Via Urbana, ROMA

SICUREZZA GUIDA PRATICA SULLE VERIFICHE PERIODICHE DELLE ATTREZZATURE DI SOLLEVAMENTO

Rimini, 9 novembre 2016 A cura di Loriana Ricciardi e Andrea Tonti

Generatori di vapore fissi e semifissi e generatori di 6.1 calore per riscaldamento

MODULO 2 Rischio elettrico _ Rischio meccanico Macchine attrezzature _ Cadute dall alto

DECRETO 11 aprile 2011

Verifiche periodiche delle attrezzature: decreto 11 aprile 2011

INCONTRO TECNICO GRATUITO. ing. Marco Giacobbo NECSI s.r.l.

SICUREZZA IMPIANTI 30/07/2018 CORRETTA APPLICAZIONE DEL DM37/08 AGLI IMPIANTI ELETTRICI ATEX

Definizione del livello di rischio associato alle attrezzature di lavoro

PER SE SIETE IN POSSESSO DI ATTREZZATURE SOGGETTE A VERIFICHE PERIODICHE, CONSULTATE L ALLEGATO VII DEL D.LGS. 81/08 E S.M.I. vedi link Allegato VII

Manutenzione e Gestione delle Attrezzature da lavoro Unità Operativa Territoriale - Bergamo

Corso di Alta Formazione CTI

TÜV Italia S.r.l. divisione : Industrie Services

INFORTUNI E MALATTIE PROFESSIONALI

Linee guida per la verifica dei requisiti di sicurezza delle attrezzature. In accordo con D.M. 329 e D.L. 81/08

Modulo 5.2 Direttiva PED

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CASSINO

Valuta i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori

PK - Piani di sicurezza e coordinamento (ex D.Lgs. 494/96) GR DR SLV - Sicurezza sul Lavoro 24/01/2012 ETQ GR - Sito di Garigliano

DPR 462/01. Pasquale Fattore ATEX DAY Bologna, 23 ottobre 2014

TARIFFARIO DELLE PRESTAZIONI SVOLTE DAI DIPARTIMENTI DI SANITA' PUBBLICA DELLE AZIENDE UNITA' SANITARIE LOCALI, DI CUI ALL'ART. 14 DELLA L.

LE VERIFICHE PERIODICHE DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO

Prot.n Verifiche attrezzature di lavoro - Chiarimenti ministeriali

Le novità sulle verifiche periodiche delle attrezzature di lavoro

Il DM 329/04, applicazioni attuali ed aggiornamenti

lavoratori in servizio al giorno 11 gennaio 2012 aggiornamento quinquennale di 6 ore entro 11/01/2017

Verona, 24 ottobre 2012 Relatore: Angelo Pette

Transcript:

La RBI ed i controlli sulle attrezzature richieste dal testo unico sulla sicurezza del lavoro Paolo A. Bragatto INAIL Dipia ex Ispesl Monteporzio (RM) Corrado Delle Site INAIL DCC ex Ispesl Roma Angelo Faragnoli C Engineering - Roma

Sommario Che cos è la RBI? La RBI e l atteggiamento verso il rischio La RBI nella normativa Italiana (DM 329 D.LGS 81/08) Un approccio ibrido (UNI TS 11325) Valutazione quantitativa e valutazione qualitativa Decisione sull applicabilità della RBI (deroga) Un esempio pratico La RBI negli stabilimenti Seveso (D.LGS 334/99)

Metodi RBI ASME API RIMAP TS 02060 Paesi Bassi» ASME PCC 3 Inspection Planning Using Risk-Based Method 2007» API RP 580:2009 + API RP581:2008» CEN CWA 15740:2008

Risk Based Inspections Raccolta informazioni Raccolta dati Valutazione Rischio Probabilità di Guasto (LoF) Conseguenze del guasto (CoF) Risk Ranking Piano ispezioni Mitigzione (se possible) Nuova Valutazione

La RBI in Europa

Ispezioni ad intervalli fissi o RBI Probabilità di Guasto Mitigazione Risk Based LIVELLO DI RISCHIO BASE Livello di rischio TOLLERABILE Tempo d esercizio

Atteggiamento verso il rischio e RBI Probabilità di Guasto Mitigazione LIVELLO DI RISCHIO BASE Propenso al Rischio Livello di rischio TOLLERABILE Avverso al rischio Tempo d esercizio

La RBI migliora davvero il livello di sicurezza?? Rischio RBI TBI Frequenza di legge Costi

Troppa cautela o troppo poca (questione di punti di vista ) Gestori impianti Costruttori Installatori Enti Standardizzazione Ispezioni Attrezzature in pressione Normatori Organismi Accreditati Cittadini Lavoratori Autorità Locali Enti pubblici di controllo

L applicazione della RBI nella industria italiana (opportunità e sfide) In Italia c'è un numero di imprese piccole e medie imprese. La maggior parte delle PMI sono inclini al rischio poco impegno per la sicurezza Alcuni grandi gruppi, tra cui raffinerie, centrali elettriche e impianti più Seveso, sono più avversi al rischio Cultura ed impegno per la sicurezza superiore Alcuni settori sono sotto i riflettori La trasparenza è essenziale

Approccio ibrido Si devono soddisfare due esigenze contrastanti: Un controllo più flessibile e intelligente per le aziende più propense alla sicurezza» Evitare controlli inutili» Concentrare le risorse sui maggiori rischi Evitare condizioni di scarsa sicurezza nelle aziende meno propense alla sicurezza Il normatore deve essere equo!» Nessun favoritismo for i grandi» Lo stesso livello di sicurezza per tutti I lavoratori Il normatore deve essere trasparente» Tutte le decisioni devono essere dimostrabili

DM 329 2004 (entra la RBI) Categorie di apparecchi sulla base della pericolosità intrinseca del singolo apparecchio (coerenti con PED) Art. 10 Comma 3 Approccio preventivo: in funzione delle categorie vengono definite Tipologie di controlli Verifiche funzionali Verifiche di integrità Periodicità dei controlli (cogente) Art. 10 comma 5 Approccio Risk Based viene definito l iter da seguire per applicare per una maggiore flessibilità nella periodicità dei controlli.

Testo Unico Testo Unico Sicurezza del Lavoro D.Lgs 81/08 Art. 71 comma 8 richiede controlli periodici sulle attrezzature di lavoro al fine di prevenire conseguenze avverse per i lavoratori... Le modalità e le frequenze dei controlli periodici in base alle indicazioni dei fabbricanti oppure a norme di buona tecnica o a codici di buona prassi Controlli straordinari riparazioni, dopo trasformazioni, incidenti, fenomeni naturali o periodi prolungati di inattività. Non vi sono invece obblighi sulla strategia dei controlli

Testo Unico Testo Unico Sicurezza del Lavoro D.Lgs 81/08 Art. 71 comma 11 Verifiche obbligatorie sulle Attrezzature di Lavoro Allegato VII Attrezzature in pressione ed altro Prima verifica e verifiche successive Competenza ISPESL ASL (ARPA) Per attrezzature in pressione vedi DM. 329 2004 L. 122/10, conversione del D.L. 78/2010, l'attribuzione all'inail delle funzioni già svolte dall'ispesl D.M 11 aprile 2011 (attuazione art. 71) Enti titolari INAIL ASL (ARPA) Soggetti abilitati (pubblici o privati) Requisiti

Approccio ibrido DM 329 DM329/04 ispezioni periodiche Art. 10 comma 3 Le ispezioni periodiche sulle attrezzature a pressione (sia la funzione e l'integrità meccanica) sono governate dalle tabelle allegate Intervalli di Ispezione fissati PED category Fluid Function I II III IV Pericoloso Non Pericoloso Pericoloso Non Pericoloso Pericoloso Non Pericoloso Pericoloso Non Pericoloso Mechanical Integrity

ATTREZZATURA A PRESSIONE FLUIDI GRUPPO 1 Recipienti /insiemi classificati in III e IV categoria, recipienti contenenti gas instabili appartenenti alla categoria dalla I alla IV, forni per le industrie chimiche e affini, generatori e recipienti per liquidi surriscaldati diversi dall'acqua. LIMITI E FREQUENZA DELLE ISPEZIONI Frequenza ispezioni: - ogni 2 anni: verifica di funzionamento Recipienti/insiemi classificati in I e II categoria Frequenza ispezioni: - ogni 4 anni: verifica di funzionamento Tubazioni per gas, vapori e liquidi surriscaldati classificati nella I, II e III categoria Frequenza ispezioni: - ogni 5 anni: verifica di funzionamento Tubazioni per liquidi classificati nella I, II e III categoria Frequenza ispezioni: - ogni 5 anni: verifica di funzionamento funzionamento - ogni 10 anni: verifica di integrità Recipienti per liquidi appartenenti alla I, II e III categoria Frequenza ispezioni: - ogni 5 anni: verifica di funzionamento - ogni 10 anni: verifica di integrità

ATTREZZATURA A PRESSIONE FLUIDI GRUPPO 2 Recipienti/insiemi contenenti gas compressi, liquefatti e disciolti o vapori diversi dal vapor d'acqua classificati in III e IV categoria e recipienti di vapore d'acqua e d'acqua surriscaldata appartenenti alle categorie dalla I alla IV Recipienti/insiemi contenenti gas compressi, liquefatti e disciolti o vapori diversi dal vapor d'acqua classificati in I e II categoria LIMITI E FREQUENZA DELLE ISPEZIONI Frequenza: - ogni 3 anni: verifica di funzionamento - ogni 10 anni: verifica d'integrità Frequenza ispezioni: - ogni 4 anni: verifica di funzionamento - ogni 10 anni: verifica d'integrità Generatori di vapor d'acqua Frequenza ispezioni: - ogni 2 anni: verifica di funzionamento e visita interna - ogni 10 anni: verifica di integrità Tubazioni gas, vapori e liquidi surriscaldati classificati nella III categoria. Tubazioni - Recipienti per liquidi Frequenza ispezioni: - ogni 2 anni: verifica di funzionamento e visita interna - ogni 10 anni: verifica di integrità Nessuna verifica

Mixed Approach (in Italian Legislation) DM329/04 PERIODICAL INSPECTIONS Art. 10 comma 5 Ispezioni, a intervalli differenti da quelle elencate nelle tabelle di cui agli allegati A e B, ma per garantire un livello di protezione equivalente possono essere accettati in determinati casi e per determinati tipi. La domanda di esenzione deve essere presentata dall'utente al Ministero delle Attività Produttivo, accompagnato da una relazione tecnico adeguata. R.B.I. UNI TS 11325 T.B.I. DM329 DLGS 81-08

Standard Italiano - Approccio Ibrido UNI TS 11325-8 Motivare l'accettabilità di una estensione a seconda del livello di rischio delle apparecchiature al presente, al termine della verifica della legge alla data della prossimal'ispezione Verificare lo spessore effettivo residuo delle membrature relativamente ai possibili meccanismi di corrosione RIMAP, Api, o altro metodo riconosciuto può essere utilizzato, in base alle preferenze. La norma UNI è solo una aggiunta per soddisfare la normativa italiana. Non è un altra RBI!!!

UNI TS 11325-8 1. INTRODUZIONE 2. CAMPO D'APPLICAZIONE 3. BIBLIOGRAFIA 4. DEFINIZIONI 5. METODO RBI 6. PROCEDURA 7. CONTROLLI NON DISTRUTTIVI 8. ESEMPI I. Dati d impianto II. Analisi dei rischi III. Selezione dell'approccio IV. Probabilità di fallimento V. Conseguenze del mancato VI. Determinazione del rischio VII. Criteri di equivalenza

UNI TS 11325-8 iii Scegliere l approccio ü Approccio qualitativo ü Approccio semi-quantitativo ü Approccio quantitativo RBI Qualitativa RBI Semi-Quantitativa alto basso livello di dettaglio RBI Quantitativa

UNI TS 11325-8 iii Scegliere l approccio Scopo Livello dettaglio Procedura valutazione Risultato ANALISI QUALITATIVA (Livello I) priorità di intervento. Area di produzione Impianto Sistema Metodo speditivo che, mediante l utilizzo di questionari predefiniti, l analisi LOF e COF. Categoria LOF Categoria COF Livello di Rischio ANALISI SEMIQUANTITATIVA (Livello II) ridotto numero di informazioni rispetto a livello III Apparecchio Parte di apparecchio semplificazione calcoli del Livello III ordini di grandezza indice di probabilità (TMSF) Categoria LOF Categoria COF Livello di Rischio ANALISI QUANTITATIVA (Livello III) unità di misura individuata per tipologia di onseguenza. Apparecchio Parte di apparecchio probabilità di rottura, l entità della conseguenza differenziata per tipologia e scenario rischio incendio rischio tossico rischio finanziario rischio aziendale Asset management per una gestione più efficiente dei processi industriali - Verona 25 ottobre 2011

UNI TS 11325-8 iii scelta dell approccio DEROGA TEMPORALE BREVE ( 1 anno) FUNZIONALE Attrezzature in pressione DEROGA TEMPORALE LUNGA Metodo Quantitativo API 581:2008 Rimap: 2007 FTA/ETA Fault tree- Event tree analysis DEROGA TEMPORALE BREVE ( 1 anno) Metodo Qualitativo INTEGRITA' DEROGA TEMPORALE LUNGA Metodo Quantitativo

UNI TS 11325-8 iv calcolo probabilità di guasto Rateo di guasto generico X Fattori correttivi specifici ¼ 1 4 Rottura Colonna 8x10 5 2x10 4 2x10 5 6x10 6 Scambiatore 4x10 5 1x10 4 1x10 5 6x10 6 Reattore 1x10 4 3x10 4 3x10 5 2x10 5 X Fattore Danneggamento Fattore sistema di gestione Fattore Complessità Efficacia Ispezioni Audit Factor

UNI TS 11325-8 iv calcolo probabilità di guasto Fattore danneggiamento Sovraccarichi Corrosione Erosione Assottigliamento Fatica Scorrimento Viscoso Intasamento Infragilimento Fessurazioni Fattore complessità Condizioni di impianto Condizioni climatiche Sismicità della zona Complessità dell attrezzatura Codice di costruzione Fattore di sicurezza Monitoraggio vibrazioni Continuità/Stabilità Valvole di sicurezza Asset management per una gestione più efficiente dei processi industriali - Verona 25 ottobre 2011

UNI TS 11325-8 iv calcolo probabilità di guasto Altamente Efficaci Usualmente efficaci Scarsamente efficaci Poco efficaci EFFICACIA DEI CONTROLLI in grado di individuare il danno nel 90% dei casi in grado di individuare il danno nel 70% dei casi in grado di individuare il danno nel 50% dei casi in grado di individuare il danno nel 40% dei casi

UNI TS 11325-8 V. Calcolo Conseguenze del guasto Proprietà Fluido Scenario (foro) Quantità Fluid Rilascio Continuo Liquido Rilascio Continuo Gas Rilascio instantaneo liquido Rilascio Instantaneo Gas Incendio Esplosione Inquinamento Ambientale Nube Tossica Vapore Caldo produzione Impianto Persone: Dipendenti, Ditte Terze, Popolazione Ambiente

UNI TS 11325-8 VI. Determining Risk PROBABILITA LoF LOF Likelihood Category 5 4 3 2 1 CONSEGUENZE EVENTO X = CoF A B C D E COF Consequence Category RISK CATEGORY OF risk HIGH MEDIUM- HIGH MEDIUM LOW

UNI TS 11325-8 VII. Risk equivalence criteria VII. Criteri di equivalenza del rischio IPOTESI A IPOTESI B IPOTESI C R Proroga R Proroga NO R Proroga NON SUPERIORE A R Legge Categoria di rischio BASSA Categoria di rischio ALTA Interventi correttivi per mitigare il Rischio SI SI PROROGA NO PROROGA Nessun Intervento SI PROROGA

UNI TS 11325-8 VII. Risk equivalence criteria R DEROGA TEMPORALE R legal NO Interventi correttivi mitigare il Rischio YES NO Intervention Deroga OK! LOF Likelihood Category 5 4 3 2 1 R L R D A B C D E COF Consequence Category

Un esempio of DEROGA TEMPORALE, DM 329:2004 + UNI TS 11325 t=10 t=20 DEROGA TEMPORALE t=10 t=20 t=22 ISPEZIONI INTERMEDIE RBI anni anni

RBI & Nornativa Seveso Sistema di gestione della sicurezza D.Lgs. 334/99 art.7 DM 9/8/2000 Audit Total_Score UNI_10617:09 D.Lgs 334/99 art. 25 Guideline MATT 2009 UNI-TS12226:07 = ( ) 2 S *W i i i W i i Può essere utilizzato per il fattore sistema di Gestione

Grazie per l attenzione p.bragatto@inail.it