Lupi, genti e territori



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Lupi, genti e territori La gestione del lupo in Europa: tutela, monitoraggio, prevenzione e riduzione dei conflitti Torino 24-26 maggio 2010 Lunedì 24 maggio 2010, TORINO - Centro Incontri Regione Piemonte LA PREVENZIONE DEI DANNI DA LUPO SUL BESTIAME: obiettivi e strategie Moderatore: Prof. Luigi Boitani, Università di Roma SESSIONE I: LA PREVENZIONE IN EUROPA - Metodi preventivi in Europa: Esperienze dai progetti LIFE Natura Valeria Salvatori, Istituto di Ecologia Applicata, Italia - Comparazione dei metodi preventivi in Europa Ilka Reinhardt, LUPUS Wildlife Consulting,Germania - La prevenzione delle predazioni da lupo sul bestiame domestico nei Balcani Elena Tsingarska, Balkani Wildlife Society, Bulgaria SESSIONE II: LA PREVENZIONE NEL CONTESTO ALPINO - Un programma integrato per prevenire, mitigare e indennizzare i danni da lupo in Piemonte Silvia Dalmasso, Centro Conservazione e Gestione Grandi Carnivori, Italia - Misure per prevenire e compensare i danni al bestiame domestico causati da lupi in Francia Patrick Degeorges, MEEDDM, Francia - Prevenzione delle predazioni sul bestiame domestico in Svizzera: la sfida della gestione della «human dimension» dei grandi carnivori Daniel Mettler, AGRIDEA, Switzerland - La comparazione dei metodi preventivi nel contesto alpino - lavoro nell ambito del Protocollo dei Ministeri Vittorio Bosser Peverelli, Regione Piemonte, Italia

Martedì 25 maggio 2010, TORINO - Museo Regionale di Scienze Naturali IL MONITORAGGIO DELLE POPOLAZIONI DI LUPO IN EUROPA: strategie ed obiettivi del monitoraggio Moderatore: Prof. Luigi Boitani, Università di Roma SESSIONE I: IL MONITORAGGIO IN EUROPA - "The population level management plan": implicazioni per il monitoraggio John Linnell, Norwegian Institute for Nature Research, Norvegia - Il monitoraggio delle popolazioni di lupo in assenza di neve - Il caso della Spagna Juan Carlos Blanco, Wolf Project CBC, Spagna - Il monitoraggio intensivo in Scandinavia Olof Liberg, SKANDULV, Svezia - Monitoraggio e recupero della popolazione di lupo in Polonia Sabina Nowak, Associazione per la Natura "Wolf", Polonia SESSIONE II: IL MONITORAGGIO NEL CONTESTO ALPINO - Il monitoraggio genetico di una popolazione di lupo in fase di recupero sulle Alpi Michael Schwartz, RMRS, USFS, Montana, USA - Il ritorno del lupo sulle Alpi piemontesi: 10 anni di monitoraggio del lupo sul territorio regionale Francesca Marucco, Centro Conservazione e Gestione Grandi Carnivori, Italia - Monitoraggio del lupo e dinamiche di popolazione in Francia: un indagine a due livelli Christophe Duchamp, ONCFS, Francia - SCALP: Il sistema di monitoraggio della lince sulle Alpi Anja Molinari, KORA, Svizzera Traduzioni dall inglese a cura di Federica Fiorentino

Luigi Boitani: Curriculum Vitae Incarichi attuali (2009) Professore Ordinario di Biologia della Conservazione e Ecologia Animale, Professore Aggiunto, University of Idaho, USA Direttore del Dipartimento di Biologia Animale e dell'uomo, Università di Roma "La Sapienza" Direttore del Master Conservazione della biodiversità animale: aree protette e reti ecologiche Presidente dell Istituto di Ecologia Applicata, Roma Presidente della Society for Conservation Biology, Washington DC, USA Chair del Large Carnivore Iniziative for Europe, IUCN, Svizzera Membro del Comitato Direttivo della Species Survival Commission, IUCN. Ricerca universitaria e applicata Ha svolto ricerca soprattutto sulla ecologia e conservazione dei grandi mammiferi e sulla teoria e pratica della identificazione e gestione delle aree protette. In particolare, dal 1973 ad oggi ha lavorato, senza interruzioni, in una serie di progetti di ricerca e di conservazione sul lupo (Canis lupus) in Italia, in collaborazione con colleghi ed istituzioni tedesche, inglesi, americane, ed è oggi impegnato anche nel grande progetto di ricerca e conservazione per l Orso in Abruzzo. Ha recentemente completato due progetti sui mammiferi dell Africa e del Sud Est Asia con finanziamenti della Commissione Europea, e la realizzazione della Rete Ecologia Nazionale per i Vertebrati. Ho svolto attività di ricerca in molte aree protette italiane su incarico degli enti di gestione, delle Regioni e del Ministero Ambiente. In collaborazione con colleghi australiani ed americani, svolge un vasto programma di ricerca nel campo della Sistematic Conservation Planning. Ha realizzato, da coordinatore o esperto zoologo, i Piani di gestione di oltre 30 Parchi nazionali in Italia e in Africa. Didattica Oltre ai corsi presso la Università di Roma, ha tenuto seminari presso molte università in Europa e Nord America. Ha seguito oltre 220 tesi di Laurea e 35 di dottorato in Ecologia presso università italiane e americane. Divulgazione Ha esercitato una intensa attività divulgativa con libri, collaborazioni continuative con le maggiori testate giornalistiche specializzate sull ambiente, televisione e radio. Ha curato 4 mostre sulla conservazione del lupo. Pubblicazioni Ha pubblicato 9 libri e oltre 250 contributi scientifici e altrettante comunicazioni a congressi, e circa 80 rapporti tecnici 3

Contatti Luigi Boitani Dipartimento di Biologia Animale e dell'uomo, Università di Roma "La Sapienza" E-mail: luigi.boitani@uniroma1.it 4

LA PREVENZIONE DEI DANNI DA LUPO SUL BESTIAME: obiettivi e strategie SESSIONE I: la prevenzione in Europa Valeria Salvatori, Annette Mertens Istituto di Ecologia Applicata, Italy Metodi preventivi in Europa: esperienze dai progetti LIFE Natura Una delle misure gestionali di cruciale importanza per la conservazione del lupo in territori altamente antropizzati, è certamente la gestione del danno arrecato dal predatore al bestiame domestico. Nonostante le autorità competenti siano completamente responsabili per l attuazione di tali misure gestionali, spesso le risorse a disposizione sono limitate, risultando in una scarsa efficacia di esercizio. I progetti LIFE Natura rappresentano uno strumento valido per l attuazione di misure gestionali tese alla conservazione del lupo, essendo quest ultimo una specie inclusa nelle appendici della Direttiva Comunitaria Habitat. Negli ultimi 10 anni almeno 35 progetti LIFE natura per la conservazione del lupo sono stati finanziati dalla EU. Le misure adottate nei diversi progetti sono tutte più o meno consistenti con il piano d azione per la conservazione del lupo in Europa pubblicato dal Consiglio d Europa, ed includono una componente importante sulla prevenzione deil danni. Il progetto LIFE COEX si è svolto dal 2004 al 2008 in Portogallo, Spagna, Francia, Italia, Croazia ed ha costituito un ottimo esempio di collaborazione internazionale tra pesi in cui le misure gestionali adottate sono a diversi livelli. Adattate alle condizioni locali, le misure adottate dai diversi partner di progetto hanno avuto esito estremamente positivo, soprattutto in quelle aree in cui la presenza del lupo è in espansione. In particolare in seguito all installazione di recinzioni di varia natura, il danno causato dal lupo è diminuito del 100% in Portogallo e del 99% in Spagna ed in Italia. In Francia e in Croazia sono state adottate misure di coinvolgimento intersettoriale (turismo e produttività agricola) che hanno contribuito ad instaurare un clima di tipo partecipativo nella gestione del predatore. Le esperienze acquisite durante il progetto COEX sono in fase di trasferimento ad altri paesi Europei, tramite il progetto LIFE EXTRA, che coinvolge Italia, Grecia, Bulgaria e Romania. I risultati ottenuti sono incoraggianti ed i futuri progetti LIFE Natura dovrebbero capitalizzare sulle esperienze vissute, basandosi anche su studi e ricerche che permettano la focalizzazione e massima efficacia delle azioni sviluppate. Le autrici Valeria Salvatori Biologa con specializzazione in biogeografia e gestione della fauna selvatica, ha conseguito la tesi di laurea con uno studio sulla biologia della volpe cilena Culpeo, successivamente ha conseguito il dottorato di ricerca presso l Università di Southampton, UK, con una ricerca sulle aree idonee per la conservazione dei grandi 5

LA PREVENZIONE DEI DANNI DA LUPO SUL BESTIAME: obiettivi e strategie SESSIONE I: la prevenzione in Europa carnivori nei Carpazi. Collabora da 10 anni con l Istituto di Ecologia Applicata nello svolgimento di progetti di conservazione della fauna selvatica e delle aree protette, in particolare in sud America e nord Africa. E attualmente consulente per le Nazione Unite in temi di biodiversità, gestione della fauna selvatica e aree protette, e consulente per la società belga AGRECO come esperta di grandi carnivori. Annette Mertens Biologa con specializzazione in gestione di grandi carnivori e risoluzione del conflitto con le attività agricole. Ha conseguito la tesi di laurea con un progetto di ricerca sul lupo in Romania, dove è rimasta per 4 anni collaborando ad un progetto di ricerca e gestione dei grandi carnivori. Ha collaborato con l Istituto di Ecologia Applicata come responsabile del progetto COEX ed è coordinatrice per conto del Parco Nazionale del Gran Sasso del progetto EXTRA. E consulente per la società belga AGRECO come esperta di grandi carnivori. Contatti Valeria Salvatori, Annette Mertens Istituto di Ecologia Applicata - Italia E-mail: v.salvatori@ieaitaly.org 6

LA PREVENZIONE DEI DANNI DA LUPO SUL BESTIAME: obiettivi e strategie SESSIONE I: la prevenzione in Europa Ilka Reinhardt LUPUS Wildlife Consulting, Germania Comparazione dei metodi preventivi in Europa Il ritorno del lupo in Germania è iniziato 10 anni fa, quando fu registrata la prima riproduzione dopo più di 150 anni di assenza. Nel 2009 è stata confermata la presenza di 7 branchi riproduttivi più 2 coppie con un territorio. Osservando le altre aree del lupo in Europa ci si potrà aspettare una rapida diffusione del lupo in Germania. La Germania è, comunque, una nazione senza una tradizione sulla prevenzione dei danni da grandi carnivori. Per arginare questo problema, l Organo Federale per la Conservazione della Natura ha commissionato la stesura di una sintesi ed una valutazione dei metodi di prevenzione attuati in Europa per i grandi carnivori. L obiettivo è quello di fornire raccomandazioni chiare sui metodi preventivi (ed anche per i sistemi di prevenzione e compensazione) per la Germania, basate sull esperienza nelle altre nazioni Europee. Per fare questo ci si è basati su studi sulla letteratura esistente ed è stata condotta un inchiesta nelle nazioni selezionate, con particolare attenzione per i metodi preventivi applicabili in Germania. I risultati hanno mostrato che non esiste un singolo metodo preventivo che garantisca il 100% di sicurezza. Una coppia di metodi può ridurre considerevolmente i danni. Il più efficace è una combinazione di recinzioni elettriche e cani da guardiania (life stock guarding dogs, LGD). I LGD non possono prevenire ogni singolo attacco, ma possono ridurre il numero di animali predati dal lupo. Quando le greggi sono libere l efficacia dei LGD è ridotta rispetto a quando questi sono al pascolo in recinzioni o sono chiusi per la notte. Per una protezione efficace sono necessari almeno due LGD adulti, anche quando i greggi sono racchiusi in recinzioni. Alcune nazioni raccomandano l uso di un cane ogni 80-100 pecore. In aree prive di tradizioni sul lavoro con i cani da guardiania è di estrema importanza fornire ai pastori non solo i cani, ma anche istruzioni dettagliate per il loro allevamento e addestramento. La maggior parte dei problemi con questi cani sono di natura umana e possono essere evitati se i cani sono attentamente monitorati e i proprietari adeguatamente assistiti. Se usate correttamente, le recinzioni elettriche sono una misura di prevenzione efficace per ridurre le predazioni sulle pecore. Si raccomanda l uso di recinti elettrici con 5 fili o cordini a 20, 40, 60, 90 e 120 cm dal terreno e 4000 5000V. In Germania le reti elettriche sono il metodo più diffuso per pecore e capre. Sebbene queste recinzioni siano di facile utilizzo e veloci da montare, sono appropriate solo per pascoli più piccoli, poiché le reti elettriche non possono mantenere un alto voltaggio su lunghe distanze se comparate alle recinzioni con filo elettrico. Abbiamo voluto imparare quale esperienza esiste sull uso di reti elettriche nelle aree con presenza di lupo. I risultati dell inchiesta e la nostra esperienza coincidono con i risultati del progetto LIFE COEX: le reti elettriche sono considerate utili o molto utili nella prevenzione degli attacchi. Alcune nazioni raccomandano recinzioni con un altezza di almeno 110 cm. Queste dovrebbero avere una maglia verticale rigida che 7

LA PREVENZIONE DEI DANNI DA LUPO SUL BESTIAME: obiettivi e strategie SESSIONE I: la prevenzione in Europa le renda più visibili e che eviti che la fauna selvatica vi corra dentro, rimanendo impigliata o danneggiando le reti. Si è inoltre indagato sulla frequenza con cui i lupi oltrepassano le reti. Il risultato dell indagine ha mostrato che ciò avviene raramente. Nessuna nazione ha raccomandazioni particolari in questi casi, ad eccezione della Svezia, dove i lupi che oltrepassano le reti vengono rimossi. In Germania l esperienza ha dimostrato che nella maggior parte dei casi l uso dei fladry intorno al recinto o di una corda bianca tesa a 20-30 cm oltre la rete elettrica tengono i lupi al di fuori. Nel caso in cui i lupi scavino al di sotto della rete, gli animali possono essere tenuti lontani utilizzando o una rete rigida da 1 m attorno al recinto, o un filo elettrico a 20 cm dal suolo davanti al recinto. Quando la compensazione non è associata alla prevenzione, gli incentivi ad usare misure preventive possono essere deboli. Si raccomanda caldamente di associare i risarcimenti alla prevenzione dei danni, come alcune nazioni (SE, PL, DE) già fanno. Contatti Ilka Reinhardt LUPUS Wildlife Consulting - Germania E-mail: ilkareinhardt@online.de 8

LA PREVENZIONE DEI DANNI DA LUPO SUL BESTIAME: obiettivi e strategie SESSIONE I: la prevenzione in Europa Elena Tsingarska Balkani Wildlife Society, Bulgaria La prevenzione delle predazioni da lupo sul bestiame domestico nei Balcani La penisola Balcanica è una regione in cui i carnivori sono sempre esistiti e non sono mai giunti all estinzione. I Balcani sono, inoltre, tradizionalmente una regione di allevamento del bestiame. Ad esempio all inizio del XX secolo la Bulgaria era al secondo posto nel mondo per numero di pecore pro capite, dopo l Australia. La maggior parte degli animali è stato lasciato pascolare estensivamente nelle aree montuose che costituiscono la maggior parte del paesaggio della penisola. A causa della presenza dei grandi carnivori (lupo, orso e lince) con buone densità, gli allevatori utilizzano tradizionalmente alcune misure preventive, per proteggere i loro animali dagli attacchi dei predatori. Alcuni metodi preventivi moderni sono messi in pratica oggi e utilizzati più intensamente in alcune regioni piuttosto che in altre. I cani da guardiania erano usati tradizionalmente nei Balcani e si trovano oggi quasi in ogni paese della regione. Quasi ogni paese dei Balcani ha una propria selezione di LGD, ma sono tutti discendenti dallo stesso tipo di cane. Lo stato delle popolazioni di cani da guardiania è differente in ogni paese dei Balcani ma generalmente, nella maggior parte dei casi, sono necessarie azioni per preservare questi cani nella loro originale versione di cani da lavoro. In Bulgaria sono iniziate all inizio degli anni 90 attività per preservare la razza autoctona di cane Karakachan. Nel 1997 è stato avviato dalle due ONG BALKANI Wildlife Society e SEMPERVIVA Society, un progetto per fornire agli allevatori cani da guardiania per minimizzare i danni causati dai predatori e favorire il ritorno del cane Karakachan al suo ambiente naturale, tra greggi e bestiame, salvando così questa razza. I risultati di un indagine, condotta nell ambito di questa attività, mostrano un alto livello di efficienza di questo cane, utilizzato come misura preventiva contro i predatori. L autrice Studi 1995 Laurea MSc in Biologia, dipartimenti di Zoologia dei Vertebrati Lavori 1996: Zoo di Sofia 1997: Carpathian Large Carnivore Project, Romania 1997 - in corso: in BALKANI Wildlife Society, una ONG per la conservazione della natura, coordina ed è a capo di progetti per la conservazione e lo studio dei grandi 9

LA PREVENZIONE DEI DANNI DA LUPO SUL BESTIAME: obiettivi e strategie SESSIONE I: la prevenzione in Europa carnivori. Attenzione principale al lupo, di cui studia lo status della specie in Bulgaria dal 1997. 2005: Inizia la costruzione di un centro per l educazione sui grandi carnivori a Pirin Mts. Bulgaria, come attività a lungo termine per aumentare la conoscenza a l attenzione del pubblico verso i grandi carnivori Dal 1992,volontariato attivo su numerosi progetti e campagne di conservazione. Contatti Elena Tsingarska Balkani Wildlife Society - Bulgaria E-mail: elena_tzingarska@abv.bg 10

LA PREVENZIONE DEI DANNI DA LUPO SUL BESTIAME: obiettivi e strategie SESSIONE II: la prevenzione nel contesto Alpino Silvia Dalmasso e Luca Orlando Centro Conservazione e Gestione Grandi Carnivori Regione Piemonte, Parco Naturale Alpi Marittime, Italia Un programma integrato per prevenire, mitigare e indennizzare i danni da lupo in Piemonte La ricolonizzazione naturale del lupo sulle Alpi Occidentali è iniziata nei primi anni 90, attraverso la dispersione dalla sopravvissuta sotto-popolazione dell Appennino Settentrionale. Con il ritorno del lupo in Piemonte sono iniziate le predazioni al bestiame domestico nei pascoli alpini. L Amministrazione Regionale del Piemonte ha iniziato dal 1999 un programma chiamato Progetto Lupo Piemonte per monitorare il processo di ricolonizzazione del lupo e per gestire il conflitto uomo-lupo. Il progetto si è sviluppato per prevenire, mitigare e compensare i danni da lupo assecondando i bisogni dei pastori; con questo obiettivo sono state prese 3 azioni chiave: a- risarcimenti per le perdite di bestiame dovute a predazione da canide (lupo o cane); b- un sistema di sussidi per promuovere le giuste pratiche di allevamento (Premio di Pascolo Gestito); c- promozione di misure di prevenzione. Tutti gli animali uccisi da predatori (sia cani che lupi) sono risarciti all allevatore secondo un listino prezzi stabilito annualmente, dopo che la morte per predazione sia stata verificata dai veterinari del progetto; per ogni attacco viene anche pagato un importo su base forfettaria, a seconda della dimensione degli allevamenti, per compensare le perdite indirette, come aborti o cali nella produzione dovuti a stress. Le predazioni sul bestiame domestico sono localizzate prevalentemente nelle province di Cuneo e Torino, in accordo con la distribuzione dei branchi di lupo. Durante il 2009 si sono verificati un totale di 142 attacchi (di cui 117 ad opera del lupo), che hanno causato 376 vittime tra il bestiame (di cui 293 uccise da lupo) e sono stati pagati 69.145,19 come risarcimento danni. Le predazioni da lupo avvengono principalmente su pecore e capre ma in alcuni casi localizzati avvengono anche su vitelli. Predazioni su cani da pastore ed equini sono rare. A partire dal 2007 un sistema di sussidi premia i pastori che, sebbene pascolino all interno del territorio di branchi di lupo, hanno minimizzato le perdite causate dal predatore migliorando le pratiche di gestione (come la presenza umana in alpeggio, la stagione e il luogo di nascita degli agnelli, e il confinamento notturno degli animali) e utilizzando misure preventive (come cani da guardiania e recinzioni elettriche). Nel 2009, 78 pastori hanno ricevuto il sussidio (per un totale di 81.645,30 ). L aspetto chiave di un effettivo piano di controllo delle predazioni è l integrazione di diverse tecniche. Tutte le tecniche gestionali hanno pro e contro e quella che può essere la migliore per un allevatore non necessariamente lo sarà per gli altri. Per questa ragione il piano di prevenzione dei danni è costruito dai tecnici del progetto in accordo con le necessità e i bisogni specifici di ogni pastore. Sono stati considerati e sviluppati i seguenti metodi di controllo: cambiamenti nella gestione degli animali 11

LA PREVENZIONE DEI DANNI DA LUPO SUL BESTIAME: obiettivi e strategie SESSIONE II: la prevenzione nel contesto Alpino (presenza umana nel pascolo, stagione e luogo di nascita degli agnelli...), recinzioni elettrificate e cani da guardiania. Un adeguata gestione del bestiame può aiutare a minimizzare i rischi di predazione. La presenza umana in alpeggio è il punto chiave per permettere una buona gestione del bestiame ed un uso razionale dei pascoli; può scoraggiare la predazione. Nel caso di piccoli greggi, per i quali era anti-economica la presenza umana, l associazione di diversi proprietari ha incoraggiato a dividere i costi delle pratiche di gestione e delle misure preventive. I recinti elettrici hanno dimostrato la propria efficacia nel prevenire le predazioni; sono abbastanza semplici da mantenere e più economici dei recinti convenzionali. Sulle Alpi sono prevalentemente usati per il confinamento dei greggi durante la notte. In accordo con il bisogno degli allevatori di prevenire le predazioni è stato sviluppato un recinto elettrico più robusto, alto 180 cm; un totale di 57 pastori sono stati dotati di questo recinto o di un recinto convenzionale. I cani da guardiania (Livestock guarding dogs, LGD) sono molto efficaci nel proteggere i greggi dai predatori. In Piemonte l uso dei LGD non è tradizionale, quindi i pastori non ne conoscono il comportamento e il modo di addestrarli. Nel 2004 il Parco Naturale Orsiera Rocciavrè ha iniziato un programma con i cani da guardiania. Alcuni pastori selezionati sono stati dotati di cuccioli ed uno specialista ha spiegato loro come crescerli, addestrarli e socializzarli con il gregge; sono iniziati studi comportamentali per valutare il comportamento dei cani per mezzo di uno specifico etogramma sviluppato ad hoc: i primi cani adulti introdotti hanno lavorato con successo, mostrando tutti e tre i tratti fondamentali (affidabilità, attenzione e protezione) dei LGD. Dal 2006 questo programma è stato esteso a tutto il Piemonte. Ad oggi sono stati introdotti 40 LGD (per la maggior parte di razza Maremmano-Abruzzese) in 21 greggi differenti ed in molti casi hanno risolto o ridotto i danni da lupo con soddisfazione dei pastori. L autrice Silvia Dalmasso, dottoressa in Medicina Veterinaria (DVM e PhD); master in ecopatologia degli animali selvatici. Dal 2002 lavora nel Progetto Lupo Piemonte; in particolare lavora nel monitoraggio e nella prevenzione delle predazioni sul bestiame domestico e sul programma di human dimension con i pastori. La sua attività include ricerche sull echinococcosi tra i greggi ( pecore, capre e cani da pastore) e sulla fauna selvatica (ungulati e lupi). Porta avanti ricerche sull etologia dei cani da protezione del gregge, sul loro allevamento e selezione. Contatti Silvia Dalmasso Centro Gestione e Conservazione Grandi Carnivori, Regione Piemonte, Parco Naturale Alpi Marittime - Italia E-mail: silvia.dalmasso@centrograndicarnivori.it 12

LA PREVENZIONE DEI DANNI DA LUPO SUL BESTIAME: obiettivi e strategie SESSIONE II: la prevenzione nel contesto Alpino Patrick Degeorges*, Pascal Gosjean** *Ministère de l'ecologie, de l'energie, du Développement durable et de la Mer, France **Ministère de l'alimentation, de l'agriculture et de la Pêche, France Misure per prevenire e compensare i danni al bestiame domestico causati da lupi in Francia Questa presentazione descrive le azioni intraprese in Francia nel contesto di un piano nazionale per prevenire i danni da lupo al bestiame. Il progetto, sviluppato nel 2008 per un periodo di 5 anni è il risultato di un processo di concertazione e di stretta collaborazione a livello sia locale che nazionale tra i ministeri dell'ecologia e dell'agricoltura. Gli Autori Patrick Degeorges Patrick Degeorges è consulente politico per il Ministero dell'ecologia, responsabile per i grandi carnivori. Pascal Gosjean Pascal Gosjean si occupa di pastorizia e problematiche legate al lupo per il Ministero dell Agricoltura. Contatti Patrick Degeorges Ministère de l'ecologie, de l'energie, du Développement durable et de la Mer Francia E-mail: patrick.degeorges@developpement-durable.gouv.fr 13

LA PREVENZIONE DEI DANNI DA LUPO SUL BESTIAME: obiettivi e strategie SESSIONE II: la prevenzione nel contesto Alpino Daniel Mettler AGRIDEA, Svizzera Prevenzione delle predazioni sul bestiame domestico in Svizzera: la sfida della gestione della «human dimension» dei grandi carnivori Fin dall inizio del programma di prevenzione in Svizzera, l esperienza con i diversi metodi di prevenzione è aumentata con l espansione del lupo. Quando il lupo ha iniziato il suo ritorno in Svizzera, solo una regione era interessata in modo particolare dalla presenza del predatore durante i periodo di pascolo estivo nelle zone alpine. Oggi la situazione è cambiata e circa 15-20 lupi si sono diffusi sull intero arco alpino e nelle regioni pre-alpine. La maggior parte delle greggi in Svizzera sono troppo piccole per essere tenute da un pastore e la tradizione rurale di tenere pecore e capre non è preparata ad un ritorno del lupo. Nonostante ciò, nella maggior parte delle regioni si è assistito ad un certo cambiamento nell atteggiamento verso questa situazione. Solo due regioni mostrano in modo particolare una forte resistenza alla nuova pratica dei metodi di prevenzione, che necessitano alcuni cambiamenti nella gestione del bestiame e dei pascoli. Queste differenze tra alcune regioni nella stessa nazione con una politica nazionale sull ambiente e strutture agricole piuttosto simili non è stata spiegata in modo convincente finora. La risposta non può essere trovata con un approccio tecnico. Sono state cercate spiegazioni alternative nella sfera sociale, culturale e politica di queste particolari regioni alpine. L autore Daniel Mettler ha studiato filosofia ed economia politica all università di Fribourg (Svizzera). Durante i suoi studi ha lavorato nelle Alpi Svizzere in diversi pascoli estivi come pastore e allevatore. Ha inoltre lavorato per alcuni anni nella gestione delle politiche ambientali ed è stato responsabile di alcuni progetti di sviluppo delle politiche ambientali a livello locale. Dal 2003 è responsabile nazionale per la coordinazione del programma di prevenzione del bestiame domestico che è stato avviato dall Ufficio Federale per l Ambiente (FOEN). Contatti Daniel Mettler AGRIDEA - Svizzera E-mail: Daniel.Mettler@agridea.ch 14

LA PREVENZIONE DEI DANNI DA LUPO SUL BESTIAME: obiettivi e strategie SESSIONE II: la prevenzione nel contesto Alpino Vittorio Bosser-Peverelli Osservatorio sulla fauna selvatica della Regione Piemonte, Italia La comparazione dei metodi preventivi nel contesto alpino lavoro nell ambito del Protocollo di Ministeri A seguito di alcuni incontri che si sono svolti nel 2005 i rappresentanti dei Ministeri dell Ambiente di Italia, Francia e Svizzera hanno prodotto e firmato il 13 luglio 2006 un accordo internazionale per la gestione congiunta della popolazione di lupi sulle Alpi. L accordo si pone i seguenti obiettivi fondamentali: - riconoscere, ai fini della gestione, la popolazione del lupo alpino come una entità geograficamente distinta; - collaborare per una gestione congiunta della popolazione di lupo alpino, attraverso lo stabilirsi di adeguate strutture e contatti tecnici e politici; - favorire il mantenimento della popolazione di lupo alpino in un buono stato di conservazione nel quadro di uno sviluppo sostenibile delle aree rurali. Per la realizzazione delle attività e degli impegni internazionali previsti dal protocollo di accordo, Italia, Francia e Svizzera si impegnano ad istituire un Comitato Permanente per la gestione del lupo nelle Alpi formato dai rappresentanti delle autorità nazionali. Citazione dall accordo: - ai fini della gestione il comitato si avvale di un gruppo Tecnico per la ricerca e il monitoraggio del lupo nelle Alpi, formato da ricercatori ed esperti che si occupano degli aspetti scientifici e tecnici che riguardano la gestione del lupo nelle Alpi anche in relazione agli aspetti agropastorali. Il Comitato, riunitosi a Torino nel dicembre 2007, ha deciso di istituire due tavoli tecnici di lavoro, uno sugli aspetti del monitoraggio e uno sugli aspetti agropastorali e sulle tematiche della prevenzione. Il lavoro del secondo tavolo tecnico ha quindi prodotto (2009) un documento di sintesi (in lingua italiana e francese) sull argomento Prevenzione contro gli attacchi da lupo nelle Alpi occidentali, concernente 4 argomenti principali: 1. Le fasi di colonizzazione e l evoluzione della prevenzione; 2. La situazione attuale delle misure di prevenzione nei tre Stati; 3. Lo sviluppo di piani di lavoro per il futuro; 4. Lo sviluppo del coordinamento; L analisi comparata di come sono avvenute le fasi di colonizzazione, rapportate agli impatti che tali fasi hanno avuto sul bestiame domestico, anche in funzione delle diverse forme di conduzione delle greggi e delle differenze logistiche e strutturali degli alpeggi ha comunque evidenziato che la fase più critica è legata ai territori di nuova colonizzazione nei primi anni di presenza permanente. In tale fase il numero assoluto dei danni in ambito agricolo aumenta nonostante gli sforzi spesi in tema di prevenzione, anche se il numero relativo (numero di danni per lupo) non è elevato. 15

LA PREVENZIONE DEI DANNI DA LUPO SUL BESTIAME: obiettivi e strategie SESSIONE II: la prevenzione nel contesto Alpino Delle misure di prevenzione attuali in ciascun Stato parlano già gli interventi di ciascun relatore, anche se è opportuno sottolineare che i cani da protezione sono considerati in tutti e tre i Paesi il sistema di prevenzione più efficace nella riduzione degli attacchi da lupo. Lo sviluppo di piani di lavoro comuni e le necessità di approfondimento rilevate prevedono: - programmi di selezione, allevamento, condizionamento e distribuzione dei cani da guardiana; - l introduzione di sperimentazioni comuni o la realizzazione di studi legati alle misure e metodologie di intimidazione e di dissuasione; - lo spostamento graduale di risorse dagli indennizzi alla prevenzione. Lo sviluppo del coordinamento prevede sostanzialmente la costituzione di un gruppo di lavoro permanente sui temi della prevenzione nell ambito del Wolf Alpine Group già esistente. L autore Laurea in agraria nel 1992. Dal 1994 lavora in Regione Piemonte presso la Direzione Agricoltura, occupandosi di territorio rurale. Nel 2002 viene incaricato di costituire e coordinare l Osservatorio regionale sulla fauna selvatica, l organo tecnico della Giunta regionale che si occupa di gestione della fauna selvatica e dell interazioni di questa con l agricoltura, il territorio e le altre attività antropiche. Dal 2009 è dirigente responsabile del Settore Vigilanza e Controlli in agricoltura della Regione Piemonte Contatti Vittorio Bosser-Peverelli Regione Piemonte - Osservatorio regionale sulla fauna selvatica - Italia E-mail: vittorio.bosserpeverelli@regione.piemonte.it 16

IL MONITORAGGIO DELLE POPOLAZIONI DI LUPO IN EUROPA: strategie ed obiettivi del monitoraggio SESSIONE I: il monitoraggio in Europa John Linnell Norwegian Institute for Nature Research, Norvegia "The population level management plan": implicazioni per il monitoraggio I grandi carnivori sono un gruppo di specie molto particolare da conservare nei paesaggi Europei dominati dall uomo. In primo luogo, le loro enormi necessità di superficie, la tendenza a movimenti su lunghe distanze e le basse densità di popolazione implicano che, da una prospettiva biologica, le loro popolazioni si muovano su vaste aree che oltrepassano molti confini amministrativi, sia all interno che tra le nazioni. In secondo luogo, queste specie sono associate ad una vasta gamma di conflitti con gli interessi umani, inclusi la paura per la sicurezza personale, le predazioni sul bestiame domestico e la competizione con i cacciatori per le prede. Il risultato di queste due sfide è la necessità di trovare un modo di equilibrare la coordinazione su larga scala per la loro gestione con l adattamento a fattori locali diversi dal punto di vista ecologico, culturale, sociale ed economico. Dal 2006 il Large Carnivore Initiative for Europe ha lavorato con la Commissione Europea e le nazioni Europee per sviluppare una serie di linee guida in grado di bilanciare questa necessità di robustezza e probabilità di sopravvivenza dal punto di vista biologico con la necessità di flessibilità gestionale. Queste linee guida sono state adottate come pratica preferita dalla CE nel 2008. La sfida attuale è di renderle operative, sia in termini di concetti biologici che di amministrazione internazionale. L autore Ricercatore Senior presso l'istituto Norvegese per la Ricerca sulla Natura, Trondheim, Norvegia. Membro del Large Carnivore Initiative for Europe dal 1998. Area di ricerca: un ecologo per formazione, ma con lavori recenti si è concentrato su un approccio interdisciplinare alle conservazione dei grandi carnivori e sull'integrazione di ecologia e scienze sociali nella politica. Esperienza: Scandinavia, paesi baltici, Balcani occidentali, India. Contatti John Linnell Norwegian Institute for Nature Research - Norvegia E-mail: john.linnell@nina.no 17

IL MONITORAGGIO DELLE POPOLAZIONI DI LUPO IN EUROPA: strategie ed obiettivi del monitoraggio SESSIONE I: il monitoraggio in Europa Juan Carlos Blanco Wolf Project CBC, Spagna Il monitoraggio delle popolazioni di lupo in assenza di neve - Il caso della Spagna I metodi di monitoraggio del lupo in Spagna sono adattati alle caratteristiche biologiche, geografiche e socio-politiche delle popolazioni di lupo nella nazione. La Spagna ha una grande popolazione di lupi (più di 250 branchi), ma la neve in inverno è assente nella maggior parte del paese, solo alcune limitate informazioni ecologiche sono ottenute tramite radio-tracking ed è presente una frammentazione amministrativa in fase di aumento, con le regioni autonome incaricate della gestione e una limitata coordinazione nazionale. Fino dai tardi anni 80, il monitoraggio del lupo veniva effettuato provando a riconoscere i differenti branchi osservando la presenza dei cuccioli in estate e all inizio dell autunno, nel periodo in cui si muovono solo per brevi distanze Negli anni recenti, il metodo è stato più o meno standardizzato e segue tre punti. 1) Vengono condotte interviste personali tra pastori cacciatori etc. per provare ad identificare tane e siti di rendez-vous e per raccogliere altri dati (lupi uccisi, danni al bestiame etc.); 2) In estate vengono esplorate le zone di riproduzione migliori per l'attività intensa del lupo, 3) per confermare la presenza di cuccioli vengono condotte sessioni sit-and-wait e wolf-howling. Questa procedura permette una rappresentazione dei branchi confermati e di quelli probabili ma lo sforzo di ricerca, che dipende dalla conoscenza dell area, dalle capacità dei lavoratori su campo, dalle condizioni metrologiche etc., può influenzare i risultati. Il numero totale di lupi è ottenuto moltiplicando in numero di branchi per la dimensione del branco. La dimensioni dei branchi possono però essere molto diverse e difficili da ottenere, quindi il numero totale di lupi presenti è sempre incerto. Questo metodo non è in grado di individuare cambiamenti piccoli o di medie proporzioni all interno della popolazione. Vengono inoltre discussi l'effetto della frammentazione amministrativa e le questioni sociali e politiche relative al lupo per il monitoraggio e l'accettazione dei risultati. L autore Juan Carlos Blanco è un biologo spagnolo con un dottorato in Ecologia Animale, lavora come consulente per grandi carnivori e altri mammiferi. Studia i lupi dal 1987 ed è particolarmente interessato all ecologia del lupo e ai conflitti lupo-uomo, compreso l'adattamento del lupo agli habitat modificati, la prevenzione dei danni al bestiame e la percezione lupo da parte di diversi gruppi sociali. Ha diretto diversi progetti sul lupo in relazione con l'impatto delle autostrade a 4 corsie sul predatore, l'espansione di una popolazione di lupo nelle zone agricole, il rapporto tra lupi ed esseri umani nelle zone 18

IL MONITORAGGIO DELLE POPOLAZIONI DI LUPO IN EUROPA: strategie ed obiettivi del monitoraggio SESSIONE I: il monitoraggio in Europa agricole, etc. Ha diretto la prima indagine nazionale sul lupo in Spagna (1987-1988) e altre indagini regionali, soprattutto nella regione di Castilla-Leon, e ha partecipato al monitoraggio dell orso nella Cordigliera Cantabrica. Ha preparato la prima bozza tecnica del Piano di azione spagnolo sul Lupo e lavora come consulente per il Ministero spagnolo per coordinare questo piano. Membro di Wolf Specialist Groups e di Large Carnivore Initiative for Europe. (LCIE), (IUCN Species Survival Commission). Contatti Juan Carlos Blanco Wolf Project CBC - Spain E-mail: jc.blanco2503@gmail.com 19

IL MONITORAGGIO DELLE POPOLAZIONI DI LUPO IN EUROPA: strategie ed obiettivi del monitoraggio SESSIONE I: il monitoraggio in Europa Olof Liberg Grimsö Wildlife Research Station and Swedish University of Agricultural Sciences, Svezia Il monitoraggio intensivo in Scandinavia La popolazione scandinava di lupo è monitorata ogni anno. Nell inverno 2008-09 essa consisteva di 213-252 lupi, dei quali l 85% in Svezia e il 15% in Norvegia. L attuale areale del lupo copre circa 120 000 km 2. Attualmente entrambe le nazioni hanno un obiettivo minimo nazionale per le loro popolazioni di lupo. In Svezia consiste nell avere un minimo di 20 riproduzioni, in Norvegia di 3 riproduzioni. Recentemente la Svezia ha posto un obiettivo massimo temporaneo di 210 individui, che sarà sviluppato dopo tre anni. In entrambe le nazioni le autorità regionali sono state delegate della responsabilità di effettuare il monitoraggio sui grandi carnivori, incluso il lupo, nei loro territori di competenza e di fornire il personale appropriato per effettuare il lavoro di campo, mentre le agenzie governative centrali hanno la responsabilità del coordinamento. Il metodo di base per il monitoraggio del lupo è lo snow-tracking. Ogni regione ha un gruppo di operatori specificatamente preparati, i trackers, che cercano attivamente le tracce di lupo in tutta la stagione invernale, da Novembre a Marzo. In totale sono coinvolti più di 100 operatori su campo. I lupi sono classificati in base al loro status sociale in branchi (3 o più lupi), coppie, individui solitari territoriali e vaganti. Il numero di lupi e gli aspetti comportamentali, soprattutto il comportamento di marcatura, sono registrati per ogni sessione di tracciatura secondo un protocollo standardizzato. È importante verificare per ogni branco l avvenuta riproduzione nell estate precedente. Esistono criteri molto specifici per accettare ogni occorrenza di lupo, compreso un numero minimo di occasioni di tracciatura e una lunghezza minima della traccia. Negli ultimi anni sono stati seguiti più di 5000 km di tracciature ogni anno. Tutti i dati delle tracciature sono raccolti in un database nazionale. Entrambe le nazioni hanno un proprio database, ma si stanno facendo preparativi per coordinare i due database. Il set di dati sulle tracciature è completato dalle analisi genetiche effettuate sugli escrementi raccolti durante il lavoro di tracciatura, per identificare i lupi seguiti. Questo aiuta a discriminare i branchi adiacenti e a determinare se sia avvenuta o meno la riproduzione. Negli ultimi anni sono stati genotipizzati 300-400 escrementi annualmente, e il numero è in aumento. Al 1 Maggio 2010 sono stati genotipizzati un totale di 537 individui, che costituiscono approssimativamente l 80% di tutti i lupi esistiti nella popolazione da quando si è ristabilita per ricolonizzazione naturale negli anni 80. Basandoci sul database genetico abbiamo costruito un pedigree quasi completo dell intera popolazione, risalendo fino ai suoi fondatori. Tutte le nuove coppie che si stabiliscono vengono tempestivamente genotipizzate. Questo monitoraggio genetico ha un gran valore in se, poiché permette di misurare i livelli di inbreeding per ogni 20

IL MONITORAGGIO DELLE POPOLAZIONI DI LUPO IN EUROPA: strategie ed obiettivi del monitoraggio SESSIONE I: il monitoraggio in Europa lupo e di identificare gli immigranti, fortemente necessari in questa popolazione con un elevato grado di conspecificità. La popolazione è stata fondata da soli tre individui ma nel 2008 sono stati identificati 2 nuovi immigranti dalla grande popolazione Finlandese-Russa che si è unita alla nostra popolazione riproduttiva, producendo cucciolate sia nel 2008 che nel 2009. L autore Posizioni attuali: Project Leader, Dipartimento di Ecologia, Università Svedese di Scienze Agricole. Coordinatore del Progetto di ricerca scandinavo sul lupo SKANDULV (dal gennaio 2000). Membro del IUCN Wolf Specialist Group. Direzione di ricerca e produzione: Project Leader della Ricerca sull Ecologia del Capriolo dal 1986, co-leader dei Progetti di Ricerca a della Lince e del Lupo a Grimsö partire dal 1996. Coordinatore della rete di ricerca sul lupo SKANDULV che coinvolge 12 diverse istituzioni accademiche in tre paesi, a partire dal 2000. La ricerca include l'ecologia di popolazione di ungulati e grandi carnivori, con particolare attenzione sulla demografia, le dinamiche predatorepreda, eco-patologia e l'ecologia comportamentale dei caprioli, linci e lupi, e la biologia della conservazione e genetica delle popolazioni di lupo. Autore e coautore di 60 pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali o capitoli di libri e 58 rapporti tecnici e articoli e due libri. Ha partecipato a 26 conferenze internazionali. Contatti Olof Liberg Grimsö Wildlife Research Station, Swedish University of Agricultural Sciences, Svezia E-mail: olof.liberg@nvb.slu.se 21

IL MONITORAGGIO DELLE POPOLAZIONI DI LUPO IN EUROPA: strategie ed obiettivi del monitoraggio SESSIONE I: il monitoraggio in Europa Sabina Nowak Association for Nature Wolf, Poland Monitoraggio e recupero della popolazione di lupo in Polonia La popolazione di lupo in Polonia viene monitorata dal 2000. Il monitoraggio include un censimento su grande scala delle dimensioni della popolazione e del numero di lupi, il monitoraggio delle aree in fase di ricolonizzazione, le analisi genetiche sul lupo e la documentazione dei casi di predazione. Il censimento nazionale dei lupi viene condotto ogni anno e coordinato dall Istituto di Ricerca sui Mammiferi dell Accademia Polacca di Scienze a Bialowieża (MRI) e dall Associazione per la Natura Wolf (AfN). I dati sul lupo sono raccolti dagli scienziati e dal servizio forestale e dei parchi nazionali. L obiettivo principale del censimento è quantificare il numero di branchi presenti in Polonia. Vengono utilizzate due tecniche principali: tracciature invernali simultanee (1) e osservazioni lungo tutto il corso dell anno (2). (1) All inizio del censimento grandi tratti di foresta vengono divisi in 70 parti in base al criterio del complesso ben delimitato con barriere visibili, come grandi aree costruite, terreni agricoli, fiumi, grandi strade, ecc. In questi settori vengono condotte uscite in simultanea alla ricerca di tracce circa 12-24 ore dopo una nevicata. Operatori specializzati (scienziati, servizio parchi e foreste, cacciatori) seguono transetti fissi lungo strade forestali e percorsi turistici, in modo da registrare su una mappa ogni traccia di lupo, la loro direzione, le dimensioni e il numero di individui in un gruppo. Dopo essere state tracciate, queste mappe vengono inviate assieme a brevi rapporti all MRI. (2) Durante l anno il servizio parchi e foreste raccoglie in moduli speciali informazioni su ogni tipo di traccia di presenza trovata su campo, ad esempio osservazioni dirette di adulti e cuccioli, escrementi e marcature odorose, impronte, ululati, tane, resti di prede, casi di predazione ecc. I moduli vengono mandati all MRI trimestralmente. Inoltre informazioni sulle predazioni da lupo nelle province sono fornite da direzioni regionali di protezione ambientale. Informazioni da mappe, report e moduli sono collezionate in un database (file Excel), fino ad oggi più di 28.000 documenti sono stati raccolti. A causa della minore esperienza del personale del servizio parchi e foreste nel riconoscimento della presenza di lupi nella Polonia occidentale (la parte del paese in cui i lupi sono stati assenti negli ultimi venti anni), l'associazione per la Natura "Wolf" ha monitorato il recupero lupo in quella regione dal 2001. Tutti i tratti di bosco più a ovest del fiume Vistola sono controllati regolarmente, tutto l'anno per cercare testimonianze della presenza dei lupi. Operatori sul campo (scienziati e volontari formati), cercano tracce, escrementi, resti di prede, testimonianze di accoppiamento e cuccioli. Vengono anche utilizzate stimolazioni con ululati. L'obiettivo è quello di scoprire tutti i nuovi branchi e singoli individui che hanno ricolonizzato la Polonia occidentale. I dati raccolti dal team di AfN sono direttamente allegati al database Wolf Census. Al termine di un anno tutti i dati del periodo di censimento (1 22

IL MONITORAGGIO DELLE POPOLAZIONI DI LUPO IN EUROPA: strategie ed obiettivi del monitoraggio SESSIONE I: il monitoraggio in Europa aprile-31 marzo), sono analizzati con strumenti GIS (software MapInfo) da scienziati di MRI e AfN, che si basano sulla conoscenza sull'ecologia e il comportamento del lupo in Polonia. L analisi si concentra sulla distinzione tra branchi di lupi, la stima del numero di branchi e individui solitari, il numero di lupi in gruppi familiari, lo stato di riproduzione dei branchi e l'individuazione di branchi stabili e lupi solitari di fuori dell areale. Ogni anno viene compilata e distribuita una relazione con le mappe e viene inoltre aggiornato il sito web del Wolf Census (http//bison.zbs.bialowieza.pl/wilkrys/news.shtml.). Alla fine del marzo 2009 il numero di lupi in Polonia era stimato a 543-687 (in media 615) individui, in 117-129 branchi. Inoltre, nel periodo 2004-2009 sono stati raccolti per le analisi genetiche oltre 1100 campioni da escrementi e tessuti, per poter quantificare la diversità genetica, le differenze e le connessioni tra le sottopopolazioni di lupo, così come le migrazioni su lunghe distanze in Polonia. Gli studi hanno evidenziato un isolamento distinto nella popolazione di lupo dei Carpazi rispetto alla popolazione di pianura e suggeriscono che i lupi che hanno colonizzato la parte occidentale della nazione vengano principalmente dalla parte nord-orientale dell areale del lupo. L autrice Biologa, specializzata in grandi carnivori. Dal 1996 ha condotto studi sull ecologia di lupo, lince e di altri predatori più piccoli in Polonia. Durante il suo progetto di dottorato ha studiato dinamica di popolazione, ecologia e problemi per la conservazione del lupo nel Silesian Beskid e sulle montagne Zywiecki Beskid. Dal 2001 come coordinatore su grande scala del Wolf and Lynx Census in Polonia, ha monitorato il recupero del lupo nella zona ovest della Polonia e ha condotto studi ecologici su questi carnivori, principalmente sulla composizione della dieta e sulle dinamiche di popolazione. Ha preso parte in un progetto congiunto con l Istituto di Ricerca sui Mammiferi PAS in Bialowieza, concentrandosi sulla variabilità genetica dei lupi polacchi. Negli ultimi anni è coinvolta nel progetto di potenziamento e conservazione dei corridoi ecologici per grandi mammiferi terrestri in Polonia. Prepara analisi degli effetti ambientali delle infrastrutture di trasporto e dell'efficacia delle misure di mitigazione. Raccomanda e negozia per le posizioni e le dimensioni dei passaggi per la fauna selvatica su nuove autostrade e ferrovie in Polonia. Co-autrice del primo manuale polacco per progettisti di strade e per gli imprenditori: Animali e strade. Metodi di mitigazione degli effetti negativi delle strade sulla fauna selvatica, e il progetto per il Ministero dell'ambiente: corridoi ecologici che collegano i siti Natura 2000 in Polonia. Autrice di progetti di siti Natura 2000 per la tutela degli habitat dei grandi carnivori in Polonia. Ha introdotto nelle aziende agricole diversi metodi di prevenzione dei danni al bestiame causati da lupi e ne ha testato l efficacia. Queste esperienze sono state descritte nel "Manuale di protezione del bestiame contro gli attacchi dei lupi". 23

IL MONITORAGGIO DELLE POPOLAZIONI DI LUPO IN EUROPA: strategie ed obiettivi del monitoraggio SESSIONE I: il monitoraggio in Europa Tiene conferenze e lezioni nelle università, svolge seminari focalizzati sui grandi carnivori. I risultati dei suoi studi sono pubblicati in riviste scientifiche, ma è anche una autrice di libri, articoli in riviste divulgative e materiali didattici, promuove la diffusione della conoscenza dei grandi predatori nella società polacca. Posizione attuale - Association for Nature Wolf (presidentessa) - Wolf Specialists Group IUCN/SSC - membro - Large Carnivore Initiative for Europe Species Survival Commission IUCN membro - National Council for Nature Conservation (Poland) membro - Infra Eco Network Europe - membro - Advisory Council of the General Directorate of the State Forest Service (Poland) - membro Contatti Sabina Nowak Association for Nature Wolf Polonia E-mail: sdnwilk@vp.pl 24

IL MONITORAGGIO DELLE POPOLAZIONI DI LUPO IN EUROPA: strategie ed obiettivi del monitoraggio SESSIONE II: il monitoraggio nel contesto Alpino Michael K. Schwartz*, Francesca Marucco**, Elisa Avanzinelli** e Luigi Boitani*** *USDA Forest Service, Rocky Mountain Research Station, Missoula MT, USA **Centro Conservazione e Gestione Grandi Carnivori del Parco Alpi Marittime, Italy ***Dipartimento Biologia Animale e dell Uomo dell Università "La Sapienza" di Roma, Italy Il monitoraggio genetico di una popolazione di lupo in fase di recupero sulle Alpi Il campo del monitoraggio genetico offre due classi distinte di strumenti per i biologi ed i wildlife managers. Primo, il DNA può essere prelevato da campioni genetici ottenuti con metodi non invasivi. Usando questo DNA gli scienziati possono sviluppare marker molecolari per identificare le specie depositarie del campione non invasivo, il genere e l identità individuale dell animale e in alcuni casi informazioni sull appartenenza della popolazione (ad es. da quale sottospecie, popolazione, deme o area un individuo ha avuto origine). Un uso comune di questo tipo di monitoraggio genetico consiste nell identificazione dell individuo a partire da peli o escrementi trovati in aree remote e quindi nell utilizzare il tradizionale approccio Cattura- Marcatura-Ricattura (CMR) per valutare l abbondanza della popolazione e il suo tasso di sopravvivenza. Marucco et al (2009) hanno sviluppato un nuovo metodo di CMR per stimare l abbondanza e la demografia della popolazione di lupo sulle Alpi tra il 1999 e il 2006 usando questo approccio. Un secondo tipo di monitoraggio genetico utilizza le informazioni genetiche sulla popolazione ottenute dagli stessi campioni per stimare la diversità genetica, la struttura genetica e le effettive dimensioni della popolazione. Studi recenti hanno suggerito che il monitoraggio genetico della popolazione può essere un metodo potente per individuare i cambiamenti in abbondanza o le fluttuazioni nei tassi di crescita della popolazione, più dell utilizzo del tradizionale approccio di CMR. In questo studio è stato esaminato come cambiamenti nelle misure genetiche dell effettiva dimensione della popolazione, della diversità genetica e della sottostruttura genetica sono evoluti dal 2003 al 2007 in una popolazione in fase di recupero sulle Alpi. In modo specifico sono stati osservati i cambiamenti in queste misure nelle province di Torino, Cuneo ed Alessandria. In generale i risultati hanno suggerito una dimensione effettiva della popolazione molto piccola ma consistente per ogni anno e area oggetto di studio. Comunque, nonostante queste piccole dimensioni effettive per area, c è stata solo una piccola evidenza di deriva genetica nelle generazioni di lupo studiate. Parte della ragione per cui la deriva genetica non è così grave è la forte tendenza dei lupi a disperdersi per evitare il rischio di inbreeding e sfruttare le risorse negli habitat liberi. Inoltre le informazioni genetiche sulla popolazione permettono di individuare le dispersioni tra branchi e regioni. Verranno discussi il potenziale del monitoraggio genetico della popolazione a lungo termine, il costo effettivo del monitoraggio del lupo 25