Torna all INDICE Umberto Caroni Area Gioco d Azzardo Associazione Centro Sociale Papa Giovanni XXIII di Reggio Emilia Firenze 2002 Giornata Scientifica sul Gambling organizzata da ERIT-Italia Riassunto Il gambling appare come un nuovo strumento di interpretazione del sociale in un mondo dove poco rimane da inventare e molto da ripensare. Per arrivare ad agire sul disturbo gambling e proporre strategie territoriali di salute si impone per cerchi concentrici la definizione di 4 aree: trattamento, informazione, formazione e ricerca, visitando le conoscenze e le strategie attuate sino ad ora per poter continuare il costruttivo gioco del formulare domande da cui far derivare risposte parziali e nuove domande in perfetto stile evoluzionistico. Abstract Gambling is like new means of interpretation of social existence in a world where few things have to be invented and lots of things have to be rethought. To do something on the disturb of gambling it is necessary to offer health territorial strategies shared in four concentric areas: treatment, information, formation, research. We have also to join knowledges and strategies up to now built, in order to continue the constructive game to stimulate questions that give partial answers and other new questions in an evolutionistic style.
L esperienza dell Associazione Centro Sociale Papa Giovanni XXIII di Reggio Emilia Quando il Centro Sociale Papa Giovanni XXIII di Reggio Emilia inizia ufficialmente la propria attività in relazione al gioco d azzardo patologico trova un terreno di per sé esplorato. Accanto alla bibliografia classica [Callois, Huizinga et al.] professionisti, autori e ricercatori [Blume, Croce, Custer, Dickerson, Guerreschi, Imbucci, Lisieur, Rosenthal et al.] hanno già disegnato una cornice che permette di conoscere l universo del gioco d azzardo e possibili metodologie di intervento nei confronti dell emergere di un Disturbo del controllo degli impulsi [DSM III DSM IV], ora non più ritenuto solo vizio, legato alla pratica del gioco d azzardo. Chi non riesce a fare a meno di giocare soldi ed è mosso dalla preoccupazione ossessiva di puntare somme sempre più alte, anche se non le possiede o comunque non può permettersi di perderle, non deve essere visto come una persona libera, che della propria vita e dei propri averi può fare ciò che gli pare è una persona che sta male, e che ha bisogno di essere aiutata a fermarsi E dimostrata l associazione del gambling con la criminalità, l alcolismo, la tossicodipendenza [Ravizza 1999]. Il modello di trattamento è stato costruito alla luce dei saperi e delle esperienze di allora, arricchite in itinere da nuove pubblicazioni e nuove pratiche che serviranno ad ottimizzare la nostra esperienza. L unico dato da sottolineare è stata la scelta di incontrare persone a vario titolo in difficoltà, gamblers e familiari, e intervenire per migliorare la qualità della loro esistenza.
Nel 1999 il videopoker mostrava tutto il suo potenziale distruttivo, mentre nei Casinò italiani circa la metà degli incassi era derivata dalle Slot-Machine [Romani 2000] e in sede politica si dibatteva sulla opportunità o meno di aumentare il numero dei Casinò in Italia. Erano già iniziate le grandi manovre verso l apertura di 420 Sale Bingo, nuovi giochi d azzardo spuntavano all orizzonte sotto il patrocinio dell istituzione Stato, le scommesse on-line avevano già una schiera di affezionati clienti. Inizialmente la nostra esigenza era quella di rispondere in maniera adeguata alle richieste di persone in difficoltà, giocatori e/o familiari, tenendo in debita considerazione le risorse umane ed economiche che l Associazione poteva mettere in campo. Le chiare indicazioni scientifiche [Custer 1982; Rosenthal 1994; Cancrini b- c 1996; Croce a-b-c-d-e 1993-98-99] che invitano ad approfondire il gambling alla stregua di una dipendenza/tossicomania pur in assenza di una sostanza e tuttavia con sintomi similari e naturali differenze, la presenza di professionisti vicini al trattamento di patologie alcool-correlate ora dediti anche al gambling e con metodologie di intervento derivate dal trattamento degli stati di alcooldipendenza, l esperienza maturata all interno dei C.A.T. [Hudolin 1995] Club Alcolisti in Trattamento da parte di operatori della Papa Giovanni, la stessa esperienza di Alcolisti Anonimi parafrasati in Giocatori Anonimi, e altri input similari hanno indotto l Associazione ad attivare un gruppo multifamiliare di auto-aiuto con un helper (E.P. o Psicologo) al suo interno; - il gruppo multifamiliare di per sé è uno strumento accessibile e a costo zero, per permettere al giocatore traumatico o da nevrosi attuale, per dirla con le categorie diagnostiche utilizzate da Luigi Cancrini in relazione alla tossicomania [Cancrini a 1984], o al giocatore d azione con sindrome di dipendenza e al giocatore per fuga con sindrome di dipendenza come indicano le categorie diagnostiche di Cesare Guerreschi [Guerreschi a
2000], di raggiungere e mantenere le distanze dal suo disturbo attraverso l interazione con altri portatori del Disturbo. Il coinvolgimento delle famiglie nel trattamento, già interessate in primis dai danni economici, psicologici e sociali arrecati alla famiglia dal giocatore, serve oltre che a prescrivere una forma di controllo economico ove necessaria, anche a superare la vergogna, il senso di colpa e l emarginazione sociale autoimposta, per giungere sia a ridefinire il modello comunicativo tra i componenti il nucleo sia a riattivare relazioni socialigruppali territoriali. - la presenza dell helper professionista è stata parzialmente modificata ed è attualmente più partecipata sia all interno del gruppo originario che nel secondo e nel terzo gruppo di trattamento attivati, data la necessità di dover affrontare interventi con giocatori con gravi disturbi di personalità borderline e di area sociopatica, [Cancrini a 1994] e comunque di Asse II [DSM IV], persone tendenzialmente autoescludentisi, che male reggono conflitti e tensioni, e che spesso necessitano anche di un accompagnamento verso servizi specialistici per trattamenti psicoterapici e/o farmacologici idonei alla gravità della loro condizione. Colloqui motivazionali, anamnestici e di indirizzo, sono filtro e premessa per un trattamento di gruppo. L area trattamento si completa ora con la possibilità di un intervento residenziale all interno di una struttura del Centro Sociale, intervento educativo e riadattativo, per soggetti incapaci di interrompere il discontrollo verso il gioco restando sul territorio, a cui si associano furti in casa e fuori, assegni a vuoto, truffe e quant altro serve per poter continuare il gioco dell autodistruzione. Obiettivo naturale del trattamento, sia di gruppo che residenziale, è permettere a questi soggetti di poter cominciare o ricominciare ad attuare libere scelte nei confronti del loro vivere avendo acquisita la capacità di assumersi responsabilità precise nel merito delle loro scelte.
Il mettere in guardia dal fatto che nessun intervento preventivo in relazione all abuso di alcool o tabacco abbia ridotto o inciso in maniera significativa sui consumi o sull incidenza dei morti per anno fa riflettere non poco [De Luca 1999]. D altro canto non vi è possibilità di incidere in maniera significativa in una economia di mercato rispetto ai rischi indotti dall uso di qualsiasi prodotto e tanto meno di proibirlo senza creare un mercato illegale e problemi di ordine pubblico. In tal senso si ha l impressione che lo stato italiano sia decisamente in concorrenza col gioco clandestino [Romani 2000] e che la politica di invadere il mercato con giochi autorizzati verrà misurata sia in termini di entrate che in termini di riduzione del sommerso. Il dibattito è aperto. E necessario: Sensibilizzare lo stato, e le società che per conto dello stato gestiscono e ottengono proventi da lotterie e simili, sui potenziali effetti nocivi del gioco, in modo che destinino parte dei loro profitti alla prevenzione e alla cura; e istituire presso i luoghi di massima diffusione del gioco, come casinò e ippodromi, ma anche presso le ASL, sportelli appositi per giocatori anonimi, in cui ci siano chiare indicazioni sugli specialisti e le strutture a cui rivolgersi per affrontare la malattia [Imbucci, c 1999]. Meglio quindi informare i cittadini, proporre professionisti all interno dei Casinò sul modello svizzero [Guerreschi, b 1999], fare formazione agli addetti delle Sale per offrire risposte idonee e adeguate (sarà questa la prevenzione?) a giocatori in difficoltà, tentando almeno di salvaguardare il libero arbitrio delle persone di fronte alle pressioni di un mercato che vende illusioni e dispiaceri più che dispensare ricchezza e divertimento, sottolineando con decisione la pericolosità dei giochi ad alta frequenza connotati da facilità di accesso al gioco, modestia della puntata minima, velocità di esecuzione del gioco, breve intervallo di tempo tra puntata-
giocata e risultato della puntata, possibilità di frequenti piccole vincite, possibilità di una grande vincita poiché ogni tanto qualcuno vince. Sappiamo per certo che i gestori di videopoker, di Casinò, di Sale Bingo hanno ben chiaro di ciò che accade a quelle persone pesantemente invischiate dal gioco anche se sono una minoranza dei loro clienti; dopotutto per i gestori si tratta di vendere un prodotto anziché un altro. Nessun gestore ci ha chiuso la porta in faccia o si è messo a ridere o ha negato il problema, anzi la loro parte vogliono farla poi vedremo. La SAPAR, Società di gestione di videopoker, ha dato un contributo per il nostro materiale informativo riguardante il gioco d azzardo patologico. Esiste il rischio concreto che il nostro atteggiamento venga interpretato come un vendersi al miglior offerente, o che i gestori finanzino iniziative per ammorbidire la nostra posizione o per lavarsi la coscienza, ma a noi questo dibattito non interessa, non siamo in vendita e basta. Sarebbe un suicidio strategico e come tale moralmente discutibile, accusare di chissà quali nefandezze i gestori dei giochi d azzardo, sarebbe come dare degli spacciatori di morte ai baristi che vendono alcolici, oppure ai tabaccai per le sigarette, o alla case automobilistiche perché vendono auto che possono oltrepassare il limite di velocità. L informazione, come atto di prevenzione agli effetti collaterali da gioco d azzardo, è basata sulla produzione di materiale audio-video-cartaceo da far circolare sul territorio, nelle Scuole, nei Circoli, nelle Circoscrizioni, e su incontri di sensibilizzazione con la cittadinanza. La formazione invece serve per sensibilizzare tutti quei soggetti che a vario titolo sono posti in relazione col gioco d azzardo e non solo come clienti.
Teniamo a sottolineare che la Papa Giovanni XXIII è un collaboratore interessato a tutto quanto può far meglio comprendere l universo del gioco d azzardo. Non esiste uno strumento che ci possa indicare chi dei 30 milioni circa di italiani che praticano giochi d azzardo diventerà un giocatore patologico. E nostra intenzione e desiderio aderire alle realtà che praticano ricerca, realtà che dimostrino un interesse per le scienze umane e per le persone in difficoltà, realtà che veicolano il sapere scientifico come trasmissione di informazioni per avere informazioni e viceversa, con l obiettivo ultimo dello sviluppo armonico della società nel suo complesso di fronte ai veloci mutamenti sociali e culturali dei quali tutti noi siamo da un lato artefici e dall altro inseguitori. Riteniamo prioritario discutere della nozione di benessere che al giorno d oggi pare essere legata a pericolose relazioni oggettuali delle quali il denaro è l artefice principale; il denaro inteso come guadagno è la prima motivazione al gioco d azzardo [Tazio Carlevaro et al. 2000], gioco che a sua volta ha funzioni non solo ricreative e piacevoli, non solo magiche nel poter cambiare improvvisamente la vita delle persone con una grossa vincita, ma anche funzioni compensative di ingiustizie vere o presunte e di frustrazioni indotte dal vivere [Croce c-d 1998, Imbucci b 1999]. Il denaro unito al gioco d azzardo è anche causa di rovina e istigazione a delinquere, è la dannazione del giocatore nel voler recuperare i soldi persi al gioco prima di dirsi, falsamente, che interromperà il gioco. Non è improbabile che queste persone mostrino in maniera macroscopica una relazione complessa con il denaro in primis, e con i significati del gioco d azzardo in genere, che appartiene a tutti noi. Un dato: il debito di gioco contratto dai 27 utenti in carico al nostro Centro Sociale nel 2001 superava il milione e mezzo di euro (circa 3 miliardi di lire).
Concludendo si può affermare senza possibilità di essere smentiti che siamo tutti impegnati a cercare risposte alle molte domande che quotidianamente emergono in tema di gioco d azzardo e dintorni, e come sempre accade ad ogni domanda segue una possibile risposta e una nuova domanda: sono i destini incrociati della teoria vista come ricerca scientifica da un lato, e della prassi volta ad ottimizzare continuamente l agire sul campo.
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