Egregio Ministro, la crisi economica che ha coinvolto le principali economie occidentali negli ultimi anni ha duramente colpito il tessuto produttivo italiano, interessando anche e soprattutto il comparto turistico. I dati presentati dal report Viaggi e vacanze in Italia e all estero (ISTAT 12/02/2014), sottolineano il proseguire del trend negativo iniziato nel 2009 che, nell ultimo quinquennio, ha causato la perdita di quasi 60 milioni di viaggi (290 milioni di notti) da parte dei cittadini residenti in Italia. Le rilevazioni a campione sul turismo internazionale verso l Italia del periodo gennaio-novembre 2013, vedono la bilancia turistica dei pagamenti in avanzo di 12.459 milioni di euro a fronte dei 11.292 milioni di euro dello stesso periodo del 2012 (+10,3%), grazie agli stranieri che, nei primi 11 mesi dell anno, hanno lasciato nel nostro Paese 31 miliardi e 400 milioni di euro (+2,8%) malgrado la spesa si sia contratta del 2,3%. È paradossale che l Italia viva difficoltà per il turismo incoming con un calo dell affluenza straniera quando, secondo il World Tourism Organization (UNWTO), i flussi da turismo internazionale nel 2013 hanno raggiunto la cifra record di un miliardo e 87 milioni, il 5% in più rispetto al 2012. La promozione, essenziale per lo sviluppo delle attività turistiche, è in palese difficoltà se, come riporta lo studio Opportunità e trend per fare impresa nel turismo (Istituto Nazionale Ricerche Turistiche ISNART 28/11/2013, i principali canali di comunicazione che influenzano la scelta delle vacanze nel 2012 sono il passaparola (37,4%) e l esperienza personale (29,6%). Il web, infatti, è fermo solo al 23,1% nonostante quasi tutte le aziende del settore dispongano di un sito internet utile non solo come vetrina ma anche per effettuare prenotazioni, fatto che ha notevolmente incrementato la provenienza dei clienti da questo canale. Il precedente esecutivo guidato da Enrico Letta ha trasferito, con l'articolo 1 della legge n. 71/2013 di conversione del decreto «omnibus» sull'emergenza ambientale (n. 43/2013), le funzioni del dipartimento del turismo dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri al MiBACT (commi 2-8); il trasferimento, avvenuto con il DPCM 21 ottobre 2013, ha seguito tempi lunghi e modalità che, nei fatti, hanno paralizzato le risorse umane ed economiche impiegate dallo Stato centrale.
Molte delle difficoltà connesse al rilancio del turismo italiano sono imputabili alla riforma del Titolo V della Costituzione (Legge costituzionale n. 3/2001) che ha sottratto questa materia alla competenza dello Stato; l assetto normativo legato alla polverizzazione delle attribuzioni in materia ha generato una paradossale concorrenza tra le Regioni che hanno speso, per ogni anno del triennio 2009-2011, ben 939 milioni e 600 mila euro senza aumentare l attrattività turistica (studio 2013 Confartigianato). Le difficoltà citate sono aggravate dall assenza di un ministero apposito i cui dipartimenti operino a stretto contatto con i dicasteri dello Sviluppo Economico, dei Beni Culturali, dell Economia e del Lavoro, al fine di elaborare una politica coerente e unitaria per il comparto turistico come avviene in altri Paesi. In Spagna, ad esempio, esiste il Ministerio de Industria, Energía y Turismo che accorpa l industria con il turismo. Il sistema ricettivo, per risultare efficace, deve poter proporre soluzioni sempre più personalizzate per soddisfare una domanda di mercato definita dalle diverse forme di turismo come quello culturale, congressuale, accessibile, ambientale, sportivo e termale; serve un maggior supporto al turismo religioso, culturale e sportivo visto che l'italia detiene il maggior numero di siti (49) inclusi nella lista dei patrimoni dell'umanità dell UNESCO, la cui tutela e valorizzazione può rappresentare la maggiore entrata per la crescita del PIL. L industria degli eventi è un attrattiva decisamente sottostimata: nel 2012 l'italia si è posizionata al quinto posto nel ranking dei dieci maggiori Paesi europei per eventi internazionali ospitati, dopo Germania, Spagna, Gran Bretagna e Francia (fonte Federcongressi&eventi). Per il rilancio di questa forma di turismo, ENIT e Federturismo stanno collaborando per la creazione del Convention Bureau Italia che possa far fronte a questa specifica domanda di mercato. Il Libro Bianco sul turismo accessibile in Italia Accessibile è meglio presentato alla BIT di Milano nel febbraio 2013, evidenzia come le Regioni abbiano avviato numerose iniziative, ma senza che le stesse siano state poste a sistema per totale mancanza di organizzazione e di strumenti informativi sulle attività realizzate o in corso d'opera. Le aziende termali rappresentano una componente importante della filiera turistica legata alla cultura del «wellness» per le quali necessita un rilancio efficace per i notevoli margini di sviluppo economico e occupazionale, visto lo stretto legame con il servizio sanitario nazionale e la rimborsabilità di alcune prestazioni che rientrano nella sfera terapeutica-sanitaria.
La ripresa del settore è possibile, ma solo adeguando l offerta alla domanda, riclassificando le strutture ricettive così da aggiornale e porle in condizione di proporre servizi rinnovati ed integrati sotto il profilo della sostenibilità ambientale e della fruibilità da parte degli sportivi. Pertanto, si chiede vengano assunte, in via prioritaria, le seguenti iniziative volte a favorire la ripresa e il pieno sviluppo del comparto turistico nazionale: a) sostenere, nell ambito dell annunciata riforma del Titolo V della Costituzione, una diversa collocazione della materia turistica, la cui attribuzione non deve essere sottratta alle Regioni ma deve rispondere ad un unica strategia concordata tra queste e lo Stato centrale, a cui deve essere espressamente consentito il ricorso a leggiquadro; b) valutare l istituzione di un dicastero dedicato al turismo i cui dipartimenti siano a stretto contatto con altri ministeri chiave (Sviluppo economico, Beni culturali, Economia, Lavoro, Infrastrutture, Istruzione e Salute) per generare le necessarie integrazioni operative utili a favorire una politica coerente ed unitaria per il comparto; c) controllare con maggior rigore l utilizzo delle risorse, soprattutto di natura comunitaria come i fondi strutturali e di coesione, da collegare in modo chiaro a tempistiche e progetti certi per evitare sprechi, ritardi e, addirittura, il loro mancato utilizzo; d) finanziare la promozione turistica adottando le misure normative necessarie per consentire l utilizzo delle risorse inattive recuperabili dal tax refund, intervenendo sulla rinuncia di gettito da parte dell'erario delle somme che dovrebbero essere incassate dai turisti beneficiari ma che rimangono, invece, in parte inutilizzate; e) valorizzare in chiave turistica i siti limitrofi ai centri di grande attrazione al fine di realizzare percorsi integrati che puntino allo sviluppo di un turismo sempre più sostenibile e competitivo; f) adottare misure urgenti affinché l intero Paese sia considerato distretto turistico, semplificando le procedure burocratiche (già causa principale del precedente fallimento di questo istituto), agevolando la nascita delle DMC (Destination Management Company) che funzionano sulla base dei risultati conseguiti, e sostenendo la formazione di reti d impresa territoriali con vantaggi fiscali e burocratici uniti ad un reale sostegno economico;
g) procedere alla riclassificazione delle strutture ricettive tenendo presente le peculiarità di Bed & Breakfast, agriturismo e appartamenti vacanza anche avviando una semplificazione burocratica e prevedendo strumenti di defiscalizzazione o contributivi (che interessi anche la gestione degli ospiti) favorendo così l emersione dell eventuale evasione fiscale legata all'extralbeghiero; h) contrastare con efficacia qualsiasi forma di abusivismo in materia, relativo per lo più ad agenzie di viaggio, tour operator, guide turistiche e museali, oltre alle stesse strutture ricettive, che mina la credibilità del Paese all estero danneggiando l Erario e i consumatori; i) sostenere il processo di destagionalizzazione delle attività ricettive basate sulle diverse potenzialità delle aree del Paese, fornendo incentivi fiscali agli operatori e prevedendo la presentazione dei piani triennali e annuali delle Regioni con largo anticipo; j) favorire un approccio integrato al turismo in tema di infrastrutture e trasporti, che permetta efficienti collegamenti tra hub, centri e periferie così da garantire una miglior fruizione dell'intero territorio italiano; k) favorire l immediata istituzione del Convention Bureau Italia in grado di commercializzare l'offerta MICE (meeting, incentive, conference and exhibition) del nostro Paese; l) promuovere tavoli di confronto a sostegno dello sviluppo del turismo accessibile, parte rilevante della filiera di riferimento e civile espressione di diritto per persone con disabilità e bisogni specifici; m) favorire il rilancio del settore termale italiano, ampiamente sottostimato per le potenzialità legate alla sua attrattività turistica e occupazionale puntando, tra l altro, a nicchie di mercato ora disponibili in ambito sanitario grazie alla Direttiva 24/2011 UE sulla libera circolazione dei pazienti europei; n) istituire un marchio distintivo unico per la promozione del Paese, fortemente identitario e utilizzabile da tutti gli operatori che rispondano ai requisiti per l esercizio della propria professione o attività anche a garanzia dei servizi offerti ai consumatori; o) riorganizzare la struttura e le competenze in materia di promozione dell ENIT, selezionando il personale in base a chiari criteri meritocratici, in modo da costituire un valido supporto operativo per il dicastero competente e per gli operatori del comparto;
p) potenziare l'offerta turistica nazionale online e le applicazioni relative avvalendosi dell'enit, dei portali Naturitalia.it e Italia.it, rendendo quest ultimo il punto di riferimento promo-commerciale dell e-commerce turistico italiano, vietando le clausole capestro contenute nella maggior parte dei contratti sottoscritti dalle strutture ricettive con le OLTA (Online Travel Agency) in modo da rimuovere un grave ostacolo alla libera concorrenza e favorire la leale collaborazione tra gli operatori coinvolti; q) avviare una revisione organica e complessiva della disciplina relativa all'esercizio della professione di guida turistica, emanando nel frattempo l atteso decreto attuativo dell articolo 3, comma 3, della legge Europea 2013 primo semestre oltre a sostenere in sede comunitaria la tutela degli operatori italiani con l applicabilità della direttiva professioni invece di quella sui servizi ; r) prendere atto e coscienza dei veri rapporti associativi a livello Europeo ed Internazionale e favorire l interscambio tra gli operatori; s) approfittare dell occasione fornita da EXPO 2015 per riconsiderare e potenziare il Sistema Italia il quale necessita di una rapida ed incisiva revisione di immagine e contenuti; t) valutare con la massima attenzione l utilità della UFTAA United Federation of Travel Agents Associations sia in ambito nazionale che internazionale, essendo l unica organizzazione a livello globale nonché interfaccia della IATA. La UFTAA per numero e distribuzione territoriale dei propri aderenti è il più importante network professionale del mondo del turismo, e si rende disponibile a promuovere e commercializzare, attraverso la propria rete mondiale, il brand Italia. Il turismo può essere, per il nostro Paese, una leva formidabile per creare occupazione, reddito, immagine e soddisfazione, a patto che gli venga assegnato il giusto posto che merita nell elenco delle priorità della politica e del Governo. Ci auguriamo che Lei, signor Ministro, voglia tenere in debita considerazione le nostre istanze. Torino, 27 maggio 2014 Mario BEVACQUA Fulvio AVATANEO